Nel 1672 nasce il teatro russo. 17 Ottobre 1672 lo zar Aleksej decise, in onore della nascita del figlio, il futuro Pietro il Grande, venne rappresentato il primo spettacolo (L'azione di Artaserse). Solo un quarto di secolo prima lo zar aveva emanato un decreto per proibire spettacoli e musiche profane, ordinando la distruzione di tutti gli strumenti musicali. Prima c'erano soltanto gli skomorochi ossia comici vaganti, un po' mimi e un po' saltimbanchi, che intervenivano alle fiere, ai matrimoni e alle feste in genere, a volte tollerati dalle autorità e persino invitati a corte, più spesso perseguitati o addirittura espulsi dal Paese. Dunque prima del 1672 il teatro russo rimase cristallizzato ad una forma di commedia dell'arte, prettamente legato al folklore laico popolare, gli skomorokhi erano acrobati danzanti e musicisti, artisti poliedrici , cantanti, domatori di orsi ed autori di piccoli pieces a carattere comico di gusto popolare che presentavano al pubblico durante i giorni di mercato o i festeggiamenti religiosi, soprattutto nei periodi di Carnevale e di Pasqua. Il vestirsi con abiti particolari, simile a dei giullari, l’indossare una maschera grottesca erano latori di antichi rituali pagani. In questo periodo dalle pieces degli skomorokohi nasce il personaggio di Петрушка, giovane di umili origini contadine. Questo personaggio è giunto fino a noi come la version erussa d Arlecchino. Петрушка è un personaggio ben caratterizzato anche dal punto di vista somaticoossia tratti spigolosi del volto e costituzione esile e il suo costume è caratterizzato dall'accostamento di colori vivaci. Nelle storie tradizionali ha spesso la meglio sui suoi avversari usando l'astuzia. Innamorato perennemente respinto della marionetta Ballerina. Nei primi tempi fu addirittura censurato dallo zar Alessandro II di Russia, In seguito divenne molto popolare nel teatro dei burattini, per le sue caratteristiche di linguaggio umoristico. Петрушка è un "essere" non del tutto reale, le cui passioni provocano il desiderio impossibile di vivere una vita umana. Le sue movenze a scatti rivelano il tormento delle emozioni imprigionate in un corpo di burattino, questo personaggio nasce infatti come marionetta dal corpo di segatura e la testa di legno ( spesso associata a Pinocchio). Nel 1910 Stravinskij userà Петрушка come protagonista dell'omonimo balletto. Grazie allo stesso zar che si ebbero i primi tentativi di creare un teatro sul modello occidentale, presso il Cremlino di Mosca. Dell’organizzazione di questo teatro si occupò Artamon Matveev, un boiardo di orientamento filo-occidentale. È al suo ordine che il pastore del quartiere tedesco di Mosca Johann Gottfried Gregori scrisse una pièce sulla storia di Ester e reclutato gli attori tra i poveri della città. Il debutto fu il 17 ottobre 1672, lo spettacolo durò 10 ore e lo zar rimase entusiasta, ma al termine, tutta la corte si recò in banya per effettuare abluzioni per lavare via il peccato per aver visto uno spettacolo considerato per quei tempi indecente. Nonostante l’incidente iniziale, l’esperimento teatrale terminò solo quattro anni dopo, con la morte dello zar. Ma questa rappresentazione fece si che negli anni successivi si diffuse la moda di organizzare spettacoli teatrali presso le case o le ville dei nobili; nasceva così, nel XVIII secolo, il fenomeno dei teatri con attori servi della gleba. Da questo ambiente sono nati numerosi grandi attori russi, come Mikhail Shchepkin ( Михаи́л Семёнович Ще́пкин) o Praskovja Zhemchugova ((Прасковья Ивановна Жемчугова ), attrice e soprano dei conti Sheremetev. I servi della gleba, seppur talentuosi e di apprezzato riconoscimento, essi erano vittime dei loro padroni che ne disponevano a loro piacimento. La loro vita non era lunga e spesso aveva la fine tragica, come riscontriamo dalle tracce letterarie ottocentesche de la Gazza Ladra di Herzen (1848) o Il vero artista o L'artista del toupet di Nikolaj Semënovič Leskov (1883). Morto Pietro il Grande si dovette attendere la salita al trono di Anna Joannovna (1730-1740) perché si verificasse il dominio incontrastato della musica, dei musicisti e degli artisti italiani, periodo denominato “Italomania”. La rivista moscovita “Archivio Russo” riporta le preziose relazioni degli inviati di Pietro il Grande sullo stato della musica in Italia. La relzione del principe Boloselsky ( 1757- 1809), ambasciatore della Corte di Russia in Italia, cultore di musica, amico di Voltaire e di Rousseau, rivela un iteresse mai sopito e in crescendo: Egli nel relazionare dall’Italia alla sua sovrana, informava altresì che “tutta l’Europa riconosce la preminenza della musica di questa nazione (Italia) su tutte le altre”. Ed infine metteva in evidenza altri due caratteri degli italiani “ (…) la più grande facilità a commuoversi e a commuovere con la musica. (…) Piccinni è come una forza che si spande senza posa e che non si esaurisce mai (…) Egli è ritenuto il più perfetto dei musicisti attuali”. Nella prima metà del Settecento, per tutta la Russia viaggiavano molte compagnie teatrali europee; in oltre esercitavano piccole equipe amatoriali,private, seppur le notizie sono scarse e poco attendibili.. Proprio in questo periodo nasceva il primo teatro professionale russo aperto al grande pubblico ad opera di Fëdor Volkovè, È considerato il padre del teatro russo, figlio di un mercante, fondò la sua prima compagnia di attori russi a Jaroslavl' nel 1750. Due anni più tardi fu invitato dall'imperatrice Elisabetta a recitare presso la sua corte. Nel 1756 aiutò a inaugurare il primo teatro permanente a San Pietroburgo. Volkov, con la partecipazione di fratelli e amici, realizzò Il suo primo spettacolo Ester di Jean Racine tradotto dal francese e rappresentato nel luglio del 1750. Il nuovo teatro che andava a nascere venne considerato come vero teatro. Questo segnò un grande cambiamento culturale,attori infatti erano tutti russi e recitavano nella loro lingua. Il pubblico non era più un pubblico d’elite, legato al benestare del proprietario, ma lo spettacolo era accessibile a tutti coloro che potevano permettersi il biglietto. Elisabetta di Russia del 30 agosto 1756 emanò un editto per l’impianto a San Pietroburgo del primo teatro russo, si dette cosi' il via per la costruzione e l’istituzione dei teatri imperiali. Grazie a questo editto le parti femminili, per la prima volta in Russia, furono affidate alle donne. Le prime attrici furono Maria e Olga Anagniny e Agrafena Musina-Puskina future mogli di attori del gruppo di Jaroslavl’. Nel 1756, si hanno notizie, a Mosca, di un teatro presso l’Università sotto la guida di letterato Kheraskov. Dopo il successo riscosso a San Pietroburgo nel 1757, il teatro dell’opera italiana di Locatelli fu organizzato anche a Mosca ed esisteva fino al 1762. Successivamente, ci fu aperto il cosi detto Teatro russo, guidato agli inizi dell’anno 1770 da Belmonti e Cinti. Su invito di Caterina II nel 1776, arriva in Russia Giovanni Paisiello, nominato poi compositore di corte. Successivamente, con la compagnia di Antonio Casassi, giunge in Russia anche il musicista Caterino Cavos, vero fautore dello sviluppo della lirica in Russia Al posto del vecchio palazzo di Pietro il Grande a San Pietroburgo, su commissione dell’imperatrice Caterina II, l’architetto Giacomo Quarenghi costruisce il teatro dell’Ermitage in stile neoclassico (1782-85). Venne progettato come teatro Palatino, ispirato al teatro Olimpico di Vicenza La disposizione semi circolare delle sedie, infatti, rievoca il modello classico dei teatri greci. L'auditorium semicircolare è decorato con marmi colorati e circondato da dieci piccole nicchie che accolgono le statue diApollo e delle muse. Se l'interno è rimasto praticamente intatto dall'epoca della sua edificazione, non si può però dire la stessa cosa per le scenografie dipinte che vennero create dal torinese Pietro Gonzaga(1751-1831), che andarono perdute durante la rivoluzione russa. La cerimonia ufficiale di apertura ebbe luogo il 22 novembre1785. L'auditorium poteva accogliere più di 250 spettatori, ma in quella occasione nello specifico il teatro si poteva dire sovraffollato. Solitamente le rappresentazioni venivano eseguite da alcune dozzine di aristocratici attori che erano invitati a prendere parte agli spettacoli dal monarca stesso. Come segno di gratitudine per il buon lavoro svolto nella costruzione del teatro, venne costruita e una loggia separata per Quarenghi e la sua famiglia da dove potevano assistere da una posizione privilegiata agli spettacoli. Solo dal XIX secolo vennero ammessi al teatro di corte anche i corpi diplomatici. La prima stagione teatrale (1785) fu aperta con l’opera comica Il mugnaio, il mago, l’ingannatore ed il sensale. A volte, era l’imperatrice stessa a scrivere le opere per il suo teatro, la musica scritta da compositori come Domenico Cimarosa, le scenografie curate da Pietro Gonzaga. Fugrazie a Giannina e Bernardone che la popolarità di Cimarosa giunse sino in Russia, dove l'imperatrice Caterina la Grande lo invitò nel 1787 ad occupare presso la corte imperiale russa a San Pietroburgo la posizione di maestro di cappella, in sostituzione di Giuseppe Sarti. Poco si conosce sul soggiorno di Cimarosa in Russia a causa dell'assenza di documenti che riportino notizie dettagliate. Appena vi giunse fu presentato subito all'imperatrice, per la quale si esibì subito come cantante; riuscì a suscitare così tanto entusiasmo in lei che gli diede subito il compito di impartire lezioni di musica a due suoi nipoti. Fu attivo principalmente per il Teatro dell'Ermitage, per il quale scrisse alcune opere e cantate. Il 12 dicembre 1787 fece eseguire la Messa di Requiem per il funerale della Duchessa di Serra Capriola (moglie dell'inviato del Re di Napoli). I biografi italiani che sostenevano che Cimarosa nella Russia Imperiale avesse scritto circa 500 opere! Dopo la messa in scena della Cleopatra non si ebbero più rappresentazioni cimarosiane in Russia. Infatti nello stesso anno la Polonia smembrata insorse e la guerra imminente costrinse Caterina a praticare necessarie economie. Quindi il teatro fu chiuso, la cappella venne sciolta e Cimarosa dovette accontentarsi dell'incarico di maestro di corte. Nel 1791, dopo tre anni di permanenza in Russia, con molti regali intraprese il viaggio di ritorno verso l'Italia.