Cognome .................................................................... Nome.......................................................................... I VENTI Come già accennato, i venti sono spostamenti orizzontali di masse d’aria causati da differenze di pressione tra due zone: gli spostamenti si compiono sempre da un’area di alta pressione (anticiclonica) verso un’area di bassa pressione (ciclonica). I venti nello stesso tempo sono: una consegna del non uniforme riscaldamento della superficie terrestre, che determina la presenza di aree con differente pressione atmosferica; un meccanismo che tende costantemente a ridurre gli squilibri di pressione, contribuendo a ristabilire l’equilibrio termico tra le regioni del pianeta. I venti sono caratterizzati da una velocità e una direzione. La velocità del vento è tanto maggiore quanto più è “ripido” il dislivello di pressione o gradiente barico che ne è all’origine, in altre parole quanto maggiore è la differenza di pressione tra i due centri delle aree anticiclonica e ciclonica e quanto minore è la loro distanza: questa situazione è evidenziata dalla presenza di isobare molto ravvicinate, che denotano un’accentuata variazione di pressione tra punti posti a breve distanza tra loro. La velocità del vento si misura per mezzo di uno strumento detto anemometro. La direzione del vento è stabilita in base alla sua provenienza in relazione ai punti cardinali (rosa dei venti): così, per esempio, un vento che spira da nord, come la tramontata, è detto settentrionale. Per rilevare la direzione del vento si usano banderuole o maniche a vento (anemoscopi). La direzione di un vento dovrebbe in teoria seguire la linea più breve che unisce i centri di alta e bassa pressione, tagliando perpendicolarmente le isobare. Parlando di masse d’aria che si spostano tra vaste aree cicloniche e anticicloniche distanti centinaia di chilometri, la situazione diventa più complessa. Le traiettorie dei venti non sono linee diritte, ma curve, a causa della deviazione connessa alla rotazione terrestre, a cui abbiamo accennato in precedenza. Essendo la superficie della Terra curva, i punti su di essa collocati ruotano con velocità crescente procedendo dai Poli all’Equatore: un punto posto sull’Equatore percorre 40.000 km in un giorno, mentre un punto in vicinanza dei Poli percorre solo pochi chilometri. Supponiamo che un aereo decolli dal Polo nord e segua una rotta rettilinea diretta perpendicolarmente all’Equatore: mentre avanza verso sud, la Terra gli ruota al di sotto con una velocità che aumenta procedendo verso l’Equatore e di conseguenza l’aereo si troverà deviato sempre più verso destra (guardando da nord), come per effetto di una forza che conosciamo, detta forza di Coriolis, che in realtà è solo apparente; se l’aereo fosse partito dal Polo sud, la deviazione sarebbe stata verso sinistra (guardando da sud). Ciò è espresso dalla seguente legge di Ferrel (figura a sinistra): i corpi in grado di muoversi liberamente sopra la superficie terrestre, come le masse d’aria, o che non siano rigidamente vincolati alla superficie, come le masse d’acqua delle correnti marine, subiscono una deviazione nella loro direzione di moto verso destra nell’emisfero boreale e verso sinistra nell’emisfero australe. Come conseguenza , nel nostro emisfero i venti in un’area anticiclonica convergono dall’alto verso il centro dove, anziché procedere direttamente verso un’area ciclonica, acquistano in seguito alla deviazione un movimento a spirale (vortice) in senso orario verso la periferia, fino a prendere la direzione che li porta verso il margine dell’area ciclonica, dove il loro moto avviene ora in senso antiorario: procedendo sempre a spirale, raggiungono il centro della depressione, formando in vortice che risale verso l’alto. Va anche tenuto conto che la direzione, come pure la velocità, di un vento a bassa quota, sono sensibilmente influenzate dall’attrito tra la massa d’aria in movimento e gli ostacoli che incontra al suolo (rilievi montuosi, alberi, edifici). Per effetto dell’attrito, il vento è rallentato e subisce una deviazione minore. Sugli oceani, i venti non incontrano ostacoli e soffiano più veloci. MASSE D’ARIA CONTINENTALI E MARITTIME L’aria continentale è asciutta e si arricchisce di umidità mentre attraversa un oceano; se l’aria fosse ferma, l’evaporazione sarebbe più lenta, poiché lo strato più basso verrebbe ben presto saturato. Invece, grazie al vento, lo strato superficiale saturo è continuamente rimpiazzato con l’aria asciutta proveniente dall’alto e ciò aumenta considerevolmente la velocità con cui l’aria raccoglie l’umidità: la massa d’aria si trasforma da continentale in marittima. LA CLASSIFICAZIONE DEI VENTI Esistono vari tipi di venti che differiscono in base all’entità delle masse d’aria in movimento e all’estensione dei loro spostamenti. Secondo un criterio tradizionale, i venti si distinguono in costanti, periodici e locali. I venti costanti sono quelli che spirano per tutto l’anno con una certa regolarità su estese regioni della Terra, mantenendo più o meno la stessa direzione: comprendono gli alisei (che soffiano dai Tropici verso l’Equatore), i venti occidentali (che soffiano dai Tropici alle regioni subpolari) e i venti orientali polari (che soffiano dai Poli verso le zone subpolari). Sono legati alla distribuzione globale del riscaldamento solare e all’esistenza di vasti sistemi di alte e basse pressioni: sono chiamati anche venti planetari, poiché interessano tutto il globo terrestre, prendendo parte attiva alla circolazione generale dell’atmosfera. I venti periodici sono invece quelli che invertono periodicamente il senso in cui spirano. Un esempio di venti a periodo stagionale sono i monsoni, che interessano un’ampia zona dell’Asia meridionale affacciata sull’oceano Indiano. Formazione dei monsoni. Durante il periodo estivo, le regioni continentali si riscaldano più rapidamente dell’oceano e su di esse si instaura un’area di bassa pressione, mentre sull’oceano Indiano si stabilisce un’area di alta pressione: si originano perciò venti caldi e umidi che spirano dal mare verso il continente apportando abbondanti piogge. In inverno, la situazione si inverte: il continente si raffredda di più delle acque oceaniche e diventa sede di un’area di alta pressione, dando origine a venti che spirano dal continente verso l’oceano. Oltre a questo meccanismo di base, sulla formazione dei monsoni influirebbero sistemi di venti che circolano ad alta quota (noti come correnti occidentali e correnti orientali). I venti locali interessano zone limitate e sono dovuti a limitate differenze di pressione; hanno andamento spesso irregolare e intensità variabile; i più comuni venti locali sono le brezze che si formano per le differenti condizioni di riscaldamento nel passaggio dal dì alla notte; i principali venti locali che interessano le nostre regioni verranno descritti in seguito. Particolari venti classificati come irregolari o ciclonici sono i cicloni tropicali, masse d’aria in moto vorticoso capaci di sprigionare un’energia distruttiva. Le brezze sono venti leggeri che spirano in particolare nelle località marine e sono originate dalle differenti modalità di riscaldamento e raffreddamento della terraferma e del mare nel corso della giornata. Durante il dì, la terraferma si riscalda più velocemente del mare: su di essa si determina una zona di bassa pressione, mentre sul mare si stabilisce una pressione maggiore; di conseguenza, l’aria fresca dal mare si muove verso la terraferma formando la brezza di mare; di notte, la situazione si inverte: la terraferma si raffredda più velocemente del mare, l’aria soprastante si rinfresca e si muove verso il mare, subentrando all’aria più calda che dalla superficie marina sale verso l’alto e formando in tal modo la brezza di terra. GUIDA ALLO STUDIO 1. Che cosa sono le isobare? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ 2. Che cosa si intende per area anticiclonica? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ 3. In che modo si possono descrivere i movimenti dell’aria in una cella convettiva? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ 4. Come si può definire il vento? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ 5. Come si stabilisce la direzione di un vento? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ 6. In che modo sono deviati i venti in base alla legge di Ferrel? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ 7. Quali sono e in quale direzione spirano i venti costanti? ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................