Albergo – della Corona d’oro % alternativamente quadrati e rettangolari che diventano pentagonali nell’arco a tutto l poderoso portale della seconda metà del XVI secolo, dai conci di pietra sesto, ha chiave di volta a tronco di piramide rovesciata che reca lo stemma dei de Montagna: sei colli sormontati da due stelle a sette punte e accostati alle iniziali F.M. (Francesco Montagna), in punta un’altra stella uguale alle precedenti. Ad abbellire i semplici e larghi capitelli, che sostengono i massicci conci pentagonali dell’arco, sono le sovrastanti piatte mondanature a voluta. L’albergo Corona è il più antico albergo tuttora esistente a Lavis, il primo documento che ne parla è del 1497. Verso la metà del XVI secolo apparteneva a Ser Joannes Tilinger, passò poi nel 1586, per via ereditaria, a Francesco Montagna da Rovereto; lo stemma Montagna campeggia ancora sul portale. Francesco Montagna fu nel 1564 Regolano di Lavis. Egli riuscì ad accumiulare molte fortune che lo portarono ad acquisire il mulino Baispech e il palazzo Dal Sale (poi Concetti) nella contrada del Pretorio. Nel 1600 è oste all’insegna della Corona il bavarese Giorgio Eccler. I cognomi dei proprietari si susseguono alternadosi con conduttori di lingua tedesca e italiana: nel 1646 Fest, nel 1664 i Sardagna, 1669 i de Maffei – Bessola e i del Moro. Dopo essere stata di Giuseppe Facchini, l’osteria viene acquistata nel 1779 da Giovanni Lanzigher, e a questa famiglia rimane per molti anni. Dal 1764 al 1791 si ricorda un Giovanni Höllrigel dalla Val Venosta che fu oste alla Corona di Lavis. Ancora alla fine del Settecento c’è annesso un Caffè. Dopo la gestione Lanzigher passò alla famiglia Mattivi e sucessivamente alla famiglia Marcon, sino all’attuale famiglia Proner che acquistò l’Albergo alla Corona nel 1905. Presso la locanda avveniva lo stallo e il cambio dei cavalli del servizio postale e del traffico mercantile e artigianale via terra. Gli spazi destinati allo stallo erano nell’ala ovest dell’edificio con entrata dall’attuale via Filzi. Il grande spazio voltato sorretto da due slanciate colonne doriche cinquecentesche, una volta adibito al ricovero dei cavalli, è oggi la cantina privata della famiglia Zanolli. Nella sala centrale della pizzeria Corona Due, al piano terra dell’albergo, campeggia un bell’affresco con scene di banchetto del pittore Alfredo Cappello di Bolzano realizzato nei primi anni ottanta del XX secolo. In collaborazione con: ASSOCIAZIONE CULTURALE LAVISANA avisio grafiche ȐɰȵɄȃǸȽȇǸȨȹɉȐɑȨǸȵȐ