SUPERFICIE POPOLAZIONE LINGUA RELIGIONE 710.850 km2 (incluso il territorio conteso dal Sahara Occidentale che copre 252,120 km2) 32 828 200 abitanti (dati dell’Alto Commissariato della Pianificazione marocchino) Arabo (ufficiale, 63%), Berbero (24%), Francese e Spagnolo Islamici (98,7%), Cristiani (1,1%) CAPITALE Rabat FORMA ISTITUZIONALE Monarchia Costituzionale VALUTA Dirham marocchino TASSO DI CAMBIO 1 EUR = 11,15MAD (04/06/2013) Fonte: Agenzia ICE, SACE Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 1 Quadro politico Il Marocco è una monarchia costituzionale: l’attuale monarca è Mohammed VI, che mantiene un ruolo centrale nella vita politica dello Stato. Nel febbraio 2011 il Marocco è Stato uno dei protagonisti della primavera araba, migliaia di persone hanno manifestato a Rabat, Casablanca e in altre città per chiedere riforme democratiche e protestare contro il Governo del Paese. Nella capitale la contestazione si è svolta in modo pacifico, mentre alcuni scontri con la polizia sono avvenuti a Al Hoceima, nel nord del Paese. Le proteste si placarono definitivamente a giugno dello stesso anno a seguito del referendum costituzionale che ha obbligato il re Mohammed VI a indicare come Primo Ministro il leader del partito di maggioranza relativa e con le elezioni parlamentari di settembre che sancirono per la prima volta la vittoria del partito islamico moderato PJD e capo del Governo AbdelillahBenkirane. Le prossime elezioni si terranno nel 2016. Attualmente si registrano tuttavia crescenti tensioni legate alle mancate riforme economiche promesse da Mohammed VI e si registrano anche proteste del popolo saharawi, del Sahara Occidentale, dal 1972 annesso al Marocco, per il riconoscimento del proprio statuto di Nazione. Sul fronte internazionale persistono le tensioni con l’Algeria a causa della disputa sulla sovranità del Sahara Occidentale. Quadro macroeconomico Nonostante le politiche di diversificazione dell'economia e la rapida industrializzazione, la crescita economica del Marocco dipende tuttora e largamente dal settore agricolo, che dà occupazione ad oltre il 40% della popolazione, producendo il 15% del PIL nazionale e rendendolo quindi strettamente legato al settore primario.Nonostante le incertezze del quadro internazionale e l’andamento poco favorevole della campagna agricola a causa delle scarse piogge, il PIL nel 2012 è cresciuto del 2,4% ed è stimato che cresca nel 2013 del 4,4%. Il settore industriale, in particolare quello manifatturiero, attrae crescenti flussi d’investimenti esteri ma gli alti costi dell'energia, le tasse, l'inflessibile legislazione sul lavoro e le debolezze delle infrastrutture creano diverse difficoltà alle aziende marocchine. Il settore ha comunque registrato un forte sviluppo, dovuto principalmente alla ripresa delle esportazioni dei prodotti tessili ed elettronici, nonostante la forte concorrenza cinese ed indiana, ma anche grazie alle nuove politiche del Governo che hanno puntato all’attrazione di capitali esteri e alla creazione di nuove imprese. La seconda fonte di produzione di ricchezza del Marocco può considerarsi il settore dei servizi che impiega il 57,2% delle produzioni nazionali. Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 2 Un settore in forte sviluppo e che riveste particolare importanza per il Governo Marocchino è il turismo, che ha registrato nel 2012 un incremento del 4,4% e che punta a crescere ulteriormente fino ad ospitare, da qui al 2020, 20 milioni di turisti per questo è in programma la creazione di nuovi terminal negli aeroporti principali di Casablanca, Marrakech, Tangeri e Essaouira Mogador.La maggior parte delle attività economiche resta concentrata nelle regioni delle due maggiori città del Paese, Casablanca e Rabat, nonostante il Governo stia cercando di incentivare l’industrializzazione di altre regioni meno popolate. Le attività dei trasporti stanno vivendo una fase di rilancio grazie al l’intensificazione dei commerci con il porto di Tanger Med e il nuovo progetto di Tanger Med II e anche grazie al futuro nuovo porto di Safi, che dovrebbe essere operativo dal 2017. Nonostante il rilancio economico, gli elevati prezzi del petrolio pesano sul bilancio pubblico e sui conti con l'estero, data la sostanziale dipendenza energetica dello Stato. Per sostenere il Paese nell’implementazione delle riforme economiche e promozione della crescita e inoltre mitigare l’impatto derivante da shock esogeni, come ad esempio l’aumento del prezzo del petrolio, sull’economia marocchina, il Fondo Monetario Internazionaleha approvato una “linea di liquidità precauzionale” del valore di 6,2 miliardi di dollari. Il tasso di inflazione si è mantenuto dello 0,9%, grazie a una politica monetaria di contenimento dei prezzi, mentre la disoccupazione è al 9%. L’atteggiamento verso gli operatori esteri è di promozione e apertura, favorito dalla predisposizione di numerosi incentivi e anche grazie alla Carta degli Investimenti Esteri del 1995 che regola il regime d’investimenti per gli stranieri. Fondamentali anche gli accordi intrapresi tra Marocco ed Unione Europea che hanno condotto alla stipulazione di diversi partenariati economici rendendo lo Stato africano il principale partner commerciale dell’Unione. Tuttavia, nonostante i numerosi progressi, il sistema legale è ancora limitatamente trasparente e inefficiente. Principali indicatori economici: Upgrading della categoria OCSE 2010 2011 2012s 2013p 2014p PIL (variazione % reale) 3,6 5,0 2,4 3,3 4,5 Inflazione media annua (%) 1,0 0,9 1,4 2,2 2,6 Saldo Bilancio pubblico/PIL (%) -3,7 -5,7 -6,1 -5,8 -4,9 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 3 Bilancia dei pagamenti 2010 2011 2012s 2013p 2014p Esportazioni ($ mld) 17,6 21,5 20,9 21,1 22,6 Importazioni ($ mld) -32,6 -41,0 -42,4 -41,7 -43,8 Saldo bilancia commerciale ($ mld) -15,1 -19,5 -21,4 -20,6 -21,2 Saldo transazioni correnti ($ mld) -4,2 -8,3 -9,2 -7,6 -7,1 Saldo transazioni correnti/PIL (%) -4,7 -8,4 -9,5 -7,6 -6,7 2010 2011 2012s 2013p 2014p Debito estero totale ($ mld) 25,4 27,8 29,6 30,9 32,1 Debito estero totale/PIL (%) 28,1 28,0 30,8 30,9 30,3 Riserve valutarie lorde ($ mld) 23,6 20,6 16,2 17,4 18,6 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 7,1 5,0 3,8 4,1 4,2 Cambio medio MAD/USD 8,4 8,1 8,6 8,8 8,9 Fonte: EIU Bureau van Dijk, gennaio2013; s: stime; p: previsioni Interscambio con l’Italia L’interscambio commerciale tra Marocco e Italia resta positivo per l’Italia, sebbene progressivamente in riduzione negli ultimi quattro anni. Nel 2011 le esportazioni italiane sono rimaste pressoché invariate rispetto al 2010, attestandosi al valore di 1,5 miliardi di Euro mentre le importazioni italiane dal Paese nordafricano hanno registrato una crescita del 16,6%, pari a 614,5 miliardi di Euro. Nei primi dieci mesi del 2012 sia l’import che l’export italiano verso il Marocco hanno registrato una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011, rispettivamente dell’8,2% nell’export e del 6,6% dell’import. Tra i principali prodotti importati dal Marocco troviamo alcuni prodotti alimentari come pesci, crostacei e molluschi preparati, surgelati e conservati frutta e gli ortaggi lavorati e conservati, poi indumenti esterni, materiali elettronici e componenti per autoveicoli, fertilizzanti e cuoio. Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 4 Tra i principali prodotti esportati dall’Italia vanno menzionati prodotti tessuti, prodotti della raffinazione del petrolio, aeromobili, ferro, ghisa, acciaio, macchine e attrezzature per le reti di distribuzione ed il controllo dell'elettricità, autoveicoli e prodotti chimici. L’Italia si colloca all’undicesimo posto per investimenti diretti esteri in Marocco, in miglioramento rispetto agli anni precedenti, per esempio nel 2009 era la tredicesimo posto. Tra i grandi investitori italiani nel Paese si segnala la presenza di diversi operatori italiani nel settore chimico, tessile e dell'abbigliamento. Importanti investimenti italiani sono presenti anche in altri settori per esempio della logistica, del trasporto passeggeri,dei servizi e soprattutto del settore turistico. I settori che forniscono maggiori opportunità sono sicuramente quello automobilistico, infattiin seguito a un recente investimento di 1,3 miliardi di dollari da parte della casa automobilistica francese in un nuovo impianto di assemblaggio auto, il Governo marocchino è pronto a incoraggiare ulteriori investimenti nel settore. Un altro importante settore che fornisce opportunità interessanti è l’industria aerospazialema in rapida espansione sono soprattutto i servizi di logistica trainati dai recenti investimenti volti al consolidamento infrastrutturale del porto Tanger Med e di altre infrastrutture. Rischio Paese Il Marocco viene collocato da SACE, gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit, nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring, nella terza categoria di rischio, essendo la settima categoria quella che denota il maggior rischio. Ciò significa che i rischi nell’investire in o con il Marocco non sono eccessivi e che non si registrano gravi problemi nelle tre categorie analizzate da Sace ovvero il credito, la violenza politica e la normativa. Indicatori di rischio OCSE Standard&Poor’s Moody’s Fitch Rating 3 Ba1 BBB- BBB- Indicatori di Business Climate Attuale Doing Business2013 97° su 183 Index of Economic Freedom 2012 90° su 183 Corruption Perceptions Index 2011 88° su 183 Fonte: SACE Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 5 Precedente 93° su 183 87° su 183 80° su 178 Normativa Il Marocco è diventato economicamente dinamico grazie agli incentivi fiscali ed a numerosi accordi di associazione e libero scambio. La Carta degli Investimenti Esteri del 1995 permette agli investitori stranieri di godere degli stessi diritti di quelli locali, investimenti che sono ammessi in tutti i settori con l’eccezione di alcune attività riservate allo Stato, come per esempio l’estrazione di fosfati e la proprietà di terreni agricoli. La Carta permette inoltre ai residenti e non residenti stranieri di usufruire di un regime di convertibilità per il trasferimento degli utili netti d’imposta. Il Marocco ha aderito a numerosi trattati internazionali: Convenzione di Berna e di Parigi, Organizzazione Mondiale sulla proprietà intellettuale, Accordo di Marrakech, Trattato di cooperazione in materia di brevetti e Accordo di Madrid sulla registrazione internazionale dei marchi. La tassazione sulle attività d’impresa prevede un’aliquota del 35%, maggiorata al 39,5% in caso di istituti di credito. L’imposta sul valore aggiunto è del 20% Prospettive future L’economia marocchina è destinata a crescere grazie ai nuovi interventi del Governo che sta puntando sull’attrazione di capitali esteri, sulla creazione di nuove imprese grazie alla figura dell’Agenzia per lo sviluppo degli investimenti (AMDI), al potenziamento del Fondo di Hassan II che si occupa del rafforzamento del settore industriale tramite la costruzione di infrastrutture, al Piano Verde per lo sviluppo agricolo e il Piano Solare, nato grazie alla nuova Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Energia Rinnovabile e l’Efficienza Energetica (ADEREE). Genova-Marocco Le imprese genovesi che hanno scambi commerciali con il Marocco sono 57. Giugno 2013 Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Camera di Commercio di Genova 6