Magnosa Scyllarides latus (Latreille, 1802) ________________________________________________________________Aspetti Descrittivi Classificazione: Phylum: Arthropoda Classe: Crostacei Ordine: Decapodi Infraordine: Achelati Famiglia: Scyllaridae Genere: Scyllarides Specie: S. latus La Magnosa è uno dei più grossi crostacei del Mediterraneo, con i suoi 45 cm di lunghezza ed i 2 kg di peso. Ha il carapace molto massiccio con un profilo squadrato; è ricoperta da tutta una serie di protuberanze, granuli e tubercoli a base pelosa; il bordo anteriore è tagliato nettamente e possiede un rostro appena rilevato; il carapace è altresì carenato e dentellato lateralmente, e anche i segmenti addominali sono ricoperti da protuberanze e tubercoli; le antenne hanno una forma a paletta: il primo paio ha una serie di denti corti soprattutto nel margine laterale e frontale, il secondo paio ha i bordi completamente lisci e arrotondati. L’addome è rotondeggiante, convesso e senza solcature. Le zampe ambulacrali non posseggono pinze eccetto che nel quinto paio della femmina, sono comunque sempre corte e terminano con una lunga unghia di colore nero. La colorazione è bruno-rossastra con tonalità violacee sulle antennule, il primo segmento addominale è caratterizzato da striature rosse. ___________________________________________________________Ecologia/Riproduzione La Magnosa predilige fondali rocciosi, ma è abitudinaria anche delle praterie di Posidonie; la sua batimetria si estende dalla superficie fino a superare i 50 metri. Ha abitudini notturne, poiché i suoi predatori naturali sono diurni; di giorno,infatti, rimane rintanata in anfratti o grotte insieme ad altri individui della stessa specie. La sua dieta consiste essenzialmente di molluschi, riesce a rilevare le prede anche se queste si trovano al di sotto di un substrato sabbioso percependole con le sue antenne. La fecondazione di questa specie non è stata osservata; comunque si è osservato che i maschi hanno le spermatofore poste nelle ultime due paia di zampe, mentre le femmine riescono a trasportare più di 100.000 uova durante la loro crescita. S. latus effettua una muta annuale, dove il nuovo esoscheletro ha bisogno di 3 settimane per indurirsi completamente. La Magnosa è spesso confusa con la Magnosella ( S. arctus), effettivamente molto simile, ma di dimensioni molto ridotte, antenne seghettate ed un carapace costituito da sole 3 carene. ___________________________________________________________________________Tutela È una specie sotto tutela in tutto il territorio nazionale, perché è a rischio estinzione. Rientra anche nella lista internazionale ICRAM come specie a rischio. Inoltre nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, è vietata sia la pesca professionale che quella sportiva di questa specie; ciò è previsto dall’articolo 18 del ‘Regolamento di esecuzione ed organizzazione dell‘Area Marina Protetta “Punta Campanella”’.