lez 21 - Infezioni da Metapneumovirus

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INFEZIONI DA METAPNEUMOVIRUS AVIARI (AMPV)
AGENTE EZIOLOGICO
Virus della famiglia Paramyxoviridae di interesse in patologia aviare:
Sottofam. Paramyxovirinae
Gen. Avulavirus
Fam. Paramyxoviridae
Sottofam. Pneumovirinae
Gen. Metapneumovirus
Malattie da Metapneumovirus aviari-> ho varie forme patologiche a seconda della specie colpita:
Agente eziologico della Rinotracheite del tacchino (TRT)
Infezioni respiratorie del pollo che possono esitare in “Sindrome della testa gonfia” (SHS)
Metapneumovirus: è un virus RNAss, dotato di envelope, pleomorfo.
Fam. Paramyxoviridae
Sottofam. Pneumovirinae
Gen. Metapneumovirus
L’envelope è dotato di proteine di superficie di natura glicoproteica:
Proteina di fusione F
Proteina di attacco G
Non hanno attività emoagglutinante, ma rappresentano i due principali determinanti antigenici.
Ci sono poi le proteine di matrice, a cui si agganciano le proteine di superficie:
N: nucleoproteine (proteine strutturali del capside)
P: fosfoproteine
L: polimerasi (implicate nei processi di sintesi e trascrizione)
Sono associate all’RNA.
C’è un UNICO SIEROTIPO con DIVERSI SOTTOTIPI.
Tipi e sottotipi:
A e B: identificati sulla base della sequenza del gene G nel 1994.
Sono i più diffusi.
C :compare nel 1997 negli USA, differenze poligeniche, sierologiche e biologiche.
Dopo è stato segnalato in Corea e Francia.
D: individuato nel 2000 da due ceppi francesi isolati nell’85, differenze poligeniche.
I sottotipi A e B sono fra loro correlati siero ogicamente e si distinguono principalmente in base alla sequenza nucleotidica
del gene che codifica per la proteina di adesione G.
AMPV/ C si distanzia maggiormente dai precedenti sottotipi dal punto di vista genetico e mostra anche più marcate
differenze antigeniche e biologiche.
Situazione italiana: la TRT è stata segnalata per la 1° volta nel 1987.
Possibile introduzione con ceppi vaccinali.
Ha riguardato soprattutto Tacchino, Pollo e Fagiano.
Il sottotipo B è il prevalente, ma recentemente è stato segnalato anche l’A.
Specie sensibili:
Tacchino
Pollo
-
Fagiano
Faraona
-
Anatra muta
RINOTRACHEITE DEL TACCHINO (TRT)
Colpisce a tutte le età ma sono particolarmente sensibili i giovani di 3-4 settimane di vita con sintomi gravi, soprattutto
se complicati da Coli e Mycoplasmi (batteri di irruzione secondaria).
La morbilità è del 100%.
Negli adulti dà problemi più lievi e nei riproduttori solo un calo dell’ovodeposizione con diminuzione della qualità
(assottigliamento e depigmentazione del guscio).
Questo calo è di lieve entità (10 -20%) ed è transitorio.
SINTOMATOLOGIA CLINICA
Forma pura: il decorso è di 2 settimane, poi ho guarigione spontanea:
Scolo nasale: essudato trasparente poi denso e opaco
Starnuti
Tosse (virus a livello tracheale)
Rigonfiamento dei seni infraorbitali
Essudato schiumoso oculare, forse per coinvolgimento del condotto lacrimale
↓ consumo di mangime
L’infezione virale è spesso complicata da infezioni batteriche concomitanti o secondarie dovute alle condizioni di
allevamento:
Mycoplasma gallisepticum
Escherichia coli
Ornithobacterium rhinotracheale
 ↑ la mortalità
Sintomatologia nei riproduttori:
Lieve sintomatologia respiratoria
Calo nell’ovodeposizione (in media del 10- 20%)
Durata di 2-3 settimane, poi ripresa dell’ovodeposizione con uova decolorate con guscio assottigliato e fragile
Assenti ripercussioni su fertilità e schiudibilità
Peritoniti ovariche: il materiale vitellino libero in peritoneo fa sì che questo si infetti.
NB: l’infezione sperimentale per via respiratoria non è in grado di indurre un calo dell’ovodeposizione, mentre per via
parenterale sì.
Queste osservazioni però tutt’oggi non sono ancora state spiegate.
LESIONI ANATOMOPATOLOGICHE
Vie aeree superiori:
Quadro infiammatorio delle prime vie respiratorie -> rinite, sinusite, tracheite catarrale, con essudato
inizialmente sieroso, poi mucoso e in caso di sovrinfezioni muco- purulento.
Quando il quadro è già complicato ho forme respiratorie più profonde, con lesioni più o meno generalizzate a
seconda dei patogeni.
Rare lesioni polmonari o coinvolgimento dei sacchi aerei (in assenza di infezioni secondarie).
Lesioni anatomopatologiche nei riproduttori:
Regressione ovarica
Degenerazione a carico dell’ovidotto
Dispersione di materiale vitellino in cavità addominale e peritonite ovarica
LESIONI ISTOPATOLOGICHE
Se guardo la sezione di un turbinato in un tacchino normale si vede un epitelio cigliato dotato di ghiandole mucipare.
Nei turbinati nasali infetti invece si nota edema della sottomucosa con infiltrato infiammatorio linfocitario e
deciliazione (cioè perdita di ciglia vibratili a livello di epitelio).
Ho disepitelizzazione ed essudato catarrale nel lume.
PATOGENESI
Penetrazione attraverso le vie respiratorie.
Replicazione in cellule cigliate degli epiteli respiratori delle cavità nasali, dei turbinati, dei seni infraorbitali e della
trachea.
Nei giovani rimane localizzata alle prime vie respiratorie.
Negli adulti invece prende il circolo e raggiunge l’ovaio.
Forse questa colonizzazione avviene grazie ai macrofagi infetti oppure con il beccaggio della cloaca da parte di altri
soggetti.
SINDROME DELLA TESTA GONFIA (SHS)
E’ una patologia polifattoriale: la sindrome è associata all’infezione da Pneumovirus aviare o Coronavirus della bronchite
infettiva, ma è NECESSARIA la componente batterica (E. coli) che si impianta su quella virale.
Sperimentalmente poi si vede che la sintomatologia è più grave ancora se al Pneuomovirus si aggiunge anche Mycoplasma
gallisepticum.
Il virus colpisce a tutte le età, ma soprattutto a 2-3 settimane -> forma respiratoria e calo dell’ovodeposizione -> scolo e
gonfiore dei seni nasali.
SINTOMATOLOGIA
Forme respiratorie più lievi rispetto al tacchino, a volte decorre in forma inapparente.
Infezione da AMPV + E. coli -> sindrome della testa gonfia: sintomatologia respiratoria e ingrossamento del capo dovuto
ad edema e infiltrazione infiammatoria di natura fibrino- granulomatosa nel sottocute.
Sono interessate le regioni perioculare, intermandibolare, nuca, collo e bargigli.
Grave depressione e sonnolenza.
In alcuni casi otite media e osteite a carico delle ossa craniche, con possibile interessamento di meningi ed encefalo ->
sintomatologia nervosa (opistotono, disorientamento, atassia).
Tengono la testa un po’ inclinata perché si ha coinvolgimento dell’orecchio medio (invaso dall’essudato) o delle meningi.
Riproduttori e ovaiole:
Calo dell’ovodeposizione, decolorazione e assottigliamento del guscio delle uova prodotte.
LESIONI ANATOMOPATOLOGICHE
Essudato caseoso ed edema nel sottocute e nella testa.
In realtà la testa gonfia non è dovuta all’edema ma a una vera e propria cellulite con suppurazione caseosa.
NB: nei volatili l’essudato è dato da eterofili (con funzione di neutrofili) che formano un essudato con aspetto caseoso.
DIAGNOSI
Sintomi

e lesioni non sono patognomonici, clinicamente la malattia può assomigliare a:
Paramyxovirus -1 (ceppi lentogeni) -> no
Influenza aviare a bassa patogenicità
Infezioni da Mycoplasma gallisepticum
Bronchite infettiva (pollo)
E’ quindi necessaria la conferma dal laboratorio!!!!
Diagnosi diretta:
1. ISOLAMENTO VIRALE
Impresa non facile perché la clearance virale dura 1-2 settimane (il virus cioè persiste poco nell’ospite) e perché i
sintomi clinici si rendono evidenti dopo il picco virale nei tessuti.
Bisogna fare i campionamenti degli animali sani del gruppo
(soprattutto nel pollo in cui la SHS compare molto tardivamente
rispetto all’infezione virale).
Il momento di massimo titolo virale (picco virale) nei tessuti non
coincide con il picco di sintomatologia clinica.
E’ necessario quindi:
Campionare all’inizio della sintomatologia (i campioni si fanno
a livello di fessura palatina fino alle cavità nasali e in faringe).
Fare un pool di campioni
Concentrare la carica virale in volumi ridotti (si uniscono i
tamponi in un unico terreno di coltura).
Come substrati di 1° isolamento posso usare:
-
Organo colture di anelli tracheali di embrioni di pollo (A e B).
Le organo colture di anelli tracheali o TOC sono sezioni di trachea prelevate da embrioni di 18- 21 gg di
incubazione.
Hanno spessore di 0,5 cm e vengono poi messe ognuna in una provetta con terreni di coltura MEM.
Rimangono vive con battito cigliare attivo per 20 gg/ 1 mese.
Se infette appare un blocco del battito ciliare (ciliostasi) dopo 4- 5 gg.
-
Uova embrionate -> inoculazione nel sacco vitellino (A, B e C).
Qualunque sia il substrato impiegato, l’isolamento di AMPV va confermato mediante RT- Pcr, IF o sieroneutralizzazione.
2. EVIDENZIAZIONE DEL VIRUS O DEL GENOMA
-
IMMUNOFLUORESCENZA: serve per identificare l’agente che ha dato ciliostasi.
Si fa un’IF di una tracheocoltura.
E’ colpito soprattutto l’orletto a spazzola.
Dopo il 1° isolamento il virus può essere coltivato su colture cellulari VERO (poco A e B, soprattutto C).
Dopo alcuni passaggi posso vedere l’effetto citopatico, evidente dopo 6 gg con la formazione di sincizi.
Con questo metodo il virus può perdere alcune caratteristiche, come la virulenza: ecco perché si usa per produrre vaccini.
RT- Pcr: sensibile, specifica, rapida.
Il virus è evidenziabile più a lungo.
Sensibilità ancora maggiore se si usa la Pcr- real time.
E’ un virus a RNA per cui prima di usare la Pcr è necessaria la retro trascrizione del genoma.
Si può fare anche da tamponi lasciati asciugare per evitare le muffe che degradano l’RNA.
Si usa soprattutto a seguito di coltura cellulare per identificare con certezza il virus (non è l’unico che dà sincizi).
Vi sono numerosi protocolli nell’uso della Pcr- RT:
-
UNIVERSALE: riconosce tutti i tipi conosciuti (A, B, C e D), quindi è utile in una situazione epidemiologicamente
non nota, perché nell’eventualità evidenzia sottotipi sconosciuti.
SOTTOTIPO SPECIFICO: è in grado di evidenziare un solo sottotipo.
Per es. in America hanno solo il sottotipo C.
SOTTOTIPI SPECIFICI: evidenzia e distingue più sottotipi contemporaneamente.
MULTIPLEX Pcr: la Pcr può essere universale, analoga o multiplex.
Quest’ultima è usata in UE dove circolano sia sottotipi A che B (le rispettive proteine G hanno due dimensioni
diverse).
Diagnosi indiretta: test sierologici.
Servono per:
Evidenza dell’infezione (per i gruppi non vaccinati)
Valutazione dell’immunità (per i gruppi vaccinati)
Test disponibili:
Siero neutralizzazione su TOC (organi tracheali) o colture cellulari
-
ELISA rapido, è il test di prima scelta.
Per evidenziare diversi Ab nel pozzetto avrà diversi tipi di Ag (A, B, C).
Kit con sottotipi A e B: evidenziano meglio gli Ab evocati con il rispettivo Ag (cioè evidenziano meglio gli Ab del
virus omologo: A vs A o B vs B, che del virus eterologo: A vs B o C), però ci possono essere anche cross- reazioni.
Kit con sottotipo C: evidenzia solo Ab del virus omologo.
CONTROLLO: corretta gestione dell’allevamento.
Biosicurezza: però quando ci sono aree densamente popolate il virus facilmente endemizza.
Controllo delle condizioni ambientali:
T°, ventilazione, densità, igiene …
Evitare le infezioni secondarie: se già ci sono fare terapia antibiotica o antibatterica.
PROFILASSI VACCINALE
1. Vaccini vivi attenuati con passaggi seriali su uova embrionate, TOC o cellule.
Esistono vaccini per tutti e tre i sottotipi A, B, C.
La protezione eterologa è buona ma l’analoga è ancora migliore.
Somministrazione per via:
Oculo- nasale
Acqua da bere
Spray in incubatoio: è l’unica vaccinazione spray per i tacchini.
Protegge per 70- 80 gg, infatti è a fine ciclo che si vedono dei focolai. Questo avviene per evoluzione dei ceppi di
campo.
In ogni caso non conviene fare richiami.
2. Vaccini spenti
Si devono somministrare per via parenterale.
Si fanno ai riproduttori (assieme ai vaccini vivi) per evitare il calo dell’ovodeposizione (immunità umorale).
Piani vaccinali : dipendono dall’indirizzo produttivo:
-
Vaccini vivi attenuati -> immunità locale sufficiente per proteggere da forme respiratorie.
Vaccini vivi attenuati + spenti -> immunità umorale indispensabile per proteggere da cali della deposizione.
E’ importante il sottotipo utilizzato?
Per i sottotipi A e B, studi sperimentali suggeriscono che:
La protezione eterologa è buona (c’è cross- protezione fra i 2 sottotipi)
La omologa può essere migliore
Tendenza alla rivirulentazione: i vaccini possono andare incontro a rivirulentazione.
Se la vaccinazione non viene fatta bene (con ogni soggetto che ha ricevuto la giusta dose), i soggetti sono sensibili a
retropassaggi del virus eliminato dagli altri soggetti -> manifestazione della patologia a 3 settimane.
I più stabili sono quelli prodotti con metodiche biomolecolari (“cloni infettivi”).
Assicurare dose piena di vaccino per soggetto.
Sono in preparazione vaccini con tecniche biomolecolari più stabili.
Tacchini: la vaccinazione è ormai applicata su amplissima scala.
Tacchini da carne: impiego di un’unica somministrazione a 1 gg di vita, in incubatoio.
Essa, se ben praticata, dovrebbe essere sufficiente per una buona protezione che si basa soprattutto sull’immunità
locale e non subisce l’interferenza degli Ab materni.
In condizioni di notevole pressione infettiva ambientale si può fare una seconda somministrazione in allevamento
fra la 2° e la 3° settimana di vita.
Tacchini riproduttori: impiego di un vaccino inattivato dopo priming con uno o due vaccini vivi.
I vaccini vivi attenuati vanno somministrati mediante instillazione oculo- congiuntivale o mediante spray a gocce grosse; fra
questi due metodi il primo è preferibile poiché assicura che tutti gli animali assumano la dose dovuta.
Polli:
Boiler: si consiglia la vaccinazione solo se siano stati riscontrati focolai di SHS di importanza tale da giustificare
economicamente l’intervento.
Ci si avvale in questi casi di vaccini vivi attenuati somministrati in allevamento a 7- 10 gg o successivamente a
seconda della situazione epidemiologica.
Riproduttori e ovaiole: piani analoghi a quelli per i tacchini.
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