Capitolo 6 Introduzione alla teoria dell’offerta David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, McGraw-Hill, 2008 Lucidi realizzati da Angela Besana e Valeria Bricola La teoria dell’offerta Le imprese costituiscono l’offerta di un mercato. L’insieme di imprese omogenee e interdipendenti - per tipo di produzione - fanno parte di un settore. L’analisi delle caratteristiche strutturali di un settore dalle barriere all’entrata/uscita alla perfezione o imperfezione dell’informazione - consente di classificare il monopolio, la concorrenza perfetta, la concorrenza monopolistica, l’oligopolio, ecc. Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.1 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl La teoria dell’offerta La decisione dell’impresa circa il quanto produrre dipende sia dai costi di produzione sia dai ricavi che si possono ottenere dalla vendita dei prodotti Costi di produzione Ricavi L’impresa sceglie quanto produrre Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.2 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Forme giuridiche ed organizzative delle imprese Società individuali – Società di persone – – possedute da un unico soggetto che ne ottiene i profitti ma che ne è anche responsabile posseduta da due o più persone responsabilità illimitata Società di capitali – – – – la proprietà è divisa tra i possessori delle quote (azionisti) soggetto giuridico autonomo che ha la possibilità di produrre e commerciare responsabilità limitata le azioni delle società quotate vengono scambiate in borsa 6.3 Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Le rilevazioni contabili dell’impresa Le imprese registrano due insiemi di rilevazioni contabili relative alla gestione: – – le variabili FLUSSO, riferite a un determinato periodo di tempo le variabili STOCK, riferite ad un particolare istante, o data Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.4 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Le variabili flusso Ricavi – Costi – spese sostenute per produrre il bene o il servizio durante il periodo Profitti – le entrate dell’impresa derivanti dalla vendita del bene o del servizio, durante un periodo l’eccesso dei ricavi rispetto ai costi Queste tre variabili sono sintetizzate nel conto economico – o conto profitti e perdite – di un’impresa Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.5 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Le variabili stock Attività – il patrimonio di una società Passività – i debiti di una società Capitale netto – il saldo tra attività e passività Queste variabili stock sono sintetizzate nello stato patrimoniale – o conto delle attività e passività – di un’impresa Lo stato patrimoniale ed il conto economico costituiscono i documenti fondamentali del bilancio dell’impresa. Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.6 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl L’economista ed i costi I costi contabili – Il costo opportunità – spese effettivamente sostenute dall’impresa in un periodo ciò cui si è rinunciato (mancato guadagno) per il fatto di non avere utilizzato le risorse nel migliore degli usi alternativi Extra-profitto – – profitto ricavato in eccedenza rispetto a ciò che si sarebbe ottenuto impiegando le risorse al tasso di interesse del mercato Gli economisti includono il costo opportunità tra i costi totali dell’impresa Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.7 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Finanziamento e controllo dell’impresa Il finanziamento di un’impresa avviene attraverso canali differenti: profitto non distribuito, emissione di azioni, accensione di prestiti, etc. Il controllo di un’impresa è esercitato dal soggetto che ne assume le decisioni strategiche – Nel caso di separazione tra proprietà e gestione dell’impresa, si può configurare il problema principale-agente Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.8 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl La scelta del volume di produzione Per qualsiasi livello di output, l’impresa cerca di minimizzare i propri costi Ipotizziamo che l’impresa cerchi di massimizzare i profitti I profitti dipendono sia dai COSTI sia dai RICAVI – ognuno dei due varia al variare dell’output Il costo marginale (MC) è la variazione del costo totale conseguente alla produzione di una unità addizionale Il ricavo marginale (MR) è la variazione del ricavo totale conseguente alla vendita di una unità addizionale Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.9 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl MC, MR La massimizzazione dei profitti MC Se MR > MC, un aumento dell’output comporta un aumento dei profitti. Se MR < MC, una diminuzione dell’output comporta un aumento dei profitti E MR 0 Q1 Quantità prodotta ed offerta Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola I profitti sono allora massimi in Q1, dove MR = MC (se l’impresa copre i propri costi variabili) 6.10 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Le imprese cercano di massimizzare i profitti? Le grandi imprese sono guidate da manager che non sono i proprietari – I manager potrebbero avere differenti obiettivi – separazione tra proprietà e controllo ad esempio: la dimensione o la crescita Ma le imprese che non massimizzano i profitti sono più facili da scalare – oppure si potrebbero dare ai manager delle quote azionarie ai fini di incentivarli al profitto Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.11 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl Approfondimento: Non di solo profitto! di Angela Besana Già nei lucidi relativi al Capitolo terzo si è accennato al fatto che oggi gli economisti non studiano soltanto il mercato, bensì anche il terzo settore o settore no profit. Le imprese non hanno come esclusivo obiettivo la massimizzazione del profitto. Le imprese del settore no profit hanno come obiettivo di massimizzare le entrate - dalla vendita del bene o servizio e dalla raccolta fondi - e coprire i costi. Se il conto economico registra un profitto, le imprese del terzo settore hanno l’obbligo di reinvestire l’intero profitto nell’attività no profit. Accanto ai manager lavorano i fundraiser, professionisti della raccolta fondi che tramite tecniche come il mailing o la membership, come il click and give o lo shopping to give - queste due ultime, tecniche web di sollecitazione alle erogazioni online - cercano di massimizzare le donazioni, le sponsorizzazioni, i contributi di diritto pubblico, privato e/o internazionale. Economia 9e - David Begg, Stanley Fischer, Rudiger Dornbusch Edizione italiana a cura di: Angela Besana e Valeria Bricola 6.12 Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies srl