Relazione a cura di Filippo Riva e Alessandro Possenti Ghiaccio nel buio: le condizioni climatiche del passato attraverso lo studio dei depositi di ghiaccio in grotta La ricerca paleoambientale in grotta Nelle cavità carsiche e nei depositi di riempimento delle fessure di origine carsica si possono ritrovare “fonti” di archivio appartenenti a diverse categorie, le grotte sono schedari di informazioni. Il loro studio permette di ricavare notizie del passato e fare deduzioni per il futuro. Le fonti conservate nel ghiaccio in grotta possono essere: “fonti” paleontologiche, “fonti” archeologiche, “fonti” di tipo sedimentario, “fonti” di tipo chimico e “fonti” di tipo glaciologico. Le Grotte Ghiacciaie sono un archivio naturale contenente moltissime informazioni nel luogo in cui si sono formate, sia sopra i sedimenti sia sotto il ghiaccio. Questi luoghi sono strategici per lo studio del clima del passato perché il loro ecosistema non è mai stato influenzato dalla attività umana. Le grotte assumono differenti forme a seconda di vari fattori esterni ed interni, correnti d’aria, precipitazioni e presenza di torrenti sotterranei. Le principali sono a circolazione dell’aria a “sacchi di aria fredda”, dove l’aria ha solo un’entrata, e a “tubi a vento”, con la presenza di un corridoio. Perciò là sono presenti differenti conformazioni di ghiaccio: ghiaccio esogeno e endogeno. Il primo causato da fattori esterni, come abbondanti nevicate, mentre il secondo da fattori interni, come congelamento di pozze o laghi sotterranei. Il ghiaccio ha ottime potenzialità per registrare e conservare traccia dei fenomeni atmosferici e climatici passati: per poter interpretare i dati raccolti bisogna prima conoscere il meccanismo di formazione e conservazione dei depositi. Gli studiosi estraggono informazioni dei differenti ambienti della grotta grazie all’utilizzo di diversi metodi e strumenti. Con i dati ricavati dal deposito di ghiaccio si può risalire agli altri ambienti della grotta. AMBIENTE EPIGEO stazioni di monitoraggio, temperatura, umidità, radiazione globale, velocità vento, direzione vento, dendrocronologia, chimica delle precipitazioni AMBIENTE IPOGEO topografia della grotte, stazioni di monitoraggio, temperatura aria, umidità, velocità aria, direzione aria e temperatura roccia DEPOSITO DI GHIACCIO chimica del ghiaccio, fisica del ghiaccio, stratigrafia del deposito, cristallografia, stazioni di monitoraggio e temperatura ghiaccio Un esempio di ghiaccio in grotta è presente nel Moncodeno, Grigna Settentrionale. Il Moncodeno è un ampio anfiteatro di forma grossomodo rettangolare che occupa il versante Nord della Grigna Settentrionale per meno di 2 km2. È una zona carsica di alta montagna caratterizzata da un’alta densità di grotte. Il paesaggio è dominato da doline e da pozzi che derivano dall’apertura in superficie di cavità sotterranee. In questa zona sono segnalate più di 186 grotte con depositi di ghiaccio o neve. Queste grotte sono state studiate sin dal passato da personaggi di rilievo come Leonardo da Vinci, Stenone e Stoppani. Ma ancora oggi molti studiosi trovano informazioni uniche e interessanti per comprendere meglio il clima del passato.