Gestione degli archivi cinematografici Lezione 1 Dott.ssa Valentina Valente Università “La Sapienza” di Roma [email protected] LA MEMORIA Conservare, archiviare, fare liste, ordinare, selezionare, convocare, riattivare, rimediare, raccontare, descrivere… Cos’è la memoria La memoria può essere intesa come la capacità di un sistema qualsiasi (un robot, un organismo, un individuo, un gruppo, un'istituzione, un'intera società) di ricevere, conservare e recuperare informazioni. Alessandro Cavalli “Enciclopedia Treccani” MEMORIA COLLETTIVA e MEMORIA INDIVIDUALE Memoria individuale… in medicina Capacità del cervello di ritenere, richiamare e riconoscere informazioni acquisite. Tutte le regioni del sistema nervoso registrano una qualche forma di memoria anche se in genere siamo più inclini ad attribuire alla parola memoria la capacità psichica di ritenere l’insieme delle esperienze personali che un individuo acquisisce nel corso della propria vita. “Dizionario di Medicina Treccani” Engramma Un engramma (o traccia mnestica) riguardante informazioni relative a una sola modalità sensoriale è localizzabile nella regione della corteccia che elabora quella informazione. Per es. le immagini visive vengono conservate nella corteccia visiva e i suoni in quella uditiva. Se invece l’engramma raccoglie più informazioni (tattili, visive, gustative, emozionali, ecc.) la sua rappresentazione interna è costituita da tutte le cellule nervose, situate anche in regioni diverse della corteccia, unite tra loro da connessioni reciproche e attivate dallo stimolo. L’ippocampo, che fa parte del sistema limbico, è una struttura importante per l’apprendimento e la memoria. Soggetti con lesioni di questa struttura, pur mantenendo i ricordi più antichi, hanno difficoltà a formarne di nuovi. Sottoposti a un elenco di parole da ripetere, questi soggetti le ricordano solo fino a che la loro attenzione rimane focalizzata sulla prova, ma se vengono distratti, la memoria delle parole svanisce. Memoria a breve termine (MBT) Un deposito che può contenere per qualche ora o qualche giorno un numero limitato di informazioni. Se lo stimolo si ripete, l’informazione viene elaborata e custodita, anche per tutta la vita, nella memoria a lungo termine. La memoria di lavoro è una forma speciale di MBT elaborata nei lobi frontali. Queste strutture conservano le informazioni strettamente necessarie per il tempo indispensabile all’esecuzione di un compito. La MBT coopera con la MLT: le informazioni recenti si integrano, secondo processi logici, con quelle accumulate per progettare azioni o risolvere problemi. La MBT può trasformarsi in MLT attraverso un processo di consolidamento. Questo processo è molto critico: nuove esperienze (traumi, elettroshock), soprattutto se conflittuali con la prima, cancellano la registrazione della prima esperienza. Il consolidamento implica modificazioni plastiche delle sinapsi dei circuiti nervosi coinvolti nell’apprendimento. In alcuni casi si formano nuove sinapsi, in altri cambia l’efficacia della trasmissione sinaptica attraverso i processi di potenziamento o depressione a lungo termine. (fonte Treccani) Memoria a Lungo Termine (MLT) La MLT è un deposito che può contenere enormi quantità di informazioni raggruppabili in due classi, consolidate e registrate in circuiti nervosi differenti. La memoria non dichiarativa, implicita o riflessiva, comprende un gruppo eterogeneo di forme di m. che non richiedono processi coscienti per l’organizzazione e il richiamo. Consiste nell’acquisizione lenta e ripetitiva di comportamenti che poi verranno eseguiti in maniera automatica. Rientrano in questo tipo di m. le abilità motorie, le procedure e le regole. La memoria dichiarativa o esplicita riguarda forme di apprendimento e di richiamo che richiedono l’uso dei processi cognitivi più alti, come il pensiero, la deduzione, il confronto, la valutazione e la coscienza. I circuiti nervosi coinvolti in questo tipo di m. sono localizzati prevalentemente nel lobo temporale. (fonte Treccani) Memoria dichiarativa o esplicita La m. dichiarativa si occupa dei significati (memoria semantica) o dei fatti (memoria episodica). L’informazione può essere trasferita dalla memoria dichiarativa alla memoria implicita: quando lo sciatore impara a sciare presta attenzione nel muovere con precisione e coordinazione i muscoli, usa cioè la m. dichiarativa per analizzare le differenti posizioni del corpo; con la ripetizione dell’atto, le informazioni vengono trasferite nella m. implicita, diventano cioè un riflesso che permette di eseguire automaticamente il movimento. Lacune nella memoria e malattie neurodegenerative La perdita di vecchi ricordi e l’incapacità di formare nuovi ricordi possono essere causate, da traumi, ictus o da malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, nel quale la perdita della memoria dichiarativa impedisce di riconoscere perfino i propri familiari, o il morbo di Parkinson, nel quale la degenerazione delle reti nervose in cui sono registrati gli schemi motori rende difficile l’esecuzione fina e precisa dei movimenti. Esamineremo anche come il cinema rielabora questi tipi di “vuoti” nella memoria, malattie degenerative e dpts Turbe della memoria Accanto all’amnesia, possono manifestarsi turbe anche all’interno del linguaggio come l’afasia. Al livello metaforico l’amnesia non riguarda solo l’individuo, ma determina anche l’assenza o perdita (volontaria o involontaria) di memoria collettiva nei popoli e nelle nazioni, il che può determinare anche gravi turbe di identità Ricordo e Oblio Gli psicologi e psicanalisti insistono su ricordo e oblio e sulle manifestazioni consce e inconsce esercitate sulla memoria individuale dall’interesse, dall’affettività, dall’inibizione, dalla censura. Così come gli storici sugli oblii, i silenzi della storia in quanto rivelatori di meccanismi di manipolazione della memoria collettiva Immagazzinare, organizzare e rielaborare Il sistema nervoso centrale (e in particolare il cervello per gli animali che ne sono dotati) non è soltanto un luogo dove le informazioni vengono immagazzinate, ma un sistema complesso di interconnessioni in continua attività dove le informazioni vengono organizzate e rielaborate oltre che conservate. Rievocare La collaborazione tra neurobiologi che studiano il cervello e psicologi che studiano la mente presenta molte difficoltà di ordine epistemologico e metodologico. Tuttavia ad esempio, in psicologia sperimentale, gli studi sulla memoria hanno visto uno straordinario sviluppo nei decenni più recenti, soprattutto in relazione alla diffusione dell'approccio cognitivista indirizzato in particolar modo ad analizzare i processi di apprendimento e di comprensione e a misurarne gli effetti. L'attenzione degli studiosi si è concentrata sui modi nei quali gli individui procedono all'immissione in memoria di informazioni (archiviazione) e al loro recupero (rievocazione). Riattivare e attualizzare La memoria, come capacità di conservare e determinare informazioni, rimanda innanzitutto a un complesso di funzioni psichiche, con l’ausilio delle quali l’uomo è in grado di attualizzare impressioni o informazioni passate, ch’egli si rappresenta come passate (Jacques Le Goff, Storia e Memoria, p. 347) Raccontare Pierre Janet ritiene che l’atto mnemonico fondamentale sia il “comportamento narrativo”, ch’egli caratterizza anzitutto in base alla funzione sociale poiché esso è una comunicazione di un’informazione, fatta ad altri in mancanza dell’evento o dell’oggetto che ne costituisce il motivo (Jacques Le Goff p. 348) Come vedremo poi… per Omero ad esempio verseggiare era ricordare, dunque la poesia era identificata con la memoria. Il poeta è maestro di vita. Linguaggio Qui interviene il linguaggio, anch’esso prodotto della società. Così Atlan, studiando i sitemi autorganizzatori, avvicina “linguaggi e memorie”: “l’impegno di un linguaggio parlato, e poi scritto, rappresenta in effetti un’estensione formidabile delle possibilità di stoccaggio della nostra memoria, la quale, grazie a ciò, è in condizione di uscir fuori dai limiti fisici del nostro corpo per depositarsi sia in altre memorie sia nelle biblioteche. Questo significa che, prima di essere parlato o scritto, un dato linguaggio esiste sotto forma di stoccaggio dell’informazione nella nostra memoria” (Henry Atlan, 1972) Nei popoli senza scrittura identità collettiva del gruppo (che si fonda su miti - soprattutto dell’origine) prestigio della famiglia dominante (genealogia) sapere tecnico che si tramanda e magia religiosa ! Vi sono specialisti della memoria: gli uomini-memoria (custodi dei codici reale, storici di corte, genealogisti…) Dall’oralità alla scrittura l’esempio della Stele è di monumento che documenta Ogni documento (non monumento ma scritto su un supporto specificamente destinato alla scrittura) ha il carattere di monumento Liste Con il passaggio dall’orale allo scritto, la memoria collettiva e più in particolare la memoria artificiale vede la comparsa di procedimenti mnemotecnici legati alla scrittura. Ad esempio le liste Lista: successione di parole, di concetti, gesti, operazioni da effettuarsi in un certo ordine, e che permette di “decontestualizzare” e “ricontestualizzare” un dato verbale, sull’immagine di una “ricordifica linguistica”. Importanze che nelle civiltà antiche ebbero le liste lessicali, glossari, trattati di onomastica, fondati sull’idea che denominare è conoscere. Dal mnemon all’archivista Nell’antica grecia il mnemon è un individuo che custodisce il ricordo del passato in vista di una decisione di giustizia: “ricordare e rendere testimonianza” CON LO SVILUPPO DELLA SCRITTURA, QUESTE “MEMORIE VIVENTI” SI TRASFORMANO IN ARCHIVISTI MNEMOSINE Musa dei poeti (significa MEMORIA) Rivelando al poeta i segreti del passato lo introduce ai misteri dell’aldilà. Memoria->dono per iniziati. Anamnesis (reminiscenza)-> tecnica ascetica e mistica. Nel “Teeteto" (Platone) Socrate parla del blocco di cera esistente nella nostra anima “Dono di mnemoisine, madre delle muse” che ci consente di ricevere delle impressioni fatte in essa come un sigillo” Aristotele distingue fra memoria e anamnesi (arte di richiamare alla memoria) 1751 DIZIONARIO (forma evoluta di memoria esterna in cui il pensiero è però spezzettato all’infinito) ENCICLOPEDIA: memoria alfabetica in cui ciascun ingranaggio isolato contiene una parte animata della memoria totale MONUMENTI Monumenti funerari “in memoria del defunto” Feste nazionali si pensi al “memorial day” per commemorare la guerra di secessione (istituito dal 1868, prende questo nome nel 1882), poi tutti i caduti in guerra ARCHIVI E MUSEI I primi del 1700 nascono i depositi centrali d’archivio In Francia la rivoluzione crea gli Archivi Nazionali (decreto del 7 settembre 1790) Il decreto del 1794 ordina che le memorie nazionali in essi contenute siano di pubblica disponibilità l’apertura al pubblico dei musei avviene nello stesso periodo (1973 - apertura al pubblico della Grande Galleria del Louvre) BIBLIOTECHE Biblioteche: sviluppo e apertura paralleli a quelli degli archivi. Stati Uniti: Benjamin Franklin nel 1731 apre una biblioteca associativa a Filadelfia MEMORIA COLLETTIVA e MEMORIA PRIVATA Con lo sviluppo delle nuove tecnologie aumenta la possibilità di produrre materiali di vario genere, dunque l’esigenza di archiviarli. Archivi pubblici/Archivi privati Iconoteche o archivi di immagini / album di famiglia Archivi audiovisivi pubblici/Film di famiglia Il corso Il corso avrà due anime: 1. Struttura e tipo di documenti rinvenibili in archivi in Italia e all’estero 2. La memoria dell’uomo e i processi di archiviazione, museificazione, esposizione e storytelling della memoria