Economia Politica e Istituzioni Economiche Barbara Pancino Lezione 2 Il breve periodo Nel breve periodo (qualche anno) le variazioni annuali della produzione sono dovute soprattutto a variazioni della domanda. Le variazioni della domanda possono derivare da cambiamenti nella fiducia dei consumatori o da altre fonti e possono portare a una riduzione della produzione (recessione) o a un suo aumento (espansione). Il mercato dei beni Per studiare l’andamento dell’attività economica nel breve periodo si analizzano le interazioni tra produzione, reddito e domanda: • le variazioni della domanda di beni provocano variazioni della produzione; • le variazioni della produzione comportano variazioni di reddito; • le variazioni del reddito portano a variazioni della domanda di beni. La composizione del Pil Le diverse fonti della domanda di beni Per capire cosa determina la domanda dei beni bisogna scomporre la produzione aggregata dal punto di vista dei vari beni prodotti e dal punto di vista dei diversi gruppi di acquirenti di tali beni. Composizione Pil nell’EU15 Percentuale del Pil Pil (Y) 100,0 1. Consumo (C ) 57,3 2. Investimento (I) 20,8 3. Spesa pubblica (G) 20,9 4. Esportazioni nette 0,6 Esportazioni (X) 40,0 Importazioni (IM) -39,4 5. Investimento in scorte Fonte: Eurostat, 2008. 0,4 Le componenti del Pil 1. Consumo (C): beni e servizi acquistati dai consumatori. 2. Investimento (I): somma dell’investimento non residenziale, cioè l’acquisto di di nuovi impianti o macchinari da parte delle imprese e dell’investimento residenziale, cioè l’acquisto di nuove caseo appartamenti da parte degli individui. 3. Spesa pubblica (G): beni e servizi acquistati dallo Stato e dagli enti pubblici. I servizi includono anche quelli forniti dagli impiegati pubblici, ovvero il valore dei loro stipendi. La somma di queste tre voci rappresenta la spesa in beni e servizi da parte dei residenti, siano essi consumatori, imprese o settore pubblico. Le componenti del Pil Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dall’estero effettuati dai residenti (consumatori, imprese, governo). Esportazioni (X): acquisti di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo. 4. Esportazioni nette o saldo commerciale (X-IM): differenza tra esportazioni ed importazioni. Se (X-IM)>0 il paese registra un avanzo commerciale, se (X-IM)<0 il paese presenta un disavanzo commerciale. Sommando le esportazioni nette alla spesa in beni e servizi da parte dei residenti si ottiene la spesa totale in beni nazionali. Le componenti del Pil 5. Investimento in scorte: differenza tra beni prodotti e beni venduti in un dato anno, ovvero la differenza tra produzione e vendite. Se la produzione eccede le vendite, le scorte di magazzino aumentano e quindi l’investimento in scorte è positivo. Quando la produzione è inferiore alle vendite, le scorte si riducono e quindi l’investimento in scorte è negativo. La domanda di beni La domanda totale di beni (Z) corrisponde alla somma di consumo, investimento, spesa pubblica ed esportazioni al netto delle importazioni. Z C + I + G + X - IM Assumendo di essere in un’economia chiusa, cioè che non commerci con il resto del mondo, la domanda totale di beni corrisponde a: Z C+I+G Consumo Le decisioni di consumo dipendono da molti fattori, primo fra tutti il reddito disponibile (Yd) - ossia, ciò che rimane del reddito percepito dopo aver ricevuto i trasferimenti dal governo e pagato le imposte. Se Yd C Il consumo è una funzione del reddito disponibile: C = C (Yd) Consumo C = c 0 + c 1 Yd c0 = consumo desiderato in corrispondenza di Yd = 0 c0 > 0 : anche senza reddito esiste un consumo (risparmi o prestito). c1 = propensione al consumo; esprime l’effetto sul consumo di un euro aggiuntivo di reddito disponibile. c1 > 0 : un aumento del reddito disponibile fa aumentare i consumi. c1 < 1 : consumo di una sola parte di reddito per risparmiare il resto. Consumo Ricordiamo la definizione di Yd : “reddito percepito dopo aver ricevuto i trasferimenti dal governo e pagato le imposte” pertanto Yd = Y – T dove T= imposte al netto dei trasferimenti C = c 0 + c 1 Yd C = c0 + c1(Y – T) Il consumo è una funzione del reddito e delle imposte. Un reddito più alto fa aumentare il consumo (meno che proporzionalmente); imposte più elevate fanno diminuire il consumo (meno che proporzionalmente). Investimento L’investimento viene considerato una variabile esogena, presa come data: I=I Questa ipotesi comporta che quando osserviamo variazioni nella produzione, dobbiamo assumere che l’investimento non risponda in nessun modo. Spesa pubblica La spesa pubblica (G), insieme alle imposte (T), descrive la politica fiscale del governo, cioè le scelte relative alle entrate e alle uscite del settore pubblico. G e T sono considerate variabili esogene in quanto: • il governo non presenta regolarità di comportamento come i consumatori e le imprese; • il compito della macroeconomia è quello di consigliare il governo circa le decisioni di spesa e di gettito fiscale, pertanto non si cerca la spiegazione dell’andamento di G e T, ma piuttosto si trattano come variabili di scelta del governo.