CHIESA CAPITOLARE DI
SAN CATALDO
GANCIA DEL SANT SEPOLCR
GERUSALEMME
DI
Associazione Culturale Itinerari del Mediterraneo
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IL CAMMINO DEL SANT
SEPOLCR DI GERUSALEMME
L’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMMME
L’origine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme è legata alla figura
di Goffredo di Buglione e alle Crociate. Infatti, con la prima Crociata e la
conquista di Gerusalemme venne a determinarsi la necessità di proteggere i
Luoghi Santi e i pellegrini che, una volta liberato il Santo Sepolcro di Cristo
dai musulmani, si recavano numerosi alla volta di Gerusalemme e della sua
Santa Chiesa.
Quella Chiesa era il simbolo della vittoria del cattolicesimo e doveva essere
certamente custodita. Fu allora che Goffredo di Buglione, comandante della I
Crociata, costituì subito un corpo costituito da alcuni cavalieri fondando
l'Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, cui affidò il compito di difendere
i Luoghi Santi e rendervi il servizio di guardia d'onore. Secondo la tradizione
Goffredo nominò Cavalieri del Santo Sepolcro cinquanta tra i più nobili
gentiluomini e li autorizzò a distaccarsi dall'esercito regolare per dedicarsi a
tale servizio. Questi cavalieri, per distinguersi dagli altri crociati e per
devozione al fondatore di Gerusalemme, Goffredo, assunsero come emblema
il suo stemma, le cinque croci dorate in campo d'argento, che fu abbandonata
in conseguenza di una regola araldica, al più tardi cinquecentesca, che vietava
la sovrapposizione di colore su colore e metallo su metallo. La croce infine
divenne rossa, ufficialmente a partire dal 1907 per volontà di papa Pio X (ma
già il Tasso nel Canto IX, 92° della Gerusalemme Liberata: “Son cinquanta
guerrier che, in puro argento, spiegan la trionfal purpurea Croce”).
Alcuni esperti di simbologia sacra ritengono che essa richiami le cinque
piaghe sanguinanti del Cristo (quand’era d’oro, invece, avrebbe indicato il
supremo valore sacrificale della Passione). La croce vermiglia sui mantelli
bianchi dei Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro presenzia ancora oggi alle
più importanti liturgie cattoliche. La precedenza dell’Ordine del Santo
Sepolcro nelle processioni religiose, infatti, è stabilita dalla Congregazione dei
Riti che regolamenta il cerimoniale vaticano: la Croce a stilo dev’essere seguita
immediatamente dagli Ordini cavallereschi pontifici e, in sequenza, da altri
Ordini riconosciuti dalla Santa Sede. L’Ordine del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, in quanto Ordine di subcollazione (sotto protezione del
Vaticano) e dignità giuridica Vaticana, nelle processioni religiose segue
immediatamente gli Ordini pontifici.
La data della fondazione potrebbe collocarsi fra il 18 luglio ed il 12 agosto
1099, cioè tra l'elezione di Goffredo ed il 12 agosto, battaglia di Ascalona, alla
quale presero parte anche i cavalieri del Santo Sepolcro (Milites Jherusalem).
Nella Chronique d'Emoul et de Bernard le Tresorier è detto che i cavalieri si
assoggettarono al Priore dei canonici del Santo Sepolcro (Prieus dous Sepucre),
dunque siamo dopo il 1114, allorché il Patriarca istituì questa carica.
Nel 1118, forse ad agosto, alcuni cavalieri, i quali sembrerebbe che mal
sopportavano l'osservanza di una rigidissima regola, abbandonarono l'Ordine
Religioso-Militare del Santo Sepolcro per fondare l'Ordine del Tempio o dei
Templari. Di fronte a questa richiesta il re Baldovino II si consigliò con il
patriarca, gli arcivescovi, i vescovi ed i nobili ed acconsentì, esonerando così
quei cavalieri dall'obbedienza verso il Priore. I Templari continuarono a
portare una parte della divisa che avevano quando erano membri dell'Ordine
Militare del Santo Sepolcro e cioè il mantello bianco e la croce scarlatta. E così,
d’ora innanzi, i fatti d’arme del Regno di Gerusalemme erano strettamente
collegati a questa Milizia Gerosolimitana, protetta dal Legno della Santa
Croce, fino alla caduta di Gerusalemme alla fine del 1200, quando i superstiti
Cavalieri rientrarono nei loro Priorati d’Europa ove l'Ordine si sviluppò
ulteriormente e benché la sua missione istituzionale fosse terminata, aveva
assunto altrettanti doveri caritatevoli e di propagazione della Fede.
L'Ordine godeva del privilegio reale di battere moneta con il proprio stemma
e nel 1341, Alfonso I, Re di Aragona e Navarra, gli affidò la sovranità di un
terzo del regno di Spagna. I Cavalieri avevano il diritto di grazia per i
condannati a morte ed erano esonerati dal pagamento di ogni tassa e tributo,
sia al Re che alla Chiesa: e nelle cerimonie avevano la precedenza su tutti gli
altri Ordini cavallereschi, prerogative queste solitamente riservate alle
famiglie regnanti ed ai grandi feudatari.
Re e Principi si ritenevano onorati di appartenere all'Ordine, così l'imperatore
Federico II di Svevia, in Francia Luigi VII e Luigi IX, in Inghilterra Enrico II
Plantageneto, e Enrico VIII, in Spagna Filippo II, ed il figlio don Carlos I, in
Italia il grande Ammiraglio genovese Andrea Doria, ed i Borboni di Spagna e
di Napoli, che nel loro stemma hanno voluto la croce dell'Ordine e così tanti
altri protagonisti della storia Europea anche contemporanea, come Re Juan
Carlos I, oggi regnante in Spagna, che fa parte dell'Ordine come tutti i suoi
predecessori fin dal 1300.
Dopo alterne vicende nel 1847 lo Stato Pontificio ottenne dall'Impero
Ottomano di poter ricostituire il Patriarcato Latino a Gerusalemme, e Papa Pio
IX, contemporaneamente, con la bolla "Nulla Celebrior" diede nuova vita
all'Ordine, affidandogli il compito di provvedere al sostentamento delle
attività del Patriarcato.
Nel 1907 il Papa San Pio X, per l'alta considerazione in cui teneva l'Ordine,
assunse personalmente la carica di Gran Maestro.
L'Ordine si è spogliato del cospicuo patrimonio immobiliare sparso in tutta
Europa per aiutare la Terra Santa. Oggi è "Ordine mendicante" e conserva
solo il cinquecentesco Palazzo della Rovere, in via della Conciliazione a Roma
su sede donata dal Vaticano.