I.I.S.S. “Gobetti” - Liceo Scientifico LA FORZA NELL’ATOMO progetto interdisciplinare FILOSOFIA STORIA Prof.ssa Lorena Lanzoni a.s. 2015-2016 WERNER HEISENBERG IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA 1901-1976 Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 GLI STUDI DI FISICA TEORICA Autunno 1920: Heisenberg si iscrive alla facoltà di Fisica dell’Università di Monaco, dove insegna un grande maestro, Arnold Sommerfeld. «La fisica teorica è una materia che attrae i giovanissimi dotati di una mente filosofica, che si interrogano circa le questioni più profonde senza basi sufficienti. Era proprio questo tipo di principianti che egli sapeva come plasmare, conducendoli passo dopo passo alla consapevolezza delle loro effettive carenze conoscitive e fornendoli degli strumenti necessari per intraprendere fertili ricerche». (Max Born) Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 I CENTRI DI RICERCA NEGLI ANNI ‘20 Monaco: Arnold Sommerfeld Gottinga: Max Born (Nobel per la fisica nel 1954) Nel 1925 elaborò, con Werner Heisenberg e Pascual Jordan, la prima formulazione completa della meccanica quantistica: la meccanica delle matrici. Nel luglio del 1926 propose l'interpretazione di riferimento della funzione d'onda ψ (più precisamente di |ψ|2), che definì come densità di probabilità. Copenaghen: Niels Bohr (Nobel per la fisica nel 1922) «per i suoi servizi nell'indagine sulla struttura degli atomi e della radiazione che emana da loro». Con Heisenberg formulò l'interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 COPENHAGEN Niels Bohr GOTTINGA Max Born MONACO Sommerfeld Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 SCIENZA E “CIVILTÀ” 1923: Heisenberg incontra Max Born a Gottinga. 28 luglio 1924: consegue l’abilitazione all’insegnamento universitario. Con una borsa di studio dell’International Education Board (IEB) della Rockefeller Foundation si trasferisce a Copenaghen, da Niels Bohr. I fisici tedeschi credevano fermamente che lo sviluppo della scienza tedesca avrebbe potuto svolgere un fondamentale ruolo nell’accreditare di nuovo la Germania di fronte al mondo come «nazione civile». Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 LA SCOPERTA 1926: Bohr riesce a fargli ottenere una cattedra universitaria a Copenaghen. 1927: mentre lavora a stretto contatto umano e professionale con Bohr, Heisenberg elabora il principio di indeterminazione. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 IL PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE È impossibile misurare insieme la posizione e la quantità di moto di una particella subatomica: la proiezione di un quanto di luce sulla particella – atto necessario per misurarne la velocità – modifica la sua posizione. Introduce nella scienza un elemento di incertezza assolutamente ineliminabile. Alla portata dello scienziato è, al massimo, una tendenza probabile, lontanissima dalle arroganti pretese positivistiche di poter conoscere la realtà in modo oggettivo e di poter prevedere con esattezza il corso futuro degli eventi, sulla base di leggi necessarie. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 BASI TEORICHE 1900: il fisico tedesco Max Planck aveva suggerito che il calore non veniva emesso a un ritmo arbitrario e neppure in forma continua, bensì per quantità discrete o pacchetti d’energia, che vennero infine chiamati quanti. 1905: Einstein dimostrò che anche la luce si propaga per pacchetti e definì il quanto di luce con il termine fotone. Ma la luce, nel contempo, si propaga per onde: il risultato dello studio di Einstein mostrava che la luce aveva il duplice – e come tale ambiguo e indefinibile – carattere di fenomeno ondulatorio e corpuscolare. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 1926: Wolfgang Pauli scopre che quando due elettroni si trovano distanti, le variabili p e q (il momento e la posizione di ciascun elettrone) si comportano secondo le previsioni della fisica classica (gli elettroni si muovono come onde piane). Ma quando i due elettroni si trovano a distanza ridotta, in prossimità di una collisione o all’interno di un atomo, a prevalere è il loro comportamento quantistico. Pauli parla di «punto oscuro»: qualora si assuma una delle due variabili come controllata, occorre tuttavia rassegnarsi all’idea che l’altra sia indeterminabile. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 UNA TEORIA PROBABILISTICA Heisenberg mostra che sia i concetti corpuscolari che quelli ondulatori oltre certi limiti sono fallaci: 1. è impossibile determinare allo stesso momento con precisione illimitata la posizione e la velocità di un elettrone. Δp Δq ≥ h/2π 2. è impossibile determinare allo stesso momento con precisione illimitata l’energia e l’istante di osservazione di un elettrone. ΔE Δt ≥ h/2π Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 L’interpretazione probabilistica ha richiesto un cambiamento di paradigma radicale almeno quanto quello della relatività. Einstein non condivide una fisica probabilistica, pur riconoscendo la consistenza logica della teoria quantistica. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 EINSTEIN: «Dio non gioca a dadi» Einstein si mostrò sempre perplesso nei confronti di questa irruzione della componente probabilistica nella fisica moderna: «La meccanica quantistica è degna di ogni rispetto, ma una voce interiore mi dice che non è ancora la soluzione giusta. È una teoria che ci dice molte cose, ma non ci fa penetrare più a fondo il segreto del Grande Vecchio. In ogni caso, sono convinto che Egli non gioca a dadi col mondo». Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA Einstein riteneva che i risultati fino ad allora raggiunti dai suoi colleghi fossero solo provvisori, incompleti, e che una teoria non potesse dirsi pienamente fondata se approdava a risultati di ordine esclusivamente probabilistico. Ma Heisenberg era giunto proprio alla conclusione secondo cui l’imprecisione – e quindi la necessità di ricorrere al probabilismo – erano impliciti nell’ordine della natura stessa. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 ONTOLOGIA REALISTICA A PRIORI presupposto secondo cui esiste una realtà fisica conoscibile indipendente dal soggetto EINSTEIN PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE PRINCIPIO DI COMPLEMENTARITÀ è impossibile determinare allo stesso momento con precisione illimitata la posizione e la velocità di un elettrone quella corpuscolare e quella ondulatoria sono due descrizioni della stessa realtà, ciascuna di esse è parzialmente vera 1927, HEISENBERG Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA 1927, BOHR marzo 2016 PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE PRINCIPIO DI COMPLEMENTARITÀ “spirito di Copenaghen” «Ciò che accade dipende dal fatto che noi l’osserviamo. Perciò, il passaggio dal possibile al reale ha luogo durante l’atto di osservazione... e noi possiamo dire che il passaggio dal possibile al reale si verifica non appena l’interazione dell’oggetto e del dispositivo di misurazione, e quindi del resto del mondo, è entrata in gioco». (Heisenberg) Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA Cade la tradizionale precisa distinzione tra soggetto e oggetto: spetta allo scienziato decidere di volta in volta se considerare il fenomeno atomico che studia di natura corpuscolare o di natura ondulatoria. marzo 2016 Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 LIPSIA E IL NOBEL Ottobre 1927: Heinsenberg viene chiamato a ricoprire la prestigiosa cattedra di Fisica teorica all’Università di Lipsia. Dicembre 1932: premio Nobel per la fisica, «per la creazione della meccanica quantistica, l’applicazione della quale ha, inter alia, condotto alla scoperta delle forme allotrope dell’idrogeno». 1933: Majorana a Lipsia incontra Heisenberg. Il modello di nucleo di Heisenberg e Majorana aprirà la strada agli sviluppi tra il 1933 e 1934 della teoria di Fermi del decadimento β: gli elettroni vengono creati nel decadimento di un neutrone in tre particelle (un protone, un elettrone e un neutrino). Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 L’INCONTRO CON ETTORE MAJORANA (1906-1938) Il Consiglio Nazionale delle Ricerche sovvenziona un viaggio a Lipsia e Copenaghen (fine gennaio del 1933, della durata di sei mesi). L'incontro con Heisenberg fu proficuo, tanto che questi riuscì a far pubblicare a Majorana Über die Kerntheorie (Sulla teoria nucleare), in «Zeitschrift für Physik» (Giornale di Fisica). Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 «Lipsia, che era in maggioranza socialdemocratica, ha accettato la rivoluzione senza sforzo. Cortei nazionalisti percorrono frequentemente le vie centrali e periferiche, in silenzio, ma con aspetto sufficientemente marziale. Rare le uniformi brune mentre campeggia ovunque la croce uncinata. La persecuzione ebraica riempie di allegrezza la maggioranza ariana. Il numero di coloro che troveranno posto nell'amministrazione pubblica ed in molte private, in seguito all'espulsione degli ebrei, è rilevantissimo; e questo spiega la popolarità della lotta antisemita. A Berlino… negli ambienti universitari l'epurazione sarà completa entro il mese di ottobre. Il nazionalismo tedesco consiste in gran parte nell'orgoglio di razza. In realtà non solo gli ebrei, ma anche i comunisti e in genere gli avversari del regime vengono in gran parte eliminati dalla vita sociale. Nel complesso l'opera del governo risponde ad una necessità storica: far posto alla nuova generazione che rischia di essere soffocata dalla stasi economica». (E. Majorana, Lettera alla madre, 1933) Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 «Non è concepibile che un popolo di sessantacinque milioni [la Germania] si lasciasse guidare da una minoranza di seicentomila [gli ebrei] che dichiarava apertamente di voler costituire un popolo a sé» (Lettera del 22 maggio 1933) ↓ • contrasto con Fermi, la cui moglie era ebrea • contrasto con Segrè, ebreo anch'egli Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 LA COSTRUZIONE DELLO STATO NAZISTA • 30 gennaio 1933: Hitler è nominato Cancelliere da Hindenburg • 27 febbraio 1933: incendio del Reichstag • marzo 1933: apertura del primo lager a Dachau per prigionieri politici • 23 marzo 1933: • DECRETO DEI PIENI POTERI • chiusi i giornali dell’opposizione • sciolti i sindacati • arrestati capi dell’opposizione • 10 maggio 1933: rogo dei libri • 14 luglio 1933: sciolti tutti i partiti • 30 giugno 1934: uccisione dirigenti delle SA (notte dei lunghi coltelli) • 2 agosto 1934: Hitler assume anche la carica di capo dello stato (Führer) annullamento dello stato di diritto: “la volontà del Führer è legge” IL LAGER DI DACHAU In primo piano il perimetro originario del campo, sullo sfondo le file di baracche che ne costituiscono l’ampliamento successivo. IL ROGO DEI LIBRI Opernplatz, 10 maggio 1933 Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 EINSTEIN CONTRO IL NAZISMO Einstein dal febbraio 1933 si trasferì definitivamente negli Stati Uniti. Prese immediatamente pubblica posizione contro il regime nazionalsocialista, che violava la libertà e i diritti dei cittadini tedeschi. Per protesta si dimise da membro della Accademia prussiana delle scienze. Si tratta di un’aperta rottura con la tradizione secondo cui lo scienziato era rigorosamente apolitico. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 POLITICA ANTISEMITA 15 settembre 1935: Leggi di Norimberga 9-10 novembre 1938: “Notte dei cristalli“ circa 100 persone uccise, 101 sinagoghe bruciate, 7.500 negozi devastati, 20.000 internati nei campi 1938: esplicita politica antisemita (esclusione dalle scuole e dai contesti culturali; arianizzazione dell’economia) Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 HEISENBERG E IL NAZISMO Heisenberg non era antisemita e tanto meno iscritto al partito nazista. Cercò di impedire il pensionamento forzato o il licenziamento di alcuni studiosi ebrei: nel giugno del 1933, ad esempio, fece circolare una petizione a sostegno del matematico di Gottinga, Richard Courant, e di Max Born, sostenendo che il loro allontanamento e la loro eventuale emigrazione all’estero avrebbero gravemente danneggiato la scienza tedesca. Tuttavia, Heisenberg non ritenne mai suo dovere seguire la strada indicata da Einstein: non denunciò pubblicamente le violenze del regime, né abbandonò la Germania. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 «L’allontanamento dei ricercatori e dei docenti ebrei dai loro posti di lavoro costituiva una delle prime applicazioni da parte dello stato dell’igiene razziale nella Germania di Hitler, come se si volesse purificare il corpo della scienza e della tecnologia da un virus pericoloso. In termini di pratica sociale della scienza, alla luce dei relativi vincoli sociali fondati sul rispetto reciproco, l’accettazione passiva dei licenziamenti e la disponibilità a trarre vantaggio dalle estromissioni, rivelavano un profondo vuoto morale all’interno delle comunità scientifiche tedesche». (J. Cornwell, Gli scienziati di Hitler. La scienza, la guerra e il patto con il diavolo, 2006) Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 HEISENBERG E I FISICI «ARIANI» Un gruppo di scienziati tedeschi prese alla lettera il postulato hitleriano secondo cui gli ariani erano gli unici creatori di civiltà, mentre gli ebrei erano del tutto privi di spirito creativo. Attaccavano ferocemente Einstein e accusavano la teoria della relatività di essere astrusa, priva di solide basi sperimentali, eccessivamente astratta e dunque pericolosa per le menti tedesche. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 Gennaio 1936: primo attacco pubblico degli scienziati nazisti nei confronti di Heisenberg, sul quotidiano «Völkischer Beobachter» (organo della NSDAP), che aveva una tiratura media di 500.000 copie. Febbraio 1936: un secondo attacco venne portato da un mensile del partito, che riportò un velenoso discorso tenuto nel dicembre 1935 dal premio Nobel Philipp Lenard, che definì Heisenberg «lo spirito dello spirito di Einstein». 15 luglio 1937: il settimanale delle SS «Das Schwarze Korps» definì Heisenberg «ebreo bianco». Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 HEISENBERG, L’«EBREO BIANCO» Si intendeva denigrare quegli scienziati tedeschi che, pur essendo ariani, si comportavano da ebrei, perché diffondevano la fisica giudaica e osavano sostenere la teoria della relatività. Ancora più subdoli e pericolosi degli ebrei veri, i Weisse Juden in der Wissenschaft (Ebrei bianchi nella scienza) non erano dei veri scienziati, ma dei puri e semplici «portatori di batteri», da combattere con estrema determinazione. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 Il primo gesto difensivo compiuto da Heisenberg fu di rivolgersi al comandante in capo delle SS, Heinrich Himmler, al quale lo scienziato scrisse una lettera nell’estate del 1937. Himmler ordinò alla divisione culturale dell’SD di effettuare un’approfondita indagine su Heisenberg, che fu sottoposto a lunghi interrogatori. Per circa otto mesi la sua vita privata venne esaminata fin nei minimi dettagli, la sua casa fu tenuta sotto controllo, le sue lezioni vennero frequentate da spie infiltratesi tra gli studenti. Alla fine dell’indagine, l’SD giunse alla conclusione che il professor Heisenberg non era politicamente né sospetto né pericoloso: in sintesi, non era assolutamente un nemico del Reich. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 LA LETTERA DI HIMMLER A HEISENBERG 21 luglio 1938 Egregio signor professor Heisenberg, solo oggi posso rispondere alla Sua lettera datata 21 luglio 1937, in cui si rivolgeva a me in riferimento all’articolo del Professor Stark in «Das Schwarze Korps». La mia famiglia mi ha raccomandato il suo caso, di cui mi sono occupato con attenzione e dovizia di particolari. Sono lieto di poterLa adesso informare che non approvo l’invettiva pubblicata nel «Das Schwarze Korps» e che ho dato disposizioni affinché non si ripetano ulteriori attacchi contro di Lei. Spero di incontrarla a Berlino in autunno, a novembre o dicembre, in modo da poter parlare più a fondo della questione di persona. Cordiali saluti, Heil Hitler! Suo H. Himmler P.S. Credo tuttavia sia meglio che in futuro faccia una distinzione per il suo pubblico tra i risultati della ricerca scientifica e le idee personali e politiche degli scienziati coinvolti. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 Conferenza di Copenhagen, 1937 LE CONFERENZE DI COPENAGHEN Le conferenze di Copenaghen diventano l’occasione per sistemare provvisoriamente gli scienziati profughi, in attesa di collocarli in una università, spesso con soddisfazione reciproca della vittima e della sede che accoglieva. Bohr durante la guerra sfugge all’arresto da parte dei nazisti e si rifugia in Svezia, poi in Inghilterra. Un giorno Bohr compare inatteso a Los Alamos, nel laboratorio dove si stava preparando la bomba atomica. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 LA RICERCA NUCLEARE TEDESCA Accettò di collaborare al programma nucleare nazista, che ebbe formalmente inizio il 26 settembre 1939 con un incontro a Berlino, per contribuire alla sconfitta dei nemici della Germania. Al primo posto, Heisenberg poneva il futuro della fisica in Germania e la fedeltà alla sua terra tedesca, un attaccamento che finiva per non tener conto del fatto che, in quel momento storico, essa era governata da un regime totalitario e razzista. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 CLUB DELL'URANIO URANVEREIN La possibilità di arrivare alla costruzione dell'atomica si diffonde alla fine del 1938: i chimici tedeschi Otto Hahn e Fritz Strassmann ottengono la prima fissione nucleare. Ma la comprensione del fenomeno non è chiara. 16 gennaio 1939: Lise Meitner e Otto Robert Frisch comprendono che il neutrone può spezzare il nucleo di uranio in «due nuclei di dimensioni pressappoco uguali», liberando due o più neutroni e grandi quantità di energia. Gli scienziati del Club dell’Uranio, guidati da Heisenberg, dopo due anni di lavoro (dal 1939 al 1941) sul progetto della bomba atomica, arrivarono alla conclusione che non avrebbero potuto costruirla e quindi si dedicarono successivamente solo alla realizzazione di un reattore nucleare per la produzione di energia. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 OPERAZIONE EPSILON Il 30 aprile 1945 dieci scienziati tedeschi, tra cui Heisenberg, Otto Hahn e Max von Laue, vennero catturati dagli Alleati e confinati in tutta segretezza nella Farm Hall, in Inghilterra. Era la cosiddetta "Operazione Epsilon", che consisteva essenzialmente nel registrare le loro conversazioni e studiarle, per capire quanto fossero vicini i nazisti alla produzione di armi atomiche. ↓ Nelle registrazioni segrete di Farm Hall emerge il fallimento della fisica tedesca: non sanno che gli americani hanno realizzato l’atomica. Vengono informati del bombardamento su Hiroshima, che li coglie del tutto sorpresi. Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 FARM HALL Prof.ssa Lorena Lanzoni – IL TERZO REICH E LA FISICA TEDESCA marzo 2016 IMPLICAZIONI EPISTEMOLOGICHE LA CRISI DELLE SCIENZE FISICHE Esperimenti basati sulla radiazione emessa dagli atomi avevano mostrato l’insufficienza della vecchia meccanica newtoniana nell’indagine della natura. 1. La teoria della relatività aveva colmato le lacune della fisica classica, ma solo per quanto riguardava le grandi masse e le grandi distanze. 2. Si continuava a avvertire la necessità di un nuovo modello, in grado di rendere conto dei comportamenti delle unità costitutive della materia: gli atomi. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 È la natura stessa a porre questo limite conoscitivo: il problema non sta pertanto nell’impossibilità di misurare una certa grandezza fisica. Ciò che Heisenberg mostra chiaramente è l’impossibilità di conoscere il prodotto delle due variabili coniugate. Δp Δq ≥ h/2π ΔE Δt ≥ h/2π Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 UN «ESPERIMENTO MENTALE» Heisenberg immagina di dover localizzare con precisione la posizione di un elettrone illuminandolo con un microscopio dal forte potere risolutivo, in grado di sfruttare delle brevi lunghezze d’onda. Quando un fotone collide con l’elettrone, quest’ultimo subisce una forte variazione nel momento p, poiché gli viene trasferito parte del momento del fotone. Inoltre, il momento del fotone è inversamente proporzionale alla sua lunghezza d’onda. E poiché l’esperimento mentale intende individuare con la massima precisione possibile la posizione dell’elettrone, il momento trasferito risulterà veramente considerevole. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 Maggiore è la capacità dello strumento di osservare l’elettrone, tanto maggiore sarà il disturbo introdotto dall’osservazione nel momento della particella. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 LA REALTÀ OLTRE LA FISICA Heisenberg riconosce che il reale contenuto di una teoria fisica va ben al di là della sua formulazione matematica. L’importanza di un’elaborazione teorica sta soprattutto nei nuovi concetti a cui essa dà origine. ↓ Il principio di indeterminazione comporta una ridefinizione epistemologica: 1. CAUSALITÀ 2. PRINCIPIO DI IDENTITÀ 3. RAPPORTO TRA SOGGETTO E OGGETTO Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 CAUSALITÀ Il principio di indeterminazione va a intaccare nientemeno che la legge di causalità e, di conseguenza, la stessa possibilità della previsione, fino a allora garante di scientificità delle discipline della natura. ↓ impossibilità di una visione oggettiva e deterministica della realtà «Se conosciamo il presente, possiamo calcolare il futuro». Eppure, aggiunge Heisenberg, «nella formulazione rigorosa della legge di causalità non è la conclusione a essere sbagliata, bensì la premessa». Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 CAUSALITÀ PIANO TEORETICO PIANO PRATICO dalla certezza alla PROBABILITÀ ↓ in ambito microscopico un evento atomico può essere descritto solo come interazione tra cause ↓ causa determinante: il soggetto osservante continua a conservare intatto il proprio valore ↓ in ambito macroscopico continua a sussistere nel suo senso classico ↓ irrinunciabile valore euristico Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 PRINCIPIO DI IDENTITÀ Ogni esperimento è connotato da un forte limite oggettivo, che il semplice progresso tecnologico non può in alcun modo annullare perfezionando gli strumenti di misurazione. È infatti un limite di principio: lo scienziato è del tutto impossibilitato a stabilire l’identità dell’oggetto posto sotto analisi. Non potendo essere identificato con assoluta certezza, quest’ultimo non può neppure essere definito nei termini di particella o di onda. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 RAPPORTO SOGGETTO-OGGETTO «Per la prima volta nel corso della storia l’uomo ha di fronte a sé solo se stesso». La natura e le sue leggi, lungi dall’essere qualcosa di obiettivo, sono condizionate – e pertanto modificate – dal soggetto che le osserva. Una precisa rivalutazione della soggettività nell’indagine naturale che non deve inibire ogni pretesa scientifica, ma garantire un nuovo – e meno ingenuo – modo di porci di fronte alla realtà. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 PROBABILITÀ E SOGGETTIVITÀ L’elemento statistico soggiacente alla teoria meccanica dei quanti non va mai considerato come un elemento a priori ↓ la descrizione in termini probabilistici non è parte costitutiva della natura, ma è un elemento introdotto dal fisico nell’atto stesso di indagare questa natura ↓ quando si appresta a misurare una delle proprietà dell’oggetto di indagine, lo scienziato è costretto a scegliere una delle diverse possibilità Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016 M.C. Escher, Mano con sfera riflettente, 1935 BIBLIOGRAFIA MINIMA • Fisica tedesca e nazionalsocialismo P. Ball, Al servizio del Reich. Come la fisica vendette l’anima a Hitler, Einaudi, Torino 2015. J. Bernstein, Il club del’uranio di Hitler. I fisici tedeschi nelle registrazioni segrete di Farm Hall, Sironi, Milano 2005. J. Cornwell, Gli scienziati di Hitler. La scienza, la guerra e il patto con il diavolo, Garzanti, Milano 2006. • Studi su Heisenberg D.C. Cassidy, Un’estrema solitudine. La vita e l’opera di Werner Heisenberg, Bollati Boringhieri, Torino 1996. • Opere di Heisenberg W. Heisenberg, Fisica e filosofia, Il Saggiatore, Milano 2008. W. Heisenberg, Indeterminazione e realtà, Guida, Napoli 2002. Prof.ssa Lorena Lanzoni – UNA RIVOLUZIONE EPISTEMOLOGICA marzo 2016