adenoma epatico - Ospedali Riuniti di Ancona

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Clinica di Chirurgia dei Trapianti – Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti – Ancona
Via Conca 71 - Torrette - www.ospedaliriuniti.marche.it - Tel. 071-5965727
ADENOMA EPATICO
E’ una neoplasia benigna rara, con incidenza 40 volte minore rispetto a quella
dell'epatocarcinoma. E' più frequente nelle donne in età fertile, e l'aumento di frequenza
riscontrato negli ultimi anni è stato da molti autori messo in correlazione all'assunzione di
anticoncezionali estroprogestinici. Numerose casistiche hanno evidenziato la possibilità di
regressione dell'adenoma dopo la sospensione del trattamento con estroprogestinici.
Macroscopicamente il tumore si presenta come una lesione capsulare sferoidale, a superficie
liscia, del diametro di 5 o più centimetri, frequentemente localizzata in sede sottocapsulare.
La consistenza e molle ed il colore variabile dal giallo al marrone. Nel 30% dei casi sono
presenti lesioni multiple. Microscopicamente la neoformazione appare costituita da epatociti
maturi e ben differenziati, privi di grossolane atipie nucleari e citoplasmatiche riuniti in
strutture trabecolari. Caratteristica dell'adenoma è la totale assenza di spazi portali e di dotti,
biliari nel suo contesto. All'interno del tumore possono osservarsi aree di raccolta biliare, di
emorragia intratumorale o di zone infartuali. I vasi sanguigni net tumore non risultano
infiltrati, e questo costituisce un criterio differenziale nei confronti dell'adenocarcinoma a
cellule ben differenziate. Sono noti solo rari casi di trasformazione maligna dell'adenoma
epatico.
Diagnosi
Circa la metà dei pazienti è asintomatica. I pazienti con sintomi riferiscono di solito
dolore vago al quadrante addominale superiore di destra, accompagnato talvolta da
epatomegalia e/o massa palpabile in ipocondrio. La sintomatologia può esordire con la
comparsa improvvisa di dolore acuto, indicativo del verificarsi di un episodio infartuale- o
emorragico intratumorale. La successive rottura del tumore può avvenire in sede
sottoglissomana, con formazione di un ematoma sottocapsulare, oppure in cavità
peritoneale, con formazione di emoperitoneo e di grave shock emorragico. Da più autori e
state segnalata una correlazione cronologica tra la rottura spontanea del tumore e l'inizio del
ciclo mestruale. Anche la gravidanza appare correlarsi ad un maggior rischio di rottura
spontanea. In presenza di adenoma la funzionalità epatica e solitamente inalterata. La
necrosi intratumorale e la rottura del tumore possono però correlarsi ad aumenti delta
fosfatasi alcalina e delle transaminasi. I valori dell'alfa-fetoproteina sierica sono nella
norma. La scoperta del tumore pub essere casuale nei pazienti asintomatici; la diagnosi
viene generalmente posta con l'esame ecografico o TC dell'addome superiore. All'ecografia
l'adenoma epatico può presentarsi come una lesione nodulare iperecogena, dai margini ben
definiti, talvolta contenente una o più aree centrali anecogene. All'esame TC l'adenoma
appare invece come una struttura ipodensa, che, in virtù delta ricca vascolarizzazione,
mostra un marcato aumento di densità dopo l'iniezione endovenosa di mezzo di contrasto.
L'ecografia da permette raramente di distinguere tra adenoma epatico, epatocarcinoma e
lesioni metastatiche; l'esame TC risulta invece più specifico. L'agoaspirazione ecoguidata
della neoformazione è metodica sicura che consente di dirimere un dubbio diagnostico.
Terapia
Clinica di Chirurgia dei Trapianti – Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti – Ancona
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Gli adenomi sintomatici o complicate da emorragia richiedono una terapia chirurgica
resettiva. In caso di gravi sanguinamenti l'intervento chirurgico deve essere spesso eseguito
in condizioni d'urgenza. Se il tumore è asintomatico e di dimensioni modeste (diametro < 6
cm), in assenza di complicanze può essere giustificato un atteggiamento conservativo,
purchè il paziente venga sottoposto a frequenti controlli ecografici. Qualsiasi trattamento
con estroprogestinici va sospeso. Gli adenomi di grosse dimensioni andrebbero asportati
senza eccessiva attesa, per l'elevato rischio di complicanze. La radioterapia e la
chemioterapia non si sono rivelate efficaci.
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