مركز القانون العربي واإلسالمي Centre de droit arabe et musulman Zentrum für arabisches und islamisches Recht Centro di diritto arabo e musulmano Centre of Arab and Islamic Law القرآن الكريم النص العربي مع ترجمة إيطالية بالتسلسل التاريخي وفقا ً لألزهر مع إشارة للقراءات المختلفة والناسخ والمنسوخ والكتب اليهودية والمسيحية بعناية سامي عوض الذيب ابوساحلية IL CORANO Testo arabo e traduzione italiana per ordine cronologico secondo l'Azhar con rinvio alle varianti, alle abrogazioni ed agli scritti ebraici e cristiani, a cura di Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh Questo libro può essere acquistato presso www.amazon.com 6102 1 Il Centro di diritto arabo e musulmano Fondato nel maggio 2009, il Centro di diritto arabo e musulmano offre delle consultazioni giuridiche, delle conferenze, delle traduzioni, delle ricerche e dei corsi sul diritto arabo e musulmano e le relazioni tra musulmani e occidentali. Permette, inoltre, di scaricare gratuitamente dal sito www.sami-aldeeb.com un buon numero di scritti. Il traduttore Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh: Cristiano d’origine palestinese. Cittadino svizzero. Dottore in legge. Abilitato a dirigere ricerche (HDR). Professore delle università (CNU-Francia). Responsabile del diritto arabo e musulmano all’Istituto svizzero di diritto comparato (1980-2009). Visiting professor in varie università in Francia, Italia e Svizzera. Direttore del Centro di diritto arabo e musulmano. Autore di tanti libri e di una traduzione francese, italiana e inglese del Corano. Vedere il suo sito: www.sami-aldeeb.com. Edizioni Centre de droit arabe et musulman Ochettaz 17 Ch-1025 St-Sulpice Tel. fisso: 0041 [0]21 6916585 Tel. portabile: 0041 [0]78 9246196 Sito: www.sami-aldeeb.com Email: [email protected] © Ogni diritto riservato 2015 2 AVVERTENZA PER I LETTORI DEL CORANO Un uomo disse al Califfo Umar Ibn al-Khattab: "Temi Allah O Umar!" e ripeté queste parole più volte. "Zitto, qualcuno gli disse, hai ripetuto tante volte la stessa cosa al principe dei credenti". Ma Umar intervenne: "Lascia questo uomo tranquillo! È male di non parlarci così, e è male da parte nostra se non lo accettiamo"1 Come gli altri «Libri sacri», il Corano contiene direttamente, o indirettamente attraverso la Sunna di Maometto che i musulmani devono seguire, norme contrarie ai diritti umani riconosciuti oggi nei documenti internazionali. Invito i lettori a leggerlo criticamente e a collocarlo nel suo contesto storico, cioè il VII secolo. Tra le norme che violano i diritti umani, ispirano le leggi dei paesi arabi e musulmani, e che i movimenti islamisti vogliono applicare, in tutto o in parte, cito a titolo di esempi: La disuguaglianza tra uomini e donne nel matrimonio, divorzio, eredità, testimonianze, sanzioni e lavoro. La disuguaglianza tra musulmani e non musulmani nel matrimonio, divorzio, eredità, testimonianze, sanzioni e lavoro. Il non riconoscimento della libertà religiosa, in particolare la libertà di cambiare religione. Esortazione per combattere i non-musulmani, per occupare il loro paese, per imporre tributi (jizya) ai non musulmani e per uccidere coloro che non seguono le religioni monoteiste La schiavitù, la cattura dei nemici e l’appropriazione delle loro donne. Punizioni crudeli come l’uccisione dell’apostata (che abbandona l’Islam), la lapidazione per adulterio, l’amputazione delle mani del ladro, la crocifissione, la fustigazione e le ritorsioni (occhio per occhio, dente per dente). Distruzione di statue, quadri e strumenti musicali e divieto delle arti. 1 Abou Yousof Ya'koub: Le livre de l'impôt foncier, p. 18. 3 INTRODUZIONE Nel suo messaggio mandato alla Radio del Corano il 31 maggio 1976, il Presidente Sadat affermava: Il nostro Corano è un'enciclopedia completa che non ha tralasciato nessun lato della vita, del pensiero, della politica, della società, dei segreti cosmici, dei misteri dell'anima, delle transazioni, del diritto familiare, senza che ne abbia dato un'opinione. L'aspetto prodigioso, miracoloso della legislazione coranica è che conviene a tutte le epoche.1 Il Corano è il libro più influente del mondo sul piano politico, e la prima fonte del diritto musulmano ed arabo. Ragioni per le quali è necessario leggerlo per comprendere meglio i suoi adepti che rappresentano un quinto dell'umanità. Questa nuova edizione e traduzione del Corano comporta i seguenti vantaggi: Produce la versione araba con la punteggiatura moderna e la traduzione per ordine cronologico. Prova ad essere fedele al testo arabo, dando per quanto possibile, grazie al computer, la stessa traduzione per ogni parola. Indica le varianti più importanti del Corano, i versetti abrogati e quelli che li abrogano. Rinvia alle fonti ebraiche e cristiane del Corano. Nelle seguenti pagine, esponiamo in dettaglio queste differenti caratteristiche, le nostre fonti ed il nostro metodo di traduzione, e rinviamo quelli che capiscono l'arabo alla nostra edizione araba del Corano che sviluppa altri elementi, in particolare gli errori linguistici e stilistiche del Corano, il significato dei termini difficili, e le circostanze della rivelazione. Riferimenti storici Secondo la tradizione musulmana, Maometto, il cui vero nome è Qatham, sarebbe nato verso l'anno 570 alla Mecca, città commerciale e cosmopolita dell'Arabia dove coabitavano diverse comunità religiose, soprattutto di politeisti, ebrei e cristiani. Verso l'anno 610, ha cominciato a ricevere un messaggio trasmesso dall'angelo Gabriele. In fronte alla persecuzione della sua famiglia e connazionali a causa delle sue posizioni religiose esclusiviste, lasciò la Mecca nel 622, con alcuni dei suoi compagni, e si rifugiò a Yathrib, città di sua madre, diventata poi Medina. Questa data costituisce il punto di partenza del calendario musulmano che comincia il 16 luglio 622 (che corrisponde al 1. Muharram). Nel 630, Maometto ritornò alla Mecca in testa a un esercito e la conquistò. È morto a Medina l'8 giugno 632. Ordine cronologico del Corano Per i musulmani, il Corano è stato rivelato da Dio a Maometto tra Mecca e Medina. Ma ci sono dubbi sulla storicità di Maometto e della Mecca, e sugli autori del Corano e il luogo nel quale è stato redatto. Per il cercatore, il Corano si presenta come una compilazione confusa piena d'errori linguistici e stilistici, probabilmente stabilita nella regione di Siria o d'Iraq, che raccoglie informazioni provenendo maggiormente da fonti ebraiche e cristiane. Se riteniamo la tradizione musulmana, la rivelazione ricevuta da Maometto è durata per ventidue anni durante i quali è passato di semplice commerciante a capo di stato. Secondo questa tradizione, Appena una rivelazione veniva fatta a Maometto, i suoi scribi la annotavano su pezzi di cuoio, di cocci di terraglie, sulle foglie mediane di palme, su costole di cammelli, su altro. Dopo la morte di Maometto, una prima raccolta del Corano fu riunita sotto il regno del Califfo Abu-Bakr (deceduto nel 634). Ma come le collezioni private divergenti cominciavano a circolare, il Califfo 'Uthman (deceduto nel 656) decise di stabilire la sua collezione chiamata il Corano di 'Uthman, attualmente utilizzato dai musulmani. Le altre collezioni sono state bruciate. Il Corano di 'Uthman è composto di 114 capitoli (sura). Ogni capitolo si presenta con un titolo, alcuni con due o più, indicati nella nostra traduzione (vedere p. es. il titolo del capitolo 5/1). I titoli provengono dalle prime parole del capitolo (23/53: Stella; 97/55: misericorde), da un racconto caratteristico (72/14: Abramo; 44/19: Maria) o da un episodio considerato come significativo (70/16: Api; 85/29: Ragno). Questi titoli non appartengono alla 1 Al-Ahram, 1.6.1976 5 rivelazione e non appaiono nei primi manoscritti coranici conosciuti; furono aggiunti dagli scribi per distinguere i capitoli del Corano. Alcuni, tuttavia, ritengono che sia stato Maometto a deciderli. I capitoli sono generalmente classificati più o meno in ordine decrescente della loro lunghezza, ad eccezione del primo. Certi autori musulmani credono che questo ordine è stato approvato da Maometto, su indicazione dell'angelo Gabriele. Ma l'opinione dominante sostiene che solo l'ordine dei versetti dentro ai capitoli è stato approvato da Maometto, mentre l'ordine dei capitoli è stato fissato dalla commissione che ha stabilito il Corano. Si invoca il fatto che i compagni di Maometto avevano versioni del Corano che classificano i capitoli in modo differenti dell'ordine attuale del Corano. L'ordine attuale del Corano pone problemi di comprensione. Si può dire che leggiamo oggi quasi alla rovescia il Corano poiché i primi capitoli, più lunghi, sono giunti a Maometto verso la fine della sua vita. L'ordine cronologico del Corano è importante per gli storici che vogliono conoscere le tappe della rivelazione. Ma è anche per i giuristi. Difatti, il Corano comporta delle norme giuridiche che hanno evoluto, alcune avendo abrogato altre. Per determinare i passaggi abrogati e quelli che li abrogano, bisogna sapere i quali hanno preceduto gli altri. Per queste ragioni, autori musulmani hanno proposto di pubblicare il Corano in arabo per ordine cronologico,1 ma ciò non si è mai fatto fino ad adesso. Régis Blachère ha pubblicato negli anni 1949-1950 una traduzione francese del Corano per ordine cronologico secondo la sua valutazione. Questa prima edizione non è più disponibile nelle librerie. Blachère è ritornato all'ordine attuale dal Corano nella sua edizione del 1957, senza dire le ragioni. Perciò, le nostre traduzioni francese e italiana possono essere considerate come le uniche con il testo arabo per ordine cronologico, ma abbiamo trovato tre traduzioni inglese che seguono questo ordine fatte da John Medows Rodwell, Mirza Abul Fazl e Hashim Amir Ali. Gli scienziati musulmani e gli orientalisti ricorrono a differenti criteri per la classificazione cronologica dei capitoli del Corano: la testimonianza dei compagni di Maometto, il contenuto dei capitoli, gli avvenimenti storici ai quali si riferiscono, ecc. Ma non sono d'accordo tra di loro,2 ed è probabilmente impossibile di giungere ad un ordine cronologico che corrisponda alla realtà.3 La classificazione che acquista più di adesione tra i musulmana e che seguiamo qui, è quella adottato dalla commissione dell'Azhar che ha stabilito l'edizione egiziana del Corano nel 1923, chiamata Mushaf del Re Fu'ad. Questa edizione indica in testa di ogni capitolo l'ordine in cui è stato rivelato e distingua i capitoli del periodo meccano di quelli del periodo egiriano (medinese). Questa classificazione corrisponderebbe alla versione del Corano stabilita dal Califfo 'Ali. Diamo qui un elenco sommario che indica l'ordine cronologico dei capitoli secondo l'Azhar, Noldeke (deceduto nel 1930), e Blachère (deceduto nel 1973), e l'ordine attuale secondo il Corano di 'Uthman, indicando in grassetto i capitoli ed i versetti egiriani (medinesi)4. Il lettore troverà alla fine di questo libro due indici: uno per ordine cronologico dei capitoli, secondo l'Azhar, e l'altro per ordine attuale dei capitoli del Corano di 'Uthman. Così potrà leggere il Corano nell'ordine che vuole. Ordine cronologico secondo L'Azhar Noldeke Blachère 5 48 46 87 91 93 89 97 99 92 100 102 112 114 116 55 89 91 39 1 2 3 4 87 89 Ordine attuale secondo il Corano di 'Uthman Nome, numero dei versetti e periodo del capitolo 1: الفاتحة Il preliminare - 7 versetti - meccano 2: البقرة La mucca - 286 versetti - egiriano 3: آل عمران La famiglia d'Imran - 200 versetti - egiriano 4: النساء Le donne - 176 versetti - egiriano 5: المائدة Il banchetto - 120 versetti - egiriano 6: االنعام I bestiami - 165 versetti - meccano [tranne: 20, 23, 91, 93, 114, 141, 151-153] 7: االعراف I risalti - 206 versetti - meccano [tranne: 163-170] Vedere particolarmente Khalaf-Allah: Dirasat, p. 245-257. Per i titoli completi dei libri citati nelle note, vedere la bibliografia alla fine di questo libro. Al-Haddad ha stabilito tavole che paragonano l'ordine cronologico del Corano secondo sette fonti musulmane classiche, Noldeke e Blachère (Al-Haddad: Al-Qur'an wal-kitab, vol. 2, p. 298-316). Indichiamo una delle difficoltà: come classificare cronologicamente racconti (come quello di Mosè o di Lot - vedere l'indice sotto questi due nomi) ripetuti con o senza differenze in parecchi capitoli? Si tratta di passaggi rivelati una sola volta, oppure sono stati rivelati parecchie volte? Per determinare i capitoli e versetti meccani e egiriani (medinesi), ci basiamo sul Corano del re Fouad di cui trovare una versione qua 6 88 113 51 95 113 84 97 115 86 8: االنفال 9: التوبة 10: يونس 52 75 77 11: هود 53 77 79 12: يوسف 96 72 90 76 92 78 13: الرعد 14: ابراهيم 54 57 59 15: الحجر 70 73 75 16: النحل 50 67 74 17: اإلسراء 69 69 70 18: الكهف 44 58 60 19: مريم 45 55 57 20: طه 73 103 74 102 42 65 107 64 105 66 67 109 66 107 68 21: االنبياء 22: الحج 23: المؤمنون 24: النور 25: الفرقان 47 56 58 26: الشعراء 48 49 68 79 69 81 27: النمل 28: القصص 85 81 83 29: العنكبوت 84 74 76 30: الروم 57 82 84 31: لقمان 75 70 71 32: السجدة 90 58 103 85 105 87 33: االحزاب 34: سبا 43 41 86 60 88 62 35: فاطر 36: يس 56 38 59 50 59 80 52 61 82 37: الصافات 38: ص 39: الزمر 60 78 80 40: غافر Il bottino - 75 versetti - egiriano Il ritorno - 129 versetti - egiriano Giona - 109 versetti - meccano [tranne: 40, 94-96] Hud - 123 versetti - meccano [tranne: 12, 17, 114] Giuseppe - 111 versetti - meccano [tranne: 1-3, 7] Il tuono - 43 versetti - egiriano Abramo - 52 versetti - meccano [tranne: 28-29] Al-hijr - 99 versetti - meccano [tranne: 87] Le api - 128 versetti - meccano [tranne: 126-128] Il viaggio notturno - 111 versetti - meccano [tranne: 26, 32-33, 57, 73-80] La caverna - 110 versetti - meccano [tranne: 28, 83-101] Maria - 98 versetti - meccano [tranne: 58, 71] Taha - 135 versetti - meccano [tranne: 130-131] I profeti - 112 versetti - meccano Il pellegrinaggio - 78 versetti - egiriano I credenti - 118 versetti - meccano La luce - 64 versetti - egiriano La liberazione - 77 versetti - meccano [tranne: 68-70] I poeti - 227 versetti - meccano [tranne: 197, 224-227] Le formiche - 93 versetti - meccano La narrazione - 88 versetti - meccano [tranne: 52-55] Il ragno - 69 versetti - meccano [tranne: 1-11] I romani - 60 versetti - meccano [tranne: 17] Luqman - 34 versetti - meccano [tranne: 27-29] La prosternazione - 30 versetti - meccano [tranne: 16-20] Le coalizioni - 73 versetti - egiriano Sabaa - 54 versetti - meccano [tranne: 6] Il creatore - 45 versetti - meccano Yasin - 83 versetti ~ meccano [tranne: 45] Gli allineati - 182 versetti - meccano Sad - 88 versetti - meccano I gruppi - 75 versetti ~ meccano [tranne: 52-54] Il perdonatore - 85 versetti - meccano [tranne: 56-57] 7 61 62 71 82 72 85 41: فصلت 42: الشورى 63 61 63 43: الزخرف 64 65 53 72 55 73 44: الدخان 45: الجاثية 66 88 90 46: االحقاف 95 111 106 34 96 108 112 54 98 110 114 56 47: محمد 48: الفتح 49: الحجرات 50: ق 67 76 23 39 40 28 49 22 30 51: الذاريات 52: الطور 53: النجم 37 49 50 54: القمر 97 46 43 41 28 23 55: الرحمن 56: الواقعة 94 105 101 91 109 110 104 108 99 107 77 2 99 106 102 110 98 94 104 93 101 109 63 18 101 108 104 112 100 96 106 95 103 111 65 51 57: الحديد 58: المجادلة 59: الحشر 60: الممتحنة 61: الصف 62: الجمعة 63: المنافقون 64: التغابن 65: الطالق 66: التحريم 67: الملك 68: القلم 78 79 71 40 3 24 42 51 62 23 24 33 53 64 34 69: الحاقة 70: المعارج 71: نوح 72: الجن 73: المزمل 4 31 98 33 2 36 52 32 2, 36 27 34 bis 25 74: المدثر 75: القيامة 76: االنسان 77: المرسالت 80 81 24 7 82 86 33 31 17 27 26 37 26 20 17 18 15 35 78: النبأ 79: النازعات 80: عبس 81: التكوير 82: االنفطار 83: المطففين I segni esposti - 54 versetti - meccano La consultazione - 53 versetti - meccano [tranne: 23-25, 27] Gli ornamenti - 89 versetti - meccano [tranne: 54] Il fumo - 59 versetti - meccano La genuflessa - 37 versetti - meccano [tranne: 14] Al-Ahqaf - 35 versetti ~ meccano [tranne: 10, 15, 35] Maometto - 38 versetti - egiriano La conquista - 29 versetti - egiriano I recinti - 18 versetti - egiriano Qaf - 45 versetti - meccano [tranne: 38] I vagliatori - 60 versetti - meccano Il monte - 49 versetti - meccano La stella - 62 versetti - meccano [tranne: 32] La luna - 55 versetti - meccano [tranne: 44-46] Il misericorde - 78 versetti - egiriano L'avvento - 96 versetti - meccano [tranne: 81-82] Il ferro - 29 versetti - egiriano La disputa - 22 versetti - egiriano L'assembramento - 24 versetti - egiriano La provata - 13 versetti - egiriano La riga - 14 versetti - egiriano Il venerdì - 11 versetti - egiriano Gli ipocriti - 11 versetti - egiriano L'inganno reciproco - 18 versetti - egiriano La ripudio - 12 versetti - egiriano L'interdizione - 12 versetti - egiriano Il regno - 30 versetti - meccano Il calamo - 52 versetti - meccano [tranne: 17-33, 48-50] L'avverante - 52 versetti - meccano Le scale - 44 versetti - meccano Noè - 28 versetti - meccano I jinn - 28 versetti - meccano L'imbacuccato - 20 versetti - meccano [tranne: 10-11, 20] L'avvolto - 56 versetti - meccano La risurrezione - 40 versetti - meccano L'umano - 31 versetti - egiriano Le inviate - 50 versetti - meccano [tranne: 48] La notizia - 40 versetti - meccano Gli strappanti - 46 versetti - meccano Ha aggrottato - 42 versetti - meccano L'arrotolamento - 29 versetti - meccano La fenditura - 19 versetti - meccano I frodatori - 36 versetti - meccano 8 83 27 36 8 68 10 35 26 9 11 12 28 1 25 100 93 14 30 16 13 32 19 29 17 29 22 15 19 34 35 11 16 10 13 12 20 1 14 92 25 30 24 8 21 6 9 4 3 19 43 9 16 21 42 40 7 14 4 5 10 1, 32 29 94 11 13 12 31 6 39 41 3 8 84: االنشقاق 85: البروج 86: الطارق 87: األعلى 88: الغاشية 89: الفجر 90: البلد 91: الشمس 92: الليل 93: الضحى 94: الشرح 95: التين 96: العلق 97: القدر 98: البينة 99: الزلزلة 100: العاديات 101: القارعة 102: التكاثر 103: العصر 104: الهمزة 105: الفيل 106: قريش 107: الماعون 15 18 114 6 22 20 21 5 45 111 3 44 46 47 38 45 113 37 44 47 48 108: الكوثر 109: الكافرون 110: النصر 111: المسد 112: اإلخالص 113: الفلق 114: الناس La fessurazione - 25 versetti - meccano Le costellazioni - 22 versetti - meccano L'astro notturno - 17 versetti - meccano L’elevatissimo - 19 versetti - meccano L'avvolgente - 26 versetti - meccano L'alba - 30 versetti - meccano La contrada - 20 versetti - meccano Il sole - 15 versetti - meccano La notte - 21 versetti - meccano Il pieno sole - 11 versetti - meccano L'apertura - 8 versetti - meccano Il fico - 8 versetti - meccano Le aderenze - 19 versetti - meccano La predeterminazione - 5 versetti - meccano La prova - 8 versetti - egiriano La scossa - 8 versetti - egiriano I destrieri - 11 versetti - meccano Il cataclisma - 11 versetti - meccano La moltiplicazione - 8 versetti - meccano L'epoca - 3 versetti - meccano Il calunniatore - 9 versetti - meccano L'elefante - 5 versetti - meccano Quraysh - 4 versetti - meccano Il rifugio - 7 versetti - meccano [tranne: 4-7] L'abbondanza - 3 versetti - meccano I miscredenti - 6 versetti - meccano Il soccorso - 3 versetti - egiriano Le fibre - 5 versetti - meccano La purezza - 4 versetti - meccano La fessura - 5 versetti - meccano Gli umani - 6 versetti - meccano Secondo la valutazione dell'Azhar, 86 capitoli sono stati rivelati alla Mecca prima dell’egira, e 28 dopo l’egira. Tuttavia, trentacinque capitoli del periodo meccano comportano versetti dal periodo egiriano, detta medinese. Non tocchiamo all'ordine dei versetti dentro a questi capitoli, ma segnaliamo i versetti meccani con la lettera M in nero, ed i versetti egiriani con la lettera E in grassetto. Queste lettere sono seguite dai numeri cronologici ed ordinari del capitolo e dal numero del versetto. Così M-5/1:4 significa che si tratta di un capitolo meccano, il quinto secondo l'ordine cronologico, il primo secondo l'ordine normale, il quarto versetto secondo l'edizione dell'Azhar. La numerazione dei versetti nella nostra edizione, ripresa dall'edizione dell'Azhar, è differente di quella seguita dalle edizioni del Corano in Africa del Nord e di quella proposta da Flügel nel 1834 spesso utilizzata dagli orientalisti; la differenza con questa ultima è talvolta di sei versetti. Montet e Kasimirski utilizzano nella loro traduzione la numerazione di Flügel, mentre Blachère, Hamidullah (eccetto l'edizione dell'Arabia saudita) e Mandel, in italiano, giustappongono le due numerazioni. Abbiamo rinunciato a questa soluzione per non troppo appesantire il testo. Segnaliamo qui che alcuni autori classici, seguiti dall'edizione dell'Azhar, considerano come meccani versetti rivelati alla Mecca dopo l’egira. È il caso dei versetti 87/2:281, 88/8:30-36, 112/5:3 e 113/9:128-129. Nella nostra edizione, ci basiamo non sul luogo di rivelazione dei versetti, ma sul loro periodo. Così, i versetti meccani sono quelli rivelati prima dell’egira, ed i versetti egiriani (medinesi) sono quelli rivelati dopo l’egira. Ortografia, varianti e letture del Corano L'ortografia araba ha conosciuto parecchie tappe. Quella adottata nel Corano si trova nel mezzo di questa evoluzione. Nel tempo di Maometto, la scrittura araba notava le consonanti, le vocali lunghe, ma mai le vocali brevi. Inoltre, alcune lettere di forma identica indicavano diversi consonanti. Così, un segno unico rendeva b, t, th, 9 n e i. Dei punti (nuqat) distinguendo le consonanti, e degli accenti (harakat) designando le vocali corte sono stati aggiunti ulteriormente e progressivamente al Corano. Senza questi punti e questi accenti, la lettura esatta del Corano è praticamente impossibile e rimane tributaria delle gente che l'ha imparato a memoria. Stesso con l'introduzione dei punti e degli accenti, l'ortografia del Corano si scosta molto sensibilmente di quella in uso da più di un millennio negli altri scritti in lingua araba. Si constata anche che dentro al Corano, lacune parole sono scritte in diversi modi. Così il nome Ibrahim (Abramo) è scritto 15 volte nel capitolo 87/2 con la forma Ibrahm, senza l'i, e 54 volte altrove sotto la forma Ibrahim, con l'i. Alcuni autori musulmani pensano che l'ortografia delle parole è stata indicata da Maometto a quelli che scrivevano la rivelazione nel suo tempo. Alcuni arrivano ad attribuire un senso esoterico agli errori ortografici.1 Ma Ibn-Khaldun (deceduto nel 1406) ritiene che l'ortografia del Corano è semplicemente difettosa. Scrive: Agli inizi dell'islam, l'arabo [...] non era scritto adeguatamente, con gran precisione e molta eleganza. Il risultato era più che mediocre, poiché gli arabi nomadi erano ancora selvaggi e le arti erano loro estranee. Si vede bene osservando ciò che è• avvenuto per l'ortografia del Corano. I compagni del Profeta trascrivevano il testo a modo loro, e questo non era brillante: la maggior parte delle loro lettere sono sbagliate. I loro successori immediati le ricopiarono [...]. Non si deve dunque tenere conto di dichiarazioni sulle quali non si è riflettuto. Alcuni sostengono, infatti, che i compagni del Profeta erano scribi molto capaci e che ci deve essere una spiegazione ai loro difetti d'ortografia [...]. Pensando che lo scrivere correttamente sia degno della perfezione, questi spiriti zelanti non possono ammettere l'imperfezione nei compagni del Profeta. Per mostrare che erano impeccabili, anche nella loro ortografia, vogliono, in qualsiasi modo, giustificare i loro errori in questo settore. Ma hanno completamente torto. In effetti, per i compagni del Profeta, la scrittura non aveva nulla a che vedere con la perfezione: si tratta di un'arte urbana, che serve agli scribi per guadagnarsi da vivere. Ora, la perfezione artistica è molto relativa: non è la perfezione in sé. L'inattitudine all'esercizio di una tecnica non influisce sulla fede o qualità di una persona.2 Pur affermando che l'ortografia coranica non è fissata da Dio né è resa obbligatoria da Maometto, qualche autore musulmano ritiene che i compagni di Maometto fossero all'unanimità a favore del suo mantenimento. E l'unanimità costituisce una norma obbligatoria. Secondo questi autori, la sua modifica conduce a varianti che mettono in pericolo l'uniformità del testo da un paese all'altro. L'uniformità del testo è considerata come uno degli aspetti dell'unità tra i musulmani.3 Bisogna segnalare tuttavia che le edizioni del Corano stampate a Istanbul, allora capitale dell'impero ottomano, hanno aggiunto alcune lettere mancanti a qualche parola come la lettera a in 'alamin ed in muslimat. Nel 1988, la casa editrice Dar al-shuruq (nel Cairo ed a Beirut) ha pubblicato una versione del Corano intitolata Al-Mushaf almuyassar (il Corano facilitato), con menzione, in fondo pagina, dell'ortografia attuale delle parole scritte con ortografia antica. Si noterà inoltre che le citazioni coraniche negli scritti contemporanei, particolarmente nei periodici che si rivolgono al grande pubblico, sono spesso conformi all'ortografia moderna, e che i programmi di computer utilizzano questa ortografia per il testo del Corano o per la ricerca dei termini. A nostra conoscenza, la sola versione completa del Corano su carta che utilizza l'ortografia moderna è quella che accompagna la traduzione italiana fatta da Gabriele Mandel Khan, pubblicato da UTET, Torino, 2004. Dopo avere esitato molto, abbiamo rinunciato a produrre la versione in ortografia moderna per non toccare al testo consacrato dei musulmani.4 Ma abbiamo prodotto nella nostra edizione in arabo del Corano in tre colonne parallele l’ortografia coranica, l’ortografia cufica e l'ortografia moderna. Per facilitare la lettura del testo arabo in questa traduzione, diamo un elenco indicativo dei termini la cui ortografia moderna differisce dall'ortografia coranica originale, con la loro ortografia cufica. 1 2 3 4 Ortogr. cufica صرهم َ أَب Ortogr. coranica ۡص ُر ُهم َ ٰ أَ ۡب سري َل َ إ إسۡ ٰ ََٰٓرءيل Ortogr. moderna صاره ْم َ أَ ْب إس َْرائيل Ortogr. cufica يم َ إ َ بره اذَانهم Ortogr. coranica إ ۡب ٰ َره َم َءاذَانهم Ortogr. moderna إب َْراهيم آَذَانهم Ortogr. cufica ورية َ َّالت Ortogr. coranica التَّ ۡو َرىٰ ة Ortogr. moderna التَّ ْو َراة اد ََم َءاد ََم آَدَم Sirri: Al-rasm al-'uthmani, p. 6. Ibn-Khaldoun: Discours sur l'histoire universelle, vol. 2, p. 850-852. Sirri: Al-rasm al-'uthmani, p. 47-53. Il testo arabo del Corano è ripreso dal sito http://www.qurankareem.info/, riproducendo il Corano di Medina secondo la lettura di Hafs, come stabilito dal Complesso del re Fahd per l'impressione del nobile Corano (http://www.qurancomplex.com/). Il lettore interessato può scaricare il testo arabo in ortografia moderna dallo stesso sito. 10 أَع َملُنَا ُموت َ َأ أَعۡ ٰ َملُنَا أَ ۡم ٰ َوت أَ ْع َمالُنَا أَ ْم َوات أَص َحب أَصۡ ٰ َحب ا َمنَّا األَن َه ُر بالبَطل ۡٱأل َ ۡن ٰ َهر ب ۡٱل ٰبَطل ْاأل َ ْن َهار ب ْالبَاطل َالـن َءا َمنَّا َۡٱألَٰٓن بغَفل َتُسلُون ب ٰغَفل َت ُسۡ لُون بغَافل ت ُ ْسأَلُون الثَّ َم َرت الثَّ َم َرات َ َخ ط َي ُكم الثَّ َم ٰ َرت ٰ َخسين َ ٰ َخ ۡط ٰ َي ُكم َّ َالزكَوة َّ ٱلزك َٰوة ش َهدَة َ َ الص َر ط ُ ضلَلَة َّ ال ش ٰ َهدَة َ َ ٱلص ٰ َر ط ض ٰ َل َلة َّ ٱل ۡٱل ٰعَلَمين َخَسين َالعَلَمين باخذيه بايَت باخذيه با ٰيَت ت َج َرت ُ ُهم ثَ َلثَة ۡت ٰ َج َرت ُ ُهم ثَ ٰلَثَة ۡٱل َحيَ ٰوة َٰ َخلدُون خَاسئين ال َحيَوة َ َخ طا َيا ُك ْم َّ الزكَاة َخَلدُون َرزَ قنَ ُهم ش َهادَة َ َ الص َرا ط الض ََّال َلة س َم َوت َ صل َحت َّ ال ْضعَفَ ُؤا ُّ ال َْال َعالَمين َّ َالطلَق َۡرزَ ۡق ٰنَ ُهم س ٰ َم ٰ َوت َ صل ٰ َحت َّ ٰ ٱل ْضعَ ٰفََٰٓ ُؤا ُّ ٱل َّ الط ٰلَق ص َحاب ْ َأ آَ َمنَّا ُاشت ََريه ۡ ُاشت ََرىٰ ه ا َل ْاْلَن بآَخذيه مول َ َ األ ْأ ُ ْولُوا بآَيَات ارت ُ ُه ْم َ ت َج ثَ َالثَة ْال َحيَاة َبالكَفرين َءال ۡاأل َ ۡم ٰ َول ْْأولُوا ب ۡٱل ٰ َكفرين َخَالدُون َرزَ ْقنَا ُه ْم س َم َوات َ صال َحات َّ ال ضعَفَا ُء ُّ ال َّ الط َالق كَم ۡشك َٰوة ۡأل َ ۡي ٰ َمن ُكم كَم ْشكَاة أل َ ْي َمان ُكم ُكَل َمت َاللَّعنُون كَل ٰ َمت ٰ ٱللَّعنُون كَل َمات َّ الالعنُون َسجد َ َم ُّْم َلقُوا سجد َ ٰ َم ُّْم ٰلَقُوا ساجد َ َم ُم َالقُو ََملك ْال َم َل ُؤا ٰ َملك ْۡٱل َم َل ُؤا َمالك ُ ْال َم َل ََوإس َحق َصبين َّ َوال َوت ُوي َوإسۡ ٰ َحق صبين َّ ٰ َوٱل َوإ ْس َحاق صابئين َّ َوال ص َرى َ َّالن ص َر ٰى َ ٰ َّٱلن َو ۡٱل ُح ُر ٰ َمت ارى َ ص َ َّالن َو ْال ُح ُر َمات يَأَه َل ٰ ي َ ََّوإي َۡو َّلىٰ ُهم ٰيََٰٓأ َ ۡه َل َّاي َ َوإي َو َّالهُم يَا أَ ْهل َي َبن َّي َيَسلُونَك ٰ َي َبن َٰٓي َيَسۡ لُونَك َيا َبن َّي يَسْأَلُونَك ي َٰٓ َوت ُو َي ۡبنَؤُ َّم ٰيََٰٓأ ُ ْولي َوتُؤْ وي َيا ابْنَ أ ُ َّم يَا أُولي ي َ َي ُّ سمر َيَستَرِخ ُرون ي َ ٰ ٰ َي ُّ سمر َيَسۡ تَرِخ ُرون ي َ َيا ُّ سامر ْ َيَ ْستَأخ ُرون َربَّانيين سلَ ْي َمان ُ شيَطينهم َ َص َلوة َّ ال َ ۡش ٰيَطينهم ص َل ٰوة َّ ٱل ُ ۡط ۡغ ٰ َينهم َٰٓ ْعلَ ٰ َم ُؤا ُ شيَاطينه ْم َ َص َالة َّ ال ُ ط ْغ َيانه ْم س َّوىٰ ُه َّن َ َف ۡالك ٰت َب ٰٱلَّتي َب َ الكت الَّتي لل َم َلئكَة القيَ َمة كَمشكَوة ألَي َمن ُكم َقَنتُون َيبنَؤُ َّم يَأ ُ ْولي ََر ٰبَّنين سلَ ۡي ٰ َمن ُ س َّوي ُه َّن َ َف غش ََوة َُوال ُح ُر َمت َّي َ َوإي َو َّلي ُهم ََربَّنين َسلَي َمن ُ َو بالبَينَت قَانتُون فَاؤُوا ْالقيَا َمة ب ْالكَافرين ْالبَينَات َ َت َظ َه ُرون َجنَّت ََخ َلتك َاوة َ غش فَا َٰٓ ُءو ۡالق ٰيَ َمة فَاو ْاأل َ ْم َوال أُولُو ۡالبَي ٰنَت َ ٰ َت َظ َه ُرون َج ٰنَّت ٰ َخ ٰ َلتك ُ طغ َينهم ْع َل َم ُؤا ُ ش َوة َٰ غ ٰقَنتُون ُا ْشت ََراه آَل َ َت ظاه َُرون َجنَّات َ خ َاالتك علَ َما ُء ُ َّس َّواهُن َ َف ْالكتَاب َّ الالتي ل ْل َم َالئكَة َٰٓ ل ۡل َم ٰلَئكَة ُمسۡ تَهۡ ز ُءون مي ٰثَقه ُم ْستَ ْهزئُون ميثَاقه َوإسۡ ٰ َمعي َل َُو ۡٱل ٰ َول ٰدَت َوإ ْس َماعيل َو ْال َوالدَات يَـادَ ُم َيأ َ ُّي َها َوقُ ۡر َءان ٰيََٰٓـَٔادَ ُم ٰ ََٰٓيأ َ ُّي َها َوقُرْ آَن يَا آَدَ ُم سى َ يَ ُمو س ٰى َ ٰيَ ُمو سى َ يَا ُمو َُمستَهزون ميثَقه َوإس َمعي َل ُالولدَت َ َو َوقُران َيا أَ ُّي َها La differenza tra le ortografie coraniche e l'ortografia moderna sono a distinguere della questione delle varianti del Corano, anche se le due coincidono. Alcuni sciiti accusano il Califfo 'Uthman (deceduto nel 656) di avere soppresso o modificato i passaggi in cui è fatto menzione di 'Ali (deceduto nel 661), il suo rivale politico. Capitoli interi e numerosi versetti sarebbero spariti così o sarebbero stati troncati dal Corano. Muhammad Male-Allah, un autore sunnita, dà 208 esempi di falsificazioni pretese dai sciiti.1 Pure non negando che alcuni correnti sciiti abbiano preteso la falsificazione del Corano, un libretto anonimo, senza editore e senza casa editrice, rigetta l'attribuzione di tale pretesa al sciismo. Aggiunge che tali pretese di falsificazione si ritrovano anche in più grande numero nei libri sunniti.2 Queste discussioni irritano i musulmane religiosi che affermano con forza che il Corano non è mai stato alterato, contrariamente all'Antico Testamento ed al Nuovo Testamento. Questa affermazione tocca al dogma musulmano. Il Corano dice: «Siamo noi che abbiamo fatto scendere il ricordo, e siamo noi che lo custodiremo» (54/15:9). Non vogliamo entrare in questa polemica. Il nostro argomento è più modesto e si accentra sulle varianti del Corano ammesse dalle autorità musulmane. Di dove provengono queste varianti? Le fonti musulmane menzionano che 'Umar (deceduto nel 644) aveva sentito qualcuno recitare diversamente il capitolo 42/25 che lui. Lo portò a Maometto che fece recitare a ciascuno la sua versione e li approvò tutti i due, dicendo che il Corano è stato rivelato in sette lettere. Dei racconti simili sono menzionati concernente altri capitoli del Corano.3 Questo non è senza ricordare i versetti 112/5:48; 52/11:118; 70/16:93; 62/42:8 che decretano che le 1 2 3 Mal-Allah: Al-shi'ah. Ukdhubat tahrif Al-Qur'an. Vedere anche sulla falsificazione fatta dai sciiti: Al-Dhahabi: Al-tafsir, vol. 2, p. 32-35, 149-152, 184, 196-197. Al-mawsu'ah al-qur'aniyyah al-mutakhassisah, p. 110-111. 11 divergenze tra le differenti comunità sono volute da Dio; devono dunque essere tollerate. Che cosa significa il termine lettere nel racconto menzionato? Alcuni pensano che il Corano è stato rivelato in sette varianti che tengono conto dei differenti dialetti arabi, per facilitare l'accesso del Corano alle tribù che non parlavano il dialetto di Quraysh, tribù di Maometto. A parte la rivelazione del Corano in sette lettere, le fonti musulmane parlano di differenti letture del Corano. Queste letture sarebbero dovute al fatto che la scrittura iniziale del Corano era difficile a decifrare senza l'aiuto di quelli che hanno memorizzato il Corano. Sono ammesse così quattordici letture attribuite ai lettori a favore di una catena di garanti salendo ai compagni di Maometto.1 L'edizione dell'Azhar, la più diffusa oggi, ha favorito quella di Hafs, come trasmessa da 'Asim. È questa lettura che serve come base per il testo del Corano che pubblichiamo qui. L'edizione tunisina del Corano segue la lettura di Nafi', come riportata da Qalun, mentre l'edizione marocchina del Corano segue la lettura di Nafi', come riportato da Warsh. Queste varianti, secondo la dottrina islamica unanime, appartengono alla rivelazione.2 A parte il loro valore religioso, forniscono informazioni importanti sul modo di pronunciare l'arabo dalle differenti tribù, e costituiscono un mezzo per comprendere un testo coranico che era originariamente senza punti e senza accenti. Hanno anche conseguenze giuridiche quando toccano dei passaggi normativi.3 Le varianti del Corano raffigurano nelle differenti letture del Corano e sono riportate dai libri islamici classici. Per evitare le polemiche, ci basiamo esclusivamente sulle seguenti fonti moderne approvate dalle autorità religiose islamiche: 'Umar, Ahmad Mukhtar e Makram, 'Abd-al-'Al Salim: Mu'jam al-qira'at al-qur'aniyyah ma' muqaddimah fil-qira'at wa-ashhar al-qurra', 6 volumi, terza edizione, 'Alam Al-kutub, il Cairo, 1997. Le prime due edizioni sono state pubblicate dall'università del Kuwait. Questa raccolta è approvata dall'accademia delle ricerche islamiche dell'Azhar. Al-Khatib, 'Abd-al-Latif: Mu'jam al-qira'at, 11 volumi, Dar Sa'd-al-Din, Damasco, 2000. Questo libro è approvato dalla Direzione dell'ifta' e dell'insegnamento religioso in Siria. Indica spesso, in più delle varianti, il loro senso. Al-Qira'at, in: http://www.altafsir.com/Recitations.asp. Questo sito è gestito da Aal Al-Bayt Institute for Islamic Thought che dipende dalla famiglia reale giordana. Queste tre fonti indicano le varianti parola dopo parola nell'ordine dei capitoli e dei versetti del Corano e menzionano i libri classici consultati. È dunque facile al lettore di ritrovarsi, e non è necessario di incaricare il nostro libro con i rinvii alle pagine di queste fonti. Esiste un grande numero di varianti. La prima fonte utilizzata indica più di 10'000 parole del Corano che hanno una o parecchie varianti. Come non è possibile riprenderli tutti, abbiamo selezionato soprattutto quelle che possono influenzare il senso, comportano una modifica grammaticale di una parola, sopprimono o aggiungono una parola o un passaggio, e sostituiscono una parola o un passaggio ad un altro. Abbiamo omesso le varianti che si limitano ad un'elisione di due parole. Il lettore interessato dall'insieme delle varianti può ritornare alle nostre tre fonti. Malgrado questa scelta ridotta, le varianti indicate nel nostro lavoro toccano 3462 versetti sui 6236 che comporta l'edizione dell'Azhar, senza tenere conto delle differenze tra l'ortografia moderna e le ortografie coraniche di cui abbiamo parlato sopra. Inoltre, abbiamo omesso le varianti dei seguenti termini che si ripetono spesso: إبرهُم َ ، إبراهَم، إبراهم، إبراهُم،إبراهام أَس َْرا َل، َ إس َْرائن،َ إس َْرال،َ إس َْرائل،َ إس َْريل،َ إس َْراييل،َإس َْرايل األَنجيل بيس باس بيُوت ذَريَّة، ذَريَة، ذريَة،ذُريَة َرئف،ف ٌ َر ْو، َر ُووف،َر ُؤف ُّ َرب،َربي 1 2 3 Vedere queste quattordici letture in http://goo.gl/L03NC4 Si segnalerà qui che il Marocco prova a vietare le letture del Corano altre che quella di Warsh: http://goo.gl/poVKf3. Vedere Aldeeb Abu-Sahlieh: Introduzione al diritto musulmano, p. 71-72. 12 إبراهيم إسرائيل اإلنجيل بئس َبأْس بُيُوت ذرية َرؤُوف َرب ُر ْس ُل ُرضُوان،ُرضْوان السَّجْن زراط،سراط ع َل ْي ُهمي َ ،ع َليْهمي َ ،علَيْهم َ ،علَيْه ُم َ ،ع َليْه ُمو َ ،علَ ْي ُه ُمو َ ،علَ ْي ُه ُم َ ،علَ ْي ُه ْم َ في ُهم ْالقُ َران مومن نبيء َو ْه َو َيا قَ ْو ُم يُوسف،سف َ يُو يُؤنس، يُونَس،يُونس س ُل ُ ُر رضْوان السجْن ص َراط عليهم فيهم ْالقُ ْرآَن مؤمن نبي َوه َُو َيا قَ ْوم سف ُ يُو يُونُس Abrogazione nel Corano Il Corano è stato rivelato in 22 anni e ha accompagnato una società in mutazione. Come ogni sistema normativo, ha subito modifiche. Si parla di abrogazione, nozione definita in diritto musulmano come essendo «l'annullamento parziale o totale dell'applicazione di una prescrizione della sharia sulla base di un'indicazione posteriore che annuncia esplicitamente o implicitamente questo annullamento». Numerosi autori classici hanno scritto su questo argomento considerato come indispensabile per comprendere il Corano e, partendo, per esercitare la funzione di giurista. L'abrogazione ha suscitato polemiche nel tempo di Maometto. I suoi avversari l'accusavano di modificare gli ordini dati ai credenti. Dei versetti coranici sono stati rivelati indicando che è Dio che ha voluto questo cambiamento per via dell'abrogazione: Quando scambiamo un segno con un altro, e Dio sa meglio ciò che fa scendere, dicono: «Sei solamente un favolatore». ~ Ma la maggior parte di loro non sanno (70/16:101). Qualsiasi segno che abroghiamo o facciamo dimenticare, portiamo un migliore che esso, o un simile a esso. ~ Non sai che Dio è potente su ogni cosa? (87/2:106). I giuristi musulmani hanno distinto differenti forme di abrogazioni: Un versetto può abrogare un altro, ma entrambi sono mantenuti nel Corano. Si parla allora dell'abrogazione della norma e del mantenimento della recitazione. Così il versetto 87/2:115 relativo alla direzione della preghiera sarebbe abrogato dal versetto 87/2:144 che fissa la direzione della preghiera verso la Kaaba. Alcuni versetti normativi sarebbero stati rivelati a Maometto e in seguito sarebbero stati sostituiti da altri versetti a contenuto diverso. Ma né i primi né gli ultimi sono stati inclusi nel Corano. Così, la rivelazione avrebbe comportato, secondo la testimonianza di 'Aysha, moglie di Maometto, un versetto che stabiliva il divieto del matrimonio tra parenti di latte se ci fossero stati più di dieci poppate, cifra portata ulteriormente a cinque con un altro versetto. Questi due versetti sono scomparsi dal Corano, ma l'ultimo è sempre in vigore. Un versetto rivelato che si trova nel Corano può essere abrogato da un versetto che è scomparso dal Corano. Così il versetto 102/24:2 prevede 100 frustate in caso di fornicazione. Questo versetto si trova sempre nel Corano, ma sarebbe stato abrogato da un altro versetto che non raffigura più nel Corano riportato dal Califfo 'Umar (deceduto nel 644) e che prevede la lapidazione per questo reato.1 Alcuni versetti sono stati rivelati a Maometto, ma Dio glieli ha fatti dimenticare. Questi versetti, talvolta trascritti dai suoi scribi, erano cancellati miracolosamente, e quelli che li avevano imparati a memoria li hanno dimenticati anche miracolosamente. Il Corano accenna a questo fenomeno (8/87:6-7 e 87/2:106). Alcuni versetti sono rivelati da satana, ma abrogati da Dio. Questo è indicato nel versetto 103/22:52. Appartengono a questa categoria i famosi versetti satanici, titolo del libro di Salman Rushdie di cui fa eco i versetti 23/53:19-23. Alcuni versetti del Corano sono abrogati dalla Sunna (tradizione di Maometto,). Così il Corano dice: «Vi è prescritto, quando la morte si presenta ad uno di voi e se lascia dei beni, il testamento, in favore dei due 1 Vedere la nota di 102/24:2. 13 genitori e dei più vicini secondo la convenienza. È un dovere per quelli che temono [Dio] (87/2:180). Questo versetto sarebbe stato abrogato dalla parola di Maometto: «Nessun legato per un erede». Una parola di Maometto è abrogata da un versetto coranico. Così, il patto di armistizio firmato tra Maometto e la Mecca prima della sua conquista comportava una clausola secondo cui Maometto doveva consegnare ogni uomo che si fosse convertito all'islam per unirsi a lui. Questo accordo tuttavia è stato abrogato dal versetto 91/60:10. Abrogazioni multiple: Un caso famoso è quello del divieto del consumo del vino, regolato progressivamente dai versetti 87/2:219, 92/4:43 e 112/5:90-91. Ecco dunque tre versetti coranici che abrogano reciprocamente, che non prevedono nessuna pena, e che sono stati abrogati o completati da un racconto di Maometto secondo il quale egli avrebbe flagellato il consumatore del vino. L'abrogazione suscita ancora oggi molte controversie. Ha costata la vita al pensatore sudanese Mahmud Muhammad Taha, impiccato nel 1985 da Numeri. Taha aveva difeso l'idea che la prima parte dal Corano rivelata alla Mecca, prima dell'egira, costituisce il vero islam, e che la seconda parte rivelata dopo l'egira ha un carattere congiunturale. Perciò, secondo Taha, la prima parte abroga la seconda parte. Nel 1975, il presidente Ziad Berri della Somalia diceva in un discorso pubblico che la metà del Corano è abrogata o contraddittoria e che, quindi, non è più applicabile. Ciò ha causato una condanna da parte dell'Azhar il 6 febbraio 1975.1 Gli autori musulmani contemporanei che sostengono il fenomeno dell'abrogazione in seno al Corano indicano che questo fenomeno si trova anche nell'Antico Testamento ed nel Nuovo Testamento.2 Gli autori musulmani non sono d'accordo sul numero dei versetti coranici abrogati. Così, Ibn-al-Jawzi (deceduto nel 1200) indica 247 versetti abrogati, mentre Al-Suyuti (deceduto nel 1505) conta solamente i seguenti 22 versetti: 3/73:1-3*; 87/2:180; 87/2:183; 87/2:184; 87/2:217; 87/2:240; 87/2:284; 88/8:65*; 89/3:102*; 90/33:52; 91/60:11; 92/4:8; 92/4:15*; 92/4:16*; 92/4:33*; 102/24:2; 102/24:58; 105/58:12*; 112/5:2; 112/5:42; 112/5:106; 113/9:41. Passando in rassegna questi versetti, un'enciclopedia coranica pubblicata dal Ministero egiziano di waqf nel 2003,3 ritiene solamente i versetti segnati con (*). Mustafa Zayd compila i versetti abrogati secondo i differenti autori classici e indica 293 versetti abrogati, ma non ritiene che i seguenti sei versetti: 3/73:1-3; 88/8:65; 92/4:15; 92/4:16; 92/4:43; 105/58:12.4 La differenza enorme tra le posizioni degli autori musulmani deve incitare il lettore a molta prudenza prima di pronunciarsi su ciò che è abrogato nel Corano e ciò che non lo è. Ci limitiamo nel nostro libro ad indicare i versetti che sono abrogati e quelli che li abrogano secondo queste fonti contraddittorie, senza portare giudizio. Il lettore che vuole avere una visione di insieme su questa questione può consultare i seguenti libri moderni: Al-Abyari, Ibrahim: Al-Mawsu'ah al-qur'aniyyah, Mu'assasat sijil al-'arab, il Cairo, 1984, vol. 2, p. 537568. Al-Mawsu'ah al-qur'aniyyah al-mutakhassisah, Wazarat al-awqaf, il Cairo, 2003, p. 632-650. Al-Hafni, 'Abd-al-Mun'im: Mawsu'at al-Qur'an al-'adhim, Maktabat Madbuli, il Cairo, 2004, vol. 2, p. 1475-1535. Zayd, Mustafa: Al-naskh fil-Qur'an, dirasah tashri'iyyah tarikhiyyah naqdiyyah, 2 vol., Dar al-wafa, AlMansurah, terza edizione, 1987.5 L'abrogazione solleva un problema sensibile particolarmente in rapporto con ciò che le fonti classiche chiamano il versetto della sciabola che sarebbe, secondo l'opinione dominante, il seguente versetto: 1 2 3 4 5 Al-Saqqa: La naskh, p. 5-6. Nel Vangelo, Gesù dichiara: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento» (Mt 5:17). Altrove tuttavia Gesù ed i suoi apostoli hanno cambiato la legge di Mosè. Così, i divieti biblici relativi ad alcuni prodotti alimentari sono stati eliminati dagli apostoli di Gesù (At 10:12-16, e Rm 14:14). Il sabato e altri giorni di feste ebrei erano considerati come giorni di riposo. Ogni lavoro vi è vietato (Lv capitolo 23). La pena di morte è prevista per chi lavora il giorno di sabato (Es 30:12-16). Gesù, e dopo di lui gli apostoli, hanno annullato il riposo del giorno di sabato e gli altri giorni festivi (Mt 12:1-12; Gv 5:16; 9:16; Col 2:16). La Bibbia esige la circoncisione d'Abramo e dei maschi della sua discendenza di generazione in generazione (Gn 17:9-14), ma il suo carattere obbligatorio è stato abrogato dagli apostoli (At capitolo 15; Gal 5:1-6 e 6:15). La Bibbia prescrive la pena di lapidazione (Lv 20-10, e Dt 22:22-23), ma Gesù ha rifiutato di applicarla (Gv 8:4-11). La Bibbia prescrive la legge del taglione (Es 21:24), ma Gesù decretò: «Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra» (Mt 5:38-39). Al-Mawsu'ah al-qur'aniyyah al-mutakhassisah, p. 632-650. Zayd: Al-naskh fil-Qur'an, vol. 1, p. 402-408, e vol. II, p. 904. Una nuova edizione è stata pubblicata da Dar al-hadith, il Cairo, 1427 h [2006]. 14 Una volta trascorsi i mesi vietati, uccidete gli associatori ovunque li troviate, prendeteli, assediateli e restate seduti contro di loro [in ogni] agguato. Ma se si pentono, alzano la preghiera, e danno la decima, liberate allora la loro via. ~ Dio è perdonatore, misericordioso (113/9:5).1 Alcuni autori classici indicano che questo versetto abroga 124,2 addirittura 1403 versetti tolleranti del Corano. Si può spiegare probabilmente l'atteggiamento di questi autori, talvolta ripreso dagli islamisti, con le tensioni tra i musulmani ed i non-musulmani. Gli autori moderni contestano generalmente le conclusioni dei loro antenati, per ragioni evidenti, e preferiscono insistere sul carattere tollerante del Corano. Segnaliamo nelle note senza giudizio da parte nostra questi versetti tolleranti abrogati dal versetto de la sciabola. I versetti che indichiamo come abrogati nel nostro lavoro sono quelli che esistono ancora nel Corano. Gli autori classici segnalano che il Corano avrebbe comportato un gran numero di versetti che sono scomparsi. Secondo questi autori, l'angelo Gabriele rivedeva il Corano con Maometto annualmente, l'ultima revisione avendo avuto luogo prima della sua morte. Ad ogni revisione, l'angelo sopprimeva dei versetti. Al-Suyuti (deceduto nel 1505) indica che il capitolo 90/33 era inizialmente di 200 versetti, o più lungo del capitolo 87/2 (286 versetti) mentre non rimane di questo capitolo nel Corano che 73 versetti. Dà altri esempi di capitoli o di versetti scomparsi dal Corano.4 Rinvio alle fonti ebraiche e cristiane Ogni scritto è tributario del suo ambiente e di ciò che l'ha preceduto. Non c'è nessuno lavoro che può pretendere essere totalmente originale. Tuttavia, una tale affermazione in rapporto col Corano provoca molta irritazione tra i musulmani per chi il Corano è stato rivelato da Dio ad un uomo analfabeta, a partire dalla tavoletta custodita presso Dio (27/85:22) e che costituisce la madre del Corano (96/13:39). Dire che il Corano ha ripreso dei racconti dagli scritti che l'hanno preceduto significa che Maometto non li ha ricevuti da Dio. Questo dibattito non data di oggi. Già nel tempo di Maometto, i suoi avversari l'accusavano di plagiare gli scritti degli altri, accusa riportata dal Corano se stesso (vedere p. es. 42/25:4-6 e 70/16:103). Per difendersi, il Corano lancia loro la sfida di produrre un libro similare (50/17:88), dieci capitoli (52/11:13), un solo capitolo (87/2:23-24 e 51/10:38), o un solo racconto (76/52:33-34). Per i musulmani, l'inimitabilità (i'jaz) del Corano è la prova della sua origine divina. Certo, i musulmani sanno che il Corano comportano racconti e nomi menzionati nell'Antico Testamento e nel Nuovo Testamento. Ma per loro, ciò non tiene al fatto che Maometto li ha ripresi di questi libri, ma al fatto che questi, come il Corano, hanno per autore lo stesso Dio. Questo è un dogma che un musulmano non potrebbe mettere in questione senza esporsi ad un grave pericolo. Il nostro scopo non è di contraddire questo dogma, ma di fornire al lettore interessato, come lo fanno altri traduttori (Hamidullah, Boubakeur, Mandel, Masson,5 ecc.), alcuni elementi di paragone, senza nessuna pretesa di esaustività, limitandoci quasi esclusivamente agli scritti ebraici e cristiani riconosciuti o apocrifi che hanno preceduto il Corano. Come i racconti biblici nel Corano si ripetono in differenti capitoli (per esempio: la storia di Lot in rapporto con Sodomia e Gomorra), abbiamo fatto un rinvio ai testi ebraici e cristiani dove ciò c'è sembrato più appropriato, con i rinvii interni, per non ripeterci troppo. Il lettore interessato completerà questi rinvii riferendosi all'indice alla fine del lavoro. Metodo seguito nella traduzione Il Corano è stato tradotto spesso in differente lingue, principalmente da non-musulmani. Ma questi ultimi decenni, dei musulmani si sono messi a tradurlo. In questa traduzione italiana, abbiamo approfittato dalle traduzioni citate nelle osservazioni generali alla fine del libro, rispettando i seguenti procedimenti: Quando abbiamo tradotto un termine in un versetto, abbiamo ricercato questo termine ed i suoi derivati attraverso tutto il Corano6 e abbiamo provato di trovare un solo termine italiano che convenga ovunque, per quanto la lingua italiana lo permetta e senza fare violenza al senso del termine arabo nel suo contesto. Così il termine أوحىed i suoi derivati sono tradotti ovunque con il termine rivelare ed i suoi derivati italiani. 1 2 3 4 5 6 Alcuni autori considerano anche come versetto della sciabola i seguenti versetti: 113/9:29, 36, 41. Vedere a questo proposito l'articolo di Youssef Al-Qaradawi: Al-jadal hawl ayat al-sayf. Al-Abyari: Al-mawsu'ah al-qur'aniyyah, vol. 2, p. 540. Zayd: Al-naskh fil-Qur'an, vol. 2, p. 508. Al-Suyuti: Al-itqan fi 'ulum Al-Qur'an, vol. 2, p. 25-26. I rinvii che raffigurano nell'edizione pubblicata a Parigi nel 1967 nella collezione della Pléiade sono spariti nella versione rivista da Sobhi El-Saleh e pubblicata a Beirut, s.d., con l'autorizzazione dell'Azhar. Abbiamo consultato soprattutto: Mu'jam alfadh Al-Qur'an, 'Atif-al-Zayn: Majma' al-bayan al-hadith, ed il programma di ricerca del sito: Safhat al-Qur'an al-karim http://www.holyquran.net/. 15 - - - - - - 1 Parimenti il termine الغيبè tradotto con mistero (vedere i sensi dati a questo termine nella nota di 87/2:3). Il termine ( آيةpl. )آياتpuò essere tradotto con versetto o segno, nel senso di miracolo.1 Come il contesto non permette sempre di vedere quale di questi due sensi è più plausibile, abbiamo optato per il termine unico di segno, nella misura in cui, secondo il Corano ed i musulmani, ogni versetto costituisce un segno, un miracolo. Dopo la traduzione dei termini, abbiamo controllato se il versetto o una parte di questo versetto si ripeteva altrove, e abbiamo adottato ovunque la stessa traduzione. Questo ha permesso di evitare la mancanza di armonia constatata in alcune traduzioni precedenti. Così Zilio-Grandi traduce il versetto 73/21:7: «Se non sapete, chiedete alla gente del libro «, ed il versetto 70/16:43: «Se non lo sapete, chiedete alla gente che ha già ricevuto l'avvertimento», mentre il testo arabo nei due versetti è lo stesso. Traduce il versetto 41/36:38: «questo è un decreto del potente, il sapiente», il versetto 55/6:96: «Ecco il decreto del potente, del sapiente», ed il versetto 61/41:12: «così ha disposto il potente, il sapiente», mentre il testo arabo nei tre versetti è lo stesso. Piccardo (che non sa l'arabo e segue principalmente la traduzione francese di Hamidullah) traduce il versetto 43/35:38: «conosce quello che c'è nei petti», il versetto 52/11:5: «conosce il profondo dei cuori», il versetto 57/31:23: «conosce perfettamente cosa c'è nei cuori», il versetto 59/39:7: «conosce quello che c'è nei petti», il versetto 89/3:119: «conosce bene quello che è celato nei cuori», il versetto 89/3:154: «conosce quello che celano i cuori», il versetto 112/5:7: «conosce quello che è nei cuori «, mentre il testo arabo in tutti questi versetti è lo stesso. Ci sono differenti modi di tradurre il Corano. Il traduttore può parafrasare un passaggio in italiano, senza tenere conto di tutte le parole. Questo metodo è stato seguito da Guzzetti, Monti e Peirone che si danno una grande libertà, soprattutto nei passaggi laconici del Corano. C'è poi la traduzione letterale che incolla alla radice dei termini. Questo metodo è stato seguito soprattutto in francese da Chouraqui che non teme di ricorrere ai neologismi e talvolta ad una traslitterazione dei termini arabi. Per esempio traduce l'invocazione in testa dei capitoli con: «Nel nome di Allah, il Matriciante, il Matriciale», per il fatto che i due termini arabi Rahman e Rahim derivano dal termine rahm, la matrice. Alcune traduzioni mantengono il termine Allah, mentre altre traduzioni di cui la nostra, preferiscono il termine Dio. Tra la traduzione letterale ed la traduzione parafrastica, abbiamo scelto una via mediana, provando a tenere quanto possibile conto di ogni termine arabo per renderlo con un termine italiano. La traduzione parola a parola non è tuttavia possibile per alcune espressioni arabe per le quali bisognava trovare un'espressione italiana la più vicina possibile dall'espressione araba, segnalando la traduzione letterale in una nota. La lingua araba utilizza dei termini per indicare i generi. Le traduzioni attuali tengono raramente conto di questo elemento. Così il termine إنسانè tradotto generalmente con uomo, questo termine designando l'uomo e la donna in italiano. Ora, il corrispondente italiano del termine arabo إنسان, è umano, termine utilizzato nella nostra traduzione. Abbiamo tradotto anche il plurale di questa parola الناسcon umani, al posto di uomini o di gente. Bisogna segnalare che il termine إنسانè utilizzato dal Corano per opposizione agli spiriti, agli animali, alle piante ed ai materiali inerti. Il termine arabo قومche indica un raggruppamento umano ridotto è tradotto con popolo o gente. Abbiamo preferito utilizzare il solo termine gente. I termini arabi che hanno un equivalente italiano sono stati tradotti con questo ultimo. Così il termine shaytan è stato tradotto con satana, al posto di diavolo; i due termini jahim e jahannam, con gehenna, al posto di inferno o fornace; il termine ifrit, con Afrit, al posto di astuto; il termine qalam, con calamo, al posto di penna; il termine jin, con jinn, al posto di demoni; il termine majnoun, con invasato da un jinn, al posto di pazzo. Ne è parimenti dei nomi di persone come Abramo (Ibrahim), Giacobbe (Ya'qub), Giovanni (Yahya), Gesù (Isa), Giobbe (Ayyub), Maometto (Muhammad), Maria (Miryam), Mosè (Moussa), Noè (Nuh); o dei nomi di luoghi come Egitto (Misr), Mecca (Makkah), Medina (Madinah), ecc. Partiamo dal principio che non esistono dei sinonimi perfetti, né in arabo, né in italiano. Di questo fatto, abbiamo sempre provato a trovare un termine italiano per ogni termine arabo. Così, i tre termini arabi الهم أوحى انزلsono tradotti rispettivamente da discendere, rivelare, ispirare. Le traduzioni non fanno sempre di distinzione tra questi tre termini. Abbiamo evitato il ricorso ai neologismi o ai termini arabi al posto di tradurli, metodo largamente utilizzato da André Chouraqui in francese e, in italiano, da Mandel, Zilio-Grandi e Peirone, per non citare che questi. Il vangelo di Matteo dice: «Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno. Ed egli rispose: Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta» (Mt 12:38-39). 16 - - - - - - Abbiamo verificato l'esistenza di ogni parola italiana, particolarmente nel Grande Italiano di Aldo Gabrielli (http://dizionari.repubblica.it/). Quando un termine italiano ammesso nei dizionari ci sembra poco accessibile al pubblico, abbiamo indicato il suo senso nella nota. Abbiamo provato anche ad evitare le parafrasi quanto possibile, per rendere un termine o un'espressione araba. Il Corano è conosciuto, soprattutto nei suoi primi capitoli, per il suo stile conciso, addirittura laconico, impresso di non-detti, considerato come una marca di eloquenza in lingua araba. Per questo fatto, abbiamo optato per la concisione nella nostra traduzione per rendere meglio lo spirito del Corano. Così abbiamo tradotto la locuzione صب ٌْر َجمي ٌل َ َ فcon «Bella pazienza» (53/12:18), al posto di «pazienterò arrendevolmente» (ZilioGrandi) o «Non mi resta che una rassegnazione dignitosa» (Guzzetti). Abbiamo anche cercato a fare scoprire al lettore non arabofono delle espressioni arabe al posto di adattarle alle espressioni italiane (p. es.: 52/11:56: paragonare la nostra traduzione con quelle indicate nella nota). Abbiamo aggiunto alla versione araba, per la prima volta nella storia, la punteggiatura moderna, come abbiamo fatto per l'edizione in araba, e abbiamo segnalato le lacune con le parentesi [...] e la dislocazione del testo con le parentesi [---]. Definiamo la dislocazione, la mancanza di connessione tra i versi o tra elementi dello stesso verso. Infine, abbiamo utilizzato il segno ~ per indicare ciò che gli studiosi musulmani chiamano al-tadhyil: termine derivato da dhayl (coda) che indica l'aggiunta di elementi alla fine di un verso per mantenere la rima, elementi spesso non collegati al resto del verso. Abbiamo inoltre riportato nelle note le inversioni e le enallagi. Con l'inversione, in arabo taqdim wal-ta'khir, intendiamo la presenza nel Corano di elementi mal strutturati che danno un controsenso, e che gli esegeti hanno dovuto ristrutturare per ottenere un significato coerente. Per quanto riguarda l’enallage, in arabo iltifat, consiste a sostituire un tempo, un modo, un nome o una persona da un altro tempo, un altro modo, un altro nome o un'altra persona, spesso per mantenere la rima. Invece, abbiamo evitato di segnalare nelle note altre forme di errori grammaticali e stilistiche difficili a comprendere senza la conoscenza della lingua araba, errori che il lettore può trovare nell'edizione araba. Come segnalato sopra, le fonti islamiche ammettono l'esistenza di numerose varianti. Li indichiamo nelle note, ma ne diamo raramente la traduzione (p. es.: 3/73:17). Queste varianti si rivolgono soprattutto agli specialisti che conoscono la lingua araba. Abbiamo seguito nella nostra traduzione la versione araba come fissata nell'edizione dell'Azhar, eccetto indicazione contraria, (p. es.: 38/38:83). La lingua araba utilizza spesso la particella e all'inizio della frase e dove la lingua italiana si accontenta di una virgola o di un punto. Questa particella è soppressa nella nostra traduzione quando è superflua in italiano. La lingua araba non fa distinzione tra le lettere maiuscole e minuscole. Tante traduzioni utilizzano il maiuscola per gli aggettivi ed i pronomi che rinviano a Dio. Abbiamo evitato questo uso. Alcuni termini o passaggi sono ambivalenti, suscitando differenti traduzioni. Diamo la traduzione che ci sembra più appropriata. Segnaliamo tuttavia nelle note, a titolo indicativo, una o parecchi altre traduzioni, fatte particolarmente da musulmani (p. es.: 39/7:199), anche quando questi hanno copiato talvolta i traduttori non-musulmani. È il caso per es. della traduzione di Piccardo che utilizza la traduzione francese di Hamidullah largamente tributaria della traduzione di Blachère. Il nostro scopo è di dare al lettore la scelta tra differenti traduzioni e di mostrargli la difficoltà a tradurre alcuni passaggi del Corano, stesso per i musulmani altamente qualificati. Segnaliamo qui che le traduzioni francesi e italiane del Corano provano di rendere il testo del Corano leggibile per un Occidentale, trovando soluzioni ai passaggi ambigui. Di questo fatto, queste traduzioni sono più facili a comprendere che il testo arabo, ma senza essere necessariamente fedeli a questo ultimo. Non abbiamo voluto seguire il loro esempio, per restare fedele al testo arabo, stesso quando questo ultimo è ambiguo. Si può dire a questo proposito che più bella è la traduzione, meno è fedele al testo arabo Esistono tentativi di tradurre il Corano o alcuni dei suoi passaggi partendo dall'ebraico e dal siriaco. È particolarmente il caso di Christoph Luxenberg, Gabriel Sawma e di Bruno Bonnet-Eymard. Sebbene arricchenti, queste traduzioni restano isolate e si scostano di quelle conosciute. Le abbiamo segnalate nelle note per i lettori interessati, ma senza prendere posizione. Abbiamo provato di rendere le note brevi per non annoiare il lettore. Ma lo specialista arabofono è invitato a riferirsi alla nostra edizione araba che dà anche gli errori linguistici e stilistici del Corano e il significato delle sue parole ambigue. 17 Prima di finire questa introduzione, teniamo a ringraziare il dottore Giulio Morero che ha avuto l'amabilità di correggere questa traduzione. Restiamo tuttavia l'unico responsabile degli errori e delle opinioni che sono espresse. Un racconto di Maometto dice: «Quando il giudice fa uno sforzo di interpretazione e arriva alla giusta conclusione, riceve due premi. E se fa lo sforzo di interpretazione e si sbaglia, riceve uno premio»1. Ogni traduzione comporta dei rischi e nessun traduttore può pretendere alla perfezione, anche se fa lo sforzo. Preghiamo i lettori, qualunque sia la loro religione, di accogliere questo lavoro con indulgenza e di esprimerci le loro osservazioni costruttive mirando al suo miglioramento nella prossima edizione. Sami Awad ALDEEB ABU-SAHLIEH Email: [email protected] 1 Sahih Al-Bukhari : http://goo.gl/48Ix76. 18 19