Skeletal muscle plasticity: proteomic & intracellular signalling pathways analysis Maria Antonietta Pellegrino Tipi di fibre muscolari e isoforme della miosina Uomo MHC-1 MHC-2A MHC-2X Fibre lente Fibre veloci tipo 1 tipo 2A tipo2X I muscoli sono “misti” soleo vasto l. tib. MHC-2X MHC-2A MHC-1 VELOCITA’ DI ACCORCIAMENTO FORZA SPECIFICA I muscoli sono plastici perché hanno la capacità di modificare la propria specializzazione in base alle necessità funzionali Fibre lente Fibre veloci Proprietà funzionali Fibre ossidative Fibre glicolitiche attività metabolica IL FENOTIPO CAMBIA Condizioni fisiologiche Fase dello sviluppo Variazione attività muscolare Invecchiamento Condizioni patologiche La plasticità muscolare risposte adattative del muscolo a diversi fattori attraverso meccanismi di tipo: • qualitativo: composizione in fibre lente e in 1 ↔ 2A ↔ 2X fibre veloci • quantitativo: modificazioni a livello di dimensioni delle fibre Meccanismo di plasticità di tipo qualitativo Concetto di fenotipo profilo di tutte le proteine e delle loro isoforme espresse Espressione coordinata delle proteine MHC-slow MHC-fast MLC-1 fast MLC-1 slow MLC-2 fast MLC-2 slow MLC-3 fast TnC fast TnI fast etc…….. TnC slow TnI slow etc…….. L’espressione coordinata delle proteine non è una regola Necessità di studiare il fenotipo muscolare con un approccio sistemico suffisso …omica Genomica, Proteomica, Trascrittomica, Interattomica, Metabolomica … ecc… GENOMA Corredo di materiale genetico, DNA, di un organismo Nell’uomo circa 30.000 geni conservano le informazioni TRASCRITTOMA Nell’uomo circa 100.000 trascritti “trasferiscono” le informazioni PROTEOMA Nell’uomo circa 1.000.000 di proteine Studio dei trascritti – livelli di mRNA Totalità delle proteine, espresse e modificate dopo l’espressione, in un preciso istante Studiare il Proteoma… perché? Le proteine sono gli EFFETTORI MOLECOLARI delle funzioni cellulari La sequenza genica “non dice” quando una proteina viene sintetizzata I livelli di mRNA non sempre sono proporzionali alla quantità di proteina espressa 14 una proteina puo’ essere presente quando il suo mRNA non lo è piu’ possono esistere molti mRNA che non vengono tradotti in polipeptidi Molte modificazioni delle proteine sono post-traduzionali quindi non deducibili dalla sequenza genica Il complemento proteico di una cellula è altamente “dinamico” - qualitativamente - quantitativamente variazioni fisiologiche, patologiche, stress, somministrazione di farmaci, ecc. Esistenza di piu’ proteomi (subproteomi) proteomi delimitati da precisi confini fisici mitocondrio, apparato di Golgi proteomi funzionali costituiti da proteine coinvolte in uno stesso fenomeno cellulare o in una stessa via biochimica che interagiscono a formare macchine molecolari piu’ articolate Proteomica differenziale Confronto di pattern proteici - derivanti dallo stesso sistema posto in differenti condizioni Presenza di proteine differentemente espresse Adattamenti qualitativi: Studio del profilo di tutte le isoforme e delle loro modificazioni post-traduzionali SDS-PAGE delle isoforme delle MHC 2D electrophoresis SDS-PAGE delle isoforme delle MHC 2DE Tecnica di elezione per lo studio del proteoma 1975 Identificazione delle proteine con 2DE 2D-PAGE Punto isoelettrico Prima dimensione IEF cioè quel valore di pH al quale la carica netta è nulla Peso molecolare Seconda dimensione SDS-PAGE Principali limiti della 2D-PAGE Impossibilità di visualizzare tutte le proteine realmente espresse -Proteine espresse in minore quantità -Proteine con pI non compreso tra 3 ed 11 -Proteine di massa molecolare inferiore a 10000 D -Proteine di massa molecolare superiore a 200000 D -Proteine fortemente idrofobiche Identificazione delle proteine di un sistema complesso 2D-PAGE Punto isoelettrico Prima dimensione IEF cioè quel valore di pH al quale la carica netta è nulla Peso molecolare Seconda dimensione SDS-PAGE kDa 100 40 20 10 3 pH 11 ANALISI PROTEOMICA Preparazione dell’estratto proteico Separazione delle proteine Analisi Identificazione e caratterizzazione delle proteine 1 Preparazione dell’estratto proteico Lisi (cellule e tessuti) e Solubilizzazione Azoto liquido (mortaio) 8M Urea 2M Thiourea 4% CHAPS 65 mM DTT 40 mMTris Congelamenti e decongelamenti ripetuti 1 Preparazione dell’estratto proteico Inattivazione delle sostanze che possono interferire Inattivazione delle proteasi: Inibitori delle proteasi (cocktail d’inibitori) Inattivazione degli acidi nucleici: cocktail di DNA/RNAasi Concentrazione proteica 2-D Quant Kit 2 Separazione delle proteine 2 Prima dimensione: Isoelettrofocusing (IEF) Prima dimensione: Isoelettrofocusing (IEF) avviene in condizioni denaturanti e ad alti voltaggi Campione Tampone di reidratazione ++ 3-11 -- Strip Olio Elettrodo esterno anodo catodo IPGphor Prima dimensione: Isoelettrofocusing (IEF) Reidratazione Posizionamento prot lungo la strip 5000 volt 4000 3000 2000 1000 step Volt tempo Vhrs S1 step-n-old 30 14:00 h 420 S2 gradient 200 2:00 h 230 S3 gradient 300 2:00 h 500 S4 gradient 1000 1:00 h 650 S5 gradient 3500 2:45 h 6187 S6 gradient 5000 2:45 h 11687 S7 step-n-old 5000 0:05 h 416 0 0 5 10 15 20 25 30 tempo - 20°C FOCALIZZAZIONE ISOELETTRICA DV anodo catodo proteine pI acido pH3 proteine pI basico pH10 + - + - Seconda dimensione: SDS-PAGE Separa le proteine secondo il loro peso molecolare Iodoacetamide serve per alchilare Tampone di equilibrazione + - 3 - 11 12% Tris-Cl, pH 6.8 1M (50 mM) Urea (6M) Glicerolo 100% (30%) SDS (2%) Blu di bromofenolo Iodoacetamide (3%) 15% 70 V ~20 h cariche delle catene laterali + + -+ -- S O O O + + -- O SDS Na - -- -- - - - - - - - + Il trattamento con SDS conferisce a tutte le proteine una carica negativa Esse migreranno in un Gel, sotto l’azione di un campo elettrico, solo in funzione della loro grandezza (M) Seconda dimensione: Separa le proteine secondo SDS-PAGE + il loro peso molecolare - 3 - 11 Protein Detection 12% 15% 70 V ~20 h • • • Coomassie Stain (100 ng to 10 mg protein) Silver Stain (1 ng to 1 mg protein) Fluorescent (Sypro Ruby) Stain (1 ng & up) Seconda dimensione: SDS-PAGE kDa 100 40 20 10 3 pH 11 ANALISI Image Master Platinum Condizione 1 Il programma individua gli spot (detection)… Condizione 2 Image Master Platinum … accoppia spot corrispondenti di gel diversi (matching) e individua eventuali differenze tra essi (volume, area) 4 Analisi Analisi Differenze sono in termini di area, volume Volume = Area x intensità 75% dell’altezza del picco Il volume consente di valutare quantitativamente le variazioni del profilo proteico dei campioni analizzati Valutazione precisa di parametri quali pI, peso molecolare e volume degli spot. 75% SPOTS REPORT kDa 100 40 20 10 3 pH 11 Criteri adottati per la valutazione differenziale degli spot 3 corse per ciascun campione Spot comuni a tutti i gel Parametro analizzato: volume dello spot Identificazione degli spot Confronto con banche dati SWISS 2D PAGE swiss-prot/TREMBL excisione dello spot Abbondanza relativa degli ioni Spettrometria di massa Rapporto massa/carica Swiss 2D-PAGE Lecture 1.3 41 Spettrometria di massa MALDI-TOF Matrix Assisted Laser Desorption/Ionisation time-of-flight excisione dello spot digestione con tripsina Estrazione dei peptidi Colorazione con argento compatibile con spettrometria analisi dei peptidi MALDI-TOF QUANDO E’ NECESSARIO CONFERMARE CON UN ESPERIMENTO DI WESTERN BLOT UN RISULTATO DI ESPRESSIONE DERIVANTE DALL’ANALISI 2D? - Nel caso di proteine che focalizzano in più spot - Nel caso di analisi su modificazioni post traduzionali Western blotting (blotting di proteine) The carbonyl groups in the protein side chains are derivatized to 2,4-dinitrophenylhydrazone (DNP hydrazone) by reaction with 2,4-dinitrophenylhydrazine (DNPH); 6 μg of the DNP-derivatized protein samples were separated by PAGE (15% SDS-polyacrylamide gels) and then blotted for 2 h at 100 V to a nitrocellulose membrane 1 Ponceau Red and scan 2 primary Ab anti-DNP hydrazone Ponceau Oxyblot C HU-3 HU-7 Meccanismo di plasticità muscolare di tipo quantitativo Atrophy Hypertrophy • Cancer cachexia • Strength training • Neuromuscolar deseases • Steroids • Aging •Denervation • Disuse Meccanismo di plasticità muscolare di tipo quantitativo 1 Analisi della variazione di massa muscolare (CSA) a livello di: - muscolo in toto - singola fibra muscolare 2 HU-7 HU-14 MHC-I HU-3 MHC-IIA Soleus C Analisi dei segnali responsabili delle variazioni della massa muscolare Sistema Ubiquitina proteasoma sintesi degradazione Sistema dell’autofagia Attivazione della via degradativa Attivazione della via sintetica COMUNICAZIONE TRA LA VIA SINTETICA E DEGRADATIVA I sistemi degradativi sono influenzati dalle alterazioni metaboliche Attraverso la produzione di ROS Mitochondrial dysfunction/damage Alterazioni della dinamica mitocondriale I sistemi degradativi sono influenzati dalle alterazioni metaboliche Attraverso la produzione di ROS Mitochondrial dysfunction/damage Alterazioni della dinamica mitocondriale I sistemi degradativi sono influenzati dalle alterazioni metaboliche Attraverso la produzione di ROS Mitochondrial dysfunction/damage Alterazioni della dinamica Mitocondriale Stress energetico Real – Time PCR La Polymerase Chain Reaction (PCR) è il processo che permette l’amplificazione di uno specific frammento di DNA. Misura l'amplificazione in tempo reale durante la fase esponenziale della PCR, quando cioè l'efficienza di amplificazione è influenzata minimamente dalle variabili di reazione, permettendo di ottenere risultati molto più accurati e quantitativi TRATTAMENTO DEL TESSUTO MUSCOLARE Per poter estrarre l’RNA dalle cellule dei tessuti è necessario frantumare il tessuto E rompere le cellule che lo costituiscono Possibili metodi per la rottura delle cellule: Metodi meccanici Vibrazioni ultrasoniche Agenti litici responsabili della lisi celulare METODO MECCANICO: 1. CONGELAMENTO DEL TESSUTO IN GHIACCIO SECCO O AZOTO LIQUIDO 2. POLVERIZZAZIONE DEL TESSUTO CON IL PESTELLO Solubilizzazione nel buffer di lisi COLONNINE DI SILICE eliminare DNA e trattenere l’RNA sulla membrana Il campione nella soluzione di lisi viene caricato nella colonnina al silice e centrifugato trattamento con DNAasi Eluisco l’RNA con l’H2O, stacca dalla viene recuperato Quantificazione dell’RNA membrana e TRASCRIZIONE INVERSA RNA La trascrizzione inversa consente di produrre una molecola di cDNA (DNA complementare) partendo da una molecola di RNA, grazie all’utilizzo di un enzima DNA polimerasi RNA dipendente 3’ 5’ AAAAA mRNA 5’ 3’ oligo nucleotidi random 3’ mRNA AAAAA 5’ cDNA 5’ 3’ cDNA APPAIAMENTO DEI RANDOM PRIMERS SINTESI DEL cDNA per ottenere una molecola ibrida cDNA-RNA Eliminazione dell’RNA tramite l’utilizzo dell’ RNase REAZIONE A CATENA DELLA POLIMERASI (PCR) amplificazione “Stampo” una piccola quantità di DNA che si vuole amplificare (DNA Target) “L’operaio” l’enzima polimerasi che sintetizza il DNA •i “mattoni”, una riserva di nucleotidi liberi costituita da Adenina, Timina, Citosina, Guanina •Innesco,2 primer: sequenze di DNA a singolo filamento (2030 nucleotidi) sintetizzate artificialmente, hanno la funzione di innescare la reazione di sintesi [un primer (for) è complementare a un filamento di DNA all’inizio della regione bersaglio; l’altro (Rev) è complementare all’altro filamento, alla fine della regione bersaglio] Polymerase Chain Reaction: principio CICLI TERMICI: Dapprima viene sintetizzata una molecola di DNA a doppio filamento a partire dalla molecola di cDNA, conducendo la reazione ad una temperatura adatta a permettere l'annealing dei primer al DNA DENATURAZIONE (94-96°C) ANNEALING (50-65°C) EXTENSION (72°C) Polymerase Chain Reaction: Multiple PCR Cycles 2 copies DNA fragment to be amplified 4 copies 8 copies Chimiche fluorescenti per PCR Real-Time •La fluorescenza si genera durante la PCR per effetto di diverse possibili reazioni chimiche •Le chimiche principali sono basate sia sul legame di coloranti fluorescenti che si intercalano al dsDNA, come il SYBR Green, sia sull'ibridazione di sonde specifiche. SYBR Green Utilizza una molecola fluorescente non specifica che si lega al solco minore di tutte le molecole di DNA. All’inizio del processo di amplificazione, la miscela di reazione contiene DN denaturato, primers e la molecola fluorescente Dopo l’annealing dei primers, si legano poche molecole fluorescenti alla doppia elica. Durante l’elongazione si verifica un aumento di fluorescenza che corrisponde all’aumento del numero di copie dell’amplicone Sonde TaqMan La sonda di tipo TaqMan è un oligonucleotide che, come i primers della PCR, viene disegnato per essere complementare alla sequenza bersaglio da amplificare R 3’ 5’ 5’ Primer 3’ 5’ Q 3’ 5’ Primer 3’ 5’ 3’ 5’ REPORTER (R): fluorocromo ad alta energia che emette fluorescenza 3’ QUENCHER (Q): fluorocromo a bassa energia che spegne la fluorescenza del reporter Curve di amplificazione Fluorescenza Plot lineare Cicli di amplificazione Per ogni campione si ottiene una curva di amplificazione il cui CT(=Threshold Cycle) è inversamente proporzionale alla quantità di template iniziale Normalised reporter fluorescence (Rn) Plot di amplificazione Linea soglia scelta d a l l ’ o p e r a t o r e In maniera da intersecare le curve di tutti i campioni nella fase esponenziale Indica il valore al di sopra del quale inizia l’accumulo di un amplificato E’ il ciclo della reazione di amplificazione in cui il segnale di fluorescenza del campione è maggiore rispetto a quello d e l l a T h r e s h o l d PCR cycle number Quantitativa relativa Per ogni esperimento in quantificazione relativa è necessario: •TARGET – La sequenza di DNA da analizzare. •CALIBRATORE – Il campione da usare come riferimento per l’analisi comparativa (Trattato/non Trattato, campione al T0 in uno studio time course) •CONTROLLO ENDOGENO – Un gene espresso costitutivamente in tutti i campioni analizzati necessario per normalizzare i dati rispetto alla quantità di DNA caricato e a variazioni di efficienza della reazione. Quantitativa relativa: analisi dei dati ∆CtT = Ct gene target campione – Ct campione di riferimento ∆Ct HK = Ct gene HK campione – Ct campione di riferimento ∆∆Ct = ∆Ct gene target campione – ∆Ct campione HK 2- (DCT- DCTHK)