il benessere dell`anziano in compagnia di un

IL BENESSERE DELL’ANZIANO
ANIMALE DOMESTICO
IN
COMPAGNIA
DI
UN
Partiamo dal presupposto che benessere non significa soltanto assenza di malattia.
Il Benessere è uno stile di vita, un punto di arrivo ed un modo di vivere.
Più le persone diventano anziane, più sembra che non riescano a raggiungere la felicità
tanto desiderata, a causa di mille problemi grandi e piccoli che ogni giorno le assillano.
Nell’arduo compito di raggiungere uno stato di benessere, un amico a quattro zampe può
essere di grande aiuto. Ormai i cani vengono utilizzati di frequente nella terapia assistita
dagli animali come supporto alla clinica o alla fisioterapia. Hanno quindi iniziato a rivestire
un ruolo terapeutico, non solo di compagnia.
Esistono anche attività assistite dagli animali, dove questi ultimi sono fonte di stimoli
sociali, affettivi ed emozionali.
Purtroppo queste attività sono circoscritte nel tempo, legate a una-due ore alla settimana,
e nel luogo (istituti, case di cura, centri di riabilitazione…).
È sempre più frequente incontrare animali che vengono impiegati negli istituti per anziani:
si tratta di cani addestrati all’aiuto pratico di persone in difficoltà. Imparano a riportare, a
raccogliere oggetti caduti, ad aprire e chiudere la porte, a segnalare ostacoli e pericoli.
Anche comuni animali da compagnia possono essere d’aiuto: supportano esercizi attivi
come farsi spazzolare, riportare e farsi lanciare la pallina, saltare attraverso un hula hoop
tenuto verticale da persone che devono fare movimenti con le mani, rinsaldare la presa,
coordinare un gesto che ormai, a causa dell’età o di una patologia, non viene più facile e
spontaneo come dovrebbe essere.
La sola presenza di un cane porta allegria e distende l’ambiente: lo scodinzolio stimola un
sorriso, e come resistere alla felicità contagiosa del suo bel musone?Ecco l’effetto
terapeutico spontaneo!
Anche a casa un animale può aiutare a far sopportare la frustrazione di non potersi più
muovere come prima, protegge dalla depressione e dalla solitudine, obbligando il
proprietario ad uscire per portarlo a fare la passeggiata. In più auto-motiva la
comunicazione, perché aumenta le occasioni di chiacchierare con altri e offre interessanti
spunti di conversazione: cosa c’è di meglio che parlare e raccontare cosa ha fatto Fufi, a
chi ha abbaiato Pluto, o quante festeggi ha fatto Birba quando siamo tornati? Per lo stesso
motivo, la presenza in casa di un animale favorisce incontri e scambi sociali con altri
proprietari e con altre persone, che si fermano, accarezzano il cane, e rivolgono un saluto
ed una parola all’anziano proprietario, che si sente coinvolto nelle attenzioni altrui.
Convivere con un cane presuppone un forte investimento emotivo, che viene
apertamente ed abbondantemente ricambiato dall’amico a quattro zampe.
Da tenere in considerazione il fatto che la presenza di un cane comporta anche un
impegno fisico che obbliga al movimento: faticoso, certo, ma sicuramente importante,
soprattutto in un momento della vita in cui la mobilità inizia a diminuire.
Occuparsi delle sue necessità, nutrirlo in modo corretto, lavargli i denti, controllargli le
orecchie, spazzolarlo e osservarlo dopo ogni passeggiata porta a recuperare la routine
della vita, donando importanza all’accudimento del cane e di conseguenza anche di se
stessi. Come a dire: se il mio cane mi ama, forse io sono ancora degno di essere amato.
Mi occupo di lui, e di conseguenza mi occupo di me stesso.
In conclusione: un cane in casa aiuta il movimento, perché l’anziano, spesso dolorante,
non è più concentrato sulle difficoltà dell’esecuzione, ma sulla precisione per soddisfare le
aspettative del cane, che non vede l’ora di andare a recuperare la pallina che sta per
tirargli.
Per questo stesso motivo rallenta la perdita di competenze, perché aiuta l’allenamento,
anche della memoria. Aiuta a strutturare la giornata, centrando il proprietario sul presente,
non sui “tempi andati” o sul “tanto devo morire”.
Riduce lo stress perché devia l’attenzione dagli eventi spiacevoli e arricchisce la vita, con
mille piccoli episodi.
Nutre l’autostima, perché non gli chiede come è, ma lo ama a prescindere.
Migliora l’auto-percezione: sentirsi utili ed amati fa stare meglio, o per lo meno fa percepire
se stessi come tali.
DISCOVERYDOG