Comunisti Italiani - Federazione di Messina
UNDICI SETTEMBRE: NON SOLO TORRI GEMELLE.
sabato 15 settembre 2007
Ultimo aggiornamento sabato 15 settembre 2007
L’undici settembre non è solo la data del tragico giorno dell'attacco alle Torri Gemelle,per noi comunisti italiani
l’undici settembre merita di essere ulteriormente ricordato in quanto è anche il giorno del colpo di stato del
generale Augusto Pinochet (manovrato dagli USA) che causò la morte del legittimo presidente cileno, democraticamente
eletto, Salvador Allende e di altre decine di migliaia di persone. L’Undici Settembre 1973 la Moneda, il palazzo
presidenziale cileno, viene bombardata dai jet dell’esercito golpista. Questo è l’ultimo atto del colpo di
stato, che destituisce Salvador Allende, e instaura il regime del generale Pinochet. In seguito a ciò Allende, dopo aver
indirizzato l’ultimo messaggio alla popolazione cilena, si suicida. Cerchiamo di riportare brevemente qui la storia
di un uomo, Salvador Allende, che tentò di cambiare il destino del suo paese. Il 5 settembre del 1970 in Cile veniva eletto
presidente della Repubblica Salvador Allende, canditato di UNIDAD POPULAR , medico e socialista. L’idea di
giustizia e di uguaglianza sociale che aveva animato la sua candidatura non venne dimenticata all’annunciazione
della formazione del suo gabinetto (per la prima volta nella storia del Cile, quattro operai diventarono ministri. Allende
cercò sin da subito di realizzare la "via cilena al socialismo" : nazionalizzazione delle imprese straniere (soprattutto nel
settore dell'estrazione del rame), riforma agraria, cure mediche estese alle fasce più povere della popolazione e riforma
del sistema scolastico per combattere l'analfabetismo. Questa nuova politica economica portò subito ottimi risultati: 2% di
crescita industriale e 8,6% di incremento del PIL, riduzione dell'inflazione e della disoccupazione.
Sul piano interno però la classe dominante e la destra tentarono con ogni mezzo di bloccare l'azione del presidente,
ancora di più dopo il viaggio di 4 settimane che Fidel Castro effettuò in Cile nel 1971. Sul piano internazionale invece la
"vicinanza" ideale tra Cuba e il Cile e il fatto che venivano colpiti gli interessi americani in Cile, portò gli Stati Uniti ad
appoggiare il colpo di stato militare. L ‘odio che molti esponenti degli Usa provavano per il “Presidente del
popolo” è facilmente riscontrabile da alcune affermazioni che molti personaggi pubblici rilasciavano : “Di
tutti i capi di governo dell'America Latina, noi ritenemmo Allende il più pernicioso per gli interessi del nostro paese. Egli
era palesemente pro-Castro e si opponeva agli Stati Uniti." "Non capisco perché dovremmo starcene immobili e
guardare una nazione diventare comunista a causa dell'irresponsabilità del proprio popolo." disse Henry Kissinger.Sono
circa le 9:20 dell’11 settembre 1973 quando Salvador Allende termina con queste parole l’ultimo di cinque
brevi messaggi alla nazione dai microfoni di radio Magallanes; poco dopo sarebbe morto.: “Viva il Cile! Viva il
Popolo! Viva i Lavoratori!... Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà vano; sono certo
che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento.” In questa data legata
ormai ai tanti americani morti nelle torri gemelli non potevamo non rendere omaggio ad Allende, alle decine di migliaia di
cileni morti (esponenti di sinistra, sindacalisti, socialisti, comunisti ma anche rappresentanti studenteschi, insegnanti e
semplici operai) e a quelli esiliati che forse il governo americano poteva ancora una volta evitare.
Ketty Bertuccelli (coordinatrice provinciale F.G.C.I.)
http://www.comunisti-italiani-messina.it
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