STAGIONE TEATRALE 2014 '15 PROSA COMUNICATO STAMPA Con «VIRGILIO BRUCIA» prosegue al Teatro Sanbàpolis la programmazione di “Tendenze Off” Con lo spettacolo «VIRGILIO BRUCIA» allestito dalla Compagnia “Anagoor” di Castelfranco Veneto per la regia di Simone Derai, proseguirà martedì 13 gennaio al Teatro Sambàpolis di Trento la programmazione del cartellone “Tendenze Off”, inserito nella Stagione di Prosa 2014-2015 organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara. I riflettori si accenderanno alle ore 21,00. Il palcoscenico del Teatro Sanbàpolis di Trento ospiterà martedì 13 gennaio un nuovo appuntamento con “Tendenze Off”, il terzo cartellone della Stagione di Prosa con il quale si concretizza ulteriormente l’attenzione che il Centro Servizi Culturali S. Chiara ha dedicato in questi ultimi anni ai nuovi linguaggi della scena contemporanea. La rassegna si articola su cinque titoli e disegna un percorso di indagine sul nostro presente, sull’eredità storica e culturale con cui i giovani di oggi sono stati cresciuti, sul potere occulto che hanno le immagini nel nostro privato, sul senso della vita alla luce delle scoperte scientifiche passate e presenti. Il tutto in un coinvolgente mix di tecnologia, tra teatro e performance, cinema e nuova drammaturgia. Viene da lontano lo spunto che ha portato la Compagnia “Anagoor” di Castelfranco Veneto alla messa in scena dello spettacolo «VIRGILIO BRUCIA». Da Virgilio, ovviamente, ma anche da Elio Donato, grammatico latino del IV secolo d. C. che, nella sua Vita disegna con rapidi tratti la figura del grande poeta. Schivo, di carattere mite e modesto, dalla parlata timida e lenta, tanto da apparire ignorante. Una figura in netto contrasto con il mito del poeta che non esitava a cantare i potenti e per i potenti. «Ribolle sotterranea – scrivono Simone Derai e Patrizia Vercesi, coautori di questo testo teatrale – una tensione latente tra il Virgilio introspettivo e il Virgilio che deve proclamare il trionfo delle armi romane e la storia della dinastia al potere. C’è una composta, disciplinata serenità nell’opera di Virgilio ma, sotto la superficie, si agita un dissidio interiore; quel dissidio che William Butler Yeats considerava la reale e autentica fonte della creazione artistica.» Il testo, realizzato a quattro mani, può essere osservato attraverso il filtro di tre libri dell'Eneide: il Secondo, ovvero il rogo di Ilio e il crollo del regno troiano, racconto di inaudita violenza che funge da propulsore alla vicenda del popolo in fuga verso l’Italia; il Quarto, ossia l’abbandono di Cartagine e di Didone, esemplare rinuncia alle proprie passioni, all’amore e alla felicità, sacrificate in nome di una missione più alta; il Sesto, in cui si narra la discesa di Enea nel regno dei morti per ritrovare il padre Anchise, libro quest’ultimo posto esattamente al centro del poema, significante spartiacque tra passato e futuro, tra incendio e futura fondazione. «Enea – scrivono gli autori dello spettacolo – è un eroe che porta nel nome un dolore insostenibile, riluttante eppure capace di assumersi l’onere di una missione immensa, sproporzionata per un solo uomo. E Virgilio, come Enea, si carica sulle spalle un bagaglio enorme e con tale enorme fardello attraversa il bruciante processo della creazione consumando la propria vita, inseguendo vie di fuga dalle fiamme divoranti del proprio sentire, delle proprie urgenze, laddove fuggire dall’incendio è mettere in salvo se stessi, e mettere in salvo una tradizione a brandelli levando un canto funebre per ciò che non sarà più, perché la propria creazione darà l’addio definitivo ai padri di cui conserviamo il DNA dando il via ad una nuova lingua.» Virgilio brucia non è però un’opera sull’Eneide. È piuttosto uno sguardo spaventato alla frattura che fende e ferisce la base di un’esistenza da cui scaturisce, come un fiume che lava, la creazione poetica. Martedì 13 gennaio saranno in scena al Teatro Sanbàpolis, per la regia di Simone Derai, Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava, Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan, Monica Tonietto, Artemio Tosello ed Emanuela Guizzon. E' prevista la partecipazione in video di Marco Cavalcoli. Sarà in scena anche il Coro dell'Accademia “Stefano Tempia” di Torino diretto da Dario Tabbia. Il testo dello spettacolo è ispirato alle opere di Publio Virgilio Marone, Hermann Broch, Emmanuel Carrère, Danilo Kiš, Alessandro Barchiesi, Alessandro Fo e Joyce Carol Oates. Anagoor ha co-prodotto lo spettacolo con il Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto e University of Zagreb-Student Centre in Zagreb-Culture of Change. Martedì 13 gennaio i riflettori del Teatro Sanbàpolis si accenderanno su «VIRGILIO BRUCIA» alle ore 21.00. (F. L.) Trento, 9 gennaio 2015 ANAGOOR La compagnia nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto, su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan, ai quali si aggiungeranno successivamente Marco Menegoni, Moreno Callegari, Serena Bussolaro, Gayanée Movsisyan, Eliza Oanca, Monica Tonietto e molti altri, facendo dell'esperienza un progetto di collettività. Dal 2004 al 2007 si dedica ad una totalizzante immersione nel teatro e nella poesia di Eschilo, studiando e mettendo in scena la trilogia dell'Orestea. Tre anni di lavoro che diventeranno uno momento fondativo del percorso e della visione artistica del gruppo. Nel 2008 la compagnia è finalista al Premio Extra con Jeug*, un dialogo autentico seppur senza parole tra essere umano e animale, che non dimentica filtri e contraddizioni tra naturale e culturale: in scena Anna Bragagnolo e una giumenta non addestrata. Nel 2009 in Tempesta tornano i temi cari alla compagnia: l'individuo di fronte ai vortici della Natura e della Storia sono rivisti attraverso gli umori della pittura di Giorgione, genius loci di Castelfranco e figura manifesto con cui il gruppo si presenta al Premio Scenario ricevendo una Segnalazione Speciale. L'anno successivo, Anagoor è finalista al Premio Off promosso dal Teatro Stabile del Veneto, mentre nel 2011 entra a far parte del progetto Fies Factory e del network internazionale Apap. Fra 2010 e 2011 la compagnia lavora all'articolato cluster di performance dedicate alla figura di Mariano Fortuny, alla memoria e all'eredità culturale: il progetto si conclude con lo spettacolo Fortuny, invitato alla Biennale di Venezia diretta da Alex Rigola. Contemporaneamente con Tempesta Anagoor avvia una tournée internazionale che la conduce in Inghilterra, Danimarca, Portogallo e Francia. Nel 2012 debuttano il film/concerto Et manchi pietà sulla vita della pittrice Artemisia Gentileschi, e L.I. Lingua Imperii il nuovo lavoro teatrale della compagnia: un canto corale attorno ad antiche odiose abitudini secondo le quali, nelle forme della caccia, alcuni uomini si sono fatti predatori di altri uomini e, ancora nel XX secolo, hanno intriso il suolo d'Europa del sangue di milioni di persone. Nel 2013 la compagnia firma la prima regia di un'opera: Il Palazzo di Atlante di Luigi Rossi (1642), libretto di Giulio Rospigliosi, che ha debuttato alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini. Nel 2013 Anagoor è insignita del Premio Hystrio-Castel dei mondi. Simone Derai è stato insignito del premio "Jurislav Korenić" come miglior giovane regista per lo spettacolo L.I. Lingua Imperii al GRAND-PRIX del 53mo Festival MESS di Sarajevo.