Natale con i presepi al Teatro Natale con i presepi al Teatro

Persone, non solo utenti
Eventi
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Per loro non c’era posto ( Luca 2,7)
Il presepe realizzato interamente con la pasta da Giorgio
e Alessandro Carozzi
Il presepio realizzato dalla classe 2° della scuola primaria
Il presepio realizzato dai bambini della scuola materna
I pastori del presepe vivente
Il presepio fa parte della storia bergamasca, della nostra cultura,
ricca di arte e di tradizione.
Anche le istituzioni rispondono, non solo con la voce ma concretamente all’importanza di questo segno, senza ma e se... L’ Amministrazione comunale di Orio al Serio, da tre anni organizza un concorso
presepio esteso a tutta la popolazione invitando gli appassionati e non, a
predisporre gli elaborati, che poi vengono esposti al teatro comunale nel
periodo natalizio e premiati il 6 gennaio. Il tutto affiancato da un esposizione di presepi degli amici del presepio di Ponte San Pietro.
Con la biblioteca, promuoviamo un laboratorio di statuette di
gesso che raffigurano angioletti e Gesù bambini, che puntualmente vengono colorati dai nostri piccoli artisti. Garantiamo che l’iniziativa è una
delle più gettonate.
Quest’ anno la testata del notiziario comunale distribuita a tutta
la popolazione raffigurava una natività con pastori in adorazione.
Nessuna mancanza di rispetto in tutto questo. D’altronde in questi tre anni, nessuno si è lamentato né ha fatto proteste per il nostro modo di manifestare gli auguri di natale alla popolazione o per aver creato
percorsi che portano all’allestimento del presepio nelle famiglie o nella
scuola.
Ci ha rammaricato la decisione di alcune catene di distribuzione
di boicottare la vendita di materiale presepistico, ma non per questo ci
siamo lasciati condizionare, perché, per noi, è importante non rinunciare
a testimoniare nei nostri ambienti ciò in cui crediamo.
Non c’è Natale senza presepe, senza quella rappresentazione
che ci porta concretamente e visibilmente a vedere e toccare quel Gesù
Bambino indifeso. Abbiamo paura di testimoniare la nascita di un bambino? Certamente no: quel bambino è nostro e lo vogliamo tutto per
noi. Non ce lo lasceremo portare via da ideologie che trasmettono preoccupazioni senza fondamento. E’ li, in quella mangiatoia, senza armi,
senza mine antiuomo, senza filo spinato, è li che ci guarda e ci dice che
la vita non è così complicata come la pensiamo noi.
E allora anche l’allestimento del presepio non deve essere condizionato da mille voci che non cantano la gloria a questo bambino e
raccontano soltanto il misero buio interiore dell’uomo. Di fronte a tutto
questo, non rischiamo di essere come i locandieri di Betlemme che risposero a Giuseppe e Maria (qui non c’è posto Lc 2,7). Allora è necessario accendere una luce molto più forte di quella della stella cometa di
Betlemme; quella luce siamo noi che crediamo nel vero significato del
Natale e che lo manifestiamo anche con la rappresentazione concreta del
presepio. Allora sapremo muovere le nostre braccia e le nostre mani per
testimoniare concretamente un Natale diverso; diverremo noi allora le
statuine che si vogliono cancellare dagli scaffali dei supermercati; saremo noi che aspetteremo il bambino allestendo il presepio; saremo noi
che prenderemo per mano chi, indeciso, non vede la capanna perché offuscata dalle luminarie, dai regali dei babbi natale e da mille altre ideologie. Insieme allora ridaremo luce a quei presepi lasciati chiusi nelle
scatole; li apriremo tutti per cercare quel bambino che tanto attende di
essere preso in braccio, coccolato, protetto e quando l’avremo trovato, ci
inginocchieremo senza paura ad adorarlo!
Simone Poma
Assessore alla Cultura
http//www.comune.orioalserio.bg.it
Eventi
Mostra riflessione in occasione della Giornata della Memoria
in Biblioteca
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La recente Giornata della memoria ha visto la
biblioteca impegnata nel riproporre il tema dell'applicazione in Italia delle leggi razziali antiebraiche
(1938-1945).
Occorre premettere, pur non volendo tracciare
un definitivo giudizio storico, che quel tentativo di
rendere antisemita la popolazione italiana non ha trovato fortunatamente un generalizzato riscontro. La
documentazione storica ci lascia testimonianza di numerosi procedimenti contro i cittadini di fede ebraica,
parecchi dei quali soffrirono e morirono barbaramente
a causa dell'odio perpetrato dalle autorità nazifasciste,
non solo in Italia ma nel resto dell'Europa, durante gli
anni della Seconda guerra mondiale.
Altre testimonianze ci riferiscono invece gli atti di
profonda umanità che le persone comuni o le autorità
pubbliche e religiose misero in atto per strappare molti ebrei dalla carcerazione forzata e dalla morte.
Di tutto questo, ma in particolare della propaganda
antiebraica in Italia, ha reso testimonianza una prege-
vole mostra allestita nell'atrio della biblioteca, dietro
gentile concessione del “Centro di documentazione
ebraica contemporanea” di Milano; una quindicina di
pannelli rappresentavano immagini fotografiche, riproduzioni di documenti originali, testi scritti, fonti di
vario genere.
Particolarmente interessante è stata la visita,
impostata come un laboratorio storico, realizzata con
gli alunni della Classe quinta della locale Scuola primaria: durante i lavori è parso che essi abbiano preso
coscienza della crudeltà inflitta agli ebrei italiani del
passato, ma ancor più di come la discriminazione perpetrata verso alcuni individui – purtroppo latente nelle
relazioni interpersonali fra persone differenti – sia
insensata e apportatrice di sofferenza.
Luigi Airoldi
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