Appunti di Chimica Fisica dello Stato Solido Massimo Tomellini Appunti di Chimica Fisica dello Stato Solido Copyright © MMIV ARACNE EDITRICE S.r.l. 06 93781065 www.aracneeditrice.it [email protected] 00173 Roma via Raffaele Garofalo, 133 A/B telefax 06 72678427 ISBN 978-88–7999–658–7 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. I edizione: febbraio 2004 A mio padre Presentazione Nell’intento di corrispondere alle attese degli studenti di poter disporre di un agevole testo per la preparazione degli esami riguardanti la Chimica fisica dello stato solido, mi sono proposto di raccogliere in questa pubblicazione gli appunti-base delle lezioni, che tengo nell’ambito dei corsi di laurea in Chimica e in Scienza dei materiali presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Si tratta, pertanto, di una articolata raccolta di dispense sulle diverse tematiche degli argomenti fondamentali della materia, che ho cercato di esporre compiutamente, in forma sintetica, ma sviluppando ed illustrando, dettagliatamente, i calcoli e le formulazioni matematiche. Argomenti, che di solito si trovano variamente distribuiti in diverse pubblicazioni ad indirizzo specialistico, sono stati qui riuniti in un unico testo, per agevolare l’approccio degli studenti alla materia. La trattazione è ripartita in sei capitoli dedicati, rispettivamente, ai seguenti argomenti della Chimica fisica dello stato solido: proprietà termiche, difetti di punto, teoria della diffusione di materia, trasporto di materia nei solidi ionici, transizioni di fase ordine-disordine e cinetica delle transizioni di fase. Alla fine del testo ho inserito una bibliografia essenziale, che potrà essere utile per l’approfondimento degli argomenti oggetto della presente trattazione. Confidando di essere riuscito a conseguire le finalità didattiche che mi ero proposto, desidero infine porgere il più vivo ringraziamento al collega Massimo Fanfoni e ad Andrea Allegri per la qualificata collaborazione, che mi hanno generosamente prestata nella stesura del testo e per corredarlo dei più consoni supporti grafico e figurativo. Roma Gennaio 2004 Massimo Tomellini Indice Capitolo I Proprietà termiche dei solidi 1.1 Modi normali di vibrazione 1.2 Determinazione dei modi normali di vibrazione 1.3 Catena monoatomica lineare 1.4 Il solido di Einstein 1.5 Compressibilità ed espansione termica 1.6 L’approccio di Debye 1 5 12 15 18 26 Capitolo II Difetti nei solidi 2.1 Classificazione dei difetti 2.2 Difetti di punto 2.3 Potenziale chimico dei difetti di punto 2.4 Equilibri tra difetti 2.5 Equilibrio elettronico nei semiconduttori 31 32 35 42 48 Capitolo III Teoria della diffusione di materia nei solidi 3.1 Prima e seconda legge di Fick 3.2 Risoluzione della II legge di Fick nel caso unidirezionale 3.3 Interpretazione statistica del coefficiente di diffusione 3.4 La passeggiata casuale (random walk) 3.5 Coefficiente di diffusione e funzione di autocorrelazione 3.6 Autodiffusione e diffusione del tracciante 67 73 77 85 87 90 Capitolo IV Trasporto di materia nei solidi ionici 4.1 Equazioni di trasporto generalizzate 4.2 Diffusione chimica 4.3 Numero di trasporto ionico degli elettroliti solidi 4.4 Cinetica di ossidazione dei metalli: teoria di Wagner 4.5 Applicazioni della teoria di Wagner 95 100 103 108 118 Capitolo V Transizioni di fase ordine-disordine 5.1 Classificazione delle transizioni di fase 5.2 Transizione ordine-disordine nelle leghe binarie 5.3 Parametro d’ordine locale 5.4 Ordine a lungo raggio: approccio di Bragg e Williams 5.5 Determinazione dell’energia specifica 5.6 Calore specifico al punto di transizione 127 131 134 136 142 149 Capitolo VI Cinetica delle transizioni di fase 6.1 Nucleazione e crescita 6.2 Nucleazione omogenea 6.3 Aspetti termodinamici della nucleazione 6.4 Cinetica di nucleazione 6.5 Nucleazione eterogenea 6.6 La teoria di Kolmogorov, Johnson, Mehl e Avrami 6.7 Nucleazione simultanea e nucleazione costante 6.8 Rimozione dell’ipotesi di casualità 153 153 155 159 170 175 183 186 Bibliografia essenziale 191 I - Proprietà termiche dei solidi 1.1 Modi normali di vibrazione Consideriamo una catena lineare costituita da N masse puntiformi uguali, connesse tra loro da oscillatori armonici (molle) non necessariamente uguali. Gli estremi della catena sono vincolati, mediante altri due oscillatori, a due punti fissi. Il sistema meccanico può compiere oscillazioni solamente lungo l’asse delle x. In questo caso il numero di gradi di libertà vibrazionali è uguale a N e la funzione potenziale si esprime mediante una forma quadratica delle coordinate generalizzate ( xi 1,2,...N ): V 1 N ¦ K ij xi x j 2 i, j (1.1.1) dove i termini Kij sono gli elementi di una matrice simmetrica, che risulterà tridiagonale in quanto sono presenti solamente interazioni tra primi vicini. Le equazioni del moto si ottengono mediante integrazione del seguente sistema di equazioni differenziali: m d 2 xi dt 2 wV wxi ¦ K ij x j . (1.1.2) j Cerchiamo soluzioni del sistema aventi la forma, a meno di un fattore di fase, x j (t ) A j e i Zt (1.1.3) dove A j è una costante. Sostituendo la 1.1.3 nella 1.1.2 si ottiene un sistema algebrico di N equazioni nelle N incognite A j : ­(mZ 2 K11 ) A1 K12 A2 ..... K1N AN 0 ° .... .... .... ° ® .... .... .... ° ° K A K A .... (mZ 2 K ) A 0 N1 1 N2 2 NN N ¯ 1 (1.1.4) 2 Capitolo I oppure, in forma compatta, mZ I K A 2 (1.1.5) 0 dove I è la matrice unità, K la matrice delle costanti elastiche, mentre A è il vettore colonna delle ampiezze delle oscillazioni. Il sistema 1.1.4 ammette soluzioni non banali se e solo se il determinante della matrice mZ 2 I K è identicamente nullo: mZ 2 I K 0. (1.1.6) Quest’ultima equazione, detta equazione caratteristica, coincide con il calcolo degli zeri di un polinomio di grado N in Z 2 , PN (Z 2 ) 0 , per il quale esisteranno N radici. Supponiamo, inoltre, che le N radici siano reali e distinte: Z1 , Z2 ,...., Z N . Le N frequenze Z1 , Z2 ,...., Z N prendono il nome di frequenze normali di vibrazione. Se consideriamo nuovamente il sistema di equazioni lineari 1.1.4 osserviamo che per ogni frequenza Z Z k il sistema ammetterà le N soluzioni A1 (Z k ), A2 (Z k ),...., AN (Z k ) . Pur tuttavia, al fine di ottenere una soluzione non banale, in virtù dell’equazione 1.1.4, ad una delle N ampiezze deve essere assegnato un valore arbitrario: A1 (Z k ) Ck dove Ck è una costante. Dimostreremo che la soluzione generale per le ampiezze associate alla frequenza Z k può essere espressa come segue: Ai (Z k ) () i 1 C k ' i (Z k ) ' 1 (Z k ) c k ' i (Z k ) ck ' i k (1.1.7) dove c k è una costante e ' i (Z k ) è il minore dell’elemento (1,i) - riga 2 1, colonna i - della matrice (mZk I K ) . Dimostriamo ora l’eq.1.1.7; a tale scopo indichiamo gli elementi della matrice che figura nella 1.1.5 con *ij (Z ) { mZ 2 I K ij . Le ampiezze si determinano risolvendo il seguente sistema omogeneo: *ij (Z k ) A j (Z k ) 0 Proprietà termiche dei solidi 3 dove la somma si esegue sull’indice ripetuto. Al fine di determinare una soluzione non banale, è necessario attribuire un valore arbitrario ad una delle N incognite A j . Questo valore è definito dalle condizioni iniziali. Poniamo ad esempio, A1 (Z k ) C k . Il sistema è ora sovradimensionato e, conseguentemente, si può eliminare la prima equazione e risolvere il sistema di N-1 equazioni *ij (Z k ) A j (Z k ) C k *i1 (Z k ) i, j 2,....., N che in forma estesa diventa ­*22 (Zk ) A2 (Zk ) *23 (Zk ) A3 (Zk ) ... *2 N (Zk ) AN (Zk ) Ck *21 (Zk ) °*32 (Zk ) A2 (Zk ) *33 (Zk ) A3 (Zk ) ... *3 N (Zk ) AN (Zk ) Ck *31 (Zk ) °. ° ®. ° °. °¯*N 2 (Zk ) A2 (Zk ) *N 3 (Zk ) A3 (Zk ) ... *NN (Zk ) AN (Zk ) Ck *N 1 (Zk ). Se il sistema di equazioni lineari sopra citato è normale, la soluzione si trova applicando il teorema di Cramer che, per l’ampiezza A2 , fornisce l’espressione A2 Ck *21 *23 ... *2 N Ck *31 *33 ... *3 N . . . . . . . . Ck *N 1 *N 3 . *NN C k ' 2 = , *22 *23 ... *2 N '1 *32 *33 ... *3 N . . . . . . . . *N 2 *N 3 ... *NN dove ' m rappresenta il minore della prima riga e della m-esima colonna della matrice * così definita: 4 Capitolo I § *11 *12 ¨* ¨ 21 *22 . * ¨. ¨. . ¨* © N 1 *N 2 *13 . . . . *1N *2 N . · ¸ ¸ ¸ . ¸ *NN ¸¹ dove, per semplicità di notazione, le dipendenze da Z sono state omesse. La soluzione generale per le ampiezze si può esprimere come segue: () m 1 C k ' m (Z k ) ' 1 (Z k ) Am (Z k ) c k ' m (Z k ) c k ' mk che coincide con l’eq.1.1.7. Pertanto, utilizzando il principio di sovrapposizione, la soluzione generale del problema qui esposto può essere espressa nella forma N xi (t ) ¦ Ai (Zk )ei (Zk t Mk ) k 1 N ^ ¦ ' ik ck ei (Zk t Mk ) k 1 ` ¦' N ik Qk (t ), (1.1.8) k 1 dove le funzioni Qk (t ) prendono il nome di modi (o coordinate) normali di vibrazione. In particolare, lo stato dinamico del sistema meccanico è definito previa assegnazione delle 2N condizioni iniziali x xi (0) , xi (0) ( i 1,..., N ), ovvero delle 2N costanti ci , M i nell’equazione 1.1.8. La soluzione xi (t ) è esprimibile tramite la sovrapposizione di N oscillazioni armoniche di frequenze pari alle frequenze normali di vibrazione Z k . Ciascuna di queste oscillazioni (modo normale) non è altro che la soluzione del problema dinamico per un singolo oscillatore di frequenza Z k . Nelle nuove variabili, Qk (t ) , la funzione di Hamilton del sistema è uguale alla somma di N funzioni di Hamilton di singolo oscillatore armonico, di frequenze pari alle frequenze proprie del sistema. Il cambiamento di coordinate xi o Qi (eq.1.1.8) consente pertanto di disaccoppiare il sistema di oscillatori, rendendo il problema dinamico del tutto equivalente a quello caratteristico di un sistema di N oscillatori armonici indipendenti. Nel paragrafo seguente studieremo un sistema di due Proprietà termiche dei solidi 5 oscillatori armonici accoppiati, per approfondire ulteriormente il significato di questo cambiamento di variabili dinamiche. 1.2 Determinazione dei modi normali di vibrazione Consideriamo il sistema di due oscillatori armonici accoppiati riportato nella fig.1.1. L’hamiltoniana del sistema è data da H 1 § x2 x 2· 1 m¨ x y ¸ Gx 2 Gy 2 K ( x y ) 2 2 © ¹ 2 T V (1.2.1) dove x e y sono le coordinate delle due masse. Questa equazione può essere scritta in forma matriciale utilizzando le relazioni seguenti: 2T m §¨ x © 2V m x x x § · y ·¸§¨ 10 10 ·¸¨ xx ¸ §¨ x ¹© ¹¨© y ¸¹ © x § Z2 y ¨¨ 0 ©D x D ·§ x · ¸¨ ¸ Z02 ¸¹© y ¹ § · y ·¸ I ¨ xx ¸ ¹ ¨© y ¸¹ x x x y :§¨ xy ·¸ © ¹ (1.2.2) (1.2.3) 2 con Z0 ( K G) / m e D O1 Z 2 Z 02 D ; u1 1 §1· ¨ ¸ 2 ©1¹ (1.2.4) O2 Z 2 Z 02 D ; u2 1 § 1· ¨ ¸. 2© 1 ¹ (1.2.5) K / m . Proponiamoci ora di trovare una § x· nuova base per l’insieme dei vettori ¨¨ ¸¸ , tale che in questa base le © y¹ matrici associate a T e V risultino diagonali. A questo scopo determiniamo gli autovettori della matrice : : :u Ou ovvero : OI 0 (v. inoltre par. 1.2.1). Si ottiene: Consideriamo ora i vettori u1 e u 2 quali vettori della “nuova base”. A questo proposito è bene ricordare che la matrice : nell’equazione