CHIESA CAPITOLARE DI SAN CATALDO GANCIA DEL SANT SEPOLCR GERUSALEMME DI Associazione Culturale Itinerari del Mediterraneo Sede: Via Giacomo Cusmano n. 28 90141 Palermo- [email protected] IL CAMMINO DEL SANT SEPOLCR DI GERUSALEMME L’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMMME L’origine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme è legata alla figura di Goffredo di Buglione e alle Crociate. Infatti, con la prima Crociata e la conquista di Gerusalemme venne a determinarsi la necessità di proteggere i Luoghi Santi e i pellegrini che, una volta liberato il Santo Sepolcro di Cristo dai musulmani, si recavano numerosi alla volta di Gerusalemme e della sua Santa Chiesa. Quella Chiesa era il simbolo della vittoria del cattolicesimo e doveva essere certamente custodita. Fu allora che Goffredo di Buglione, comandante della I Crociata, costituì subito un corpo costituito da alcuni cavalieri fondando l'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, cui affidò il compito di difendere i Luoghi Santi e rendervi il servizio di guardia d'onore. Secondo la tradizione Goffredo nominò Cavalieri del Santo Sepolcro cinquanta tra i più nobili gentiluomini e li autorizzò a distaccarsi dall'esercito regolare per dedicarsi a tale servizio. Questi cavalieri, per distinguersi dagli altri crociati e per devozione al fondatore di Gerusalemme, Goffredo, assunsero come emblema il suo stemma, le cinque croci dorate in campo d'argento, che fu abbandonata in conseguenza di una regola araldica, al più tardi cinquecentesca, che vietava la sovrapposizione di colore su colore e metallo su metallo. La croce infine divenne rossa, ufficialmente a partire dal 1907 per volontà di papa Pio X (ma già il Tasso nel Canto IX, 92° della Gerusalemme Liberata: “Son cinquanta guerrier che, in puro argento, spiegan la trionfal purpurea Croce”). Alcuni esperti di simbologia sacra ritengono che essa richiami le cinque piaghe sanguinanti del Cristo (quand’era d’oro, invece, avrebbe indicato il supremo valore sacrificale della Passione). La croce vermiglia sui mantelli bianchi dei Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro presenzia ancora oggi alle più importanti liturgie cattoliche. La precedenza dell’Ordine del Santo Sepolcro nelle processioni religiose, infatti, è stabilita dalla Congregazione dei Riti che regolamenta il cerimoniale vaticano: la Croce a stilo dev’essere seguita immediatamente dagli Ordini cavallereschi pontifici e, in sequenza, da altri Ordini riconosciuti dalla Santa Sede. L’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in quanto Ordine di subcollazione (sotto protezione del Vaticano) e dignità giuridica Vaticana, nelle processioni religiose segue immediatamente gli Ordini pontifici. La data della fondazione potrebbe collocarsi fra il 18 luglio ed il 12 agosto 1099, cioè tra l'elezione di Goffredo ed il 12 agosto, battaglia di Ascalona, alla quale presero parte anche i cavalieri del Santo Sepolcro (Milites Jherusalem). Nella Chronique d'Emoul et de Bernard le Tresorier è detto che i cavalieri si assoggettarono al Priore dei canonici del Santo Sepolcro (Prieus dous Sepucre), dunque siamo dopo il 1114, allorché il Patriarca istituì questa carica. Nel 1118, forse ad agosto, alcuni cavalieri, i quali sembrerebbe che mal sopportavano l'osservanza di una rigidissima regola, abbandonarono l'Ordine Religioso-Militare del Santo Sepolcro per fondare l'Ordine del Tempio o dei Templari. Di fronte a questa richiesta il re Baldovino II si consigliò con il patriarca, gli arcivescovi, i vescovi ed i nobili ed acconsentì, esonerando così quei cavalieri dall'obbedienza verso il Priore. I Templari continuarono a portare una parte della divisa che avevano quando erano membri dell'Ordine Militare del Santo Sepolcro e cioè il mantello bianco e la croce scarlatta. E così, d’ora innanzi, i fatti d’arme del Regno di Gerusalemme erano strettamente collegati a questa Milizia Gerosolimitana, protetta dal Legno della Santa Croce, fino alla caduta di Gerusalemme alla fine del 1200, quando i superstiti Cavalieri rientrarono nei loro Priorati d’Europa ove l'Ordine si sviluppò ulteriormente e benché la sua missione istituzionale fosse terminata, aveva assunto altrettanti doveri caritatevoli e di propagazione della Fede. L'Ordine godeva del privilegio reale di battere moneta con il proprio stemma e nel 1341, Alfonso I, Re di Aragona e Navarra, gli affidò la sovranità di un terzo del regno di Spagna. I Cavalieri avevano il diritto di grazia per i condannati a morte ed erano esonerati dal pagamento di ogni tassa e tributo, sia al Re che alla Chiesa: e nelle cerimonie avevano la precedenza su tutti gli altri Ordini cavallereschi, prerogative queste solitamente riservate alle famiglie regnanti ed ai grandi feudatari. Re e Principi si ritenevano onorati di appartenere all'Ordine, così l'imperatore Federico II di Svevia, in Francia Luigi VII e Luigi IX, in Inghilterra Enrico II Plantageneto, e Enrico VIII, in Spagna Filippo II, ed il figlio don Carlos I, in Italia il grande Ammiraglio genovese Andrea Doria, ed i Borboni di Spagna e di Napoli, che nel loro stemma hanno voluto la croce dell'Ordine e così tanti altri protagonisti della storia Europea anche contemporanea, come Re Juan Carlos I, oggi regnante in Spagna, che fa parte dell'Ordine come tutti i suoi predecessori fin dal 1300. Dopo alterne vicende nel 1847 lo Stato Pontificio ottenne dall'Impero Ottomano di poter ricostituire il Patriarcato Latino a Gerusalemme, e Papa Pio IX, contemporaneamente, con la bolla "Nulla Celebrior" diede nuova vita all'Ordine, affidandogli il compito di provvedere al sostentamento delle attività del Patriarcato. Nel 1907 il Papa San Pio X, per l'alta considerazione in cui teneva l'Ordine, assunse personalmente la carica di Gran Maestro. L'Ordine si è spogliato del cospicuo patrimonio immobiliare sparso in tutta Europa per aiutare la Terra Santa. Oggi è "Ordine mendicante" e conserva solo il cinquecentesco Palazzo della Rovere, in via della Conciliazione a Roma su sede donata dal Vaticano.