Catechesi n. 453 - Parrocchia Santa Maria di Loreto

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Catechesi n. 453
Credo in un solo Dio PADRE.
La fede dei cristiani si fonda sulla Trinità: siamo battezzati “nel Nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo”.
Nel nome e non ‘nei nomi’: vi è un solo Dio.
Il mistero della Trinità è il primo della fede; è il mistero di Dio in sé e la sorgente di tutti gli altri
misteri di fede.
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica nn.232-237).
Israele chiama Dio “Padre” in quanto Creatore e in forza dell’Alleanza e della Legge. Perciò
Israele si considera “figlio primogenito” (Es 4,22).
In particolare Dio è “Padre dei poveri”, dell’orfano e della vedova.
Si pongono in luce due apsetti: che Dio è origine primaria di tutto; ed è amore e sollecitudine
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verso i suoi figli.
Dio è ‘padre’, è ‘madre’; ma non è ‘uomo’ o ‘donna’, perciò trascende ogni paternità e maternità
umana pur essendone origine e modello. Nessuno è padre quanto Dio.
Gesù ha rivelato che Dio è “Padre” in modo inaudito: non lo è solo in quanto Creatore, ma lo è
in relazione al Figlio suo Unigenito: “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno
conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”
(Mt 11,27).
Perciò il Vangelo proclama che Gesù è “il Verbo che in principio era presso il Padre. Il Verbo
era Dio”
(Gv 1,1), come “l’immagine del Dio invisibile”
(Col 1,15), come
“l’irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza”
(eb 1,3).
Basandosi sull’insegnamento degli Apostoli e seguendo la Tradizione Apostolica, la Chiesa nel
325 (primo Concilio Ecumenico di Nicea) ha confessato che il Figlio è “consustanziale al
Padre”, cioè un solo Dio con lui.
Nel 381 (secondo Concilio Ecumenico a Costantinopoli) si conserva la suindicata espressione e
la si amplia: “il Figlio Unigenito di Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, luce da luce, Dio
vero da Dio vero, generato non creato della stessa sostanza del Padre”.
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Gesù, prima della sua Pasqua, annuncia l’invio di “un altro Paraclito”, lo Spirito Santo.
Lo Spirito, operante dalla creazione, che ha parlato attraverso i profeti, dimorerà nei discepoli e
li guiderà nella verità.
Lo Spirito è così rivelato come un aPersona divina il rapporto a Gesù e al Padre.
Lo Spirito è inviato agli Apostoli e alla Chiesa sia dal Padre nel nome del Figlio, sia dal Figlio
dopo il suo ritorno al Padre.
Così si rivela in pienezza il Mistero della Santa Trimità.
Nel 381 (Concilio Ecumenico di Costantinopoli) afferma la fede apostolica riguardante lo Spirito:
“Crediamo nello Spirito Santo che è Signore e dà vita; che procede dal Padre. Come il Padre e
il Figlio è adorato e glorificato”.
La Tradizione Latina confessa che lo Spirito “procede dal Padre e dal Figlio” (Concilio di
Firenze, 1439). Lo Spirito ha la sua essenza e il suo essere sussistente dal Padre e dal Figlio;
procede eternamente dall’Uno e dall’Altro come da un solo Principio.
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(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 238-248).
La Chiesa fin dall’origine della sua fede ha compreso la verità rivelata della Trinità. Nella prassi
battesimale, nella predicazione e nella catechesi. Cercando di esprimere e formulare in maniera
esplicita la sua fede trinitaria, sia per approfondire l’intelligenza della fede, sia per evitare o
controbattere errori.
A tal scopo si è evoluta una ricerca terminologica ricorrendo a nozioni di origine filosofica:
sostanza, persona, ipostasi, relazione.
Sostanza (o essenza o natura): designa l’Essere divino nella sua unità.
Persona (o ipostasi): designa il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo nella reale distinzione
reciproca.
Relazione: designa il fatto che la distinzione tra le Persone sta nel riferimento delle altre due.
La Trinità è Una.
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Non tre dei, ma un solo Dio in tre Persone. Tra le Tre non è divisa la divinità, ma ciascuna di
Esse è Dio in tutto. Ogni persona è la sostanza della natura divina.
Le Persone divine sono realmente distinte tra loro.
Dio è unnico, ma non solitario. Padre e Figlio e Spirito non sono ‘nomi’, ma sono realmente
distinti tra loro (Il Padre non è il Figlio; lo Spirito non è il Padre, ecc.). Sono distinti per le
relazioni di origine: il Padre genera, il Figlio è generato, lo Spirito procede. L’Unità divina è
Trina.
Le Persone divine sono relative le une alle altre.
La distinzione non è nella divisione della divinitò, ma nelle relazioni che mettono le divine
Persone in riferimento l’una all’altra: il Padre è riferito al Figlio; il Figlio è riferito al Padre; lo
Spirito al Padre e al Figlio. Il Padre è tutto nel Figlio e nello Spirito; il Figlio è tutto nel Padre e
nello Spirito; lo Spirito è tutto nel Padre e nel Figlio.
Le Tre divine Persone operano insieme, e ciascuno opera secondo la personale proprietà. Il
Padre è Creatore; il Figlio è Incarnato; lo Spirito è effuso.
È l’Economia divina. Scopo di ciò è che tutti gli uomini entrino nell’unità perfetta della Trinità. Ma
fin d’ora siamo chiamati ad essere abitati dalla Trinità: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola
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e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui
” (Gv 14,23).
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 249-260).
Credo in un solo Dio Padre ONNIPOTENTE.
L’Onnipotenza di Dio è perché Egli è creatore di tutto, tutto ama e conosce. La Scrittura ci
indica la potenza universale di Dio poiché di tutto il creato Egli è Signore.
Potenza è Paternità in Dio si illuminano a vicenda. Egli mostra la sua potenza paterna nel modo
in cui si cura delle creature: attraverso l’adozione filiale e la sua infinita misericordia.
L’esperienza del male e della sofferenza mettono alla prova la fede nell’onnipotenza di Dio;
talvolta sembra impotente o assente!
Ma noi sappiamo che la potenza di Dio è l’abbassamento di suo Figlio, del Crocifisso “potenza
di Dio e spaienza di Dio”. Nella Risurrezione del Figlio, il Padre ha dispiegato l’efficacia della
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sua forza e ha manifestato la sua potenza.
Modello di fede nell’Onnipotenza divina è Maria che ha creduto che “nulla è impossibile a Dio”
(Lc 1,37).
(Dal Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 261-278).
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