STATI REGIONALI DONNE - PUGLIA GRUPPO/TEMA DI LAVORO: 1. Quali le tue idee e le proposte? 2. Come possono incidere cambiando e/o migliorando il lavoro delle donne? 3. Attraverso quali misure/strumenti si possono realizzare? Rispondi con un testo di max 2500 battute DONNA E OCCUPAZIONE Le politiche pubbliche non sono neutrali rispetto al genere, ma assumono effetti e conseguenze diverse a seconda che il cittadino sia uomo o donna. Prendere in esame la variabile di genere è, quindi, determinante. Per queste ragioni, politiche pubbliche costruite in modo neutro possono avere impatti differenziati, produrre effetti indesiderati o anche rafforzare le disuguaglianze esistenti. Per favorire l’affermazione della cittadinanza solidale, affinche’ si valorizzi la differenza di genere, è necessario che ci sia l’integrazione di genere in ogni atto politico della regione. Occorre: Un accordo quadro sul lavoro, che assuma il mainstreaming di genere come asse portante e che connetta fra loro tutte le attività di programmazione con quelle incentivanti l’occupazione. Più potere agli organismi di parità, per rendere vincolanti i pareri espressi da tali organismi, consentendo in tal modo di garantire in maniera sostanziale la possibilità della consigliera di assolvere ad uno dei compiti ad essa assegnata dalla normativa. Maggiori risorse finanziarie per la promozione della conciliazione vita-lavoro e sostegno alle mamme lavoratrici. Realizzare azioni a sostegno delle nuove attività’ professionali femminili. promozione della presenza femminile negli organi decisionali dei luoghi di lavoro. Il rafforzamento delle tutele, attraverso lo strumento della contrattazione territoriale. DONNA E SALUTE Occorre diversificare interventi di salvaguardia della salute e sicurezza della lavoratrice/lavoratore anche in base all’età, oltre che al genere. Infatti, alcune patologie sono connesse con l’innalzamento dell’età, oltre che del sesso di appartenenza. Occorre, inoltre, fare una indagine, nei posti di lavoro, delle malattie professionali al femminile. Urge una guida per prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione connessa a comportamenti molesti e lesivi della dignità personale e garantire a tutti il diritto ad un ambiente di lavoro sicuro, sereno e favorevole alle relazioni interpersonali, basato su di un piano di uguaglianza, di reciproca correttezza e rispetto. La Regione Puglia, ha una sua norma, la legge regionale n. 8/2014 “Norme per la sicurezza, la qualità e il benessere sul lavoro”, che va anche attuata costituendo l’osservatorio regionale sulle violenze nei luoghi di lavoro e i punti di ascolto territoriali, sempre previsti dalla norma in oggetto e che ancora non trovano la piena attuazione. DONNE, RAPPRESENTANZA E RAPPRESENTATIVITA’ Il principio di condivisione delle responsabilità che ispira l’intesa interconfederale del 10/1/2014, relativo al “testo unico sulla rappresentanza e rappresentatività”, rappresenta un elemento innovativo e riformatore nella storia delle relazioni industriali: infatti, per crescere in competitività e produttività occorre innovarsi, coinvolgendo di più i lavoratori e le lavoratrici. Visto in un’ottica di genere, può rappresentare un’occasione per le donne di valorizzare la propria presenza e crescita professionale nei luoghi di lavoro, sia nelle vesti di lavoratrici, sia di rsu/rsa. Alla luce di una crisi economica che dura ormai da più di cinque anni, distruggendo posti di lavoro, occorre difendere la cultura della parità di genere ancor di più e con maggiore energia, perchè la presenza delle donne all’interno delle aziende, nei partiti politici e nelle organizzazioni sindacali non sia solo una questione di “quote rosa”, ma una ricerca di condivisione e di raggiungimento del bene comune di uomini e donne. Importante e utile è la rappresentanza di genere espressa nelle percentuali stabilite, non solo nella candidatura, ma soprattutto nell’ elezione, ricoprendo ruoli all’interno degli organismi, per assicurare un contributo proficuo all’azione sindacale nel rispetto della parità. Occorre promuovere azioni di sostegno all’impegno sindacale delle donne per inserire, nella contrattazione di secondo livello, provvedimenti migliorativi connessi ai carichi di lavoro, all’ambiente e sicurezza sul lavoro, alla possibilità di influenzare tempi e modalità di lavoro, ai riconoscimenti economici e di carriera, per superare la disparità retributiva (pay gap gender), affinche’ il lavoro si caratterizzi sempre più come strumento di autorealizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici. DONNE E VIOLENZA Il fenomeno della violenza sulle donne e sui minori rappresenta una vera piaga sociale, che richiama la centralità dell’aspetto culturale e di un dibattito, tutt’altro che esaurito, sulle relazioni tra generi, sull’educazione dei giovani e sugli stili della società moderna, che tendono a “monetizzare” tutto, svuotando di significato valori importanti, quali il rispetto per la persona e per la vita. Se tutti i dati dicono che la violenza di genere è un problema degli uomini, perche’ quasi tutte le iniziative sul tema si rivolgono alle donne? E’ il momento di parlarne agli uomini e tra gli uomini. Attivare campagne di sensibilizzazione ed informazione sulle violenze maschili contro le donne, coinvolgendo il maggior numero di uomini possibile, usando gli strumenti di comunicazione tradizionale, ma anche i nuovi social ed i mezzi di comunicazione. E’ fondamentale lavorare in stretta sinergia con i centri antiviolenza, in modo da garantire la sicurezza delle donne/partner, vittime di violenza e per rassicurare un approccio integrato ed olistico alla violenza. DONNE, CREATIVITA’, INNOVAZIONE Le donne, portatrici di una visione sempre attenta alla persona ed alle componenti umanistiche di ogni problema, possono dare un contributo originale all’innovazione. Innovazione, che va intesa come la Capacità di includere punti di vista diversi per far emergere nuove domande e nuove soluzioni. Occorre abbattere i modelli culturali predominanti che hanno tenuto, a torto, le donne lontane dalla scienza. Nell’attività didattica con giovani allieve, nell’ambito dei progetti di ICT (information & communication technology), c’è una differenza rispetto ai ragazzi nell’apprendimento, ma si tratta appunto di una differenza, non di inferiorità. L’interesse scientifico di un ragazzo o di una ragazza inizia molto presto; e’ all’interno della famiglia e della scuola che stabiliamo le priorità e le qualità da incentivare (intelligenza, apprendimento, capacità). Questi incentivi guidano e stimolano l’apprendimento fino a proiettare la carriera di un individuo a ciò che deciderà di fare dopo la preparazione scolastica. Approccio olistico: è necessario integrare il tradizionale approccio alla tecnologia basato su logica e matematica, con il contributo di discipline quali psicologia, scienze sociali, scienze cognitive, pedagogia, antropologia, letteratura) Atteggiamento sociale: è la società che porta a preferire certe professioni legandole ad un genere. Per contrastare questo pregiudizio, è importante sviluppare una didattica di genere per l’insegnamento delle scienze. WELFARE Il welfare contrattuale deve diventare elemento strategico ed integrato delle nuove relazioni industriali. E’ necessario superare un approccio separato alle tematiche del welfare contrattuale. Deve diventare fattore di produttività (competitività/benessere organizzativo); non un lusso in tempi di crisi, ma un fattore di governo delle difficoltà e propedeutico alla ripresa. Il welfare contrattuale non deve essere considerato sostitutivo di quello pubblico, ma integrativo, considerato che la regione puglia in questi ultimi anni si è dotata di un buon quadro normativo, ma l’impatto sui bisogni delle persone ed in particolare delle fasce sociali più deboli, ancora non sostanzia pienamente il diritto di cittadinanza, perché il welfare pubblico non è compiutamente strutturato e sufficientemente finanziato. Occorre creare l’humus culturale adeguato: nel management, nelle organizzazioni sindacali, nei delegati, attraverso la formazione, la conoscenza e l’uso di strumenti adeguati di indagine. Deve essere non solo politica sociale, ma innovazione organizzativa, attraverso l’analisi dei bisogni dell’impresa e dei lavoratori/lavoratrici. Necessita una concezione più estesa delle politiche di conciliazione: lavoro, famiglia, tempo libero. Non incrementare la sovraesposizione delle donne: misure di conciliazione, rivolte in termini di polivalenza a tutti i componenti del nucleo familiare, possono favorire effetti di riequilibrio nei carichi familiari e la competitività aziendale e sociale. Nome e cognome della/l proponente USI CISL PUGLIA BASILICATA Franco SURANO – Giulio COLECCHIA GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE