I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO OGGI
L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, storicamente, risulta
essere il più antico degli Ordini Sacri e Militari dovendosi ricollegare all’iniziale
affidamento del Santo Sepolcro ad un gruppo di venti "fratres" per la Sua custodia e
che, all'occorrenza, avrebbero dovuto anche impugnare le armi per la Sua difesa.
Successivamente, ad essi si aggiunsero i “confratres" con il compito specifico
della difesa vera e propria.
Riordinato ed arricchito nei secoli di privilegi dai Sommi Pontefici, per vincoli
storici, giuridici e spirituali l'Ordine è sotto la benigna protezione della Santa Sede; è
persona giuridica di diritto canonico, come dalle Lettere Apostoliche di Sua Santità
Pio XII del 14 settembre 1949 e di Sua Santità Giovanni XXXIII dell’8 dicembre 1962,
nonchè persona giuridica vaticana come dal Rescritto di Sua Santità Giovanni Paolo II
del 1 febbraio 1996 e, pertanto, Ente Centrale della Chiesa Cattolica, ed ha la sede
nello Stato della Città del Vaticano.
La Santa Sede, come ha più volte precisato anche a mezzo stampa, oltre i propri
Ordini Equestri Pontifici, riconosce soltanto l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme ed il Sovrano Militare Ordine di Malta;
così pure per lo Stato italiano sono soltanto questi due Ordini Cavallereschi gli
unici ad essere riconosciuti con legge (vedi R. D. 10 luglio 1930 n. 974 e Legge 3
marzo 1951 n.178), mentre tutti gli altri, allorché riconosciuti, lo sono con
provvedimento amministrativo (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o
Decreto del Ministro per gli Affari Esteri).
La struttura dell’Ordine si articola nel seguente modo:
- la Sede, come già detto, è nello Stato della Città del Vaticano;
- quella di rappresentanza è nel Palazzo della Rovere, affrescato dal Pinturicchio,
in via della Conciliazione;
- la sede amministrativa è nel Convento di Sant’Onofrio al Gianicolo che gode
della extraterritorialità, e dove è inglobato il museo dedicato a Torquato Tasso, museo
che custodisce anche la quercia sotto la quale il Tasso scrisse “La Gerusalemme
Liberata”.
A capo dell’Ordine vi è un Cardinale di Santa Romana Chiesa quale Gran
Maestro, e la seconda carica, quella di Gran Priore, è ricoperta dal Patriarca Latino di
Gerusalemme.
Seguono l’Assessore che è un Arcivescovo, il Luogotenente Generale (carica di
rappresentanza), ed il Governatore Generale carica di vero e proprio governo
dell’Ordine.
Tutti sono coadiuvati dal Gran Magistero, con funzioni consultive, formato da
Membri che rappresentano le principali parti del mondo cattolico.
Nelle singole Nazioni, l’Ordine è rappresentato dai Luogotenenti o Delegati
Magistrali nominati dal Gran Maestro; sono laici e nel mondo sono 52; di norma uno
per Nazione, o più secondo il numero dei cattolici coinvolti (vedi rispettivamente
Francia, Belgio, Austria, Germania, Svizzera etc., o Italia e Stati Uniti, etc.). Ai sensi
degli articoli 29 e 40 dello Statuto, ai Luogotenenti spetta, durante munere, il titolo di “
Dignitario dell’Ordine ” e godono del titolo di “Eccellenza”.
L’assistenza spirituale è curata dal Gran Priore di Luogotenenza che normalmente
è il Cardinale Primate della Nazione laddove esiste una sola Luogotenenza, e negli altri
casi gli Arcivescovi.
La Luogotenenza, a sua volta, è divisa in Sezioni e sottosezioni denominate
Delegazioni presiedute rispettivamente da Presidi e Delegati, ed i relativi Priori sono di
norma gli Arcivescovi o Vescovi titolari delle Diocesi locali.
Ogni cinque anni si riunisce in Vaticano la Consulta formata dalle Alte Cariche
con il Gran Magistero e da tutti i Luogotenenti del mondo, con la presenza di un
Rappresentante della Segreteria di Stato del Vaticano e di un Rappresentante della Sacra
Congregazione per le Chiese Orientali.
La Consulta prende conoscenza delle attività svolte dal Gran Magistero e dei suoi
programmi e delle attività delle Luogotenenze. Esprime, altresì, parere
sull’organizzazione e sull’attuazione delle attività dell’Ordine, delle Opere in Terra
santa, nonché su ogni altra questione che le venga sottoposta.
I Cavalieri e le Dame sparsi nel mondo in atto sono 22.000, e il relativo diploma
di nomina, firmato dal Gran Maestro, è vistato e registrato dalla Segreteria di Stato della
Città del Vaticano.
L’ammissione avviene dopo la presentazione di una documentazione di
comprovata moralità ed effettiva pratica religiosa completata dal “nulla osta”
dell’Ordinario Diocesano, e dopo avere effettuato un anno di “noviziato” durante il
quale i candidati vengono preparati sulle finalità dell’Ordine e sugli impegni che vanno
ad assumere dopo la loro ammissione.
Le finalità dell’Ordine, in particolare, sono quelle di:
a) rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana in assoluta fedeltà al
Sommo Pontefice e secondo gli insegnamenti della Chiesa, osservando come base i
principi della carità dei quali l'Ordine è un mezzo fondamentale per gli aiuti alla Terra
Santa;
b) sostenere ed aiutare le opere e le istituzione culturali, caritative, culturali e
sociali della Chiesa Cattolica in Terra Santa, particolarmente quelle del e nel Patriarcato
Latino di Gerusalemme;
c) zelare la conservazione e la propagazione della Fede in quelle terre,
interessandovi i cattolici sparsi in tutto il mondo, uniti nella carità dal simbolo
dell’Ordine, nonchè tutti i fratelli cristiani anche non cattolici;
d) sostenere, infine, i diritti della Chiesa Cattolica in Terra Santa.
Da quanto sopra emerge chiaramente che le finalità hanno il precipuo compito,
affidatogli espressamente dai Sommi Pontefici, di operare in favore della Fede e delle
Opere ed Istituzioni Cattoliche di Terra Santa, sostenendo la presenza cristiana in quella
terra.
Tutto ciò premesso, si rende a questo punto indispensabile precisare cosa si
intende per “Terra Santa”: territorialmente essa comprende per intero Israele, la
Palestina, la Giordania, nonchè parte del Libano, della Siria e dell'Egitto. In Israele si
professa la religione ebraica, mentre negli altri Stati citati quella musulmana.
Invero, in così vasto territorio con milioni di abitanti, i cristiani costituiscono
appena il 3% dell’intera popolazione, mentre i cattolici ivi operanti risultano essere
appena 72.000, ed a Gerusalemme, in particolare, soltanto diecimila!
A tal proposito va considerato, altresì, che in tali luoghi i fratelli cattolici non sono
amati dagli israeliani in quanto arabi, e non lo sono nemmeno da parte degli altri arabi
in quanto non musulmani.
Cosicché, vanno considerate di quante e quali necessità abbisognano i cattolici
colà dislocati, pressati per altro da quelle religioni prevalenti, cosicché l’Ordine fa
pervenire continuamente al Patriarcato Latino di Gerusalemme i contributi e le offerte
versati annualmente dai Cavalieri e dalle Dame per l'attuazione delle elencate finalità.
Possiamo dire così che il Santo Padre ha restituito all’Ordine la sua funzione
primitiva, con la grande differenza che i mezzi non sono più la forza delle armi, ma
quella dell’aiuto fraterno ai cristiani di Terra Santa.
Il nome stesso dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme indica il
punto centrale della sua spiritualità - il Sepolcro del Signore – luogo dove viene
celebrata in modo speciale la gloria della Resurrezione. Le parole del Concilio Vaticano
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Il sembrano scritte quasi appositamente per i membri dell'Ordine: "ogni laico deve
essere davanti al mondo un testimone della resurrezione e della vita del Signore Gesù ed
un segno del Dio vivo" . Alla luce di queste parole i Cavalieri e le Dame dell'Ordine
Equestre del Santo Sepolcro – o meglio della Resurrezione! - dovranno trarre una
speciale fierezza dalla loro appartenenza a questa santa Milizia.
Nella loro vita spirituale quotidiana, i Cavalieri e le Dame oggi debbono essere
sempre “soldati di Cristo”, affrontando con la parola e con la testimonianza personale i
molteplici problemi del mondo moderno. Essi non combattono per il possesso di una
città in particolare, ma per l'anima del mondo stesso. Il campo di battaglia è più ampio e
coperto di molte più vittime innocenti bisognose del nostro aiuto di quanto il buon
crociato potesse immaginarsi. Il coraggio e la perseveranza richiesta dalle lotte di oggi
sorpassano di molto quella dei tempi passati.
Un pellegrinaggio, poi, al Santo Sepolcro di Nostro Signore ed alla Terra Santa
rappresenta un obbligo morale che ogni Cavaliere ed ogni Dama deve assolvere, con
l'aiuto di Dio, almeno una volta nella propria vita.
Il pellegrinaggio, infatti, aiuta ad avere una migliore comprensione del significato
delle nostre vite come “pellegrinaggi di fede” e a comprendere il loro fondamento nella
Resurrezione del Signore; esso ci fa più ricettivi di una reciproca comprensione
ecumenica e caritativa con i nostri fratelli e sorelle nella fede, e ci ricorda che “ la Via
della Croce” è una via di vita e di speranza.
Il pellegrinaggio al Santo Sepolcro di Nostro Signore ed agli altri Luoghi Santi è
anche un atto di solidarietà con i nostri fratelli di Terra Santa. La nostra presenza fra
loro è un incoraggiamento al popolo cristiano, una minoranza in quella terra che vive in
mezzo a tanti problemi, pressioni e difficoltà.
La fede approfondita, e la nuova esperienza compiuta sulla terra della Bibbia e sul
popolo che vi abita, offre ai pellegrini il modo di dare una particolare testimonianza a
coloro con cui viviamo ed operiamo.
Cosicché, gli scopi dell'Ordine in Terra Santa riguardano sia attività di assistenza
e di sviluppo, sia sostegno caritativo per i giovani, gli handicappati, gli anziani e gli
emarginati, sia opere di assistenza allo sviluppo, attraverso l'istruzione, come pure la
difesa dei diritti della Chiesa, della libertà di culto, la promozione dell'ecumenismo, la
difesa delle minoranze etniche, la ricerca della giustizia e della pace. L'Ordine cerca di
interessare i cattolici e gli altri cristiani nel mondo al sostegno delle sue attività e dei
suoi fini in Terra Santa, in spirito di unione e di carità.
L'aiuto materiale è particolarmente indirizzato al sostegno finanziario delle attività
istituzionali del Patriarcato Latino di Gerusalemme (pastorale, mantenimento del clero,
Seminario, costruzione e manutenzione di edifici parrocchiali e scolastici,
finanziamento delle scuole; e l'assistenza dell'Ordine comprende l'appoggio finanziario
per la costruzione, restauro e funzionamento di altre Chiese e Santuari, Istituzioni
educative, Centri di formazione, residenze per sacerdoti e religiosi, Istituti per l'infanzia,
alloggi per gli anziani e gli handicappati, istituzioni sanitarie e di servizio sociale.
L'Ordine sostiene anche progetti e programmi di sviluppo umano quali alloggi,
concessione di borse di studio e di piccoli prestiti per inizio di attività lavorative ed altre
opere sociali.
Tutte le Chiese di Gerusalemme (e mi riferisco alle 13 Chiese cristiane diverse e
separate, e cioè ai fratelli Greco-Ortodossi, Russo-Ortodossi, Sirio-Ortodossi, Armeni,
Latini, Maroniti, Greco-Melchiti, Siriaci, Copti, Caldei, Abissini, Protestanti) hanno
preso coscienza dell'ampiezza drammatica del movimento d'emigrazione dei cristiani
dai territori palestinesi. Le ragioni di questa emigrazione, che affligge ugualmente i
musulmani e gli ebrei, sono ahimè perfettamente conosciute: instabilità politica,
difficoltà di uno sviluppo economico normale, e futuro incerto. Nonostante queste
difficoltà, alcuni cristiani rimangono coscienti della loro vocazione ad essere testimoni
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di Gesù sulla Sua terra, e del ruolo particolare che devono tenere nel processo di
riconciliazione e di pace. Di essi, pochi hanno abbastanza mezzi per sopravvivere, e
continuano a crescere e prosperare nella società. Ma la maggioranza, purtroppo, si trova
privata della libertà e dei mezzi che, in tempo ordinario, avrebbero dovuto permettere
loro di vivere normalmente ed anche di svilupparsi.
Conseguentemente i Cavalieri e le Dame, attraverso il Gran Magistero dove
confluiscono tutte le somme, provvedono a:
- mantenere le intere spese del Patriarcato Latino di Gerusalemme, quelle del
Seminario e dell'Università Cattolica;
- realizzare i progetti redatti per la costruzione di asili, scuole, chiese, sale
parrocchiali, ospedali, ospizi, ed al loro mantenimento;
- istituire corsi formativi e professionali;
- concedere mutui a fondo perduto per l'acquisto di abitazioni da parte dei
cattolici per la loro stabilizzazione sul luogo, e non essere costretti ad emigrare;
- pagare gli stipendi degli insegnanti, le borse di studio e le rette scolastiche per
gli studenti poveri, ed al sostentamento del clero;
- dare offerte per la celebrazione delle Sante Messe e mantenere i Luoghi Santi.
Il tutto sotto il controllo di esperti espressamente incaricati, e con un bilancio
annuale regolarmente approvato e vistato da Revisori Ufficiali dei Conti.
La nostra Luogotenenza della Sicilia, in particolare, unitamente a quelle per
l'Italia Meridionale Adriatica e per l'Italia Meridionale Tirrenica sostiene annualmente
le intere spese per la Scuola di Smakieh in Giordania; mentre la Sicilia da sola ha
acquistato per l' importo di $ USA 100.000 un terreno a Nablus in Cisgiordania dove
in prosieguo sarà realizzato un progetto in corso di redazione; ha istituito una borsa di
studio quadriennale di $ USA 5.000 per anno a favore di un seminarista di
Gerusalemme alla memoria del nostro Gran Priore Cardinale Salvatore
PAPPALARDO; ha provveduto all'acquisto di computer e materiale scientifico in
favore della Scuola di Nablus per l'importo di $ USA 20.000,00; ha inviato altresì euro
25.000,00 per il restauro della Greek Melkite Parish Church of Our Lady in
Arrabech, nonché euro 100.000,00 quale contributo per l’acquisto in Gerusalemme di
un terreno confinante con il Convento dei Domenicani.
In tale visione generale, è rilevante il fatto che le citate realizzazioni sono aperte a
tutti quelli che ne necessitano, indipendentemente cioè dalla loro appartenenza alle
altre religioni, e pertanto senza differenza di fede o di confessione religiose.
E considerato il contesto in cui si trovano a vivere dette popolazioni, il modo
migliore per abituarle alla pacifica convivenza è anche quello operato dall'Ordine del
Santo Sepolcro nel seguirle in comunione a cominciare dall'asilo sin dalla prima
infanzia, e poi nell’età adulta accogliendole nelle proprie istituzioni lungo il cammino
della vita a seconda delle loro umane necessità.
Come evidenziato espressamente dai Sommi Pontefici ed in particolare da Papa
Paolo VI:
"I membri dell'Ordine sono chiamati a svolgere attività specifiche che
comprendono l'educazione, la diffusione di informazioni, la promozione di una pubblica
consapevolezza per il riconoscimento e la difesa della dignità umana di ogni persona, il
rispetto per i fondamentali ed inalienabili diritti dell'uomo, l'eguale giustizia sotto la
legge, la libertà e l'assenza di discriminazioni, la sicurezza, lo sviluppo umano ed una
adeguata qualità della vita".
Cosicché la nomina a Cavaliere e Dama costituisce oggi per i prescelti il loro
impegno per la difesa dei più autentici ideali cristiani e per l’esercizio delle virtù
teologali: Fede, Speranza, Carità.
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Tale nomina è seguita dalla cerimonia di ”investitura”, a sua volta preceduta la
sera prima dalla Veglia delle Armi o di Preghiera che consiste in un momento di
raccoglimento con la recita di preghiere, e si conclude con la benedizione del mantello e
delle insegne.
L’Investitura vera e propria viene effettuata il giorno dopo durante la celebrazione
della Santa Messa in forma solenne e con un cerimoniale approvato il 17 giugno 1986
dalla Congregazione per il Culto Divino, cerimoniale peraltro non previsto nè per gli
Ordini Equestri Pontifici né per il Sovrano Militare Ordine di Malta ma esclusivamente
per l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e nella quale cerimonia
hanno particolare rilievo la spada, gli speroni, la Croce ed il mantello.
 Il più importante simbolo usato in detta cerimonia è la spada, spesso chiamata
la spada di Goffredo di Buglione. Originariamente questa ricordava le origini
dell'Ordine, associate alla liberazione della Terra Santa da parte dei Crociati, e alla
protezione dei cristiani e dei pellegrini.
Nella società moderna, che sempre meno apprezza i simboli legati a strumenti di
guerra e che è motivata piuttosto alla ricerca della pace e della giustizia, specialmente
nella martoriata Terra Santa, è necessario qui sottolineare il simbolismo spirituale della
spada.
San Paolo ci dice che dobbiamo armarci per la battaglia contro il male: "Prendete
perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi
dopo aver superato tutte le prove". La spada è altresì un simbolo adatto a quell'
importante ideale dell'antica cavalleria che è anche oggi parte della missione del
Cavaliere del Santo Sepolcro: difendere cioè i deboli e gli indifesi.
 Altro elemento della cerimonia, che per evidenti motivi ha perso molto del suo
significato originale, è la presentazione degli speroni. Questi infatti, indicano, la
sollecitudine che bisogna avere nelle cose di Dio, spronando se stessi e gli altri al bene
e alla carità, come dice San Paolo, "calzando ai piedi lo zelo per propagare il Vangelo
della pace".
 Come il cavaliere di altri tempi, che avendo deciso di partecipare alle crociate
per liberare la Terra Santa, era investito con la croce a simbolo del suo impegno, colui
che oggi è ammesso nell'Ordine riceve anche la Croce come simbolo del fatto che egli
diventa, in seno alla Chiesa, portatore di speciali responsabilità nei confronti della Terra
Santa.
Essa è anche un ricordo del permanente impegno evangelico assunto da colui che
entra nell'Ordine, ma non bisogna dimenticare che già la Croce è il Vangelo, come dice
sempre San Paolo.
 Infine, il mantello, di panno bianco con le cinque croci rosse che rappresentano
le piaghe del Signore, da iniziale mantello di guerriero che partiva per le crociate,
costituisce oggi il nostro «abito da chiesa», nonché manto di “pellegrino in cammino su
questa terra”; e allorché viene imposto unitamente alle insegne nella suddetta cerimonia
d’investitura, esso vuole avere, a completamento, il significato di una «consacrazione»
con tutto ciò che tale termine comporta.
Invero, per essere Cavaliere o Dama occorre che si concretizzino tre specifici
momenti significativi e determinanti: la “chiamata” che il Signore invia a ciascuno di
noi per qualsiasi ruolo da ricoprire nella vita, e, nel caso specifico, il desiderio di
appartenere all’Ordine; la “consacrazione” che si riceve con l’investitura per gli
impegni che vi vanno ad assumere; ed infine la “missione” per i compiti che si devono
attuare per la propagazione della Fede e lo spirito di Pace, di Carità e di Giustizia.
A conclusione, riporto quanto scritto da Sua Santità Giovanni Paolo II nell’ottobre
2003 in occasione della Consulta dell’Ordine:
“Per mezzo vostro, carissimi componenti del Gran Magistero e Luogotenenti,
giunga poi l’espressione del mio apprezzamento a tutti i Cavalieri e Dame del Santo
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Sepolcro, che operano in favore dei cristiani in Terra Santa. Tutti vi lodo ed incoraggio
per il sostegno che non fate mancare alle istituzioni del Patriarcato Latino di
Gerusalemme, e per ogni altra iniziativa da voi generosamente promossa.
Molteplici, e talora ingenti, sono le necessità a cui bisogna far fronte per
promuovere la giustizia e la pace nella Regione Medio Orientale, segnata da una
persistente grave crisi sociale ed economica. Le auspicate prospettive di pianificazione e
di ricostruzione richiedono la corresponsabile collaborazione di tutti: dei governi e delle
istituzioni religiose, delle organizzazioni umanitarie e di ogni persona di buona volontà.
In questo contesto si colloca la vostra azione umanitaria e spirituale, che interessa
un settore quanto mai vitale come quello della gioventù. L’aiuto ai cristiani di Terra
Santa si realizza, in maniera concreta, fornendo ai ragazzi e ai giovani un’adeguata
formazione scolastica. A tale proposito, auspico che, con sempre maggiore sicurezza e
stabilità, si riesca ad assicurare l’educazione cristiana nelle scuole, in un clima di
rispetto e di collaborazione fra le varie componenti della società.
Siate costruttori di amore e di pace, ispirandovi nella vita e nelle opere al Vangelo
e specialmente al mistero della passione e della resurrezione di Cristo. Vostro modello
sia Maria, la Madre dei credenti, sempre pronta ad aderire con gioia alla volontà di Dio.
InvocateLa ogni giorno con una bella e la tradizionale preghiera del Rosario, che aiuta a
contemplare Cristo con lo sguardo della sua Madre. Questa sarà per voi fonte di
crescita, come avvenne per il beato Bartolo Longo, vostro illustre confratello”.
Lorenzo Lo Monaco de Arles
Luogotenente dell’Ordine per l’Italia Sicilia
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