F.Marangon 29/04/2010 Università degli Studi di Udine Facoltà di Economia Associazione Etica ed Economia di Udine Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Sezione di Udine ETICA ED ECONOMIA AMBIENTE Francesco Marangon Dipartimento di Scienze Economiche Professore Ordinario di Economia ed Estimo Rurale Docente di Economia Ambientale (Un. Udine) Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile (Un. Udine) Ricettività Turistica (Un. Udine) Economia dello Sviluppo. L’analisi costi-benefici (Un. Udine e Trieste) Environmental Economics (Un. Nova Gorica SLO) Anno Accademico 2009/10 Struttura del corso • Etica ed economia – Finanza Prof. Flavio Pressacco • Etica ed economia – Lavoro Prof.ssa Marina Brollo • ETICA ED ECONOMIA – AMBIENTE Prof. Francesco Marangon – Lo sviluppo sostenibile tra etica ed economia Dott. PRIMO BARZONI (Presidente e A.D. di PALM SpA). IL CONSUMO RESPONSABILE DELLE RISORSE AMBIENTALI. L’ESPERIENZA DELLA PALM SPA NELLA CERTIFICAZIONE DELLA FILIERA BOSCO-LEGNO-CONSUMATORE – La questione ambientale e l’economia: un problema di valori senza prezzi. – Etica, economia ed ambiente nella dimensione micro: l’impresa e la variabile ambientale da vincolo ad opportunità – Etica, economia ed ambiente nella dimensione macro: le problematiche globali e di misurazione dello sviluppo sostenibile. • Etica ed economia – Innovazione Prof.ssa Francesca Visintin Etica ed Economia 0910 Ambiente3 1 F.Marangon 29/04/2010 L’insufficienza della contabilità nazionale • La contabilità nazionale rileva il livello di produzione e di consumo sviluppato all’interno di una nazione e le sue variazioni nel tempo, descrivendo anche la struttura produttiva e i suoi fattori di produzione, la dimensione degli investimenti e dei risparmi – Misurazione dei flussi di beni e servizi che possano essere tradotti in puri termini monetari • I principali indicatori macroeconomici sono – – – – Prodotto Interno Lordo (PIL) Prodotto Interno Netto (PIN) Prodotto Nazionale Lordo (PNL) Prodotto Nazionale Netto (PNN) L’insufficienza della contabilità nazionale • Sono necessarie correzioni al sistema convenzionale di contabilità nazionale – Attribuire un valore alle risorse naturali in quanto risorse scarse – Valutare gli effetti delle politiche economiche sul patrimonio naturale – Detrarre le spese ambientali dall’analisi del prodotto, perché non creano nuova ricchezza, ma ripristinano il suo valore originario • Le correzioni: – Nuovi indicatori economici – Adattamento dei conti nazionali – Creazione di un sistema di rilevazione parallelo Etica ed Economia 0910 Ambiente3 2 F.Marangon 29/04/2010 Per cercare una sintesi INDICATORI di SOSTENIBILITÀ • Indice di Sviluppo Umano • Impronta ecologica • Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo L’economia dello sviluppo Il concetto di sviluppo e le origini dell’ECONOMIA DELLO SVILUPPO coincidono storicamente con il processo di decolonizzazione che ha caratterizzato molti Paesi del Sud del Mondo The West and the Rest: sottosviluppo, ovvero le condizioni che caratterizzano i Paesi del Mondo con bassi tassi di crescita economica. Lanza, 2006 Etica ed Economia 0910 Ambiente3 3 F.Marangon 29/04/2010 L’economia dello sviluppo • Una lettura più moderna utilizza il termine sviluppo per includere nel processo di crescita una serie di categorie non strettamente economiche, quali gli aspetti sociali o la possibilità di accedere a un’istruzione qualificata. • In una seconda fase lo sviluppo viene ad essere “sociale” e non più quindi unicamente legato alla crescita del reddito, ma anche ad una serie di variabili sociali (istruzione, sanità, diritti civili e politici, tutela delle minoranze) essenziali nel processo. Lanza, 2006 L’economia dello sviluppo Tra le diverse teorie o approcci in tema di sviluppo, recentemente sono sorte due diverse percezioni del concetto di sviluppo: – quello dello sviluppo umano – quello dello sviluppo sostenibile che rappresentano le nuove (eterodosse) teorie dello sviluppo, prendendo in considerazione anche aspetti non pecuniari del benessere. Etica ed Economia 0910 Ambiente3 4 F.Marangon 29/04/2010 Lo sviluppo umano Dal 1990 l’ONU, tramite l’UNDP (United Nations Development Programme), pubblica annualmente un rapporto sulla dimensione umana dello sviluppo. Il Rapporto sullo Sviluppo Umano è il risultato di una forte presa di coscienza e della riscoperta di un dato essenziale: l’uomo è il fine ultimo dello sviluppo, non un mezzo per creare ricchezza e crescita economica. Nell’ottica di questi rapporti, se la crescita del PNL è considerata obiettivo intermedio ed indispensabile, diventa di fondamentale importanza studiare il modo in cui questa crescita, in società differenti, si traduca – o manchi di tradursi – in Sviluppo Umano. In questa prospettiva si colloca la necessità di un migliore rapporto tra crescita economica e Sviluppo Umano, rapporto che non va considerato automatico. Lo sviluppo umano • Le considerazioni degli economisti sui mezzi necessari a raggiungere elevati standard di crescita hanno offuscato il fatto che l’obiettivo principale dello sviluppo è quello di offrire vantaggi alle persone, non solo in termini di crescita del reddito. • Naturalmente tra le varie cose che migliorano il livello di vita delle persone vi è anche un reddito maggiore ma, come si sostiene nel Rapporto sullo Sviluppo Umano dal 1991, “il reddito non è la somma totale della vita dell’uomo”. • Perciò, sostiene lo stesso Rapporto, “Lo Sviluppo Umano è un processo di ampliamento delle scelte delle persone e del livello di benessere da loro raggiunto”. Etica ed Economia 0910 Ambiente3 5 F.Marangon 29/04/2010 Lo sviluppo umano Lo sviluppo umano Etica ed Economia 0910 Ambiente3 6 F.Marangon 29/04/2010 Lo sviluppo umano Lo sviluppo umano Un livello di HDI sopra 0,9 rappresenta molto alto sviluppo. In questa fascia, composta di 38 paesi, sono presenti la gran parte dei paesi sviluppati di Nord America, Europa occidentale, Oceania ed Asia dell'Est. Un livello di HDI sotto 0,5 rappresenta basso sviluppo. In questa fascia ci sono 24 paesi quasi tutti localizzati in Africa. Etica ed Economia 0910 Ambiente3 7 F.Marangon 29/04/2010 IMPRONTA ECOLOGICA Immaginiamo una città sotto una cupola di vetro emisferica trasparente che faccia passare luce ma non permetta il passaggio di cose materiali. Per poter continuare a vivere all’interno della cupola i cittadini hanno bisogno di una quantità di terreno (zone agricole, foreste, fiumi ecc.) che dia le risorse necessarie e assorba gli scarti prodotti. IMPRONTA Cupola elastica e trasparente ECOLOGICA Il territorio racchiuso sotto la cupola corrisponde all’ “impronta ecologica” di quei cittadini. La capacità produttiva e di sostenere la vita di quel territorio è la “biocapacità”. Sotto la nostra cupola, in condizioni di equilibrio stazionario (sostenibilità), la biocapacità è equivalente all’impronta. Etica ed Economia 0910 Ambiente3 8 F.Marangon 29/04/2010 IMPRONTA ECOLOGICA Area totale di ecosistemi terrestri ed acquatici - indipendentemente da dove tale territorio sia situato - richiesta per produrre le risorse che una determinata popolazione umana (un individuo, una famiglia, una comunità, una regione, una nazione, ecc.) consuma e per assimilare i rifiuti che la stessa popolazione produce. IMPRONTA ECOLOGICA 51 miliardi di ettari superficie complessiva del pianeta 15 miliardi di ettari sono rappresentati dalle terre emerse (35% aree utilizzate dall’uomo) 12% delle terre emerse per le altre specie per gli umani rimangono 1,8 ettari a testa Ma IE 2,7 ettari il consumo delle risorse naturali da parte dell’uomo ha superato la capacità biologica della Terra di circa il 20% Etica ed Economia 0910 Ambiente3 9 F.Marangon 29/04/2010 IMPRONTA ECOLOGICA IMPRONTA ECOLOGICA ITALIA 2005 – gha* pro capite Impronta ecologica totale 4,8 Biocapacità totale 1,2 Riserva o debito (-) ecologici -3,6 Mondo 2,7 gha* * un ettaro globale (gha) è un ettaro con la capacità media mondiale di produrre risorse e assorbire materiali di scarto Etica ed Economia 0910 Ambiente3 10 F.Marangon 29/04/2010 IMPRONTA ECOLOGICA IMPRONTA ECOLOGICA (IE) INDICE DI SVILUPPO UMANO (ISU-HDI) Etica ed Economia 0910 Ambiente3 11 F.Marangon 29/04/2010 Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo (QUARS) www.sbilanciamoci.org Una regione (o in generale, un territorio) caratterizzata da una buona qualità dello sviluppo è una regione in cui • la dimensione economica (produzione, distribuzione, consumi) è sostenibile e compatibile con i fattori ambientali e sociali, • dove i servizi sociali e sanitari soddisfano in modo adeguato tutti i cittadini, • dove è viva la partecipazione alla vita culturale, sociale e politica da parte di tutti, • dove si realizzano le condizioni necessarie • a garantire i diritti e la parità di opportunità economiche, sociali e politiche tra tutti gli individui a prescindere dal loro reddito, sesso o paese di origine, • dove l’ambiente ed il territorio sono tutelati. Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo (QUARS) www.sbilanciamoci.org Il QUARS si basa su variabili suddivise in sette gruppi tutti caratterizzati dalla stessa importanza: 1. Ambiente: valutazione dell’impatto ambientale che deriva dalle forme di produzione distribuzione e consumo e buone prassi intraprese per mitigare i relativi effetti. 2. Economia e lavoro: condizioni lavorative e di redistribuzione del reddito. 3. Diritti e cittadinanza: inclusione sociale di giovani, anziani, persone svantaggiate e migranti. 4. Pari opportunità: Differenza di accesso e di partecipazione alla vita economica, politica e sociale tra uomini e donne. 5. Istruzione e cultura: partecipazione al sistema scolastico, qualità del servizio, grado di istruzione della popolazione, domanda e offerta culturale. 6. Salute: qualità ed efficienza del servizio, prossimità, prevenzione, salute generale della popolazione. 7. Partecipazione: partecipazione politica e sociale dei cittadini. Etica ed Economia 0910 Ambiente3 12 F.Marangon 29/04/2010 Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo (QUARS) www.sbilanciamoci.org Manca il PIL, perché: 1. non riflette la distribuzione del reddito 2. non include parti importanti dell’attività economica (lavoro domestico, sommerso, settori informali) 3. non contabilizza le “esternalità negative” (danni ambientali, industria militare, foresta amazzonica) 4. somma le spese riparatorie o difensive (depurazione, incidenti stradali, “paradosso” distruzione ricostruzione) Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo (QUARS) www.sbilanciamoci.org AMBIENTE Etica ed Economia 0910 Ambiente3 13 F.Marangon 29/04/2010 Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo (QUARS) www.sbilanciamoci.org CLASSIFICA FINALE Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo (QUARS) Etica ed Economia 0910 Ambiente3 www.sbilanciamoci.org 14 F.Marangon 29/04/2010 Oltre il PIL: ambiente e sostenibilità nelle misurazioni del benessere in Friuli Venezia Giulia Francesco Marangon e Stefania Troiano, Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Udine Congiuntura, 2010 Indicatori urbani BIL Italia Oggi Il Sole 24 Ore PIL Ecosistema urbano Ecosistema bambino GO PN TS UD Fascia alta Fascia medio-alta Fascia media Fascia bassa Etica ed Economia 0910 Ambiente3 15