Ereditarietà cognitivocomportamentale della patologia Dott.ssa Leccese Antonella Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo -Comportamentale Ereditarietà Cognizioni Comportamenti Emozioni Primi anni di vita Importanza per: Prime forme di regolazione emotiva Imprinting modalità comportamentali Creazione schemi di riferimento Su sé Sugli altri Sul mondo Vicinanza fisico-emotiva Modelling provare e respirare affannosamente Lo farà anche il bambino Relazione tra ansia e respirazione Evento minaccioso (interno/ esterno) Iperventilazione Cognizioni inefficacia Autostima Delimitazione propri confini Autoefficacia Responsività Accettazione di sè Regolazione emozioni Età bambino Famiglia Non Patologica Famiglia patologica Nascita Abbraccio saldo, avvolgente, sicuro e protettivo. A genitore sicuro corrisponde abbraccio sicuro. -Tremore -Agitazione voce -Tono posturale non saldo -Ambivalenza 2 mesi Manifestazione di 3 stati emotivi: contentezza, curiosità ed angoscia. Il genitore si adatta modulandoli (esaltando i positivi ed accogliendo l’angoscia) -Indifferenza -Offerta di cibo -Rifiuto selettivo emozioni positive/negative 8 mesi Stimolazione esplorazioneconoscenza estranei -Iperprotezione/lassisimo -Insicurezza nelle cure Primi mesi Interazioni mediante espressioni facciali e gesti del corpo. Partecipazione attiva ed interattiva del bambino -Tendenza a sottrarsi alle interazioni reciproche giocose -Bambini ipo-reattivi Madri depresse generano figli depressi; Madri animate generano figli animati (Mahoney G., 2006) AREE Famiglia Non Patologica Famiglia patologica EMPATIA Promozione contatto fisico, sostenendo il contatto oculare e interagendo sullo stesso piano. Comportamenti imitativi (lallare, sorridere, emettere suoni simili) spronano interazioni -Lontananza fisica ed emotiva dal bambino -Assenza di empatia verso il bambino (vedere il mondo con i suoi occhi) Traduce le azioni, i sentimenti e le intenzioni del bambino in parole. Genitori e bambini: buoni comunicatori -Anticipazione richieste -Risposta indifferenziata -Mancata attesa del vocalizzo Conforta e calma fisicamente il bambino quando diventa esigente o arrabbiato, con COERENZA -Eroga cibo o dispensa il bene richiesto tramite un capriccio per azzittire -Ambivalenza -Indifferenza COMUNICAZIONE MODULAZIONE EMOTIVA - Ipersensibilità empatica - Freddezza emotiva -Bambino non comunicante AREE Famiglia Non Patologica Famiglia patologica UBBIDIENZA Poche richieste. Tono deciso, volume della voce moderato e motivate. Genitore attento agli interessi del bambino. Bambino attento agli interessi del genitore -Richieste eccessive, contraddittorie, urlate, pressanti “no”. -Percezione del genitore di essere sbagliato -Percezione del bambino di essere sbagliato COOPERAZIONE Creazione di successi nelle attività condivise Attività di reciproco “dare ed avere” -Coercizione -Confusione -Ostilità -Lotta di potere DECISIONALITA’ Attende che il bambino scelga nei settori dove gli è permesso. -Decisionalità annullata o lassismo. -In entrambi i casi sconferma dell’appoggio genitoriale durante la scelta PIANTO Accolto, accettato -Rabbia, insofferenza, disprezzo Regolazione emotiva Esagerazione Negazione Ambivalenza imprevedibile discontrollo emotivo “i bambini bravi non piangono” riconoscimento emotivo altalenante, Accettazione selettiva es. esclusivamente rabbia espressa ad alte intensità; repressione tristezza accompagnata dal pianto Inversione ruoli figlio/a accudente Circostanze infantili sfavorevoli: conseguenze sul bambino Difficoltà a: sviluppare la capacità di scegliere e regolare qualitivamente e quantitativamente le sue risposte agli stimoli ambientali tollerare gli stress emotivi avere la sicurezza che le sue risposte emozionali corrispondano ad una corretta interpretazione degli eventi e delle condizioni ambientali. Circostanze infantili sfavorevoli: conseguenze da adulto costante atteggiamento di sfiducia svalutazione ed invalidazione rispetto alle proprie tendenze emotive marcata tendenza ad appoggiarsi agli altri per trarre indicazioni sicure riguardo alle caratteristiche dell’ambiente esterno. Attaccamento Legame emotivo che si sviluppa tra il bambino e la figura di riferimento che gli influenzerà la capacità di sviluppare relazioni mature una volta adulto. Attaccamento sicuro Gestione emotiva (resilienza) Capacità di trasformare un’esperienza stressante o dolorosa in un processo di crescita e di apprendimento, che può portare anche alla riorganizzazione del proprio percorso di vita. Attaccamento sicuro I genitori rispondono ai richiami e ai sorrisi del bambino, con sorrisi e frasi gioiose, oppure placano e consolano i pianti di dolore e frustrazione o calmano il bambino sovraeccitato quando è ora di andare a dormire. Collaborazione con il bambino attraverso il contatto oculare, le espressioni facciali, i gesti, il tono della voce ecc… I bambini persino quando sono agitati o impazienti , sanno dall’esperienza precedente che non saranno abbandonati, ma che tutto si sistemerà una volta passata la tempesta. Interdipendenza emotiva, dalla fiducia e da sentimenti reciproci. Da adulti sono meno vulnerabili alle situazioni stressanti Attaccamento insicuro I bambini non hanno esperienze di reciproca attenzione con i genitori Sono emotivamente più instabili: hanno meno capacità di modulare la rabbia e gli affetti aggressivi, di calmare e consolare le proprie ansie e tristezze, nonché di tollerare alti livelli di piacere ed eccitazione (Ainsworthet al., 1978) Attaccamento disorganizzato Fenomenologia alla Strange Situation di Ainswort (1978): comportamenti disorganizzati ed apertamente conflittuali in presenza del genitore • Carenza/assenza di un orientamento strategico e coerenza con lo scopo del comportamento di attaccamento • Causa: figura di attaccamento spaventante, che diviene per il bambino allo stesso tempo fonte di conforto e di allarme, evocando contemporaneamente risposte contraddittorie (Main ed Hesse, 1992) Genitore come fonte reale di pericolo Il genitore è fonte di paura per il bambino perché costituisce un pericolo per lui, o comunque il bambino avverte un senso di minaccia alla propria incolumità da parte del genitore. Nei campioni ad alto rischio psicopatologico l’incidenza della classificazione di attaccamento disorganizzato nella prima infanzia varia negli studi dal 14% all’80% (Lyons-Ruth e Jiacobvitz, 1999). Il maltrattamento infantile, il disturbo depressivo maggiore, il disturbo bipolare, o il consumo di alcool del genitore sono stati associati con incrementi significativi dell’incidenza di modelli d’attaccamento disorganizzato nella prima infanzia. Trasmissione generazionale schemi, credenze, distorsioni… La famiglia di origine gioca un ruolo cruciale nel formulare lo schema familiare condiviso (Dattilio, 1993, 1998b, 2001b) Gli schemi familiari possono essere trasmessi dai genitori ai figli in vari modi: Direttamente (affermazioni specifiche) Indirettamente (osservazione delle interazioni che avvengono nella famiglia) La forza della trasmissione dipende dall’intensità delle relazioni familiari Le credenze che si instaurano in ogni famiglia possono essere non consapevoli o espresse Es. “non c’è posto per la debolezza nella vita” Credenza: mostrare debolezza porta ad essere vulnerabile, gli altri potrebbero sfruttarlo. Non si deve mostrare debolezza Attaccamento e schemi interpersonali La persona costruisce schemi interpersonali sulla base di interazioni reali ripetute – e delle sue disposizioni innate – con le figure di riferimento. Si formano osservando i pensieri , il proprio comportamento e le proprie emozioni in relazione con le risposte dei familiari Sono rappresentazioni dell’interazione che descrivono l’immagine di sé, l’immagine dell’altro, la relazione che li lega Schemi su di sè Inadeguatezza Non amabilità “non sono capace” “non posso farci niente” “sono inutile” “sono incompetente” “non merito amore” “non piaccio” “sono destinata a stare sola” “non farò mai nulla di buono” “sbaglio sempre” “tutti mi abbandoneranno” “nessuno tiene davvero a me” Schemi Sugli altri Sul mondo “prima o poi mi deluderanno” “vorranno qualcosa in cambio” “tutti sono migliori di me” Pericolosità Incontrollabilità Autosvalutazione Inferenze arbitrarie Assenza di risorse per autogestirsi Costante apprensione Attribuzioni Processi finalizzati all’interpretazione delle cause degli eventi, delle azioni, e dei fatti che si verificano Locus interno: eventi sono conseguenza delle proprie azioni Locus esterno: le cause degli eventi riguardano fattori al di fuori del controllo personale (es. fortuna o altre persone) Stile attributivo: fallacia del controllo Valutazione sul livello di controllo che l’individuo pensa di avere nei confronti degli eventi I soggetti con locus of control esterno sviluppano una fallacia di ipocontrollo, i soggetti con locus of control interno si sentono quasi onnipotenti “La vita è sempre stata così, non c’è modo di cambiarla” Stile attributivo: colpevolizzazione Attribuire agli altri la responsabilità di quanto succede. Ha il vantaggio immediato di sollevare l’individuo dalle ansie e di canalizzare la sua tensione e collera verso obiettivi determinati “Se vado male a scuola, la colpa è dei miei insegnanti” “Se non mi hanno assunto, è perché il direttore ce l’ha con me” Stile attributivo: fallacia del cambiamento Assumere che gli altri possano e debbano cambiare, in modo tale da rispondere ai nostri desideri e bisogni. Le strategie solitamente adottate per tentare di produrre il cambiamento dell’altro includono la critica e la colpevolizzazione Caratteristiche dell’attribuzione LOCUS OF CONTOL STABILiTA’ CONTROLLABILITA’ ATTRIBUZIONE Interno Stabile Controllabile Tenacia Incontrollabile Abilità Controllabile Impegno Incontrollabile Umore Controllabile Pregiudizio Incontrollabile Facilità compito Controllabile Aiuto Incontrollabile fortuna Instabile Esterno Stabile Instabile Credenze, aspettative e doverizzazioni Aspettative: predilezione sul probabile corso degli eventi. Hanno un profondo effetto sulle persone e sul loro comportamento Assunzioni/credenze che i vari membri della famiglia hanno sul mondo e comportamento altrui. Doverizzazioni attraverso cui le famiglie si basano per valutare l’appropriatezza del proprio comportamento, di quello altrui e delle logiche generali. Riguardano il reciproco rapporto tra i membri della famiglia Distorsioni Cognitive Errori nell’elaborazione dell’informazione, che contribuiscono a far sì che i pensieri siano fonte di sofferenza e conflitto Inferenza arbitraria Astrazione selettiva Ipergeneralizzazione Esagerazione/minimizzazione Personalizzazione Pensiero dicotomico Etichettamento Interpretazione distorta Lettura del pensiero Pensieri automatici Distorsioni cognitive 1 1. Inferenza arbitraria. Si traggono conclusioni senza prove valide (es:"ci siamo, si sta di nuovo cacciando nei guai“). 2. Astrazione selettiva. Informazione viene estratta dal contesto e alcuni dettagli vengono messi in evidenza, mentre altre informazioni importanti vengono ignorate. (es.“è arrabbiata con me“ per monosillabi) 3. Ipergeneralizzazione. Un unico evento (un paio) viene adottato quale rappresentazione di tutte le situazioni simili, collegate o meno adesso (es."non mi lasci mai fare niente“ per una negazione) Distorsioni cognitive 2 4. Esagerazione e minimizzazione . Una situazione viene percepita come più o meno significativa di quanto meriti (es. "siamo rovinati“ per spese moglie) 5. Personalizzazione. Eventi vengono attribuiti a se stessi pur senza prove sufficienti per trarre tale conclusione (es. "detesta come cucino“ per aggiunta sale) 6. Pensiero dicotomico/polarizzato. Le esperienze vengono codificate come bianco o nero, un successo completo un fallimento totale (es."non è mai contenta di ciò che faccio“ per una frase) Distorsioni cognitive 3 7. Etichettamento. La propria identità viene autodefinita in base alle imperfezioni e agli errori commessi in passato. (es. "non valgo niente“). 8. Interpretazione distorta. Credere che il comportamento dell'altro sia dettato da cattive intenzioni (es. “è amorevole perché vuole qualcosa. Mi sta incastrando". 9. Lettura del pensiero. Conoscere ciò che un'altra persona sta pensando senza l'ausilio della comunicazione verbale. (es. "so cosa ha in mente) Partner A Famiglia di origine Partner B Famiglia di origine Esperienze di vita Credenze di base sul matrimonio e sulla vita familiare Credenze di base sul matrimonio e sulla vita familiare Credenze comuni conseguenti alla fusione delle esperienze e delle credenze di vita Credenze dei figli derivate dalla famiglia di origine e dalle esperienze di vita individuali Credenze dei figli derivate dalla famiglia di origine e dalle esperienze di vita individuali Attuali schemi familiari Trasmissione trans-generazionale Così come esiste una trasmissione transgenerazionale del disagio psichico esiste una trasmissione trans-generazionale di modi di pensare e agire nei singoli, gruppi e nelle aziende. La base del processo è la trasmissione di credenze (beliefs), che si sono insediate nelle fasi imprinting di una abilità o di un ruolo. Sedimentazioni appartenenti al passato e dal quale l’individuo deve apprendere in parte a “staccare”, mantenendo solo quanto risulti utile. Sotteso da bisogni Mantenuto dal soddisfacimento di determinati bisogni, soggettivamente determinati (rinforzo) Necessità di comprenderne i bisogni per comprendere/modificare il comportamento Autorealizzazione DEL SE’ Stima SOCIALI Affetto Sicurezza Fisiologici PRIMARI “Perfino quando tutti questi bisogni sono soddisfatti, possiamo tuttavia spesso (se non sempre) aspettarci che si sviluppi una nuova scontentezza, un’inquietudine…” (Maslow) Analisi Funzionale Ricerca di comprensione della funzione del comportamento (B) attraverso l’analisi dei fattori che lo precedono (A) e succedono (C), analizzando come si comporta il sistema famiglia in concomitanza ANTECEDENTI (A) Cosa facilita o innesca il comportamento COMPORTAMENTO (B) CONSEGUENTI (C) Come l’ambiente rinforza il comportamento Individuazione comportamenti alternativi che soddisfino i medesimi bisogni e fattori rinforzanti dettati da modellamento Biologia Ambiente Sociale Fattori individuali SALUTE FAMIGLIA PATOLOGICA FILTRO COGNITIVO MALATTIA Dott.ssa Antonella Leccese Psicologa-Psicoterapeuta [email protected] Tel 328.3128092