Comune di Il Festival “Etnia e Teatralità” del Teatro Sassari quest’anno festeggia la XXIII edizione al Teatro Comunale Andrea Parodi di Porto Torres, sede del “Centro permanente per la diffusione del teatro d’etnia”, fondato nel 1989 dalla Compagnia con il determinante apporto del compianto direttore artistico Giampiero Cubeddu e la sensibilità culturale mostrata dal consiglio comunale di Porto Torres e della giunta capitanata dal Sindaco Rodolfo Cermelli. Il teatro etnico, oggi più di ieri, ha contribuito allo svecchiamento del teatro tradizionale ed ha costruito un modello consolidato dal punto di vista drammaturgico - gli autori più importanti della nuova drammaturgia italiana provengono e scrivono utilizzando la lingua identitaria originaria - così come è cambiata e si è rinnovata la messinscena e la recitazione, che è molto più inerente alla realtà e quindi alla verità, rispetto alla recitazione tradizionale, quella della dizione per intenderci. Del resto anche il cinema italiano ha intrapreso questa strada con successo e autori come Matteo Garrone prima con “Gomorra” e quest’anno con “Reality” lo stanno a dimostrare. Oggi, quindi, questa forma di teatro non solo si è consolidata, ma per certi versi ha superato la concezione classica e obsoleta del teatro all’italiana. Senza per questo venir meno al rispetto delle regole del fare teatro. Ma anzi reinventando un modello, che seppure mutuato dalla tradizione, impone un nuovo linguaggio sia dal punto di vista drammatico, sia da quello drammaturgico. Quest’anno il tema del “Festival” è incentrato sul rapporto fra musica e teatro. Sul palcoscenico del Teatro Comunale si alterneranno Gruppi come la “Carrajoru Social Band”, che pur rifacendosi alla canzone tradizionale sassarese, l’hanno rinnovata innervandola con altre contaminazioni musicali ed i Bertas con un omaggio ad un genio della musica californiana come Brian Wilson anima e motore insostituibile dei Beach Boys, inventore della musica “Surf” e precursore di quella psichedelica. Per il teatro, oltre le compagnie sarde più rappresentative , il festival ospiterà La Compagnia di Bebo Storti, il famoso Conte Uguccione di “Quelli del calcio,” con un lavoro fortemente comico e attualissimo dal titolo “Banche come avere un ladro in casa” e il Teatro stabile di Catania con “Capitan Fracassa”, protagonista Lello Arena, partner prediletto sia in teatro, sia al cinema del mai troppo rimpianto Massimo Troisi. Inoltre la rassegna ospiterà tre prime nazionali quelle del Teatro Sassari e quella degli Akroama. Mario Lubino PORTO TORRES Venerdì 8 marzo 2013 ore 21 TEATRO STABILE DI CATANIA BON VOYAGE PRODUZIONI LELLO ARENA in Venerdi 12 e Sabato 13 ottobre 2012 ore 21 Domenica 14 ottobre 2012 ore 19 COMPAGNIA TEATRO SASSARI IL DIO DEL MASSACRO CAPITAN FRACASSA di Yasmina Resa ovvero A me figlioru l'hani jfasciaddu la faccia da Thèophile Gautier e dai canovacci di Francesco Andreini adattamento e regia di Claudio Di Palma Regia di Marco Spiga con Teresa Soro, Alfredo Ruscitto, Alessandra Spiga, Mario Lubino La commedia della scrittrice e drammaturga francese Yasmina Reza narra dellincontro di due famiglie, riunitesi per discutere, con la dovuta buona creanza ed educazione, sul fatto che il figlio di Una storia dove il teatro si presenta con la sua forza seduttiva tra una delle due abbia picchiato con un bastone quello dellaltra buffonerie e intimismi. La musica dal vivo evoca un'avventura coppia. Tuttavia, man mano che il tempo passa, la discussione surreale da Illusion Comique. Divertente e poetico con un grande degenera e le buone maniere vengono presto dimenticate da protagonista della scena ed una folta compagnia formata da 13 entrambe le famiglie. Lo spettacolo è stato scritto originariamente persone tra musicisti ed attori che fa sfoggio di bravure . Il Capitan in lingua francese ed è stato acclamato sia dal pubblico che dalla Fracassa è tratto da critica francese, sia nelle versioni in lingua inglese approdate a gentiluomo rovinato, il barone di Sigognac, vive solo con un Londra e New York, sia in quelle italiane. Inoltre Roman Polanski servitore fedele, un cavallo e un gatto nero, Belzebù, nel suo vecchio ha castello semidistrutto, perso nelle lande. Una notte d'autunno un diretto nel 2011 la versione cinematografica intitolata un celebre romanzo di cappa e spada. Un "Carnage", acclamata al Festival di Cannes. gruppo di commedianti smarritisi bussa alla porta del castello Nel lindo, assennato salotto borghese in cui due coppie di genitori chiedendo ospitalità. Incantato dalla loro spensierata allegria, il si incontrano per cercare di risolvere, da persone adulte e civili barone accetta di unirsi a loro per giungere almeno fino a Parigi a quali essi ritengono di essere, una questione in fondo di poco conto cercare fortuna. Cammin facendo Sigognac stringe amicizia con (una lite scoppiata ai giardinetti tra i rispettivi figli), vediamo questa brava gente e, alla morte del burbero ma buon Matamoro, sgretolarsi a poco a poco le maschere di benevolenza, tolleranza, accetta di prenderne il posto con il nome di Capitan Fracassa. Nel buona creanza, e di correttezza politica, apertura mentale, dirittura frattempo nasce in lui anche un delicato amore per la giovane morale; e sotto quelle maschere apparire il ghigno del nume Isabella, ma un prepotente e intrigante nobiluomo, il duca di efferato e oscuro che ci governa sin dalla notte dei tempi: il dio del Vallombrosa, innamoratosene, la fa rapire e portare nel suo castello. massacro, iniziali Al nostro Fracassa, ormai maturo, il teatro si presenta con la forza finiscono presto nel dimenticatoio e scoppiano risse e liti sia tra le seduttiva di un adolescente inconsciamente adescatrice. Nel gioco due famiglie, sia tra marito e moglie. Rispetto al testo della Reza la teatrale dei contrari, si finge in scena spavaldo di parola e codardo versione offerta dal Teatro Sassari, con unefficace intercalare d'azione contrappuntando la sua reale natura. Vive con pienezza sassarese e napoletano, privilegia gli aspetti un'epopea vitalissima e smodata da Illusion comique sino al appunto. Purtroppo le buone intenzioni farsesco-grotteschi della vicenda con un crescendo dalla irresistibile comicità. sopraggiungere dell'indifferibile epilogo. Venerdì 4 e sabato 5 gennaio 2013 ore 21, Domenica 6 gennaio 2013 ore 19 COMPAGNIA TEATRO SASSARI JULIA e TRE LIMONI di Cosimo Filigheddu regia di Emanuele Floris Venerdì 19 ottobre 2012 ore 21 Coproduzione COMPAGNIA TEATRO SASSARI LE RAGAZZE TERRIBILI CARRAIORU SOCIAL BAND Omaggio alla canzone sassarese con Silvia Pilia, Carlo Doneddu, Andrea Lubino, Nico Casu, Sabina Sanna, Graziano Solinas Cosimo Filigheddu, giornalista e scrittore, si batte da anni per la rivitalizzazione e riqualificazione del centro storico di Sassari. Anche questi due atti unici affrontano questo tema. Julia, menzione speciale al 1° Premio di Drammaturgia Sarda intitolato a Giampiero Cubeddu, si ispira liberamente ad un personaggio realmente esistito, Julia Carta, una donna di Siligo, messa sotto processo nel 1596 dallinquisizione per stregoneria ed eresia. Il Il progetto affonda le sue radici nella riscoperta del repertorio della processo si concluse con una abiura nella chiesa di Santa Caterina canzone sassarese, fenomeno che a partire dalla fine degli anni 60 ha sita nellattuale Piazza Azuni. Nella piece Julia è un fantasma che sviluppato, o se vogliamo più propriamente dire "inventato", un si aggira fra le rovine del Castello Aragonese abbattuto alla fine repertorio di canzoni folk. Protagonisti di questo momento doro dell800 per far posto alla Caserma e, in epoca successiva, ai due della scena musicale turritana furono gruppi e cantautori quali grattacieli. Quello che colpisce è il suo coraggio sopra ogni tempo, Ginetto Ruzzetta, il Trio folk Sassari, Tony Del Drò, La Cumpagnia, la sua saggezza forte e sicura unita ad una incantevole fragilità. Il il Trio folk Latte Dolce, solo per citarne alcuni. La riproposizione di secondo atto unico è ambientato in unabitazione allincrocio fra questo Via Turritana e Via Università, le c.d. quattro cantonate e si contaminazione con musiche popolari "altre", ma anche attraverso svolge straordinario repertorio verrà affrontata attraverso la in due epoche distinte: nel 1940, periodo in cui due linguaggi come il jazz e la musica "colta". Per avere quindi un buon architetti abbastanza famosi diedero a Sassari parte del suo volto e serbatoio di risorse musicali e timbriche sono stati coinvolti nel nel 1964, anno in cui il degrado della città di Sassari era già iniziato, progetto musicisti che, pur legati alla tradizione sassarese per non solo con il grattacielo ma anche con certi cammei in Piazza "spirito" e luogo di nascita, vengono da esperienze molto diverse e Castello e in Piazza Azuni. Emma e Jole, due cognate, discutono possono fra risate, litigi e memorie se valga la pena abbandonare il quartiere necessarie alla diffusione della canzone sassarese dentro e fuori per trasferirsi nel nuovo grattacielo allora in costruzione. dalle mura della città apportare quelle "contaminazioni transnazionali" Sabato 10 novembre 2012 ore 21 COMPAGNIA L’EFFIMERO MERAVIGLIOSO Domenica 9 dicembre 2012 ore 19 BEBO STORTI - TANGRAM TEATRO TORINO FRITTO MISTO E BACCALA’ BANCHE: COME AVERE UN LADRO IN CASA di e con Marta Proietti Orzella Da “Torniamo all’antico, faremo un progresso” di Ettore Petrolini e i NoiseOFF testo, ricerche e drammaturgia di Fabrizio Coniglio e Bebo Storti diretto e interpretato da Bebo Storti e Fabrizio Coniglio con Paolo Sassu, Giampaolo Porru, Stefano Marianetti, Alessandro Aresu Il titolo della piecè prende spunto da una frase che una signora di 78 anni si è sentita dire dal direttore della propria banca quando è andata a lamentarsi per la volatilizzazione dei suoi risparmi:Signora non cè più niente da fare, ci metta una pietra sopra come se un ladro le fosse entrato in casa. E' uno spettacolo comico- musicale, uno scimmiottare in senso Un viaggio dentro le famiglie truffate, dentro le strategie di un ironico e bonario del mondo del Caffè Concerto, del Varietà, della sistema bancario che non conosce più regole, che ha distrutto Rivista, dell'Avanspettacolo; un colorato collage di canzoni migliaia di piccoli risparmiatori (Mina, Paolo Conte e altri brani molto conosciuti), sketches, stesso. In scena scorrono storie vere, trattate con i canoni della parodie. Da Ettore Petrolini con il suo famoso Gastone commedia. Situazioni grottesche che ci fanno anche ridere per la personaggio surreale, improbabile uomo di mondo con il suo loro assurdità, ma che ci immergono in uno scenario avvilente . e che vive solo per arricchire se fracche e il guanto a pendolone che molti grandi attori hanno Il lavoro racconta di piccoli risparmiatori e imprenditori truffati portato sul palcoscenico. Marta Proietti Orzella lo ripropone con dalle banche. La parola truffa non è assolutamente esagerata perché grande classe e humor. E poi la strampalata sessuologa di Anna è inquietante la strategia usata ripetutamente da promotori e anche Marchesini che provocando nel pubblico risate a profusione, da direttori di filiale dei maggiori gruppi bancari con sapiente dipinge con toni macabri il sesso all'interno del matrimonio. E astuzia e malafede. Tutti i casi di cui si parla sono stati discussi e ancora tralasciare portati in aula di tribunale. Le banche nella maggior parte dei casi l'irresistibile Gigi Proietti. Una prova di attrice che tra una canzone hanno dovuto riconoscere le colpe restituendo parte dei risparmi e l'altra (eseguite da Sara Proietti Orzella, quasi un doppio di sottratti. Non è uno spettacolo sui numeri ma sulle vite di famiglie, Marta, con una voce potente e ricca di sfumature assieme ad una spesso di pensionati, che sono stati raggirati con la promessa di un band affiatata e puntuale) riporta il pubblico a vivere una investimento sicuro e infallibile e di un guadagno facile situazione che oggi si trova sempre di più con il contagocce: uno invece, scoprono dopo qualche mese che i loro soldi sono stati spettacolo dove, come i varietà televisivi di qualche anno fa, si investiti in titoli spazzatura, gettando questi poveri risparmiatori nel coniuga bravura, classe e buon gusto. Un fritto misto di pesci panico. nobili a cui, ogni tanto si associa il baccalà, meno nobile ma molto Queste storie sono raccontate con saporito e gustoso. Ridiamo di gusto allora! Oggi più che mai ne mostrano un quadro sociale di semplici famiglie italiane a cui è abbiamo bisogno! stato negato un Gaber, Verdone, Monica Vitti, senza e che, ironia e forte comicità e sogno, per sempre. Un piccolo sogno che può essere anche quello di comprare la casa al proprio figlio Giovedì 29 novembre 2012 ore 21 AKROAMA TLS Sabato 1° dicembre 2012 ore 21 Domenica 2 dicembre 2012 ore 19 COMPAGNIA TEATRO LA BOTTE E IL CILINDRO GIORNI FELICI MACBETH di Samuel Beckett – prima nazionale regia di Lelio Lecis di William Shakespeare Regia di Pierpaolo Conconi con Lea Karen Gramsdorff e Tiziano Polese scenografia e costumi Marco Nateri con Stefano Chessa, Luisella Conti, Maurizio Giordo, Nadia Imperio, Antonella Masala e Consuelo Pittalis Tra le opere teatrali di Beckett fu tra quelle che riscossero le più feroci stroncature. La più dura fu quella del critico francese Jean Gautier che sul Figaro del 30 ottobre del 1963, si dichiarò indignato per quest'opera vergognosa e insopportabile. Paradossalmente, invece, si tratta dell'opera in cui Beckett ha forse descritto meglio la formidabile ostinazione della vita, l'umano attaccamento all'esistenza anche in condizioni estreme. Fu la prima ed unica opera teatrale di Beckett dedicata ad una coppia di sposi. Beckett ci sorprende con un'immagine scenica al Il generale Macbeth, al servizio di re Duncan di Scozia, è sulla via tempo stesso semplice e terribile: una donna conficcata nel del ritorno insieme al generale Banquo da una battaglia vittoriosa terreno fino alla vita. Il suo nome è Winnie ed è lì da tempo contro i nemici del suo sovrano, quando si imbatte in tre streghe che immemorabile con un lezioso ombrellino come unico riparo gli svelano una profezia: contro sole o pioggia. Accanto a lei, ma quasi fuori dalla portata momento, Macbeth non riesce più a pensare ad altro: compie tutto del suo sguardo, il marito (Willie) che vegeta in un buco nel ciò che occorre pur di far sì che la profezia si avveri, e, insieme a sua terreno, come un verme. Alla loro degradata condizione fisica fa moglie, Lady Macbeth, riuscirà a soddisfare questo desiderio, da contrasto il tono del dialogo:: un testo che spesso riproduce le togliendo dal proprio cammino, uno dopo laltro, tutti coloro che dinamiche e i toni del teatro borghese. Winnie stessa è una perfetta possono ostacolare il suo piano. Così Macbeth e Lady Macbeth borghese, tutta concentrata sulla cura del suo corpo (pettinarsi, insieme si macchieranno di una serie di orrendi delitti, uccidendo truccarsi, continuo fra gli altri lo stesso re Duncan, il fidato generale Banquo e il figlio chiacchiericcio da salotto. E Willie è il marito perfetto per questa del barone Macduff, ancora fanciullo. Sia Macbeth che Lady situazione. La felicità di Winnie è la chiave dell'opera. Winnie non Macbeth pagheranno con la vita i loro misfatti, e soltanto quando vuole ammettere che si trova in una situazione infernale. Lei si giustizia sarà fatta della coppia omicida, nel regno tornerà la pace. proclama felice, la sua è una vita felice. Cosa può desiderare di Pur essendo scritta più di quattrocento anni fa, è un lavoro che fa più? Ha la sua borsetta con la spazzola, lo specchio (e una piccola sognare e riflettere anche il più giovane spettatore di oggi, poiché pistola con la quale potrebbe velocemente farla finita, ma riesce a far pensare e commuovere il pubblico portando sul palco significherebbe ammettere la sconfitta della sua esistenza). Ha un una storia tratta dalle antiche cronache inglesi fatta di miseria e marito che può tormentare col suo continuo parlare. E' una vita nobiltà. Una storia con la quale lo stesso Shakespeare vuole meravigliosa. E i suoi giorni - che trascorrono tra l'assordante indagare la natura umana di un sovrano che diventa tiranno e che campanello del risveglio e l'altrettanto assordante campanello del tuttavia non è un mostro, ma un uomo le cui umane contraddizioni sonno - sono giorni felici. suscitano forse in noi più la pietà che la condanna. essere sempre in ordine) e in un gli dicono che diventerà re. Da quel Venerdì 7 dicembre 2012 ore 21 I BERTAS TRIBUTO AI BEACH BOYS: BRIAN WILSON con Mario Chessa, Enzo Paba, Marco Piras, Carlo Costa Sabato 17 novembre 2012 ore 21 Coproduzione COMPAGNIA TEATRO TRAGODIA e L’EFFIMERO MERAVIGLIOSO JUST MARRIED e con Fabrizio Loriga, Daniele Manca e Roberto Ricciu di Virginia Garau Regia di Marco Nateri Musiche originali di Paolo Congia con la partecipazione di Pasquale Porcu e Mario Lubino con Monica Serra, Carmen Porcu, Caterina Peddis, vocalist: Franco Castia, Maria Rosaria Soro, Enrica Virdis, Giacomo Doro, Maurizio Melis Francesca Cara, Virginia Garau Spettacolo finalista nella rassegna Schegge DAutore, Roma 2011 E il tributo al genio di Brian Wilson, ideatore e fondatore del gruppo californiano dei Beach Boys. Un progetto che si propone non solo di ripercorrere i momenti più salienti della band nata 51 anni fa, ma che ha voluto collocare quelle canzoni all'interno del contesto storico che ha animato il mondo all'inizio degli anni Sessanta. I Beach Boys debuttano nel 1961, l'anno in cui in Italia le gemelle Kessler ipnotizzano il pubblico della tv con "Da da unpa". Sullo schermo scorrono le immagini con i fratelli Wilson sulle spiagge della California e quelle dei cacciabombardieri americani e del furibondo Nikita Kruscev alle Nazioni Unite. E' l'ottobre del 1962 e tirano venti di guerra nucleare. Per fortuna il buon senso prevale, la guerra è scongiurata e gli organi di informazione annunciano, negli stessi giorni, la nascita di tre gruppi che avrebbero rivoluzionato la musica e la cultura dei decenni successivi: Beatles, Rolling Stones e Beache Boys. In quei tre giorni di ottobre del 1962 è avvenuta la più grande rivoluzione musicale dell'ultimo secolo. E soprattutto dalla ventina di brani in scaletta: dallo spirituale Our Prayer alla romatica God Only Knows, dall'infuocata Wouldn't be Nice a Sloop John B e via via fino a Come go with me e la straordinaria Good Vibrations. . Nel 1942 in Italia, già in guerra da due anni, ci si sposa per procura. A Roma, a Milano, a Venezia grappoli bianchi di spose al braccio di gerarchi in pompa magna percorrono le navate della chiesa tra ali di folla, al suono dei violini. I mariti son rimasti al fronte. Il loro posto per le suggestive cerimonie e' stato preso dai gerarchi d'alto grado. I matrimoni per procura hanno grande risonanza propagandistica ed esaltano il patriottismo delle coppie che realizzano il loro sogno"senza nulla togliere" alla patria in armi. Lo sposo è rimasto al suo posto in trincea, la sposa continuerà la sua battaglia al fronte interno. Finita la guerra si ritornerà ad esaltare la moda del matrimonio con tutti i fasti della cerimonia. Nel 1960 i primi movimenti sociali in favore della parità dei sessi concedono alla donna di sposarsi coi pantaloni. In tutte le case italiane compaiono i primi elettrodomestici in primis la lavatrice. Ci si sposa soprattutto in comune con il rito civile, nel 1980 la televisione incastra le donne al rito delle straordinarie Telenovelas . Nel 2000 le nuove tecnologie avanzano,cellulari,pc, irrompe il Grande Fratello, la sposa veste casual. Raccontare la nostra Italia dal 1940 ai giorni nostri attraverso il simbolo del matrimonio. Ancora donne e che donne....la sposa, la madre, la nonna, la zia e l'amica, che in un vorticoso gioco equilibristico e di trasformismo raccontano i loro stati d'animo, le loro pulsioni amorose la voglia di cambiare.