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06 Maggio 2015
Carciofo, l’ortaggio sulla bocca di Marilyn Monroe
Curiosità e aneddoti divertenti su questo ortaggio amato dalle mogli di Enrico VIII, fonte di
ispirazione per il cinema... e la vita privata
Aneddoti e curiosità
Una volta il carciofo era di genere femminile: si chiamava Cynara ed era un gran bel pezzo di Ninfa
dagli occhi cinerini su cui quel furbacchione di Giove gettò uno sguardo (e non solo). Fu così che
Giunone si adirò e la trasformò in mezzo ortaggio dalla forma di fiore, ma con i petali molto spessi.
Si dice che la storia si ripeta…Nel 1949, a distanza di qualche millennio, Marilyn Monroe nella
cornice dell’Artichoke Festival di Castroville in California divenne “Artichoke Queen” e sull’onda
persecutoria di qualche illustre moglie gelosa fu costretta a rifugiarsi in una torta, come è
testimoniato dall’indimenticabile “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder. Tornando indietro, a
mezza strada nel viaggio del tempo, ci sono le 6 mogli di Enrico VIII: una “dava il collo”, la
successiva si rifugiava nell’orto di Newhall dove crescevano fantastici carciofi importati dagli
olandesi, noti per le virtù afrodisiache. E si dava un gran da fare a trovare la pietanzina giusta per
rinfocolare gli appetiti del sovrano e tentare di salvarsi la testa. Un'altra che si fidava del carciofo
come alleato d’alcova era Caterina De Medici, che lo portò con sè quando andò in Francia sposa di
Enrico II.
Il carciofo è anche un raro esempio di sintesi tra utile e dilettevole; se sul dilettevole abbiamo già
detto tanto (eccezion fatta forse per le mogli di Enrico VIII, alle quali la paura della mannaia poteva
rovinare il piacere), sull’utile si apre un panorama di tutto rispetto. Cominciamo: il carciofo o Cynara
favorisce il buon funzionamento del fegato, della bile dei reni e dell’intestino, aiuta a ridurre il
colesterolo ed è anche il giusto cibo per chi vuole dimagrire, mangiando gustoso e non inzeppandosi
di calorie. Fa anche bene contro lo stress e molti di noi ricordano Ernesto Calindri che ne invocava il
nome leggermente modificato “contro il logorio della vita moderna” .
È in questo spirito che Sergio, giovane pieno di speranze e di cuore, una volta trova nel carciofo la
chiave di volta della sua vita. Seguendo quanto elaborato nella sua tesi di laurea, coltiverà carciofi a
Mimongo, un paesino sperduto dell’Africa, insieme a Rita (che sembrava volesse sposare un altro). È
tutto spiegato nel film in bianco e nero del ‘96 di Fulvio Ottaviano. Il carciofo è noto per il suo cuore,
che non è solo buono da mangiare: lo dice anche Amelie in “Il favoloso mondo di Amélie” (2001):
“Lei di sicuro non rischia di essere un ortaggio, perché perfino un carciofo [1] ha un cuore”.
A cura di Egeria Di Nallo – HomeFood Cesarine
foto Nevertime [2]
Links
[1] http://it.wikiquote.org/wiki/Carciofo
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Carciofo_romanesco_del_Lazio#/media/File:Carciofi_romaneschi.jpg