Fisica 1 2011-2012 Relatività 21 Relatività speciale Trasformazioni Galileiane Moto relativo puramente traslatorio, velocità di trascinamento v0 lungo asse x z vx ' = vx − v0 vy ' = vy z' = z vz ' = vz r (t ) z' Trasformazioni galileiane x ' = x − v0t y' = y P v r ' (t ) O y O' x y' x' Le leggi della dinamica sono invarianti rispetto a queste trasformazioni Ciò vale purché vO ' << c Seconda metà del 1800 Due problemi: 1. Leggi di Maxwell: Elettromagnetismo (1862): Non invarianti per trasformazioni galileiane 2. Esperimento di Michelson & Morley (1887): La velocità della luce nel vuoto c è la stessa in ogni sistema di riferimento inerziale c = 299 792 458 m/s ≅ 3 ×108 m/s James Clerk Maxwell (1831-1879) Relatività Principio di relatività Nessun esperimento di fisica è in grado di mostrare il moto di un sistema inerziale Einstein (1905): Tutte le leggi della fisica sono invarianti in sistemi di riferimento inerziali Trasformazioni di Lorentz Trasformazioni più generali per le quali le leggi di Maxwell sono invarianti: Rispetto alle trasf. Galileiane: x' = x − v0t 1− v / c 2 0 y' = y z' = z v0 t− 2 x c t'= 1 − v02 / c 2 2 γ0 ≡ 1 1− v / c 2 0 2 →1 v0 << c Si ritrova la trasformazione galileiana Albert Einstein (1879-1955) Anche il tempo ha un valore che dipende dalla velocità relativa tra i sistemi di riferimento Trasformazioni galileiane: assumono implicitamente t'=t << Quanto al nome “teoria della relatività”, confesso che è infelice e ha dato spunto a parecchi malintesi filosofici. >> A.Einstein, 1921 Lettera a Eberhard Zschimmer <<Teoria dell’invarianza>> Relatività Trasformazione della velocità Componenti della velocità: O→ dx dy dz , , dt dt dt dx ' dy ' dz ' O'→ , , dt ' dt ' dt ' Differenziamo le trasformazioni di Lorentz: dx ' = γ 0 (dx − v0 dt ) x ' = γ 0 ( x − v0t ) v t ' = γ 0 t − 02 c y' = y z'= z dx ' = γ 0 dt (vx − v0 ) v0 v0 vx dt ' = γ 0 dt 1 − 2 dt ' = γ 0 dt − 2 dx c c vx − v0 dx ' v 'x = = dt ' 1 − v0 vx c2 Trasformazioni vy dy ' relativistiche per le dy ' = dy = v 'y = componenti della dt ' v0 vx γ 0 1 − 2 velocità c vz dz ' dz ' = dz v 'z = = dt ' vv γ 0 1 − 0 2 x c x Trasformazioni inverse Trasformazioni di Lorentz: x= x '+ v0t ' 1 − v02 / c 2 Trasformazioni delle velocità: = γ 0 ( x '+ v0t ') y = y' z = z' v0 t '+ 2 x ' v0 c t= = γ 0 (t '+ 2 x ') 2 2 c 1 − v0 / c v 'x + v0 vx = 1 + (v0 v 'x / c 2 ) v 'y vy = γ 0 1 + v0 v 'x / c 2 ) v 'z vz = γ 0 1 + v0 v 'x / c 2 ) ( ( Fattore di Lorentz: γ0 ≡ 1 γ0 1 − v02 / c 2 v0 Relatività Trasformazione della velocità Elettrone e positrone in un acceleratore y Qual è la velocità relativa? Meccanica classica: ve + = 0.9c ve − = −0.9c O Relatività: x v 'x = vx − v0 = 0.9c + 0.9c = 1.8c ve+ ve− vx − v0 1.8c 1.8c v 'x = = = = 0.994c v0 vx (0.9c)(−0.9c) 1 + 0.81 1− 2 1− c c2 LHC – Large Hadron Collider CERN, Ginevra Collisioni elettrone-positrone ve + = ve − = 0.999999991 c 3 m/s in meno della velocità della luce Fattore di Lorentz: γ 0 ≅ 7500 Relatività Trasformazione della velocità y Un fotone si propaga lungo asse y del sistema O. Che cosa vede O’? v0 c vy = c vx = 0 y' x O’ x' vy c v 'y = = v0 vx γ 0 1 − 2 γ 0 c O vx − v0 v 'x = v0 vx 1− 2 c = −v0 Nel sistema O’ la velocità del fotone è c' = v' +v' 2 x = v + 2 y 2 0 Traiettoria vista da O’ tan ϕ = v 'y v 'x =− c v0γ 0 c2 γ 02 v02 = v + c 1 − 2 = v02 + c 2 − v02 = c c 2 0 2 Le trasformazioni di Lorentz mantengono c costante in qualunque sistema inerziale La direzione di propagazione osservata dipende dal sistema di riferimento Contrazione delle lunghezze, dilatazione dei tempi y Meccanica Newtoniana: misure di distanza e di tempo indipendenti dal sistema di riferimento y' v0 Lunghezza della sbarra solidale con O’ (in moto con velocità v0) misurata nel sistema O’: L ' = x '2 − x '1 x “Lunghezza propria” O O’ L = x2 − x1 x '2 = γ 0 ( x2 − v0t ) Nel sistema O nello stesso istante t: x '1 = γ 0 ( x1 − v0t ) x '1 x '2 x' L ' = γ 0 ( x2 − v0t − x1 + v0t ) = γ 0 ( x2 − x1 ) = γ 0 L v02 L = = L ' 1− 2 γ0 c L' Contrazione delle lunghezze La lunghezza (nella direzione del moto) misurata da O è inferiore a quella misurata da O’ L’osservatore O’, misura in x’, un fenomeno di durata ∆t ' = t '2 − t '1 “Tempo proprio” Lo stesso fenomeno misurato da un osservatore solidale con O: Dilatazione dei tempi v0 v0 Il tempo misurato da un sistema di t1 = γ 0 t '1 + 2 x ' t2 = γ 0 t '2 + 2 x ' riferimento in moto rispetto al c c fenomeno scorre più lentamente ∆t = t2 − t1 = γ 0 ( t '2 − t '1 ) = γ 0 ∆t ' Simultaneità: dipende dalla velocità relativa Contrazione delle lunghezze, dilatazione dei tempi Decadimento mesoni mu (muoni) Particelle instabili generate nell’alta atmosfera da raggi cosmici. Velocità tipica: Tempo di decadimento: Spessore atmosfera: γ ≈ 100 v ≈ 0.99995c τ µ ≈ 2.2µs = 2.2 ×10−6 s H ≈ 10 km Arrivano a terra? Secondo la fisica classica: d = vτ µ ≈ (2.2 × 10−6 s)(0.99995)(3 × 108 m/s) ≈ 600m Secondo la relatività: Non raggiungono la terra Sistema di riferimento a terra Sistema di riferimento del muone d = vτ O = vγτ µ d = vτ µ = 600m H 10 km = 100 m Hµ = ≈ γ 100 Raggiungono la terra Dilatazione del tempo d ≈ 100 × 600m = 60 km Raggiungono la terra Contrazione della lunghezza Risultato esperimento: I muoni sono osservati anche a terra! Misure del flusso di muoni in accordo quantitativo con le previsioni della relatività Relatività Quantità di moto, forza Generalizzazione relativistiche: Quantità di moto p = mγ v = m II Legge di Newton v 2 v 1− 2 c dp F= dt Tendono alle relazioni classiche per piccole velocità La forza aumenta la quantità di moto, ma per v → c l’aumento è dominato dal fattore di Lorentz, non dall’aumento di v al numeratore p = mγ v dp = md (γ v) = mγ dv + mvd γ dp dv d γ dv d γ / γ = + = 1 + p v γ v dv / v 2 dp dv 2 v 2 dv = 1 + γ 2 = γ p v c v Differenziamo il fattore di Lorentz: dv 1 dp 2 −1/2 2 −3/2 v 1 v v = 2 d γ = d 1 − 2 = − 1 − 2 (−2 2 )dv v γ p c 2 c c dγ = γ 3 2 v 3 v dv dv =γ 2 2 c c v dγ 2 v dv =γ 2 γ c v 2 Per grandi velocità l’aumento di p non incide su v Relatività Energia Energia cinetica (dalla definizione di lavoro): dp = ⋅ ds dW = F ⋅ ds = dp ⋅ v dt dv 1 dp dv = 2 dp = γ 2 p v γ p v dv dv = mγ 3v ⋅ v 3 2 = m γ dv ⋅ v = mγ 3vdv dW = dp ⋅ v = γ p ⋅ v v v dγ 3 v d γ = γ 2 dv vdv = c 2 3 c γ 3 2 dγ dW = mγ c 3 = mc 2 d γ γ Lavoro per portare la particella dalla quiete alla velocità v: W = mc 2 ∫ γ 1 d γ = mc 2 (γ − 1) = EK ? Velocità iniziale nulla Espressione molto diversa dalla forma classica E = ½ mv2 … Cosa succede a piccole velocità? Relatività Energia Energia cinetica relativistica: EK = mc 2 (γ − 1) Che cosa succede per v << c ? γ= 1 v ≡x c 1 − v2 / c2 γ= x << 1 2 1 v 1 2 2 − 1 EK ≃ mc 1 + = mv 2 2 2c 1 = (1 − x 2 )−1/2 1 − x2 1 γ ≃ 1 + x2 2 Nel limite di basse velocità ritroviamo l’espressione classica dell’energia cinetica L’energia cinetica relativistica si presenta come differenza di due termini: EK = mc (γ − 1) = mc γ − mc 2 2 E = E0 + EK Energia totale Energia di riposo 2 E = mc 2γ E0 = mc 2 Energia cinetica E =γ E0 Enormi quantità di energia sono contenute nella massa delle particelle E0 = mc2 Hiroshima, 6 Agosto 1945 Nagasaki, 9 Agosto 1945 ITER International Thermonuclear Experimental Reactor Fusione controllata dell’Idrogeno Reattore deuterio-trizio Altezza edificio: 24 m Larghezza edificio: 30 m Temperatura di plasma: 1,5 × 108 K Potenza in uscita: 500-700 MW Volume di plasma: 837 m³ Campo magnetico: 5,3 Tesla Rendimento: > 10 «La preoccupazione dell'uomo e del suo destino devono sempre costituire l'interesse principale di tutti gli sforzi tecnici. Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi e alle vostre equazioni.» Albert Einstein