Edoardo Sylos Labini al Teatro Manzoni presenta

“Varietà contro il razzismo”, con il
Teatro Franzato
VARESE, 9 febbraio 2017- Al Teatro “Mario
Apollonio” Openjobmetis di Varese la rassegna
teatrale “Pomeriggi Teatrali” promossa dal
Circolo Endas di Varese prosegue la 12^ edizione
realizzata in collaborazione con il Comune di
Varese e la Direzione Artistica di Paolo
Franzato, il quale proprio questo mese festeggia
il 32° anno di carriera.
Domenica 12 febbraio 2017 alle ore 16.30 andrà in
scena “Varietà contro il razzismo”, uno
spettacolo della Compagnia Teatro Paravento di
Locarno con musica dal vivo che si basa su
diverse tecniche espressive alla maniera dei Café
Chantant dove gli artisti passano con
disinvoltura dalla pantomima alla musica, dal
teatro di narrazione alla canzone. Tutto questo
avvolto in un’atmosfera di spiccato umorismo. Ma
si può affrontare il tema del razzismo con umorismo? Non parliamo della
barzelletta razzista poiché questa non è umorismo, bensì provocazione e
insulto. In questo caso si tratta di storie, poesie, racconti, leggende
metropolitane che denunciano il male del razzismo. Provengono dalla
letteratura o dalla tradizione orale di diverse culture.
Sono vere e proprie “parabole laiche” che mettono allo scoperto l‘ignoranza o
la povertà d‘animo di chi nutre sentimenti razzisti. Ma nel denunciare questi
sentimenti, le parabole non sono un’aggressione, non diventano un nuovo
insulto ma un originale insegnamento che fa scattare una garbata e
liberatoria comicità. Poiché di Varietà si sta parlando da qui si passa poi
alla poesia che ci fa riflettere e ci commuove. E si passa pure alla musica e
alle canzoni che sottolineano o sorreggono le diverse emozioni. Il testo e la
regia sono di Miguel Ángel Cienfuegos, interprete insieme agli attori Luisa
Ferroni, Amanda Rougier-Appignani, Miguel Ángel Cienfuegos, Zeno Gianola.
Lo spettacolo rientra nella tematica trasversale – voluta dal Direttore
Artistico Paolo Franzato – della seconda parte della rassegna, ovvero la
lotta contro le discriminazioni, le persecuzioni e i razzismi, iniziata lo
scorso mese con l’apprezzato “Continua à habitare nel Ghetto” e che
proseguirà il 19 marzo con il premiato e attesissimo spettacolo di Tindaro
Granata.
Ingresso 8 euro.
Info:
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Edoardo Sylos Labini al Teatro
Manzoni presenta D’Annunzio: “Nella
sua vita convivono commedia e dramma”
BUSTO ARSIZIO, 7 febbraio 2016 – di SARA MAGNOLI –
L’unica data lombarda di “D’Annunzio segreto” di
e con Edoardo Sylos Labini è mercoledì 8 alle 21
e giovedì 9 febbraio in una matinée per gli
studenti delle scuole superiori al teatro
Manzoni di Busto Arsizio.
L’iniziativa è dell’amministrazione comunale e porta sul palco del Manzoni un
appuntamento fuori stagione davvero prestigioso che vede in scena, appunto,
l’autore e attore già protagonista in città di momenti teatrali dedicati al
poeta.
Con la regia di Francesco Sala e la drammaturgia curata dal bustocco Angelo
Crespi, “D’Annunzio segreto” vedrà accanto a Sylos Labini Giorgia Sinicorni,
Evita Ciri, Chiara Lutri, Paola Radaelli e Viola Pornaro. I costumi sono di
Marta Crisolini Malatesta, il disegno luci di Pietro Sperduti, le musiche di
Antonello Aprea.
E ci presenta un Gabriele D’Annunzio di cui è lo stesso Sylos Labini a
parlare.
Edoardo Sylos Labini, lei è già stato protagonista a Busto Arsizio di
“Gabriele D’Annunzio, tra amori e battaglie”: come si propone questo nuovo
spettacolo?
Questo è il mio terzo lavoro a Busto Arsizio, dove ho anche portato, legato
al Baff, “Cabiria”. Quello che presento ora è uno studio sul personaggio di
D’Annunzio, sulla personalità di un uomo che del suo egoismo e della sua vita
ha fatto un’opera d’arte. D’Annunzio è al Vittoriale, sono i suoi ultimi anni
di vita e attorno a sé ha donne che potrebbero essere personaggi di un’opera
e che lui aizza le une contro le altre. È un D’Annunzio che nella vecchiaia
aumenta i suoi difetti, ma diventa anche sempre più debole e fragile. Non è
più il “superuomo nietzschiano”, ma un uomo fragile che capisce che l’unica
donna che resterà è la sua poesia.
Che cosa la affascina di più di D’Annunzio?
Il suo essere personaggio teatrale, tragico e comico allo stesso tempo: nella
sua vita convivono commedia e dramma, è un personaggio straordinario,
sottolineato in questo lavoro dall’ottima drammaturgia di Angelo Crespi.
Per lei a Busto Arsizio è dunque un ritorno: come trova la città dal punto di
vista culturale?
La risposta che il sindaco Gigi Farioli aveva dato era già stata quella di un
grande lavoro sulla cultura e io mi auguro che si ripeta con la nuova giunta.
La città ha un liceo coreutico, ha il Baff, ha l’istituto Michelangelo
Antonioni, solo per citare alcune realtà: in questo senso dà un messaggio
importante come centro che è esempio di cultura e di come dalla cultura si
può ripartire anche a livello economico.
I biglietti per la serata di mercoledì 8 febbraio sono in vendita al
botteghino del Manzoni in via Calatafimi al costo di 25 euro per la
poltronissima, 20 per la poltrona e 15 per la galleria, con una promozione
speciale per gli abbonati della stagione teatrale “Mettiamo in circolo la
cultura” e della rassegna “Mercoledì d’essai” a 20 euro la poltronissima e 15
la poltrona.
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Intervista a Maurizio De Giovanni,
autore dei “Bastardi di Pizzofalcone”
e giallista tra i più letti
GALLARATE, 6 febbraio 2017 – di SARA MAGNOLI –
Maurizio De Giovanni
Sul piccolo schermo televisivo in queste settimane alcuni suoi romanzi sono
diventati fiction, seguita e apprezzata e di cui lui stesso si dichiara
soddisfatto.
Lui è uno dei giallisti più amati e letti a livello nazionale e tradotto
anche all’estero, capace di ammaliare, coinvolgere, entusiasmare.
A Gallarate è già stato ospite come scrittore riscuotendo sempre un
grandissimo successo.
E a Gallarate Maurizio De Giovanni torna in qualche modo anche martedì 7 e
mercoledì 8 febbraio. Perché suo è l’adattamento di “Qualcuno volò sul nido
del cuculo” in scena alle 21 al teatro delle Arti di via don Minzoni, con la
regia di Alessandro Gassmann (che tra l’altro impersona il personaggio
principale di Lojacono nelle fiction tratte dai “Bastardi di Pizzofalcone).
Di Dale Wasserman, dal romanzo del 1962 di Ken Kesey e nella versione
italiana di Giovanni Lombardo Radice, lo spettacolo vede in scena Daniele
Russo, Elisabetta Valgoi, Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Emanuele Mario
Basso, Alfredo Angelici, Daniele Marino, Gilberto Gliozzi, Davide Dolores,
Antimo Casertano, Gabriele Granito e Giulia Merelli, che ci trasportano nella
vita dei pazienti in un ospedale psichiatrico. Un’opera che è un vero e
proprio “cult”, diventata anche film di Milos Forman con Jack Nicholson e che
è entrato a pieno titolo nella storia del cinema.
E la versione che sarà in scena a Gallarate porta i tratti di uno scrittore
napoletano.
Maurizio De Giovanni, ma come si “passa” da scrittore di gialli a curare un
adattamento di un’opera teatrale come questa?
Sono stato contattato dalla produzione del Teatro Bellini di Napoli che mi ha
offerto l’opportunità di occuparmi dell’adattamento teatrale del lavoro per
la regia di Alessandro Gassmann, che allora ancora non conoscevo
personalmente. Il romanzo di Kesey e il testo teatrale portato a Broadway
sono bellissimi, ma un po’ datati in alcuni riferimenti, come quello al
baseball, alla guerra di Corea, alla musica country, che sono anche
specificatamente americani e riferibili agli Anni Cinquanta. Questo poteva
rischiare di rendere il testo oggi più “distraente”, il pubblico italiano
avrebbe potuto sentirlo “meno”. In effetti il testo contiene temi universali
come la diversità, lo sguardo del mondo verso il “diverso”, le regole a volte
disumane, la paura… la volontà era di ambientare il testo a Napoli.
Io ho portato quella struttura narrativa in un ospedale psichiatrico di
Aversa nel 1982. Una scelta, anche per quanto riguarda l’anno, perché non
volevo perdere alcune scene bellissime, come quella in cui i malati volevano
vedere lo sport in tv. Il 1982 è stato l’anno dei mondiali e qui fingono di
vedere la partita. Non ho voluto perdere questa scena. Siamo poi negli anni
“a scavalco” della legge Basaglia.
Ecco, per l’adattamento ho lavorato su questo. E poi Alessandro Gassmann è
bravissimo, c’è stata una bella sinergia con i protagonisti. Gassmann ha
messo in scena un testo di spessore, che ha successo da tre anni.
Non deve essere stato facile, però, confrontarsi con un testo come questo…
Sono stato rispettosissimo del testo, ho lasciato tutte le atmosfere, ne ho
solo riportato l’universalità creando un contesto che avesse anche leggerezza
che, attenzione, non va confusa con la superficialità, perché superficialità
non è. Far ridere non vuol dire non far commuovere. L’obiettivo del teatro è
portare la gente in viaggio: io spero di esserci riuscito.
Che differenze ci sono nell’approcciarsi a un testo come scrittore o per
adattare un lavoro teatrale?
Napoli non rinuncia mai e non ha mai rinunciato al teatro, ogni scrittore
napoletano finisce per accostarsi al teatro. Io lo faccio in punta di piedi.
Quello che è importante è il rispetto: perché le grandi storie vivono al di
là del tempo e dello spazio, sopravvivono in qualsiasi contesto in cui le
collochi.
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“L’occhio di Galileo”, spettacolo
teatrale alla Sala consiliare
Castello Visconteo di Galliate
GALLIATE, 2 febbraio 2017- Sabato 4 febbraio, alle ore 16.30 presso la Sala
Consiliare del Castello visconteo-sforzesco di Galliate, avrà luogo
l’incontro-spettacolo “L’Occhio di Galileo”, un’iniziativa organizzata dalla
Biblioteca comunale, nell’ambito della mostra “Il libro antico questo
sconosciuto”, finanziato dalla Fondazione Comunità Novarese, con il supporto
dell’Associazione Amici della Musica di Galliate e del gruppo di lavoro “Noi
del fondo antico”.
“L’Occhio di Galileo”, scritto diretto e interpretato da Enrico & Edoardo
Borghesio, rappresenta l’ennesima produzione teatrale della compagnia “Terzo
Polo”, che si cimenta per la prima volta in un semplice dialogo tra due
personaggi, Galileo Galilei e il Cardinal Bellarmino, scienza e fede che si
incontrano e scontrano. La vicenda narra del pomeriggio ufficialmente mai
attestato che il Cardinale Bellarmino passò presso casa di Galileo Galilei,
tentando di convincerlo a desistere delle sue ricerche, ma invano. E due
gemelli interpretano i due personaggi così in opposizione a simboleggiarne
quello che in realtà è uno strettissimo e necessario legame tra Chiesa e
ricerca.
La compagnia “Il Terzo Polo” nasce del dicembre 2015 tra studenti delle
scuole novaresi, accomunati dalla passione per il teatro, dei quali ogni
ambito è interamente curato autonomamente: dalla stesura alla recitazione,
dalla regia alla coordinazione tecnica.
“Coppie scoppiate” al teatro di
Cazzago Brabbia
CAZZAGO BRABBIA, 26 gennaio 2017- “Coppie scoppiate”, questo il titolo dello
spettacolo teatrale di Derek Benfield, che si terrà sabato 28 gennaio (ore
21) al Teatro Centro Pastorale Card. Schuster Cazzago Brabbia – via Pascoli
(dietro Municipio).
A rappresentarlo la compagnia “I Ragazzi di Anna” con la regia di Rosella
Orsenigo.
PERSONAGGI INTERPRETI: Franck MASSIMO ROLANDI Rachel ANNA GADA Victor NINO
MARRA Giorgina LUCIA ALAGNA Procter SERGIO ROSSI Henry LILIANA TERZI S.ra
Capstick MILA CATTANEO
“Un eroe dimenticato”, la storia di
Calogero Marrone raccontata a teatro
VARESE, 20 gennaio 2017Debutta in occasione
della Giornata della
Memoria lo spettacolo
teatrale “Un eroe
dimenticato” nato per
ricordare e far
conoscere la figura di
Calogero Marrone.
Due le rappresentazioni in programma, la prima venerdì 27 alla cooperativa
di Viale Belforte promosso dall’Anpi Varese, la seconda sabato 28 presso il
teatro Duse di Besozzo, primo spettacolo in cartellone della ricca stagione
teatrale comunale 2017 (ogni spettacolo inizierà alle 21 al costo di 8 euro).
Capo dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Varese Marrone, siciliano, morì di
stenti a Dachau il 15 febbraio 1945 in seguito al “calvario” delle carceri
italiane, dopo essere stato denunciato alle SS dal podestà di Varese per aver
fornito centinaia di documenti falsi a ebrei ed antifascisti per consentire
loro di mettersi in salvo. Nel dicembre 2012 Marrone è stato insignito del
massimo riconoscimento civile dello Stato di Israele “Giusto fra le Nazioni”,
“per aver salvato i fratelli ebrei dalla persecuzione”.
Il titolo dello spettacolo è tratto dall’omonimo libro di F. Giannantoni e I.
Paolucci, da cui sono stati scelte toccanti testimonianze e passaggi della
vita di Marrone che verranno portate in scena dagli attori. Interpreti un
nutrito un gruppo di attori e allievi della Compagnia Duse di Besozzo con la
regìa di Silvia Sartorio, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del
Comune di Besozzo. La drammaturgia è a cura di Stefano Moreni, con il
contributo di Paola Lotti, figlia di una delle persone sopravvissute proprio
grazie all’intervento di Marrone. Lo spettacolo vedrà in scena anche un
gruppo di allievi attori adolescenti, che rappresenteranno una classe di
liceo dei nostri giorni, alle prese con una ricerca su Varese nel 1943-45.
Davanti ai loro occhi prenderanno vita i protagonisti, con cinque episodi
scelti dalla vicenda di Marrone e riscritti in forma teatrale. Presenti nel
testo anche le lettere originali scritte da Marrone ai famigliari durante la
prigionia, con l’intervento dal vivo di canzoni dell’epoca. Una storia
toccante e intensa che vale la pena di essere conosciuta.
Pprenotazioni e prevendite c/o Musical Box, via XXV Aprile, Besozzo, tel.
0332770479
La comicità di Federica Cifola e
spettacolo per bambini: al debutto la
stagione del Teatro della Corte di
Castellanza
Federica Cifola
CASTELLANZA, 9 gennaio 2017- Sabato 14 gennaio alle ore 21.00 al Teatro della
Corte al 10 di Castellanza arriva la simpaticissima Federica Cifola, che
nasce attrice di teatro e si fa conoscere al grande pubblico per la sua vena
comica in radio e in televisione, lavorando con Enrico Vaime, Lillo e Greg,
Neri Marcoré, Serena Dandini, la Gialappa’s Band, oltre che in fiction
come Un medico in famiglia.
Il suo spettacolo, M’amma…zzo!, un one woman show scritto a quattro mani con
Marco Terenzi, anche regista, ironizza sul ruolo di madre, chiedendosi come
riesca la donna del nuovo millennio, che ha dei figli e che lavora, a
organizzare la sua vita con gli infiniti impegni quotidiani. Non si sa come,
ma in qualche modo ce la fa!
Fa la spesa, allatta, chatta, twitta, cambia un pannolino, lavora, prepara la
cena, le pappette, si sveglia di notte perché un frugoletto piange, gestisce
un marito incapace… Tutto lo stesso giorno, sapendo che il giorno dopo… Tutto
questo accadrà di nuovo. Perchè con la maternità cambia tutto: il ristorante
deve avere per forza un clown all’ingresso, il cinema è solo una serie
infinita di ere glaciali, la canzone che canticchi è la sigla di Peppa Pig e
il massimo della sessualità che rimane con tuo marito è un abbraccio
voluttuoso nell’intimità dell’ alcova, stando attenti a non schiacciare quel
bambino che dorme fisso in mezzo a voi.
Perché ogni giorno una mamma si sveglia e sa che un bambino piangerà, e che
quel bambino vorrà essere abbracciato soltanto da lei. Lei, che proprio in
quel momento… Si sta mettendo lo smalto! E il cui peggiore incubo non è se la
lascia il marito, ma se la lascia… La tata! Allora sì sono dolori!
Domenica 15 gennaio alle ore 16.30 per i piccoli soci del Teatro della Corte
al 10 di Castellanza in scena “Crescere non è po così male”, un coinvolgente
spettacolo che racconta quel momento in cui i bambini vorrebbero essere già
grandi, ma grandi ancora non sono e vorrebbero essere ancora piccoli, ma
piccoli non sono più.
Le mamme pretendono che facciano cose da grandi, ma vorrebbero ancora
trattarli da piccolini. E allora… L’unico modo per far sbollire la rabbia di
Giulia, la piccola protagonista di Crescere non è poi così male, rimane
scatenarsi a ballare e poi, stanchissima, tuffarsi nella lettura di una bella
storia. Magari quella che non è ancora riuscita a leggere fino alla fine: I
tre porcellini.
“C’erano una volta tre porcellini, che vivevano con la loro mamma. Un giorno
la mamma li chiamò a sé e disse loro: ormai siete diventati grandi. Credo sia
arrivata l’ora di lasciare questa casa e badare a voi stessi. Mi raccomando,
tenete sempre gli occhi bene aperti e state molto attenti al lupo
cattivo”. Leggendo questa storia, Giulia decide di partire per trovare la sua
strada e dimostrare a tutti che ormai è grande.
In un viaggio di fantasia ambientato nella sua cameretta, dove la coperta
diventa una valigia, il letto diventa una nave e i libri dei mattoni, Giulia,
lottando contro il freddo, affrontando il terribile Tifone Wolf e
attraversando la Grande Palude, piano piano, capisce che crescere ‘è un
affare serio. E non è poi così male!’.
In scena Michela Cromi, che, coinvolgendo nella storia i bambini, che non
saranno solo spettatori, racconterà che, per fare qualunque cosa, da quelle
più piccole, come sistemare la cameretta a quelle più difficili, come
costruire una casetta, è importante non avere paura. Non essere presuntuosi.
E…avere calma, pazienza e un pizzico di allegria!
Per partecipare agli spettacoli al Teatro della Corte al 10 è necessario
prenotare al 342.988.76.60
E’ inoltre necessario associarsi preventivamente all’Associazione Teatro
della Corte al 10.
Il costo della tessera associativa annuale è di 3 euro.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 10 euro, ridotto a 8 euro per i minori
di 18 anni, i maggiori di 60 anni e gli allievi dei corsi di teatro.
Non è possibile tesserarsi la sera stessa dello spettacolo.
Accademia Franzato, una tradizione
ultraventennale
Paolo Franzato
VARESE, 9 gennaio 2017- La 22esima edizione dell’Accademia Teatro Franzato
avvia le attività anche nella sede storica di Varese a partire da martedì 17
gennaio 2017 con i consueti tre gruppi laboratoriali, Bambini, Ragazzi e
Adulti. Dopo aver inaugurato l’anno accademico nelle sedi di Cuasso al Piano
e Porto Ceresio, riprendono anche a Varese le tanto attese e stimate attività
di Pedagogia Teatrale della prima scuola di teatro fondata a Varese, che ha
contribuito in maniera incisiva a scrivere la storia culturale della città
degli ultimi decenni. Era il 1995 quando il regista Paolo Franzato decise e
si impegnò per primo a Varese a trasformare l’attività didattica e pedagogica
dei corsi e laboratori teatrali (che pur egli stesso conduceva dagli anni
‘80) in una vera e propria scuola, l’Accademia Teatro Franzato. Non solo la
prima scuola teatrale varesina, con una sede stabile, uno staff ed una
programmazione organica, ma anche la prima ad offrire un ventaglio di
proposte per tutte le età, dai bambini, ai ragazzi fino agli adulti ed anche
a proporre stili e tecniche del migliore teatro contemporaneo.
Altra originalità quella di collegare le attività performative realizzate in
ambito accademico con un vero e proprio festival (Teatro & Territorio),
anch’esso il più longevo delle nostre zone.
Tanti gli allievi (che sommati a quelli dei laboratori nelle scuole si
aggirano alle decine di migliaia), tante le collaborazioni con artisti e
colleghi (varesini, italiani e stranieri), centinaia gli spettacoli
realizzati. Ben cinque le tesi accademiche svolte sulla specifica attività
del Teatro Franzato, negli aspetti pedagogici, artistici e culturali (nelle
Università italiane ed europee). Sì, perché un altro fattore distintivo e
straordinario è che le competenze che Franzato trasmette ai suoi allievi e ai
suoi collaboratori non sono state da egli apprese solamente attraverso i suoi
sette titoli accademici (tra questi la seconda laurea in regia, titolo non
così diffuso tra chi svolge questo ruolo), ma è stato anche allievo diretto
di tanti tra i principali artisti che rappresentano la storia del teatro e
dello spettacolo mondiale del secondo Novecento fino ad oggi, tra cui:
Eugenio Barba, Pina Bausch, Maurice Béjart, Carolyn Carlson, Jerzy Grotowski,
Lindsay Kemp, Johann Kresnik, Yves Lebreton, Susanne Linke, Marcel Marceau,
Kazuo Ohno, Wim Vandekeybus, Sasha Waltz, Maureen Fleming e Chris Odo, Akira
Kasai, Kayo Mikami, Yoshito Ohno, Judith Malina e Hanon Reznikov del Living
Theatre.
Questa l’organizzazione dei laboratori dell’Accademia: Gruppi Bambini,
Ragazzi e Adulti, dal 17 Gennaio 2017, tutti i martedì, Gruppo Bambini: h
17.00/18.00 – Gruppo Ragazzi: h 18.00/19.30 – Gruppo Adulti: h 21.00/23.00.
Discipline di studio: training psicofisico, movimento scenico, mimo, dizione,
voce, fonetica, stili e tecniche di interpretazione, drammaturgia,
improvvisazione teatrale, spazio scenico e scenografia, costumi, teoria e
pratica del teatro di ricerca e sperimentazione, contemporaneo,
antropologico, culturale e pedagogico.
Le attività dell’Accademia Teatro Franzato sono svolte in collaborazione con
il Comune di Varese, nell’ambito del Progetto F.A.C.S. Risposte per il
Sociale, patrocinate dall’Università degli Studi dell’Insubria e dalla
Provincia di Varese, con il partenariato di: Circolo Endas di Varese,
Fondazione Cariplo, Agenzia Formativa della provincia di Varese, Liceo
Artistico Statale “Frattini”, Liceo Scientifico Statale “Ferraris”. La
Direzione culturale e pedagogica è affidata al Prof. Paolo Franzato che
durante i suoi 32 anni di carriera teatrale ha svolto tantissime
collaborazioni con artisti/enti/compagnie/teatri italiani e internazionali
(Budapest, Strasburgo, Belgrado, Zurigo, Locarno), ed ha realizzato un totale
di 250 diversi spettacoli. E’ stato docente, tutor e formatore per le
Università di Bologna, Firenze, Milano e Bergen (Norvegia). Oltre
all’Accademia, dirige anche il festival Teatro & Territorio e la rassegna
Pomeriggi Teatrali al Teatro Apollonio di Varese. Svariate come ogni anno le
partecipazioni con altri docenti, colleghi e collaboratori, tra cui Tindaro
Granata, Marco Rodio, Franco di Leo, Laura Zeolla, Laura Bonariva, Federica
Domestici, Marcella Magnoli, Riccardo Trovato.
Ci auguriamo che le nuove politiche culturali della Città abbiano la volontà
di riconoscere, coinvolgere e valorizzare coloro che sul territorio
rappresentano, con alte competenze e qualifiche, la storia artistica,
teatrale e culturale degli ultimi decenni, e che tuttora operano svincolati
da logiche di appartenenze a partiti, lobby, caste o per simpatie personali.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a:
TEATRO FRANZATO tel. 340.7426770 oppure al 347.4657358
(telefonare in orari pomeridiani)
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