Nessun titolo diapositiva - Laboratorio Virologia Cosenza

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XXXVII Congresso Nazionale AMCLI - STRESA 2008
Diagnosi di infezione primaria da rosolia in 114 soggetti adulti
nella provincia di Cosenza e follow up sierologico a due mesi
Greco F., Perugini D., Orrico F., Savino O., Tenuta R., Giandomenico A.M., Giraldi C.
Microbiologia e Virologia Clinica e Molecolare – “Ospedale Annunziata” - A.O. Cosenza
INTRODUZIONE
RISULTATI
La vaccinazione anti-rosolia, morbillo e parotite (MPR) introdotta e
raccomandata in Italia nel 1999 a tutti i nuovi nati, aveva come
obiettivo principale il controllo efficace della rosolia congenita
ottenibile con la riduzione della circolazione del virus rubeolico e con
percentuali di suscettibilità inferiori al 5% nelle donne in età fertile.
Un’indagine epidemiologica Europea condotta nel 1996 e una
multicentrica del 2004, evidenziavano in Italia e in Europa una
prevalenza di sieronegatività del 10-12% nelle donne di età compresa tra
i 15-39 anni. Infine, nel 2007, uno studio multicentrico costituito dalla
partecipazione di numerosi laboratori italiani, tra cui il nostro, ha
mostrato percentuali di siero prevalenza delle IgG anti Rosolia pari
all’85.4%. Da giugno 2007 si sono verificati in Calabria degli episodi
occasionali di infezione, culminati nella primavera del 2008,
dall’insorgenza di una fase epidemica da virus rubeolico.
La diagnosi di infezione acuta rubeolica, nei 120 pazienti, è stata
eseguita in N. 94 (I gruppo) mediante conferma delle IgM specifiche e
bassa avidità e in n. 26 (II gruppo) con la determinazione della
sieroconversione IgG ed IgM (tab. 1 e 2); nel I gruppo le IgM mostravano
valori molto elevati in tutti i pazienti con avidità IgG bassa (valore in
percentuale, compreso tra 2-4%); nel II gruppo, i pazienti, sintomatici al
momento del prelievo, risultavano negativi per IgG e IgM specifiche o
positivi per le sole IgM. Questi pazienti rivalutati da 3-5 a 6-10 giorni
sieroconvertivano per IgG e IgM. Il follow up delle IgG, negli stessi,
mostrava una media di IgG pari a 27 UI/ml dopo 3-5 giorni e di 140
UI/ml a 6-10 giorni (tab.2). N. 18/73 donne, erano gestanti con
infezione primaria rubeolica, rispettivamente n.11 al I trimestre e n.7
dopo la 19a settimana di gestazione. Le prime hanno eseguito
un’interruzione volontaria di gravidanza secondo i termini di legge, le
restanti sette hanno rifiutato l’indagine prenatale, acquisendo dal
counselling clinico, la possibilità di valutare una probabile infezione
congenita
sul
nascituro
mediante
controlli
virologicici
e
sieroimmunologici alla nascita e nel follow up.
N. 13 pazienti sono stati monitorati fino a due mesi per valutare la
cinetica anticorpale delle IgM e la maturazione dell’avidità delle IgG.
Nel grafico 1 sono riassunti i risultati a due mesi dall’infezione: nessun
paziente presentava bassa avidità delle IgG; N. 4 pazienti mostravano
alta avidità delle IgG: N. 3
con IgM negative e N. 1
con IgM
indeterminata; N. 9 IgG avidità intermedia: N. 5 con IgM negative, n.3
con IgM indeterminate e N. 1 con IgM positiva. Complessivamente in N.
8/13 pazienti a due mesi, non vi era più il riscontro della presenza di
IgM specifiche.
MATERIALI E METODI
Da Giugno 2007 ad Agosto 2008, sono afferiti presso la U.O.C.
Microbiologia e Virologia Clinica e Molecolare n. 120 pazienti, N. 47
maschi e n.73 femmine, con età media di anni 21 (range 5- 65 anni) di
cui 18/73 gestanti. L’anamnesi di questi rilevava la mancata
vaccinazione per rosolia. Tutti i pazienti erano sintomatici e riferivano:
febbricola, linfadenopatia, rash fugace generalmente in regressione in
2a giornata e dolori articolari. N. 2 pazienti, rispettivamente di anni 12
e 10, manifestavano in seguito all’infezione rubeolica, encefalite e
venivano ricoveranti in terapia intensiva, con prognosi favorevole. Gli
esami biochimici di tutti i pazienti mostravano: PCR, VES, emocromo
nella norma, lieve alterazione delle transaminasi, elevata LDH. I sieri
sono stati sottoposti a screening per la ricerca di IgG e IgM anti-rosolia
con due metodiche: CLIA (Diasorin Saluggia TO) e MEIA (Architect
Abbott Roma) e al test di Avidità delle IgG (Tecnosystem MI).
In N. 13 pazienti è stato completato il follow up al I e II mese
dall’infezione. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a diagnosi
differenziale per EBV, HHV6, Parvovirus B19, Coxachiae e Echo Virus.
Tab. n. 2
Diagnosi di infezione acuta rubeolica
mediante sieroconversione IgG in 26 pazienti
Fase acuta
IgG
Tab. n. 1
Diagnosi di infezione acuta rubeolica in 94
pazienti media dei valori di IgM e Avidità IgG
IgM
Avidità IgG
350 UA/ml
2-4 %
Follow up IgM e test di avidità a due mesi
dalla fase acuta di infezione rubeolica in n.13 pazienti
8
7
6
5
AV alta
4
AV ind.
3
AV bassa
2
1
IgM neg
IgM Ind
IgM pos
Grafico n. 1
Neg (< 8
UI/ml)
Follow up a
3-5 giorni
Follow up a
6-10 giorni
Media IgG 27 UI/ml
(range 12-50 UI/ml)
Media IgG 140
UI/ml
(range 24-245)
CONCLUSIONI E DISCUSSIONI
L’epidemia da virus rubeolico, manifestatasi in Calabria e nel resto
d’Italia, ha vanificato gli sforzi della campagna vaccinale attuata in
questi ultimi anni. L’infezione ha coinvolto numerose giovani donne
in gestazione, con le possibili gravi implicazioni associate a questa
patologia, sui nuovi nati. Dai nostri dati preliminari e per comprendere
bene la cinetica anticorpale delle IgM e del test di avidità, strumenti
indispensabili nella datazione dell’infezione, si evince in tutti i casi
finora monitorizzati, un rapido decremento delle IgM, assenti nel 61%
dei casi a due mesi dalla fase acuta. Anche il test di avidità delle IgG,
valutato nello stesso periodo, ha rilevato una rapida maturazione nel
31% e una parziale maturazione nel 69% dei casi. Lo screening delle
donne in gravidanza per rosolia deve, pertanto, avvenire entro le prime
8 settimane di gestazione. Ciò in relazione al significato clinico dei test
in uso, IgM e IgG avidità, utili esclusivamente nella diagnosi di
infezione recente solo in un limitato periodo (circa 8 settimane). Il
breve tempo di utilizzo è legato alla dimostrata rapidità della cinetica
anticorpale in corso di infezione primaria da virus rubeolico (nostra
esperienza di follow up e dati di letteratura).
BIBLIOGRAFIA
 Gutierrez et al, Seroprevalence of antibodies against Treponema p.
Toxoplasma g.,rubella virus,hepatitis B e C virus, and HIV in pregnant
women, Enferm. Infect .Microbiol. Clin .2004;22:512-6
 Ciofi degli Atti M., Filia A., Revello M.G. et al, Rubella controll in
Italy EuroSurvellaince 2004 ;9:19-21
 Remington JS, MC Leosh R, Infections Disease of the Fetus and
Newborn Infant, Fifth Edition 2001 ;205-346
 Piano Nazionale per l’eliminazione del Morbillo e della Rosolia
congenita 2003-2007 Ministero della Salute G.U.N° 297 23.12.2003
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