Gli atomisti
Prof. Monti – a.s. 2016-2017
introduzione
 La scuola atomista fu iniziata da Leucippo e sviluppata dal suo
allievo Democrito, durante il V secolo a.C.
 Di Leucippo si hanno scarsissime notizie: sappiamo che egli ebbe
dei rapporti con la scuola di Elea, la scuola di Parmenide, e che egli
tentò di perfezionare la filosofia di Melisso.
Quello degli atomisti fu l’ultimo
l ultimo tentativo,
tentativo nell’ambito
nell ambito dei presocratici,
presocratici di
rispondere ai problemi sollevati da Parmenide.
 Di Democrito possediamo un maggior numero di notizie:
- Nacque ad Abdera, fra il 500 e il 460 a.C.
- Compì, pare, molti viaggi e morì in età assai avanzata.
- Cresciuto nella ricchezza, rinunciò a tutto per viaggiare e
compiere le sue ricerche.
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introduzione
 Di Leucippo ci resta un solo frammento e alcune testimonianze,
quindi
i di d
davvero poco.
 Diversa la vicenda di Democrito: egli scrisse moltissimi testi e sugli
argomenti più vari - etica, fisica, botanica, biologia, matematica,
musica, grammatica, medicina, giurisprudenza – ma anche di lui
conserviamo solo dei frammenti,, in massima parte
p
di argomento
g
etico.
 Di particolare rilievo fra le sue opere citiamo: la Grande cosmologia,
la Piccola cosmologia e la Cosmografia.
Cosmografia
Le relazioni più strette della filosofia di Democrito paiono, nel
complesso, quelle con gli eleati e con i fisici pluralisti.
L’atomismo può essere considerato un altro tentativo, dopo quelli di
Empedocle e Anassagora,
Anassagora di conciliare le tesi eleatiche con le
caratteristiche del mondo sensibile.
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“salvare
salvare i fenomeni”
fenomeni
Anche gli atomisti provano a “salvare i fenomeni”: cosa significa?
Significa trovare il modo per spiegare i fenomeni sensibili, cioè tutti gli
eventi naturali che appaiono ai nostri sensi
sensi, senza considerarli mera
“opinioni”, come aveva fatto Parmenide.
Detto in altre parole: non solo gli eterni principi logici e matematici sono
veri, ma anche i mutevoli fenomeni naturali hanno una loro verità.
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“salvare
salvare i fenomeni”
fenomeni
La realtà fisica, come per Empedocle e Anassagora, è per Democrito
composta
t da
d una molteplicità
lt li ità di principi,
i i i noii oggii di
diremmo di
“particelle”.
Queste particelle, suggerisce Democrito, hanno le caratteristiche
proprie dell’Essere
dell Essere. In particolare
particolare, esse sono ingenerabili e
indistruttibili.
Democrito decise di dare a queste particelle il nome di atomi: la
scelta del nome fu tutt’altro che casuale!
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Gli atomi di Democrito
àtomos è una parola composta.
E
Essa
deriva
d i d
dall’unione
ll’ i
d
dell’alfa
ll’ lf privativo
i ti “à-”
“à ” con il senso di “non”
“
”
con il verbo “témnein” che significa “tagliare, dividere”.
Il senso complessivo della parola atomo è, quindi: “non divisibile”.
Gli atomi, insomma, sono l'Essere di Parmenide “spezzato” in
infiniti piccolissimi frammenti.
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Gli atomi di Democrito
L’indivisibilità a cosa serve?
E
Essa
permette
tt di superare le
l famose
f
obiezioni
bi i i di Zenone:
Z
i suoii
paradossi, come ricorderete, si basavano proprio sulla possibilità di
dividere all’infinito, possibilità che Democrito esclude esplicitamente!
Gli atomi, oltre a essere indivisibili, sono il più possibile privi di
caratteristiche specifiche
specifiche. Essi,
Essi dice Democrito
Democrito, non hanno alcuna
qualità sensibile.
Questo ha un senso ben preciso: né gli atomi né alcuna loro
caratteristica possono essere conosciuti tramite i nostri sensi.
Essendo la loro grandezza inferiore alla più piccola dimensione che i
nostri sensi possono cogliere, essi sfuggono del tutto alla conoscenza
sensibile.
ibil
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Gli atomi di Democrito
Questo, però, non significa che gli atomi non si possano
conoscere in
i alcun
l
modo.
d
L’intelletto, infatti, riesce a coglierne le caratteristiche.
Abbiamo qui un altro esempio di come la conoscenza intellettuale
venga ritenuta superiore a quella dei sensi.
Vediamo ulteriori dettagli.
Democrito, innanzitutto, ritiene che gli atomi non siano tutti uguali
fra loro.
Per quale ragione?
Il motivo è, in effetti, molto semplice: se gli atomi fossero tutti uguali,
grado di spiegare
p g
l’immensa varietà
essi non sarebbero in g
caratterizzante gli oggetti che noi cogliamo con i nostri sensi.
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Gli atomi di Democrito
Questo significa che dovrebbe esistere qualcos’altro che possa
spiegare
i
ttale
l varietà,
i tà ma Democrito
D
it ritiene
iti
che
h ttutto
tt ciò
iò che
h esiste
i t sii
fatto di atomi: insomma, non esiste nient’altro!
Questo tipo di impostazione è stato poi definito materialismo.
Bene: se gli atomi sono diversi fra loro, occorre ora comprendere di
che
h genere siano
i
queste
t diff
differenze.
Democrito individua tre modi rispetto ai quali è possibile descrivere le
differenze a livello atomico.
Gli atomi si differenziano per:
1 FORMA
2 ORIENTAMENTO SPAZIALE
3 ORDINAMENTO
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Gli atomi di Democrito
Per descrivere le tre modalità di differenziazione di Democrito,
ricorriamo
i
i
a un paragone id
ideato
t d
da A
Aristotele
i t t l proprio
i a questo
t scopo.
Aristotele, quando nella sua Metafisica parla di Democrito e degli
atomi, sceglie di paragonare gli atomi alle lettere dell’alfabeto.
Ecco che, rispetto alla forma, diversi tipi di atomo differiscono fra loro
proprio
i come una “A” diff
differisce
i
d
da una “B”
“B”.
Ma quante
M
t forme
f
diverse
di
cii sono?
? IInoltre:
lt fforme diverse
di
significa
i ifi anche
h
dimensioni diverse?
Non conosciamo le risposte di Democrito a queste domande, ma
possiamo ritenere che egli pensasse a numerosissime forme diverse –
se non proprio infinite – e anche a dimensioni diverse.
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Gli atomi di Democrito
Oggi, come sapete, noi distinguiamo poco più di 100 diversi elementi:
b t dare
basta
d
un’occhiata
’
hi t alla
ll ttavola
l periodica!
i di !
Inoltre, sappiamo che gli atomi hanno anche dimensioni diverse: un
atomo di ferro, per esempio, è molto più grande di un atomo di
idrogeno.
Rispetto all’orientamento nello spazio, dice Aristotele, due atomi
differiscono fra loro proprio come una “N” differisce da una “Z” (che è
una N ruotata di 90 gradi!).
Vediamo
V
di
chiaramente
hi
t come lla seconda
d caratteristica
tt i ti diff
differenziante
i t
non si ponga sulla stesso piano della prima!
Perché?
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Gli atomi di Democrito
Anche in questo caso la risposta è semplicissima!
L fforma è un tratto
La
t tt iinterno
t
all’atomo
ll’ t
stesso
t
ed
dè
è, iinoltre,
lt invariabile.
i
i bil
L’orientamento spaziale, al contrario, non è una determinazione interna
dell’atomo medesimo, ma dipende da come esso si dispone nello
spazio o, il che è lo stesso, dalla posizione di un ideale osservatore. Si
tratta, inoltre, di una caratteristica variabile.
Notiamo, infine, che i primi due tipi di differenza si possono combinare
fra loro, o “sovrapporre”!
In q
questo modo,, due atomi identici p
per forma,, possono
p
differire p
per il
loro orientamento spaziale.
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Gli atomi di Democrito
L’ordinamento,
L’
di
t suggerisce
i
iinfine
fi A
Aristotele,
i t t l ffa emergere un tterzo tipo
ti di
differenziazione, simile a quello che possiamo notare nelle seguenti
sequenze di lettere: “abcd” e “dcba”.
La terza caratteristica differenziante si discosta tanto dalle altre due.
Se le prime due, infatti, riguardavano un atomo preso singolarmente,
questa riguarda solo gruppi di atomi.
Altra considerazione: è probabile che Aristotele decise di paragonare
gli atomi alle lettere dell’alfabeto
dell alfabeto non per caso, ma perché pensava che
l’idea stessa degli atomi fosse sorta nella mente di Leucippo e
Democrito proprio a partire dalla considerazione dell’alfabeto e del
modo in cui le lettere si combinano per formare parole,
parole frasi,
frasi discorsi!
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Gli atomi di Democrito
Comunque stiano le cose, è però certo che per Democrito tutti gli
oggetti che i nostri sensi possono cogliere, altro non sono che
aggregati di un enorme numero di atomi.
Conseguenza di questo fatto, è che tutto ciò che i nostri sensi a livello
macroscopico
i colgono
l
come “trasformazione”
“t f
i
” di un oggetto,
tt a livello
li ll
microscopico è semplicemente aggregazione e disgregazione di atomi
fra loro.
Ma prima di approfondire questo punto, aggiungiamo un altro elemento
della teoria di Democrito
Democrito...
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Il vuoto esiste
Abbiamo visto in che modo Melisso negasse l’esistenza del vuoto.
Democrito, al contrario, ritiene che il vuoto debba esistere!
La ragione addotta da Democrito è di particolare importanza.
E li ragionò
Egli
i ò così:
ì se tutto
t tt ffosse “pieno”
“ i
” di materia,
t i allora
ll
il movimento
i
t
non sarebbe possibile essendo in ogni direzione sempre e comunque
ostacolato.
I nostri sensi, però, attestano l’esistenza del movimento: ecco che
anche il vuoto deve esistere!
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Il vuoto esiste
Melisso e Democrito, rispetto al vuoto, sembrano dire l’uno il contrario
dell’altro
dell
altro. È in effetti probabile che Democrito
Democrito, dicendo che il vuoto
esiste, intendesse proprio negare l’idea di Melisso.
Oggi, però, è per noi piuttosto semplice dare una lettura diversa,
notando come i ragionamenti dei due filosofi si ponessero su piani
distinti.
distinti
Melisso sostiene che il vuoto è nulla e che il nulla, appunto, non esiste.
Si tratta di una riflessione del tutto astratta
astratta, puramente concettuale
concettuale.
“Vuoto”, nella riflessione di Melisso, non è il vuoto in senso fisico cui
noi siamo abituati a pensare.
Democrito, invece, dice che il vuoto esiste, visto che serve per far sì
che le cose si possano muovere. Questa riflessione è chiaramente
diversa dalla prima: essa,
essa infatti,
infatti prende a riferimento proprio la realtà
fisica e NON puri concetti astratti!
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Il vuoto esiste
Ancora: qual è la causa del movimento degli atomi?
Gli atomi, è evidente, si debbono muovere! Se così non fosse, ancora
una volta,
volta ll’universale
universale divenire di cui siamo partecipi resterebbe del
tutto inspiegato.
Gli atomisti sembrano dire che negli atomi stessi è insita la causa del
loro moto. Lo scopo di Leucippo e Democrito, sembra essere quello di
escludere cause più o meno esterne e non del tutto fisiche
fisiche. Il moto
della materia è così insito nella materia medesima e da essa spiegato!
Il moto degli atomi, poi, possiede due caratteristiche essenziali: esso è
continuo ed eterno. Ciò a dire che esso non ha avuto un inizio – come
potrebbe, infatti, il moto derivare dalla quiete? – né ha mai una totale
stasi – come potrebbe, poi, riprendere?
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Il vuoto esiste
Il movimento pone altre questioni di grande importanza:
Come si muovono gli atomi? Essi, innanzitutto, non sono guidati da
un qualche principio finalistico.
finalistico Non vi è uno scopo,
scopo una teleologia,
teleologia
insita nel moto della materia.
Gli atomi, al contrario, si muovono in modo del tutto casuale.
Questa idea di Democrito scandalizzò numerosi importanti intellettuali,
anche a molti secoli di distanza: il nostro Dante Alighieri si premurò di
collocare Democrito nell’inferno, definendolo come “colui che il mondo
a caso pone”!
Torneremo su questo punto più avanti per analizzarlo meglio: ora
terminiamo l’esposizione della fisica di Democrito!
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Il vuoto esiste
Muovendosi in maniera caotica, spesso accade che gli atomi si
scontrino fra loro e che si uniscano.
Ecco che abbiamo giustificato l’esistenza dei corpi che nostri sensi
conoscono: grandi aggregati di atomi.
Come avviene tale unione?
Oggi, come ben sapete, noi parliamo di “legami chimici”. Essi
tengono gli atomi uniti fra loro più o meno strettamente. Ci sono diversi
modi in cui due o più atomi sono possono “legare”
legare fra loro, ma questo
lo studierete in Chimica!
La spiegazione di Democrito è
è, naturalmente
naturalmente, molto più semplice della
nostra. Egli ipotizzò che gli atomi siano provvisti di varie tipologie di
“uncini” i quali, in occasione delle numerose collisioni, possano legare
glili atomi
t i stessi
t
i ffra lloro.
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Il vuoto esiste
Completiamo il quadro fisico si qui tratteggiato: una infinita
quantità di atomi che si muovono, si scontrano, si uniscono e poi
tornano a dividersi, in uno spazio infinito.
Infinite sono stelle e pianeti, infiniti sono gli atomi e infinito è anche il
vuoto.
Tutti i mondi sono stati generati in origine da un movimento vorticoso,
prodotto dal gioco dei pieni e dei vuoti (il vuoto
vuoto, in qualche modo
“attirerebbe” il pieno, cioè gli atomi) , e così si creano anche gli enti
particolari, che si aggregano al centro del vortice o in periferia in
dipendenza dalla loro leggerezza o pesantezza
pesantezza.
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Qualità primarie e qualità secondarie
I nostri sensi conoscono moltissime sostanze diverse fra loro e
dotate di qualità, caratteristiche, a loro volta diverse.
Democrito, dopo aver elaborato la sua teoria atomica, si trova nella
necessità di spiegare in che modo le poche caratteristiche degli atomi
possano rendere ragione delle moltissime caratteristiche delle
sostanze che i nostri sensi conoscono.
Come può una realtà tanto varia e complessa (le cose colte dai
sensi) derivare da una realtà così omogenea e semplice (gli
atomi)?
)
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Qualità primarie e qualità secondarie
Innanzitutto, Democrito introduce una distinzione che sarà
fondamentale sino ai nostri giorni.
Esistono caratteristiche dette qualità primarie e caratteristiche dette
qualità secondarie.
QUALITÀ PRIMARIE
Queste sono le tre caratteristiche che p
permettono agli
g atomi di
differenziarsi fra loro, quelle che abbiamo precedentemente descritto:
forma, disposizione spaziale, ordinamento. Dobbiamo, a queste,
aggiungere anche il movimento.
Sono definite “primarie” perché appartengono all’essere degli atomi e
NON dipendono in alcun modo da noi, che neppure siamo in grado di
percepirle.
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Qualità primarie e qualità secondarie
QUALITÀ SECONDARIE
Sono tutte quelle che chiamiamo "qualità sensibili", cioè le
numerosissime caratteristiche che noi percepiamo con i sensi: caldo,
freddo,, umido,, secco,, rugoso,
g
, liscio,, luminoso,, oscuro,, rumoroso,,
silenzioso, colori, ecc.
Queste caratteristiche sono dette “secondarie” perché non
appartengono all’essere degli atomi, non sono cioè caratteristiche
oggettive, ma derivano dalle determinazioni primarie e dipendono
anche da come i nostri sensi funzionano.
PRIMO ESEMPIO
Assaggio un limone e trovo che il suo sapore è aspro. L
L’essere
essere aspro del
succo di limone non è una semplice caratteristica oggettiva, fisica, del succo
stesso, ma dipende anche dalle mie papille gustative.
Analizzando chimicamente il succo di limone,, infatti,, non troveremo mai la
caratteristica “aspro”: troveremo complesse sostanze chimiche, poi molecole
più semplici, poi atomi!
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Qualità primarie e qualità secondarie
SECONDO ESEMPIO
Tocco un calorifero acceso e sento il calore.
Il calore, ancora una volta, non è una caratteristica oggettiva di ciò che tocco,
ma è una mia sensazione che deriva dalle caratteristiche fisiche dell’oggetto
gg
((in
questo caso, dal moto accelerato degli atomi che compongono l’oggetto
stesso)!
VIBRAZIONE DEGLI ATOMI (OGGETTIVA)
produce
produce
SENSAZIONE DI CALORE (SOGGETTIVA)
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Qualità primarie e qualità secondarie
RIASSUMENDO...
- Le qualità primarie sono oggettive, proprie dell’Essere (cioè degli atomi) e
non dipendono
p
in alcun modo da noi.
- Le qualità secondarie, cioè le qualità sensibili, dipendono dal rapporto che si
instaura fra le qualità primarie e i nostri sensi.
Se questo è vero
vero, può accadere che qualità primarie identiche generico
generico,
producano qualità secondarie diverse!
Esempio: un calorifero acceso ha una ben precisa temperatura (qualità
primaria), ciò nonostante il calore percepito (qualità secondaria) può variare da
persona a persona.
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Gnoseologia
La gnoseologia è quella parte della Filosofia che ha, come oggetto di studio,
i sensi e l’intelletto dell’uomo. La parola, alla lettera, significa “Discorso sulla
conoscenza”.
Democrito, in particolare, prova a dare una spiegazione del funzionamento dei
cinque sensi.
Da ogni oggetto, dice Democrito, si distaccano continuamente piccole quantità
di atomi che egli chiamò EFFLUVI.
Gli atomi
t i che
h costituiscono
tit i
glili effluvi,
ffl i quando
d entrano
t
fifisicamente
i
t iin contatto
t tt
con i nostri sensi, generano ciò che chiamiamo “sensazione”.
Esempi
- Noi vediamo gli oggetti che ci stanno davanti perché la luce che essi riflettono
raggiunge le nostre pupille, generando la sensazione visiva.
- I rumori che sentiamo sono vibrazioni dell’aria
dell aria che
che, entrando in contatto con i
nostri timpani, li fanno vibrare.
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Gnoseologia
Abbiamo più volte detto come i sensi non possano conoscere gli atomi e le loro
caratteristiche: i sensi afferrano solo qualità secondarie e non qualità primarie
primarie.
Fortunatamente, l’uomo
Fortunatamente
l uomo possiede anche un altro “canale”
canale di conoscenza:
l’intelletto. È proprio questo che ha consentito a Democrito di elaborare la
prima teoria atomica della storia.
Precisazione
S è vero che
Se
h i sensii NON conoscono direttamente
di
l’Essere,
l’E
cioè
i è glili atomi,
i
Democrito non dice, come Parmenide, che la conoscenza sensibile è “illusoria”
o “mera opinione”!
Democrito sostiene che anche i sensi ci fanno conoscere cose vere. A suo
parere, però, i sensi devono sempre essere guidati dall’intelletto: solo così ci
daranno conoscenze davvero valide
valide.
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Ateismo?
Tutto ciò che esiste è, per Democrito, costituito da atomi. Insomma: tutto ciò
che esiste è fatto di materia
materia.
Simili dottrine sono, storicamente, state indicate con il termine materialismo.
In quanto padre del materialismo
materialismo, Democrito è stato spesso accusato di essere
anche padre dell’ATEISMO, cioè di quelle dottrine che sostengono l’inesistenza
di Dio.
Precisazione
Questa accusa è,, storicamente,, falsa.
Al tempo di Democrito, una concezione del tutto chiara fra materia e spirito
ancora non esisteva. Quindi non ha molto senso dire che Democrito negasse
l’esistenza della dimensione spirituale.
In nessun frammento, in effetti, Democrito pare negare l’esistenza degli dèi...
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Casualismo?
Secondo la celebre sentenza dantesca, Democrito è “colui che il mondo a caso
pone” ((Inferno – Canto IV).
p
)
Insomma: secondo Dante, Democrito sosterrebbe che tutto accade a caso,
senza una ragione.
Precisazione
Anche questa accusa è del tutto infondata!
Democrito dicendo che il moto degli atomici è caotico, non intende dire che
quanto accade nel mondo è frutto del caso, anzi!
Tutto quanto succede nell’universo, al contrario, ha ben precise cause
p
leggi
gg fisiche.
materiali,, che obbediscono a precise
Democrito, invece, pensa che l’universo, tutto ciò che esiste, non abbia uno
scopo.
Le teorie di Democrito, quindi, NON sono affatto casualistiche. Ma si possono
definire meccanicistiche e anti-finalistiche.
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L’Etica
L
Etica di Democrito
Abbiamo detto di come la maggior parte dei frammenti democritei siano
costituiti da sentenze di argomento
g
etico.
Come sapete, l’etica (o morale) è quella disciplina che ha per oggetto il
comportamento dell’uomo e, quindi, le norme morali.
-In campo etico, Democrito INVITA ALLA MISURA, cioè ad evitare ogni eccesso.
Questa sarebbe la strada per vivere felicemente.
L’etica è per lui basata sul rispetto degli altri: non bisogna avere più rispetto
degli altri che di se stessi, ma neppure il contrario. In ogni nostra azione,
dovremmo sempre comportarci nello stesso modo: sia che ci sia qualcuno che
vede ciò che facciamo, sia che non ci sia!
- Il suo ideale di fondo è la cosiddetta EUTHYMIA, ciò che noi chiamiamo
“tranquillità dell’animo”, “serenità”.