I punti cardinali

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I punti cardinali
Sin dall’antichità l’uomo ha osservato il movimento apparente del Sole e
ha notato che sorge sempre dalla stessa parte, a oriente e tramonta dal lato
opposto, a occidente.
I termini oriente e occidente derivano
dal latino:
ORIENTE ! solem orientem, ovvero
sole nascente
OCCIDENTE ! solem occidentem,
ovvero sole morente
Dal latino derivano anche i termini
meridione e settentrione:
MERIDIONE ! meridiem, mezzogiorno cioè il punto nel cielo ove si vede
il sole a mezzogiorno
SETTENTRIONE ! septem triones,
“I sette tori da traino”, cioè
l’espressione con cui i Romani erano soliti chiamare le sette stelle che
formano la costellazione dell’Orsa Maggiore indicante l’ultima direzione
verso la quale è possibile muoversi.
Per sapere esattamente dove ci si trova sono stati identificati questi quattro
punti fondamentali da prendere come riferimento, i punti cardinali, i
punti cioè che servono da “cardine”, fondamentali per l’orientamento.
I punti cardinali sono chiamati in diversi modi:
EST
ORIENTE
LEVANTE
OVEST
OCCIDENTE
PONENTE
SUD
MEZZOGIORNO
MERIDIONE
NORD
MEZZANOTTE
SETTENTRIONE
I termini nord, sud, est ed ovest si trovano anche nella mitologia norrena:
secondo il mito della creazione, all'inizio del tempo furono posti quattro nani
che reggevano la volta celeste ai quattro angoli del mondo, i loro nomi
erano: Norðri, Suðri, Austri e Vestri.
Con mitologia norrena ci si riferisce alle credenze religiose pre-cristiane e alle
leggende dei popoli scandinavi.
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Emanuela Bramati - Marinella Molinari
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Ci sono anche quattro punti che indicano le posizioni intermedie: nordest, sud-est, nord-ovest, sud-ovest. Queste posizioni possono essere indicate
o con una sigla formata dalle varie iniziali delle parole componenti il loro
nome (ad esempio, S per sud, NE per nord-est), oppure in gradi angolari
rispetto al Nord (anche detto Azimut). Un tempo nel linguaggio militare,
la denominazione dei punti cardinali era paragonata ad un orologio: il nord
veniva chiamato ore 12, l’ovest ore 9, il sud ore 6 e l’est ore 3.
sistema.
In tutte le carte che rappresentano la
superficie terrestre, i punti cardinali
sono sempre nella stessa posizione: il
nord in alto, il sud in basso, l’ovest a
sinistra e l’est a destra.
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La rosa dei venti
I quattro punti cardinali e quelli intermedi corrispondono alla direzione
dei venti: da nord (N) proviene la tramontana; da nord-est (NE) il grecale;
da est (E) il levante; da sud-est (SE) lo scirocco; da sud (S) l’austro; da sudovest (SO) il libeccio; da ovest (O) il ponente; da nord-ovest (NO) il
maestrale. Per questo motivo la rappresentazione dei quattro punti cardinali
e di quelli intermedi è chiamata rosa dei venti.
Che cos’è il vento?
Il vento è uno dei fenomeni
meteorologici più importanti
assieme alla temperatura, alla
pressione
atmosferica
ed
all’umidità dell’aria.
Il vento è lo spostamento di una
massa d’aria da una zona dove
la pressione atmosferica è
maggiore ad una dove è
minore.
La
velocità
di
spostamento, e quindi la
velocità del vento, sarà tanto
più elevata quanto più rapida
sarà
la
variazione
della
pressione atmosferica. Questa
variazione si chiama gradiente
barico.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 2
Tanti modi per orientarsi
Esistono molte tecniche per orientarsi all’interno di una superficie non
conosciuta: in genere ci si orienta individuando la posizione del Nord.
Orientarsi di giorno
Quando il cielo è sereno, per orientarci di giorno è sufficiente prendere
come punto di riferimento la posizione del Sole. È un metodo
approssimativo, ma se a mezzogiorno ci si volta nella direzione del sole,
davanti a noi avremo il sud, alle spalle il nord, a destra l’ovest e a sinistra
l’est.
Orientarsi con un bastoncino
Possiamo orientarci anche con un semplice bastoncino.
Lo si pianta al suolo inclinandolo in modo che non proietti nessuna ombra
(es. a mezzogiorno sarà praticamente perpendicolare al terreno). Si
aspettano una ventina di minuti, in modo che il sole si sposti: l’ombra
proiettata punta sempre ad est.
Orientarsi con le piante
Quando il cielo è nuvoloso e ci troviamo in
un bosco, possiamo orientarci osservando
attentamente il tronco degli alberi.
Solitamente la parte esposta a nord è quella
ricoperta da uno strato di muschio, perché
non è mai raggiunta dai raggi del Sole.
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Sezione 1, Unità 1, Capitolo 2
Orientarsi con la neve
In alta montagna possiamo scoprire la direzione del nord/est osservando
dove la neve è in maggiore quantità.
Orientarsi di notte
Di notte, quando il cielo è sereno, ci si può orientare cercando la Stella
Polare che indica il nord. La Stella Polare appartiene alla Costellazione
dell’Orsa Minore, detta anche Piccolo carro. Per individuarla ci si basa sulla
posizione della Costellazione dell'Orsa Maggiore o Grande carro, perché è
formata da stelle più luminose e quindi più visibili.
Cinque volte la distanza tra le due stelle
guida
Le due stelle guida
Per individuare la Stella Polare occorre
immaginare una linea che congiunge le
due stelle anteriori del Grande carro,
prolungarla dalla parte dove si trova il
timone del Piccolo carro, fino a una
distanza di 5 volte la distanza tra le due
stelle e ci si troverà sulla Stella Polare.
Come si può osservare dall’immagine l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono
formate da sette stelle: quattro formano un quadrilatero, il carro, mentre le
altre tre formano il timone. A causa del ruolo che hanno queste due stelle
per localizzare la Stella Polare, esse sono chiamate le guide.
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