Sede Legale: Corso della Repubblica, 2/4 – Forlì Capitale Sociale e Riserve al 24 maggio 2015 Euro 98.661.745,51 Partita IVA 00124950403 Iscritta al registro delle Imprese Forlì-Cesena al numero 132929 Iscritta all'Albo delle Banche tenuto dalla Banca d'Italia al n. 4716 – Codice ABI 8556 Iscritta all’albo delle Società Cooperative al numero A154098 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo CONDIZIONI DEFINITIVE relative all’Offerta di Obbligazioni denominate BANCA DI FORLI’ CREDITO COOPERATIVO 07/2015 – 07/2022 TF 4% OBBLIGAZIONI SUBORDINATE TIER II ISIN IT0005124307 emesse a valere sul Programma di Emissione denominato “BANCA DI FORLÌ CREDITO COOPERATIVO OBBLIGAZIONI SUBORDINATE TIER II A TASSO FISSO” di cui al Prospetto di Base depositato presso la CONSOB in data 6 luglio 2015 a seguito di approvazione comunicata con nota n. 0053456/15 in data 2 luglio 2015. Le presenti Condizioni Definitive sono state redatte in conformità al regolamento adottato dalla CONSOB con delibera n. 11971/1999 e successive modifiche, nonché ai fini dell’art. 5 paragrafo 4 della Direttiva 2003/71/CE (la "Direttiva Prospetto") ed al regolamento 2004/809/CE (il “Regolamento CE”) e successive modifiche. L’investimento nelle obbligazioni subordinate comporta per l’investitore il rischio che, in caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, la massa fallimentare riesca a soddisfare soltanto i crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle obbligazioni subordinate e che pertanto lo stesso possa conseguire a scadenza perdite in conto capitale di entità più elevata rispetto ai titoli di debito antergati alle obbligazioni subordinate. Queste ultime in caso di default presentano infatti un rischio di mancato rimborso maggiore rispetto a quelle di titoli obbligazionari senior dello stesso emittente ed aventi la medesima scadenza. Le Condizioni Definitive devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base costituito dal Documento di Registrazione, dalla Nota Informativa e dalla Nota di Sintesi. Il Prospetto di Base [e il suo Supplemento (o i suoi Supplementi)] e le presenti Condizioni Definitive sono a disposizione del pubblico gratuitamente sul sito internet dell’emittente www.bancaforli.it e, in forma stampata e gratuita, presso la sede legale della Banca di Forlì Credito Cooperativo S.c. Corso della Repubblica 2/4, 47121 Forlì e presso tutte le Filiali della Banca. Per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia il Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive. 1 La Nota di Sintesi dell’Emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive. L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio della CONSOB sull’opportunità dell’investimento e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. L’investitore è invitato a leggere con particolare attenzione la sezione “FATTORI DI RISCHIO”. Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data 23 luglio 2015. AVVERTENZA Si richiama l’attenzione sulla specifica situazione della qualità dei crediti, più ampiamente rappresentata nel capitolo 3 “Fattori di rischio” del Documento di Registrazione. Di seguito si riportano i principali indicatori relativi alla rischiosità del credito confrontati con taluni dati statistici relativi al sistema bancario italiano, come evidenziato nelle note alla tabella seguente: PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA 31/12/2014 31/12/2013 INDICE BANCA DI DATI MEDI DI BANCA DI DATI MEDI DI FORLI’ SISTEMA FORLI’ SISTEMA Sofferenze lorde \ impieghi lordi 11,93% 8,60% (*) 7,98% 7,70% (**) Crediti deteriorati lordi \ impieghi lordi 27,10% 16,80% (*) 20,96% 15,90 (**) Sofferenze nette \ impieghi netti 6,02% 4,50% (***) 4,36% 4,00% (***) Crediti deteriorati netti \ impieghi netti 19,81% 10,80% (***) 15,93% 10,00% (***) Tasso di copertura delle sofferenze 54,54% 52,10% (*) 48,90% 48,50% (**) Tasso di copertura dei crediti 34,10% 36,50% (*) 29,00% 31,50% (**) deteriorati Rapporto sofferenze nette \ patrimonio netto 49,63% N.D. 35,37% N.D. (*) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2015, Aprile 2015, paragrafo 3.2 “I rischi delle banche”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro. (**) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2014, Maggio 2014, paragrafo 3.3 “Il credito”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro. (***) Fonte: Banca d’Italia “Relazione Annuale 2014 – Appendice” del 26 maggio 2015, pag. 129. Vengono riportati i dati medi riferiti all’intero sistema bancario italiano. Al 31/12/2014 il totale dei crediti verso clientela in bilancio ammonta a 913,915 milioni di Euro, pari al 62,20% del totale dell’attivo della Banca, e rappresentano pertanto una fonte di rischiosità significativa. Al 31/12/2014 il totale dei crediti deteriorati lordi ammonta a 244,631 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto ai 186,358 milioni dell’anno precedente (+ 31,27). Il peso complessivo dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti è pari al 19,81%, in crescita rispetto al dato al 31/12/2013 in cui il rapporto era del 15,93%. Inoltre, riguardo alla composizione dei crediti deteriorati si evidenzia che le sofferenze lorde su impieghi lordi al 31/12/2014 risultano pari all’11,93% in crescita del 49,49% rispetto al dato del 2013 in cui il rapporto era del 7,98%. Anche il dato delle sofferenze nette su impieghi netti al 31/12/2014 risulta in crescita del 38,07% rispetto al 2013. Per ulteriori informazioni sulla qualità del credito della banca si rinvia al fattore di rischio “ Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito dell’emittente“ di cui al capitolo 3 “Fattori di rischio” del Documento di Registrazione (pag. 25). 2 INFORMAZIONI ESSENZIALI Indicazione di ulteriori conflitti di interesse rispetto a quanto riportato al paragrafo 3.1 della Nota Informativa Non sono presenti ulteriori conflitti di interesse rispetto a quanto riportato al paragrafo 3.1 “Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Emissione/Offerta” della Nota Informativa. INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE Denominazione Obbligazione Banca di Forlì Credito Cooperativo 07/2015 – 07/2022 TF 4% Obbligazioni Subordinate Tier II Codice ISIN IT0005124307 Data di emissione 27 luglio 2015 Tasso di interesse nominale 4,00 % annuo lordo 2,96 % annuo netto Tasso di rendimento effettivo lordo su base annua Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo su base annua è pari a 4,04 %. Tasso di rendimento effettivo netto su base annua Il tasso di rendimento effettivo annuo netto su base annua è pari a 2,98% Data di godimento degli interessi 27 luglio 2015 Date di pagamento e di scadenza degli interessi Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle seguenti Date di Pagamento: 27 gennaio 2016, 27 luglio 2016, 27 gennaio 2017, 27 luglio 2017, 27 gennaio 2018, 27 luglio 2018, 27 gennaio 2019, 27 luglio 2019, 27 gennaio 2020, 27 luglio 2020, 27 gennaio 2021, 27 luglio 2021, 27 gennaio 2022, 27 luglio 2022. Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal 27 luglio 2022. Data di scadenza La Data di scadenza del Prestito è il 27 luglio 2022. Data di delibera dell’emissione da parte del C.d.A. L’emissione delle Obbligazioni è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione in data 21 luglio 2015. CONDIZIONI DELL’OFFERTA Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata L’Offerta non è subordinata ad alcuna condizione Ammontare Totale dell’Offerta L’Ammontare Totale dell’Offerta è pari a Euro 5.000.000, per un totale di n. 500 Obbligazioni, ciascuna del valore nominale unitario di Euro 10.000. Periodo di validità dell’Offerta Le Obbligazioni saranno offerte dal 24 luglio 2015 al 30 novembre 2015 salvo estensione o chiusura anticipata del Periodo di validità dell’Offerta. Ammontare Minimo: n. 1 Obbligazioni. Ammontare minimo della sottoscrizione Date di regolamento La data di regolamento del Prestito è il 27 luglio 2015 per le sottoscrizioni effettuate prima della Data di Godimento degli interessi. 3 Prezzo di Emissione Per le sottoscrizione effettuate successivamente alla Data di Godimento la Data di regolamento sarà la data valuta (pagamento) indicata sul modulo di adesione all’offerta. Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari al 100,00 % del Valore Nominale, e cioè Euro 10.000. Data, 22 luglio 2015 BANCA di FORLI’ Credito Cooperativo S.C. Il Presidente 4 NOTA DI SINTESI BANCA DI FORLI’ CREDITO COOPERATIVO 07/2015 – 07/2022 TF 4,00% OBBLIGAZIONI SUBORDINATE TIER II ISIN IT0005124307 La Nota di Sintesi è costituita da una serie di elementi informativi obbligatori definiti “Elementi”. Tali Elementi sono numerati nelle Sezioni da A ad E (A.1 - E.7). La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi ritenuti necessari per la relativa tipologia di strumenti finanziari e di Emittente, pertanto, dato che alcuni Elementi non sono necessari, potranno verificarsi degli intervalli nella sequenza di numerazione degli Elementi stessi. Anche se un Elemento può essere richiesto nella Nota di Sintesi, in funzione del tipo di titoli ed Emittente, è comunque possibile che non siano fornite rilevanti informazioni relative all'Elemento in questione. In questo caso è inclusa nella Nota di Sintesi una breve descrizione dell’Elemento, con la menzione di “Non applicabile”. SEZIONE A – INTRODUZIONE E AVVERTENZE A.1 Avvertenza A.2 Consenso all’uso del prospetto da parte di intermediari finanziari La presente Nota di Sintesi deve essere letta come un’introduzione al Prospetto di Base. Qualsiasi decisione di investire nelle Obbligazioni dovrebbe basarsi sull’esame da parte dell’investitore del Prospetto di Base nella sua completezza. Qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nel Prospetto di Base, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base prima dell’inizio del procedimento. La responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la nota di sintesi, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la nota di sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali Obbligazioni. NON APPLICABILE L’Emittente non intende accordare il consenso all’utilizzo del Prospetto di Base ad altri intermediari per una successiva rivendita o collocamento finale delle Obbligazioni. SEZIONE B - EMITTENTE B.1 B.2 B.4b B.5 B.9 B.10 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente Domicilio e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera e suo paese di costituzione Descrizione delle tendenze note riguardanti l’Emittente e i settori in cui opera Appartenenza dell’Emittente ad un gruppo Previsione o stima degli utili Eventuali rilievi contenuti nella relazione di “Banca di Forlì Credito Cooperativo Società Cooperativa” Banca di Forlì Credito Cooperativo Società Cooperativa è una società cooperativa, costituita in Italia, regolata ed operante in base al diritto italiano. L’Emittente ha sede legale in Forlì (FC), Corso della Repubblica 2/4, numero di telefono 0543/450811. L’Emittente attesta che, alla data del Prospetto di Base, non sono note informazioni su tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso. NON APPLICABILE L’Emittente non appartiene ad un gruppo societario. NON APPLICABILE L’Emittente non effettua previsioni o stime degli utili. NON APPLICABILE Nessun rilievo è stato formulato dalla Società di Revisione Pricewaterhousecoopers S.p.A. in ordine agli esercizi 2012, 2013 e 2014. 5 B.12 revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati. Informazioni finanziarie fondamentali selezionate Si riportano di seguito alcuni dati finanziari, patrimoniali, di liquidità e di solvibilità maggiormente significativi, relativi all’Emittente e tratti dal bilancio degli esercizi chiusi al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014. I dati, espressi in migliaia di euro, sono stati redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Indicatori di adeguatezza patrimoniale Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell’Emittente alla data del 31 dicembre 2014, calcolati conformemente alla normativa di Basilea 3. FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI Capitale primario di classe 1 (CET1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) Capitale di classe 1 Capitale di classe 2 Totale Fondi Propri Totale requisiti prudenziali Eccedenza/Deficienza Attività di rischio ponderate Incidenza percentuale attività ponderate per il rischio sul totale dell’attivo 31/12/2014 90.676 0 90.676 3 90.679 68.623 22.056 857.787 65,55% COEFFICIENTI PATRIMONIALI COEFFICIENTI COEFFICIENTI MINIMI AL 31/12/2014 (*) CET1 Capital Ratio 10,57% 7,00% TIER 1 Capital Ratio 10,57% 8,00% Total Capital Ratio 10,57% 10,50% (*) I coefficienti minimi esposti, richiesti dalla Normativa di Vigilanza, sono comprensivi del “Buffer di conservazione del capitale”. L’Emittente non dispone di dati precedenti rispetto al 31/12/2014 ricalcolati secondo gli standard di Basilea 3, in vigore dal 1° gennaio 201 4. Informazioni concernenti la qualità del credito Di seguito si riportano i principali indicatori relativi alla rischiosità del credito confrontati con taluni dati statistici relativi al sistema bancario italiano, come evidenziato nelle note alla tabella seguente: PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA 31/12/2014 31/12/2013 INDICE BANCA DATI MEDI BANCA DATI MEDI DI FORLI’ DI SISTEMA DI FORLI’ DI SISTEMA (1) (1) Sofferenze lorde \ impieghi lordi 11,93% 8,60% (*) 7,98% 7,70% (**) Crediti deteriorati lordi \ 27,10% 16,80% (*) 20,96% 15,90 (**) impieghi lordi (1) Sofferenze nette \ impieghi netti 6,02% 4,50% (***) 4,36% 4,00% (***) Crediti deteriorati netti \ 19,81% 10,80% (***) 15,93% 10,00% (***) impieghi netti (1) Tasso di copertura delle 54,54% 52,10% (*) 48,90% 48,50% (**) sofferenze Tasso di copertura dei crediti 34,10% 36,50% (*) 29,00% 31,50% (**) deteriorati Rapporto sofferenze nette \ 49,63% N.D. 35,37% N.D. patrimonio netto Rapporto “Grandi Rischi”(2) \ 54,79% N.D. 48,38% N.D. impieghi netti (valore di bilancio) Rapporto “Grandi Rischi”(2) 13,86% N.D. 5,63% N.D. (valore ponderato) \ impieghi netti (*) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2015, Aprile 2015, paragrafo 3.2 “I 6 rischi delle banche”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro. (**) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2014, Maggio 2014, paragrafo 3.3 “Il credito”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro. (***) Fonte: Banca d’Italia “Relazione Annuale 2014 – Appendice” del 26 maggio 2015, pag. 129. Vengono riportati i dati medi riferiti all’intero sistema bancario italiano. (1) La voce “crediti deteriorati” è composta da: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e scaduti per controparte e transazione come da definizione di Banca d’Italia (2) Costituiscono “Grandi Rischi” ai sensi della normativa di vigilanza, le esposizioni di importo pari o superiore al 10% dei Fondi Propri nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi. Gli indicatori relativi alla qualità del credito registrano un peggioramento nel 2014 rispetto al 2013, imputabile alle difficoltà riscontrate dagli operatori economici a seguito della crisi congiunturale che perdura già da alcuni anni. La difficile situazione economica ha comportato la necessità di effettuare rettifiche su crediti in misura crescente nel 2014 rispetto al 2013, come testimoniato dall’importo relativo al totale delle rettifiche di valore su crediti effettuate e dai rapporti di copertura delle partite anomale e delle sofferenze sopra riportati, che sono in aumento rispetto ai periodi precedenti. La composizione dei crediti deteriorati è la seguente (dati in migliaia di Euro): COMPOSIZIONE CREDITI DETERIORATI Sofferenze lorde Sofferenze nette Incagli lordi Incagli netti Crediti ristrutturati lordi Crediti ristrutturati netti Crediti scaduti lordi Crediti scaduti netti Totale crediti deteriorati netti Totale crediti deteriorati lordi Totale rettifiche di valore su crediti (**) Totale crediti netti Costo del credito (*) 31/12/2014 31/12/2013 107.694 48.961 112.092 88.791 19.768 18.559 5.077 4.900 244.631 161.211 32.888 813.915 4,04% 70.934 36.245 81.136 63.449 17.386 16.308 16.902 16.311 186.358 132.313 24.591 830.514 2,96% (*) Tale indicatore è misurato come rapporto tra il totale delle rettifiche di valore su crediti e il totale dei crediti netti. (**) Si considerano le rettifiche di valore su crediti deteriorati effettuate nel periodo di riferimento. Di seguito si riportano le esposizioni che costituiscono “grande rischio” ai sensi della normativa di Vigilanza. Si considera “grande rischio” ogni esposizione nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti di importo pari o superiore al 10% del Patrimonio di Vigilanza. GRANDI RISCHI Valore di Bilancio Valore ponderato Numero 31/12/2014 (*) 445.924 112.792 4 31/12/2013 401.800 46.780 2 (dati in migliaia di euro) (*) Dal 01/01/2014, secondo la normativa di Basilea 3, non si fa più riferimento a “Grandi Rischi” ma a “Grandi Esposizioni”. Le posizioni classificate come “grandi esposizioni” al 31/12/2014 sono rappresentate da: - investimenti in titoli di Stato italiani per 320,447 milioni di Euro; - crediti verso Istituti Centrali di categoria (2 posizioni) per 102,902 milioni di Euro, collegati ad operazioni di investimento della liquidità aziendale; - crediti verso la Repubblica Italiana per attività fiscali, per 22,575 milioni di Euro. Al 31/12/2014 tra le “grandi esposizioni” non figurano esposizioni verso la clientela dell’Emittente. Le posizioni classificate come “grandi rischi” al 31/12/2013 sono rappresentate da: - investimenti in titoli di Stato italiani per 341,737 milioni di Euro; - crediti verso l’Istituto Centrale di Categoria Iccrea Banca SpA per 60,063 milioni d Euro, collegati ad operazioni di investimento della liquidità aziendale. 7 Informazioni sulla liquidità dell’Emittente Il rischio di liquidità si manifesta in genere sotto forma di inadempimento dei propri impegni di pagamento causato dall’incapacità di reperire provvista (liquidity funding risk) e/o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Tale rischio può anche manifestarsi come perdita rispetto al fair value derivante dalla forzata cessione di attività o, in senso più lato, come perdita in termini reputazionali e di opportunità di business. Di seguito sono riportati i principali indicatori di liquidità dell’Emittente: PRINCIPALI DATI INDICATORI DI LIQUIDITA’ 31/12/2014 Loan to deposit ratio 88,49% Liquidity Coverage Ratio - LCR 199% Net Stable Funding Ratio - NSFR 106% 31/12/2013 92,40% 846% 102% Il “Loan to deposit ratio”, che misura il rapporto tra impieghi e raccolta, è diminuito rispetto al 31/12/2013, a causa dell’evoluzione positiva della raccolta e della dinamica degli impieghi in rallentamento. Il “Liquidity Coverage Ratio” o “LCR” è un indicatore della liquidità a breve termine, in un orizzonte temporale di un mese. Si misura con il rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità (ad esempio, cassa e titoli di Stato eleggibili) e il totale dei deflussi di cassa netti previsti nei successivi 30 giorni di calendario. Al 31/12/2014 l’indicatore si attesta ad un livello ben superiore alla soglia minima prevista dal Comitato di Basilea per l’entrata in vigore della nuova normativa di vigilanza (60% a partire dal 1° gennaio 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo la CRR – regolamento UE n. 575/2013). Il “Net Stable Funding Ratio” o “NSFR” è un indicatore di liquidità strutturale, che misura il rapporto tra fonti stabili di raccolta e impieghi da finanziare. Negli ultimi anni l’indicatore si è mantenuto sostanzialmente costante intorno all’unità. Il miglioramento rispetto al 31/12/2013 è da ascrivere in buona parte al rallentamento degli impieghi. Si evidenzia a tal proposito che mentre la proposta del Comitato di Basilea prevedeva una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018, la normat iva comunitaria (CRR) per il momento non contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale. Nell’ambito della gestione della liquidità aziendale, l’Emittente accede alle operazioni di rifinanziamento presso la BCE per il tramite di Iccrea Banca SpA, utilizzando la tecnica del pool di collateral. In particolare, la Banca ha l’obbligo di detenere attività eleggibili presso la BCE per un importo almeno pari al valore delle operazioni di raccolta effettuate presso la Banca Centrale. Il funzionamento del pool di collateral non prevede la possibilità di identificare specifici titoli a fronte delle singole operazioni di finanziamento presso la BCE, ma opera secondo una logica indistinta di capienza dello stesso pool rispetto all’esposizione netta presso la Banca Centrale Europea. FINANZIAMENTI COLLATERALIZZATI IN ESSERE AL 31/12/2014 TIPO OPERAZIONE IMPORTO SCADENZA LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE 75.000.000 € 29/01/2015 LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE 65.000.000 € 26/02/2015 TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation) con 49.760.000 € 26/09/2018 BCE Finanziamento in Pool di Collateral con Iccrea Banca 52.000.000 € 12/03/2015 Finanziamento in Pool di Collateral con Iccrea Banca 9.500.000 € 02/01/2015 Totale 251.260.000 € FINANZIAMENTI COLLATERALIZZATI IN ESSERE AL 31/12/2013 TIPO OPERAZIONE IMPORTO SCADENZA LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE 75.000.000 € 29/01/2015 LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE 65.000.000 € 26/02/2015 Asta BCE mensile 60.000.000 € 13/01/2014 Asta BCE setimanale 45.000.000 € 08/01/2015 Totale 245.000.000 € In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 31/12/2014 un ammontare di titoli stanziabili presso la BCE al fine di ottenere finanziamenti per un importo di 70,51 milioni di Euro. Tale ammontare è costituito da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di liquidabilità, anche in condizioni di stress. ATTIVITA’ NON VINCOLATE DISPONIBILI, UTILIZZABILI COME GARANZIA DI FINANZIAMENTI COLLATERALIZZATI 31/12/2014 70.511.884 € 31/12/2013 168.478.784 € 8 L’Emittente detiene un ammontare di attività stanziabili a garanzia di finanziamenti collateralizzati, al fine di mantenere una buona posizione di liquidità che permetta di fronteggiare eventuali situazioni di tensione. Alla data del prospetto l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity Risk comportino un rischio apprezzabile , in considerazione del proprio profilo di liquidità. Esposizione al debito sovrano Al 31 dicembre 2014 l’Emittente detiene titoli di debito emessi da Sati sovrani per un valore esposto in bilancio pari a 320.446 milioni di Euro, interamente rappresentati da debito emesso dallo Stato Italiano. Tale esposizione rappresenta il 24,49 % del totale attivo dell’Emittente. Titoli di Stato Italiani Totale Attivo % Titoli Stato su Totale Attivo (dati in migliaia di Euro) 31/12/2014 Valore Valore di Nominale Bilancio 315.000 320.446 1.308.564 24,49% 31/12/2013 Valore Valore di Nominale Bilancio 328.775 336.703 1.293.369 26,03% Il valore di bilancio corrisponde con il fair value in quanto tutte le esposizioni sono classificate tra le “Attività disponibili per la vendita”, che al 31/12/2014 ammontavano complessivamente a 334.460 migliaia di euro (al 31/12/2013 erano pari a 345.351 migliaia di euro). Il debito sovrano italiano alla data di redazione del presente documento è valutato dalle principali agenzie di rating come segue: AGENZIA DI RATING Moody’s Standard & Poor’s Fitch RATING Baa2 BBB BBB+ Di seguito si rappresenta l’incidenza dell’esposizione verso il debito sovrano sul totale delle attività finanziarie detenute dall’Emittente, distinte per classe di appartenenza: CLASSIFICAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE Attività finanziarie detenute per la negoziazione di cui "debito sovrano" 31/12/2014 31/12/2013 1.667 - 3.260 - % di incidenza del "debito sovrano" - - Attività finanziarie valutate al fair value 0 475 di cui "debito sovrano" - - % di incidenza del "debito sovrano" - - Attività finanziarie disponibili per la vendita 334.460 345.351 di cui "debito sovrano" 320.446 336.703 % di incidenza del "debito sovrano" 95,81% 97,50% 4.713 4.710 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza di cui "debito sovrano" - - % di incidenza del "debito sovrano" Totale attività finanziarie 340.840 353.796 di cui "debito sovrano" 320.446 336.703 % di incidenza del "debito sovrano" (dati in migliaia di Euro). 94,02% 95,17% L’esposizione dell’Emittente verso Stati sovrani è unicamente rappresentata da attività finanziarie, in particolare titoli di debito come sopra specificato. La Banca non ha effettuato finanziamenti a Stati sovrani. Informazioni sul rischio di mercato e sul rischio di tasso di interesse L’Emittente monitora giornalmente l’andamento del VaR (Value at Risk), come misura del rischio di mercato del proprio portafoglio titoli di proprietà. Il valore a rischio, calcolato su dieci giorni con l’intervallo di confidenza adottato del 99%, rappresenta l’importo massimo di perdita che il portafoglio, qualora rimanga inalterato, potrebbe subire nell’arco di tempo considerato (10 giorni). Al 31/12/2014 la misura del Value at Risk 99% a 10 giorni era pari a 4.490.294 € (1,35% del valore di mercato dell’intero portafoglio titoli di proprietà della Banca). Al 31/12/2013 la misura del Value at Risk 99% a 10 giorni era pari a 7.624.174 € (2,19% del valore di mercato 9 dell’intero portafoglio titoli di proprietà della Banca). L’Emittente monitora il rischio di tasso di interesse attraverso una procedura di Asset & Liability Management, che calcola le variazioni del valore economico delle attività e delle passività (cd. banking book)a seguito di uno shock parallelo e immediato delle curve dei tassi pari a 100 e 200 basis point. Stante l’attuale struttura dei tassi, che per la parte a breve è prossima allo zero, non si formulano ipotesi di shock negativi della curva, ma si considerano solo ipotesi di shift delle curve di +100 e +200 basis point. Alla data del 31/12/2014 la simulazione dell’impatto sul banking book e sul Patrimonio di Vigilanza ha prodotto i seguenti risultati: IPOTESI SHOCK CURVA DEI TASSI Incremento immediato parallelo di +100 bps Incremento immediato parallelo di +200 bps e IMPATTO SU VALORE DEL BANKING BOOK - 13.225.000 € IMPATTO % SU VALORE BANKING BOOK - 6,67% IMPATTO % SU PATRIMONIO DI VIGILANZA - 13,84% e - 21.556.000 € - 10,87% - 22,56% Inoltre viene monitorato l’impatto di una variazione dei tassi sul margine di interesse, con l’orizzonte temporale di un anno. Si considera uno shock di +100 basis point, distribuito in 4 rialzi da 25 basis point durante l’anno, con l’ipotesi di mantenere costanti i volumi di operatività. La simulazione effettuata al 31/12/2014 ha evidenziato una variazione positiva del margine di interesse per 398.929 €. In base a tale simulazione effettuata l’aumento del costo della raccolta da banche e a vista presso la clientela è più che compensato dall’aumento dei ricavi delle attività, specialmente degli impieghi a vista indicizzati. Il contributo all’aumento del margine di interesse fornito dall’aumento dei tassi sui mutui a tasso variabile è mitigato dalla presenza su molti mutui di un’opzione floor sul tasso di interesse, che al momento fa sì che questa parte dell’attivo creditizio sia poco sensibile all’aumento dei tassi. La presenza all’interno del portafoglio titoli di proprietà di una quota importante di titoli a tasso variabile (circa il 50% del totale) contribuisce alla dinamica positiva del margine di interesse in uno scenario di rialzo dei tassi. Principali dati di Stato Patrimoniale e Conto Economico PRINCIPALI DATI DI STATO PATRIMONIALE 31/12/2014 Raccolta diretta da clientela 926.928 Raccolta indiretta 207.773 Attività Finanziarie 340.881 Crediti 813.915 Patrimonio Netto 98.662 Posizione Interbancaria Netta - 168.160 Totale Attivo 1.308.564 (dati in migliaia di Euro) 31/12/2013 917.337 215.383 353.798 830.514 102.462 - 200.527 1.293.369 Variazione % 1,05% -3,53% -3,66% -2,00% -3,71% Il Patrimonio netto è in diminuzione rispetto al 31/12/2013. Tale risultato è da ascrivere sostanzialmente al risultato negativo dell’esercizio 2014, che ha registrato una perdita pari a 5,22 milioni di Euro. La posizione interbancaria netta al 31/12/2014 è negativa per 168,16 milioni di Euro, in miglioramento rispetto alla posizione al 31/12/2013. Di seguito si espone una tabella di dettaglio: POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA Crediti verso banche Debiti verso banche Totale posizione interbancaria netta 31/12/2014 84.045 252.205 -168.160 31/12/2013 44.818 245.345 -200.527 VARIAZIONE 39.227 6.860 32.367 I debiti verso banche sono costituiti da finanziamenti interbancari accesi presso l’Istituto Centrale di categoria ICCREA BANCA e garantiti da titoli di stato italiani e da titoli derivanti da autocartolarizzazione di crediti. Il totale dei finanziamenti interbancari è di poco aumentato nel corso del 2014. Il notevole ricorso a finanziamenti interbancari collateralizzati è motivato dalla possibilità di sfruttare le opportunità di finanziamento a tassi più bassi su tale canale rispetto ad altre fonti di finanziamento, come conseguenza della politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea. I Crediti verso banche sono costituiti da depositi di liquidità accesi presso controparti interbancarie tra cui lo stesso Istituto Centrale ICCREA BANCA. L’importo di tali depositi è 10 notevolmente aumentato nel corso del 2014, in quanto si è deciso di indirizzare parte degli investimenti della liquidità aziendale in depositi vincolati interbancari piuttosto che in titoli di stato italiani. L’Emittente calcola anche il coefficiente di leva finanziaria (Leverage Ratio), che misura il rapporto tra il capitale aziendale e il volume delle attività, comprese le esposizioni fuori bilancio, ed ha l’intento primario di tenere monitorati i volumi intermediati e la sostenibilità rispetto all’aggregato patrimoniale. La banca monitora l’indicatore di leva finanziaria utilizzando l’indice costruito secondo quanto indicato all’art. 29 del Regolamento UE CRR 575/2013. Alla data del 31/12/2014 l’indicatore di leva finanziaria della banca si attesta al 6,6%. PRINCIPALI DATI DI CONTO ECONOMICO 31/12/2014 Margine di interesse 25.299 Margine di intermediazione 45.866 Risultato netto gestione finanziaria 12.978 Costi operativi 19.777 Utile d’esercizio -5.220 (dati in migliaia di Euro) Dichiarazioni dell’Emittente B.13 B.14 B.15 B.16 B.17 Fatti recenti rilevanti per la solvibilità dell’Emittente Dipendenza da altri soggetti all’interno del gruppo Descrizione delle principali attività dell’Emittente Attestazione legami di controllo Rating dell’Emittente 31/12/2013 26.145 39.072 14.481 19.384 - 3.779 Variazione % -3,24% 17,39% -10,38% 2,04% -38,13% Il risultato economico negativo dell’esercizio 2014 continua a riflettere le difficoltà che ad interessano il tessuto economico del territorio di competenza della Banca, che rendono inevitabile l’effettuazione di accantonamenti sempre maggiori, a fronte di crediti il cui incasso è divenuto problematico. Nel corso del 2014 sono state effettuate rettifiche di valore nette per 32,8 milioni di euro. Nel corso del 2013 tale valore si era assestato a 24,5 milioni di Euro L’Emittente dichiara che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle prospettive dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato. L’Emittente attesta che non si sono verificati cambiamenti significativi della situazione finanziaria o commerciale dalla chiusura dell’ultimo esercizio per il quale sono state pubblicate informazioni finanziarie sottoposte a revisione. Non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente che risultino rilevanti per la valutazione della sua solvibilità. NON APPLICABILE L’Emittente non appartiene ad un gruppo societario. L’Emittente non dipende da altri soggetti e gode di piena autonomia decisionale. La Banca di Forlì Credito Cooperativo S.c. ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti ed ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. La Banca è autorizzata a prestare i seguenti servizi di investimento: negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, sottoscrizione e/o collocamento senza preventiva sottoscrizione o acquisto a fermo ovvero assunzione di garanzia nei confronti dell’Emittente, gestione di portafogli, ricezione e trasmissione di ordini e consulenza in materia di investimenti. Nel settore del risparmio gestito e nel comparto assicurativo la Banca ha stretto rapporti di collaborazione con alcune delle principali case di investimento e compagnie assicurative per la distribuzione al pubblico dei loro prodotti. L’attività nei confronti della clientela viene svolta tramite la propria rete di Filiali, il servizio di Home-Banking e gli sportelli ATM. NON APPLICABILE L’Emittente non è direttamente o indirettamente controllato da altri soggetti. NON APPLICABILE All’Emittente ed ai suoi titoli di debito non è stato attribuito alcun livello di rating. SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI C.1 C.2 Descrizione degli strumenti finanziari offerti Valuta di emissione degli strumenti Denominazione Obbligazione “Banca di Forlì Credito Cooperativo 07/2015 – 07/2022 TF 4% Obbligazioni Subordinate Tier II”; Codice ISIN IT0005124307; Valore Nominale Unitario 10.000 EURO; Data di emissione 27 luglio 2015; Data di scadenza 27 luglio 2022. Le Obbligazioni oggetto del programma di emissione sono denominate in Euro. 11 C.5 C.8 finanziari Restrizioni alla libera trasferibilità Diritti connessi agli strumenti finanziari Ranking Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle Obbligazioni fatta eccezione per quanto disciplinato al punto seguente: o Le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del “United States Securities Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United States Commodity Exchange Act” la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata dal “United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni non possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini americani. o Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”. Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della stessa categoria e, quindi, il diritto alla percezione degli interessi e il diritto al rimborso del capitale alla data di scadenza, salvo il caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, e fatto salvo il verificarsi di un “evento regolamentare”. Il diritto al pagamento degli interessi si prescrive decorsi 5 anni dal momento in cui gli interessi sono divenuti esigibili. Il diritto al rimborso del capitale si prescrive decorsi 10 anni dalla data in cui le Obbligazioni, o le singole rate di ammortamento, sono divenute rimborsabili. Le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie possono tuttavia adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca, tra i vari strumenti previsti, lo strumento del “bail-in” come da Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea Il 12 giugno 2014 (c.d. “Banking Resolution and Recovery Directive” o “Direttiva in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi”). Tale strumento conferisce alle Autorità il potere di svalutazione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni. Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder svalutato, azzerato, ovvero convertito in titoli di capitale il proprio investimento, in via permanente, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre la Direttiva prevede, relativamente alle obbligazioni subordinate che nei casi in cui l'ente si trovi al c.d. "punto di insostenibilità economica" e prima che sia avviata qualsiasi altra azione di risoluzione della crisi, le Autorità siano obbligate ad esercitare senza indugio il potere di svalutazione di tali strumenti o di conversione degli stessi in strumenti di capitale. Le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza degli Strumenti Finanziari, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Le Obbligazioni sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I. In caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, il debito relativo alle Obbligazioni sarà rimborsato, in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati e prima di quelli con un maggiore grado di subordinazione, salvo l’eventuale utilizzo del “bail in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi bancarie. In caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell'Emittente (ivi inclusa la liquidazione coatta amministrativa, come disciplinata dagli Artt. da 80 a 94 del Testo Unico Bancario) le Obbligazioni Tier II saranno rimborsate, per Capitale ed Interessi residui: I. solo dopo che siano stati soddisfatti tutti i creditori dell'Emittente privilegiati e ordinari; II. pari passu con i titolari di tutte le emissioni parimenti subordinate dell’Emittente e con i creditori dell’Emittente caratterizzati dal medesimo grado di subordinazione; C.9 Data di godimento e scadenza degli III. in ogni caso con precedenza rispetto ai titolari di obbligazioni, titoli assimilabili, strumenti o posizioni negoziali caratterizzati da un grado di subordinazione maggiore rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate Tier II (ad esempio, i titolari di azioni ordinarie rappresentative del capitale dell’Emittente ovvero gli strumenti Tier I). Dalla Data di Godimento Interessi, 27 luglio 2015, le Obbligazioni fruttano interessi pagabili in via posticipata in occasione delle Date di Pagamento: 27 gennaio 2016, 27 luglio 2016, 27 gennaio 2017, 27 luglio 2017, 27 gennaio 2018, 27 luglio 2018, 27 gennaio 2019, 27 luglio 12 interessi Tasso di interesse nominale e indicazione, qualora il tasso non sia fisso o prefissato, del parametro sottostante al calcolo degli interessi Data di scadenza e modalità di ammortamento del prestito C.10 C.11 Tasso di rendimento Rappresentante dei detentori dei titoli di debito Componenti derivative Ammissione alle negoziazioni e mercato secondario 2019, 27 gennaio 2020, 27 luglio 2020, 27 gennaio 2021, 27 luglio 2021, 27 gennaio 2022, 27 luglio 2022. . Dalla data di godimento le Obbligazioni a tasso fisso maturano interessi calcolati applicando al valore nominale un tasso di interesse prefissato costante pari al 4,00% annuo lordo. La durata delle Obbligazioni Subordinate Tier II sarà pari o superiore a cinque anni. Le Obbligazioni saranno rimborsate in un’unica soluzione alla Data di Scadenza 27 luglio 2022, fatto salvo il verificarsi di un “evento regolamentare”. In particolare le Obbligazioni possono essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque anni dalla Data di Emissione, in corrispondenza con ogni Data di Pagamento, nel caso in cui esista una variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni che potrebbe comportarne l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”)1 previa autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza. L’esercizio della facoltà di rimborso anticipato verrà comunicato ai possessori delle Obbligazioni mediante pubblicazione di un avviso sul sito internet dell’Emittente con un preavviso di almeno 10 giorni lavorativi. In caso di esercizio della facoltà di rimborso anticipato, le Obbligazioni saranno rimborsate mediante il pagamento di un ammontare pari al 100% del loro valore nominale. Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo delle Obbligazioni è pari a 4,04 % Il tasso di rendimento effettivo annuo netto delle Obbligazioni è pari a 2,98%. NON APPLICABILE Non è prevista la presenza di un rappresentante dei detentori delle Obbligazioni NON APPLICABILE Per le obbligazioni relative al presente programma di emissione non è prevista la presenza di componenti derivative. Non è prevista l’ammissione delle Obbligazioni alle quotazioni presso Mercati Regolamentati, Sistemi Multilaterali di Negoziazione (MTF) o Internalizzatori Sistematici. L’Emittente non assume l’onere di controparte e quindi non si impegna a riacquistare qualunque quantitativo di Obbligazioni su richiesta dell’investitore; tuttavia la Banca si riserva comunque la facoltà di effettuare operazioni negoziazione delle Obbligazioni, mediante prestazione del servizio di negoziazione in conto proprio ai sensi della Direttiva 2004/39/CE (MiFID), fermo restando che per tali operazioni è richiesta l’ autorizzazione preventiva da parte di Banca d’ Italia. Con riferimento a ciascun Prestito Obbligazionario, in considerazione della clausola di subordinazione, sono previste specifiche limitazioni ed autorizzazioni per l’attività di riacquisto sul mercato secondario da parte dell’emittente. Il riacquisto sul mercato secondario, nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio, è infatti soggetto a limitazioni ed autorizzazioni dell’Autorità competente ai sensi della normativa comunitaria e nazionale pro tempore vigente. In assenza della citata autorizzazione preventiva al riacquisto, l’emittente si troverebbe nell’impossibilità di riacquistare liberamente i titoli. SEZIONE D – RISCHI D.2 Fattori di rischio relativi all’Emittente Si riporta una sintesi dei principali fattori di rischio relativi all'Emittente (riportati per esteso nel Documento di Registrazione). RISCHIO RELATIVO ALL’ASSENZA DEL CREDIT SPREAD DELL’EMITTENTE Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione plain vanilla di propria emissione e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente. RISCHIO CONNESSO ALLA PERDITA ECONOMICA REGISTRATA NEGLI ULTIMI DUE ESERCIZI 1 Tale previsione si riferisce all’art. 63, lett. j) e articolo 78, comma 4 del Regolamento UE del 26 giugno 2013 n. 575 13 L’Emittente ha chiuso l’esercizio 2014 con una perdita di 5,22 milioni di euro, e l’esercizio 2013 con una perdita di 3,779 milioni di euro. Il risultato economico negativo in entrambi gli esercizi è riconducibile al forte incremento delle rettifiche su crediti operate dalla Banca in seguito al perdurare della crisi economica, ed in conseguenza delle indicazioni formulate dall’Organo di Vigilanza circa l’applicazione di criteri più stringenti per quanto riguarda la valutazione degli immobili posti a garanzia degli affidamenti. Nel corso del 2013 sono state effettate Rettifiche di valore per deterioramento di crediti per 24,591 milioni di Euro, e nel corso del 2014 il totale di tali rettifiche di valore ammonta a 32,888 milioni di euro. RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL DEBITO SOVRANO Al 31/12/2014 l’Emittente ha un’esposizione verso il debito sovrano italiano, interamente rappresentato da Titoli di Stato, per un valore di bilancio di 320,446 milioni di Euro, che costituisce il 24,49% del totale dell’attivo ed il 94,02% del totale del valore di bilancio delle attività finanziarie detenute dalla Banca. L’Emittente non ha esposizione verso il debito sovrano di altri Paesi. L’eventuale aggravarsi della situazione del debito sovrano italiano, potrebbe ingenerare effetti negativi sui risultati operativi dell’Emittente, nonché sulla propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria. 31/12/2014 Val. Val. Bilancio Nominale 315.000 320.446 1.308.564 24,49% 31/12/2013 Val. Nominale Val. Bilancio Titoli di Stato Italiani Totale Attivo % Titoli Stato su Totale Attivo (dati in migliaia di Euro) 328.775 336.703 1.293.369 26,03% Il valore di bilancio corrisponde con il fair value in quanto tutte le esposizioni sono classificate tra le “Attività disponibili per la vendita”, che al 31/12/2014 ammontavano complessivamente a 334.460 migliaia di euro (al 31/12/2013 erano pari a 345.351 migliaia di euro). Il debito sovrano italiano alla data di redazione del presente documento è valutato dalle principali agenzie di rating come segue: AGENZIA DI RATING Moody’s Standard & Poor’s Fitch RATING Baa2 BBB BBB+ L’esposizione dell’Emittente verso Stati sovrani è unicamente rappresentata da attività finanziarie, in particolare titoli di debito come sopra specificato. La Banca non ha effettuato finanziamenti a Stati sovrani. RISCHIO CONNESSO AL DETERIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL CREDITO DELL’EMITTENTE Il rischio connesso al deterioramento delle qualità del credito dell’Emittente può portare, con il perdurare della crisi economica/finanziaria generale che sta interessando l’economia locale e nazionale, ad un aumento dell’incapacità della clientela di onorare gli impegni assunti, con effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della banca. Un deterioramento della qualità del credito espone l’Emittente al rischio di una possibile svalutazione delle singole esposizioni creditizie, che comporta un incremento delle rettifiche di valore sul portafoglio crediti, con un conseguente impatto negativo sulla redditività dell’impresa. Una riduzione della redditività aziendale può determinare una minore capacità di autofinanziamento con possibili effetti sul profilo patrimoniale dell’Emittente. Al 31/12/2014 il totale dei crediti verso clientela in bilancio ammonta a 913,915 milioni di Euro, pari al 62,20% del totale dell’attivo della Banca, e rappresentano pertanto una fonte di rischiosità significativa. Al 31/12/2014 il totale dei crediti deteriorati lordi ammonta a 244,631 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto ai 186,358 milioni dell’anno precedente (+ 31,27%). L’attività di valutazione dei crediti deteriorati ha portato ad effettuare nel primo semestre 2014 ingenti rettifiche di valore, portando la capienza dei fondi a copertura di tali partite a 83,420 milioni di euro, e l’esposizione netta verso attività deteriorate a 161,211 milioni di euro, che è risultata in aumento rispetto ai 132,313 milioni del 31/12/2013 (+ 21,84%). Il peso complessivo dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti è pari al 19,81%, in crescita rispetto al dato al 31/12/2013 in cui il rapporto era del 15,93%. Inoltre riguardo alla composizione dei crediti deteriorati si evidenzia che le sofferenze lorde su impieghi lordi al 31/12/2014 risultano pari all’11,93% in crescita del 49,49% rispetto al dato del 2013 in cui il rapporto era del 7,98%. Anche il dato delle sofferenze nette su impieghi netti al 31/12/2014 risulta in crescita del 38,07% rispetto al 2013. Il rapporto tra le rettifiche di valore su crediti e il totale crediti netti è pari al 4,04% al 31/12/2014, e al 2,96% al 31/12/2013. Tale indicatore esprime chiaramente l’aumento del 14 costo del rischio di credito nell’ultimo anno. Di seguito si riportano i principali indicatori relativi alla rischiosità del credito confrontati con taluni dati statistici relativi al sistema bancario italiano, come evidenziato nelle note alla tabella seguente”. PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA 31/12/2014 31/12/2013 INDICE BANCA DI DATI MEDI BANCA DI DATI MEDI DI FORLI’ DI SISTEMA FORLI’ SISTEMA (1) (1) Sofferenze lorde \ impieghi lordi 11,93% 8,60% (*) 7,98% 7,70% (**) Crediti deteriorati lordi \ impieghi lordi 27,10% 16,80% (*) 20,96% 15,90 (**) (1) Sofferenze nette \ impieghi netti 6,02% 4,50% (***) 4,36% 4,00% (***) Crediti deteriorati netti \ impieghi netti 19,81% 10,80% (***) 15,93% 10,00% (***) (1) Tasso di copertura delle sofferenze 54,54% 52,10% (*) 48,90% 48,50% (**) Tasso di copertura dei crediti 34,10% 36,50% (*) 29,00% 31,50% (**) deteriorati Rapporto sofferenze nette \ 49,63% N.D. 35,37% N.D. patrimonio netto Rapporto “Grandi Rischi”(2) (valore 54,79% N.D. 48,38% N.D. di bilancio) \ impieghi netti Rapporto “Grandi Rischi”(2) (valore 13,86% N.D. 5,63% N.D. ponderato) \ impieghi netti (*) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2015, Aprile 2015, paragrafo 3.2 “I rischi delle banche”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro. (**) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2014, Maggio 2014, paragrafo 3.3 “Il credito”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro. (***) Fonte: Banca d’Italia “Relazione Annuale 2014 – Appendice” del 26 maggio 2015, pag. 129. Vengono riportati i dati mediriferiti all’intero sistema bancario italiano. (1) La voce “crediti deteriorati” è composta da: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e scaduti per controparte e transazione come da definizione di Banca d’Italia (2) Costituiscono “Grandi Rischi” ai sensi della normativa di vigilanza, le esposizioni di importo pari o superiore al 10% dei Fondi Propri nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi. RISCHIO CONNESSO CON LA CRISI ECONOMICO/FINANZIARIA GENERALE La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell’economia del Paese in cui la Banca opera (inclusa la sua affidabilità creditizia), nonché dell’Area Euro nel suo complesso. RISCHIO DI CREDITO L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie Obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli Stati sovrani, di cui l’Emittente detiene titoli od Obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od Obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso. RISCHIO DI MERCATO Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti finanziari detenuti dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. L’Emittente è quindi esposto a potenziali cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani. Il rischio di tasso di interesse è connesso alla possibilità di subire perdite in conseguenza di una dinamica sfavorevole dell’andamento dei tassi di interesse, che può portare ad una diminuzione del valore economico delle attività e delle passività dell’Emittente (cd. banking book) e ad una diminuzione del valore del Patrimonio di Vigilanza dello stesso. Inoltre, variazioni dei tassi di interesse hanno effetti sulla redditività dell’Emittente, in particolare sul margine di interesse. L’Emittente monitora e gestisce questi rischi con apposite procedure e policy interne. 15 RISCHIO DI LIQUIDITÀ DELL’EMITTENTE Il rischio di liquidità si manifesta in genere sotto forma di inadempimento dei propri impegni di pagamento causato dall’incapacità di reperire provvista (funding liquidity risk) e/o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Tale rischio può anche manifestarsi come perdita rispetto alla realizzazione al fair value derivante dalla forzata cessione di attività o, in senso più lato, come perdita in termini reputazionali e di opportunità di business. In particolare, si incorre nel liquidity funding risk – tipologia di rischio di liquidità prevalente nell’ambito dell’attività bancaria – qualora le controparti istituzionali si rendano indisponibili per le usuali transazioni di raccolta, ovvero richiedano in contropartita una remunerazione significativamente superiore rispetto all’operatività svolta in condizioni ordinarie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa della percezione, tra i partecipanti al mercato, che l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. RISCHIO CONNESSO ALL’EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE BANCARIO L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). Sebbene l'Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'Emittente. RISCHIO OPERATIVO E’ il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. RISCHIO CONNESSO AGLI ACCERTAMENTI ISPETTIVI DELLA BANCA D’ITALIA Si evidenzia che alla data di redazione del presente Documento di Registrazione sono in corso accertamenti ispettivi di carattere generale da parte di Banca d’Italia presso l’Emittente, avviati in data 16 aprile 2015. Non è allo stato noto quando si concluderà il procedimento ispettivo e, di conseguenza, quando la Banca riceverà le risultanze dell’ispezione. RISCHIO LEGALE E’ connesso all’eventualità che vengano proposte contro l’Emittente rivendicazioni giudiziarie le cui implicazioni economiche possono ripercuotersi sulla stabilità dell’Emittente stesso. RISCHIO CORRELATO ALL’ASSENZA DI RATING DELL’EMITTENTE L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating. Il rating rappresenta una valutazione della capacità dell’Emittente di adempiere alle proprie Obbligazioni, sorte a seguito dell'emissione di strumenti di debito e di strumenti del mercato monetario. L’assenza di rating pertanto costituisce un fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo della solvibilità dell’Emittente. D.3 Fattori di rischio specifici delle Obbligazioni Si riporta una sintesi dei fattori di rischio (riportati per esteso nella Nota Informativa) relativi alle Obbligazioni oggetto dell’Offerta. RISCHIO DI CREDITO PER IL SOTTOSCRITTORE E’ il rischio al quale è esposto l’investitore a seguito della sottoscrizione o dell’acquisto delle Obbligazioni, per l’ipotesi in cui l’Emittente non sia in grado di adempiere all’obbligo di pagare gli interessi e/o di rimborsare il valore nominale delle Obbligazioni alle scadenze previste. RISCHIO CONNESSO AL GRADO DI SUBORDINAZIONE DELLE OBBLIGAZIONI Il sottoscrittore delle Obbligazioni Subordinate Tier II, in caso di liquidazione dell’Emittente potrebbe incorrere nella perdita, anche totale, del capitale investito, per effetto della circostanza che i diritti dei possessori delle Obbligazioni Subordinate Tier II relativi agli interessi residui nonché al rimborso del capitale, saranno soddisfatti solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati. In particolare i possessori delle Obbligazioni Subordinate Tier II parteciperanno alla ripartizione dell’attivo successivamente ai creditori privilegiati e chirografari e, soltanto se residua un attivo, potranno partecipare in misura proporzionale con i titolari di tutte le emissioni obbligazionarie dell’Emittente parimenti subordinate presenti alla data di liquidazione. 16 Pertanto la liquidità dell’Emittente potrebbe non essere sufficiente per rimborsare, anche solo parzialmente, le Obbligazioni Subordinate Tier II. L’investitore potrebbe quindi incorrere in una perdita, anche totale, del capitale investito. RISCHIO DI MANCATO RIMBORSO/RIMBORSO PARZIALE In caso di liquidazione o sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, l'investitore potrebbe incorrere in una perdita, anche totale, del capitale investito. Infatti, il rimborso delle Obbligazioni Subordinate avverrà solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori privilegiati, chirografari o con un grado di subordinazione inferiore ed in tali casi, la liquidità dell'Emittente potrebbe non essere sufficiente per rimborsare – anche solo parzialmente - le Obbligazioni Subordinate. A parità di condizioni, quindi, le obbligazioni subordinate sono più rischiose delle obbligazioni non subordinate. RISCHI CONNESSI CON L'EVENTUALE RICHIESTA ALLA COMMISSIONE EUROPEA DA PARTE DELLO STATO ITALIANO DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA CONCESSIONE DI “AIUTI DI STATO” Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme sulla risoluzione delle crisi bancarie. Recentemente (con decorrenza dal 1° agosto 2013) la Commissione europea ha emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti creditizi. La concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere condizionata a una previa “condivisione degli oneri”, oltre che da parte degli azionisti, anche da parte di coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. "Comunicazione della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiu ti di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in particolare i parr. 41-44). In tali circostanze la liquidità dell’Emittente potrebbe non essere sufficiente per rimborsare anche solo parzialmente il prestito. L’investitore pertanto potrebbe incorrere in una perdita anche totale del capitale investito. Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in materia di aiuti di Stato in continua evoluzione (si pensi, ad esempio, alla proposta della direttiva della Commissione europea relativa al risanamento e alla risoluzione delle crisi degli enti creditizi), possano intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli obbligazionisti durante la vita dei rispettivi titoli. RISCHIO CONNESSO AI LIMITI DELLE GARANZIE RELATIVE ALLE OBBLIGAZIONI Le Obbligazioni non sono coperte dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei depositi e non beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi. RISCHIO CONNESSO ALL’UTILIZZO DEL “BAIL IN” E DEGLI ALTRI STRUMENTI DI RISOLUZIONE PREVISTI DALLA DIRETTIVA EUROPEA IN TEMA DI RISANAMENTO E RISOLUZIONE DEGLI ENTI CREDITIZI E’ il rischio a cui sono esposti gli obbligazionisti, a seguito dell’applicazione dello strumento del “bail-in” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (c.d. Banking Resolution and Recovery Directive, di seguito la “Direttiva”) che entrerà in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2015, fatta eccez ione per le disposizioni relative al c.d. strumento del “bail-in” per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di decorrenza, al più tardi, al 1° gennaio 2016. Peral tro, le disposizioni della Direttiva potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, anche se emessi prima dei suddetti termini. In particolare per effetto dell’applicazione del “bail-in” gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio di veder svalutato, azzerato, ovvero convertito in titoli di capitale il proprio investimento, in via permanente, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente. Inoltre la Direttiva prevede, relativamente alle obbligazioni subordinate che nei casi in cui l'ente si trovi al c.d. "punto di insostenibilità economica" e prima che sia avviata qualsiasi altra azione di risoluzione della crisi, le Autorità siano obbligate ad esercitare senza indugio il potere di svalutazione di tali strumenti o di conversione degli stessi in strumenti di capitale. Le Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza degli Strumenti Finanziari, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio. Lo strumento sopra descritto potrà essere utilizzato anche in combinazione con altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva quali la vendita dell’attività d’impresa senza il preventivo consenso degli azionisti, la cessione ad un ente-ponte delle attività, diritti o passività della banca soggetta a risoluzione e la separazione delle attività, a favore di una o più società veicolo. Tali ultimi strumenti di risoluzione potranno comportare, pertanto, una novazione soggettiva del rapporto giuridico tra Emittente ed Obbligazionista (con sostituzione dell’originario debitore, ossia la Banca emittente, con un nuovo soggetto giuridico) senza necessità di un previo consenso di quest’ultimo ed il trasferimento delle attività e passività dell’originario debitore, con conseguente possibile rimodulazione del rischio di credito per il sottoscrittore. RISCHIO CONNESSO ALLA FACOLTA’ DI RIMBORSO ANTICIPATO AL VERIFICARSI DI UN 17 “EVENTO REGOLAMENTARE” Le Obbligazioni possono essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque anni dalla Data di Emissione, in corrispondenza di ogni data di pagamento, nel caso in cui esista una variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni che potrebbe comportarne l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”). Il prezzo di rimborso a scadenza, stabilito alla pari, potrà essere inferiore al valore di mercato delle obbligazioni al momento del rimborso anticipato. La previsione di una clausola di rimborso anticipato è normalmente penalizzante per l’investitore ed incide negativamente sul valore delle obbligazioni. In caso di rimborso anticipato il sottoscrittore si può trovare a reinvestire il capitale rimborsato anticipatamente con rendimenti meno favorevoli. Il rimborso anticipato delle Obbligazioni subordinate può avvenire solo su iniziativa dell’Emittente, previa autorizzazione dell’Autorità competente. Si evidenzia che, in caso di rimborso anticipato, le Obbligazioni a Tasso Step Up sono maggiormente penalizzate rispetto alle Obbligazioni a Tasso Fisso, in quanto, a parità delle altre condizioni, corrispondono le cedole maggiori negli ultimi anni. RISCHIO RELATIVO ALLA VENDITA DELLE OBBLIGAZIONI PRIMA DELLA SCADENZA Non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la durata delle Obbligazioni. Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il prezzo sarà influenzato da diversi elementi tra cui: • la variazione dei tassi di mercato (Rischio di tasso di mercato); • le caratteristiche del mercato in cui le Obbligazioni verranno negoziate (Rischio di liquidità); • la variazione del merito creditizio dell’Emittente (Rischio di deterioramento del merito di credito dell’Emittente). Tali elementi potranno determinare una riduzione del valore di mercato delle Obbligazioni anche al di sotto del prezzo di sottoscrizione. RISCHIO DI TASSO DI MERCATO In caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore é esposto al cosiddetto “rischio di tasso” in quanto, in caso di aumento dei tassi di mercato, si verificherà una riduzione del prezzo del titolo, mentre in caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Pertanto, per effetto delle variazioni sulla curva dei tassi di mercato, il valore delle obbligazioni potrebbe divenire anche inferiore al valore nominale delle stesse. L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle Obbligazioni a Tasso Fisso é tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga e la vita residua del titolo, intendendosi con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso. Si evidenzia che le Obbligazioni a Tasso Step Up, poiché corrispondono le cedole maggiori negli ultimi anni e quindi hanno una maggiore Duration, sono più sensibili alla variazione della curva dei tassi rispetto alle emissioni a Tasso Fisso. RISCHIO DI LIQUIDITA’ E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per l’investitore di vendere prontamente le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato, che potrebbe anche essere inferiore al Prezzo di Emissione delle Obbligazioni. Non è prevista l’ammissione delle Obbligazioni alle quotazioni presso Mercati Regolamentati, Sistemi Multilaterali di Negoziazione (MTF) o Internalizzatori Sistematici. L’Emittente non assume l’onere di controparte e quindi non si impegna a riacquistare qualunque quantitativo di Obbligazioni su richiesta dell’investitore; tuttavia la Banca si riserva comunque la facoltà di effettuare operazioni negoziazione delle Obbligazioni, mediante prestazione del servizio di negoziazione in conto proprio ai sensi della Direttiva 2004/39/CE (MiFID), fermo restando che per tali operazioni è richiesta l’ autorizzazione preventiva da parte di Banca d’ Italia. Pertanto si evidenzia che le Obbligazioni Subordinate Tier II in virtù della clausola di subordinazione presentano un rischio di liquidità particolarmente accentuato e superiore rispetto alle obbligazioni con le medesime caratteristiche ma non subordinate, ciò in quanto, come prima precisato, il riacquisto sul mercato secondario, nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio, è soggetto a limitazioni ed autorizzazioni dell’Autorità competente ai sensi della normativa comunitaria e nazionale pro tempore vigente. In assenza della citata autorizzazione preventiva al riacquisto, l’emittente si troverebbe nell’impossibilità di riacquistare liberamente i titoli. RISCHIO DI DETERIORAMENTO DEL MERITO DI CREDITO DELL’EMITTENTE Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi escludere che il prezzi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso apprezzamento del rischio Emittente. RISCHIO DI NON IDONEITÀ DEL CONFRONTO DELLE OBBLIGAZIONI CON ALTRE TIPOLOGIE DI 18 TITOLI Le Obbligazioni presentano una clausola di subordinazione e pertanto hanno un grado di rischiosità maggiore rispetto ai titoli di Stato Italiani e alle obbligazioni non subordinate emesse dall’Emittente di similare scadenza: il confronto con tali titoli potrebbe non risultare appropriato. RISCHIO DI CONFLITTO DI INTERESSI L’Emittente delle Obbligazioni si trova nelle seguenti situazioni di conflitto di interesse con gli investitori: • rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto Collocatore e con il Responsabile del Collocamento, in quanto le Obbligazioni sono strumenti di propria emissione; • rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto incaricato delle negoziazioni delle Obbligazioni, in quanto l’Emittente agisce in contropartita diretta con il cliente; • rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto che agisce quale Agente per il calcolo, in quanto l’Agente per il Calcolo ha la facoltà di procedere ad una serie di determinazioni che influiscono sulle Obbligazioni e potrebbero incidere negativamente sul valore delle medesime. RISCHIO DI CHIUSURA ANTICIPATA DELL’OFFERTA Nel corso del periodo di offerta delle Obbligazioni l’Emittente potrà procedere alla chiusura anticipata dell’offerta, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste di adesione. Nel caso l’Emittente dovesse avvalersi della suddetta facoltà, tale circostanza potrebbe comportare una diminuzione della liquidità della singola emissione, pertanto l’investitore potrebbe trovare ulteriori difficoltà nel liquidare il proprio investimento prima della naturale scadenza, ovvero ricavarne un valore inferiore a quello atteso. RISCHIO RELATIVO AL RITIRO DELL’OFFERTA E’ il rischio derivante dalla facoltà dell’Emittente di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirarla qualora prima della Data di Emissione e/o di Regolamento dovessero verificarsi circostanze straordinarie, cosi come previste nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente nonché per motivi di opportunità (quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’Offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza della singola Offerta. In caso di ritiro dell’Offerta la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate nulle ed inefficaci. RISCHIO DI CAMBIAMENTO DEL REGIME FISCALE APPLICABILE ALLE OBBLIGAZIONI I redditi derivanti dalle Obbligazioni sono soggetti al regime fiscale vigente di volta in volta. Non vi è certezza infatti che il regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di Base rimanga invariato durante la vita delle obbligazioni. L’investitore potrebbe subire un danno da un eventuale inasprimento del regime fiscale causato da un aumento delle imposte attualmente in essere o dall’introduzione di nuove imposte, che andrebbero a diminuire il rendimento effettivo netto delle Obbligazioni. SEZIONE E – OFFERTA E.2b Ragioni dell’offerta e impiego dei proventi E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell’offerta Le Obbligazioni di cui al presente Prospetto saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività di raccolta del risparmio da parte di Banca di Forlì Credito Cooperativo S.c.. I proventi derivanti dall’offerta delle Obbligazioni verranno destinati all’esercizio dell’attività creditizia nelle sue varie forme. Inoltre, trattandosi di passività subordinate, l’emissione e l’offerta delle Obbligazioni assolve altresì a funzioni connesse all’assetto del Patrimonio di Vigilanza dell’Emittente (impattando, in particolare, sull’adeguatezza dei “coefficienti di vigilanza”). AMMONTARE TOTALE DELL’OFFERTA L’Ammontare Totale massimo dell’Offerta è pari a Euro 5.000.000, per un totale di n. 500 Obbligazioni. L’Emittente ha facoltà, nel Periodo di Offerta, di modificare, in aumento o diminuzione, l’Ammontare Totale tramite apposito avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente www.bancaforli.it e, contestualmente, trasmesso alla Consob. PERIODO DI OFFERTA E DESCRIZIONE DELLE PROCEDURE DI SOTTOSCRIZIONE Le Obbligazioni saranno offerte nel periodo dal 24 luglio 2015 al 30 novembre 2015. L'Emittente potrà estendere tale periodo di validità, dandone comunicazione mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell'Emittente www.bancaforli.it, contestualmente trasmesso alla Consob e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente presso la sede legale e le filiali dell’Emittente. L'Emittente potrà procedere, in qualsiasi momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell'Offerta sospendendo immediatamente l'accettazione di ulteriori richieste fermo restando che saranno assegnate ai 19 richiedenti tutte le Obbligazioni prenotate prima della Data di chiusura anticipata dell’Offerta. L'Emittente darà comunicazione della chiusura anticipata dell’Offerta mediante apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell'Emittente www.bancaforli.it, contestualmente trasmesso alla Consob. Le Obbligazioni verranno offerte in sottoscrizione presso la Sede legale e le Filiali della Banca. Le domande di adesione all’Offerta dovranno essere presentate compilando l’apposita modulistica disponibile presso la Sede legale e le Filiali della Banca. Le domande di adesione sono revocabili esclusivamente nello stesso giorno in cui sono state presentate. La revoca dovrà essere comunicata mediante disposizione scritta da consegnare presso la Sede o le Filiali dell’Emittente. Decorso tale termine, le adesioni divengono irrevocabili. POSSIBILITA’ DI RITIRO DELL’OFFERTA L’Emittente ha la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirarla qualora prima della Data di Emissione e/o di Regolamento dovessero verificarsi circostanze straordinarie, cosi come previste nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente nonché per motivi di opportunità (quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della convenienza dell’Offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza della singola Offerta. In caso di ritiro dell’Offerta la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate nulle ed inefficaci. CONDIZIONI ALLE QUALI L’OFFERTA E’ SUBORDINATA Le Obbligazioni saranno offerte in sottoscrizione a tutta la clientela dell’Emittente. COMUNICAZIONE AI SOTTOSCRITTORI DELL’AMMONTARE ASSEGNATO Non sono previsti criteri di riparto. Saranno assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai sottoscrittori durante il Periodo di Offerta, fino al raggiungimento dell’importo totale massimo disponibile. Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di prenotazione ed entro i limiti dell’importo massimo disponibile. Per ogni sottoscrizione sarà inviata apposita comunicazione agli investitori attestante l’avvenuta assegnazione delle Obbligazioni e le relative condizioni di aggiudicazione. E.4 Descrizione degli eventuali interessi che sono significativi per l’emissione/offerta compresi interessi confliggenti E.7 Spese addebitate all’investitore dall’Emittente o dall’offerente PREZZO DI EMISSIONE Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari a 100,00. Le sottoscrizioni effettuate anteriormente alla Data di Godimento 27 luglio 2015, durante il Periodo di Offerta, saranno regolate alla Data di Godimento, quindi la Data di Regolamento coinciderà per esse con la Data di Godimento. Per le sottoscrizioni effettuate successivamente alla Data di Godimento, durante il Periodo di Offerta, il prezzo delle Obbligazioni sarà maggiorato del rateo interessi maturato dalla Data di Godimento alla Data di Regolamento. La data di Regolamento coincide con la data valuta (pagamento) indicata al momento della sottoscrizione sul modulo di adesione all’offerta. I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello dell’investitore. Le Obbligazioni di cui al presente Programma sono soggette ai seguenti conflitti di interesse: • rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto Collocatore e con il Responsabile del Collocamento, in quanto le Obbligazioni sono strumenti di propria emissione; • rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto incaricato delle negoziazioni delle Obbligazioni, in quanto l’Emittente agisce in contropartita diretta con il cliente; • rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto che agisce quale Agente per il calcolo, in quanto l’Agente per il Calcolo ha la facoltà di procedere ad una serie di determinazioni che influiscono sulle Obbligazioni e potrebbero incidere negativamente sul valore delle medesime La banca non applica commissioni ovvero spese fisse in relazione all’operazione di sottoscrizione delle obbligazioni. Il prezzo di emissione non include costi/commissioni di collocamento e/o sottoscrizione. 20