FAGOCITOSI fagosoma nascente fagosoma precoce Fusione con lisosoma (fagolisosoma) Ogni stadio ha marcatori specifici fagosoma tardivo La cascata si completa in pochi minuti morte batterica nella fagocitosi intervengono alcune frazioni del complemento COMPLEMENTO (C’): 25 proteine plasmatiche 7 recettori diversi riconoscono le componenti di C’ Opsonizzazione batteri lisi batteri lisi cellule infettate (da virus) Induzione dell’infiammazione Normalità: OFF ATTIVAZIONE Chemiotassi dei leucociti via classica (Complesso Ag/Ab) RICHIEDE ANTICORPI (RISPOSTA ADATTATIVA) via della lectina Mannano (patogeno) + lectine (siero) via alternativa superficie del patogeno In realtà la più frequente.. Attivazione del complemento VIA ALTERNATIVA C3 C3b Idrolisi spontanea (instabile in fase acquosa) C3a In presenza di un patogeno C3b si lega covalentemente alla superficie C3b B C3b legato si lega al “fattore B” Il fattore B legato a C3b viene tagliato dal fattore D (proteasi) C3b Bb Ba C3b+Bb = C3 convertasi della via alternativa RUOLO CHIAVE NELL’INFIAMMAZIONE C5b si lega e richiama C6-C7-C8-C9 (polimerico) Formando il MAC (membrane attack complex ) C5b C5a Complesso C3bBb3b: C5 convertasi C7 C5b C 6 C 8 C 9 9 C 9C 9 C3b Che provoca la formazione di fori nelle membrane di cellule eucariotiche e batteri didermi C3a C3 Una molecola di C3 o C5 convertasi può catalizzare il taglio di centinaia-migliaia di molecole bersaglio C3 convertasi C3b (C4b) ha un’azione OPSONIZZANTE CON UN MECCANISMO A CERNIERA CHE COINVOLGE RECETTORI e sui fagociti Opsonine: Legano i microbi ai fagociti sui batteri C3b si lega in modo ASPECIFICO alle superfici batteriche Il taglio espone un legame tioestere molto reattivo Se C3b si lega a cellule eucariotiche è distrutto dal fattore H (proteasi) C3b OH Che reagisce con gruppi OH di cellule vicine I batteri non hanno il fattore H restano opsonizzati Sui fagociti ci sono recettori SPECIFICI che legano C3b, stimolando la fagocitosi dei batteri opsonizzati chemiotassine complemento Chemiotassine batteriche RICHIAMO Es. N-term rimosse dalle proteine N-fMet-Leu-Phe: efficace a [10-11 M] NORMALITÀ ATTIVAZIONE Fagocitosi lenta OPSONINE Anticorpi MEDIAZIONE DELL’INFIAMMAZIONE + RECLUTAMENTO DEI FAGOCITI Chemiotassi positiva per i leucociti VASODILATAZIONE DIAPEDESI C5a-C3a-C4a Espressione di molecole di adesione selectine integrine ATTIVITA’ ANAFILOTOSSICA C5a-C3a-C4a si legano anche ai mastociti Cellule ricche di granuli citoplasmatici situate nel tessuto connettivo, specialmente lungo i vasi sanguigni ne inducono la degranulazione Rilascio di istamina e NO vasodilatazione MONOCITI RICHIAMO: sostanze emesse dai PMN CELLULE A VITA LUNGA DIFFERENZIABILI ARRIVANO DOPO I PMN I monociti possono stabilirsi nei tessuti citochine citochine MACROFAGI ATTIVAZIONE CITOCHINE: molecole proteiche prodotte da vari tipi cellulari ELIMINANO DETRITI E BATTERI RESIDUI Attivazione dei macrofagi TLR (Toll-Like-Receptors) Specifici per le sottopopolazioni di MAMP Altri sulla membrana del fagosoma Alcuni sulle membrane di molte cellule Bersagli interni Bersagli esterni TLR + bersaglio NF-kB (nuclear Factor kB) citochine MACROFAGI: RUOLO CENTRALE NELLA RISPOSTA IMMUNITARIA INTERAGISCONO CON ALTRE CELLULE ATTRAVERSO LE CITOCHINE- presentano l’antigene (APC) INFIAMMAZIONE ACUTA CELLULE DELL’IMMUNITA’ ADATTATIVA Cellule delle mucose ELUSIONE DELLE DIFESE DELL’OSPITE IMPEDIRE l’attivazione del complemento mimando i tessuti dell’ospite Es. Neisseria: acido sialico (comune sulle cellule eucariotiche) sul lipooligosaccaride (LOS) REPRIMERE l’attivazione Poxvirus: proteina che mima quella adibita al controllo dell’attivazione di C’ MASCHERAMENTO DEI RECETTORI PER IL COMPLEMENTO STRATI S Impedire la penetrazione del M.A.C Es. Salmonella: rivestimenti esterni PREVENZIONE DELLA FAGOCITOSI MODULAZIONE NEGATIVA DELLA PRODUZIONE DI MOLECOLE CHEMOTATTICHE VARIAZIONE DI ANTIGENI SUPERFICIALI INIBIZIONE DEL RICHIAMO DEI PMN OSTACOLO AL RICONOSCIMENTO PARALIZZARE IL CITOSCHELETRO DI ACTINA DEI FAGOCITI RESTANDO ALL’ESTERNO CIRCONDARSI DI UNA CAPSULA VISCOSA (BATTERI DIFFUSI DAL SANGUE) OSTACOLO ALLA FAGOCITOSI microrganismi relativamente resistenti agli enzimi lisosomiali L’ESPLOSIONE DEI LISOSOMI NEL CITOPLASMA UCCISIONE DEI FAGOCITI Sono in grado di causare.. ANCHE ENTRARE NELLE CELLULE E’ UN MODO DI SFUGGIRE ALLA FAGOCITOSI YERSINIA MECCANISMO A CERNIERA (ZIPPER) SALMONELLASHIGELLA MECCANISMO A GRILLETTO (TRIGGER) MOLECOLE DI ADESIONE (INVASINE) T3SS MICRORGANISMI RELATIVAMENTE RESISTENTI AGLI ENZIMI LISOSOMIALI SONO IN GRADO DI CAUSARE.. L’ESPLOSIONE DEI LISOSOMI NEL CITOPLASMA UCCISIONE DEI FAGOCITI VITA INTRACELLULARE UNA STRATEGIA DIVERSA È QUELLA DI RESTARE NEL FAGOSOMA (O FAGOLISOSOMA) ADATTANDOSI A RESISTERE ALLE MUTATE CONDIZIONI AMBIENTALI ALCUNI MICRORGANISMI CHE SOPRAVVIVONO NEI MACROFAGI (SALMONELLA, MYCOBACTERIUM) ATTIVANO RAPIDAMENTE SET DI GENI PER SOPRAVVIVERE NELLE CONDIZIONI ESTREME DEL FAGOLISOSOMA ANAPLASMA: UN CASO LIMITE BLOCCO ESPLOSIONE+ ANTIAPOPTOSI ELUSIONE DELLE DIFESE INNATE (DOPO LA FAGOCITOSI) INIBIZIONE DELLA FORMAZIONE DEL FAGOLISOSOMA IL PATOGENO ALTERA L’ASSETTO SUPERFICIALE DELLA VESCICOLA LISOSOMALE IMPEDENDO LA FUSIONE CON IL LISOSOMA FUGA DAL FAGOSOMA ALCUNI PATOGENI LISANO LA MEMBRANA DEL FAGOSOMA E SI MOLTIPLICANO NEL CITOPLASMA ALCUNE SPECIE (LISTERIA, SHIGELLA, RICKETTSIA) POSSONO INTERVENIRE SUI FILAMENTI DI ACTINA DELL’OSPITE E FARSI “SPINGERE” DA UNA CELLULA ALL’ALTRA -SHIGELLE IN MOTOSERVIZIO FOTOGRAFICO INSTITUT PASTEUR DIFESE ADATTATIVE ESPOSIZIONE ALL’AGENTE INFETTANTE CELLULE B SI SVILUPPANO NEL MIDOLLO UMORALE (anticorpi) ANTICORPI: IMMUNOGLOBULINE VARIETA’ ENORME (RIARRANGIAMENTO GENICO) RISPOSTA SPECIFICA CELLULE T SI SVILUPPANO NEL TIMO CELLULO-MEDIATA RISPOSTA A MOLECOLE ESTRANEE ANTIGENE: SOSTANZA NON RICONOSCIUTA COME “SELF” INDUCE LA FORMAZIONE DI ANTICORPI ANTIBODY GENERATOR APTENE “απτομαι” LEGARE STRINGERE UN APTENE NON INDUCE LA FORMAZIONE DI ANTICORPI MA E’ IN GRADO DI LEGARLI ANTIGEN “ANTIGENE INCOMPLETO” Linfocita B ANTIGENI Proliferazione clonale Cellule della memoria, quiescenti a vita lunga Maturazione in plasmacellule Ig(1) Ig(2) Ig(3) IMMUNITA’ CELLULO-MEDIATA I PATOGENI INTRACELLULARI NON SONO RAGGIUNTI DA ANTICORPI, C’, FAGOCITI INTERVENTO DEI LINFOCITI T CD4 HELPER CD8 KILLER LE CELLULE SOMATICHE HANNO IL COMPLESSO MHC MANTENGONO GLI ANTIGENI IN CONFORMAZIONE TALE DA ESSERE RICONOSCIUTI APC: ANTIGEN PRESENTING CELL ES. UN MACROFAGO 1 2 3 1) TH interagisce con MHC-II 2) Reagisce a IL1 3) Produce IL2 4) Produce citochine che inducono la proliferazione dei linfociti B e T Proliferazione Risposta umorale 4 Proliferazione Risposta cellulo-mediata DIFESE A PONTE Cellule natural killer cellule T primitive MENTRE LA RISPOSTA ADATTATIVA SI ESPLICA UCCIDONO LE CELLULE CHE NON RICONOSCONO COME SELF CON BASSI LIVELLI DI MHC-I ES. CELLULE INFETTATE DA VIRUS/CELLULE TUMORALI cellule B B1: sottopopolazione di B Producono “anticorpi naturali” (IgM) Che si mantengono nel siero senza stimolazione antigenica B B1 Reagiscono con i carboidrati tipici dei patogeni Anticorpi: formati da diversi frammenti Catena pesante (variabile) Cerniera (hinge) Catena leggera (variabile) Fab Catena leggera (costante) Catena pesante (costante) Fc Tenuti insieme da ponti disolfuro FUNZIONI Sono divisi in 5 classi IgA, IgD, IgE, IgG, IgM Neutralizzazione (es. tossine) opsonizzazione AggregazioneÆ allontanamento IgD, E, G monomeriche IgD: recettore per Ag sulle cellule B non esposte all’antigene IgE: implicate nei fenomeni allergici istamina allergene Mast-Zellen IgG: principali circolanti, legano C’ Via classica 4 forme (IgG, IgG2, IgG3, IgG4) Passano il filtro placentare (immunità passiva al feto) IgA circolanti monomeriche IgA secrete dimeriche Presenti nelle secrezioni Interazioni con C’ solo via alternativa IgM monomeriche legate alle cellule B IgM, secrete, pentameriche legano C’ (Via classica) Prime a comparire, garantiscono la protezione finchè il livello di IgG non è sufficiente VIA DELLA LECTINA VIA CLASSICA C1q Legame con superficie patogeno o anticorpi Mannan Binding Protein MBP(lectina) C1q cambia conformazione MBL-associated serine protease MASP1 e MASP 2 simili a C1r, C1s M Attiva C1r (proteasi) MBP Complesso C1qr2s2 Attivazione di MASP1/Masp2 Attiva C1s (proteasi) C2 C2a C4 C4b C2b Complesso C4bC2b C3 convertasi C4a Risposta primaria IgM Risposta secondaria Ig-totali IgG Le percentuali relative di IgM e IgG sono diverse Elusione difese adattative PRODUZIONE SUPERANTIGENI I superantigeni attivano i linfociti in modo aspecifico Linfocita T TRC MHC-II Macrofago % attivazione 1: 10.000 Produzione abnorme di immunomodulatori Linfocita T TRC MHC-II Macrofago % attivazione 1: 5 Attivazione delle cellule BÆ molti anticorpi aspecifici (inutili) Elusione difese adattative Inattivazione immunoglobuline Alcuni patogeni mucosali (es. Neisseria) producono IgA proteasi Elusione difese adattative Blocco della presentazione dell’antigene Es: Salmonella PhoP/PhoQ Æ sopravvivenza intracellulare/interferenza con la presentazione degli antigeni batterici Es: Legionella Attraverso T4SS, blocca la sintesi di MHC-I e MHC-II Æ assenza di presentazione BATTERI ALL’ATTACCO: LE TOSSINE LE TOSSINE CAUSANO DIRETTAMENTE DANNO: TOSSINE ESOTOSSINE ENDOTOSSINA CITOLISINE TOSSINE SUPERANTIGENE TOSSINE A,B FRAZIONE LIPIDICA della membrana esterna TOSSINE PROTEICHE (ESOTOSSINE) proteine solubili prodotte da batteri vivi durante la fase esponenziale di crescita sono i veleni più potenti per l’uomo Letalità delle tossine proteiche in confronto a quelle di alcuni veleni Dose Tossica (mg/Kg) Tossina ospite (X) Rispetto alla dose tossica di: stricnina endotossine Veleno di serpente botulinica 0,8 x 10-8 topo 3 x 106 3 x 107 3 x 105 tetanica 4,0 x 10-8 topo 1 x 106 1 x 107 1 x 105 2,3 x 10-6 coniglio 1 x 106 1 x 107 1 x 105 6,0 x 10-5 cavia 2 x 103 2 x 104 2 x 102 Neurotossina Shigella difterica Le specie batteriche che producono esotossine causano in genere malattie in cui la tossina ha un ruolo importante Le tossine proteiche sono fortemente antigeniche ANTITOSSINE anticorpi specifici che possono bloccarne l’attività TOSSOIDI Esotossine che hanno perso l’attività tossica per invecchiamento; restano antigeni Æ vaccini ANATOSSINE Tossoidi ottenuti con trattamenti artificiali (vaccini antitetanico e antidifterico) MOLTE TOSSINE HANNO UNA STRUTTURA A,B B A subunità A: responsabile dell’attività biologica subunità B: lega il recettore, e trasporta “A” nella cellula La componente biologica della tossina resta inattiva finchè non si libera dalla tossina nativa Sito di taglio A/B: tossina sintetizzata in un singolo polipeptide, dominio A e il dominio B coesistono e sono separati da una proteasi A+B tossina sintetizzata e secreta in subunità indipendenti che interagiscono direttamente sul bersaglio LF S S NH2 EF PA PA 63 63 COOH Uno dei componenti della tossina dell’antrace si lega alla membrana della cellula e lega uno degli altri due componenti A-B : le subunità sono sintetizzate separatamente ma si associano prima del legame al loro bersaglio A “A-5B” indica che il dominio di legame è formato da 5 subunità identiche Es. enterotossina di V. cholerae e altre enterotossine La maggior parte delle tossine di tipo A/B è esportata attraverso il sistema di secrezione di tipo II Tossine che agiscono nella cellula: INGRESSO DIRETTO INGRESSO INDIRETTO A la subunità B si lega al recettore e forma un poro attraverso cui la subunità A entra nel citoplasma (es. Colera) A la tossina nativa entra nella cellula in un endosoma. Il pH si abbassa causando la separazione di A e B; la subunità B provoca il rilascio di A nel citoplasma attraverso la membrana dell’endosoma (es. Antrace) Ogni esotossina ha un meccanismo d’azione caratteristico La tossina tetanica e la tossina botulinica hanno struttura simile e agiscono entrambe sul tessuto nervoso Ma provocano effetti opposti TETANO BOTULISMO Blocco dei neuroni inibitori Blocco della placca motrice Paralisi spastica Paralisi flaccida Altre esotossine DIFTERITE COLERA ADPRIBOSILAZIONE DI EF2 (fattore di allungamento) ATTIVAZIONE DELL’ADENILCICLASI Blocco della sintesi proteica Morte cellulare Perdita massiva di elettroliti e acqua Esterno Per essere efficaci le tossine secrete devono attraversare la membrana Attraverso la membrana interna: -SEC (sistema generale di traslocazione) -TAT /twin arginine traslocase Periplasma Traslocazione attraverso la membrana esterna (didermi) SEC-dipendenti T2SS, T5SS (T4SS) Traslocano proteine che sono state portate al periplasma da SEC SEC-indipendenti T1SS T3SS (T4SS) Traslocano proteine direttamente senza l’intervento di SEC Le specie che modificano il citoscheletro delle cellule dell’ospite Shigella, Salmonella e EPEC (uno dei virotipi di E. coli) Possiedono in genere uno o più sistemi di secrezione di tipo III (TTSS) Citoscheletro EPEC/EHEC: restano all’esterno della cellula ospite ma intimamente connessi alla superficie cellulare Salmonella: invade attivamente gli enterociti dirigendo gli effetti sul citoscheletro dell’ospite dall’interno di un vacuolo legato alla membrana Salmonella, Shigella E e. coli EPEC utilizzano T3SS per riarrangiare il citoscheletro di actina Shigella: entra nelle cellule M si replica nel citoplasma diffonde da cellula a cellula polimerizzando l’actina dell’ospite Un esempio di tossina secreta attraverso un T4SS è CagA di Helicobacter pylori CagA dà due tipi di segnale alla cellula: provoca la formazione di un piedistallo per H. pylori, ed il rilascio di citochine proinfiammatorie Formazione del piedistallo CagA Polimerizzazione Actina Trascrizione IL-8 P Stimoli “Growth-factor-like” EVASIONE DALLE DIFESE ADATTATIVE Modificazione antigenica E. coli 6ac. Es. catene LPS meno acilate, sfuggono ai TLR Salmonella 7-ac. Bacteroides Bacteroides ha una forma PENTA-acilata che non induce risposte infiammatorie e sembra antagonizzi le forme tossiche 5-ac. In alcuni patogeni enterici i sistemi di secrezione di tipo III traslocano nell’enterocita le proteine responsabili delle alterazioni del citoscheletro