sul Trovatore

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COPIALETTERE
I
115
lungo questo pagamento, perchè io, contando su questi
denari, ho preso impegni serj, fortissimi. Io posso ancora
fare una piccola facilitazione. Si è di pagarmi 200 napoleoni subito dopo r andata in scena, ma gli altri 500
bisogna assolutamente pagarmi in rate mensili di 50 Nap.
cominciando dal 1." Aprile prossimo. Ecco tutto ciò che
posso
fare, e
Del resto
sono dolente
(e ciò sia
contratto dovesse
impegni da
il
te
di
non potere
detto con tutta
menomamente
e senza
facilitare di più.
amicizia),
sbilanciarti a
sono disposto a
presi, io
minimo malumore
1'
che s'alterino
se questo
causa
d'altri
scioglierlo senza
i
nostri rapporti.
Scrivimi soltanto una pronta lettera doppia, una a Busseto
ed una a Venezia
diretta a Piave. Addio, addio.
CXIV
(ali.).
Venezia,
li
8 Marzo 1851.
Amico Carissimo,
[Giovanni Ricordi dichiara di aver ricevuto nello stesso giorno
cessione dell'opera Rigoletto, ed avverte Verdi che,
la carta di
malgrado non
vi
sia
fatta
menzione del
riconosciuto alla Presidenza del teatro
tuttavia a rispettare quel patto, giusta la
dallo stesso Verdi nella lettera 26
CXV
La
diritto sullo spartito
Fenice,
si
obbliga
comunicazione
Gennaio
1851. V.
fattagli
lett.
CXII.]
(41).
Busseto, 18
Marzo
1851.
Car. Lanari,
L'autunno passato a Bologna (*) ti diedi parola di scriun'Opera per l'autunno 1851. Se ciò può convenirti
ancora mantengo questa mia parola ed eccoti le condizioni:
verti
(') Fra il 28 sett. e r8 ott. 1850, il Maestro era stato a Bologna ove
aveva messo in scena e diretto il Macbeth con la Barbieri-Nini e Ferri,
dietro
un compenso
Aless. Lanari.
di 100
Napoleoni d'oro
offertigli
dall'impresario
DI
(').
Che
3.
da
117
Del teatro ne parlammo di già a Bologna.
libretto sarà a mio carico, e spero di CammaIl
1.
2.
rano
GiusEiTK Verdi
la
Compagnia mi convenga
me approvata prima
di firmare
e
mi
sia
nota
4.
La proprietà dello spartito sarà totalmente mia.
5.
Per
il
nolo della sola stagione
rappresentata e messa da
e
questo contratto.
me
in cui
l'Opera sarà
mi pagheduecento cinquanta (250) napoleoni d'oro effettivi da
20 fr. in due rate uguali: la prima al mio arrivo alla piazza,
la seconda nella giornata istessa in cui avrà luogo la prova
scritta e
in scena,
rai
generale.
Per evitare un inutile carteggio ti prevengo che queste
sono le sole condizioni che io ti posso fare. Se non ti possono convenire, tu non hai che a scrivermi una parola lasciandomi in libertà.
Scrivimi tosto e diriggi a
Panna
per Busseto.
Addio.
CXVI
(ali).
AGENZIA TEATRALE EUROPEA
A. Lanari, Lorini e C.
Firenze,
li
21
Marzo
1851.
Caro Verdi,
la mia di ieri si è inconho ricevuto stamane.
Ero più che persuaso che la tua parola valesse un Contratto;
il mio
scopo però nel fare un affare con te era quello di onorare il mio archivio colla proprietà di uno spartito scritto da
te, perchè anch'io,
sebbene non in larghe proporzioni, vado
Ci siamo incontrati nel pensiero, e
trata colla ijrata tua del
il
IS che
(') In questi jjioriii ebbe .ippwnto luogo,
fr.i Camm-irano e Verdi,
primo scambio d'idee intorno ai Trovatorf.
,
118
I
COPIALETTERE
facendo degli affari di questo genere. Ma vedo che tu hai altre
mire, e ciò essendo sono costretto di rinunziare ad un progetto
che molto vagheggiavo. Oltre a ciò non saremmo stati più nei
termini in quanto al teatro, perchè l'impresa del Comunale laed anche questa
sciata da Puglioli è stata assunta da Lasina
della Pergola, rinunziata da Coccetti, chi sa in che mani anderà.
Comunque sia, amici più di prima e ti ringrazio molto della
;
tua
buona disposizione.
La tua Luisa Miller prosegue
Addio. Sono sempre
nel suo corso trionfale.
Tuo
aff."
amico
Aless. Lanari
CXVH.
Busseto, 9 Aprile 1851.
Caro Cammarano
Ho
letto
il
vostro
programma
io,
e
voi,
non
vi
(^),
lento e di carattere tanto superiore,
uomo
di ta-
offenderete se
mi prendo la libertà di dirvi che se
si può trattare per le nostre scene con
bizzarria del dramma spagnuolo (-), è
meschinissimo,
questo soggetto non
tutta la novità e
meglio rinunziarvi.
Parmi, o m'inganno, che diverse situazioni non abbiano
1' originalità
di prima e che sopratutto Azucena
parmi che
non conservi il suo carattere strano e nuovo
le due grandi passioni di questa donna, amor filiale e amor
materno, non vi siano più in tutta la loro potenza. Per esempio non amerei che il Trovatore restasse ferito nel duello.
Questo povero Trovatore ha sì poco per lui che se gli
la forza e
;
togliamo valore che cosa
Leonora
Azucena facesse
ressare
(')
O
gli
alta di
il
racconto
Come
Non mi
resta ?
rango
sì
ai
?
Zingari
;
[potrebbe] inte-
piacerebbe che
che nel pezzo con-
Del Trovatore.
In nuova ediz.: Gutiérrez A.
and vocabulary, Boston, Heath, 1908.
G., El trovador
;
ed.
with
notes
Giuseppe
DI
119
\'ekui
Tuo figlio fu arso vivo etc. etc...
finalmente non la vorrei pazza
in ultimo. Desidererei che lasciaste la grand'Aria
Eleonora
non ha parte col Canto dei morti e la Canzone del Trovatore, e mi sembra questa una delle migliori posizioni
3.«i
certato,
ma
parte, dicesse
non v'era
io
:
etc. etc; e
!
per
un'Aria.
Se
temete
stenderò più
vi
di
dar troppa parte ad Eleonora,
Per esprimere meglio
lasciate la Cavatina.
!
come
dettagliatamente
il
mio pensiero
sento intorno
io
questo soggetto.
Parte
—
Pezzo.
1."
Sta bene
Sopprimere
duzione.
—
l.a
Prologo.
Coro
il
Racconto
e
dell'Intro-
Cavatina-Leonora e fare un gran-
la
dioso
2."
Terzetto,
cominciando dal
recitativo
De Luna,
Canzone-Trovatore, Scena-Leonora, Terzetto e sfida
Parte
Zingari,
Azucena
etc. etc.
2.a
e Trovatore ferito in battaglia.
Men-
Zingari cantano un coro strano, fantastico.
3."
bevono, Azucena intuona una canzone lugubre:
Zingari interrompono perchè troppo funesta.
Funesta come
tre
<:
i
la storia che
ne fu l'argomento
Voi non la
!
(Sarai vendicata!). Queste parole scuotono
fino a questo
momento
L'alba sorge ed
sorto.
i
rimasto
sarà
Zingari
si
il
profondamente
disperdono
tagna ripetendo qualche strofa del loro canto,
rimasto
vatore,
solo
colla
madre,
conoscete...
Trovatore che
prega
sulla
etc.
Il
Tro-
raccontargli
storia che tanto lo fa inorridire. Racconto, etc.
as-
monla
Duetto con
Alfonso, ttMiendo forme libere e nuove.
4."
Duetto
Alfonso.
ccMi
che Azucena faccia
il
— Non
racconto
in
sciando sfuggire qualche parola che
fu da
la
rapito,
lei
che essa ha
fatto
mi pare conveniente
presenza dei Zingari
il
figlio del
giuramento
di veiulicaro
madre.
5."
Scena
la-
De Luna
della uMiiacazione, etc. etc. e fitialc.
120
I
COPIALETTERE
Parte
Romanza-De Luna.
6."
Coro
7."
Pezzo concertato.
e
3.a
Il
Dialogo, ossia interrogatoria
dramma spagnuolo, conserva bene
dei
Zingara. D'altronde, se Azucena
si
carattere
il
della
discopre per quello che
dà nelle mani del nemico e si priva dei mezzi
È bene che Fernando metta in sospetto il
Conte, e che il Conte, nominandosi De Luna, faccia trasalire Azucena. In questo modo essa è scoperta da Ferè,
subito
di
si
vendicarsi.
nando, e non si scopre da sé stessa se non colle parole
« Taci, che se lo sa m' uccide ! »
le sfuggono
Molto
che
:
semplici e belle sono
Noi
so
:
vissi sulle
vado a cercarlo ....
8."
gno
le
parole d'Azucena
<
:
Dove
vai ?
—
montagne : avea un figlio : m'abbandonò:
»
Recitativo-Leonora. Recitativo e Racconto
Manrique seguito da
9." Duetto fra lui e
Leonora. Scopre
del
so-
di
che è
d'una Zingara.
figlio
Fugge
è in prigione.
a salvarla etc. etc.
Parte
Grand'Aria-Leonora,
10."
moribondi
11.°
e
Canzone
4.a
intercalata
dal
Canto
dei
del Trovatore.
Duetto-Leonora
Non
alla fidanzata
Ruiz annunzia che sua madre
e
De Luna.
Azucena demente. Abbattuta dalla fatica, dal dolore, dal terrore, dalla veglia, non può fare un
discorso seguito.
suoi sensi sono oppressi, ma non pazza.
Bisogna conservare fino alla fine le due grandi passioni di
questa donna : l'amore per Manrique e la feroce sete di
vendicar la madre. Morto Manrique, il sentimento della
vendetta diviene gigante, e dice con esaltazione Sì.... egli
era tuo fratello !... Stolto !... Sei vendicata, o madre !
Vi prego di perdonarmi 1' ardire
io avrò torto certamente, ma non potevo a meno di dirvi tutto quello che
sentivo. Del resto, il mio primo sospetto che questo dramma
non vi piacesse è forse vero. Se ciò è, siamo ancora a tempo
12."
fare
I
:
:
DI
GicsEPPE Verdi
121
a rimediare piuttosto che a far cosa che
non
vi
piace.
Io
tengo pronto un altro soggetto semplice, affettuoso, e che
può dire quasi fatto se voi lo volete io ve Io spedisco,
non pensiamf) più al Trovatore.
Scrivetemi una parola in proposito. E voi, se avete un
soggetto, ditemelo. Addio, addio, mio caro Cammarano.
si
:
e
Scrivetemi subito e credetemi per
CXVIII
la vita
Vostro
aff. (').
(^2).
Busseto, 28 Luglio 1851.
Car. Regli
Non
sarei
('),
lontano d'andare
in
I.
VV)rrei
le
condizioni
conoscere
la
le trattative
che ho con
monte. Ed eccoti nel caso
diversi altri Teatri andassero a
quali sarebbero
carnevale o quaresima a
Madrid qualora
scrivere un'opera a
:
compagnia
di
canto.
Converrebbe che Solerà (') trattasse un argomento
che le nostre Censure (che tu sai come siano difficili) approvassero
perciò vorrei conoscere prima
programma,
e sapere quando la poesia sarebbe finita intieramente.
II.
il
:
III.
dello
Lascierei
all'
Impresa
di
spartito solamente per la
quel Teatro
Spagna ed
il
la
proprietà
Portogallo e
pagherebbe 20 mila franchi in mille napoleoni d'oro effettivi assicurati sopra una Banca di (jenova che io indicherei.
Di più vorrei un alloggio conveniente a .Wadrid pel mio
da S. Di Giacomo, in Musica e Musicisti cit. p. SS.
Francesco, estensore della gazzetta teatrale // Pirata, cui primi
numeri apparvero in Milano nel 1S35, ed autore di un Dizionario Biografico pubbl. in Torino nel 1860 ove il Regli aveva trasportate le tende.
Si occupò anche di affari teatrali e fu amico del Verdi, di cui prese le
difese fino dalle prime opere. Emanuele Muzio ed il librettista Solerà
(')
Piibbl.
(•')
erano
i
le
fonti delle notizie riguardanti
attingeva per
(')
l.i
sua gazzetta.
V. nota alla
lett.
seg.
il
.Maestro a cui sovente
il
Kegli
124
COPIALETTERE
I
CXXI
(46 r.).
[Busseto, Settembre 1851.]
Car. Gallo
{'),
È impossibile che io
come tu vorresti
momento un
firmi in questo
con-
m' hanno fatto simili
ho risposto nello stesso modo. Prima ancora
tratto
altre
:
città
offerte, ed io
che tu mi parlassi della Fenice, anzi fino dall'anno scorso,
commissione a Cammarano di fare un libretto (-).
Ora questo libretto quantunque vicino al suo termine, non
è peranco totalmente finito ed io sono ben deciso a non
firmare alcun contratto, senza prima presentare il libretto
alla Censura di quel paese dove io dovessi far rappresentare r opera. Ciò per evitare le immense noie sofferte per
diedi
lo Stiffelio e pel Rigoletto.
Aggiungo che
tengo moltissimo)
sarebbe adattata.
pel soggetto che sto trattando. (ed a cui
la
Compagnia benché
A me
eccellentissima
abbisogna prima
non
di tutto e sopra-
un Tenore senza eccezione e finora voi non ne avete
neppure con l'eccezione.
tutto
Antonio, proprietario
(')
Venezia
in
Procuratie vecchie dove convenivano
il
di
dott.
un negozio
di
Cesare Vigna e
musica sotto
le
Antonio
violino, maestro
Somma, come
l'avv.
il Gallo amici di Verdi. Fu suonatore di
musica ed impresario, ed in questa qualità il suo nome è legato a
quello della Traviata. Cfr. Pascolato, Re Lear e Ballo in maschera.
di
Città di Castello, 1902, p. 4.
()
Il
dramma spagnuolo da
vatore era
(V.
lett.
CI),
(Rigoletto).
lavori
stato
di
additato
prima ancora che
Passò poi
adattamento
App. della
lett.
XCI.
al
cui
venne ricavato
il
Cammarano
iniziati
il
libretto del
Tro-
Piave fino dall'aprile del 1850
Maestro si decidesse pel Roi s^ ainuse
da Verdi
intorno
al
in
al
seguito
alla
Re Lear
di
sospensione dei
Shakespeare.
V.
|
Giusicri-F.
DI
CXXII
Vkkui
125
HOr.).
[Bussato, 9 Settembre 1851.
Car.
Cammarano,
Un cumulo
distolto
dal
di disgrazie e gravi
seriamente
pensare
!
(')
al
m'hanno
fin
qui
Ora che
Trovatore.
comincio a riprender lena, conviene pure che mi occupi
dell'arte mia e de' miei affari. Roma e Venezia m'hanno
chiesto un'Opera. Roma m'offre per cantanti la De-Oiuli,
Fraschini e Colini. Venezia la Frezzolini e Coletti, La
Compagnia di Roma è più adattata pel Trovatore, ma
manca l'attrice per Azucena, per quel!' Azucena a cui
l'
tengo tanto! La Gabussi
parte,
ma non
so
se
(')
sia
vi
io
parmi farebbe benissimo quella
o libera a Napoli o
scritturata
altrove. Se fosse libera io potrei forse farla scritturare per
San Carlo con altri artisti di gran
vaglia, io non sarei lontano dal riannodare le trattative che
troncai quest' inverno, piccato dallo stile protettore che si
Roma;
se scritturata
al
rianContratto. Ma
adoprò scrivendomi nell' offrirmi
voi
epperò
molto
delicata,
a
trattative
cosa
è
nodare queste
mio
amico
carattere,
per
dilicatissimo
rivolgo
perchè
mi
ed estraneo in questo affare, lo saprete trattare in modo
che la mia dignità d'uomo e d'artista non abbi ad essere
il
il
offesa per nulla.
CXXIII
(->11).
[Napoli,]
23 Settembre 1S51.
Amico pregiatissimo,
Ricevei finalmente l'ultima vostra lettera datata
rente,
(')
la
e
mi sono portato
Il
30 giu^rno 1S51
madre Luigia
O
in
^W eia
il
mort.n in VitLnlenzo.
si
presso S. Agata,
Utiiii.
Rita, nata nel 1812 e divenuta poi sposa del baritono
fu assai stimata
9 del cor-
campas^na dalla Oabussi ov'ella
come cantante lirammatica.
De
Bassini.
COPIALETTERE
I
126
ritrova. Intanto questa mattina mi si è presentato De Sanctis (')
con tre vostre lettere, non posso intendere per qual diabolica
cagione rimaste in fondo di Posta, e segnate 21 Luglio, 16
Agosto, 1 Settembre e siccome voi accusate ricevuto il duetto
di Eleonora e del Conte, col finale della seconda Parte trascritto d'altra mano, è chiaro che, sebben tardo, tutto si è svi;
luppato.
Non posso
dissimularvi
quel finale mi pone in
che quanto mi scrivete intorno a
imbarazzo, e non potendo
gravissimo
subitamente maturar le mie idee in proposito, mi riserbo a parlarvene con altro foglio, inviandovi fors'anche il pezzo concertato della 3. Parte. E però la presente non ha migliore scopo
che l'affare della Gabussi, affare che per ogni riguardo non
ammette dilazione alcuna.
La Gabussi non è scritturata a Napoli, io stesso non lo sono
come poeta, e trattare per un'Opera con l'intervento suo e mio
avrebbe avuto l'aria d'un intrigo: d'altronde il prospetto d'appalto è già pubblicato con numerosa Compagnia e la obbligazione d' una musica di Pacini. Forse il desiderio d'un vostro
nuovo lavoro avrebbe potuto indurre chi amministra (dico forse)
a sciogliere quella obbligazione, ma ciò non avrebbe solamente
offesa ma denigrata la vostra dignità d'uomo e di artista, quindi
neppure mi passò per la mente bassezza di tal
alla Gabussi di Roma della parte di Azucena,
mure
con
;
la
Ho
parlato
delle vostre pre-
se n'è mostrata compiaciuta ed accetterebbe volentieri,
condizione che
le si
concedesse
nel corso di tutta la stagione.
Spagna (che certo poco
teatro,
fatta.
ragion
per
cui
Ma
Opera
domandata per
la scelta d'un'altra
ella è
stata
Roma
le
conviene) e per
è
necessario che voi
ci
stessa in altro
rispondiate in
di posta, non sicuramente per istringere trattative che
debbono dipendere da un impresario, ma perchè dalla vostra
corso
(')
Cesare, nato in
Roma ma
stabilitosi
dedito a tutt'altre speculazioni commerciali
sivamente d'arte, aveva
la
passione
del
a
Napoli,
s'interessava
teatro
ed
benché fosse
quasi
amicizia
esclu-
con
tutti
suo culto fu specialmente dedicato a Verdi, che conobbe per mezzo del poeta Cammarano e del
quale gli amici dicevano che era il rappresentante in terra. Verdi gli
tenne a battesimo il figlio Giuseppe, divenuto pittore, allievo del Moquelli che al teatro
relli.
Cfr.
appartenevano.
Primo Levi, D.
Morelli,
Il
Roma,
1906, p. 254.
DI
Giuseppe Verdi
127
qualche traccia di regolamento, e possa scioda altri impegni o temporeggiare. A buon conto di ciò
mi si è caldamente raccomandata cioè che voi non poniate
tempo in mezzo ad una qualunque risposta. Io aggiungo del
mio che non potevate pensar meglio in quanto ad Azucena, e
ch'io non conosco artista atta meglio della Gabussi a ben raplettera ell'abbia
gliersi
:
presentarla.
Abbiatemi sempre per
Vostro amico vero
Salvatore Cammarano.
I
saluti di Arati
('),
e quelli più caldi
ancora
di
De
Sanctis.
—
L'Amministratore dei Reali Teatri di Napoli mi sollecita perchè
io vi domandi una vostra musica nuova da servire pel nostro
S.
Carlo
dice aver
piacetevi
corso del novello anno teatrale 1852-1853. Egli
buone ragioni per anticipare questa trattativa; comdunque di rispondermi, manifestandomi tutte le vostre
nel
idee relative
oggetto. Quello che
all'
i
pagamenti or vanno
i
Teatri anzidetti.
in
posso accertarvi
CXXIV
che
è
si
Governo
piena regola, tenendosi dal
(44).
Bnsseto,
1
Ottobre 1S5I.
Caro Cammarano,
Dio me ne guardi, non solo
d'intrigare,
ma
da
fare
più piccolo passo (dovessi morir di fame) che abbia
l'apparenza d'intrigo. Dal
momento che
la
il
solo
Gabussi non è
un teatro
a Napoli, mi è indifferente piuttosto scrivere in
nell'altro. Finora, aspettando sempre vostra risposta,
non ho voluto firmare nessun contratto anzi sono quasi
sciolte le trattative per Roma. Dite addinique francatiiente
che
alla
Sig.»
modo
(')
Napoli.
che
(ìabussi
\)\\\
le
che
faccia
i
sutM affari «no
e in
quel
conviene.
Basso, aveva (iroso parte alla prima esecii/ioiie della
MitUr
in
128
COPIALETTERE
I
Non
lontane
che, se
è fra le
mie idee
direte
addunque
:
ai
potremo
disposti,
l'altro
Attendo vostre
tutta l'anima
Addio, addio
di
contratti
epoche
per
Amministratore del
S.
Carlo
allora entrare in trattative.
finire
al
poesia.
e
lettere,
Mi raccomando con
più presto questo Trovatore.
—
!
De
Dite mille cose a
sempre Vos.
Sig.
dell'anno veniente saremo l'uno e
mesi
primi
di firmare
al
Sanctis
ed
a
Arati e
credetemi
Aff.
CXXV
(45,46v.,
47.).
Parigi, 21
Cariss. Suocero
Dopo molto
Gennajo
1852.
('),
non credevo ricevere da Lei una
avvi, se non sbaglio, qualche
frase ben pungente. Se questa lettera non fosse sottosegnata Antonio Barezzi, che vuol dire mio benefattore, io
avrei risposto molto vivamente o non avrei risposto affatto;
ma portando tal nome che mi farò sempre un dovere di
rispettare, io cercherò per quanto mi sarà possibile di persuaderla che io non merito rimprovero di sorta. Per far
questo mi è necessario rimontare a cose passate, parlare
d'altri, del nostro paese, e la lettera diverrà un po' procosì
lettera
lissa e noiosa,
Non
aspettare
fredda
ma
ed ove
cercherò d'essere più breve che
potrò.
credo che per propria ispirazione m'avrebbe scritto
non poteva che farmi dispiacere ma
un paese che ha mal vezzo d'intricarsi spesso
degli affari altrui, e disapprovare tutto quello che non è
conforme alle sue idee io ho per abitudine di non immischiarmi, se non chiesto, negli affari degli altri, perchè
appunto esigo nissuno s'intrighi de' miei. Da ciò provenuna
lettera
che sa
;
Ella vive in
il
;
(')
Di Antonio Barezzi da Biisseto, Verdi aveva
Margherita, morta il 19 maggio del 1840.
la figlia
sposato
nel
1836
Giuseppe Verdi
DI
147
cambiale che mi è caduta. Se mi vien
dovere compiuto.
restituita
sarà
un
Tu mi fai sperare di vederti qui nel mio povero tugurio:
me una fortuna ed un onore sopratutto se verrai
colla tua Sig. Marietta; ma ti prevengo: noi non parleremo
sarà per
Ed
affatto di affari.
a
la
lei,
ed
a proposito della Sig. Marietta, io devo
scuse se non ho portato
io solo, mille
colpa è tutta mia.
affare
d' Alaffre
Inquietato
questo
da
la
sciarpa:
malaugurato
da cento altre cose, negli ultimi giorni
ho dato la commissione tanto tardi
comprare questa sciarpa che era impossibile
e
ch'io restai a Parigi io
Peppina di
una compera conveniente. La colpa mia certo è
grave, ma alla prima occasione la riparerò ampiamente.
alla
di
fare
Colla solita stima, addio, addio.
CXXXIX
(56, 57.).
Bussato, 3
Caro
De
Maggio
1852.
Sanciis,
Credo che anche questa
volta
non combineremo nulla
per Napoli. Le cose vanno
troppo per le lunghe, io non
posso più aspettare e ve ne dico le ragioni. Saran circa
venuto qui incaricato
dieci giorni, Ricordi è
della
giorni
per
Scala
dopo
scrivessi a
impegnarmi
arrivò qui
Venezia
(')
:
il
a
scrivere
ma
Impresa
:
due
Segretario della Fenice perchè io
ancora dopo pochi giorni
Lanari per un'Opera per l'autunno a Bologna
segnato scritture
dall'
per Milano
(').
Io
fu
qui
non ho
mi è stato impossibile evitare qualche
Or bene s'io devo scrivere
parola e qualche compro/nesso.
per Napoli bisogna che l'Impresa o
la
Direzii)ne mi
mandi
(') Da Oiiglielmo Brenna era stato infatti steso in Biisseto il compromesso per un'opera nuova (I.n Traviata), il cui contratto, a firma
del Presidente Marzari, venne sottoscritto poi in data 4 maggio.
(•)
Lanari morì
il
7 ottobre 1832 in Firenze.
148
le
COPIALETTERE
I
scritture, e
bisogna siano qui pel giorno 25 o 26 del
corrente mese. Voi sapete che la posta mette da nove a
dieci giorni per arrivare qui. Nel caso, le condizioni
dovrebbero essere le seguenti
Argomento: Il Trovatore. Nella Compagnia dovranno
esservi
De Giuli, Mirate, Ferri ed un'altra prima donna
sul genere della Gabussi per fare la parte d' Azucena etc.
Andare in scena dal 20 al 30 di Novembre 1852. Io sarei
a Napoli entro il mese d' Ottobre. Resterebbe all' Impresa
:
:
la
il
proprietà intera dello spartito e
regno delle Due
Sicilie
:
per
gli
del
altri
paesi la proprietà
di spartito e libretto resterebbe intieramente a
mente
spartito
allo
Cammarano metà
presa pagherà
Napoli,
originale.
dall'
Impresa e metà da
compenso
in
miei viaggi
pe'
ducati tremila
(3000)
e
in
della proprietà
fatiche
di
me
pagato
a
ImRegno di
(').
pel
L'
mise en scene etc,
rate uguali, la
tre
me, unita-
sarà
libretto
Il
per tutto
libretto
prima
arrivo alla piazza, la seconda nel giorno in cui
si
al
mio
farà
la
prima prova d'orchestra, la terza nel giorno in cui si farà
prova generale. Rispondetemi subito subito. Non m' avete
più scritto di Cammarano. Io penso dunque che sia interamente ristabilito. Sollecitatelo a mandarmi al più presto
possibile
s'egli
resto del libretto
il
(-)
detemi su
tutto, e
e ditegli che, finito questo,
me
vuol farne un altro per
badate che
le
io sarei
beato.
Rispon-
risposte sieno qui pel 25
o 26 corrente. Addio, addio.
(')
Morto
consegnare
il
alla
Cammarano
libretto.
( )
nel luglio dello stesso anno, Verdi faceva
vedova 600 ducati
V. App.
in
luogo dei 500 convenuti per questo
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