IL RUMORE NEGLI AMPLIFICATORI Definizioni • Si definisce rumore elettrico (electrical noise) l'effetto delle fluttuazioni di corrente e/o di tensione sempre presenti ai terminali degli elementi circuitali e dei dispositivi elettronici. • Tali fluttuazioni sostanzialmente esistono perché: o la carica elettrica è quantizzata con quantum pari alla carica dell'elettrone [1.6×10-19 C]. o Il moto ed il numero dei portatori di carica è sostanzialmente casuale e dipende da molti fattori (temperatura, diffusione, generazione e ricombinazione di portatori, campo elettromagnetico , etc.). o Le tensioni e le correnti sono solo la manifestazione statistica di processi intrinsecamente casuali. • Il rumore impone limitazioni su: o l’ampiezza minima dei segnali che possono essere correttamente elaborati o il guadagno massimo che un sistema fisico può realizzare (saturazione per effetto del rumore) • Il rumore rappresenta la parte puramente casuale di un segnale (di tensione o corrente) quindi: o ha uno spettro di frequenze continuo; non ci sono righe ma si può definire la densità spettrale di potenza S(f) o il valore RMS deve essere diverso da zero (per avere una potenza associata) o il valore medio deve essere nullo (per la conservazione dell’energia) G. Martines 1 Thermal noise o rumore termico o di Johnson • è una fluttuazione di tensione • non dipende dalla corrente ma solo dalla temperatura assoluta • per un qualunque materiale con resistenza R a temperatura T [ºK] si ha: v N2 = 4kTR∆f o iN2 = vN2 R 2 dove k è la costante di Boltzmann • se R non dipende dalla frequenza la densità spettrale di potenza è costante e quindi è un rumore bianco • può essere rappresentato con un generatore indipendente di tensione o corrente con fase casuale Note: la formula è valida fino f ∼ 10 THz (1013 Hz) è presente in qualsiasi tipo di impedenza con parte reale non nulla se R dipende dalla frequenza anche la densità spettrale di potenza del rumore termico varia con la frequenza 4kT = 1.66×10-20 V-C a 300° K per R = 1 kΩ a 290ºK (17ºC) si ha VN ≅ 4 nV/√Hz G. Martines 2 Il rumore nell'analisi dei circuiti • Il rumore presente all’uscita di un amplificatore è la combinazione delle sorgenti di rumore presenti al suo interno • Per calcolarlo in ciascun ∆f , bisogna determinare la risposta del circuito ad ogni singolo generatore e quindi sommare i valori quadratici medi di queste risposte • Questa procedura è valida se e solo se tutti i generatori sono in correlati • Rumore equivalente in ingresso si definisce il rumore che presentato all'ingresso del circuito supposto completamente non rumoroso (noiseless network) genera in uscita una potenza di rumore equivalente a quella del circuito reale (rumoroso) • Rappresentazione con generatori di rumore equivalente G. Martines 3 o sono necessari due generatori per garantire la corretta rappresentazione con ∀ RS o i due generatori non sono incorrelati. Infatti i due generatori non fanno riferimento a specifiche sorgenti di rumore ma all'insieme dei generatori di rumore presenti all'interno del quadripolo e quindi esiste una correlazione che viene tenuta in conto attraverso il fattore di correlazione. o da questa rappresentazione è facile valutare, per ogni ∆f , il più piccolo segnale che può essere correttamente elaborato dal sistema, cioè lo MDS (minimum detectable signal) • Larghezza di banda per il rumore BN si definisce la banda 1 ∞ 2 B N = 2 ∫ Av ( jf ) df Avo 0 tale che, per un rumore bianco in ingresso, possa scriversi il valore quadratico medio del rumore in uscita in forma normalizzata al valore del guadagno a centro banda dell'amplificatore tenendo BN conto della sola risposta in frequenza del circuito 2 voT = Av20 B N viT2 In particolare per un amplificatore con funzione di trasferimento di tipo passa-basso (un solo polo) risulta: π BN = G. Martines 2 f H = 1.57 f H 4 • la tensione o corrente di rumore totale nella banda fH -fL è allora: ∫ (v )df fH 2 N v = 2 n fL G. Martines ∫ (i )df fH ovvero 2 N i = 2 n fL 5 Cifra di rumore • È definita da: F= input S N S N = i o output S N N i So cioè come rapporto fra il rapporto segnale-disturbo in ingresso e quello in uscita (generalmente espresso in dB) • fornisce una indicazione diretta del degradarsi del segnale dal punto di vista del rumore nell'attraversare il sistema • nel caso particolare in cui il generatore di segnale abbia una impedenza interna puramente resistiva: o Ni = potenza di rumore della resistenza del generatore di segnale o Si = potenza di segnale in ingresso o No = effettiva potenza di rumore in uscita o N = potenza di rumore generata nel sistema N So = GSi e No = GNi + N e quindi F = o GNi • Per un amplificatore privo di rumore N = 0 e quindi F = 1 (0 dB) • In generale questo rapporto viene misurato o calcolato su una banda molto stretta rispetto alla frequenza per cui si opera (∆f << f) e viene chiamata spot noise figure. G. Martines 6 Si può dimostrare che F: • è indipendente da tutti i parametri del circuito (G, Zi, RL ) • dipende solo dalla frequenza e dalla resistenza del generatore di segnale RS. • ha un minimo al variare di RS, la cifra di rumore minima F0, in corrispondenza a RSopt che si può dimostrare essere dato in termini di generatori di rumore equivalente, anche in presenza di correlazione, da: Rsopt = vi2 ii2 vi2 ii2 Rs essendo F = 1 + + 4kTRs ∆f 4kT∆f F 10 dB/decade Rsopt G. Martines 7 Temperatura equivalente di rumore • È una forma equivalente della cifra di rumore • Rappresenta la temperatura a cui dovrebbe essere portata la resistenza interna del generatore di segnale connesso all'ingresso dell'amplificatore non-rumoroso per avere in uscita la stessa potenza di rumore dell'amplificatore rumoroso in assenza di segnale • esiste la relazione con la cifra di rumore: F −1 TN = T con T temperatura assoluta dell'amplificatore a cui è stata determinata la cifra di rumore. • In generale si assume una temperatura di riferimento per le misure di rumore T0 = 290° K. G. Martines 8 Il rumore negli amplificatori in cascata La formula di Friis Permette di determinare la cifra di rumore di un sistema costituito da più stadi in cascata. Per il caso più semplice di un amplificatore con due soli stadi in cascata è espressa da: F2 − 1 F12 = F1 + Ga1 dove: • F12 indica la cifra di rumore del sistema complessivo • F1 ed F2 rispettivamente la cifra di rumore del primo e del secondo stadio • Ga1 il guadagno di potenza disponibile del solo primo stadio cioè G a1 = potenza disponibile in uscita potenza disponibile dal generatore • La potenza disponibile è la potenza massima che può essere erogata al carico da un generatore. Per rendere minima F12 è necessario realizzare il primo stadio con cifra di rumore F1 minima e con guadagno Ga1 sufficientemente elevato da rendere trascurabile F2 G. Martines 9