problemi comportamentali del cane

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PROBLEMI DI COMPORTAMENTO DEL CANE
Eleonora Mentaschi
Avere un cane è una grande gioia e un’esperienza indimenticabile, ma a volte la convivenza diventa
più complicata a causa di alcuni comportamenti del cane.
Quando il cane è “solamente” un po’ indisciplinato, tira al guinzaglio, non torna al richiamo o salta
addosso a tutti per avere attenzioni e coccole, probabilmente siamo di fronte ad un problema che
può essere affrontato con l’aiuto di un bravo Educatore Cinofilo qualificato. Un Educatore
professionista potrà essere di grande supporto nel migliorare la nostra relazione con il cane e
aiutarci a trovare le migliori strategie per vivere insieme al meglio.
Quando invece il problema è più comportamentale che educativo, allora la figura di riferimento
diventa il Comportamentista, dovremo rivolgerci ad uno specialista in problemi di comportamento.
Se ad esempio il cane manifesta difficoltà a restare solo a casa, distrugge o abbaia, se fa i bisogni
i casa, mostra comportamenti aggressivi, se i suoi livelli di attività e reattività superano la media,
se è molto timido oppure ha delle paure o fobie evidenti, ed in ogni caso in cui si sospetti di avere a
che fare con problemi più comportamentali che educativi, allora la figura cui rivolgersi è l’esperto
Comportamentalista o Etologo o Consulente Comportamentale che ha una specializzazione in
questo ambito.
E’ importante comprendere che la maggior parte dei problemi comportamentali può essere
trattata con l'aiuto giusto. E’ bene non rassegnarsi, ma tentare sempre la strada della guarigione,
ne trarrà vantaggi il proprietario, che riuscirà ad avere un rapporto meno problematico con il suo
cane, ed il cane stesso, che potrà migliorare e tornare ad essere un cane più sereno.
Bisogna sempre rivolgersi a professionisti accreditati nel campo dei problemi comportamentali.
Oggi in Italia esistono diverse figure che si occupano di etologia applicata. E’ imprescindibile
rivolgersi a professionisti, che possano garantire una formazone ed una preparazione adeguata.
Verificate che si tratti di una persona che abbia conseguito un Master o una Specializzazione
Universitaria specifica, o comunque abbia davvero un curriculum adeguato. Non esistendo un albo
nazionale cui far riferimento, l’unica strada è informarsi e cercare referenze.
Una volta individuata la figura di riferimento, potrete prendere un appuntamento per effettuare una
consulenza comportamentale che vi permetterà di comprendere nella sua totalità il problema e
andare quindi ad affrontarlo nel modo più idoneo.
Talvolta è sufficiente la singola consulenza per avere un quadro chiaro che permetta alla famiglia di
comprendere il problema e avere indicazioni adeguate per affrontarlo e risolverlo. Compito del
consulente è infatti quello di fare una diagnosi differenziare, quindi spiegare come mai il cane
mostri quel comportamento, e quali sono le possibilità e le modalità per modificarlo, gestirlo o
risolverlo. I proprietari riceveranno una risposta chiara alle loro domande, comprenderanno
realmente e profondamente il problema e quali siano le possibilità e le strategie per andare a
gestirlo.
In altri casi l’intervento prevede anche il lavoro in equipe, ossia la collaborazione tra
Comportamentalista e le altre figure di riferimento, ad esempio Rieducatori Cinofili qualificati, con
l’obiettivo di impostare un percorso rieducativo e di modificazione del comportamento ed un
programma con obiettivi chiari che supporti il binomio o la famiglia nella via della rieducazione da
un punto di vista pratico.
E' di fondamentale importanza potersi rivolgere a un’Equipe qualificata, che sappia seguirci dal
principio al termine del percorso. Proprio per questo riteniamo, ormai da diversi anni, che la
modalità più efficace sia proprio quella del gruppo di lavoro formato da Comportamentalista,
Medico Veterinario Comportamentalista e Rieducatori Cinofili qualificati.
Ribadiamo che i problemi di comportamento, che vanno dalla difficoltà a lasciare solo il cane alla
iper-reattività, dalla paura all'aggressività, possono essere risolti se supportati da uno specialista.
Quindi non arrendetevi prima del tempo: chiedete a un esperto di darvi una mano, per il bene
vostro e del vostro cane!
PANORAMICA DEI PRINCIPALI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Per comprendere meglio questo ampio argomento, faremo una piccola analisi dei principali
problemi comportamentali del cane.
Dall’analisi dei risultati ottenuti in tutto il mondo scaturisce che i comportamenti problematici
più frequenti nel cane sono:
1) Aggressività
2) Problemi da separazione
3) Paura, fobia, ansia
4) Disturbi eliminatori
5) Vocalizzazioni eccesive
6) Eccesso di attività
Esistono altri problemi comportamentali, ma sono meno frequenti: basti sapere che quelli sopra
elencati rappresentano il 90% dei casi.
Di seguito riporteremo una breve descrizione dei problemi sopra elencati con l’obiettivo di chiarire
meglio la terminologia.
1) Aggressività
Il comportamento aggressivo nel cane si può manifestare con il semplice alzare il labbro, mostrare i
denti, abbaiare, così come con il ringhio, il pizzico o il morso vero e proprio. L’aggressività in
alcuni casi è utile all’animale per difendere se stesso da pericoli e minacce o proteggere le sue
risorse come il cibo, gli oggetti o il proprietario. L’aggressività può diventare però un problema per
le persone che lo gestiscono, così come per le altre persone, cani e animali o per il cane stesso.
Sebbene si tenda a inserire sotto questa voce un gran numero di comportamenti e a credere che un
cane aggressivo sia mal gestito, dominante o cattivo in realtà esistono differenti tipi di
aggressività, ognuno con cause e sintomi distinti. Un comportamento aggressivo può ad esempio
essere sintomo di un disagio del cane, che può manifestare la sua paura o dolore o irritazione o
frustrazione in questo modo, oppure essere il risultato di una motivazione di razza mal gestita o
indirizzata, come quella territoriale, predatoria o protettiva. In ogni caso è bene non sottovalutare
questo comportamento, nell’interesse del cane e degli individui che lo circondano. Il primo passo è
che, insieme al Comportamentalista, venga fatta l’anamnesi del caso ed emessa la corretta diagnosi
differenziale. Infatti ogni forma di aggressività è differente, e quindi lo è anche il percorso
rieducativo: proprio per questo è importante che lo specialista individui la o le forme di aggressività
mostrate dal cane.
Per fare alcuni esempi, si possono identificare: aggressività da paura (difendere se stessi da
qualcosa o qualcuno che si reputa e si percepisce come pericoloso), possessiva (difendere un
oggetto che il cane ritiene di valore), protettiva (difendere i membri del proprio gruppo sociale),
competitiva (entrare in competizione per delle risorse ritenute importanti e di valore), territoriale
(difendere quello che si ritiene il proprio spazio), intraspecifica intrasessuale (verso altri cani dello
stesso sesso), etc.
E’ essenziale individuare quale tipo di aggressività mostri un cane per effettuare il corretto
programma di modificazione comportamentale. Solo comprendendo le motivazioni, le cause
scatenanti e sottostanti ed attraverso un’anamnesi completa del caso, si potrà impostare un
programma terapeutico in grado di affrontare e risolvere questi comportamenti.
Un’indicazione è valida per tutti proprietari che si trovano ad avere un cane che mostra aggressività:
mai usare la forza o l’imposizione con un cane aggressivo, qualsiasi sia la sua razza o mole. Se
un cane mostra aggressività e il proprietario risponde a sua volta con aggressività si entrerà in un
circolo vizioso di nervosismo, reattività e competizione: il problema, sebbene possa apparire
nell’immediato risolto, andrà invece peggiorando sempre più nel tempo. Potrebbe essere istintivo
rispondere con lo stesso comportamento al cane minaccioso, spesso purtroppo si leggono o sentono
consigli di questo tipo, ma è assolutamente sconsigliato se si desidera risolvere il problema.
Alzare la voce o minacciare o sgridare, oppure intervenire fisicamente punendo il cane, non
farà che esacerbare il problema.
Nell’immediato è necessario evitare le situazioni che scatenano la risposta aggressiva del cane (es.
non togliere dalla bocca un oggetto e se fosse necessario farlo con lo scambio) , prevenendo la dove
possibile, e chiedere il prima possibile l’aiuto di un qualificato esperto che ci condurrà attraverso il
percorso rieducativo più efficace e adatto al nostro cane.
La rieducazione, che deve essere seguita da uno staff professionale, non deve prevedere interventi
coercitivi o punitivi, bensì un riequilibrio della gestione e l’utilizzo di tecniche come la
desensibilizzazione sistematica e il controcondizionamento con rinforzo positivo, per citare alcune
tecniche di modificazione del comportamento che in ogni caso possono essere differenti e sempre
progettate sul singolo cane.
2) Problemi da separazione
I problemi da separazione sono un altro problema assai frequente: quando il cane rimane da solo in
casa (o separato fisicamente da uno o più membri della sua famiglia) manifesta l’ansia in tre modi
possibili: distruggendo, vocalizzando (piangendo, abbaiando o talvolta ululando) o facendo i
bisogni in un luogo non appropriato.
Alcuni soggetti manifestano solo uno dei sintomi elencati, altri due o tutti e tre.
Per poter dire che si tratti di “ansia da separazione” è necessario che questi comportamenti si
manifestino solo ed esclusivamente quando il cane è separato dal padrone.
Non è necessario si mostrino tutte le volte che il cane resta solo, così come non tutti i cani che ne
soffrono hanno sempre le stesse manifestazioni.
Spesso sono cani molto legati al padrone, quasi dipendenti da lui, tanto da poter parlare di iperattaccamento: lo seguono come un’ombra per tutta la casa, sono quasi sempre nella stessa stanza
dove si trova il proprietario, quando quest’ultimo rientra lo accolgono facendogli grandi feste,
anche se il proprietario è uscito per pochi minuti.
In altri casi non si nota questo iper-attaccamento perché le motivazioni sottostanti questo problema
sono differenti, come ad esempio la mancanza di routine, la difficoltà da parte del cane a
comprendere le regole o altri fattori eziologici che devono essere individuati dall’esperto in sede di
consulenza.
Non tutti i problemi da separazione sono uguali, ed è per questo che i consigli fai da te del vicino di
casa o riportati nei forum non portano alla soluzione: deve essere fatta un’analisi specifica caso per
caso e quindi formulata una terapia comportamentale ad hoc.
Se aiutati da professionisti che impostano il corretto protocollo rieducativo, fortunatamente questa
patologia comportamentale può essere risolta con ottimi risultati in poche settimane.
3) Paura, fobia e ansia
Questi sono i problemi comportamentali più difficili da trattare. Vediamo come si distinguono.
La paura è collegata ad una determinata situazione, persona o tipologia, anche se non sempre è
facile comprendere cosa realmente spaventi o preoccupi il cane. Il cane percepisce una determinata
situazione come un pericolo e tende a mostrare segni di disagio, come immobilizzarsi (freezing)
oppure tentare di scappare. La sua postura solitamente è bassa, ossia con coda tra le zampe,
posteriori bassi e orecchie indietro. Le reazioni fisiche più tipiche sono come ansimare, pupille
dilatate, tachicardia e possono anche arrivare a tremori, uggiolii o eliminazioni di piccole quantità di
pipì nei casi di grande paura. Altri segnali possono essere i “calming signals”, come leccarsi il naso,
sbadigliare, distogliere lo sguardo, etc. Una buona conoscenza della comunicazione canina è
importante per comprendere le reali sensazioni che il nostro cane sta provando e capirlo realmente,
per poterlo quindi aiutare e talvolta renderci conto che un professionista cinofilo può esserci di
supporto per far superare al nostro cane questi disagi.
La fobia si manifesta come una rapida reazione del tipo “tutto o nulla” che sfocia in estrema paura
e panico. Gli attacchi sono molto simili tra loro. La reazione potrebbe essere definita come quella di
una estrema paura, con grande difficoltà di controllo e autocontrollo.
L’ansia è caratterizzata da esplorazione dell’ambiente, iperattività, allerta e tensione. Alcuni cani
possono reagire in modo ansioso solo a certi stimoli (arrivo di ospiti, viaggi in macchina), altri
manifestano uno stato ansioso permanente.
Paura, fobia ed ansia possono essere difficili da distinguere, ma un occhio esperto saprà individuare
il problema principale e lavorare sulle cause scatenanti per aiutare il cane a superare questo
problema.
4) Disturbi eliminatori (urine e feci)
Con questo termine si intendono le eliminazioni in un luogo non appropriato, ad esempio in casa.
Ci sono diverse cause per l’eliminazione non appropriata del cane, escludendo ovviamente quelle
organiche: dal mancato o errato apprendimento, all’ansia da separazione (vedi sopra), dall’emotività
alla richiesta di attenzione, al marcare che può indicare a sua volta ansia e insicurezza o
competitività.
Se non viene fatta la corretta analisie diagnosi differenziale, il problema tende a radicarsi o spostarsi
in altri ambiti. A tal proposito vorremmo fare una piccola digressione sul marcare il territorio.
Erroneamente si pensa infatti che lo facciano solo i cani molto sicuri di sé per dimostrare la loro
posizione o “dominanza”. In realtà questa è una interpretazione spesso superficiale e fuorviante.
Accade frequentemente che si tratti di un individuo ansioso ed insicuro, oppure che lo mostri il cane
vive con altri animali (cani, gatti, etc), di un comportamento che esibisce se la casa è frequentata
spesso da persone o animali estranei che invadono lo spazio sicuro, o infine se c’è competizione e
una situazione poco chiara e coerente. Nella maggior parte dei casi le marcature sono piccole
spruzzate di urina in punti di passaggio o particolarmente strategici, come sugli stipiti delle porte,
sulle tende, sul divano o sui nuovi oggetti portati in casa. Se si individua la reale sottocausa del
problema, allora si potrà risolverlo. Questo vale per ognuno e tutti i problemi di comportamento.
Quelli sopra descritti sono solo alcuni dei problemi che i nostri cani possono manifestare, ma
qualsiasi comportamento possa minacciare il benessere del cane o risulti per voi problematico
non arrendetevi, ma cercate l’aiuto professionale di un Comportamentalista, esperto in problemi di
comportamento. Una persona qualificata saprà darvi tutte le spiegazioni del caso e indicarvi la
strada più adatta a voi ed al vostro cane.
Se avete dubbi o domande, potete rivolgervi a Eleonora Mentaschi e allo Staff, scrivendo alla
mail della Scuola Cinofila Il Mio Cane [email protected]
Eleonora Mentaschi
Master in Medicina Comportamentale degli Animali d’Affezione
Consulente in Scienze Comportamentali Applicate del Cane
Direttore Scuola Cinofila Il Mio Cane (Milano e Roma)
[email protected]
www.ilmiocane.net
Articolo redatto il 06.03.2015, è vietata la duplicazione senza il consenso dell’Autore.
Si ringrazia
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