ECD and ETD Electron Capture Dissociation and Electron Transfer Dissociation “diretto” (low energy) e- “indiretto” ICR cell M(n+) M(n-1)+ Electron motion can be made stable in a magnetic field FRAGMENTATION ECD/ETD fragmentation process Principalmente K H2 (low energy) ECD/ETD fragmentation process Multiply Reactant charged analyte (n≥ 2) n+ odd-electron protonated peptide radical anion + - Electrontransfer (n-1)+ Prerequisite: multiply charged precursor ions, n ≥ 2 ! ETD is not applicable to 1+ or negatively charged ions Cleavage of N-Cα bond ETD versus CID ETD CID • electron transfer surpasses internal heating • rapid bond cleavage (no energy dissipation) • random fragmentation of peptide backbone • leaves labile bonds like from PTMs intact • N-Cα bond cleavage yields c- and z-ion • preferable charge state z > 2 • via several collisions with Helium precursor ion is internally heated • preferences for weak bond cleavages (labile bonds like from PTMs) • nearby selected amino acids (E, D, P) backbone cleavage is preferred • b- and y-ions (and internal fragments) • best fragment spectra from 2+ ions y3 z3 b 1 c1 y2 z2 b 2 c2 y1 z1 b 3 c3 Electron Capture Dissociation - ETD Electron Carrier A + Reactant Anion e- Electronattachment m/z = 202 •(Idrocarburi aromatici) Flouranthene Radical Anion C16H10•- Generation of Reactant Negative Chemical Ionization (nCI) Source 1st Step: Generation of low energy electrons by EI of Methane (Mediator) M+e M • + 2e M Electron attachment to flouranthene - A + -* 2nd Step: A+e M eA e A -• m/z 202 A M e M e* e * e- = high energy electrons ca. 60-80 eV ETD in Non-linear Paul Trap (conventional Ion Trap – IT) Dual injection and storage of ions of both polarities peptide cations & reactant anions Cations and anions are pushed towards the center of the trap Direct ETD reaction as soon as anions enter the trap Better cross sections for ion-ionreactions in 3D trap due to compression into the same globular volume Ions (both cations (analyte) and anions (reactant) are stored inside the trap highly efficient ETD reaction ETD – ions path 1. ESI ion accumulation (positive mode) Gate lens block 2. precursor ion isolation 3. nCI ions accumulation 4. ETD fragmentation 5. scan Gate lens open •Protein •Multiple charge state precursor selection RI (%) ETD – High efficiency fragmentation for n>2 peptides (MnH+ ) TOP down proteomics m/z •Fragmentation by ETD => highly charged fragments difficult to interpret – low resolution => no charge state determination •Charge state reductution by PTR (proton transfer reaction) •Singly charged fragrment of N- C-terminal portion (m/z detactable depending on the m/z range of the ion trap) •Sequence assignement ELETTROFORESI – principi generali Una molecola con una carica netta non nulla posta tra due elettrodi di segno opposto migra verso l’elettrodo con segno opposto alla sua carica netta d + v - q - ddp (V) ddp (V): differenza di potenziale applicata tra gli elettrodi d: distanza tra gli elettrodi q: carica della molecola E (campo elettrico) = V/d La molecola si muove verso l’elettrodo di segno opposto con una velocità(v) che è proporzionale all’entità del campo elettrico (V) e della sua carica (q) e inversamente proporzionale all’attrito che incontra nel muoversi (f – coefficiente d’attrito) v = Eq/f ELETTROFORESI – principi generali Molecole biologiche presentano gruppi acidici o basici che sono quindi ionizzabili Per essere analizzata in elettroforesi una molecola deve avere una carica non nulla pH del mezzo in cui sono in soluzione le molecole deve condizionare la loro carica (soluzione tampone) N°di ioni non basso ioni dati dalle proteine (spesso trascurabili come entità numerica) ioni dati dai costituenti del tampone: non trascurabili Applicare una ddp (V) in un mezzo che contiene ioni equivale a generare una corrente (I) che è inversamente proporzionale alla resistenza (R) del mezzo stesso V=RI (legge di Ohm) => I = V/R ELETTROFORESI – principi generali Per la legge di Joule in un sistema elettrico caratterizzato da una resistenza R e nel quale viene fatta passare una corrente I si sviluppa sotto forma di calore una potenza che è data da W = VI = I2R Cosa provoca il calore in un sistema del genere? a) Moti convettivi nel sistema b) Aumento diffusione molecole c) … Effetto negativo sulla separazione delle molecole – Risoluzione - d + v - q ddp (V) - Strategie Elettroforesi condotta in un mezzo che contrasta/minimizza i moti convettivi e la diffusione delle molecole => ELETTROFORESI su SUPPORTO SOLIDO Rimozione estremamente efficiente del calore attraverso la riduzione delle dimensioni del sistema elettroforetico => ELETTROFORESI CAPILLARE (Free Flow Electrophoresis) Analisi elettroforetica – workflow Su Chip Rilevazione on line In capillare (CE) Preparazione del campione Campione deve essere sciolto in una soluzione che non interferisce con il processo separativo e che contemporaneamente lo condiziona per la stessa separazione Per le separazioni in gel di solito è previsto l’uso di un addensante (glicerolo) per facilitare il caricamento e di un tracciante per visualizzare la corsa (in tamponi basici e con corsa anodica si usa il BBF (Blu di Bromofenolo) Separazione elettroforetica Rilevazione in gel In condizioni: • native • denaturanti Su supporto solido Su: • Acetato di cellulosa • Agarosio • Poliacrilamide Trasferimento su membrane Western-blot (proteine) Southern-blot (DNA) Northern-blot (RNA) Nitrocellulosa PVDF Per capillarità Sotto campo elettrico • Spettrofotometrica • Spettrofluorimetrica • CE/MS (Mass Spectrometry) • Metodi di colorazione Blue Coomassie Argentica Coloranti fluorescenti • Radioattiva … Rilevazione su membrana •Metodi di colorazione Rosso Ponceau Blue coomassie … • Anticorpale • Radioattiva … Elettroforesi su supporti solidi “Su fogli sottili” “In Gel” ⇒Carta ⇒Acetato di cellulosa ⇒ Gel di agarosio ⇒Strati sottili di silice, cellulosa, etc. su supporti solidi (TLE Thin Layer Electrophoresis) ⇒Gel di poliacrilamide L’elettroforesi su acetato di cellulosa, che pur essendo una metodica che non raggiunge le risoluzioni ottenibili con i più moderni gel di poliacrilamide ed agarosio, riveste ancora un ruolo in ambito clinico per la valutazione delle proteine del siero ed altre specifiche applicazioni. Metodiche relativamente veloci => Buona applicabilità in campo diagnostico/clinico (test rapidi) L’elettroforesi su gel di agarosio e su gel di poliacrilamide offrono una buona risoluzione e vengono comunemente impiegati nei laboratori di ricerca rispettivamente soprattutto per l’analisi di DNA e delle proteine. L’elevato tempo richiesto per effettuare una corsa con queste metodiche non li rende attrattivi per quel che concerne un uso diagnostico ad alta processività. Elettroforesi (schema) Elettroforesi su acetato di cellulosa Campione viene deposto sulla superficie del supporto di acetato di cellulosa che è imbibito del tampone di corsa e successivamente viene applicata la ddp. Il pH del tampone determina la carica delle molecole che si separano secondo il loro rapporto m/z e l’attrito che incontrano nel muoversi. Elettroforesi Striscia di acetato di cellulosa Ddp (V) Elettroferogramma Albumin + - Globuline Buffer α1 α2β1 β2 γ pH ≈ 8.5 Buffer Analisi condotta in circa 15 minuti Esempio di un referto riguardante le Sieroproteine Alcune patologie sono caratterizzate da specifiche alterazioni del profilo elettroforetico delle proteine del siero. Sono in commercio anche kit per la valutazione di proteine urinarie, lipoproteine, emoglobine, etc. Gel di Agarosio Polimero di D-galattosio e 3,6 anidro L-galattosio Transizione di stato (macroreticolo sulla base di legami idrogeno) Transizione gel-sol tramite riscaldamento Agarosio modificato mediante aggiunta di gruppi CH3 sui gruppi OH ha temperature di transizione minori (low melting agarose) Reticolo di agarosio polimerizzato “setaccio molecolare” Gel di Agarosio – Separazione molecole di DNA Molecole di DNA, essendo costituite da unità ripetitive recanti ciascuna la stessa carica, hanno tutte lo stesso rapporto massa/carica. Se messe in una soluzione e poste sotto l’azione di un campo elettrico esse migrerebbero sostanzialmente alla stessa velocità, indipendentemente dalla loro grandezza. Se la migrazione viene fatta avvenire in un setaccio molecolare esse si separano in base all’attrito/difficoltà che incontrano nel muoversi lungo la matrice stessa. Molecole di piccole dimensioni (numero di paia di basi minori) presenteranno una migrazione elettroforetica maggiore rispetto a molecole più grandi (numero di paia di basi maggiore) Log (bp o MW) Tipiche condizioni di corsa: Tampone: TAE o TBE (Tris/Acetato/EDTA o Tris/Borato/EDTA) – pH circa 8 ddp: circa 5 V/cm % Agarosio: dal 0.5 al 1-2% Visualizzazione tramite intercalazione di Etidio Bromuro (fluorescenza su transilluminatore UV) Distanza percorsa Polimerizzazione di un gel di poliacrilamide (APS + TEMED + Acrilamide + Bis-Acrilamide) Catena di poliacrilamide polimerizzata senza la presenza di un agente reticolante Radicale libero Ammoniopersolfato (APS) Radicale libero agente reticolante CH2=CH-CONH2 T: (g acril. + g bis-acril.) / volume (espressa come percentuale) x grammi/100 ml => x % C: g bis-acrilamide / (g bis-acril. + g acril.) (espressa come percentuale) y grammi bis-acril / 100 gr (bis-acril. + acril.) => y % T e C devono essere determinati empiricamente. Nella IEF, si usano bassi valori (soprattutto per quanto concerne T; T=4%, C=3%) poiche le proteine devono essere libere di raggiungere la zona dove il pH del gel è uguale al loro pI. In altre metodiche elettroforetiche, la frizione che le molecole incontrano muovendosi durante la corsa elettroforetica è parte integrante del processo separativo => è opportuno valutare quali siano le migliori combinazioni di T e C per ottenere una buona separazione. Catena di poliacrilamide polimerizzata in presenza di un agente reticolante (“bis-acrilamide”) Elettroforesi su gel di poliacrilammide (PAGE) - Proteine Native Condizioni Denaturanti Viene mantenuta la struttura secondaria / terziaria ed evenualmente quaternaria delle proteine (o di loro complessi con altre molecole come ad esempio il DNA) La struttura secondaria / terziaria ed eventualmente quaternaria delle proteine viene persa a causa dell’utilizzo di detergenti (i.e. SDS) o agenti denaturanti (i.e. UREA). Condizioni: Si opera con tamponi ad un pH non lontano dalla neutralità. Si evita assolutamente il riscaldamento del sistema cromatografico che può causare la denaturazione delle proteine/complessi per effetto termico Non è possibile utilizzare detergenti non-ionici ne tanto meno ionici, come anche non si possono utilizzare sostanze riducenti. Condizioni: Possono essere adottati tamponi di corsa anche a pH lontani dalla neutralità. Generalmente è accettabile un blando riscaldamento del sistema elettroforetico. Si fa in modo che eventuali dimeri o complessi macromolecolari uniti da ponti disolfuro vengano rotti per azione di agenti riducenti (DTT o beta-mercaptoetanolo). La migrazione elettroforetica è influenzata sia dalla carica della molecola che dall’ingombro sterico della stessa che comporta un rallentamento a causa dell’effetto setaccio del gel in cui avviene la migrazione. Non si possono fare alcune ipotesi circa il peso molecolare delle proteine analizzate. Nel caso in cui non vengano utilizzati detergenti ionici la migrazione è influenzata dalla carica della molecola e dall’attrito che essa incontra muovendosi nel gel, con la differenza rispetto ai gel nativi che l’attrito non è collegato alla sua struttura secondaria/terziaria ne tanto meno quaternaria ma solo all’estensione della sua struttura primaria. Nel caso si utilizzino dei detergenti ionici questi vanno a conferire sostanzialmente a tutte le proteine il medesimo rapporto m/z e pertanto esse si separano in base al loro peso molecolare Laurea Specialistica in Genomica Funzionale Metodologie per lo studio del proteoma Sgarra Riccardo Dipartimento di Scienze della Vita Università degli Studi di Trieste AA 2011-2012 Programma del Corso 1) Introduzione alla proteomica 2) Estrazione delle proteine e preparazione del campione • Metodi di estrazione delle proteine • Metodi per la quantificazione di proteine • Metodi diretti • Metodi indiretti • Preparazione del campione per analisi elettroforetiche • Preparazione del campione per analisi cromatografiche • Metodi di prefrazionamento proteico 3) Proteomica basata sulle analisi elettroforetiche (bidimensionali) a) Introduzione alla gel elettroforesi b) Elettroforesi SDS-PAGE c) Elettroforesi in condizioni native d) Blu native elettroforesi e) Acido acetico urea f) Isoelettrofocalizzazione (IEF) g) Combinazioni bidimensionali (IEF-SDS PAGE) h) Metodi di colorazione delle proteine • Blue coomassie • Argentica • DIGE • Altre colorazione particolari i) Recupero degli spot/bande e loro processamento per analisi MS 4) Proteomica “gel free” o “shot gun” (I parte) a) Introduzione alla cromatografia e alla strumentazione b) Cromatografia a scambio ionico c) Cromatografia d’affinità d) Cromatografia a fase inversa (RP e ion pair RP) e) Cromatografia d’esclusione 5) Spettrometria di massa a) Concetti base della spettrometria di massa b) Metodi di ionizzazione • MALDI • ESI c) Analizzatori di massa • Quadrupoli • TOF • Trappole ioniche • FT-ICR • Orbitrap • Sistemi ibridi Q-TOF LIT-FT-ICR LIT-Orbitrap Ion Mobility Mass Spectrometry 6) Identificazione delle proteine mediante MS a) Concetti base della tandem mass spectrometry b) CID – Collision induced dissociation c) ETD ed ECD d) Sequenziamento delle proteine mediante MS e) Peptide Mass Fingerprinting 7) Proteomica “gel free” o “shot gun” (II parte) a) Cromatografia multidimensionale b) SILAC c) ICAT d) ITRAQ 8) Tool bioinformatici per l’identificazione delle proteine 9) Approcci proteomici per lo studio di interazioni proteina-proteina a) Dalla Co-IP alla Tandem Affinity Purification – TAP b) Protein Array c) BRET / FRET d) Surface Plasmon Resonance Metodologie per lo studio del Proteoma (Sgarra Riccardo – [email protected] – 040 5583676 – Dip.to Scienze della Vita, Ed. C11, II° Piano, Stanza 220) Orari di Lezione: Come da calendario fornito (9 cfu) Question Day: da concordare (corso finito, prima del 1° appello) Date di esame: Indicativamente quelle riportate sull’orario. Solitamente due altri appelli in autunno (distanziati di almeno un mese, uno a dicembre e uno a febbraio. Date da Concordare. Ricevimento: Tutti i giorni (su appuntamento concordato tramite e-mail ) Testi consigliati: nessuno – tutte le informazioni sulle slide presentate a lezione – disponibili in rete Esame: a) b) c) d) e) Compito Scritto; 31 domande con risposta puntuale o “semi aperta”; Possibilità di sostituire 1 domanda con una domanda a scelta (Formulazione di una domanda e relativa risposta); Punteggio: Ciascuna domanda può essere valutata 1, 0.75, 0.5, 0.25 o 0; Voto finale: Sommatoria dei punteggi relativi alle 31 domande con possibile aumento di 1 punto durante la correzione del compito in dipendenza delle risposte fornite relativamente ai chiarimenti richiesti. Esempio: 1) Operare con un metodo per l’estrazione delle proteine che preveda molti passaggi e che richieda molto tempo cosa potrebbe comportare? (si consideri naturalmente conseguenze a livello del campione proteico estratto) …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………. 2) I campioni proteici sottoposti ad analisi di tipo proteomico sono solitamente estremamente complessi (in termini di numero di componenti). Per analizzare questi campioni è dunque necessario adottare delle metodiche ……………….. caratterizzate da un’elevata ……………………… DNA RNA GENOMICA Mantenimento e trasmissione Trasferimento informazione informazione L’informazione di base di un organismo è uguale per tutte le sue cellule L’utilizzo dell’informazione è differenziale a seconda del tipo di cellula e del particolare contesto biologico preso in considerazione PROTEINE PROTEOMICA Effettori molecolari Il complemento proteico è differente a seconda del tipo di cellula e del particolare contesto biologico preso in considerazione Approcci globali nello studio della biologia cellulare FINGERPRINT – IMPRONTA DIGITALE Genomica Studia l’informazione utilizzata - profilo di espressione genica ovvero quali geni sono attivi in un determinato momento STIMOLO => Risposta cellulare in termini di geni attivati/disattivati Proteomica Studia il complemento proteico di una determinata cellula - profilo di espressione proteica ovvero quali proteine sono presenti in un determinato momento STIMOLO => Risposta cellulare in termini di variazioni del complemento proteico Approcci allo studio della biologia cellulare/biochimica Classico Proteomico ? ? ? ? ? ? Singola Proteina Sequenza Struttura Funzione Processi biologici ? Singola Proteina Sequenza Struttura Funzione Processo biologico Proteine coinvolte Relazione funzionale tra di esse Proteomica Differenziale Comprensione di quali sono le variazioni a livello dei componenti proteici coinvolti in un determinato processo cellulare Totale Comprensione di quali sono i costituenti proteici di una determinata cellula, organello, complesso macromolecolare etc. Analisi Analisi su un Comparativa singolo sistema PROTEIN FUNCTIONAL NETWORK Conoscere quali sono le molecole “coinvolte” in un determinato processo non è un’informazione sufficiente a spiegare quel determinato processo, è necessario conoscere le loro attività e le relazioni che esse hanno con gli altri fattori proteici e cosa queste relazioni significhino/comportino => Costruire network molecolari a cui vengono attribuiti dati funzionali. Effetti “diretti” – i.e conformazionali, PTMs, etc Effetti “indiretti “– i.e. regolazione trascrizionale, etc Genomica Proteomica ? equivale a DNA (x) mRNA (x3) trascrizione mRNA (x) Traduzione Pro-Proteina (x3) miRNA Processamento RNA (splicing alternativo) mRNA (x1) mRNA (x2) mRNA (x3) mRNA (x4) Processamento proteolitico Proteina (x3.1) Proteina (x3.2) .... PTMs Proteina (x3.1A) Proteina (x3.1B) .... Localizzazione Compartimentalizzazione Proteina (x3.1A-α ) Proteina (x3.1A-β ) .... Degradazione Proteina (x3.1A-α1 ) Proteina (x3.1A-α2 ) .... miRNA Una proteina è, in un determinato istante, il risultato dell’azione di tutta una serie di attività in serie e/o in parallelo su di essa. Fenotipo di un organismo: proprietà osservabili di un organismo prodotte a partire dal suo genotipo in combinazione con l’ambiente. ? livello di osservazione fenotipo: a) morfologico; b) fisiologico; c) biochimico; d) molecolare. del L’acquisizione di un particolare fenotipo non è dovuta (nella maggior parte dei casi) ad un singolo gene ma ad una cooperazione fra diversi di essi. A livello molecolare un gene (o meglio il suo prodotto proteico) acquisisce una funzione/esercita la sua influenza solo se inserito in un appropriato contesto molecolare Dinamicità del proteoma Complemento proteico di una cellula VARIAZIONI QUANTITATIVE => Cambiamenti nei livelli di espressione => Stabilizzazione proteica (strettamente connessa a variazioni qualitatitive) => degradazione proteica QUALITATIVE => Cambiamenti nell’utilizzo dell’informazione: Attivazione / repressione genica Splicing alternativo => processamento proteolitico Attivazione /disattivazione proteica degradazione proteica => Modificazioni post-traduzionali (fosforilazione, acetilazione ....) Variazioni del livello di una determinata proteina Variazioni delle forme di una determinata proteina Proteine diverse Stimolo Vie di trasduzione del segnale GENOMA attivazione effettori cellulari produzione effettori cellulari Risposta TEMPO: analisi cinetica dello sviluppo di una risposta cellulare Circuito (network) genetico – Aspetti temporali - Cinetica Gestione dell’immagine (scanner,etc) Colorazioni proteiche in gel (Coomassie, argentiche, Derivatizzazioni Chimiche Fluorofori differenziali (2D) (scanner con lapossibilità di illuminare i gel a determinate lunghezze d’onda) dalla tecnologia dei DNA array Protein array (nanotecnologie) Metodologie di studio per le interazioni proteina-proteina 2D gel Proteomica Spettrometria di massa MS Protein sequencing MS peptide figerprinting Derivatizzazioni Chimiche ICAT (MS) -shotgun proteomics Cromatografia RP-HPLC / Multi dimensional chromatography (Miniaturalizzazione colonne) Preparazione del campione sviluppo di detergenti, agenti riducenti, etc Robotica (Dalla preparazione del campione all’interpretazione dei dati) Bioinformatica Banche dati Swiss-prot. etc Peptide fingerprinting MS sequencing Sequenziamento genomi Principali riviste di proteomica...... .............buona lettura