Avvertenza per i lettori del Corano

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‫مركز القانون العربي واإلسالمي‬
Centre de droit arabe et musulman
Zentrum für arabisches und islamisches Recht
Centro di diritto arabo e musulmano
Centre of Arab and Islamic Law
‫القرآن الكريم‬
‫النص العربي مع ترجمة إيطالية‬
‫بالتسلسل التاريخي وفقا ً لألزهر‬
‫مع إشارة للقراءات المختلفة والناسخ والمنسوخ والكتب اليهودية والمسيحية‬
‫بعناية‬
‫سامي عوض الذيب ابوساحلية‬
IL CORANO
Testo arabo e traduzione italiana
per ordine cronologico secondo l'Azhar
con rinvio alle varianti, alle abrogazioni ed agli scritti ebraici e cristiani,
a cura di
Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh
Questo libro può essere acquistato presso
www.amazon.com
6102
1
Il Centro di diritto arabo e musulmano
Fondato nel maggio 2009, il Centro di diritto arabo e musulmano offre delle consultazioni giuridiche, delle
conferenze, delle traduzioni, delle ricerche e dei corsi sul diritto arabo e musulmano e le relazioni tra musulmani e
occidentali. Permette, inoltre, di scaricare gratuitamente dal sito www.sami-aldeeb.com un buon numero di scritti.
Il traduttore
Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh: Cristiano d’origine palestinese. Cittadino svizzero. Dottore in legge. Abilitato a
dirigere ricerche (HDR). Professore delle università (CNU-Francia). Responsabile del diritto arabo e musulmano
all’Istituto svizzero di diritto comparato (1980-2009). Visiting professor in varie università in Francia, Italia e
Svizzera. Direttore del Centro di diritto arabo e musulmano. Autore di tanti libri e di una traduzione francese,
italiana e inglese del Corano. Vedere il suo sito: www.sami-aldeeb.com.
Edizioni
Centre de droit arabe et musulman
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© Ogni diritto riservato 2015
2
AVVERTENZA PER I LETTORI DEL CORANO
Un uomo disse al Califfo Umar Ibn al-Khattab: "Temi Allah O
Umar!" e ripeté queste parole più volte. "Zitto, qualcuno gli
disse, hai ripetuto tante volte la stessa cosa al principe dei
credenti". Ma Umar intervenne: "Lascia questo uomo
tranquillo! È male di non parlarci così, e è male da parte
nostra se non lo accettiamo"1
Come gli altri «Libri sacri», il Corano contiene direttamente, o indirettamente attraverso la Sunna di Maometto
che i musulmani devono seguire, norme contrarie ai diritti umani riconosciuti oggi nei documenti internazionali.
Invito i lettori a leggerlo criticamente e a collocarlo nel suo contesto storico, cioè il VII secolo. Tra le norme che
violano i diritti umani, ispirano le leggi dei paesi arabi e musulmani, e che i movimenti islamisti vogliono
applicare, in tutto o in parte, cito a titolo di esempi:
La disuguaglianza tra uomini e donne nel matrimonio, divorzio, eredità, testimonianze, sanzioni e lavoro.
La disuguaglianza tra musulmani e non musulmani nel matrimonio, divorzio, eredità, testimonianze,
sanzioni e lavoro.
Il non riconoscimento della libertà religiosa, in particolare la libertà di cambiare religione.
Esortazione per combattere i non-musulmani, per occupare il loro paese, per imporre tributi (jizya) ai non
musulmani e per uccidere coloro che non seguono le religioni monoteiste
La schiavitù, la cattura dei nemici e l’appropriazione delle loro donne.
Punizioni crudeli come l’uccisione dell’apostata (che abbandona l’Islam), la lapidazione per adulterio,
l’amputazione delle mani del ladro, la crocifissione, la fustigazione e le ritorsioni (occhio per occhio, dente
per dente).
Distruzione di statue, quadri e strumenti musicali e divieto delle arti.
1
Abou Yousof Ya'koub: Le livre de l'impôt foncier, p. 18.
3
INTRODUZIONE
Nel suo messaggio mandato alla Radio del Corano il 31 maggio 1976, il Presidente Sadat affermava:
Il nostro Corano è un'enciclopedia completa che non ha tralasciato nessun lato della vita, del pensiero, della
politica, della società, dei segreti cosmici, dei misteri dell'anima, delle transazioni, del diritto familiare, senza
che ne abbia dato un'opinione. L'aspetto prodigioso, miracoloso della legislazione coranica è che conviene a
tutte le epoche.1
Il Corano è il libro più influente del mondo sul piano politico, e la prima fonte del diritto musulmano ed arabo.
Ragioni per le quali è necessario leggerlo per comprendere meglio i suoi adepti che rappresentano un quinto
dell'umanità.
Questa nuova edizione e traduzione del Corano comporta i seguenti vantaggi:
Produce la versione araba con la punteggiatura moderna e la traduzione per ordine cronologico.
Prova ad essere fedele al testo arabo, dando per quanto possibile, grazie al computer, la stessa traduzione per
ogni parola.
Indica le varianti più importanti del Corano, i versetti abrogati e quelli che li abrogano.
Rinvia alle fonti ebraiche e cristiane del Corano.
Nelle seguenti pagine, esponiamo in dettaglio queste differenti caratteristiche, le nostre fonti ed il nostro metodo
di traduzione, e rinviamo quelli che capiscono l'arabo alla nostra edizione araba del Corano che sviluppa altri
elementi, in particolare gli errori linguistici e stilistiche del Corano, il significato dei termini difficili, e le
circostanze della rivelazione.
Riferimenti storici
Secondo la tradizione musulmana, Maometto, il cui vero nome è Qatham, sarebbe nato verso l'anno 570 alla
Mecca, città commerciale e cosmopolita dell'Arabia dove coabitavano diverse comunità religiose, soprattutto di
politeisti, ebrei e cristiani. Verso l'anno 610, ha cominciato a ricevere un messaggio trasmesso dall'angelo
Gabriele. In fronte alla persecuzione della sua famiglia e connazionali a causa delle sue posizioni religiose
esclusiviste, lasciò la Mecca nel 622, con alcuni dei suoi compagni, e si rifugiò a Yathrib, città di sua madre,
diventata poi Medina. Questa data costituisce il punto di partenza del calendario musulmano che comincia il 16
luglio 622 (che corrisponde al 1. Muharram). Nel 630, Maometto ritornò alla Mecca in testa a un esercito e la
conquistò. È morto a Medina l'8 giugno 632.
Ordine cronologico del Corano
Per i musulmani, il Corano è stato rivelato da Dio a Maometto tra Mecca e Medina. Ma ci sono dubbi sulla
storicità di Maometto e della Mecca, e sugli autori del Corano e il luogo nel quale è stato redatto. Per il cercatore,
il Corano si presenta come una compilazione confusa piena d'errori linguistici e stilistici, probabilmente stabilita
nella regione di Siria o d'Iraq, che raccoglie informazioni provenendo maggiormente da fonti ebraiche e cristiane.
Se riteniamo la tradizione musulmana, la rivelazione ricevuta da Maometto è durata per ventidue anni durante i
quali è passato di semplice commerciante a capo di stato. Secondo questa tradizione, Appena una rivelazione
veniva fatta a Maometto, i suoi scribi la annotavano su pezzi di cuoio, di cocci di terraglie, sulle foglie mediane di
palme, su costole di cammelli, su altro. Dopo la morte di Maometto, una prima raccolta del Corano fu riunita sotto
il regno del Califfo Abu-Bakr (deceduto nel 634). Ma come le collezioni private divergenti cominciavano a
circolare, il Califfo 'Uthman (deceduto nel 656) decise di stabilire la sua collezione chiamata il Corano di
'Uthman, attualmente utilizzato dai musulmani. Le altre collezioni sono state bruciate.
Il Corano di 'Uthman è composto di 114 capitoli (sura). Ogni capitolo si presenta con un titolo, alcuni con due o
più, indicati nella nostra traduzione (vedere p. es. il titolo del capitolo 5/1). I titoli provengono dalle prime parole
del capitolo (23/53: Stella; 97/55: misericorde), da un racconto caratteristico (72/14: Abramo; 44/19: Maria) o da
un episodio considerato come significativo (70/16: Api; 85/29: Ragno). Questi titoli non appartengono alla
1
Al-Ahram, 1.6.1976
5
rivelazione e non appaiono nei primi manoscritti coranici conosciuti; furono aggiunti dagli scribi per distinguere i
capitoli del Corano. Alcuni, tuttavia, ritengono che sia stato Maometto a deciderli.
I capitoli sono generalmente classificati più o meno in ordine decrescente della loro lunghezza, ad eccezione del
primo. Certi autori musulmani credono che questo ordine è stato approvato da Maometto, su indicazione
dell'angelo Gabriele. Ma l'opinione dominante sostiene che solo l'ordine dei versetti dentro ai capitoli è stato
approvato da Maometto, mentre l'ordine dei capitoli è stato fissato dalla commissione che ha stabilito il Corano.
Si invoca il fatto che i compagni di Maometto avevano versioni del Corano che classificano i capitoli in modo
differenti dell'ordine attuale del Corano.
L'ordine attuale del Corano pone problemi di comprensione. Si può dire che leggiamo oggi quasi alla rovescia il
Corano poiché i primi capitoli, più lunghi, sono giunti a Maometto verso la fine della sua vita. L'ordine
cronologico del Corano è importante per gli storici che vogliono conoscere le tappe della rivelazione. Ma è anche
per i giuristi. Difatti, il Corano comporta delle norme giuridiche che hanno evoluto, alcune avendo abrogato altre.
Per determinare i passaggi abrogati e quelli che li abrogano, bisogna sapere i quali hanno preceduto gli altri. Per
queste ragioni, autori musulmani hanno proposto di pubblicare il Corano in arabo per ordine cronologico,1 ma ciò
non si è mai fatto fino ad adesso. Régis Blachère ha pubblicato negli anni 1949-1950 una traduzione francese del
Corano per ordine cronologico secondo la sua valutazione. Questa prima edizione non è più disponibile nelle
librerie. Blachère è ritornato all'ordine attuale dal Corano nella sua edizione del 1957, senza dire le ragioni.
Perciò, le nostre traduzioni francese e italiana possono essere considerate come le uniche con il testo arabo per
ordine cronologico, ma abbiamo trovato tre traduzioni inglese che seguono questo ordine fatte da John Medows
Rodwell, Mirza Abul Fazl e Hashim Amir Ali.
Gli scienziati musulmani e gli orientalisti ricorrono a differenti criteri per la classificazione cronologica dei
capitoli del Corano: la testimonianza dei compagni di Maometto, il contenuto dei capitoli, gli avvenimenti storici
ai quali si riferiscono, ecc. Ma non sono d'accordo tra di loro,2 ed è probabilmente impossibile di giungere ad un
ordine cronologico che corrisponda alla realtà.3 La classificazione che acquista più di adesione tra i musulmana e
che seguiamo qui, è quella adottato dalla commissione dell'Azhar che ha stabilito l'edizione egiziana del Corano
nel 1923, chiamata Mushaf del Re Fu'ad. Questa edizione indica in testa di ogni capitolo l'ordine in cui è stato
rivelato e distingua i capitoli del periodo meccano di quelli del periodo egiriano (medinese). Questa
classificazione corrisponderebbe alla versione del Corano stabilita dal Califfo 'Ali.
Diamo qui un elenco sommario che indica l'ordine cronologico dei capitoli secondo l'Azhar, Noldeke (deceduto
nel 1930), e Blachère (deceduto nel 1973), e l'ordine attuale secondo il Corano di 'Uthman, indicando in grassetto
i capitoli ed i versetti egiriani (medinesi)4. Il lettore troverà alla fine di questo libro due indici: uno per ordine
cronologico dei capitoli, secondo l'Azhar, e l'altro per ordine attuale dei capitoli del Corano di 'Uthman. Così
potrà leggere il Corano nell'ordine che vuole.
Ordine cronologico secondo
L'Azhar
Noldeke
Blachère
5
48
46
87
91
93
89
97
99
92
100
102
112
114
116
55
89
91
39
1
2
3
4
87
89
Ordine attuale secondo il Corano
di 'Uthman
Nome, numero dei versetti e periodo del capitolo
1: ‫الفاتحة‬
Il preliminare - 7 versetti - meccano
2: ‫البقرة‬
La mucca - 286 versetti - egiriano
3: ‫آل عمران‬
La famiglia d'Imran - 200 versetti - egiriano
4: ‫النساء‬
Le donne - 176 versetti - egiriano
5: ‫المائدة‬
Il banchetto - 120 versetti - egiriano
6: ‫االنعام‬
I bestiami - 165 versetti - meccano
[tranne: 20, 23, 91, 93, 114, 141, 151-153]
7: ‫االعراف‬
I risalti - 206 versetti - meccano
[tranne: 163-170]
Vedere particolarmente Khalaf-Allah: Dirasat, p. 245-257. Per i titoli completi dei libri citati nelle note, vedere la bibliografia alla fine
di questo libro.
Al-Haddad ha stabilito tavole che paragonano l'ordine cronologico del Corano secondo sette fonti musulmane classiche, Noldeke e
Blachère (Al-Haddad: Al-Qur'an wal-kitab, vol. 2, p. 298-316).
Indichiamo una delle difficoltà: come classificare cronologicamente racconti (come quello di Mosè o di Lot - vedere l'indice sotto
questi due nomi) ripetuti con o senza differenze in parecchi capitoli? Si tratta di passaggi rivelati una sola volta, oppure sono stati
rivelati parecchie volte?
Per determinare i capitoli e versetti meccani e egiriani (medinesi), ci basiamo sul Corano del re Fouad di cui trovare una versione qua
6
88
113
51
95
113
84
97
115
86
8: ‫االنفال‬
9: ‫التوبة‬
10: ‫يونس‬
52
75
77
11: ‫هود‬
53
77
79
12: ‫يوسف‬
96
72
90
76
92
78
13: ‫الرعد‬
14: ‫ابراهيم‬
54
57
59
15: ‫الحجر‬
70
73
75
16: ‫النحل‬
50
67
74
17: ‫اإلسراء‬
69
69
70
18: ‫الكهف‬
44
58
60
19: ‫مريم‬
45
55
57
20: ‫طه‬
73
103
74
102
42
65
107
64
105
66
67
109
66
107
68
21: ‫االنبياء‬
22: ‫الحج‬
23: ‫المؤمنون‬
24: ‫النور‬
25: ‫الفرقان‬
47
56
58
26: ‫الشعراء‬
48
49
68
79
69
81
27: ‫النمل‬
28: ‫القصص‬
85
81
83
29: ‫العنكبوت‬
84
74
76
30: ‫الروم‬
57
82
84
31: ‫لقمان‬
75
70
71
32: ‫السجدة‬
90
58
103
85
105
87
33: ‫االحزاب‬
34: ‫سبا‬
43
41
86
60
88
62
35: ‫فاطر‬
36: ‫يس‬
56
38
59
50
59
80
52
61
82
37: ‫الصافات‬
38: ‫ص‬
39: ‫الزمر‬
60
78
80
40: ‫غافر‬
Il bottino - 75 versetti - egiriano
Il ritorno - 129 versetti - egiriano
Giona - 109 versetti - meccano
[tranne: 40, 94-96]
Hud - 123 versetti - meccano
[tranne: 12, 17, 114]
Giuseppe - 111 versetti - meccano
[tranne: 1-3, 7]
Il tuono - 43 versetti - egiriano
Abramo - 52 versetti - meccano
[tranne: 28-29]
Al-hijr - 99 versetti - meccano
[tranne: 87]
Le api - 128 versetti - meccano
[tranne: 126-128]
Il viaggio notturno - 111 versetti - meccano
[tranne: 26, 32-33, 57, 73-80]
La caverna - 110 versetti - meccano
[tranne: 28, 83-101]
Maria - 98 versetti - meccano
[tranne: 58, 71]
Taha - 135 versetti - meccano
[tranne: 130-131]
I profeti - 112 versetti - meccano
Il pellegrinaggio - 78 versetti - egiriano
I credenti - 118 versetti - meccano
La luce - 64 versetti - egiriano
La liberazione - 77 versetti - meccano
[tranne: 68-70]
I poeti - 227 versetti - meccano
[tranne: 197, 224-227]
Le formiche - 93 versetti - meccano
La narrazione - 88 versetti - meccano
[tranne: 52-55]
Il ragno - 69 versetti - meccano
[tranne: 1-11]
I romani - 60 versetti - meccano
[tranne: 17]
Luqman - 34 versetti - meccano
[tranne: 27-29]
La prosternazione - 30 versetti - meccano
[tranne: 16-20]
Le coalizioni - 73 versetti - egiriano
Sabaa - 54 versetti - meccano
[tranne: 6]
Il creatore - 45 versetti - meccano
Yasin - 83 versetti ~ meccano
[tranne: 45]
Gli allineati - 182 versetti - meccano
Sad - 88 versetti - meccano
I gruppi - 75 versetti ~ meccano
[tranne: 52-54]
Il perdonatore - 85 versetti - meccano
[tranne: 56-57]
7
61
62
71
82
72
85
41: ‫فصلت‬
42: ‫الشورى‬
63
61
63
43: ‫الزخرف‬
64
65
53
72
55
73
44: ‫الدخان‬
45: ‫الجاثية‬
66
88
90
46: ‫االحقاف‬
95
111
106
34
96
108
112
54
98
110
114
56
47: ‫محمد‬
48: ‫الفتح‬
49: ‫الحجرات‬
50: ‫ق‬
67
76
23
39
40
28
49
22
30
51: ‫الذاريات‬
52: ‫الطور‬
53: ‫النجم‬
37
49
50
54: ‫القمر‬
97
46
43
41
28
23
55: ‫الرحمن‬
56: ‫الواقعة‬
94
105
101
91
109
110
104
108
99
107
77
2
99
106
102
110
98
94
104
93
101
109
63
18
101
108
104
112
100
96
106
95
103
111
65
51
57: ‫الحديد‬
58: ‫المجادلة‬
59: ‫الحشر‬
60: ‫الممتحنة‬
61: ‫الصف‬
62: ‫الجمعة‬
63: ‫المنافقون‬
64: ‫التغابن‬
65: ‫الطالق‬
66: ‫التحريم‬
67: ‫الملك‬
68: ‫القلم‬
78
79
71
40
3
24
42
51
62
23
24
33
53
64
34
69: ‫الحاقة‬
70: ‫المعارج‬
71: ‫نوح‬
72: ‫الجن‬
73: ‫المزمل‬
4
31
98
33
2
36
52
32
2, 36
27
34 bis
25
74: ‫المدثر‬
75: ‫القيامة‬
76: ‫االنسان‬
77: ‫المرسالت‬
80
81
24
7
82
86
33
31
17
27
26
37
26
20
17
18
15
35
78: ‫النبأ‬
79: ‫النازعات‬
80: ‫عبس‬
81: ‫التكوير‬
82: ‫االنفطار‬
83: ‫المطففين‬
I segni esposti - 54 versetti - meccano
La consultazione - 53 versetti - meccano
[tranne: 23-25, 27]
Gli ornamenti - 89 versetti - meccano
[tranne: 54]
Il fumo - 59 versetti - meccano
La genuflessa - 37 versetti - meccano
[tranne: 14]
Al-Ahqaf - 35 versetti ~ meccano
[tranne: 10, 15, 35]
Maometto - 38 versetti - egiriano
La conquista - 29 versetti - egiriano
I recinti - 18 versetti - egiriano
Qaf - 45 versetti - meccano
[tranne: 38]
I vagliatori - 60 versetti - meccano
Il monte - 49 versetti - meccano
La stella - 62 versetti - meccano
[tranne: 32]
La luna - 55 versetti - meccano
[tranne: 44-46]
Il misericorde - 78 versetti - egiriano
L'avvento - 96 versetti - meccano
[tranne: 81-82]
Il ferro - 29 versetti - egiriano
La disputa - 22 versetti - egiriano
L'assembramento - 24 versetti - egiriano
La provata - 13 versetti - egiriano
La riga - 14 versetti - egiriano
Il venerdì - 11 versetti - egiriano
Gli ipocriti - 11 versetti - egiriano
L'inganno reciproco - 18 versetti - egiriano
La ripudio - 12 versetti - egiriano
L'interdizione - 12 versetti - egiriano
Il regno - 30 versetti - meccano
Il calamo - 52 versetti - meccano
[tranne: 17-33, 48-50]
L'avverante - 52 versetti - meccano
Le scale - 44 versetti - meccano
Noè - 28 versetti - meccano
I jinn - 28 versetti - meccano
L'imbacuccato - 20 versetti - meccano
[tranne: 10-11, 20]
L'avvolto - 56 versetti - meccano
La risurrezione - 40 versetti - meccano
L'umano - 31 versetti - egiriano
Le inviate - 50 versetti - meccano
[tranne: 48]
La notizia - 40 versetti - meccano
Gli strappanti - 46 versetti - meccano
Ha aggrottato - 42 versetti - meccano
L'arrotolamento - 29 versetti - meccano
La fenditura - 19 versetti - meccano
I frodatori - 36 versetti - meccano
8
83
27
36
8
68
10
35
26
9
11
12
28
1
25
100
93
14
30
16
13
32
19
29
17
29
22
15
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34
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11
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13
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20
1
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25
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24
8
21
6
9
4
3
19
43
9
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21
42
40
7
14
4
5
10
1, 32
29
94
11
13
12
31
6
39
41
3
8
84: ‫االنشقاق‬
85: ‫البروج‬
86: ‫الطارق‬
87: ‫األعلى‬
88: ‫الغاشية‬
89: ‫الفجر‬
90: ‫البلد‬
91: ‫الشمس‬
92: ‫الليل‬
93: ‫الضحى‬
94: ‫الشرح‬
95: ‫التين‬
96: ‫العلق‬
97: ‫القدر‬
98: ‫البينة‬
99: ‫الزلزلة‬
100: ‫العاديات‬
101: ‫القارعة‬
102: ‫التكاثر‬
103: ‫العصر‬
104: ‫الهمزة‬
105: ‫الفيل‬
106: ‫قريش‬
107: ‫الماعون‬
15
18
114
6
22
20
21
5
45
111
3
44
46
47
38
45
113
37
44
47
48
108: ‫الكوثر‬
109: ‫الكافرون‬
110: ‫النصر‬
111: ‫المسد‬
112: ‫اإلخالص‬
113: ‫الفلق‬
114: ‫الناس‬
La fessurazione - 25 versetti - meccano
Le costellazioni - 22 versetti - meccano
L'astro notturno - 17 versetti - meccano
L’elevatissimo - 19 versetti - meccano
L'avvolgente - 26 versetti - meccano
L'alba - 30 versetti - meccano
La contrada - 20 versetti - meccano
Il sole - 15 versetti - meccano
La notte - 21 versetti - meccano
Il pieno sole - 11 versetti - meccano
L'apertura - 8 versetti - meccano
Il fico - 8 versetti - meccano
Le aderenze - 19 versetti - meccano
La predeterminazione - 5 versetti - meccano
La prova - 8 versetti - egiriano
La scossa - 8 versetti - egiriano
I destrieri - 11 versetti - meccano
Il cataclisma - 11 versetti - meccano
La moltiplicazione - 8 versetti - meccano
L'epoca - 3 versetti - meccano
Il calunniatore - 9 versetti - meccano
L'elefante - 5 versetti - meccano
Quraysh - 4 versetti - meccano
Il rifugio - 7 versetti - meccano
[tranne: 4-7]
L'abbondanza - 3 versetti - meccano
I miscredenti - 6 versetti - meccano
Il soccorso - 3 versetti - egiriano
Le fibre - 5 versetti - meccano
La purezza - 4 versetti - meccano
La fessura - 5 versetti - meccano
Gli umani - 6 versetti - meccano
Secondo la valutazione dell'Azhar, 86 capitoli sono stati rivelati alla Mecca prima dell’egira, e 28 dopo l’egira.
Tuttavia, trentacinque capitoli del periodo meccano comportano versetti dal periodo egiriano, detta medinese.
Non tocchiamo all'ordine dei versetti dentro a questi capitoli, ma segnaliamo i versetti meccani con la lettera M in
nero, ed i versetti egiriani con la lettera E in grassetto. Queste lettere sono seguite dai numeri cronologici ed
ordinari del capitolo e dal numero del versetto. Così M-5/1:4 significa che si tratta di un capitolo meccano, il
quinto secondo l'ordine cronologico, il primo secondo l'ordine normale, il quarto versetto secondo l'edizione
dell'Azhar. La numerazione dei versetti nella nostra edizione, ripresa dall'edizione dell'Azhar, è differente di
quella seguita dalle edizioni del Corano in Africa del Nord e di quella proposta da Flügel nel 1834 spesso
utilizzata dagli orientalisti; la differenza con questa ultima è talvolta di sei versetti. Montet e Kasimirski utilizzano
nella loro traduzione la numerazione di Flügel, mentre Blachère, Hamidullah (eccetto l'edizione dell'Arabia
saudita) e Mandel, in italiano, giustappongono le due numerazioni. Abbiamo rinunciato a questa soluzione per
non troppo appesantire il testo.
Segnaliamo qui che alcuni autori classici, seguiti dall'edizione dell'Azhar, considerano come meccani versetti
rivelati alla Mecca dopo l’egira. È il caso dei versetti 87/2:281, 88/8:30-36, 112/5:3 e 113/9:128-129. Nella nostra
edizione, ci basiamo non sul luogo di rivelazione dei versetti, ma sul loro periodo. Così, i versetti meccani sono
quelli rivelati prima dell’egira, ed i versetti egiriani (medinesi) sono quelli rivelati dopo l’egira.
Ortografia, varianti e letture del Corano
L'ortografia araba ha conosciuto parecchie tappe. Quella adottata nel Corano si trova nel mezzo di questa
evoluzione. Nel tempo di Maometto, la scrittura araba notava le consonanti, le vocali lunghe, ma mai le vocali
brevi. Inoltre, alcune lettere di forma identica indicavano diversi consonanti. Così, un segno unico rendeva b, t, th,
9
n e i. Dei punti (nuqat) distinguendo le consonanti, e degli accenti (harakat) designando le vocali corte sono stati
aggiunti ulteriormente e progressivamente al Corano. Senza questi punti e questi accenti, la lettura esatta del
Corano è praticamente impossibile e rimane tributaria delle gente che l'ha imparato a memoria.
Stesso con l'introduzione dei punti e degli accenti, l'ortografia del Corano si scosta molto sensibilmente di quella
in uso da più di un millennio negli altri scritti in lingua araba. Si constata anche che dentro al Corano, lacune
parole sono scritte in diversi modi. Così il nome Ibrahim (Abramo) è scritto 15 volte nel capitolo 87/2 con la
forma Ibrahm, senza l'i, e 54 volte altrove sotto la forma Ibrahim, con l'i. Alcuni autori musulmani pensano che
l'ortografia delle parole è stata indicata da Maometto a quelli che scrivevano la rivelazione nel suo tempo. Alcuni
arrivano ad attribuire un senso esoterico agli errori ortografici.1 Ma Ibn-Khaldun (deceduto nel 1406) ritiene che
l'ortografia del Corano è semplicemente difettosa. Scrive:
Agli inizi dell'islam, l'arabo [...] non era scritto adeguatamente, con gran precisione e molta eleganza. Il
risultato era più che mediocre, poiché gli arabi nomadi erano ancora selvaggi e le arti erano loro estranee.
Si vede bene osservando ciò che è• avvenuto per l'ortografia del Corano. I compagni del Profeta
trascrivevano il testo a modo loro, e questo non era brillante: la maggior parte delle loro lettere sono
sbagliate. I loro successori immediati le ricopiarono [...]. Non si deve dunque tenere conto di dichiarazioni
sulle quali non si è riflettuto. Alcuni sostengono, infatti, che i compagni del Profeta erano scribi molto
capaci e che ci deve essere una spiegazione ai loro difetti d'ortografia [...]. Pensando che lo scrivere
correttamente sia degno della perfezione, questi spiriti zelanti non possono ammettere l'imperfezione nei
compagni del Profeta. Per mostrare che erano impeccabili, anche nella loro ortografia, vogliono, in
qualsiasi modo, giustificare i loro errori in questo settore. Ma hanno completamente torto. In effetti, per i
compagni del Profeta, la scrittura non aveva nulla a che vedere con la perfezione: si tratta di un'arte urbana,
che serve agli scribi per guadagnarsi da vivere. Ora, la perfezione artistica è molto relativa: non è la
perfezione in sé. L'inattitudine all'esercizio di una tecnica non influisce sulla fede o qualità di una persona.2
Pur affermando che l'ortografia coranica non è fissata da Dio né è resa obbligatoria da Maometto, qualche autore
musulmano ritiene che i compagni di Maometto fossero all'unanimità a favore del suo mantenimento. E
l'unanimità costituisce una norma obbligatoria. Secondo questi autori, la sua modifica conduce a varianti che
mettono in pericolo l'uniformità del testo da un paese all'altro. L'uniformità del testo è considerata come uno degli
aspetti dell'unità tra i musulmani.3
Bisogna segnalare tuttavia che le edizioni del Corano stampate a Istanbul, allora capitale dell'impero ottomano,
hanno aggiunto alcune lettere mancanti a qualche parola come la lettera a in 'alamin ed in muslimat. Nel 1988, la
casa editrice Dar al-shuruq (nel Cairo ed a Beirut) ha pubblicato una versione del Corano intitolata Al-Mushaf almuyassar (il Corano facilitato), con menzione, in fondo pagina, dell'ortografia attuale delle parole scritte con
ortografia antica. Si noterà inoltre che le citazioni coraniche negli scritti contemporanei, particolarmente nei
periodici che si rivolgono al grande pubblico, sono spesso conformi all'ortografia moderna, e che i programmi di
computer utilizzano questa ortografia per il testo del Corano o per la ricerca dei termini. A nostra conoscenza, la
sola versione completa del Corano su carta che utilizza l'ortografia moderna è quella che accompagna la
traduzione italiana fatta da Gabriele Mandel Khan, pubblicato da UTET, Torino, 2004. Dopo avere esitato molto,
abbiamo rinunciato a produrre la versione in ortografia moderna per non toccare al testo consacrato dei
musulmani.4 Ma abbiamo prodotto nella nostra edizione in arabo del Corano in tre colonne parallele l’ortografia
coranica, l’ortografia cufica e l'ortografia moderna. Per facilitare la lettura del testo arabo in questa traduzione,
diamo un elenco indicativo dei termini la cui ortografia moderna differisce dall'ortografia coranica originale, con
la loro ortografia cufica.
1
2
3
4
Ortogr.
cufica
‫صرهم‬
َ ‫أَب‬
Ortogr.
coranica
ۡ‫ص ُر ُهم‬
َ ٰ ‫أَ ۡب‬
‫سري َل‬
َ ‫إ‬
‫إسۡ ٰ ََٰٓرءيل‬
Ortogr.
moderna
‫صاره ْم‬
َ ‫أَ ْب‬
‫إس َْرائيل‬
Ortogr.
cufica
‫يم‬
َ ‫إ‬
َ ‫بره‬
‫اذَانهم‬
Ortogr.
coranica
‫إ ۡب ٰ َره َم‬
‫َءاذَانهم‬
Ortogr.
moderna
‫إب َْراهيم‬
‫آَذَانهم‬
Ortogr.
cufica
‫ورية‬
َ َّ‫الت‬
Ortogr.
coranica
‫التَّ ۡو َرىٰ ة‬
Ortogr.
moderna
‫التَّ ْو َراة‬
‫اد ََم‬
‫َءاد ََم‬
‫آَدَم‬
Sirri: Al-rasm al-'uthmani, p. 6.
Ibn-Khaldoun: Discours sur l'histoire universelle, vol. 2, p. 850-852.
Sirri: Al-rasm al-'uthmani, p. 47-53.
Il testo arabo del Corano è ripreso dal sito http://www.qurankareem.info/, riproducendo il Corano di Medina secondo la lettura di
Hafs, come stabilito dal Complesso del re Fahd per l'impressione del nobile Corano (http://www.qurancomplex.com/). Il lettore
interessato può scaricare il testo arabo in ortografia moderna dallo stesso sito.
10
‫أَع َملُنَا‬
ُ‫موت‬
َ َ‫أ‬
‫أَعۡ ٰ َملُنَا‬
‫أَ ۡم ٰ َوت‬
‫أَ ْع َمالُنَا‬
‫أَ ْم َوات‬
‫أَص َحب‬
‫أَصۡ ٰ َحب‬
‫ا َمنَّا‬
‫األَن َه ُر‬
‫بالبَطل‬
‫ۡٱأل َ ۡن ٰ َهر‬
‫ب ۡٱل ٰبَطل‬
‫ْاأل َ ْن َهار‬
‫ب ْالبَاطل‬
َ‫الـن‬
‫َءا َمنَّا‬
َ‫ۡٱألَٰٓن‬
‫بغَفل‬
َ‫تُسلُون‬
‫ب ٰغَفل‬
َ‫ت ُسۡ لُون‬
‫بغَافل‬
‫ت ُ ْسأَلُون‬
‫الثَّ َم َرت‬
‫الثَّ َم َرات‬
َ ‫َخ‬
‫ط َي ُكم‬
‫الثَّ َم ٰ َرت‬
‫ٰ َخسين‬
َ ٰ ‫َخ‬
ۡ‫ط ٰ َي ُكم‬
َّ
َ‫الزكَوة‬
َّ
‫ٱلزك َٰوة‬
‫ش َهدَة‬
َ
َ ‫الص َر‬
‫ط‬
ُ ‫ضلَلَة‬
َّ ‫ال‬
‫ش ٰ َهدَة‬
َ
َ ‫ٱلص ٰ َر‬
‫ط‬
‫ض ٰ َل َلة‬
َّ ‫ٱل‬
‫ۡٱل ٰعَلَمين‬
َ‫خَسين‬
َ‫العَلَمين‬
‫باخذيه‬
‫بايَت‬
‫باخذيه‬
‫با ٰيَت‬
‫ت َج َرت ُ ُهم‬
‫ثَ َلثَة‬
ۡ‫ت ٰ َج َرت ُ ُهم‬
‫ثَ ٰلَثَة‬
‫ۡٱل َحيَ ٰوة‬
َ‫ٰ َخلدُون‬
‫خَاسئين‬
‫ال َحيَوة‬
َ ‫َخ‬
‫طا َيا ُك ْم‬
َّ
‫الزكَاة‬
َ‫خَلدُون‬
‫َرزَ قنَ ُهم‬
‫ش َهادَة‬
َ
َ ‫الص َرا‬
‫ط‬
‫الض ََّال َلة‬
‫س َم َوت‬
َ
‫صل َحت‬
َّ ‫ال‬
ْ‫ضعَفَ ُؤا‬
ُّ ‫ال‬
َ‫ْال َعالَمين‬
َّ
َ‫الطلَق‬
ۡ‫َرزَ ۡق ٰنَ ُهم‬
‫س ٰ َم ٰ َوت‬
َ
‫صل ٰ َحت‬
َّ ٰ ‫ٱل‬
ْ‫ضعَ ٰفََٰٓ ُؤا‬
ُّ ‫ٱل‬
َّ
‫الط ٰلَق‬
‫ص َحاب‬
ْ َ‫أ‬
‫آَ َمنَّا‬
ُ‫اشت ََريه‬
ۡ
ُ‫اشت ََرىٰ ه‬
‫ا َل‬
‫ْاْلَن‬
‫بآَخذيه‬
‫مول‬
َ َ ‫األ‬
ْ‫أ ُ ْولُوا‬
‫بآَيَات‬
‫ارت ُ ُه ْم‬
َ ‫ت َج‬
‫ثَ َالثَة‬
‫ْال َحيَاة‬
َ‫بالكَفرين‬
‫َءال‬
‫ۡاأل َ ۡم ٰ َول‬
ْ‫ْأولُوا‬
‫ب ۡٱل ٰ َكفرين‬
َ‫خَالدُون‬
‫َرزَ ْقنَا ُه ْم‬
‫س َم َوات‬
َ
‫صال َحات‬
َّ ‫ال‬
‫ضعَفَا ُء‬
ُّ ‫ال‬
َّ
‫الط َالق‬
‫كَم ۡشك َٰوة‬
ۡ‫أل َ ۡي ٰ َمن ُكم‬
‫كَم ْشكَاة‬
‫أل َ ْي َمان ُكم‬
ُ‫كَل َمت‬
َ‫اللَّعنُون‬
‫كَل ٰ َمت‬
ٰ
‫ٱللَّعنُون‬
‫كَل َمات‬
َّ
‫الالعنُون‬
َ‫سجد‬
َ ‫َم‬
ْ‫ُّم َلقُوا‬
‫سجد‬
َ ٰ ‫َم‬
ْ‫ُّم ٰلَقُوا‬
‫ساجد‬
َ ‫َم‬
‫ُم َالقُو‬
َ‫َملك‬
ْ‫ال َم َل ُؤا‬
‫ٰ َملك‬
ْ‫ۡٱل َم َل ُؤا‬
‫َمالك‬
ُ ‫ْال َم َل‬
َ‫َوإس َحق‬
َ‫صبين‬
َّ ‫َوال‬
‫َوت ُوي‬
‫َوإسۡ ٰ َحق‬
‫صبين‬
َّ ٰ ‫َوٱل‬
‫َوإ ْس َحاق‬
‫صابئين‬
َّ ‫َوال‬
‫ص َرى‬
َ َّ‫الن‬
‫ص َر ٰى‬
َ ٰ َّ‫ٱلن‬
‫َو ۡٱل ُح ُر ٰ َمت‬
‫ارى‬
َ ‫ص‬
َ َّ‫الن‬
‫َو ْال ُح ُر َمات‬
‫يَأَه َل‬
ٰ
‫ي‬
َ َّ‫َوإي‬
ۡ‫َو َّلىٰ ُهم‬
‫ٰيََٰٓأ َ ۡه َل‬
‫َّاي‬
َ ‫َوإي‬
‫َو َّالهُم‬
‫يَا أَ ْهل‬
‫َي َبن َّي‬
َ‫يَسلُونَك‬
‫ٰ َي َبن َٰٓي‬
َ‫يَسۡ لُونَك‬
‫َيا َبن َّي‬
‫يَسْأَلُونَك‬
‫ي‬
َٰٓ ‫َوت ُو‬
‫َي ۡبنَؤُ َّم‬
‫ٰيََٰٓأ ُ ْولي‬
‫َوتُؤْ وي‬
‫َيا ابْنَ أ ُ َّم‬
‫يَا أُولي‬
‫ي‬
َ ‫َي‬
ُّ ‫سمر‬
َ‫يَستَرِخ ُرون‬
‫ي‬
َ ٰ ‫ٰ َي‬
ُّ ‫سمر‬
َ‫يَسۡ تَرِخ ُرون‬
‫ي‬
َ ‫َيا‬
ُّ ‫سامر‬
ْ
َ‫يَ ْستَأخ ُرون‬
‫َربَّانيين‬
‫سلَ ْي َمان‬
ُ
‫شيَطينهم‬
َ
َ‫ص َلوة‬
َّ ‫ال‬
َ
ۡ‫ش ٰيَطينهم‬
‫ص َل ٰوة‬
َّ ‫ٱل‬
ُ
ۡ‫ط ۡغ ٰ َينهم‬
َٰٓ
ْ‫علَ ٰ َم ُؤا‬
ُ
‫شيَاطينه ْم‬
َ
َ‫ص َالة‬
َّ ‫ال‬
ُ
‫ط ْغ َيانه ْم‬
‫س َّوىٰ ُه َّن‬
َ َ‫ف‬
‫ۡالك ٰت َب‬
‫ٰٱلَّتي‬
‫َب‬
َ ‫الكت‬
‫الَّتي‬
‫لل َم َلئكَة‬
‫القيَ َمة‬
‫كَمشكَوة‬
‫ألَي َمن ُكم‬
َ‫قَنتُون‬
‫َيبنَؤُ َّم‬
‫يَأ ُ ْولي‬
َ‫َر ٰبَّنين‬
‫سلَ ۡي ٰ َمن‬
ُ
‫س َّوي ُه َّن‬
َ َ‫ف‬
‫غش ََوة‬
ُ‫َوال ُح ُر َمت‬
‫َّي‬
َ ‫َوإي‬
‫َو َّلي ُهم‬
َ‫َربَّنين‬
َ‫سلَي َمن‬
ُ ‫َو‬
‫بالبَينَت‬
‫قَانتُون‬
‫فَاؤُوا‬
‫ْالقيَا َمة‬
‫ب ْالكَافرين‬
‫ْالبَينَات‬
َ َ‫ت‬
َ‫ظ َه ُرون‬
‫َجنَّت‬
َ‫َخ َلتك‬
‫َاوة‬
َ ‫غش‬
‫فَا َٰٓ ُءو‬
‫ۡالق ٰيَ َمة‬
‫فَاو‬
‫ْاأل َ ْم َوال‬
‫أُولُو‬
‫ۡالبَي ٰنَت‬
َ ٰ َ‫ت‬
َ‫ظ َه ُرون‬
‫َج ٰنَّت‬
‫ٰ َخ ٰ َلتك‬
ُ
‫طغ َينهم‬
ْ‫ع َل َم ُؤا‬
ُ
‫ش َوة‬
َٰ ‫غ‬
‫ٰقَنتُون‬
ُ‫ا ْشت ََراه‬
‫آَل‬
َ َ‫ت‬
‫ظاه َُرون‬
‫َجنَّات‬
َ ‫خ‬
‫َاالتك‬
‫علَ َما ُء‬
ُ
َّ‫س َّواهُن‬
َ َ‫ف‬
‫ْالكتَاب‬
َّ
‫الالتي‬
‫ل ْل َم َالئكَة‬
َٰٓ
‫ل ۡل َم ٰلَئكَة‬
‫ُمسۡ تَهۡ ز ُءون‬
‫مي ٰثَقه‬
‫ُم ْستَ ْهزئُون‬
‫ميثَاقه‬
‫َوإسۡ ٰ َمعي َل‬
ُ‫َو ۡٱل ٰ َول ٰدَت‬
‫َوإ ْس َماعيل‬
‫َو ْال َوالدَات‬
‫يَـادَ ُم‬
‫َيأ َ ُّي َها‬
‫َوقُ ۡر َءان‬
‫ٰيََٰٓـَٔادَ ُم‬
‫ٰ ََٰٓيأ َ ُّي َها‬
‫َوقُرْ آَن‬
‫يَا آَدَ ُم‬
‫سى‬
َ ‫يَ ُمو‬
‫س ٰى‬
َ ‫ٰيَ ُمو‬
‫سى‬
َ ‫يَا ُمو‬
َ‫ُمستَهزون‬
‫ميثَقه‬
‫َوإس َمعي َل‬
ُ‫الولدَت‬
َ ‫َو‬
‫َوقُران‬
‫َيا أَ ُّي َها‬
La differenza tra le ortografie coraniche e l'ortografia moderna sono a distinguere della questione delle varianti
del Corano, anche se le due coincidono.
Alcuni sciiti accusano il Califfo 'Uthman (deceduto nel 656) di avere soppresso o modificato i passaggi in cui è
fatto menzione di 'Ali (deceduto nel 661), il suo rivale politico. Capitoli interi e numerosi versetti sarebbero
spariti così o sarebbero stati troncati dal Corano. Muhammad Male-Allah, un autore sunnita, dà 208 esempi di
falsificazioni pretese dai sciiti.1 Pure non negando che alcuni correnti sciiti abbiano preteso la falsificazione del
Corano, un libretto anonimo, senza editore e senza casa editrice, rigetta l'attribuzione di tale pretesa al sciismo.
Aggiunge che tali pretese di falsificazione si ritrovano anche in più grande numero nei libri sunniti.2
Queste discussioni irritano i musulmane religiosi che affermano con forza che il Corano non è mai stato alterato,
contrariamente all'Antico Testamento ed al Nuovo Testamento. Questa affermazione tocca al dogma musulmano.
Il Corano dice: «Siamo noi che abbiamo fatto scendere il ricordo, e siamo noi che lo custodiremo» (54/15:9). Non
vogliamo entrare in questa polemica. Il nostro argomento è più modesto e si accentra sulle varianti del Corano
ammesse dalle autorità musulmane. Di dove provengono queste varianti?
Le fonti musulmane menzionano che 'Umar (deceduto nel 644) aveva sentito qualcuno recitare diversamente il
capitolo 42/25 che lui. Lo portò a Maometto che fece recitare a ciascuno la sua versione e li approvò tutti i due,
dicendo che il Corano è stato rivelato in sette lettere. Dei racconti simili sono menzionati concernente altri capitoli
del Corano.3 Questo non è senza ricordare i versetti 112/5:48; 52/11:118; 70/16:93; 62/42:8 che decretano che le
1
2
3
Mal-Allah: Al-shi'ah.
Ukdhubat tahrif Al-Qur'an. Vedere anche sulla falsificazione fatta dai sciiti: Al-Dhahabi: Al-tafsir, vol. 2, p. 32-35, 149-152, 184,
196-197.
Al-mawsu'ah al-qur'aniyyah al-mutakhassisah, p. 110-111.
11
divergenze tra le differenti comunità sono volute da Dio; devono dunque essere tollerate. Che cosa significa il
termine lettere nel racconto menzionato? Alcuni pensano che il Corano è stato rivelato in sette varianti che
tengono conto dei differenti dialetti arabi, per facilitare l'accesso del Corano alle tribù che non parlavano il
dialetto di Quraysh, tribù di Maometto.
A parte la rivelazione del Corano in sette lettere, le fonti musulmane parlano di differenti letture del Corano.
Queste letture sarebbero dovute al fatto che la scrittura iniziale del Corano era difficile a decifrare senza l'aiuto di
quelli che hanno memorizzato il Corano. Sono ammesse così quattordici letture attribuite ai lettori a favore di una
catena di garanti salendo ai compagni di Maometto.1 L'edizione dell'Azhar, la più diffusa oggi, ha favorito quella
di Hafs, come trasmessa da 'Asim. È questa lettura che serve come base per il testo del Corano che pubblichiamo
qui. L'edizione tunisina del Corano segue la lettura di Nafi', come riportata da Qalun, mentre l'edizione
marocchina del Corano segue la lettura di Nafi', come riportato da Warsh. Queste varianti, secondo la dottrina
islamica unanime, appartengono alla rivelazione.2 A parte il loro valore religioso, forniscono informazioni
importanti sul modo di pronunciare l'arabo dalle differenti tribù, e costituiscono un mezzo per comprendere un
testo coranico che era originariamente senza punti e senza accenti. Hanno anche conseguenze giuridiche quando
toccano dei passaggi normativi.3
Le varianti del Corano raffigurano nelle differenti letture del Corano e sono riportate dai libri islamici classici. Per
evitare le polemiche, ci basiamo esclusivamente sulle seguenti fonti moderne approvate dalle autorità religiose
islamiche:
'Umar, Ahmad Mukhtar e Makram, 'Abd-al-'Al Salim: Mu'jam al-qira'at al-qur'aniyyah ma' muqaddimah
fil-qira'at wa-ashhar al-qurra', 6 volumi, terza edizione, 'Alam Al-kutub, il Cairo, 1997. Le prime due
edizioni sono state pubblicate dall'università del Kuwait. Questa raccolta è approvata dall'accademia delle
ricerche islamiche dell'Azhar.
Al-Khatib, 'Abd-al-Latif: Mu'jam al-qira'at, 11 volumi, Dar Sa'd-al-Din, Damasco, 2000. Questo libro è
approvato dalla Direzione dell'ifta' e dell'insegnamento religioso in Siria. Indica spesso, in più delle
varianti, il loro senso.
Al-Qira'at, in: http://www.altafsir.com/Recitations.asp. Questo sito è gestito da Aal Al-Bayt Institute for
Islamic Thought che dipende dalla famiglia reale giordana.
Queste tre fonti indicano le varianti parola dopo parola nell'ordine dei capitoli e dei versetti del Corano e
menzionano i libri classici consultati. È dunque facile al lettore di ritrovarsi, e non è necessario di incaricare il
nostro libro con i rinvii alle pagine di queste fonti.
Esiste un grande numero di varianti. La prima fonte utilizzata indica più di 10'000 parole del Corano che hanno
una o parecchie varianti. Come non è possibile riprenderli tutti, abbiamo selezionato soprattutto quelle che
possono influenzare il senso, comportano una modifica grammaticale di una parola, sopprimono o aggiungono
una parola o un passaggio, e sostituiscono una parola o un passaggio ad un altro. Abbiamo omesso le varianti che
si limitano ad un'elisione di due parole. Il lettore interessato dall'insieme delle varianti può ritornare alle nostre tre
fonti. Malgrado questa scelta ridotta, le varianti indicate nel nostro lavoro toccano 3462 versetti sui 6236 che
comporta l'edizione dell'Azhar, senza tenere conto delle differenze tra l'ortografia moderna e le ortografie
coraniche di cui abbiamo parlato sopra. Inoltre, abbiamo omesso le varianti dei seguenti termini che si ripetono
spesso:
‫إبرهُم‬
َ ،‫ إبراهَم‬،‫ إبراهم‬،‫ إبراهُم‬،‫إبراهام‬
‫ أَس َْرا َل‬، َ‫ إس َْرائن‬،َ‫ إس َْرال‬،َ‫ إس َْرائل‬،َ‫ إس َْريل‬،َ‫ إس َْراييل‬،َ‫إس َْرايل‬
‫األَنجيل‬
‫بيس‬
‫باس‬
‫بيُوت‬
‫ ذَريَّة‬،‫ ذَريَة‬،‫ ذريَة‬،‫ذُريَة‬
‫ َرئف‬،‫ف‬
ٌ ‫ َر ْو‬،‫ َر ُووف‬،‫َر ُؤف‬
ُّ‫ َرب‬،‫َربي‬
1
2
3
Vedere queste quattordici letture in http://goo.gl/L03NC4
Si segnalerà qui che il Marocco prova a vietare le letture del Corano altre che quella di Warsh: http://goo.gl/poVKf3.
Vedere Aldeeb Abu-Sahlieh: Introduzione al diritto musulmano, p. 71-72.
12
‫إبراهيم‬
‫إسرائيل‬
‫اإلنجيل‬
‫بئس‬
‫َبأْس‬
‫بُيُوت‬
‫ذرية‬
‫َرؤُوف‬
‫َرب‬
‫ُر ْس ُل‬
‫ ُرضُوان‬،‫ُرضْوان‬
‫السَّجْن‬
‫ زراط‬،‫سراط‬
‫ع َل ْي ُهمي‬
َ ،‫ع َليْهمي‬
َ ،‫علَيْهم‬
َ ،‫علَيْه ُم‬
َ ،‫ع َليْه ُمو‬
َ ،‫علَ ْي ُه ُمو‬
َ ،‫علَ ْي ُه ُم‬
َ ،‫علَ ْي ُه ْم‬
َ
‫في ُهم‬
‫ْالقُ َران‬
‫مومن‬
‫نبيء‬
‫َو ْه َو‬
‫َيا قَ ْو ُم‬
‫ يُوسف‬،‫سف‬
َ ‫يُو‬
‫ يُؤنس‬،‫ يُونَس‬،‫يُونس‬
‫س ُل‬
ُ ‫ُر‬
‫رضْوان‬
‫السجْن‬
‫ص َراط‬
‫عليهم‬
‫فيهم‬
‫ْالقُ ْرآَن‬
‫مؤمن‬
‫نبي‬
‫َوه َُو‬
‫َيا قَ ْوم‬
‫سف‬
ُ ‫يُو‬
‫يُونُس‬
Abrogazione nel Corano
Il Corano è stato rivelato in 22 anni e ha accompagnato una società in mutazione. Come ogni sistema normativo,
ha subito modifiche. Si parla di abrogazione, nozione definita in diritto musulmano come essendo «l'annullamento
parziale o totale dell'applicazione di una prescrizione della sharia sulla base di un'indicazione posteriore che
annuncia esplicitamente o implicitamente questo annullamento». Numerosi autori classici hanno scritto su questo
argomento considerato come indispensabile per comprendere il Corano e, partendo, per esercitare la funzione di
giurista.
L'abrogazione ha suscitato polemiche nel tempo di Maometto. I suoi avversari l'accusavano di modificare gli
ordini dati ai credenti. Dei versetti coranici sono stati rivelati indicando che è Dio che ha voluto questo
cambiamento per via dell'abrogazione:
Quando scambiamo un segno con un altro, e Dio sa meglio ciò che fa scendere, dicono: «Sei solamente un
favolatore». ~ Ma la maggior parte di loro non sanno (70/16:101).
Qualsiasi segno che abroghiamo o facciamo dimenticare, portiamo un migliore che esso, o un simile a esso.
~ Non sai che Dio è potente su ogni cosa? (87/2:106).
I giuristi musulmani hanno distinto differenti forme di abrogazioni:
Un versetto può abrogare un altro, ma entrambi sono mantenuti nel Corano. Si parla allora dell'abrogazione
della norma e del mantenimento della recitazione. Così il versetto 87/2:115 relativo alla direzione della
preghiera sarebbe abrogato dal versetto 87/2:144 che fissa la direzione della preghiera verso la Kaaba.
Alcuni versetti normativi sarebbero stati rivelati a Maometto e in seguito sarebbero stati sostituiti da altri
versetti a contenuto diverso. Ma né i primi né gli ultimi sono stati inclusi nel Corano. Così, la rivelazione
avrebbe comportato, secondo la testimonianza di 'Aysha, moglie di Maometto, un versetto che stabiliva il
divieto del matrimonio tra parenti di latte se ci fossero stati più di dieci poppate, cifra portata ulteriormente
a cinque con un altro versetto. Questi due versetti sono scomparsi dal Corano, ma l'ultimo è sempre in
vigore.
Un versetto rivelato che si trova nel Corano può essere abrogato da un versetto che è scomparso dal
Corano. Così il versetto 102/24:2 prevede 100 frustate in caso di fornicazione. Questo versetto si trova
sempre nel Corano, ma sarebbe stato abrogato da un altro versetto che non raffigura più nel Corano
riportato dal Califfo 'Umar (deceduto nel 644) e che prevede la lapidazione per questo reato.1
Alcuni versetti sono stati rivelati a Maometto, ma Dio glieli ha fatti dimenticare. Questi versetti, talvolta
trascritti dai suoi scribi, erano cancellati miracolosamente, e quelli che li avevano imparati a memoria li
hanno dimenticati anche miracolosamente. Il Corano accenna a questo fenomeno (8/87:6-7 e 87/2:106).
Alcuni versetti sono rivelati da satana, ma abrogati da Dio. Questo è indicato nel versetto 103/22:52.
Appartengono a questa categoria i famosi versetti satanici, titolo del libro di Salman Rushdie di cui fa eco i
versetti 23/53:19-23.
Alcuni versetti del Corano sono abrogati dalla Sunna (tradizione di Maometto,). Così il Corano dice: «Vi è
prescritto, quando la morte si presenta ad uno di voi e se lascia dei beni, il testamento, in favore dei due
1
Vedere la nota di 102/24:2.
13
genitori e dei più vicini secondo la convenienza. È un dovere per quelli che temono [Dio] (87/2:180).
Questo versetto sarebbe stato abrogato dalla parola di Maometto: «Nessun legato per un erede».
Una parola di Maometto è abrogata da un versetto coranico. Così, il patto di armistizio firmato tra
Maometto e la Mecca prima della sua conquista comportava una clausola secondo cui Maometto doveva
consegnare ogni uomo che si fosse convertito all'islam per unirsi a lui. Questo accordo tuttavia è stato
abrogato dal versetto 91/60:10.
Abrogazioni multiple: Un caso famoso è quello del divieto del consumo del vino, regolato
progressivamente dai versetti 87/2:219, 92/4:43 e 112/5:90-91. Ecco dunque tre versetti coranici che
abrogano reciprocamente, che non prevedono nessuna pena, e che sono stati abrogati o completati da un
racconto di Maometto secondo il quale egli avrebbe flagellato il consumatore del vino.
L'abrogazione suscita ancora oggi molte controversie. Ha costata la vita al pensatore sudanese Mahmud
Muhammad Taha, impiccato nel 1985 da Numeri. Taha aveva difeso l'idea che la prima parte dal Corano rivelata
alla Mecca, prima dell'egira, costituisce il vero islam, e che la seconda parte rivelata dopo l'egira ha un carattere
congiunturale. Perciò, secondo Taha, la prima parte abroga la seconda parte. Nel 1975, il presidente Ziad Berri
della Somalia diceva in un discorso pubblico che la metà del Corano è abrogata o contraddittoria e che, quindi,
non è più applicabile. Ciò ha causato una condanna da parte dell'Azhar il 6 febbraio 1975.1 Gli autori musulmani
contemporanei che sostengono il fenomeno dell'abrogazione in seno al Corano indicano che questo fenomeno si
trova anche nell'Antico Testamento ed nel Nuovo Testamento.2
Gli autori musulmani non sono d'accordo sul numero dei versetti coranici abrogati. Così, Ibn-al-Jawzi (deceduto
nel 1200) indica 247 versetti abrogati, mentre Al-Suyuti (deceduto nel 1505) conta solamente i seguenti 22
versetti: 3/73:1-3*; 87/2:180; 87/2:183; 87/2:184; 87/2:217; 87/2:240; 87/2:284; 88/8:65*; 89/3:102*; 90/33:52;
91/60:11; 92/4:8; 92/4:15*; 92/4:16*; 92/4:33*; 102/24:2; 102/24:58; 105/58:12*; 112/5:2; 112/5:42; 112/5:106;
113/9:41. Passando in rassegna questi versetti, un'enciclopedia coranica pubblicata dal Ministero egiziano di waqf
nel 2003,3 ritiene solamente i versetti segnati con (*). Mustafa Zayd compila i versetti abrogati secondo i
differenti autori classici e indica 293 versetti abrogati, ma non ritiene che i seguenti sei versetti: 3/73:1-3; 88/8:65;
92/4:15; 92/4:16; 92/4:43; 105/58:12.4
La differenza enorme tra le posizioni degli autori musulmani deve incitare il lettore a molta prudenza prima di
pronunciarsi su ciò che è abrogato nel Corano e ciò che non lo è. Ci limitiamo nel nostro libro ad indicare i
versetti che sono abrogati e quelli che li abrogano secondo queste fonti contraddittorie, senza portare giudizio. Il
lettore che vuole avere una visione di insieme su questa questione può consultare i seguenti libri moderni:
Al-Abyari, Ibrahim: Al-Mawsu'ah al-qur'aniyyah, Mu'assasat sijil al-'arab, il Cairo, 1984, vol. 2, p. 537568.
Al-Mawsu'ah al-qur'aniyyah al-mutakhassisah, Wazarat al-awqaf, il Cairo, 2003, p. 632-650.
Al-Hafni, 'Abd-al-Mun'im: Mawsu'at al-Qur'an al-'adhim, Maktabat Madbuli, il Cairo, 2004, vol. 2, p.
1475-1535.
Zayd, Mustafa: Al-naskh fil-Qur'an, dirasah tashri'iyyah tarikhiyyah naqdiyyah, 2 vol., Dar al-wafa, AlMansurah, terza edizione, 1987.5
L'abrogazione solleva un problema sensibile particolarmente in rapporto con ciò che le fonti classiche chiamano il
versetto della sciabola che sarebbe, secondo l'opinione dominante, il seguente versetto:
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Al-Saqqa: La naskh, p. 5-6.
Nel Vangelo, Gesù dichiara: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare
compimento» (Mt 5:17). Altrove tuttavia Gesù ed i suoi apostoli hanno cambiato la legge di Mosè. Così, i divieti biblici relativi ad
alcuni prodotti alimentari sono stati eliminati dagli apostoli di Gesù (At 10:12-16, e Rm 14:14). Il sabato e altri giorni di feste ebrei
erano considerati come giorni di riposo. Ogni lavoro vi è vietato (Lv capitolo 23). La pena di morte è prevista per chi lavora il giorno
di sabato (Es 30:12-16). Gesù, e dopo di lui gli apostoli, hanno annullato il riposo del giorno di sabato e gli altri giorni festivi (Mt
12:1-12; Gv 5:16; 9:16; Col 2:16). La Bibbia esige la circoncisione d'Abramo e dei maschi della sua discendenza di generazione in
generazione (Gn 17:9-14), ma il suo carattere obbligatorio è stato abrogato dagli apostoli (At capitolo 15; Gal 5:1-6 e 6:15). La Bibbia
prescrive la pena di lapidazione (Lv 20-10, e Dt 22:22-23), ma Gesù ha rifiutato di applicarla (Gv 8:4-11). La Bibbia prescrive la
legge del taglione (Es 21:24), ma Gesù decretò: «Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non
opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra» (Mt 5:38-39).
Al-Mawsu'ah al-qur'aniyyah al-mutakhassisah, p. 632-650.
Zayd: Al-naskh fil-Qur'an, vol. 1, p. 402-408, e vol. II, p. 904.
Una nuova edizione è stata pubblicata da Dar al-hadith, il Cairo, 1427 h [2006].
14
Una volta trascorsi i mesi vietati, uccidete gli associatori ovunque li troviate, prendeteli, assediateli e restate
seduti contro di loro [in ogni] agguato. Ma se si pentono, alzano la preghiera, e danno la decima, liberate
allora la loro via. ~ Dio è perdonatore, misericordioso (113/9:5).1
Alcuni autori classici indicano che questo versetto abroga 124,2 addirittura 1403 versetti tolleranti del Corano. Si
può spiegare probabilmente l'atteggiamento di questi autori, talvolta ripreso dagli islamisti, con le tensioni tra i
musulmani ed i non-musulmani. Gli autori moderni contestano generalmente le conclusioni dei loro antenati, per
ragioni evidenti, e preferiscono insistere sul carattere tollerante del Corano. Segnaliamo nelle note senza giudizio
da parte nostra questi versetti tolleranti abrogati dal versetto de la sciabola.
I versetti che indichiamo come abrogati nel nostro lavoro sono quelli che esistono ancora nel Corano. Gli autori
classici segnalano che il Corano avrebbe comportato un gran numero di versetti che sono scomparsi. Secondo
questi autori, l'angelo Gabriele rivedeva il Corano con Maometto annualmente, l'ultima revisione avendo avuto
luogo prima della sua morte. Ad ogni revisione, l'angelo sopprimeva dei versetti. Al-Suyuti (deceduto nel 1505)
indica che il capitolo 90/33 era inizialmente di 200 versetti, o più lungo del capitolo 87/2 (286 versetti) mentre
non rimane di questo capitolo nel Corano che 73 versetti. Dà altri esempi di capitoli o di versetti scomparsi dal
Corano.4
Rinvio alle fonti ebraiche e cristiane
Ogni scritto è tributario del suo ambiente e di ciò che l'ha preceduto. Non c'è nessuno lavoro che può pretendere
essere totalmente originale. Tuttavia, una tale affermazione in rapporto col Corano provoca molta irritazione tra i
musulmani per chi il Corano è stato rivelato da Dio ad un uomo analfabeta, a partire dalla tavoletta custodita
presso Dio (27/85:22) e che costituisce la madre del Corano (96/13:39). Dire che il Corano ha ripreso dei racconti
dagli scritti che l'hanno preceduto significa che Maometto non li ha ricevuti da Dio. Questo dibattito non data di
oggi. Già nel tempo di Maometto, i suoi avversari l'accusavano di plagiare gli scritti degli altri, accusa riportata
dal Corano se stesso (vedere p. es. 42/25:4-6 e 70/16:103). Per difendersi, il Corano lancia loro la sfida di
produrre un libro similare (50/17:88), dieci capitoli (52/11:13), un solo capitolo (87/2:23-24 e 51/10:38), o un solo
racconto (76/52:33-34). Per i musulmani, l'inimitabilità (i'jaz) del Corano è la prova della sua origine divina.
Certo, i musulmani sanno che il Corano comportano racconti e nomi menzionati nell'Antico Testamento e nel
Nuovo Testamento. Ma per loro, ciò non tiene al fatto che Maometto li ha ripresi di questi libri, ma al fatto che
questi, come il Corano, hanno per autore lo stesso Dio. Questo è un dogma che un musulmano non potrebbe
mettere in questione senza esporsi ad un grave pericolo. Il nostro scopo non è di contraddire questo dogma, ma di
fornire al lettore interessato, come lo fanno altri traduttori (Hamidullah, Boubakeur, Mandel, Masson,5 ecc.),
alcuni elementi di paragone, senza nessuna pretesa di esaustività, limitandoci quasi esclusivamente agli scritti
ebraici e cristiani riconosciuti o apocrifi che hanno preceduto il Corano.
Come i racconti biblici nel Corano si ripetono in differenti capitoli (per esempio: la storia di Lot in rapporto con
Sodomia e Gomorra), abbiamo fatto un rinvio ai testi ebraici e cristiani dove ciò c'è sembrato più appropriato, con
i rinvii interni, per non ripeterci troppo. Il lettore interessato completerà questi rinvii riferendosi all'indice alla fine
del lavoro.
Metodo seguito nella traduzione
Il Corano è stato tradotto spesso in differente lingue, principalmente da non-musulmani. Ma questi ultimi decenni,
dei musulmani si sono messi a tradurlo. In questa traduzione italiana, abbiamo approfittato dalle traduzioni citate
nelle osservazioni generali alla fine del libro, rispettando i seguenti procedimenti:
Quando abbiamo tradotto un termine in un versetto, abbiamo ricercato questo termine ed i suoi derivati
attraverso tutto il Corano6 e abbiamo provato di trovare un solo termine italiano che convenga ovunque, per
quanto la lingua italiana lo permetta e senza fare violenza al senso del termine arabo nel suo contesto. Così
il termine ‫ أوحى‬ed i suoi derivati sono tradotti ovunque con il termine rivelare ed i suoi derivati italiani.
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Alcuni autori considerano anche come versetto della sciabola i seguenti versetti: 113/9:29, 36, 41. Vedere a questo proposito l'articolo
di Youssef Al-Qaradawi: Al-jadal hawl ayat al-sayf.
Al-Abyari: Al-mawsu'ah al-qur'aniyyah, vol. 2, p. 540.
Zayd: Al-naskh fil-Qur'an, vol. 2, p. 508.
Al-Suyuti: Al-itqan fi 'ulum Al-Qur'an, vol. 2, p. 25-26.
I rinvii che raffigurano nell'edizione pubblicata a Parigi nel 1967 nella collezione della Pléiade sono spariti nella versione rivista da
Sobhi El-Saleh e pubblicata a Beirut, s.d., con l'autorizzazione dell'Azhar.
Abbiamo consultato soprattutto: Mu'jam alfadh Al-Qur'an, 'Atif-al-Zayn: Majma' al-bayan al-hadith, ed il programma di ricerca del
sito: Safhat al-Qur'an al-karim http://www.holyquran.net/.
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1
Parimenti il termine ‫ الغيب‬è tradotto con mistero (vedere i sensi dati a questo termine nella nota di 87/2:3). Il
termine ‫( آية‬pl. ‫ )آيات‬può essere tradotto con versetto o segno, nel senso di miracolo.1 Come il contesto non
permette sempre di vedere quale di questi due sensi è più plausibile, abbiamo optato per il termine unico di
segno, nella misura in cui, secondo il Corano ed i musulmani, ogni versetto costituisce un segno, un
miracolo.
Dopo la traduzione dei termini, abbiamo controllato se il versetto o una parte di questo versetto si ripeteva
altrove, e abbiamo adottato ovunque la stessa traduzione. Questo ha permesso di evitare la mancanza di
armonia constatata in alcune traduzioni precedenti. Così Zilio-Grandi traduce il versetto 73/21:7: «Se non
sapete, chiedete alla gente del libro «, ed il versetto 70/16:43: «Se non lo sapete, chiedete alla gente che ha
già ricevuto l'avvertimento», mentre il testo arabo nei due versetti è lo stesso. Traduce il versetto 41/36:38:
«questo è un decreto del potente, il sapiente», il versetto 55/6:96: «Ecco il decreto del potente, del
sapiente», ed il versetto 61/41:12: «così ha disposto il potente, il sapiente», mentre il testo arabo nei tre
versetti è lo stesso. Piccardo (che non sa l'arabo e segue principalmente la traduzione francese di
Hamidullah) traduce il versetto 43/35:38: «conosce quello che c'è nei petti», il versetto 52/11:5: «conosce il
profondo dei cuori», il versetto 57/31:23: «conosce perfettamente cosa c'è nei cuori», il versetto 59/39:7:
«conosce quello che c'è nei petti», il versetto 89/3:119: «conosce bene quello che è celato nei cuori», il
versetto 89/3:154: «conosce quello che celano i cuori», il versetto 112/5:7: «conosce quello che è nei cuori
«, mentre il testo arabo in tutti questi versetti è lo stesso.
Ci sono differenti modi di tradurre il Corano. Il traduttore può parafrasare un passaggio in italiano, senza
tenere conto di tutte le parole. Questo metodo è stato seguito da Guzzetti, Monti e Peirone che si danno una
grande libertà, soprattutto nei passaggi laconici del Corano. C'è poi la traduzione letterale che incolla alla
radice dei termini. Questo metodo è stato seguito soprattutto in francese da Chouraqui che non teme di
ricorrere ai neologismi e talvolta ad una traslitterazione dei termini arabi. Per esempio traduce l'invocazione
in testa dei capitoli con: «Nel nome di Allah, il Matriciante, il Matriciale», per il fatto che i due termini
arabi Rahman e Rahim derivano dal termine rahm, la matrice. Alcune traduzioni mantengono il termine
Allah, mentre altre traduzioni di cui la nostra, preferiscono il termine Dio. Tra la traduzione letterale ed la
traduzione parafrastica, abbiamo scelto una via mediana, provando a tenere quanto possibile conto di ogni
termine arabo per renderlo con un termine italiano. La traduzione parola a parola non è tuttavia possibile
per alcune espressioni arabe per le quali bisognava trovare un'espressione italiana la più vicina possibile
dall'espressione araba, segnalando la traduzione letterale in una nota.
La lingua araba utilizza dei termini per indicare i generi. Le traduzioni attuali tengono raramente conto di
questo elemento. Così il termine ‫ إنسان‬è tradotto generalmente con uomo, questo termine designando l'uomo
e la donna in italiano. Ora, il corrispondente italiano del termine arabo ‫إنسان‬, è umano, termine utilizzato
nella nostra traduzione. Abbiamo tradotto anche il plurale di questa parola ‫ الناس‬con umani, al posto di
uomini o di gente. Bisogna segnalare che il termine ‫ إنسان‬è utilizzato dal Corano per opposizione agli spiriti,
agli animali, alle piante ed ai materiali inerti. Il termine arabo ‫ قوم‬che indica un raggruppamento umano
ridotto è tradotto con popolo o gente. Abbiamo preferito utilizzare il solo termine gente.
I termini arabi che hanno un equivalente italiano sono stati tradotti con questo ultimo. Così il termine
shaytan è stato tradotto con satana, al posto di diavolo; i due termini jahim e jahannam, con gehenna, al
posto di inferno o fornace; il termine ifrit, con Afrit, al posto di astuto; il termine qalam, con calamo, al
posto di penna; il termine jin, con jinn, al posto di demoni; il termine majnoun, con invasato da un jinn, al
posto di pazzo. Ne è parimenti dei nomi di persone come Abramo (Ibrahim), Giacobbe (Ya'qub), Giovanni
(Yahya), Gesù (Isa), Giobbe (Ayyub), Maometto (Muhammad), Maria (Miryam), Mosè (Moussa), Noè
(Nuh); o dei nomi di luoghi come Egitto (Misr), Mecca (Makkah), Medina (Madinah), ecc.
Partiamo dal principio che non esistono dei sinonimi perfetti, né in arabo, né in italiano. Di questo fatto,
abbiamo sempre provato a trovare un termine italiano per ogni termine arabo. Così, i tre termini arabi ‫الهم‬
‫ أوحى انزل‬sono tradotti rispettivamente da discendere, rivelare, ispirare. Le traduzioni non fanno sempre di
distinzione tra questi tre termini.
Abbiamo evitato il ricorso ai neologismi o ai termini arabi al posto di tradurli, metodo largamente utilizzato
da André Chouraqui in francese e, in italiano, da Mandel, Zilio-Grandi e Peirone, per non citare che questi.
Il vangelo di Matteo dice: «Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno. Ed
egli rispose: Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta»
(Mt 12:38-39).
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Abbiamo verificato l'esistenza di ogni parola italiana, particolarmente nel Grande Italiano di Aldo Gabrielli
(http://dizionari.repubblica.it/). Quando un termine italiano ammesso nei dizionari ci sembra poco
accessibile al pubblico, abbiamo indicato il suo senso nella nota. Abbiamo provato anche ad evitare le
parafrasi quanto possibile, per rendere un termine o un'espressione araba. Il Corano è conosciuto,
soprattutto nei suoi primi capitoli, per il suo stile conciso, addirittura laconico, impresso di non-detti,
considerato come una marca di eloquenza in lingua araba. Per questo fatto, abbiamo optato per la
concisione nella nostra traduzione per rendere meglio lo spirito del Corano. Così abbiamo tradotto la
locuzione ‫صب ٌْر َجمي ٌل‬
َ َ‫ ف‬con «Bella pazienza» (53/12:18), al posto di «pazienterò arrendevolmente» (ZilioGrandi) o «Non mi resta che una rassegnazione dignitosa» (Guzzetti). Abbiamo anche cercato a fare
scoprire al lettore non arabofono delle espressioni arabe al posto di adattarle alle espressioni italiane (p. es.:
52/11:56: paragonare la nostra traduzione con quelle indicate nella nota).
Abbiamo aggiunto alla versione araba, per la prima volta nella storia, la punteggiatura moderna, come
abbiamo fatto per l'edizione in araba, e abbiamo segnalato le lacune con le parentesi [...] e la dislocazione
del testo con le parentesi [---]. Definiamo la dislocazione, la mancanza di connessione tra i versi o tra
elementi dello stesso verso. Infine, abbiamo utilizzato il segno ~ per indicare ciò che gli studiosi musulmani
chiamano al-tadhyil: termine derivato da dhayl (coda) che indica l'aggiunta di elementi alla fine di un verso
per mantenere la rima, elementi spesso non collegati al resto del verso. Abbiamo inoltre riportato nelle note
le inversioni e le enallagi. Con l'inversione, in arabo taqdim wal-ta'khir, intendiamo la presenza nel Corano
di elementi mal strutturati che danno un controsenso, e che gli esegeti hanno dovuto ristrutturare per
ottenere un significato coerente. Per quanto riguarda l’enallage, in arabo iltifat, consiste a sostituire un
tempo, un modo, un nome o una persona da un altro tempo, un altro modo, un altro nome o un'altra
persona, spesso per mantenere la rima. Invece, abbiamo evitato di segnalare nelle note altre forme di errori
grammaticali e stilistiche difficili a comprendere senza la conoscenza della lingua araba, errori che il lettore
può trovare nell'edizione araba.
Come segnalato sopra, le fonti islamiche ammettono l'esistenza di numerose varianti. Li indichiamo nelle
note, ma ne diamo raramente la traduzione (p. es.: 3/73:17). Queste varianti si rivolgono soprattutto agli
specialisti che conoscono la lingua araba. Abbiamo seguito nella nostra traduzione la versione araba come
fissata nell'edizione dell'Azhar, eccetto indicazione contraria, (p. es.: 38/38:83).
La lingua araba utilizza spesso la particella e all'inizio della frase e dove la lingua italiana si accontenta di
una virgola o di un punto. Questa particella è soppressa nella nostra traduzione quando è superflua in
italiano.
La lingua araba non fa distinzione tra le lettere maiuscole e minuscole. Tante traduzioni utilizzano il
maiuscola per gli aggettivi ed i pronomi che rinviano a Dio. Abbiamo evitato questo uso.
Alcuni termini o passaggi sono ambivalenti, suscitando differenti traduzioni. Diamo la traduzione che ci
sembra più appropriata. Segnaliamo tuttavia nelle note, a titolo indicativo, una o parecchi altre traduzioni,
fatte particolarmente da musulmani (p. es.: 39/7:199), anche quando questi hanno copiato talvolta i
traduttori non-musulmani. È il caso per es. della traduzione di Piccardo che utilizza la traduzione francese
di Hamidullah largamente tributaria della traduzione di Blachère. Il nostro scopo è di dare al lettore la
scelta tra differenti traduzioni e di mostrargli la difficoltà a tradurre alcuni passaggi del Corano, stesso per i
musulmani altamente qualificati. Segnaliamo qui che le traduzioni francesi e italiane del Corano provano di
rendere il testo del Corano leggibile per un Occidentale, trovando soluzioni ai passaggi ambigui. Di questo
fatto, queste traduzioni sono più facili a comprendere che il testo arabo, ma senza essere necessariamente
fedeli a questo ultimo. Non abbiamo voluto seguire il loro esempio, per restare fedele al testo arabo, stesso
quando questo ultimo è ambiguo. Si può dire a questo proposito che più bella è la traduzione, meno è fedele
al testo arabo
Esistono tentativi di tradurre il Corano o alcuni dei suoi passaggi partendo dall'ebraico e dal siriaco. È
particolarmente il caso di Christoph Luxenberg, Gabriel Sawma e di Bruno Bonnet-Eymard. Sebbene
arricchenti, queste traduzioni restano isolate e si scostano di quelle conosciute. Le abbiamo segnalate nelle
note per i lettori interessati, ma senza prendere posizione.
Abbiamo provato di rendere le note brevi per non annoiare il lettore. Ma lo specialista arabofono è invitato
a riferirsi alla nostra edizione araba che dà anche gli errori linguistici e stilistici del Corano e il significato
delle sue parole ambigue.
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Prima di finire questa introduzione, teniamo a ringraziare il dottore Giulio Morero che ha avuto l'amabilità di
correggere questa traduzione. Restiamo tuttavia l'unico responsabile degli errori e delle opinioni che sono
espresse.
Un racconto di Maometto dice: «Quando il giudice fa uno sforzo di interpretazione e arriva alla giusta
conclusione, riceve due premi. E se fa lo sforzo di interpretazione e si sbaglia, riceve uno premio»1. Ogni
traduzione comporta dei rischi e nessun traduttore può pretendere alla perfezione, anche se fa lo sforzo.
Preghiamo i lettori, qualunque sia la loro religione, di accogliere questo lavoro con indulgenza e di esprimerci le
loro osservazioni costruttive mirando al suo miglioramento nella prossima edizione.
Sami Awad ALDEEB ABU-SAHLIEH
Email: [email protected]
1
Sahih Al-Bukhari : http://goo.gl/48Ix76.
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