Questo studio prospettico randomizzato controllato e’ stato messo a punto per valutare i vantaggi dell’utilizzo routinario dell’approccio anteriore durante epatectomia destra. In un periodo compreso tra il marzo del 2005 e l’aprile del 2009, 66 pazienti con indicazione chirurgica all’epatectomia destra sono stati randomizzati in due gruppi: con approccio anteriore (33) e con approccio classico (33). Criteri di esclusione sono stati: coinvolgimento del I segmento ed infiltrazione della vena cava o del dotto biliare principale. Le perdite ematiche complessive sono state considerate come endpoint primario. Gli endpoints secondari sono stati la perdita di sangue durante la transezione epatica, il tempo necessario per la transezione, morbidita’ e mortalita’ e le alterazioni dei valori sierici degli enzimi epatici. I due gruppi di campionamento non presentavano differenze significative in termini biografici e biologici (eta’, diagnosi e dimensioni del tumore). L’endpoint primario e’ risultato simile nei due gruppi, cosi come il sanguinamento durante la transezione. Il tasso di trasfusione perioperatoria e’ stato del 18% nel gruppo con approccio anteriore e 9.3% in quello con approccio classio (senza significativita’ statistica). I dati di laboratorio post-operatori non hanno messo in evidenza una differenza tra i due gruppi (PT, bilirubina e trasaminasi sieriche). Un solo decesso per ciascun gruppo e tasso di morbidita’ sovrapponibile. Il solo tempo di transezione e’ stato significativamente piu’ lungo nel gruppo trattato con approccio anteriore che in quello trattato con approccio classico. Nonostante l’approccio anteriore durante epatectomia mostra i suoi vantaggi specialmente riducendo il rischio di sanguinamento e di twisting del peduncolo epatico che possono occorrere durante la mobilizzazione i risultati dello studio in questione non mette in evidenza una significativa diminuzione del tasso di sanguinamento intraoperatorio e delle complicanze durante epatectomia destra eseguita con approccio anteriore rispetto all’approccio classico con estesa mobilizzazione del fegato prima della resezione. I dati in possesso, nonostante le limitazioni dello studio, non permettono di raccomandare l’utilizzo routinario dell’approccio anteriore durante epatectomia.