Capitolo 6 Lezione 4 pag 130-133 Atmosfera: l`aria e i suoi

Capitolo 6 Lezione 4 pag 130-133 Atmosfera: l'aria e i suoi movimenti
La pressione dell'aria e le carte del tempo
11. I movimenti delle masse d'aria sono dovuti a differenze di pressione atmosferica
Il riscaldamento della troposfera non è diversa la quantità di energia solare che giunge sulla superficie terrestre alle varie
latitudini;
la troposfera si riscalda dal basso verso l’alto grazie al calore irradiato dal suolo, il suo riscaldamento e il suo contenuto in
umidità variano:
 alla differente distribuzione delle acque e dei continenti,
 alla diversa composizione dei suoli ;
 alla differente copertura vegetale.
Di conseguenza, l’aria che c'è nelle zone diverse si trova in condizioni di pressione differenti;
Cosi si formano i verti. I verti è il movimento di masse d’aria.
Le differenze di pressione responsabili dei movimenti di masse d’aria sono dette gradienti barici o gradienti di pressione.
le masse d’aria si spostano da una zona in cui la pressione è maggiore verso una zona in cui la pressione è minore.
12. Un gradiente barico può essere determinate) da temperature differenti
il rapporto tra pressione, temperatura e formazione dei venti influisce sul fenomeno delle brezze marine.
un leggero vento fresco che spira al giorno, e si muove dal mare verso la costa, chiamato brezza di mare;
di notte il movimento dell’aria si inverte, il vento spira dalla terraferma verso il mare e si ha la brezza di terra . Questi movimenti
d’aria sono dovuti al gradiente barico.
Gradiente barico è la differenza di pressione che si determina tra la massa d’aria che si trova sopra il mare e quella che si trova
sopra la terraferma.
Durante il giorno, il suolo lungo la costa si riscalda maggiormente e più rapidamente rispetto al mare; l’aria che si trova a
contatto con il suolo, riscaldandosi diventa più leggera e la pressione atmosferica diminuisce.
L’aria sovrastante il mare è più fresca e più pesante, ha una pressione maggiore:
 Durante il giorno l’aria sul mare sposta verso alla terraferma, sostitisce l’aria calda e leggera che tende a salire.
 Durante la notte l’aria sul mare è più calda e più leggera di quella sovrastante la terraferma poiché l’acqua si raffredda
meno e più lentamente rispetto al suolo; il flusso di aria va dalla costa verso il mare cosi si ba lai brezza di terra.
i flussi d’aria descritti non sono solo orizzontali; l’aria, salendo di quota, si raffredda e tende a ridiscendere altrove
compiendo così un movimento circolare.
13. I venti possono essere classificati in base alia loro direzione e alia loro intensity
La teoria delle celle convettive spiega i movimenti delle masse d'aria.
I raggi del Sole sull'Equatore, quasi perpendicolari alla superficie terrestre per tutto l’anno, scaldano le masse d’aria vicine al
suolo, le quali salgono.
Questo moto ascendente dipende da:
 dalla temperatura dell’aria, ma anche
 dall’alto tasso di umidità dovuto alla presenza delle foreste pluviali.
Cella conettiva è i movimenti di masse d’aria che salgono raffreddandosi per poi scendere altrove compiono un ciclo.
Cella conettiva:
 L’aria calda e umida sale sull’Equatore
 crea una fascia di bassa pressione
 le piogge sono molto abbondanti.
 L’aria salita in quota sopra la fascia equatoriale,,povera di umidità, non può salire perché è diventata troppo pesante; va
verso nord e verso sud
 poi scendere, più fredda e asciutta, in prossimità del 30° parallelo (zone desertiche).
 L’aria fredda e asciutta scende- crea una fascia di alta pressione in cui non piove quasi mai(zone desertiche) il deserto
del Sahara, quello di Gobi in Asia e anche i deserti messicani si trovano proprio in questa fascia.
Le aree anticicloniche caratterizzate da:
 le zone di aria discendente, fredda perché proveniente da alte quote e molto povera di vapore acqueo
 sono zone di alta pressione.
Le aree cicloniche caratterizzare da:
 Le aree dove il tempo è piovoso, l’aria è calda e umida,
 sono aree di bassa pressione.
A livello planetario, le masse d’aria che scendono in corrispondenza dei deserti si sposteranno a bassa quota verso l’Equatore
riscaldandosi in prossimità del suolo.
Ad altre latitudini si completano altri cicli:
 un ciclo in prossimità del 60° parallelo, risale l’aria umida proveniente dalle medie latitudini e porta abbondanti
precipitazioni;
 l’altro che porta aria fredda e secca discendente a livello dei poli dove si inizia una zona di alta pressione.
In prossimità dei poli le precipitazioni sono molto scarse in quanto l’aria discendente è fredda e secca.
14. I venti possono essere classificati in base alia loro direzione e alia loro intensity
Per sapere da che parte spira il vento si possono utilizzare le banderuole, semplici strumenti che, ruotando su se stessi, indicano
la direzione del vento.
La rosa dei venti può essere basata rispetto a direzioni di provinienza dei vetri : per esempio nord-est, sud-ovest, sud-est.
I venti possono essere classificati in base al loro comportamento nel corso dell’anno:
 I venti costanti, che spirano sempre nella medesima direzione e nello stesso verso, sono provocati da gradienti di
pressione atmosferica generati dalla diversa distribuzione dell’energia solare; un esempio è costituito dagli alisei.
 I venti periodici. I monsoni sono un esempio di venti periodici originati dall’inversione stagionale delle zone di alta e
bassa pressione sull’oceano e sul continente. Nella zona dell’Oceano Indiano, essi soffiano da nord-est in inverno
(monsone di terra) e da sud-ovest in estate (monsone di mare).
 I venti variabili sono dovuti a movimenti di masse d’aria a scala locale generati dalla diversa della superficie terrestre.
Le brezze di ghiacciaio, per esempio, sono freddi venti variabili provocati dal forte raffreddamento dell’aria che viene a
trovarsi a contatto con la superficie ghiacciata (zona di alta pressione). In generale, i venti locali coprono distanze
piuttosto limitate, dell’ordine di poche decine di km.
I venti possono essere classificati in base al loro intensità:
 un vento può essere appena percettibile, o arrivare a essere fortissimo da provocare danni all’ambiente e alle
costruzioni.
La raffica di vento più forte misurata sul nostro pianeta è stata registrata durante un tifone che ha colpito l’isola di Guam in
Oceania nel dicembre 1997( 380 km/h).
La velocità del vento si misura con un anemometro ;
La velocità del vento viene espressa in metri al secondo (m/s) o in kilometri all’ora (km/h).
In campo marittimo la velocità del vento viene espressa in nodi (nds);
La relazione tra nodi e metri al secondo è data dalla formula: 1 nodo = 1,852 km/h ovvero 0,514 m/s.