COMUNICATO STAMPA Nelle scuole superiori della Lombardia un ciclo di incontri di sensibilizzazione e orientamento La Lombardia ha bisogno di infermieri. Arriva a Milano una grande campagna nazionale rivolta ai giovani Secondo i parametri OCSE, nella regione mancano almeno 12.804 professionisti. E le iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica non bastano a coprire il fabbisogno. Per attrarre gli studenti, Ministero della Salute, Ministero dell’Università e Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri (IPASVI) promuovono in tutte le regioni una serie di attività informative rivolte a far conoscere il “nuovo volto” di una professione che oggi permette di esercitare importanti responsabilità e offre ottime prospettive in termini di carriera e stabilità del posto di lavoro. Milano, 11 maggio – Arriva in Lombardia “Infermiere. Protagonista nella vita vera” una grande campagna nazionale di sensibilizzazione promossa da Ministero della Salute, Ministero dell’Università e Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri (IPASVI) per incentivare i giovani a scegliere questa professione. La Campagna, realizzata in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, ha lo scopo di promuovere le iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica ed è rivolta agli studenti degli ultimi due anni delle scuole medie superiori: nel mese di maggio, in numerosi istituti di Milano e di tutte le più importanti città italiane, si svolgeranno incontri di sensibilizzazione e orientamento tenuti da infermieri e studenti di Infermieristica. Anche la Lombardia deve affrontare il problema della carenza infermieristica: con una popolazione di 9.393.092 abitanti gli infermieri iscritti all’Albo sono 51.633 Sulla base dei parametri dell’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), ciò significa che nella Regione mancano 12.804 infermieri, dato che risulta essere superiore di oltre 2000 unità alle immatricolazioni registrate a livello nazionale nell’anno accademico 2006/7. Questo fabbisogno attualmente è aggravato dall’andamento delle nuove iscrizioni al primo anno del corso di laurea in Infermieristica: nell’anno accademico 2006-2007 si sono registrati appena 1.431 immatricolati a fronte di 1.660 posti disponibili nelle sette sedi formative della Regione. Da questi dati preoccupanti, emerge la necessità ormai non più procrastinabile di aumentare le sedi formative universitarie e conseguentemente adeguare l’offerta formativa al reale fabbisogno in Lombardia. Ma è tutto il sistema sanitario italiano che, da anni, deve fare i conti con una carenza strutturale di infermieri: per rispondere ai bisogni assistenziali della popolazione ce ne vorrebbero almeno altri 60mila. E la mancanza di un’adeguata informazione sulle nuove opportunità che si sono aperte per gli infermieri non incoraggia i giovani a scegliere questa prospettiva professionale: ciò si traduce in un’incompleta copertura (85,5 per cento) dei posti disponibili nei corsi di laurea. Nel 2006, a fronte di 13.653 posti assegnati, le immatricolazioni sono state 10.690. Eppure è proprio negli infermieri – oggi dei veri “professionisti della salute”, con una solida formazione basata sul corso di laurea triennale, interessanti prospettive di carriera ed elevate garanzie in termini di stabilità del posto di lavoro – che investe come risorsa strategica il Servizio Sanitario Nazionale. “Considero l’infermiere un protagonista assoluto e un alleato prezioso nella costruzione di una fase nuova del sistema sanitario che metta al centro il cittadino, la qualità e la sicurezza” - ha affermato il Ministro della Salute Livia Turco nella conferenza stampa di presentazione della campagna a livello nazionale. Per informare e motivare i giovani verranno utilizzate in modo integrato diverse risorse di comunicazione: oltre agli incontri di orientamento nelle scuole superiori di moltissime città italiane, è stato realizzato un video che presenta ai giovani le opportunità della professione; contemporaneamente agli incontri nelle scuole, i network più ascoltati dai ragazzi (Radio Dee-Jay e Radio Dimensione Suono) manderanno uno spot radiofonico che rinvierà, per ulteriori informazioni, ad un sito internet appositamente creato per la campagna, attivo dalla fine di aprile ad ottobre: www.infermiereprotagonista.it. “Approviamo e sosteniamo la campagna rivolta ai giovani – sostiene Giovanni Muttillo, presidente del Collegio IPASVI di Milano–Lodi. La nostra professione sta infatti affrontando importanti sfide che la renderanno ancor più rilevante nel panorama sanitario. In proposito un ulteriore passaggio fondamentale, consiste nella necessità per il legislatore di risolvere il problema della libera professione infermieristica nell’ambito delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Non si chiede nulla di nuovo e di più rispetto a quanto già previsto dalla vigente normativa per la dirigenza medica e per tutti i dirigenti sanitari biologi, psicologi, fisici e chimici. Allo stato della normativa e delle direttive ministeriali vigenti, precedenti alla riforma delle professioni sanitarie, non vi è alcun dubbio che la professione infermieristica viene, di fatto, se non discriminata, quantomeno considerata ancor oggi funzione di supporto all’attività sanitaria medica e non funzione autonoma e paritaria, pur nell’ambito della distinzione dei ruoli. La professione infermieristica oggi si caratterizza oggi per una maggiore autonomia e specificità, nel presidiare ed erogare le prestazioni di natura assistenziale, e quindi nel rispondere con competenza ai bisogni di salute dei cittadini”. “Questo orientamento impegna le istituzioni a scelte di politica sanitaria di promozione e sviluppo delle cure primarie. Ben venga – prosegue Muttillo – , l’annunciata iniziativa avanzata dal Ministro della Salute, nel - New Deal della salute, linee del programma di governo per la promozione ed equità della salute dei cittadini -. Ma i Collegi IPASVI della Lombardia chiedono che l’annunciata nuova disciplina riconosca e regolamenti la libera professione infermieristica in ambito ospedaliero e territoriale anche per i dipendenti pubblici, superando il vincolo dell’incompatibilità e arginare il fenomeno del doppio lavoro quindi contrastare il mercato del lavoro nero. L’innovazione e lo sviluppo della Sanità italiana richiedono una maggiore valorizzazione degli infermieri. Gli infermieri possono e devono fare la differenza”.