Famiglie di interesse forestale più significative Corylaceae

ANGIOSPERME
Famiglie di interesse forestale più
significative
Corylaceae
Corylacee
Arbusti o piccoli alberi, con foglie semplici, alterne,
caduche, penninervie, con stipole precocemente caduche.
Fiori monoici, incospicui, anemofili, i maschili in amenti
pendenti, sprovvisti di perianzio, solitari all'ascella di
ciascuna brattea, con 4-12 stami e filamenti spesso divisi,
antere con loculi separati, spesso pelose all'apice, assenza
di ovario rudimentale; fiori femminili in brevi spighe in
numero di due all'ascella di ciascuna brattea, perianzio
piccolo, irregolarmente lobato, ovario infero 2-loculare,
stili e stigmi 2. Frutto achenio protetto da un involucro
foglioso di brattee e bratteole accrescenti. Seme solitario,
senza endosperma, embrione diritto con grossi cotiledoni
carnosi molto più lunghi della piccola radichetta.
Interessano la flora italiana i generi: Carpinus, Ostrya e
Corylus
Corylacee
Chiave di riconoscimento dei generi
1-
1-
2-
2-
Gemme ovoidi ottuse; foglie normalmente con meno di 8 paia di nervature; stami
4 ; fiori femminili in brevi infiorescenze gemmiformi, con stigmi porporini che
compaiono prima delle foglie; frutti grossi a pericarpo legnoso in gruppi di 1-4
CORYLUS
Gemme fusiformi acute; foglie con 9 o più paia di nervature; stami 4 o 12; fiori
femminili in amenti lassi, contemporanei alle foglie; frutti piccoli, numerosi, in
sottili amenti pendenti
2
Corteccia grigia, liscia, anche in esemplari adulti; fusto scanalato; amenti
maschili brevi (2 (6) cm.) comparenti in primavera; achenio sotteso da un
involucro fogliaceo lobato o dentato;foglie a nervatura reticolata evidente, ma
senza nervature terziarie; gemme ricoperte da parecchie perule arrotondate
CARPINUS
Corteccia rossastra, liscia da giovane, rugosa da adulta, amenti maschili lunghi
5-8 (fino a 12) cm, comparenti in autunno; achenio racchiuso in un involucro
chiuso vescicoloso, foglie a nervatura poco evidente, ma con nervature terziarie,
generalmente poche perule visibili, di color verde chiaro e glabre
OSTRYA
Corylus
A questo genere appartengono arbusti o piccoli alberi con gemme ovoidi, ottuse, con
foglie da ovate a ellittiche, pelose, cordate alla base e doppiamente dentate ai margini;
fiori maschili con 2 bratteole; infiorescenza femminile simile a una gemma, frutto un
grosso achenio. circondato da un involucro più o meno tubolare che è dentato o
unciniato superiormente.
In Europa si riscontrano 3 specie che si riconoscono per i segucnti caratteri:
1
Involucro costretto all'apice
Corylus maxima Miller
1
Involucro non costretto all 'apice
2
2
Stipole ottuse, involucro lungo circa come il frutto, diviso in lobi più
o meno ovati, irregolarmente dentati o laciniati
2
Corylus avellana L.
Stipole acuminate, involucro molto più lungo del frutto, diviso in lobi
lungamente acuminati e serrati
Corylus colurna L.
Corylus avellana nocciolo
Corylus avellana nocciolo
CARATTERISTICHE
Il suo nome deriva dal greco Kerys casco, allusione alla cupola ricoprente il frutto, e avellana da Avellino. E’ un arbusto a foglie
caduche, alto 4-7 m., dotato di notevole facoltà pollonifera poco longevo (60-70 anni) ma a rapida crescita nei primi anni, a fogliame
denso, ramificato fin dalla base in più fusti che deperiscono dopo circa 20-30 anni e vengono rimpiazzati da getti vigorosi che
nascono alla base. Apparato radicale inizialmente fittonante, si espande poi in superficie. Foglie alterne, semplici, picciolate, (0,5-2
cm.) con stipole caduche, obovate, spesso un pò lobulate, cordate alla base, grossolanamente e doppiamente dentate, acuminate
all'apice, molli e vellutate al momento del germogliamento, di color verde-scuro e sparsamente pelose superiormente, più chiare e
tomentose di sotto. Fiori monoici: i maschili in amenti cilindrici e pendenti, visibili prima dell'inverno; i femminili poco visibili si
manifestano solo per gli stimmi, rosso-vivi, che fuoriescono al momento della fioritura (dicembre-gennaio) da una gemma globosa. Il
frutto è un achenio globoso (15-20 mm) solitario o a gruppi, protetto da un involucro di consistenza fogliacea, irregolarmente
dentato, il pericarpo legnoso in principio verdognolo poi bruno. La fruttificazione del nocciolo si inizia verso i 15-20 anni e per i polloni
anche prima (10-12 anni).Rigetta vigorosamente dalle radici ma talora anche da ceppaia sopratutto da gemme avventizie.
UTILIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE
Legno di color bianco-rosato, con raggi parenchimatici unicellulari e con anelli regolari, poco durevole, serve per lavori al tornio
(bottoni, pipe, ceste, ecc.), paleria, cerchi da botte, ecc. Il carbone serve per preparare polvere pirica e i noti carboncini da disegno.
Il nocciolo è pianta comunissima nei cedui misti prealpini, ma lo si trova un pò dappertutto dal piano basale a quello montano. Il
nocciolo vive in quasi tutta l'Europa, in Asia minore e in Algeria; al Sud di preferenza sui monti quale normale costituente del
sottobosco nei boschi misti montani di latifoglie e in particolare nei boschi cedui. Specie mediamente sciafila e frugale, benché
esigente in terreno fresco, che abbia la capacità di mantenere, anche durante l'estate, una certa quantità di acqua per cui allo stato
naturale predilige i versanti esposti a Nord, spesso insieme al carpino bianco, anche perchè è molto resistente alle basse
temperature.
Corylus
avellana
nocciolo
Corylus avellana
Areale di Corylus avellana
Distribuzione italiana del nocciolo
CARPINI (gen. Carpinus/gen. Ostrya)
Il nome carpino proviene dal celtico "carr"=legno e "pen”=testa, cioè legno adatto a far gioghi per
buoi.
In Italia sotto il nome di carpino vengono identificati specie di due differenti generi appartenenti
alla stessa famiglia: il gen. Carpinus e il gen. Ostrya.
Il genere Carpinus comprende circa 26 specie dell'emisfero boreale, ma solo due interessano la
flora italiana: il Carpino bianco (Carpinus betulus) e la Carpinella (Carpinus orientalis).
Quest'ultima, di minore importanza, è un piccolo albero, non più alto di 4-5 m, presente a volte
nell'area mediterraneo-collinare dell'Italia Centro-meridionale, del Carso, Maremma e Sicilia.
Il genere Ostrya comprende 7-8 specie diffuse nel Nord America, Asia ed Europa. La sola specie
presente in Italia è il Carpino nero (Ostrya carpinifolia).
I più importanti caratteri distintivi tra il Carpino bianco e il Carpino nero possono essere riassunti
nel seguente schema:
corteccia
fiori maschili (amenti)
frutto (achenio)
foglie
gen. Carpinus
gen. Ostrya
grigio chiara, liscia,
con fusto costolato
brevi, primaverili
marrone-brunastra
e screpolata
lunghi (5-8 cm),
visibili già in autunno
portati da un involucro
foglioso semplice
con nervature meno evidenti
portati da un involucro
foglioso trilobato (a 3 lobi)
con nervature più evidenti
Da sinistra: Carpinus betulus L., Carpinus orientalis Mill.,
Carpinus japonica Bl. e Carpinus caroliniana Walt.
Ostrya carpinifolia
Ostrya carpinifolia carpino nero
CARATTERISTICHE
Albero alto fino a 15-20 m., con notevole capacità pollonifera, a tronco diritto e regolare e corteccia liscia e rossastra, rossonerastra e screpolantesi in piccole placche longitudinali a maturità. Foglie semplici, caduche, ovali-acuminate, simili a quelle
del Carpino bianco, alterne, distiche, doppiamente seghettate ai margini, brevemente picciolate (5-15 mm.) lucide di sopra,
con 11-17 paia di nervature secondarie poco appariscenti che fanno apparire il lembo più piano e con nervature terziarie
nelle nervature secondarie basali. Fiori monoici in amenti: i maschili visibili fin da settembre, cilindrici, lunghi 5-8 cm a
maturità, penduli, con fioritura piuttosto precoce; i femminili comparenti insieme alle foglie, più brevi e più tozzi (3-5 cm.),
terminali, dapprima eretti e poi penduli, e nell'assieme somiglianti all'infruttescenza del luppolo. Il frutto è un achenio (4-5
mm.), liscio, protetto da brattee erbacee, saldate ai margini a forma di vescica, di color bianchiccio a maturità.
UTILIZZAZIONE, DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA
Legno a porosità diffusa di color rossiccio, con raggi midollari poco visibili, con fibre più diritte e anelli più regolari di quelli del
Carpino bianco, poco durevole, usato principalmente per combustibile e per costruzione di piccoli arnesi. In Italia si trova in
tutto il basso arco alpino e in tutto l'Appennino, nelle zone fitoclimatiche del piano collinare (versanti settentrionali) e del
piano basso montano (versanti meridionali). E' una specie termofila, con temperamento intermedio nei riguardi della luce;
non molto esigente in fatto di terreno, preferisce i suoli calcarei, ricchi e freschi, si riscontra nei valloni e nei versanti nord,
qualche volta, in popolamenti puri, altre volte con la Quercus pubescens; sopporta anche terreni superficiali. Molto
frequentemente si ritrova nelle esposizioni Nord, mentre alla stessa altitudine, ma in posizione Sud, prevalgono la Roverella
e l'Orniello. Questo comportamento viene spiegato con una maggiore esigenza nei riguardi dell'acqua, ma si può spiegare
anche con il fatto che è una specie con breve periodo di dormienza e basse esigenze di chilling.
Ostrya
carpinifolia
carpino nero
Ostrya carpinifolia
Areale di Ostrya
carpinifolia
Distribuzione
italiana del
carpino nero
con particolare
riguardo per il
settore delle
Alpi orientali
Carpinus betulus carpino bianco
Carpinus betulus carpino bianco
CARATTERISTICHE
Albero di terza grandezza, di norma m 10-12, ma può raggiungere anche i 20-25 m; fusto eretto, scanalato, corteccia
liscia, di color grigio-cenerino molto simile a quella del faggio; foglie alterne, distiche, semplici, ovato-oblunghe, lunghe 4-
10 cm, larghe 2,5-5 cm, con margine doppiamente seghettato, di color verde scuro di sopra, più chiare e opache nella
pagina inferiore, con 10-15 paia di nervature anastomizzate, che rendono la foglia bollosa, nervature terziarie poco
evidenti, brevemente picciolata (1 cm). Sistema radicale poco profondo (circa 50 cm). Fiori monoici in amenti comparenti
assieme alle foglie: i maschili cilindrici, portanti 6-12 stami; amenti femminili più corti, all'apice dei getti terminali; brattee
fruttifere trilobe col lobo mediano 2-3 volte più lungo dei laterali; frutto achenio ovoide; germinabilità al secondo anno.
DISTRIBUZIONE E ECOLOGIA
Il Carpino bianco ha una vasta distribuzione nell'Europa centrale. In Italia si trova in tutto l'arco alpino (più scarso nel
settore orientale) in Liguria, Emilia e Toscana e meno frequentemente nell'Appennino meridionale. Zona fitoclimatica:
piano basso montano con trasgressioni nel piano montano e nel piano collinare (foreste planiziarie con Farnia). Forma
raramente popolamenti puri, di norma si trova associato col faggio e con altre latifoglie decidue, particolarmente con il
cerro. Specie sciafila, preferisce terreni sciolti e profondi, dotata di notevole capacità pollonifera.
UTILIZZAZIONE
Per la notevole facoltà miglioratrice del terreno si può ritenere buona specie preparatoria. Si propaga per seme e per
polloni radicali. Il legno di color bruno rossastro molto chiaro, con raggi midollari ben visibili ad occhio nudo, duro,
pesante, a fibre contorte, ma tenace e compatto; viene utilizzato come legno da ardere e nella fabbricazione di piccoli
attrezzi come manici, ruote dentate, navette, ecc.
Carpinus
betulus
carpino bianco
Carpinus betulus
Areale di Carpinus betulus
Distribuzione italiana del
carpino bianco
Carpinus orientalis carpinella, c. orientale
Carpinus orientalis carpinella, carpino orientale
La Carpinella (Carpinus orientalis Mill) è presente nell'Italia settentrionale esclusivamente nel Carso
triestino e istriano, è invece comune nelle Marche e dalla Maremma toscana in giù fino alla Sicilia. E'
un piccolo albero che può raggiungere 4-5 m., eccezionalmente i 14-15 m, ha un fusto con corteccia
grigiastra e rami giovani rossastri e pelosi, foglie brevemente picciolate ovali e pubescenti, più
piccole del Carpino bianco (2-5 cm.), glabre di sopra, sparsamente pubescenti nella pagina
inferiore; amenti maschili penduli, lunghi 2-3 cm.; infruttescenza lunga 3-5 cm. con brattee fruttifere
ovate e irregolarmente dentate (non trilobe come nel Carpino bianco) acheni più piccoli di quelli del
Carpinus betulus.
Presenta una notevole capacità pollonifera e ottima resistenza ai danni da incendio.
E' specie propria dell'Europa sud-orientale. il cui areale si estende dall’Italia sino alla Crimea, al
Caucaso e all'Asia minore.
Presenta caratteri di rusticità, xerofilia e frugalità con predilezione per i terreni neutro-basici del
piano collinare, fino ai margini inferiori del piano montano e quindi adatta come specie secondaria
nei rimboschimenti dei terreni degradati. Il legno si utilizza unicamente come combustibile.
Carpinus orientalis
Areale di Carpinus
orientalis
Distribuzione italiana
della carpinella
Confronto
Corylaceae
2
1 - Corylus avellana,
nocciolo
2 - Ostrya carpinifolia,
carpino nero
3 - Carpinus betulus,
carpino bianco
4 - Carpinus orientalis,
carpinella
1
4
1
3
4
3
2