Capitolo 8
Concorrenza perfetta e monopolio perfetto
David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia,
McGraw-Hill, 2008
Lucidi realizzati da Angela Besana e Valeria Bricola
La classificazione delle strutture
di mercato
Si è appreso nel sesto capitolo che la struttura di mercato è l’insieme
dei caratteri della domanda e dell’offerta classificabili per barriere,
concentrazione,differenziazione del prodotto e trasparenza.
Caratteri strutturali
Strutture
(forme) di
mercato
Barriere
Entrata
Uscita
Concorrenza nulle
nulle
perfetta
Concorrenza significative nulle
monopolistica
Oligopolio
rilevanti
significative
Monopolio
assolute
nulle
perfetto
Concentrazione
Differenziazione Trasparenza
Domanda
Offerta
del prodotto
irrilevante irrilevante nulla
perfetta
irrilevante
irrilevante
irrilevante elevata
irrilevante assoluta
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rilevante
elevata
irrilevante
assoluta
imperfetta
perfetta
8.1
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Concorrenza perfetta
Le caratteristiche del mercato

molti acquirenti e venditori
–

le imprese sono “price taker”
–



nessuna azione del singolo ha effetto sul
prezzo di mercato
la domanda del prodotto dell’impresa è
perfettamente orizzontale
il prodotto è omogeneo
vi è perfetta informazione
non vi sono barriere all’entrata e all’uscita
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8.2
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La curva di offerta in concorrenza perfetta (1)

AC
MC
P
P3
P1
SMC
C
A
SATC
SAVC

Al di sopra del prezzo
P3 (punto C), l’impresa
realizza un profitto
superiore (o
extraprofitto) al costo
opportunità del
capitale, nel breve
periodo.
Al prezzo P3, (punto
C), l’impresa realizza
PROFITTI NORMALI
Q1 Q3 Quantità
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8.3
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La curva di offerta in concorrenza perfetta (2)
AC
MC
P
P3
P1

Tra P1 e P3, (A e C), l’impresa
ha delle perdite, ma rimane
nel mercato, pari ad una parte
dei costi fissi. (Ogni
segmento verticale misurabile
tra SATC e SAVC rappresenta
SAFC, il costo medio fisso)

Al di sotto di P1 (PREZZO DI
CHIUSURA), l’impresa non
riesce nemmeno a coprire i
SAVC, ed esce dal mercato
SMC
C
A
Q1 Q3
SATC
SAVC
Quantità
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8.4
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La curva di offerta in concorrenza perfetta (3)
AC
MC
P
P3
P1

La curva SMC al di
sopra del prezzo di
chiusura P1 è la
CURVA DI OFFERTA
DI BREVE PERIODO
dell’impresa

Essa mostra quanto
l’impresa desidera
produrre, per ogni
livello del prezzo.
SMC
C
A
SATC
SAVC
Q1 Q3 Quantità
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8.5
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L’impresa ed il settore, nel breve
periodo, in concorrenza perfetta (1)
AC
MC
P
Impresa
SMC
Settore
P
SSbreve periodo
SATC
P
D=MR=AR
P
DD
q
Quantità
Q
Quantità
Il prezzo di mercato si forma dall’incontro tra domanda e offerta
(a livello di settore).
La curva di offerta del settore è costituita dalla somma (orizzontale)
di tutte le curve di offerta individuali, ovvero delle singole imprese
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8.6
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L’impresa ed il settore, nel breve
periodo, in concorrenza perfetta (2)
AC
MC
P
Impresa
SMC
Settore
P
SSbreve periodo
SAC
P
D=MR=AR
P
DD
q
Quantità
Q
Quantità
L’impresa “subisce” il prezzo di mecato P
e sceglie quella quantità q per cui SMC=MR avendo come
obiettivo la massimizzazione del profitto
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8.7
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L’impresa ed il settore, nel breve
periodo, in concorrenza perfetta (3)
AC
MC
P
Impresa
SMC
Settore
P
SS
SS1
SAC
P
P
D=MR=AR P
1
DD
q
Quantità
Q
Quantità
Al prezzo P, i profitti sono rappresentati dall’area verde.
Questi profitti attraggono nuove imprese nel settore.
Tanto più aumenta il numero di imprese nel settore tanto più la curva di
offerta si sposta verso destra provocando una riduzione del prezzo di
equilibrio.
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8.8
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L’equilibrio di lungo periodo
AC
MC
P
Impresa
SMC
Settore
P
SSbreve periodo
SAC
P*
P*
SSlungo periodo
D=MR=AR
D
q*
Q
Quantità
Quantità
Il mercato raggiunge un equilibrio di lungo periodo quando
l’impresa rappresentativa ottiene solo i profitti normali, ossia nel
punto di minimo della LAC. La curva di offerta di lungo periodo è
allora orizzontale (se i costi sono identici per tutte le imprese).
Se l’espansione del settore facesse aumentare i prezzi dei fattori (ad
esempio il lavoro), allora la curva di offerta di lungo periodo non sarebbe
orizzontale ma inclinata positivamente.
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8.9
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L’effetto di un aumento della domanda di
mercato: il breve periodo
P
D
D'
P1
Supponiamo che un
mercato perfettamente
SSbreve periodoconcorrenziale si trovi in
equilibrio in P0Q0.
Se la domanda di mercato
si sposta a D'D' ...
nel breve periodo il nuovo
equilibrio sarà P1Q1 ...
P0
D
Q 0 Q1
D'
Quantità
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L’incremento dell’output è
dovuto ad aumenti della
produzione delle singole
imprese lungo le proprie
SMC.
8.10
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L’effetto di un aumento della domanda di
mercato: il lungo periodo
P
D
D'
SSbp
P1
P2
P0
SSlp
D
D'
Q0 Q1 Q2 Quantità
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Nel lungo periodo nuove
imprese sono attratte dagli
extraprofitti (il prezzo è salito)
e le imprese possono variare
anche l’impiego dei fattori
fissi
Se i salari aumentano, a
seguito dell’espansione del
settore, la curva di offerta sarà
crescente
E il mercato raggiunge un
nuovo equilibrio in P2Q2.
8.11
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Il monopolio

Un monopolista:
–
–
–
–
è l’unico che offre il prodotto del settore
è protetto da barriere all’entrata
la curva di domanda del settore è anche
la sua curva di domanda
a differenza della concorrenza perfetta,
MR è sempre al di sotto di AR.
(Nel monopolio perfetto l’informazione è
perfettamente trasparente)
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8.12
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La massimizzazione del profitto di un
monopolista
I profitti sono massimi nel
punto in cui MC=MR. La
quantità da produrre sarà Q1
MC
ed il prezzo P1.
P
AC
P1
AC1
MR
MC=MR
Q1
D = AR
Quantità
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Per Q1, AR>AC e
l’impresa ottiene
extra-profitti
(area verde).
Le barriere all’entrata
impediscono a nuove
imprese di entrare nel
settore.
8.13
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Un confronto tra monopolio e
concorrenza perfetta (1)
Supponiamo che tutte le imprese di un mercato concorrenziale
siano acquistate da un monopolista
P
SSbp
=SMC
P2
P1
B
A
MR
Q2 Q1
SSlp
= LMC
D
Quantità
Il mercato concorrenziale
era in equilibrio nel punto
A, la quantità scambiata
era Q1 ed il prezzo P1.
Per il monopolista la SSlp è
la curva del costo marginale
(di LP) LMC, e la SSbp
rappresenta quella del costo
marginale (di BP) SMC
Il monopolista massimizza i propri profitti nel breve periodo
nel punto in cui MR=SMC, ossia in P2 , Q2 (punto B).
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Un confronto tra monopolio e
concorrenza perfetta (2)
Supponiamo che tutte le imprese di un mercato concorrenziale
siano acquistate da un monopolista
P
SSbp
=SMC
P3
P2
P1
C
B
A
SSlp
= LMC
D
MR
Q3 Q2 Q1
Nel lungo periodo
l’impresa può variare
le quantità di tutti gli
input ...
Quantità
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e fisserà la quantità da
produrre in base al
criterio MR=LMC, ossia
in P3Q3 (punto C).
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Un confronto tra monopolio e
concorrenza perfetta (3)


Il confronto concorrenza perfetta monopolio implica che in
monopolio si avrebbe:
– un prezzo più alto
– una minore quantità scambiata
– Un minore surplus (o rendita) per i consumatori
Ma i consumatori sono sempre svantaggiati?
– Bisogna verificare se il monopolista ha la stessa
struttura di costo delle imprese concorrenziali
– ci potrebbe essere la possibilità che egli sfrutti
economie di scala
– ci potrebbe essere la possibilità che operi con impianti
multipli
– ci potrebbe essere la possibilità che realizzi un’efficace
discriminazione del prezzo
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La discriminazione del prezzo

Supponete che un monopolista abbia due
diversi gruppi di clienti
con differenti elasticità della domanda
 esempio: chi viaggia in aereo per affari ha una
diversa reattività al prezzo rispetto a chi viaggia per
turismo
–


Il monopolista potrebbe incrementare i propri
profitti vendendo ai viaggiatori per affari ad un
prezzo maggiore.
La discriminazione del prezzo è possibile solo
per quei beni che non possono essere rivenduti

esempio: fornitura energia elettrica
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Approfondimento: Monopolio, progresso
tecnologico e Open Source di Angela Besana
Costituisce oggetto di secolare e continuo dibattito tra gli economisti se il
monopolista abbia incentivi ad innovare. Un sistema di incentivi che
riguardi i dipendenti, l’approprabilità del sapere scientifico,
l’appropriabilità del prodotto che derivi dalla lungimirante
Ricerca&Sviluppo.
Un brevetto non ha durata illimitata.
I sistemi non proprietari come l’Open Source (OS) sono oggetto di sviluppo
sia di innovatori altruisti - che intendono condividere e migliorare le
applicazioni tecnologiche - sia di imprese che hanno basato sinora il loro
vantaggio competitivo sulla brevettazione della novità applicativa.
Perché le imprese private dovrebbero investire in OS? Prima di tutto,
perché potrebbe costare pochissimo ed in secondo luogo perché
abbinare l’offerta di OS a quella di un bene principale – per quota di
fatturato – significa proporre al consumatore la soddisfazione di più
bisogni, può incrementare la fidelizzazione del consumatore, favorisce la
coesione della filiera competitiva, alimenta una reputazione positiva nei
confronti della ricerca e del sostegno della ricerca.
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