La dieta vegana colpisce ancora Grave a Belluno bimbo di 2 anni

A !u íi un altro caso a Firenze
La dieta vegana colpisce ancora
Grave a Belluno bimbo di 2 anni
Al piccolo riscontrate carenze nutrizionali dovute alla mancanza di sostanze
essenziali perla crescita. Il medico: «Alimentazione sconsigliata nei primi anni»
::: ALESSIA PEDRIELLI
...........- Niente carne, uova o
formaggi e, magari, nemmeno latte dal giorno in cui
è venuto al mondo.
La dieta vegan colpisce
ancora: un bimbo di soli
due anni è finito in ospedale, in gravi condizioni, a causa delle privazioni cui è stato sottoposto dal momento
dello svezzamento. È accaduto a Belluno, all'ospedale San Martino, dove giorni
fa una coppia si è presentata chiedendo aiuto ai medici perché, da qualche tempo, il bambino non stava bene e la situazione era improvvisamente precipitata.
Poche analisi e il verdetto è
stato chiaro: carenze nutrizionali gravissime, dovute
alla mancanza di elementi
base tra cui la vitamina B 12,
fondamentale per la crescita.
... IL PRECEDENTE
A FIRENZE
Lo scorso luglio un bambino di
soli 11 mesi era stato ricoverato
all'ospedale Meyer di Firenze
con una carenza nutrizionale talmente grave da rischiare la vita
GENITORI INDAGATI
In quel caso - al contrario di
quanto accaduto a Belluno - i genitori, poco più che trentenni e
seguaci della dieta vegana, sono
stati indagati per maltrattamenti
in famiglia
MEDICI E ANIMALISTI
Se per i medici la carenza o la
totale mancanza di elementi fondamentali per la crescita è assolutamente da evitare, a pensarla in
maniera opposta sono le associazioni animaliste e i siti vegan
Il bambino è sotto cura, i
medici gli stanno somministrando gli elementi nutritivi di cui ha bisogno, ma il
caso riapre la questione dell'alimentazione vegan e dei
pericoli che nasconde, specialmente quando è applicata ai più piccoli. Già lo
scorso luglio, infatti, un altro bimbo di appena 11 mesi era stato ricoverato a Firenze, con un quadro clinico grave e le analisi avevano rivelato importanti mancanze a livello nutritivo, tanto che i due genitori - in
quel caso vegetariani - erano finiti sotto inchiesta.
«La dieta vegetariana o
addirittura vegana nel primo anno di età è totalmente sconsigliata», ha spiegato
Luigi Memo, primario del
reparto di pediatria, intervistato da Il Gazzettino, che
ha preso in carico il piccolo
ricoverato a Belluno, «la carenza o la mancanza totale
di elementi fondamentali
per la crescita può creare
gravi scompensi».
Cefalea, rigidità muscolari, mancanza di equilibrio,
formicolii. E ancora, confusione mentale, perdita della memoria, psicosi e persino allucinazioni: questi sono soltanto alcuni dei sintomi provocati dalla carenza
di vitamina B12, la prima
che viene a mancare quando una dieta non comprende alimenti di origine animale. E se per gli adulti si
tratta solitamente di sintomi passeggeri, compensati
da somministrazioni massicce della vitamina, nei
bambini in fase di crescita
può invece comportare
complicanze, tra le quali anche ritardi nello sviluppo.
È giusto esporre un bambino a gravi rischi di salute
per mantenere fede alla
scelta di non cibarsi di nulla
che derivi dal mondo animale?
Probabilmente i primi a
rispondere «no« sarebbero
proprio i vegani. Convinti,
non solo di aver scelto la
strada del bene, ma anche
certi di saper gestire gli
aspetti nutrizionali, quanto
e più, di un medico esperto.
Invece la realtà parla d'altro. Supportati dalla moda
che, fiutato il business, spinge sui baby veg, dalle mille
guide per mamme-animaliste e dai cibi pronti che evitano pure di faticare ai fornelli, sono sempre più numerosi i genitori che mettono nel piatto questa filosofia, imponendola, senza
precauzioni, anche ai propri figli, fin dai primi mesi di
vita.
Il tema è così caldo da essere diventato la trama di
un film, «Hungry Hearts»
tratto da un libro di Saverio
Costanzo, che mostra le
estremizzazioni e i problemi di rapporto con il mondo che possono celarsi dietro la scelta di imporre a neonati rigide diete. Contro il
film hanno puntato il dito le
associazioni animaliste, tra
cui Enpa e Lav, che hanno
rivendicato quella vegana
come una «scelta consapevole e non un'ossessione alimentare».
Anche sul caso del bimbo di Belluno le critiche
non sono mancate. Scatenandosi sul web, i siti vegan
hanno accusato i medici di
essere sempre pronti «a
screditare le scelte» di chi
opta per il cibo veg, ribadendo che «tanti stanno crescendo sani e felici anche
senza proteine animali».
Nessuno, però, ha potuto
smentire un fatto: quando
si tratta di bambini il fai da
te è sempre un rischio e chi,
per forza, volesse imporre
al proprio piccolo una dieta
senza carne dovrebbe almeno «farsi seguire da un nutrizionista», come ha raccomandato il primario che sta
curando il piccolo di Belluno.
Il d, 1 .e