condizioni definitive

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Sede Legale: Corso della Repubblica, 2/4 – Forlì
Capitale Sociale e Riserve al 24 maggio 2015 Euro 98.661.745,51
Partita IVA 00124950403
Iscritta al registro delle Imprese Forlì-Cesena al numero 132929
Iscritta all'Albo delle Banche tenuto dalla Banca d'Italia al n. 4716 – Codice ABI 8556
Iscritta all’albo delle Società Cooperative al numero A154098
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo
CONDIZIONI DEFINITIVE
relative all’Offerta di Obbligazioni denominate
BANCA DI FORLI’ CREDITO COOPERATIVO 07/2015 – 07/2022 TF 4%
OBBLIGAZIONI SUBORDINATE TIER II
ISIN IT0005124307
emesse a valere sul Programma di Emissione denominato
“BANCA DI FORLÌ CREDITO COOPERATIVO OBBLIGAZIONI SUBORDINATE TIER II A
TASSO FISSO”
di cui al Prospetto di Base depositato presso la CONSOB in data 6 luglio 2015 a seguito di
approvazione comunicata con nota n. 0053456/15 in data 2 luglio 2015.
Le presenti Condizioni Definitive sono state redatte in conformità al regolamento adottato dalla CONSOB
con delibera n. 11971/1999 e successive modifiche, nonché ai fini dell’art. 5 paragrafo 4 della Direttiva
2003/71/CE (la "Direttiva Prospetto") ed al regolamento 2004/809/CE (il “Regolamento CE”) e
successive modifiche.
L’investimento nelle obbligazioni subordinate comporta per l’investitore il rischio che, in caso di
liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, la massa fallimentare
riesca a soddisfare soltanto i crediti che debbono essere soddisfatti con precedenza rispetto alle
obbligazioni subordinate e che pertanto lo stesso possa conseguire a scadenza perdite in conto
capitale di entità più elevata rispetto ai titoli di debito antergati alle obbligazioni subordinate.
Queste ultime in caso di default presentano infatti un rischio di mancato rimborso maggiore
rispetto a quelle di titoli obbligazionari senior dello stesso emittente ed aventi la medesima
scadenza.
Le Condizioni Definitive devono essere lette congiuntamente al Prospetto di Base costituito dal
Documento di Registrazione, dalla Nota Informativa e dalla Nota di Sintesi.
Il Prospetto di Base [e il suo Supplemento (o i suoi Supplementi)] e le presenti Condizioni Definitive sono a
disposizione del pubblico gratuitamente sul sito internet dell’emittente www.bancaforli.it e, in forma
stampata e gratuita, presso la sede legale della Banca di Forlì Credito Cooperativo S.c. Corso della
Repubblica 2/4, 47121 Forlì e presso tutte le Filiali della Banca.
Per ottenere informazioni complete sull’investimento proposto occorre leggere congiuntamente sia
il Prospetto di Base che le presenti Condizioni Definitive.
1
La Nota di Sintesi dell’Emissione è allegata alle presenti Condizioni Definitive.
L’adempimento di pubblicazione delle presenti Condizioni Definitive non comporta alcun giudizio
della CONSOB sull’opportunità dell’investimento e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso
relativi.
L’investitore è invitato a leggere con particolare attenzione la sezione “FATTORI DI RISCHIO”.
Le presenti Condizioni Definitive sono state trasmesse alla Consob in data 23 luglio 2015.
AVVERTENZA
Si richiama l’attenzione sulla specifica situazione della qualità dei crediti, più ampiamente rappresentata nel
capitolo 3 “Fattori di rischio” del Documento di Registrazione.
Di seguito si riportano i principali indicatori relativi alla rischiosità del credito confrontati con taluni dati
statistici relativi al sistema bancario italiano, come evidenziato nelle note alla tabella seguente:
PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA
31/12/2014
31/12/2013
INDICE
BANCA DI
DATI MEDI DI
BANCA DI
DATI MEDI DI
FORLI’
SISTEMA
FORLI’
SISTEMA
Sofferenze lorde \ impieghi lordi
11,93%
8,60% (*)
7,98%
7,70% (**)
Crediti deteriorati lordi \ impieghi lordi
27,10%
16,80% (*)
20,96%
15,90 (**)
Sofferenze nette \ impieghi netti
6,02%
4,50% (***)
4,36%
4,00% (***)
Crediti deteriorati netti \ impieghi netti
19,81%
10,80% (***)
15,93%
10,00% (***)
Tasso di copertura delle sofferenze
54,54%
52,10% (*)
48,90%
48,50% (**)
Tasso di copertura dei crediti
34,10%
36,50% (*)
29,00%
31,50% (**)
deteriorati
Rapporto sofferenze nette \ patrimonio
netto
49,63%
N.D.
35,37%
N.D.
(*) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2015, Aprile 2015, paragrafo 3.2 “I rischi delle banche”. Vengono
riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro.
(**) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2014, Maggio 2014, paragrafo 3.3 “Il credito”. Vengono riportati i
dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro.
(***) Fonte: Banca d’Italia “Relazione Annuale 2014 – Appendice” del 26 maggio 2015, pag. 129. Vengono riportati i dati medi
riferiti all’intero sistema bancario italiano.
Al 31/12/2014 il totale dei crediti verso clientela in bilancio ammonta a 913,915 milioni di Euro, pari al 62,20%
del totale dell’attivo della Banca, e rappresentano pertanto una fonte di rischiosità significativa. Al 31/12/2014 il
totale dei crediti deteriorati lordi ammonta a 244,631 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto ai 186,358
milioni dell’anno precedente (+ 31,27). Il peso complessivo dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti è
pari al 19,81%, in crescita rispetto al dato al 31/12/2013 in cui il rapporto era del 15,93%. Inoltre, riguardo alla
composizione dei crediti deteriorati si evidenzia che le sofferenze lorde su impieghi lordi al 31/12/2014 risultano
pari all’11,93% in crescita del 49,49% rispetto al dato del 2013 in cui il rapporto era del 7,98%. Anche il dato
delle sofferenze nette su impieghi netti al 31/12/2014 risulta in crescita del 38,07% rispetto al 2013.
Per ulteriori informazioni sulla qualità del credito della banca si rinvia al fattore di rischio “ Rischio connesso al
deterioramento della qualità del credito dell’emittente“ di cui al capitolo 3 “Fattori di rischio” del Documento di
Registrazione (pag. 25).
2
INFORMAZIONI ESSENZIALI
Indicazione di ulteriori conflitti di
interesse rispetto a quanto riportato
al paragrafo 3.1 della Nota
Informativa
Non sono presenti ulteriori conflitti di interesse rispetto a quanto
riportato al paragrafo 3.1 “Interessi di persone fisiche e giuridiche
partecipanti all’Emissione/Offerta” della Nota Informativa.
INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE
Denominazione Obbligazione
Banca di Forlì Credito Cooperativo 07/2015 – 07/2022 TF 4%
Obbligazioni Subordinate Tier II
Codice ISIN
IT0005124307
Data di emissione
27 luglio 2015
Tasso di interesse nominale
4,00 % annuo lordo
2,96 % annuo netto
Tasso di rendimento effettivo lordo
su base annua
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo su base annua è pari a
4,04 %.
Tasso di rendimento effettivo netto
su base annua
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto su base annua è pari a
2,98%
Data di godimento degli interessi
27 luglio 2015
Date di pagamento e di scadenza
degli interessi
Le Cedole saranno pagate in via posticipata, in occasione delle
seguenti Date di Pagamento: 27 gennaio 2016, 27 luglio 2016,
27 gennaio 2017, 27 luglio 2017, 27 gennaio 2018, 27 luglio
2018, 27 gennaio 2019, 27 luglio 2019, 27 gennaio 2020, 27
luglio 2020, 27 gennaio 2021, 27 luglio 2021, 27 gennaio 2022,
27 luglio 2022.
Le Obbligazioni cessano di essere fruttifere di interessi dal 27 luglio
2022.
Data di scadenza
La Data di scadenza del Prestito è il 27 luglio 2022.
Data di delibera dell’emissione da
parte del C.d.A.
L’emissione delle Obbligazioni è stata autorizzata dal Consiglio di
Amministrazione in data 21 luglio 2015.
CONDIZIONI DELL’OFFERTA
Condizioni alle quali l’Offerta è
subordinata
L’Offerta non è subordinata ad alcuna condizione
Ammontare Totale dell’Offerta
L’Ammontare Totale dell’Offerta è pari a Euro 5.000.000, per un
totale di n. 500 Obbligazioni, ciascuna del valore nominale unitario
di Euro 10.000.
Periodo di validità dell’Offerta
Le Obbligazioni saranno offerte dal 24 luglio 2015 al 30 novembre
2015 salvo estensione o chiusura anticipata del Periodo di validità
dell’Offerta.
Ammontare Minimo: n. 1 Obbligazioni.
Ammontare minimo della
sottoscrizione
Date di regolamento
La data di regolamento del Prestito è il 27 luglio 2015 per le
sottoscrizioni effettuate prima della Data di Godimento degli
interessi.
3
Prezzo di Emissione
Per le sottoscrizione effettuate successivamente alla Data di
Godimento la Data di regolamento sarà la data valuta (pagamento)
indicata sul modulo di adesione all’offerta.
Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari al 100,00 % del
Valore Nominale, e cioè Euro 10.000.
Data, 22 luglio 2015
BANCA di FORLI’ Credito Cooperativo S.C.
Il Presidente
4
NOTA DI SINTESI
BANCA DI FORLI’ CREDITO COOPERATIVO 07/2015 – 07/2022 TF 4,00%
OBBLIGAZIONI SUBORDINATE TIER II
ISIN IT0005124307
La Nota di Sintesi è costituita da una serie di elementi informativi obbligatori definiti “Elementi”. Tali Elementi sono
numerati nelle Sezioni da A ad E (A.1 - E.7).
La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi ritenuti necessari per la relativa tipologia di strumenti finanziari e di
Emittente, pertanto, dato che alcuni Elementi non sono necessari, potranno verificarsi degli intervalli nella sequenza di
numerazione degli Elementi stessi.
Anche se un Elemento può essere richiesto nella Nota di Sintesi, in funzione del tipo di titoli ed Emittente, è comunque
possibile che non siano fornite rilevanti informazioni relative all'Elemento in questione. In questo caso è inclusa nella Nota
di Sintesi una breve descrizione dell’Elemento, con la menzione di “Non applicabile”.
SEZIONE A – INTRODUZIONE E AVVERTENZE
A.1
Avvertenza
A.2
Consenso all’uso
del prospetto da
parte
di
intermediari
finanziari
La presente Nota di Sintesi deve essere letta come un’introduzione al Prospetto di Base.
Qualsiasi decisione di investire nelle Obbligazioni dovrebbe basarsi sull’esame da parte
dell’investitore del Prospetto di Base nella sua completezza.
Qualora sia presentato un ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria in merito alle informazioni
contenute nel Prospetto di Base, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del
diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto di Base
prima dell’inizio del procedimento.
La responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la nota di sintesi,
comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la nota di sintesi risulta fuorviante,
imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base o non offre, se
letta insieme con le altre parti del Prospetto di Base, le informazioni fondamentali per aiutare
gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali Obbligazioni.
NON APPLICABILE
L’Emittente non intende accordare il consenso all’utilizzo del Prospetto di Base ad altri
intermediari per una successiva rivendita o collocamento finale delle Obbligazioni.
SEZIONE B - EMITTENTE
B.1
B.2
B.4b
B.5
B.9
B.10
Denominazione
legale e
commerciale
dell’Emittente
Domicilio e forma
giuridica
dell’Emittente,
legislazione in base
alla quale opera e
suo paese di
costituzione
Descrizione delle
tendenze note
riguardanti
l’Emittente e i
settori in cui opera
Appartenenza
dell’Emittente ad un
gruppo
Previsione o stima
degli utili
Eventuali rilievi
contenuti nella
relazione di
“Banca di Forlì Credito Cooperativo Società Cooperativa”
Banca di Forlì Credito Cooperativo Società Cooperativa è una società cooperativa, costituita
in Italia, regolata ed operante in base al diritto italiano.
L’Emittente ha sede legale in Forlì (FC), Corso della Repubblica 2/4, numero di telefono
0543/450811.
L’Emittente attesta che, alla data del Prospetto di Base, non sono note informazioni su
tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere
ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso.
NON APPLICABILE
L’Emittente non appartiene ad un gruppo societario.
NON APPLICABILE
L’Emittente non effettua previsioni o stime degli utili.
NON APPLICABILE
Nessun rilievo è stato formulato dalla Società di Revisione Pricewaterhousecoopers S.p.A. in
ordine agli esercizi 2012, 2013 e 2014.
5
B.12
revisione relativa
alle informazioni
finanziarie relative
agli esercizi
passati.
Informazioni
finanziarie
fondamentali
selezionate
Si riportano di seguito alcuni dati finanziari, patrimoniali, di liquidità e di solvibilità
maggiormente significativi, relativi all’Emittente e tratti dal bilancio degli esercizi chiusi al 31
dicembre 2013 e al 31 dicembre 2014. I dati, espressi in migliaia di euro, sono stati redatti
secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Indicatori di adeguatezza patrimoniale
Di seguito si espongono i requisiti patrimoniali dell’Emittente alla data del 31 dicembre 2014,
calcolati conformemente alla normativa di Basilea 3.
FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI
Capitale primario di classe 1 (CET1)
Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1)
Capitale di classe 1
Capitale di classe 2
Totale Fondi Propri
Totale requisiti prudenziali
Eccedenza/Deficienza
Attività di rischio ponderate
Incidenza percentuale attività ponderate per il rischio sul
totale dell’attivo
31/12/2014
90.676
0
90.676
3
90.679
68.623
22.056
857.787
65,55%
COEFFICIENTI PATRIMONIALI
COEFFICIENTI
COEFFICIENTI MINIMI
AL 31/12/2014
(*)
CET1 Capital Ratio
10,57%
7,00%
TIER 1 Capital Ratio
10,57%
8,00%
Total Capital Ratio
10,57%
10,50%
(*) I coefficienti minimi esposti, richiesti dalla Normativa di Vigilanza, sono comprensivi del
“Buffer di conservazione del capitale”.
L’Emittente non dispone di dati precedenti rispetto al 31/12/2014 ricalcolati secondo gli
standard di Basilea 3, in vigore dal 1° gennaio 201 4.
Informazioni concernenti la qualità del credito
Di seguito si riportano i principali indicatori relativi alla rischiosità del credito confrontati con
taluni dati statistici relativi al sistema bancario italiano, come evidenziato nelle note alla
tabella seguente:
PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA
31/12/2014
31/12/2013
INDICE
BANCA
DATI MEDI
BANCA
DATI MEDI
DI FORLI’ DI SISTEMA DI FORLI’ DI SISTEMA
(1)
(1)
Sofferenze lorde \ impieghi lordi
11,93%
8,60% (*)
7,98%
7,70% (**)
Crediti
deteriorati
lordi
\
27,10%
16,80% (*)
20,96%
15,90 (**)
impieghi lordi (1)
Sofferenze nette \ impieghi netti
6,02%
4,50% (***)
4,36%
4,00% (***)
Crediti
deteriorati
netti
\
19,81% 10,80% (***)
15,93%
10,00% (***)
impieghi netti (1)
Tasso di copertura delle
54,54%
52,10% (*)
48,90%
48,50% (**)
sofferenze
Tasso di copertura dei crediti
34,10%
36,50% (*)
29,00%
31,50% (**)
deteriorati
Rapporto sofferenze nette \
49,63%
N.D.
35,37%
N.D.
patrimonio netto
Rapporto “Grandi Rischi”(2) \
54,79%
N.D.
48,38%
N.D.
impieghi
netti
(valore
di
bilancio)
Rapporto “Grandi Rischi”(2)
13,86%
N.D.
5,63%
N.D.
(valore ponderato) \ impieghi
netti
(*) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2015, Aprile 2015, paragrafo 3.2 “I
6
rischi delle banche”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un
totale di fondi intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro.
(**) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2014, Maggio 2014, paragrafo 3.3 “Il
credito”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi
intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro.
(***) Fonte: Banca d’Italia “Relazione Annuale 2014 – Appendice” del 26 maggio 2015, pag. 129.
Vengono riportati i dati medi riferiti all’intero sistema bancario italiano.
(1) La voce “crediti deteriorati” è composta da: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e scaduti per
controparte e transazione come da definizione di Banca d’Italia
(2) Costituiscono “Grandi Rischi” ai sensi della normativa di vigilanza, le esposizioni di importo pari o
superiore al 10% dei Fondi Propri nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi.
Gli indicatori relativi alla qualità del credito registrano un peggioramento nel 2014 rispetto al
2013, imputabile alle difficoltà riscontrate dagli operatori economici a seguito della crisi
congiunturale che perdura già da alcuni anni. La difficile situazione economica ha comportato
la necessità di effettuare rettifiche su crediti in misura crescente nel 2014 rispetto al 2013,
come testimoniato dall’importo relativo al totale delle rettifiche di valore su crediti effettuate e
dai rapporti di copertura delle partite anomale e delle sofferenze sopra riportati, che sono in
aumento rispetto ai periodi precedenti.
La composizione dei crediti deteriorati è la seguente (dati in migliaia di Euro):
COMPOSIZIONE CREDITI DETERIORATI
Sofferenze lorde
Sofferenze nette
Incagli lordi
Incagli netti
Crediti ristrutturati lordi
Crediti ristrutturati netti
Crediti scaduti lordi
Crediti scaduti netti
Totale crediti deteriorati netti
Totale crediti deteriorati lordi
Totale rettifiche di valore su crediti (**)
Totale crediti netti
Costo del credito (*)
31/12/2014
31/12/2013
107.694
48.961
112.092
88.791
19.768
18.559
5.077
4.900
244.631
161.211
32.888
813.915
4,04%
70.934
36.245
81.136
63.449
17.386
16.308
16.902
16.311
186.358
132.313
24.591
830.514
2,96%
(*) Tale indicatore è misurato come rapporto tra il totale delle rettifiche di valore su crediti e il totale dei
crediti netti.
(**) Si considerano le rettifiche di valore su crediti deteriorati effettuate nel periodo di riferimento.
Di seguito si riportano le esposizioni che costituiscono “grande rischio” ai sensi della
normativa di Vigilanza. Si considera “grande rischio” ogni esposizione nei confronti di un
cliente o di un gruppo di clienti di importo pari o superiore al 10% del Patrimonio di Vigilanza.
GRANDI RISCHI
Valore di Bilancio
Valore ponderato
Numero
31/12/2014 (*)
445.924
112.792
4
31/12/2013
401.800
46.780
2
(dati in migliaia di euro)
(*) Dal 01/01/2014, secondo la normativa di Basilea 3, non si fa più riferimento a “Grandi Rischi” ma a
“Grandi Esposizioni”.
Le posizioni classificate come “grandi esposizioni” al 31/12/2014 sono rappresentate da:
- investimenti in titoli di Stato italiani per 320,447 milioni di Euro;
- crediti verso Istituti Centrali di categoria (2 posizioni) per 102,902 milioni di Euro,
collegati ad operazioni di investimento della liquidità aziendale;
- crediti verso la Repubblica Italiana per attività fiscali, per 22,575 milioni di Euro.
Al 31/12/2014 tra le “grandi esposizioni” non figurano esposizioni verso la clientela
dell’Emittente.
Le posizioni classificate come “grandi rischi” al 31/12/2013 sono rappresentate da:
- investimenti in titoli di Stato italiani per 341,737 milioni di Euro;
- crediti verso l’Istituto Centrale di Categoria Iccrea Banca SpA per 60,063 milioni d
Euro, collegati ad operazioni di investimento della liquidità aziendale.
7
Informazioni sulla liquidità dell’Emittente
Il rischio di liquidità si manifesta in genere sotto forma di inadempimento dei propri impegni di
pagamento causato dall’incapacità di reperire provvista (liquidity funding risk) e/o dalla
presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Tale rischio può anche
manifestarsi come perdita rispetto al fair value derivante dalla forzata cessione di attività o, in
senso più lato, come perdita in termini reputazionali e di opportunità di business.
Di seguito sono riportati i principali indicatori di liquidità dell’Emittente:
PRINCIPALI DATI INDICATORI DI LIQUIDITA’
31/12/2014
Loan to deposit ratio
88,49%
Liquidity Coverage Ratio - LCR
199%
Net Stable Funding Ratio - NSFR
106%
31/12/2013
92,40%
846%
102%
Il “Loan to deposit ratio”, che misura il rapporto tra impieghi e raccolta, è diminuito rispetto al
31/12/2013, a causa dell’evoluzione positiva della raccolta e della dinamica degli impieghi in
rallentamento.
Il “Liquidity Coverage Ratio” o “LCR” è un indicatore della liquidità a breve termine, in un
orizzonte temporale di un mese. Si misura con il rapporto tra lo stock di attività liquide di
elevata qualità (ad esempio, cassa e titoli di Stato eleggibili) e il totale dei deflussi di cassa
netti previsti nei successivi 30 giorni di calendario. Al 31/12/2014 l’indicatore si attesta ad un
livello ben superiore alla soglia minima prevista dal Comitato di Basilea per l’entrata in vigore
della nuova normativa di vigilanza (60% a partire dal 1° gennaio 2015, con un minimo in
progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018 secondo la CRR –
regolamento UE n. 575/2013).
Il “Net Stable Funding Ratio” o “NSFR” è un indicatore di liquidità strutturale, che misura il
rapporto tra fonti stabili di raccolta e impieghi da finanziare. Negli ultimi anni l’indicatore si è
mantenuto sostanzialmente costante intorno all’unità. Il miglioramento rispetto al 31/12/2013
è da ascrivere in buona parte al rallentamento degli impieghi. Si evidenzia a tal proposito che
mentre la proposta del Comitato di Basilea prevedeva una soglia minima del 100% da
rispettare a partire dal 1° gennaio 2018, la normat iva comunitaria (CRR) per il momento non
contempla un limite regolamentare sulla liquidità strutturale.
Nell’ambito della gestione della liquidità aziendale, l’Emittente accede alle operazioni di
rifinanziamento presso la BCE per il tramite di Iccrea Banca SpA, utilizzando la tecnica del
pool di collateral. In particolare, la Banca ha l’obbligo di detenere attività eleggibili presso la
BCE per un importo almeno pari al valore delle operazioni di raccolta effettuate presso la
Banca Centrale. Il funzionamento del pool di collateral non prevede la possibilità di
identificare specifici titoli a fronte delle singole operazioni di finanziamento presso la BCE, ma
opera secondo una logica indistinta di capienza dello stesso pool rispetto all’esposizione
netta presso la Banca Centrale Europea.
FINANZIAMENTI COLLATERALIZZATI IN ESSERE AL 31/12/2014
TIPO OPERAZIONE
IMPORTO
SCADENZA
LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE
75.000.000 €
29/01/2015
LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE
65.000.000 €
26/02/2015
TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation) con
49.760.000 €
26/09/2018
BCE
Finanziamento in Pool di Collateral con Iccrea Banca
52.000.000 €
12/03/2015
Finanziamento in Pool di Collateral con Iccrea Banca
9.500.000 €
02/01/2015
Totale
251.260.000 €
FINANZIAMENTI COLLATERALIZZATI IN ESSERE AL 31/12/2013
TIPO OPERAZIONE
IMPORTO
SCADENZA
LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE
75.000.000 €
29/01/2015
LTRO (Long Term Refinancing Operation) con BCE
65.000.000 €
26/02/2015
Asta BCE mensile
60.000.000 €
13/01/2014
Asta BCE setimanale
45.000.000 €
08/01/2015
Totale
245.000.000 €
In tema di capacità di smobilizzo di attività sul mercato (Market Liquidity Risk) per far fronte
ad eventuali sbilanci da finanziare, l’Emittente presenta al 31/12/2014 un ammontare di titoli
stanziabili presso la BCE al fine di ottenere finanziamenti per un importo di 70,51 milioni di
Euro. Tale ammontare è costituito da titoli di stato italiani che presentano un elevato grado di
liquidabilità, anche in condizioni di stress.
ATTIVITA’ NON VINCOLATE DISPONIBILI,
UTILIZZABILI COME GARANZIA DI
FINANZIAMENTI COLLATERALIZZATI
31/12/2014
70.511.884 €
31/12/2013
168.478.784 €
8
L’Emittente detiene un ammontare di attività stanziabili a garanzia di finanziamenti
collateralizzati, al fine di mantenere una buona posizione di liquidità che permetta di
fronteggiare eventuali situazioni di tensione.
Alla data del prospetto l’Emittente ritiene che né il Funding Liquidity Risk né il Market Liquidity
Risk comportino un rischio apprezzabile , in considerazione del proprio profilo di liquidità.
Esposizione al debito sovrano
Al 31 dicembre 2014 l’Emittente detiene titoli di debito emessi da Sati sovrani per un valore
esposto in bilancio pari a 320.446 milioni di Euro, interamente rappresentati da debito
emesso dallo Stato Italiano. Tale esposizione rappresenta il 24,49 % del totale attivo
dell’Emittente.
Titoli di Stato Italiani
Totale Attivo
% Titoli Stato su Totale Attivo
(dati in migliaia di Euro)
31/12/2014
Valore
Valore di
Nominale
Bilancio
315.000
320.446
1.308.564
24,49%
31/12/2013
Valore
Valore
di
Nominale
Bilancio
328.775
336.703
1.293.369
26,03%
Il valore di bilancio corrisponde con il fair value in quanto tutte le esposizioni sono classificate
tra le “Attività disponibili per la vendita”, che al 31/12/2014 ammontavano complessivamente
a 334.460 migliaia di euro (al 31/12/2013 erano pari a 345.351 migliaia di euro).
Il debito sovrano italiano alla data di redazione del presente documento è valutato dalle
principali agenzie di rating come segue:
AGENZIA DI RATING
Moody’s
Standard & Poor’s
Fitch
RATING
Baa2
BBB
BBB+
Di seguito si rappresenta l’incidenza dell’esposizione verso il debito sovrano sul totale delle
attività finanziarie detenute dall’Emittente, distinte per classe di appartenenza:
CLASSIFICAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
di cui "debito sovrano"
31/12/2014
31/12/2013
1.667
-
3.260
-
% di incidenza del "debito sovrano"
-
-
Attività finanziarie valutate al fair value
0
475
di cui "debito sovrano"
-
-
% di incidenza del "debito sovrano"
-
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita
334.460
345.351
di cui "debito sovrano"
320.446
336.703
% di incidenza del "debito sovrano"
95,81%
97,50%
4.713
4.710
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
di cui "debito sovrano"
-
-
% di incidenza del "debito sovrano"
Totale attività finanziarie
340.840
353.796
di cui "debito sovrano"
320.446
336.703
% di incidenza del "debito sovrano"
(dati in migliaia di Euro).
94,02%
95,17%
L’esposizione dell’Emittente verso Stati sovrani è unicamente rappresentata da attività
finanziarie, in particolare titoli di debito come sopra specificato. La Banca non ha effettuato
finanziamenti a Stati sovrani.
Informazioni sul rischio di mercato e sul rischio di tasso di interesse
L’Emittente monitora giornalmente l’andamento del VaR (Value at Risk), come misura del
rischio di mercato del proprio portafoglio titoli di proprietà. Il valore a rischio, calcolato su dieci
giorni con l’intervallo di confidenza adottato del 99%, rappresenta l’importo massimo di perdita
che il portafoglio, qualora rimanga inalterato, potrebbe subire nell’arco di tempo considerato
(10 giorni).
Al 31/12/2014 la misura del Value at Risk 99% a 10 giorni era pari a 4.490.294 € (1,35% del
valore di mercato dell’intero portafoglio titoli di proprietà della Banca). Al 31/12/2013 la misura
del Value at Risk 99% a 10 giorni era pari a 7.624.174 € (2,19% del valore di mercato
9
dell’intero portafoglio titoli di proprietà della Banca).
L’Emittente monitora il rischio di tasso di interesse attraverso una procedura di Asset &
Liability Management, che calcola le variazioni del valore economico delle attività e delle
passività (cd. banking book)a seguito di uno shock parallelo e immediato delle curve dei tassi
pari a 100 e 200 basis point. Stante l’attuale struttura dei tassi, che per la parte a breve è
prossima allo zero, non si formulano ipotesi di shock negativi della curva, ma si considerano
solo ipotesi di shift delle curve di +100 e +200 basis point.
Alla data del 31/12/2014 la simulazione dell’impatto sul banking book e sul Patrimonio di
Vigilanza ha prodotto i seguenti risultati:
IPOTESI SHOCK CURVA
DEI TASSI
Incremento
immediato
parallelo di +100 bps
Incremento
immediato
parallelo di +200 bps
e
IMPATTO SU
VALORE DEL
BANKING BOOK
- 13.225.000 €
IMPATTO % SU
VALORE BANKING
BOOK
- 6,67%
IMPATTO % SU
PATRIMONIO DI
VIGILANZA
- 13,84%
e
- 21.556.000 €
- 10,87%
- 22,56%
Inoltre viene monitorato l’impatto di una variazione dei tassi sul margine di interesse, con
l’orizzonte temporale di un anno. Si considera uno shock di +100 basis point, distribuito in 4
rialzi da 25 basis point durante l’anno, con l’ipotesi di mantenere costanti i volumi di
operatività.
La simulazione effettuata al 31/12/2014 ha evidenziato una variazione positiva del margine di
interesse per 398.929 €. In base a tale simulazione effettuata l’aumento del costo della
raccolta da banche e a vista presso la clientela è più che compensato dall’aumento dei ricavi
delle attività, specialmente degli impieghi a vista indicizzati. Il contributo all’aumento del
margine di interesse fornito dall’aumento dei tassi sui mutui a tasso variabile è mitigato dalla
presenza su molti mutui di un’opzione floor sul tasso di interesse, che al momento fa sì che
questa parte dell’attivo creditizio sia poco sensibile all’aumento dei tassi. La presenza
all’interno del portafoglio titoli di proprietà di una quota importante di titoli a tasso variabile
(circa il 50% del totale) contribuisce alla dinamica positiva del margine di interesse in uno
scenario di rialzo dei tassi.
Principali dati di Stato Patrimoniale e Conto Economico
PRINCIPALI DATI DI STATO PATRIMONIALE
31/12/2014
Raccolta diretta da clientela
926.928
Raccolta indiretta
207.773
Attività Finanziarie
340.881
Crediti
813.915
Patrimonio Netto
98.662
Posizione Interbancaria Netta
- 168.160
Totale Attivo
1.308.564
(dati in migliaia di Euro)
31/12/2013
917.337
215.383
353.798
830.514
102.462
- 200.527
1.293.369
Variazione %
1,05%
-3,53%
-3,66%
-2,00%
-3,71%
Il Patrimonio netto è in diminuzione rispetto al 31/12/2013. Tale risultato è da ascrivere
sostanzialmente al risultato negativo dell’esercizio 2014, che ha registrato una perdita pari a
5,22 milioni di Euro.
La posizione interbancaria netta al 31/12/2014 è negativa per 168,16 milioni di Euro, in
miglioramento rispetto alla posizione al 31/12/2013. Di seguito si espone una tabella di
dettaglio:
POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA
Crediti verso banche
Debiti verso banche
Totale posizione interbancaria netta
31/12/2014
84.045
252.205
-168.160
31/12/2013
44.818
245.345
-200.527
VARIAZIONE
39.227
6.860
32.367
I debiti verso banche sono costituiti da finanziamenti interbancari accesi presso l’Istituto
Centrale di categoria ICCREA BANCA e garantiti da titoli di stato italiani e da titoli derivanti da
autocartolarizzazione di crediti. Il totale dei finanziamenti interbancari è di poco aumentato nel
corso del 2014.
Il notevole ricorso a finanziamenti interbancari collateralizzati è motivato dalla possibilità di
sfruttare le opportunità di finanziamento a tassi più bassi su tale canale rispetto ad altre fonti
di finanziamento, come conseguenza della politica monetaria espansiva della Banca Centrale
Europea.
I Crediti verso banche sono costituiti da depositi di liquidità accesi presso controparti
interbancarie tra cui lo stesso Istituto Centrale ICCREA BANCA. L’importo di tali depositi è
10
notevolmente aumentato nel corso del 2014, in quanto si è deciso di indirizzare parte degli
investimenti della liquidità aziendale in depositi vincolati interbancari piuttosto che in titoli di
stato italiani.
L’Emittente calcola anche il coefficiente di leva finanziaria (Leverage Ratio), che misura il
rapporto tra il capitale aziendale e il volume delle attività, comprese le esposizioni fuori
bilancio, ed ha l’intento primario di tenere monitorati i volumi intermediati e la sostenibilità
rispetto all’aggregato patrimoniale. La banca monitora l’indicatore di leva finanziaria
utilizzando l’indice costruito secondo quanto indicato all’art. 29 del Regolamento UE CRR
575/2013. Alla data del 31/12/2014 l’indicatore di leva finanziaria della banca si attesta al
6,6%.
PRINCIPALI DATI DI CONTO ECONOMICO
31/12/2014
Margine di interesse
25.299
Margine di intermediazione
45.866
Risultato netto gestione finanziaria
12.978
Costi operativi
19.777
Utile d’esercizio
-5.220
(dati in migliaia di Euro)
Dichiarazioni
dell’Emittente
B.13
B.14
B.15
B.16
B.17
Fatti recenti
rilevanti per la
solvibilità
dell’Emittente
Dipendenza da altri
soggetti
all’interno
del gruppo
Descrizione delle
principali attività
dell’Emittente
Attestazione legami
di controllo
Rating dell’Emittente
31/12/2013
26.145
39.072
14.481
19.384
- 3.779
Variazione %
-3,24%
17,39%
-10,38%
2,04%
-38,13%
Il risultato economico negativo dell’esercizio 2014 continua a riflettere le difficoltà che ad
interessano il tessuto economico del territorio di competenza della Banca, che rendono
inevitabile l’effettuazione di accantonamenti sempre maggiori, a fronte di crediti il cui incasso
è divenuto problematico. Nel corso del 2014 sono state effettuate rettifiche di valore nette per
32,8 milioni di euro. Nel corso del 2013 tale valore si era assestato a 24,5 milioni di Euro
L’Emittente dichiara che non si sono verificati cambiamenti negativi sostanziali delle
prospettive dalla data dell’ultimo bilancio sottoposto a revisione pubblicato.
L’Emittente attesta che non si sono verificati cambiamenti significativi della situazione
finanziaria o commerciale dalla chiusura dell’ultimo esercizio per il quale sono state
pubblicate informazioni finanziarie sottoposte a revisione.
Non si sono verificati fatti recenti nella vita dell’Emittente che risultino rilevanti per la
valutazione della sua solvibilità.
NON APPLICABILE
L’Emittente non appartiene ad un gruppo societario. L’Emittente non dipende da altri soggetti
e gode di piena autonomia decisionale.
La Banca di Forlì Credito Cooperativo S.c. ha per oggetto la raccolta del risparmio e
l’esercizio del credito nelle sue varie forme. Essa può compiere, con l’osservanza delle
disposizioni vigenti, tutte le operazioni ed i servizi bancari e finanziari consentiti ed ogni altra
operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. La
Banca è autorizzata a prestare i seguenti servizi di investimento: negoziazione per conto
proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, sottoscrizione e/o collocamento senza
preventiva sottoscrizione o acquisto a fermo ovvero assunzione di garanzia nei confronti
dell’Emittente, gestione di portafogli, ricezione e trasmissione di ordini e consulenza in
materia di investimenti. Nel settore del risparmio gestito e nel comparto assicurativo la Banca
ha stretto rapporti di collaborazione con alcune delle principali case di investimento e
compagnie assicurative per la distribuzione al pubblico dei loro prodotti. L’attività nei confronti
della clientela viene svolta tramite la propria rete di Filiali, il servizio di Home-Banking e gli
sportelli ATM.
NON APPLICABILE
L’Emittente non è direttamente o indirettamente controllato da altri soggetti.
NON APPLICABILE
All’Emittente ed ai suoi titoli di debito non è stato attribuito alcun livello di rating.
SEZIONE C – STRUMENTI FINANZIARI
C.1
C.2
Descrizione degli
strumenti
finanziari
offerti
Valuta
di
emissione
degli strumenti
Denominazione Obbligazione “Banca di Forlì Credito Cooperativo 07/2015 – 07/2022 TF 4%
Obbligazioni Subordinate Tier II”; Codice ISIN IT0005124307; Valore Nominale Unitario
10.000 EURO; Data di emissione 27 luglio 2015; Data di scadenza 27 luglio 2022.
Le Obbligazioni oggetto del programma di emissione sono denominate in Euro.
11
C.5
C.8
finanziari
Restrizioni alla
libera trasferibilità
Diritti connessi agli
strumenti
finanziari
Ranking
Non vi sono limiti alla libera circolazione e trasferibilità delle Obbligazioni fatta eccezione per
quanto disciplinato al punto seguente:
o Le Obbligazioni non sono strumenti registrati nei termini richiesti dai testi in vigore del
“United States Securities Act” del 1933: conformemente alle disposizioni del “United
States Commodity Exchange Act” la negoziazione delle Obbligazioni non è autorizzata
dal “United States Commodity Futures Trading Commission” (“CFTC”). Le Obbligazioni
non possono in nessun modo essere proposte, vendute o consegnate direttamente o
indirettamente negli Stati Uniti d’America o a cittadini americani.
o Le Obbligazioni non possono essere vendute o proposte in Gran Bretagna, se non
conformemente alle disposizioni del “Public Offers of Securities Regulations 1995” e alle
disposizioni applicabili del “FSMA 2000”. Il prospetto di vendita può essere reso
disponibile solo alle persone designate dal “FSMA 2000”.
Le Obbligazioni incorporano i diritti previsti dalla normativa vigente per i titoli della stessa
categoria e, quindi, il diritto alla percezione degli interessi e il diritto al rimborso del capitale
alla data di scadenza, salvo il caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure
concorsuali dell’Emittente, e fatto salvo il verificarsi di un “evento regolamentare”. Il diritto al
pagamento degli interessi si prescrive decorsi 5 anni dal momento in cui gli interessi sono
divenuti esigibili. Il diritto al rimborso del capitale si prescrive decorsi 10 anni dalla data in cui
le Obbligazioni, o le singole rate di ammortamento, sono divenute rimborsabili.
Le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie possono tuttavia adottare
per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca, tra i vari strumenti previsti,
lo strumento del “bail-in” come da Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea Il 12 giugno 2014 (c.d.
“Banking Resolution and Recovery Directive” o “Direttiva in tema di risanamento e risoluzione
degli enti creditizi”).
Tale strumento conferisce alle Autorità il potere di svalutazione, con possibilità di
azzeramento del valore nominale, nonché di conversione in titoli di capitale delle obbligazioni.
Pertanto, con l’applicazione del “bail-in”, gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al rischio
di veder svalutato, azzerato, ovvero convertito in titoli di capitale il proprio investimento, in via
permanente, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
Inoltre la Direttiva prevede, relativamente alle obbligazioni subordinate che nei casi in cui
l'ente si trovi al c.d. "punto di insostenibilità economica" e prima che sia avviata qualsiasi altra
azione di risoluzione della crisi, le Autorità siano obbligate ad esercitare senza indugio il
potere di svalutazione di tali strumenti o di conversione degli stessi in strumenti di capitale. Le
Autorità avranno il potere di cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza degli
Strumenti Finanziari, l’importo degli interessi pagabili o la data a partire dalla quale tali
interessi divengono pagabili, anche sospendendo il pagamento per un periodo transitorio.
Le Obbligazioni sono “passività subordinate” dell’Emittente di tipo Tier II, ai sensi e per gli
effetti delle disposizioni contenute nella Parte Due (Fondi Propri), Titolo I (Elementi dei Fondi
Propri), Capo 4 (Capitale di Classe 2), art. 62, 63 e 77 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le
imprese di investimento (il “CRR”) e della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17
dicembre 2013, “Applicazione in Italia del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e della
direttiva 2013/36/UE (CRD4)”, Parte II, Capitolo I.
In caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, il debito
relativo alle Obbligazioni sarà rimborsato, in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di
subordinazione, solo dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente
subordinati e prima di quelli con un maggiore grado di subordinazione, salvo l’eventuale
utilizzo del “bail in” e degli altri strumenti di risoluzione delle crisi bancarie.
In caso di liquidazione o di sottoposizione a procedure concorsuali dell'Emittente (ivi inclusa
la liquidazione coatta amministrativa, come disciplinata dagli Artt. da 80 a 94 del Testo Unico
Bancario) le Obbligazioni Tier II saranno rimborsate, per Capitale ed Interessi residui:
I. solo dopo che siano stati soddisfatti tutti i creditori dell'Emittente privilegiati e
ordinari;
II. pari passu con i titolari di tutte le emissioni parimenti subordinate dell’Emittente e
con i creditori dell’Emittente caratterizzati dal medesimo grado di subordinazione;
C.9
Data di godimento
e scadenza degli
III. in ogni caso con precedenza rispetto ai titolari di obbligazioni, titoli assimilabili,
strumenti o posizioni negoziali caratterizzati da un grado di subordinazione
maggiore rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate Tier II (ad esempio, i
titolari di azioni ordinarie rappresentative del capitale dell’Emittente ovvero gli
strumenti Tier I).
Dalla Data di Godimento Interessi, 27 luglio 2015, le Obbligazioni fruttano interessi pagabili in
via posticipata in occasione delle Date di Pagamento: 27 gennaio 2016, 27 luglio 2016, 27
gennaio 2017, 27 luglio 2017, 27 gennaio 2018, 27 luglio 2018, 27 gennaio 2019, 27 luglio
12
interessi
Tasso di interesse
nominale e
indicazione,
qualora il tasso
non sia fisso o
prefissato,
del parametro
sottostante al
calcolo degli
interessi
Data di scadenza
e
modalità di
ammortamento del
prestito
C.10
C.11
Tasso di
rendimento
Rappresentante
dei detentori dei
titoli di debito
Componenti
derivative
Ammissione alle
negoziazioni e
mercato
secondario
2019, 27 gennaio 2020, 27 luglio 2020, 27 gennaio 2021, 27 luglio 2021, 27 gennaio 2022, 27
luglio 2022.
.
Dalla data di godimento le Obbligazioni a tasso fisso maturano interessi calcolati applicando
al valore nominale un tasso di interesse prefissato costante pari al 4,00% annuo lordo.
La durata delle Obbligazioni Subordinate Tier II sarà pari o superiore a cinque anni. Le
Obbligazioni saranno rimborsate in un’unica soluzione alla Data di Scadenza 27 luglio 2022,
fatto salvo il verificarsi di un “evento regolamentare”. In particolare le Obbligazioni possono
essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque anni dalla Data di
Emissione, in corrispondenza con ogni Data di Pagamento, nel caso in cui esista una
variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni che potrebbe comportarne
l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi
propri di qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”)1 previa autorizzazione dell’Autorità di
Vigilanza.
L’esercizio della facoltà di rimborso anticipato verrà comunicato ai possessori delle
Obbligazioni mediante pubblicazione di un avviso sul sito internet dell’Emittente con un
preavviso di almeno 10 giorni lavorativi. In caso di esercizio della facoltà di rimborso
anticipato, le Obbligazioni saranno rimborsate mediante il pagamento di un ammontare pari al
100% del loro valore nominale.
Il tasso di rendimento effettivo annuo lordo delle Obbligazioni è pari a 4,04 %
Il tasso di rendimento effettivo annuo netto delle Obbligazioni è pari a 2,98%.
NON APPLICABILE
Non è prevista la presenza di un rappresentante dei detentori delle Obbligazioni
NON APPLICABILE
Per le obbligazioni relative al presente programma di emissione non è prevista la presenza di
componenti derivative.
Non è prevista l’ammissione delle Obbligazioni alle quotazioni presso Mercati Regolamentati,
Sistemi Multilaterali di Negoziazione (MTF) o Internalizzatori Sistematici. L’Emittente non
assume l’onere di controparte e quindi non si impegna a riacquistare qualunque quantitativo
di Obbligazioni su richiesta dell’investitore; tuttavia la Banca si riserva comunque la facoltà di
effettuare operazioni negoziazione delle Obbligazioni, mediante prestazione del servizio di
negoziazione in conto proprio ai sensi della Direttiva 2004/39/CE (MiFID), fermo restando che
per tali operazioni è richiesta l’ autorizzazione preventiva da parte di Banca d’ Italia.
Con riferimento a ciascun Prestito Obbligazionario, in considerazione della clausola di
subordinazione, sono previste specifiche limitazioni ed autorizzazioni per l’attività di riacquisto
sul mercato secondario da parte dell’emittente. Il riacquisto sul mercato secondario,
nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio, è infatti soggetto a limitazioni ed
autorizzazioni dell’Autorità competente ai sensi della normativa comunitaria e nazionale pro
tempore vigente.
In assenza della citata autorizzazione preventiva al riacquisto, l’emittente si troverebbe
nell’impossibilità di riacquistare liberamente i titoli.
SEZIONE D – RISCHI
D.2
Fattori
di
rischio
relativi
all’Emittente
Si riporta una sintesi dei principali fattori di rischio relativi all'Emittente (riportati per esteso nel
Documento di Registrazione).
RISCHIO RELATIVO ALL’ASSENZA DEL CREDIT SPREAD DELL’EMITTENTE
Si richiama l’attenzione dell’investitore sulla circostanza che, per l’Emittente, non è possibile
determinare un valore di credit spread (inteso come differenza tra il rendimento di un’obbligazione
plain vanilla di propria emissione e il tasso Interest Rate Swap su durata corrispondente) atto a
consentire un ulteriore apprezzamento della rischiosità dell’Emittente.
RISCHIO CONNESSO ALLA PERDITA ECONOMICA REGISTRATA NEGLI ULTIMI DUE ESERCIZI
1
Tale previsione si riferisce all’art. 63, lett. j) e articolo 78, comma 4 del Regolamento UE del 26 giugno 2013 n. 575
13
L’Emittente ha chiuso l’esercizio 2014 con una perdita di 5,22 milioni di euro, e l’esercizio 2013 con
una perdita di 3,779 milioni di euro. Il risultato economico negativo in entrambi gli esercizi è
riconducibile al forte incremento delle rettifiche su crediti operate dalla Banca in seguito al perdurare
della crisi economica, ed in conseguenza delle indicazioni formulate dall’Organo di Vigilanza circa
l’applicazione di criteri più stringenti per quanto riguarda la valutazione degli immobili posti a garanzia
degli affidamenti. Nel corso del 2013 sono state effettate Rettifiche di valore per deterioramento di
crediti per 24,591 milioni di Euro, e nel corso del 2014 il totale di tali rettifiche di valore ammonta a
32,888 milioni di euro.
RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL DEBITO SOVRANO
Al 31/12/2014 l’Emittente ha un’esposizione verso il debito sovrano italiano, interamente rappresentato
da Titoli di Stato, per un valore di bilancio di 320,446 milioni di Euro, che costituisce il 24,49% del
totale dell’attivo ed il 94,02% del totale del valore di bilancio delle attività finanziarie detenute dalla
Banca. L’Emittente non ha esposizione verso il debito sovrano di altri Paesi. L’eventuale aggravarsi
della situazione del debito sovrano italiano, potrebbe ingenerare effetti negativi sui risultati operativi
dell’Emittente, nonché sulla propria situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria.
31/12/2014
Val.
Val. Bilancio
Nominale
315.000
320.446
1.308.564
24,49%
31/12/2013
Val. Nominale
Val. Bilancio
Titoli di Stato Italiani
Totale Attivo
% Titoli Stato su Totale
Attivo
(dati in migliaia di Euro)
328.775
336.703
1.293.369
26,03%
Il valore di bilancio corrisponde con il fair value in quanto tutte le esposizioni sono classificate tra le
“Attività disponibili per la vendita”, che al 31/12/2014 ammontavano complessivamente a 334.460
migliaia di euro (al 31/12/2013 erano pari a 345.351 migliaia di euro).
Il debito sovrano italiano alla data di redazione del presente documento è valutato dalle principali
agenzie di rating come segue:
AGENZIA DI RATING
Moody’s
Standard & Poor’s
Fitch
RATING
Baa2
BBB
BBB+
L’esposizione dell’Emittente verso Stati sovrani è unicamente rappresentata da attività finanziarie, in
particolare titoli di debito come sopra specificato. La Banca non ha effettuato finanziamenti a Stati
sovrani.
RISCHIO CONNESSO AL DETERIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL
CREDITO
DELL’EMITTENTE
Il rischio connesso al deterioramento delle qualità del credito dell’Emittente può portare, con il
perdurare della crisi economica/finanziaria generale che sta interessando l’economia locale e
nazionale, ad un aumento dell’incapacità della clientela di onorare gli impegni assunti, con effetti
negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della banca. Un deterioramento della
qualità del credito espone l’Emittente al rischio di una possibile svalutazione delle singole esposizioni
creditizie, che comporta un incremento delle rettifiche di valore sul portafoglio crediti, con un
conseguente impatto negativo sulla redditività dell’impresa. Una riduzione della redditività aziendale
può determinare una minore capacità di autofinanziamento con possibili effetti sul profilo patrimoniale
dell’Emittente.
Al 31/12/2014 il totale dei crediti verso clientela in bilancio ammonta a 913,915 milioni di Euro, pari al
62,20% del totale dell’attivo della Banca, e rappresentano pertanto una fonte di rischiosità significativa.
Al 31/12/2014 il totale dei crediti deteriorati lordi ammonta a 244,631 milioni di euro, in sensibile
aumento rispetto ai 186,358 milioni dell’anno precedente (+ 31,27%). L’attività di valutazione dei crediti
deteriorati ha portato ad effettuare nel primo semestre 2014 ingenti rettifiche di valore, portando la
capienza dei fondi a copertura di tali partite a 83,420 milioni di euro, e l’esposizione netta verso attività
deteriorate a 161,211 milioni di euro, che è risultata in aumento rispetto ai 132,313 milioni del
31/12/2013 (+ 21,84%). Il peso complessivo dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti è pari
al 19,81%, in crescita rispetto al dato al 31/12/2013 in cui il rapporto era del 15,93%. Inoltre riguardo
alla composizione dei crediti deteriorati si evidenzia che le sofferenze lorde su impieghi lordi al
31/12/2014 risultano pari all’11,93% in crescita del 49,49% rispetto al dato del 2013 in cui il rapporto
era del 7,98%. Anche il dato delle sofferenze nette su impieghi netti al 31/12/2014 risulta in crescita del
38,07% rispetto al 2013. Il rapporto tra le rettifiche di valore su crediti e il totale crediti netti è pari al
4,04% al 31/12/2014, e al 2,96% al 31/12/2013. Tale indicatore esprime chiaramente l’aumento del
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costo del rischio di credito nell’ultimo anno.
Di seguito si riportano i principali indicatori relativi alla rischiosità del credito confrontati con taluni dati
statistici relativi al sistema bancario italiano, come evidenziato nelle note alla tabella seguente”.
PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIOSITA’ CREDITIZIA
31/12/2014
31/12/2013
INDICE
BANCA DI
DATI MEDI
BANCA DI DATI MEDI DI
FORLI’
DI SISTEMA
FORLI’
SISTEMA (1)
(1)
Sofferenze lorde \ impieghi lordi
11,93%
8,60% (*)
7,98%
7,70% (**)
Crediti deteriorati lordi \ impieghi lordi
27,10%
16,80% (*)
20,96%
15,90 (**)
(1)
Sofferenze nette \ impieghi netti
6,02%
4,50% (***)
4,36%
4,00% (***)
Crediti deteriorati netti \ impieghi netti
19,81%
10,80% (***)
15,93%
10,00% (***)
(1)
Tasso di copertura delle sofferenze
54,54%
52,10% (*)
48,90%
48,50% (**)
Tasso di copertura dei crediti
34,10%
36,50% (*)
29,00%
31,50% (**)
deteriorati
Rapporto
sofferenze
nette
\
49,63%
N.D.
35,37%
N.D.
patrimonio netto
Rapporto “Grandi Rischi”(2) (valore
54,79%
N.D.
48,38%
N.D.
di bilancio) \ impieghi netti
Rapporto “Grandi Rischi”(2) (valore
13,86%
N.D.
5,63%
N.D.
ponderato) \ impieghi netti
(*) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2015, Aprile 2015, paragrafo 3.2 “I rischi delle
banche”. Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi
intermediati inferiori a 3,6 miliardi di Euro.
(**) Fonte: Banca d’Italia, “Rapporto sulla stabilità finanziaria” n. 1/2014, Maggio 2014, paragrafo 3.3 “Il credito”.
Vengono riportati i dati medi riferiti alla categoria “Banche minori”, ovvero con un totale di fondi intermediati inferiori
a 3,6 miliardi di Euro.
(***) Fonte: Banca d’Italia “Relazione Annuale 2014 – Appendice” del 26 maggio 2015, pag. 129. Vengono riportati
i dati mediriferiti all’intero sistema bancario italiano.
(1) La voce “crediti deteriorati” è composta da: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e scaduti per controparte e
transazione come da definizione di Banca d’Italia
(2) Costituiscono “Grandi Rischi” ai sensi della normativa di vigilanza, le esposizioni di importo pari o superiore al
10% dei Fondi Propri nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi.
RISCHIO CONNESSO CON LA CRISI ECONOMICO/FINANZIARIA GENERALE
La capacità reddituale e la stabilità dell’Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale
e dalla dinamica dei mercati finanziari ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita
dell’economia del Paese in cui la Banca opera (inclusa la sua affidabilità creditizia), nonché dell’Area
Euro nel suo complesso.
RISCHIO DI CREDITO
L’Emittente è esposto ai tradizionali rischi relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da
parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie Obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non
corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia,
potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli Stati sovrani, di cui l’Emittente
detiene titoli od Obbligazioni potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità
dell’Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od Obbligazioni a fini di
liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell’Emittente potrebbe
pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell’Emittente stesso.
RISCHIO DI MERCATO
Si definisce rischio di mercato il rischio di perdite di valore degli strumenti finanziari detenuti
dall’Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non
esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un
deterioramento della solidità patrimoniale dell’Emittente. L’Emittente è quindi esposto a potenziali
cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari ivi inclusi i titoli emessi da Stati sovrani. Il rischio di
tasso di interesse è connesso alla possibilità di subire perdite in conseguenza di una dinamica
sfavorevole dell’andamento dei tassi di interesse, che può portare ad una diminuzione del valore
economico delle attività e delle passività dell’Emittente (cd. banking book) e ad una diminuzione del
valore del Patrimonio di Vigilanza dello stesso. Inoltre, variazioni dei tassi di interesse hanno effetti
sulla redditività dell’Emittente, in particolare sul margine di interesse. L’Emittente monitora e gestisce
questi rischi con apposite procedure e policy interne.
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RISCHIO DI LIQUIDITÀ DELL’EMITTENTE
Il rischio di liquidità si manifesta in genere sotto forma di inadempimento dei propri impegni di
pagamento causato dall’incapacità di reperire provvista (funding liquidity risk) e/o dalla presenza di
limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Tale rischio può anche manifestarsi come
perdita rispetto alla realizzazione al fair value derivante dalla forzata cessione di attività o, in senso più
lato, come perdita in termini reputazionali e di opportunità di business. In particolare, si incorre nel
liquidity funding risk – tipologia di rischio di liquidità prevalente nell’ambito dell’attività bancaria –
qualora le controparti istituzionali si rendano indisponibili per le usuali transazioni di raccolta, ovvero
richiedano in contropartita una remunerazione significativamente superiore rispetto all’operatività
svolta in condizioni ordinarie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa della percezione, tra i
partecipanti al mercato, che l’Emittente o altri partecipanti del mercato stiano avendo un maggiore
rischio di liquidità. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i
costi di finanziamento dell’Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di
liquidità.
RISCHIO CONNESSO ALL’EVOLUZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE
BANCARIO
L’Emittente è soggetto ad un’articolata e stringente regolamentazione, nonché all’attività di vigilanza,
esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d’Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione
applicabile, sia l’attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed
evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria
o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l’Emittente è soggetto a specifiche normative, in
tema, tra l’altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore).
Sebbene l'Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo
mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di
interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare
possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e
finanziaria dell'Emittente.
RISCHIO OPERATIVO
E’ il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni,
personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni.
RISCHIO CONNESSO AGLI ACCERTAMENTI ISPETTIVI DELLA BANCA D’ITALIA
Si evidenzia che alla data di redazione del presente Documento di Registrazione sono in corso
accertamenti ispettivi di carattere generale da parte di Banca d’Italia presso l’Emittente, avviati in data
16 aprile 2015. Non è allo stato noto quando si concluderà il procedimento ispettivo e, di conseguenza,
quando la Banca riceverà le risultanze dell’ispezione.
RISCHIO LEGALE
E’ connesso all’eventualità che vengano proposte contro l’Emittente rivendicazioni giudiziarie le cui
implicazioni economiche possono ripercuotersi sulla stabilità dell’Emittente stesso.
RISCHIO CORRELATO ALL’ASSENZA DI RATING DELL’EMITTENTE
L’Emittente non ha richiesto alcun giudizio di rating. Il rating rappresenta una valutazione della
capacità dell’Emittente di adempiere alle proprie Obbligazioni, sorte a seguito dell'emissione di
strumenti di debito e di strumenti del mercato monetario. L’assenza di rating pertanto costituisce un
fattore di rischio in quanto non vi è disponibilità immediata di un indicatore sintetico rappresentativo
della solvibilità dell’Emittente.
D.3
Fattori
di
rischio
specifici delle
Obbligazioni
Si riporta una sintesi dei fattori di rischio (riportati per esteso nella Nota Informativa) relativi alle
Obbligazioni oggetto dell’Offerta.
RISCHIO DI CREDITO PER IL SOTTOSCRITTORE
E’ il rischio al quale è esposto l’investitore a seguito della sottoscrizione o dell’acquisto delle
Obbligazioni, per l’ipotesi in cui l’Emittente non sia in grado di adempiere all’obbligo di pagare gli
interessi e/o di rimborsare il valore nominale delle Obbligazioni alle scadenze previste.
RISCHIO CONNESSO AL GRADO DI SUBORDINAZIONE DELLE OBBLIGAZIONI
Il sottoscrittore delle Obbligazioni Subordinate Tier II, in caso di liquidazione dell’Emittente potrebbe
incorrere nella perdita, anche totale, del capitale investito, per effetto della circostanza che i diritti dei
possessori delle Obbligazioni Subordinate Tier II relativi agli interessi residui nonché al rimborso del
capitale, saranno soddisfatti solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente
subordinati. In particolare i possessori delle Obbligazioni Subordinate Tier II parteciperanno alla
ripartizione dell’attivo successivamente ai creditori privilegiati e chirografari e, soltanto se residua un
attivo, potranno partecipare in misura proporzionale con i titolari di tutte le emissioni obbligazionarie
dell’Emittente parimenti subordinate presenti alla data di liquidazione.
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Pertanto la liquidità dell’Emittente potrebbe non essere sufficiente per rimborsare, anche solo
parzialmente, le Obbligazioni Subordinate Tier II. L’investitore potrebbe quindi incorrere in una perdita,
anche totale, del capitale investito.
RISCHIO DI MANCATO RIMBORSO/RIMBORSO PARZIALE
In caso di liquidazione o sottoposizione a procedure concorsuali dell’Emittente, l'investitore potrebbe
incorrere in una perdita, anche totale, del capitale investito. Infatti, il rimborso delle Obbligazioni
Subordinate avverrà solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori privilegiati, chirografari o
con un grado di subordinazione inferiore ed in tali casi, la liquidità dell'Emittente potrebbe non essere
sufficiente per rimborsare – anche solo parzialmente - le Obbligazioni Subordinate. A parità di
condizioni, quindi, le obbligazioni subordinate sono più rischiose delle obbligazioni non subordinate.
RISCHI CONNESSI CON L'EVENTUALE RICHIESTA ALLA COMMISSIONE EUROPEA DA PARTE
DELLO STATO ITALIANO DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA CONCESSIONE DI “AIUTI DI STATO”
Dall’inizio della crisi l’attenzione della UE si è focalizzata sulla necessità di un corpus unico di norme
sulla risoluzione delle crisi bancarie. Recentemente (con decorrenza dal 1° agosto 2013) la
Commissione europea ha emanato una nuova comunicazione in materia di aiuti di Stato agli enti
creditizi.
La concessione di tali aiuti, ove ne ricorrano i presupposti, può essere condizionata a una previa
“condivisione degli oneri”, oltre che da parte degli azionisti, anche da parte di coloro che hanno
sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido, con ciò comportando una compressione dei
diritti dei soggetti medesimi, nella misura in cui ciò sia giuridicamente possibile (cfr. "Comunicazione
della Commissione europea relativa all'applicazione, dal 1° agosto 2013, delle norme in materia di aiu ti
di Stato alle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria", e in particolare i parr.
41-44). In tali circostanze la liquidità dell’Emittente potrebbe non essere sufficiente per rimborsare
anche solo parzialmente il prestito. L’investitore pertanto potrebbe incorrere in una perdita anche totale
del capitale investito. Non si può peraltro escludere che, essendo il quadro normativo di riferimento in
materia di aiuti di Stato in continua evoluzione (si pensi, ad esempio, alla proposta della direttiva della
Commissione europea relativa al risanamento e alla risoluzione delle crisi degli enti creditizi), possano
intervenire ulteriori limitazioni ai diritti degli azionisti e degli obbligazionisti durante la vita dei rispettivi
titoli.
RISCHIO CONNESSO AI LIMITI DELLE GARANZIE RELATIVE ALLE OBBLIGAZIONI
Le Obbligazioni non sono coperte dalla garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei depositi e non
beneficiano di alcuna garanzia reale o di garanzie personali da parte di soggetti terzi.
RISCHIO CONNESSO ALL’UTILIZZO DEL “BAIL IN” E DEGLI ALTRI STRUMENTI DI RISOLUZIONE
PREVISTI DALLA DIRETTIVA EUROPEA IN TEMA DI RISANAMENTO E RISOLUZIONE DEGLI
ENTI CREDITIZI
E’ il rischio a cui sono esposti gli obbligazionisti, a seguito dell’applicazione dello strumento del “bail-in”
e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo
e del Consiglio (c.d. Banking Resolution and Recovery Directive, di seguito la “Direttiva”) che entrerà in
vigore a decorrere dal 1° gennaio 2015, fatta eccez ione per le disposizioni relative al c.d. strumento del
“bail-in” per le quali è stata prevista la possibilità per lo Stato Membro di posticipare il termine di
decorrenza, al più tardi, al 1° gennaio 2016. Peral tro, le disposizioni della Direttiva potranno essere
applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, anche se emessi prima dei suddetti termini.
In particolare per effetto dell’applicazione del “bail-in” gli Obbligazionisti si ritroverebbero esposti al
rischio di veder svalutato, azzerato, ovvero convertito in titoli di capitale il proprio investimento, in via
permanente, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’Emittente.
Inoltre la Direttiva prevede, relativamente alle obbligazioni subordinate che nei casi in cui l'ente si trovi
al c.d. "punto di insostenibilità economica" e prima che sia avviata qualsiasi altra azione di risoluzione
della crisi, le Autorità siano obbligate ad esercitare senza indugio il potere di svalutazione di tali
strumenti o di conversione degli stessi in strumenti di capitale. Le Autorità avranno il potere di
cancellare le obbligazioni e modificare la scadenza degli Strumenti Finanziari, l’importo degli interessi
pagabili o la data a partire dalla quale tali interessi divengono pagabili, anche sospendendo il
pagamento per un periodo transitorio.
Lo strumento sopra descritto potrà essere utilizzato anche in combinazione con altri strumenti di
risoluzione previsti dalla Direttiva quali la vendita dell’attività d’impresa senza il preventivo consenso
degli azionisti, la cessione ad un ente-ponte delle attività, diritti o passività della banca soggetta a
risoluzione e la separazione delle attività, a favore di una o più società veicolo. Tali ultimi strumenti di
risoluzione potranno comportare, pertanto, una novazione soggettiva del rapporto giuridico tra
Emittente ed Obbligazionista (con sostituzione dell’originario debitore, ossia la Banca emittente, con un
nuovo soggetto giuridico) senza necessità di un previo consenso di quest’ultimo ed il trasferimento
delle attività e passività dell’originario debitore, con conseguente possibile rimodulazione del rischio di
credito per il sottoscrittore.
RISCHIO CONNESSO ALLA FACOLTA’ DI RIMBORSO ANTICIPATO AL VERIFICARSI DI UN
17
“EVENTO REGOLAMENTARE”
Le Obbligazioni possono essere rimborsate anticipatamente dall’Emittente, anche prima di cinque anni
dalla Data di Emissione, in corrispondenza di ogni data di pagamento, nel caso in cui esista una
variazione nella classificazione regolamentare di tali Obbligazioni che potrebbe comportarne
l’esclusione dai fondi propri (patrimonio di vigilanza) oppure una riclassificazione come fondi propri di
qualità inferiore (c.d. “evento regolamentare”). Il prezzo di rimborso a scadenza, stabilito alla pari, potrà
essere inferiore al valore di mercato delle obbligazioni al momento del rimborso anticipato. La
previsione di una clausola di rimborso anticipato è normalmente penalizzante per l’investitore ed incide
negativamente sul valore delle obbligazioni. In caso di rimborso anticipato il sottoscrittore si può
trovare a reinvestire il capitale rimborsato anticipatamente con rendimenti meno favorevoli. Il rimborso
anticipato delle Obbligazioni subordinate può avvenire solo su iniziativa dell’Emittente, previa
autorizzazione dell’Autorità competente.
Si evidenzia che, in caso di rimborso anticipato, le Obbligazioni a Tasso Step Up sono maggiormente
penalizzate rispetto alle Obbligazioni a Tasso Fisso, in quanto, a parità delle altre condizioni,
corrispondono le cedole maggiori negli ultimi anni.
RISCHIO RELATIVO ALLA VENDITA DELLE OBBLIGAZIONI PRIMA DELLA SCADENZA
Non vi è alcuna garanzia che il valore di mercato delle Obbligazioni rimanga costante per tutta la
durata delle Obbligazioni.
Nel caso in cui l’investitore volesse vendere le Obbligazioni prima della loro scadenza naturale, il
prezzo sarà influenzato da diversi elementi tra cui:
•
la variazione dei tassi di mercato (Rischio di tasso di mercato);
•
le caratteristiche del mercato in cui le Obbligazioni verranno negoziate (Rischio di liquidità);
•
la variazione del merito creditizio dell’Emittente (Rischio di deterioramento del merito di credito
dell’Emittente).
Tali elementi potranno determinare una riduzione del valore di mercato delle Obbligazioni anche al di
sotto del prezzo di sottoscrizione.
RISCHIO DI TASSO DI MERCATO
In caso di vendita delle Obbligazioni prima della scadenza, l’Investitore é esposto al cosiddetto “rischio
di tasso” in quanto, in caso di aumento dei tassi di mercato, si verificherà una riduzione del prezzo del
titolo, mentre in caso contrario il titolo subirà un apprezzamento. Pertanto, per effetto delle variazioni
sulla curva dei tassi di mercato, il valore delle obbligazioni potrebbe divenire anche inferiore al valore
nominale delle stesse.
L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse di mercato sul prezzo delle Obbligazioni a Tasso Fisso é
tanto più accentuato, a parità di condizioni, quanto più lunga e la vita residua del titolo, intendendosi
con ciò il periodo di tempo che deve trascorrere prima del suo naturale rimborso. Si evidenzia che le
Obbligazioni a Tasso Step Up, poiché corrispondono le cedole maggiori negli ultimi anni e quindi
hanno una maggiore Duration, sono più sensibili alla variazione della curva dei tassi rispetto alle
emissioni a Tasso Fisso.
RISCHIO DI LIQUIDITA’
E’ il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per l’investitore di vendere prontamente le
Obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato, che potrebbe
anche essere inferiore al Prezzo di Emissione delle Obbligazioni.
Non è prevista l’ammissione delle Obbligazioni alle quotazioni presso Mercati Regolamentati, Sistemi
Multilaterali di Negoziazione (MTF) o Internalizzatori Sistematici. L’Emittente non assume l’onere di
controparte e quindi non si impegna a riacquistare qualunque quantitativo di Obbligazioni su richiesta
dell’investitore; tuttavia la Banca si riserva comunque la facoltà di effettuare operazioni negoziazione
delle Obbligazioni, mediante prestazione del servizio di negoziazione in conto proprio ai sensi della
Direttiva 2004/39/CE (MiFID), fermo restando che per tali operazioni è richiesta l’ autorizzazione
preventiva da parte di Banca d’ Italia.
Pertanto si evidenzia che le Obbligazioni Subordinate Tier II in virtù della clausola di subordinazione
presentano un rischio di liquidità particolarmente accentuato e superiore rispetto alle obbligazioni con
le medesime caratteristiche ma non subordinate, ciò in quanto, come prima precisato, il riacquisto sul
mercato secondario, nell’ambito del servizio di negoziazione in conto proprio, è soggetto a limitazioni
ed autorizzazioni dell’Autorità competente ai sensi della normativa comunitaria e nazionale pro
tempore vigente. In assenza della citata autorizzazione preventiva al riacquisto, l’emittente si
troverebbe nell’impossibilità di riacquistare liberamente i titoli.
RISCHIO DI DETERIORAMENTO DEL MERITO DI CREDITO DELL’EMITTENTE
Le Obbligazioni possono deprezzarsi in caso di peggioramento della situazione finanziaria
dell’Emittente ovvero in caso di deterioramento del merito creditizio dello stesso. Non si può quindi
escludere che il prezzi dei titoli sul mercato secondario possano essere influenzati da un diverso
apprezzamento del rischio Emittente.
RISCHIO DI NON IDONEITÀ DEL CONFRONTO DELLE OBBLIGAZIONI CON ALTRE TIPOLOGIE DI
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TITOLI
Le Obbligazioni presentano una clausola di subordinazione e pertanto hanno un grado di rischiosità
maggiore rispetto ai titoli di Stato Italiani e alle obbligazioni non subordinate emesse dall’Emittente di
similare scadenza: il confronto con tali titoli potrebbe non risultare appropriato.
RISCHIO DI CONFLITTO DI INTERESSI
L’Emittente delle Obbligazioni si trova nelle seguenti situazioni di conflitto di interesse con gli
investitori:
• rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto Collocatore e con il Responsabile
del Collocamento, in quanto le Obbligazioni sono strumenti di propria emissione;
• rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto incaricato delle negoziazioni delle
Obbligazioni, in quanto l’Emittente agisce in contropartita diretta con il cliente;
• rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto che agisce quale Agente per il
calcolo, in quanto l’Agente per il Calcolo ha la facoltà di procedere ad una serie di determinazioni
che influiscono sulle Obbligazioni e potrebbero incidere negativamente sul valore delle medesime.
RISCHIO DI CHIUSURA ANTICIPATA DELL’OFFERTA
Nel corso del periodo di offerta delle Obbligazioni l’Emittente potrà procedere alla chiusura anticipata
dell’offerta, sospendendo immediatamente l’accettazione di ulteriori richieste di adesione. Nel caso
l’Emittente dovesse avvalersi della suddetta facoltà, tale circostanza potrebbe comportare una
diminuzione della liquidità della singola emissione, pertanto l’investitore potrebbe trovare ulteriori
difficoltà nel liquidare il proprio investimento prima della naturale scadenza, ovvero ricavarne un valore
inferiore a quello atteso.
RISCHIO RELATIVO AL RITIRO DELL’OFFERTA
E’ il rischio derivante dalla facoltà dell’Emittente di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirarla
qualora prima della Data di Emissione e/o di Regolamento dovessero verificarsi circostanze
straordinarie, cosi come previste nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la
situazione finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente nonché per motivi di opportunità (quali, a
titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della
convenienza dell’Offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente da pregiudicare
in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza della singola Offerta. In caso di ritiro dell’Offerta
la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente ricevute saranno considerate nulle ed
inefficaci.
RISCHIO DI CAMBIAMENTO DEL REGIME FISCALE APPLICABILE ALLE OBBLIGAZIONI
I redditi derivanti dalle Obbligazioni sono soggetti al regime fiscale vigente di volta in volta. Non vi è
certezza infatti che il regime fiscale applicabile alla data di approvazione del presente Prospetto di
Base rimanga invariato durante la vita delle obbligazioni.
L’investitore potrebbe subire un danno da un eventuale inasprimento del regime fiscale causato da un
aumento delle imposte attualmente in essere o dall’introduzione di nuove imposte, che andrebbero a
diminuire il rendimento effettivo netto delle Obbligazioni.
SEZIONE E – OFFERTA
E.2b
Ragioni dell’offerta
e impiego dei
proventi
E.3
Descrizione dei
termini e delle
condizioni
dell’offerta
Le Obbligazioni di cui al presente Prospetto saranno emesse nell’ambito dell’ordinaria attività
di raccolta del risparmio da parte di Banca di Forlì Credito Cooperativo S.c.. I proventi
derivanti dall’offerta delle Obbligazioni verranno destinati all’esercizio dell’attività creditizia
nelle sue varie forme. Inoltre, trattandosi di passività subordinate, l’emissione e l’offerta delle
Obbligazioni assolve altresì a funzioni connesse all’assetto del Patrimonio di Vigilanza
dell’Emittente (impattando, in particolare, sull’adeguatezza dei “coefficienti di vigilanza”).
AMMONTARE TOTALE DELL’OFFERTA
L’Ammontare Totale massimo dell’Offerta è pari a Euro 5.000.000, per un totale di n. 500
Obbligazioni.
L’Emittente ha facoltà, nel Periodo di Offerta, di modificare, in aumento o diminuzione,
l’Ammontare Totale tramite apposito avviso pubblicato sul sito internet dell’Emittente
www.bancaforli.it e, contestualmente, trasmesso alla Consob.
PERIODO DI OFFERTA E DESCRIZIONE DELLE PROCEDURE DI SOTTOSCRIZIONE
Le Obbligazioni saranno offerte nel periodo dal 24 luglio 2015 al 30 novembre 2015.
L'Emittente potrà estendere tale periodo di validità, dandone comunicazione mediante
apposito avviso da pubblicarsi sul sito internet dell'Emittente www.bancaforli.it,
contestualmente trasmesso alla Consob e reso disponibile in forma stampata e gratuitamente
presso la sede legale e le filiali dell’Emittente. L'Emittente potrà procedere, in qualsiasi
momento durante il Periodo di Offerta, alla chiusura anticipata dell'Offerta sospendendo
immediatamente l'accettazione di ulteriori richieste fermo restando che saranno assegnate ai
19
richiedenti tutte le Obbligazioni prenotate prima della Data di chiusura anticipata dell’Offerta.
L'Emittente darà comunicazione della chiusura anticipata dell’Offerta mediante apposito
avviso da pubblicarsi sul sito internet dell'Emittente www.bancaforli.it, contestualmente
trasmesso alla Consob. Le Obbligazioni verranno offerte in sottoscrizione presso la Sede
legale e le Filiali della Banca. Le domande di adesione all’Offerta dovranno essere presentate
compilando l’apposita modulistica disponibile presso la Sede legale e le Filiali della Banca. Le
domande di adesione sono revocabili esclusivamente nello stesso giorno in cui sono state
presentate. La revoca dovrà essere comunicata mediante disposizione scritta da consegnare
presso la Sede o le Filiali dell’Emittente. Decorso tale termine, le adesioni divengono
irrevocabili.
POSSIBILITA’ DI RITIRO DELL’OFFERTA
L’Emittente ha la facoltà di non dare inizio alla singola Offerta ovvero di ritirarla qualora prima
della Data di Emissione e/o di Regolamento dovessero verificarsi circostanze straordinarie,
cosi come previste nella prassi internazionale, ovvero eventi negativi riguardanti la situazione
finanziaria, patrimoniale, reddituale dell’Emittente nonché per motivi di opportunità (quali, a
titolo esemplificativo ma non esaustivo, condizioni sfavorevoli di mercato o il venir meno della
convenienza dell’Offerta) che siano tali, secondo il ragionevole giudizio dell’Emittente, da
pregiudicare in maniera sostanziale la fattibilità e/o la convenienza della singola Offerta. In
caso di ritiro dell’Offerta la stessa dovrà ritenersi annullata e le adesioni eventualmente
ricevute saranno considerate nulle ed inefficaci.
CONDIZIONI ALLE QUALI L’OFFERTA E’ SUBORDINATA
Le Obbligazioni saranno offerte in sottoscrizione a tutta la clientela dell’Emittente.
COMUNICAZIONE AI SOTTOSCRITTORI DELL’AMMONTARE ASSEGNATO
Non sono previsti criteri di riparto. Saranno assegnate tutte le Obbligazioni richieste dai
sottoscrittori durante il Periodo di Offerta, fino al raggiungimento dell’importo totale massimo
disponibile. Le richieste di sottoscrizione saranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di
prenotazione ed entro i limiti dell’importo massimo disponibile. Per ogni sottoscrizione sarà
inviata apposita comunicazione agli investitori attestante l’avvenuta assegnazione delle
Obbligazioni e le relative condizioni di aggiudicazione.
E.4
Descrizione degli
eventuali interessi
che sono
significativi per
l’emissione/offerta
compresi interessi
confliggenti
E.7
Spese addebitate
all’investitore
dall’Emittente
o
dall’offerente
PREZZO DI EMISSIONE
Il Prezzo di Emissione delle Obbligazioni è pari a 100,00.
Le sottoscrizioni effettuate anteriormente alla Data di Godimento 27 luglio 2015, durante il
Periodo di Offerta, saranno regolate alla Data di Godimento, quindi la Data di Regolamento
coinciderà per esse con la Data di Godimento. Per le sottoscrizioni effettuate
successivamente alla Data di Godimento, durante il Periodo di Offerta, il prezzo delle
Obbligazioni sarà maggiorato del rateo interessi maturato dalla Data di Godimento alla Data
di Regolamento. La data di Regolamento coincide con la data valuta (pagamento) indicata al
momento della sottoscrizione sul modulo di adesione all’offerta.
I soggetti a vario titolo coinvolti nell’emissione e nel collocamento delle Obbligazioni possono
avere, rispetto all’operazione, un interesse autonomo potenzialmente in conflitto con quello
dell’investitore.
Le Obbligazioni di cui al presente Programma sono soggette ai seguenti conflitti di interesse:
•
rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto Collocatore e con il
Responsabile del Collocamento, in quanto le Obbligazioni sono strumenti di propria
emissione;
•
rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto incaricato delle
negoziazioni delle Obbligazioni, in quanto l’Emittente agisce in contropartita diretta con il
cliente;
•
rischio connesso alla coincidenza dell’Emittente con il soggetto che agisce quale Agente
per il calcolo, in quanto l’Agente per il Calcolo ha la facoltà di procedere ad una serie di
determinazioni che influiscono sulle Obbligazioni e potrebbero incidere negativamente
sul valore delle medesime
La banca non applica commissioni ovvero spese fisse in relazione all’operazione di
sottoscrizione delle obbligazioni.
Il prezzo di emissione non include costi/commissioni di collocamento e/o sottoscrizione.
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