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Emanuela Bramati, Marinella Molinari
GeoClick1
E-Book di Geografia
per la scuola secondaria di primo grado
Volume 1
© Garamond 2009
Tutti i diritti riservati
Via Tevere, 21 Roma
Prima edizione
Cod. ISBN
Volume 1
978_88_86180_51_1
GeoClick1
Sezione 1 - Unità 1
Gli strumenti della geografia
Gli strumenti della geografia consentono
l’orientamento nello spazio mediante vari punti di
riferimento occasionali e convenzionali, permettono la
conoscenza e la rappresentazione del territorio e la
localizzazione di qualsiasi punto della superficie
terrestre.
™ Unità 1 Orientarsi nello spazio
™ Unità 2 Rappresentare la Terra
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Emanuela Bramati - Marinella Molinari
© Garamond 2009
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Sezione 1 Unità 1
Orientarsi nello spazio
OBIETTIVI
PREREQUISITI
™ Leggere e comprendere
un testo geografico
™ Conoscere e distinguere i
vari punti di riferimento
™ Conoscere i principali
concetti topologici
™ Orientarsi utilizzando
sistemi convenzionali di
riferimento
™ Conoscere alcuni
strumenti per orientarsi
I punti di riferimento
I punti di riferimento occasionali
In ogni momento della giornata e nelle attività più comuni ci capita di
muoverci e di doverci orientare. Questo significa sapere in quale luogo ci
troviamo, dov’è il luogo che vogliamo raggiungere, qual è la strada migliore
per farlo e quanto tempo impiegheremo per raggiungerlo.
Per orientarci in un luogo e per ricordare la direzione da prendere, occorre
scegliere alcuni elementi dello spazio circostante come una casa particolare,
un negozio, una certa piazza, ma anche un odore o un rumore come punti
di riferimento occasionali. In ambienti che si conoscono bene questa
operazione è compiuta senza che la persona se ne renda conto.
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Sezione 1 Unità 1
I punti di riferimento convenzionali
Se ci si trova in luoghi sconosciuti o
molto vasti si devono utilizzare
strumenti adatti, come le mappe, le
carte, la bussola, oppure si deve ricorrere
all’osservazione astronomica, cioè
guardare la posizione del Sole e delle
Stelle. Così fanno tutti coloro che devono
affrontare grandi spostamenti, come i
piloti d’aereo, i viaggiatori nel deserto, i
comandanti delle navi…
Anche tu, se vuoi andare da un amico che abita in un quartiere che non
conosci, devi chiedere indicazioni o consultare la mappa della città.
In questo caso i nomi delle vie e i numeri civici delle case ti danno precise
indicazioni e diventano punti di riferimento. Questo modo di trovare la
direzione è detto orientamento topologico e si basa su un insieme di
elementi e di segnalazioni presenti nell’ambiente in cui ci si muove.
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Sezione 1 Unità 1
I punti cardinali
Sin dall’antichità l’uomo ha osservato il movimento apparente del Sole e
ha notato che sorge sempre dalla stessa parte, a oriente e tramonta dal lato
opposto, a occidente.
I termini oriente e occidente derivano
dal latino:
ORIENTE Æ solem orientem, ovvero
sole nascente
OCCIDENTE Æ solem occidentem,
ovvero sole morente
Dal latino derivano anche i termini
meridione e settentrione:
MERIDIONE Æ meridiem, mezzogiorno cioè il punto nel cielo ove si vede
il sole a mezzogiorno
SETTENTRIONE Æ septem triones,
“I sette tori da traino”, cioè
l’espressione con cui i Romani erano soliti chiamare le sette stelle che
formano la costellazione dell’Orsa Maggiore indicante l’ultima direzione
verso la quale è possibile muoversi.
Per sapere esattamente dove ci si trova sono stati identificati questi quattro
punti fondamentali da prendere come riferimento, i punti cardinali, i
punti cioè che servono da “cardine”, fondamentali per l’orientamento.
I punti cardinali sono chiamati in diversi modi:
EST
ORIENTE
LEVANTE
OVEST
OCCIDENTE
PONENTE
SUD
MEZZOGIORNO
MERIDIONE
NORD
MEZZANOTTE
SETTENTRIONE
I termini nord, sud, est ed ovest si trovano anche nella mitologia norrena:
secondo il mito della creazione, all'inizio del tempo furono posti quattro nani
che reggevano la volta celeste ai quattro angoli del mondo, i loro nomi
erano: Norðri, Suðri, Austri e Vestri.
Con mitologia norrena ci si riferisce alle credenze religiose pre-cristiane e alle
leggende dei popoli scandinavi.
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Sezione 1 Unità 1
Ci sono anche quattro punti che indicano le posizioni intermedie: nordest, sud-est, nord-ovest, sud-ovest. Queste posizioni possono essere indicate
o con una sigla formata dalle varie iniziali delle parole componenti il loro
nome (ad esempio, S per sud, NE per nord-est), oppure in gradi angolari
rispetto al Nord (anche detto Azimut). Un tempo nel linguaggio militare,
la denominazione dei punti cardinali era paragonata ad un orologio: il nord
veniva chiamato ore 12, l’ovest ore 9, il sud ore 6 e l’est ore 3.
sistema.
In tutte le carte che rappresentano la
superficie terrestre, i punti cardinali
sono sempre nella stessa posizione: il
nord in alto, il sud in basso, l’ovest a
sinistra e l’est a destra.
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Sezione 1 Unità 1
La rosa dei venti
I quattro punti cardinali e quelli intermedi corrispondono alla direzione
dei venti: da nord (N) proviene la tramontana; da nord-est (NE) il grecale;
da est (E) il levante; da sud-est (SE) lo scirocco; da sud (S) l’austro; da sudovest (SO) il libeccio; da ovest (O) il ponente; da nord-ovest (NO) il
maestrale. Per questo motivo la rappresentazione dei quattro punti cardinali
e di quelli intermedi è chiamata rosa dei venti.
Che cos’è il vento?
Il vento è uno dei fenomeni
meteorologici più importanti
assieme alla temperatura, alla
pressione
atmosferica
ed
all’umidità dell’aria.
Il vento è lo spostamento di una
massa d’aria da una zona dove
la pressione atmosferica è
maggiore ad una dove è
minore.
La
velocità
di
spostamento, e quindi la
velocità del vento, sarà tanto
più elevata quanto più rapida
sarà
la
variazione
della
pressione atmosferica. Questa
variazione si chiama gradiente
barico.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 2
Tanti modi per orientarsi
Esistono molte tecniche per orientarsi all’interno di una superficie non
conosciuta: in genere ci si orienta individuando la posizione del Nord.
Orientarsi di giorno
Quando il cielo è sereno, per orientarci di giorno è sufficiente prendere
come punto di riferimento la posizione del Sole. È un metodo
approssimativo, ma se a mezzogiorno ci si volta nella direzione del sole,
davanti a noi avremo il sud, alle spalle il nord, a destra l’ovest e a sinistra
l’est.
Orientarsi con un bastoncino
Possiamo orientarci anche con un semplice bastoncino.
Lo si pianta al suolo inclinandolo in modo che non proietti nessuna ombra
(es. a mezzogiorno sarà praticamente perpendicolare al terreno). Si
aspettano una ventina di minuti, in modo che il sole si sposti: l’ombra
proiettata punta sempre ad est.
Orientarsi con le piante
Quando il cielo è nuvoloso e ci troviamo in
un bosco, possiamo orientarci osservando
attentamente il tronco degli alberi.
Solitamente la parte esposta a nord è quella
ricoperta da uno strato di muschio, perché
non è mai raggiunta dai raggi del Sole.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 2
Orientarsi con la neve
In alta montagna possiamo scoprire la direzione del nord/est osservando
dove la neve è in maggiore quantità.
Orientarsi di notte
Di notte, quando il cielo è sereno, ci si può orientare cercando la Stella
Polare che indica il nord. La Stella Polare appartiene alla Costellazione
dell’Orsa Minore, detta anche Piccolo carro. Per individuarla ci si basa sulla
posizione della Costellazione dell'Orsa Maggiore o Grande carro, perché è
formata da stelle più luminose e quindi più visibili.
Cinque volte la distanza tra le due stelle
guida
Le due stelle guida
Per individuare la Stella Polare occorre
immaginare una linea che congiunge le
due stelle anteriori del Grande carro,
prolungarla dalla parte dove si trova il
timone del Piccolo carro, fino a una
distanza di 5 volte la distanza tra le due
stelle e ci si troverà sulla Stella Polare.
Come si può osservare dall’immagine l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono
formate da sette stelle: quattro formano un quadrilatero, il carro, mentre le
altre tre formano il timone. A causa del ruolo che hanno queste due stelle
per localizzare la Stella Polare, esse sono chiamate le guide.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 3
Gli strumenti per l’orientamento
La bussola
La bussola è uno strumento per la localizzazione dei
punti cardinali: è provvisto di un ago calamitato
che ha la proprietà di dirigersi sempre verso nord.
L'invenzione della bussola si attribuisce ai Cinesi e ai
Vichinghi. Essi scoprirono il campo magnetico
terrestre e lo usarono come forma di spettacolo:
venivano lanciate casualmente delle frecce
magnetizzate che “magicamente” si allineavano
verso nord, divertendo ed impressionando gli spettatori.
Tuttavia l’attribuzione dell’invenzione della bussola è controversa: infatti
alcuni storici considerano Flavio Gioia, navigatore italiano vissuto nel XIV
secolo, l’inventore della bussola.
La bussola ha la forma di una scatoletta rotonda, sul cui fondo è disegnata la
rosa dei venti, al centro viene fissato un ago libero di ruotare che si dispone
sempre nella direzione del nord: una volta conosciuta la posizione del nord,
identificare gli altri punti è facilissimo!!
Perché l’ago della bussola segna
sempre il nord?
Costruiamo una bussola
Costruiamo una semplice bussola.
Se qualche volta hai giocato con
due calamite, ti sarai accorto della
forza che esse sprigionano. Tra loro
si attraggono, ma se avvicinate in
modo diverso, si respingono,
oppure si rigirano per attrarsi di
nuovo. L’ago della bussola è una
calamita.
L’altra calamita che esercita la
forza è la Terra, il nostro pianeta
infatti è un grosso magnete, con i
due poli vicini a quelli geografici.
L’ago della bussola dunque si
adatta al campo magnetico
terrestre, indicandoci il Nord.
Questo purtroppo non coincide
esattamente
con
il
Nord
geografico, quindi l’indicazione
della bussola non è proprio precisa,
ma approssimativa.
Materiale occorrente:
una bacinella piena d'acqua
una calamita
un ago da cucito
un tappo di sughero
Prendi una bacinella e riempila
d’acqua, strofina per bene la punta
dell’ago sulla calamita.
Taglia un cerchio dal tappo di
sughero,
fallo
galleggiare
nell’acqua e appoggia sopra l’ago.
L’ago si orienta nella direzione
Nord.
Prova a girare la bacinella e
osserva come si comporta l’ago.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 3
Il navigatore satellitare
Il navigatore satellitare utilizza il sistema satellitare globale di
navigazione (Global Position System, GPS) per la localizzazione geospaziale a copertura globale ed è gestito dal Dipartimento di difesa
statunitense.
Nelle intenzioni iniziali era destinato a fornire ai sommergibili USA un
sistema di navigazione preciso a copertura mondiale, solo in un secondo
momento viene utilizzato per scopi civili.
Fino al maggio del 2000 il segnale per uso civile veniva degradato per ridurre
la precisione, consentendo localizzazioni nell’ordine dei 100- 150 metri. Da
quella data un decreto del Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton annulla
questo limite, consentendo una precisione nell’ordine dei 10 metri.
L’ Unione Europea ha in progetto il completamento di una propria rete di
satelliti (Progetto Galileo) per scopi civili, questo consentirà stabilità e
continuità del servizio.
I sistemi di navigazione attuali non sono più soltanto semplici navigatori
satellitari, ma stanno diventando dei veri e propri “assistenti”, capaci di
migliorare la qualità della vita a bordo dell’automobile e la sicurezza di
marcia. Per esempio il navigatore può visualizzare in tempo reale le notizie
sul traffico o avvertire l’autista quando supera i limiti di velocità.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 4
La gara di corsa di orientamento
Orienteering o sport dei boschi
L'Orienteering o sport dei boschi è nato nei paesi scandinavi e consiste
nell’effettuare un percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo
chiamati lanterne, con l’aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina
topografica molto dettagliata che contiene particolari del luogo da
percorrere.
Luogo di svolgimento della gara sono i boschi, ma possono essere utilizzati
gli ambienti naturali in generale, a volte si gareggia
persino nei centri storici delle città.
Simbolo ufficiale dell’orienteering
La lanterna è il punto di controllo, munito di punzone o chip elettronico;
testimonia il passaggio del concorrente ed è dotata di un
codice identificativo che verifica la correttezza del
passaggio.
L'organizzazione ora viene facilitata da strumenti
informatici di ampia diffusione: computer portatile
con software specifico per la corsa di orientamento,
lettore al traguardo e stampante. L'utilizzo di Internet
consente inoltre agli appassionati di far circolare con
efficacia tutte le informazione del settore, senza dover
dipendere dai circuiti mediatici tradizionali.
In Italia questo sport è arrivato con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi,
ma dal 1982 esiste la F.I.S.O, Federazione Italiana Sport Orientamento, che
organizza le gare sul territorio nazionale.
A Venezia, la seconda domenica di novembre di ogni anno, viene
organizzata una corsa di orientamento urbano tra le più appassionanti del
mondo.
Ora collegati al sito:
http://digilander.libero.it/sussidi.didattici/nordsud/nordsud.html
esercitati in attività di orientamento.
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
Rappresentare la Terra
PREREQUISITI
OBIETTIVI
™ Leggere e comprendere
un testo geografico
™ Leggere una carta
geografica
™ Conoscere i punti
cardinali
™ Localizzare un punto su
una carta geografica
™ Orientarsi su un reticolo
cartesiano
™ Conoscere alcuni sistemi
di rappresentazione
moderni
™ Conoscere le misure
angolari
La cartografia
La cartografia è la scienza che si occupa di rappresentare il territorio.
La costruzione di una carta geografica comporta una serie di operazioni
complesse. Fondamentale è il rilevamento della superficie considerata e degli
elementi che la caratterizzano. Oggi le immagini satellitari forniscono un
contributo notevole alla costruzione di una carta geografica: da esse è possibile
ricavare dati di estrema precisione.
La riduzione in scala
Fin dall’antichità l’uomo ha cercato
di riprodurre la Terra nel modo più
fedele
e
preciso
possibile.
Naturalmente non è possibile
rappresentare la superficie della
Terra a grandezza naturale, occorre
necessariamente
rimpicciolirla.
Ridurre
in
scala
significa
rimpicciolire la realtà per poterla
rappresentare
sulle
carte
geografiche.
Quando, per esempio, leggiamo su
una carta geografica 1:10 000 (uno a
diecimila) significa che le misure
reali sono state ridotte di 10 000
volte: 1 centimetro della carta
equivale a 10 000 centimetri nella
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
realtà. Più grande è la scala di riduzione, maggiore è il territorio
rappresentato, ma maggiori sono i particolari che vanno persi.
Tutte le carte geografiche riportano la scala di riduzione, che può essere
indicata in due modi diversi:
- la scala numerica, rappresentata da due numeri: 1:10 000, 1:1 000 000,
1:1 000 000, ecc;
- la scala grafica, formata da una linea suddivisa in segmenti, ognuno dei
quali corrisponde a una determinata distanza nella realtà.
Collegandoti al sito:
http://www.matematicamente.it/video_lezioni/seconda_media:_aritmetica
/riduzioni_in_scala_200808023548/ puoi guardare un video molto
interessante che ti spiega la riduzione in scala.
I simboli e la legenda
Le carte geografiche forniscono le informazioni sul territorio che
rappresentano mediante dei simboli convenzionali, che sono stati
accettati da tutti i cartografi e si ritrovano su tutte le carte del mondo.
Per interpretarli correttamente occorre fare riferimento alla legenda, che si
trova solitamente in un angolo della carta e che spiega il significato dei
diversi segni utilizzati. C’è, per esempio, il simbolo che indica una ferrovia,
una città, un’autostrada, un aeroporto, ecc. Altri simboli convenzionali
sono i colori: il verde per le pianure, il marrone per le montagne, il giallo
per le colline, l’azzurro per i mari, i laghi e i fiumi.
Le curve di livello
Per rappresentare i rilievi e le profondità marine, oltre all’impiego di varie
gradazioni di marrone e azzurro, vengono utilizzate le curve di livello,
che consentono un maggior grado di precisione. È come se le montagne e le
profondità marine venissero tagliate a fette orizzontali, ad esempio ogni 100
o 1000 metri. La linea di contorno di ogni taglio viene chiamata curva di
livello. Spesso, per facilitare la lettura, si utilizzano anche i colori, diversi a
seconda delle quote, e le ombreggiature. Le linee che riguardano le
montagne sono chiamate isoipse (dal greco “di uguale altezza”), quelle che
riguardano il mare isòbate (dal greco “di uguale profondità”).
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
Vari tipi di carte
Esistono vari tipi di carte, in base alla scala e in base al contenuto.
Secondo la scala che viene usata le carte si distinguono in:
piante o mappe: la scala non supera il rapporto di 1 : 10 000; la
rappresentazione è molto dettagliata e riguarda, per esempio, un quartiere
di una città (pianta) o una proprietà rurale (mappa);
carte topografiche: la scala è compresa tra 1 : 10 000 e 1 : 150 000; le aree
rappresentate sono limitate e ricche di particolari (monumenti, palazzi,
ospedali, ecc);
carte corografiche: la scala è compresa tra 1 : 150 000 e 1 : 1 000 000; la
zona rappresentata è molto estesa, per esempio, una regione dell’Italia;
carte geografiche: la scala è compresa tra 1 : 1 000 000 e 1 : 50 000 000;
rappresentano aree della Terra molto estese, come uno stato o un
continente.
La carta che rappresenta l’intera superficie della Terra si chiama
planisfero.
Secondo il contenuto, ovvero secondo il tipo di informazioni che
forniscono, le carte vengono classificate in: carte fisiche, politiche e
tematiche.
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Le carte fisiche mettono in
evidenza la morfologia del
territorio: le montagne, le
pianure, i fiumi, i laghi, i mari,
ossia tutti gli elementi naturali.
Esse specificano anche l’altezza
delle montagne, la lunghezza
dei
corsi
d’acqua
e
la
profondità del mare.
Come già sai le carte che
rappresentano
il
territorio
utilizzano anche i colori nelle
loro diverse gradazioni: le
montagne più alte sono
colorate in marrone scuro che
si schiarisce progressivamente
man mano che l’altitudine
diminuisce;
lo
stesso
procedimento viene usato per i
mari,
colorati
dal
blu
all’azzurro.
Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
CARTE DEL PASSATO
Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di
rappresentare sulla carta i confini del
mondo conosciuto. Le cartine rispecchiano
quindi le conoscenze geografiche e
astronomiche
del
tempo
a
cui
appartengono.
Ci sono carte geografiche antiche che
rappresentano il mondo come un grande
piatto rotondo, altre che mostrano
solamente una porzione di terra o di mare.
Inoltre le carte geografiche non sono
sempre state orientate come avviene
adesso:
gli
Arabi,
per
esempio,
rappresentavano il territorio con il sud in
alto.
Le carte politiche indicano i
confini degli stati, delle regioni,
le capitali, i capoluoghi di
regione e di provincia e gli altri
centri abitati. Solitamente la
carte politiche indicano anche
le
principali
vie
di
comunicazione.
Le carte tematiche illustrano
un fenomeno o un aspetto
particolare del territorio che il
geografo vuole mettere in
evidenza. Possono riguardare
sia la natura del territorio (il
clima, la vegetazione, le aree
sismiche, ecc.) sia la vita della
popolazione (la distribuzione
delle lingue e dei dialetti, le
comunicazioni, il commercio,
il turismo, ecc).
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
Fra le carte tematiche vi sono: le carte stradali, che danno informazioni
sulla rete di strade, autostrade e ferrovie; le carte nautiche, che indicano la
profondità dei mari e la presenza di ostacoli per la navigazione (per esempio
gli scogli); le carte aeronautiche, che
indicano i percorsi che gli aerei devono
compiere per spostarsi da un luogo
all’altro.
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 2
Localizzare un punto su una carta
Meridiani e paralleli
Sulle carte geografiche sono
tracciate delle linee immaginarie
che permettono di localizzare un
punto qualsiasi della superficie
terrestre,
individuandone
la
posizione esatta. Sono linee curve,
perché la Terra è rotonda, e sono
chiamate meridiani e paralleli.
I meridiani sono circonferenze
immaginarie che passano per il
Polo Nord e per il Polo Sud e
dividono il globo in 360 “spicchi”
uguali; hanno come punto di
riferimento l’asse di rotazione
terrestre. Il meridiano fondamentale, chiamato meridiano 0, è quello che
passa per Greenwich, una località vicino a Londra, sede di un importante
osservatorio astronomico.
I paralleli sono circonferenze immaginarie che si ottengono tagliando il
globo terrestre con piani paralleli tra loro, perpendicolari all’asse di
rotazione. Hanno come punto di riferimento l’Equatore terrestre, cioè la
linea che coincide con la massima circonferenza della Terra e la loro misura
diminuisce man mano che ci si avvicina ai Poli.
I paralleli che si possono tracciare sul globo sono infiniti, ma i geografi
hanno fissato 89 paralleli dall’Equatore verso il Polo Nord e 89 paralleli
dall’Equatore verso il Polo Sud. Il novantesimo parallelo coincide con il
Polo. Meridiani e paralleli avvolgono dunque il globo con una rete
immaginaria di linee perpendicolari tra loro. Questa rete prende il nome di
reticolo geografico.
L’EQUATORE
L’Equatore, chiamato anche parallelo 0, divide il globo terrestre in emisfero
settentrionale o boreale ed emisfero meridionale o australe. Oltre
all’Equatore i geografi hanno indicato altri quattro paralleli fondamentali:
nell’emisfero boreale il Tropico del Cancro e il Circolo Polare Artico,
nell’emisfero australe il Tropico del Capricorno e il Circolo Polare Antartico
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 2
Latitudine e longitudine
Come già sai, è possibile individuare la posizione esatta di un luogo
avendo come punti di riferimento i meridiani e i paralleli.
La distanza tra un punto qualsiasi della
superficie terrestre e l’Equatore prende il
nome di latitudine e si distingue in
latitudine nord, se il punto è localizzato
nell’emisfero boreale e latitudine sud, se il
punto è localizzato nell’emisfero australe.
La distanza tra un punto qualsiasi della
superficie terrestre e il meridiano di
Greenwich prende il nome di longitudine e
si distingue in longitudine est, se il punto è
localizzato a oriente rispetto al meridiano di Greenwich e longitudine ovest,
se il punto è localizzato a occidente rispetto al meridiano di Greenwich.
La misura di queste distanze è espressa in gradi e nelle relative frazioni:
ogni grado può essere diviso in 60 primi e ciascun primo in 60 secondi. I
valori della latitudine e della longitudine si chiamano coordinate
geografiche e indicano un punto preciso sulla superficie terrestre.
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
Un nuovo strumento: Internet
Attraverso la rete Internet è possibile accedere a un’enorme quantità di dati.
Internet è molto utile anche per la geografia perché è fonte di informazioni su
ogni parte del mondo e perché ci permette di visualizzare immagini satellitari,
riproduzioni tridimensionali della superficie terrestre, percorsi, mappe e disegni.
Le immagini satellitari
I sistemi di osservazione della Terra installati sui satelliti sono molto
efficaci perché forniscono una rappresentazione precisa della superficie
terrestre. Apparecchiature di telerilevamento captano le radiazioni riflesse
dai materiali presenti sulla superficie terrestre, le rielaborano e restituiscono
immagini che tengono conto anche della composizione dei materiali che
hanno originato la riflessione. Queste immagini consentono dunque di
individuare non solo le caratteristiche del terreno, ma anche le differenze di
temperatura, i nuovi giacimenti minerari, le emissioni inquinanti, ecc.
Le immagini satellitari non sono dunque delle semplici fotografie, ma ci
permettono di conoscere aspetti e caratteristiche del territorio preso
in esame. Navigando in Internet è possibile trovare cataloghi molto vasti di
immagini satellitari; alcuni comprendono più riprese di uno stesso luogo
effettuate in periodi diversi: in questo modo è possibile scoprire i
cambiamenti avvenuti in una determinata zona.
Puoi sfogliare un ricchissimo catalogo di immagini satellitari collegandoti e
registrandoti a: www.eduspace.esa.int
Google Earth
Google Earth è un sistema che permette la navigazione virtuale tra
tutte le località e gli ambienti del mondo e che visualizza immagini
satellitari, mappe, percorsi e riproduzioni tridimensionali della superficie
terrestre. Si scarica gratuitamente dal sito http://earth.google.it/ e lo si
installa sul proprio PC. Dalla schermata iniziale, che mostra tutta la Terra, si
possono visualizzare le località desiderate digitando il nome o le
coordinate geografiche nell’apposito campo. Si possono effettuare anche
navigazioni interattive cliccando su alcuni comandi posti nella barra
laterale e ottenere ingrandimenti di aree, agendo con il mouse sulla
schermata, in modo da osservare la superficie terrestre più dettagliatamente.
Possono essere attivate visualizzazioni di confini, nomi di località, elementi
geografici e indicazioni turistiche. Le località visitate possono essere
salvate e condivise con altri utenti.
Google Earth offre anche la possibilità di visualizzare un percorso e di
stampare le indicazioni; è in continua espansione e viene aggiornato dagli
stessi utenti che possono contribuire ad arricchire il sistema inserendo
disegni, fotografie e informazioni turistiche.
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Sezione 1, Unità 2, Capitolo 1
HAI IMPARATO CHE…
™ esistono vari punti di riferimento
™ vi sono modi diversi per orientarsi
™ la bussola e il navigatore satellitare sono strumenti
utili all’orientamento
™ esistono vari tipi di carte geografiche
™ le coordinate geografiche permettono di localizzare
un punto qualsiasi della superficie terrestre
™ Internet è un valido aiuto sia per l’orientamento sia
per la rappresentazione
NOTE
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