Due paradigmi dell’idea di cultura a confronto Paradigma antropologico: - cultura come totalità sociale - omogeneità culturale - tradizione/stabilità - condizionamento Paradigma sociologico: - distinzione società/cultura - differenziazione culturale - innovazione/cambiamento - interazione Cultura (fr. culture; ingl. culture; ted. Kultur) • Patrimonio intellettuale e materiale, • quasi sempre eterogeneo ma a volte relativamente integrato, a volte invece internamente antagonistico, • in complesso durevole ma soggetto a continue trasformazioni con ritmo variabile a seconda della natura dei suoi elementi e delle epoche • costituito da: a) valori, norme, definizioni, linguaggi, simboli, segni, modelli di comportamento, tecniche mentali e corporee, aventi funzione cognitiva, affettiva, valutativa, espressiva, regolativa, manipolativa; b) le oggettivazioni, i supporti, i veicoli materiali o corporei degli stessi; c) i mezzi materiali per la produzione e la riproduzione sociale dell’uomo Si possono distinguere quattro dimensioni principali della cultura: Coerenza/incoerenza. Le proposizioni culturali costituiscono un insieme in cui sono individuabili dei principi ordinatori e non un agglomerato di elementi tra loro sconnessi. Il grado interno di coerenza è tuttavia variabile Pubblico/privato. La cultura è pubblica nel senso che le proposizioni da cui è costituita sono codificate entro simboli e linguaggi collettivi all’interno di gruppi sociali e accessibili da tutti Oggettività/soggettività. La cultura è un fatto oggettivo, nel senso che va al di là degli individui per occupare uno spazio e una rilevanza sociale autonoma. Esiste anche un lato soggettivo della cultura, costituito dalle interpretazioni che di questa danno gli individui Esplicito/implicito. La cultura può essere manifesta, tematizzata esplicitamente, più o meno elaborata teoricamente, o può essere tacita, non tematizzata, che gli individui condividono senza saperla necessariamente giustificare Oltre a queste dimensioni analitiche, si distinguono quattro componenti della cultura: valori, norme, concetti e simboli I valori • I valori si distinguono dalle preferenze perché indicano ciò che è desiderabile e non ciò che è desiderato, comportano cioè un dover essere. La loro efficacia sociale dipende dall’operare di sentimenti interiorizzati • I valori variano storicamente e geograficamente, perché non appartengono al mondo assoluto delle idee, ma sono interconnessi alla realtà sociale • Parsons identifica quattro dilemmi fondamentali (chiamati “variabili strutturali”) che costituiscono, nelle culture moderne, una sorta di mappa dei valori socialmente riconosciuti: universalismo/particolarismo, prestazione/qualità, neutralità affettiva /affettività, specificità/ diffusione Le norme • Le norme sono più specifiche e imperative dei valori; la loro efficacia sociale dipende eminentemente (anche se non esclusivamente) da forme di controllo esterno del comportamento • Le norme costitutive costituiscono, cioè generano una pratica che prima della loro formulazione non esisteva. Rientrano tra queste, ad esempio, le regole dei giochi • Le norme regolative, invece, si limitano a regolamentare delle pratiche già esistenti. In questo tipo rientra la grande maggioranza delle norme, dai precetti religiosi alle leggi dello stato I concetti • I concetti sono le proposizioni descrittive della realtà che i soggetti utilizzano per organizzare cognitivamente la loro esperienza • I concetti o credenze proposizionali sono quelli che bastano a identificare una sola proposizione e il cui significato è del tutto univoco e non si presta a differenti interpretazioni • I concetti o credenze semi-proposizionali si prestano invece a molte interpretazioni differenti e il loro significato è vago e piuttosto indeterminato I simboli • I simboli sono segni sia convenzionali, tali in virtù di una convenzione, sia analogici, cioè capaci di evocare una relazione tra un oggetto concreto e un’idea astratta • I simboli sono diversi dai segnali, che hanno un puro valore informativo e non evocativo • I simboli sono diversi anche dai marchi, che hanno un valore solamente soggettivo • i simboli possiedono un forte carattere intersoggettivo, in quanto sono condivisi da un gruppo sociale