GeoClick1 Sezione 1 Unità 1 I punti cardinali Sin dall’antichità l’uomo ha osservato il movimento apparente del Sole e ha notato che sorge sempre dalla stessa parte, a oriente e tramonta dal lato opposto, a occidente. I termini oriente e occidente derivano dal latino: ORIENTE ! solem orientem, ovvero sole nascente OCCIDENTE ! solem occidentem, ovvero sole morente Dal latino derivano anche i termini meridione e settentrione: MERIDIONE ! meridiem, mezzogiorno cioè il punto nel cielo ove si vede il sole a mezzogiorno SETTENTRIONE ! septem triones, “I sette tori da traino”, cioè l’espressione con cui i Romani erano soliti chiamare le sette stelle che formano la costellazione dell’Orsa Maggiore indicante l’ultima direzione verso la quale è possibile muoversi. Per sapere esattamente dove ci si trova sono stati identificati questi quattro punti fondamentali da prendere come riferimento, i punti cardinali, i punti cioè che servono da “cardine”, fondamentali per l’orientamento. I punti cardinali sono chiamati in diversi modi: EST ORIENTE LEVANTE OVEST OCCIDENTE PONENTE SUD MEZZOGIORNO MERIDIONE NORD MEZZANOTTE SETTENTRIONE I termini nord, sud, est ed ovest si trovano anche nella mitologia norrena: secondo il mito della creazione, all'inizio del tempo furono posti quattro nani che reggevano la volta celeste ai quattro angoli del mondo, i loro nomi erano: Norðri, Suðri, Austri e Vestri. Con mitologia norrena ci si riferisce alle credenze religiose pre-cristiane e alle leggende dei popoli scandinavi. 7 Emanuela Bramati - Marinella Molinari © Garamond 2009 GeoClick1 Sezione 1 Unità 1 Ci sono anche quattro punti che indicano le posizioni intermedie: nordest, sud-est, nord-ovest, sud-ovest. Queste posizioni possono essere indicate o con una sigla formata dalle varie iniziali delle parole componenti il loro nome (ad esempio, S per sud, NE per nord-est), oppure in gradi angolari rispetto al Nord (anche detto Azimut). Un tempo nel linguaggio militare, la denominazione dei punti cardinali era paragonata ad un orologio: il nord veniva chiamato ore 12, l’ovest ore 9, il sud ore 6 e l’est ore 3. sistema. In tutte le carte che rappresentano la superficie terrestre, i punti cardinali sono sempre nella stessa posizione: il nord in alto, il sud in basso, l’ovest a sinistra e l’est a destra. 8 Emanuela Bramati - Marinella Molinari © Garamond 2009 GeoClick1 Sezione 1 Unità 1 La rosa dei venti I quattro punti cardinali e quelli intermedi corrispondono alla direzione dei venti: da nord (N) proviene la tramontana; da nord-est (NE) il grecale; da est (E) il levante; da sud-est (SE) lo scirocco; da sud (S) l’austro; da sudovest (SO) il libeccio; da ovest (O) il ponente; da nord-ovest (NO) il maestrale. Per questo motivo la rappresentazione dei quattro punti cardinali e di quelli intermedi è chiamata rosa dei venti. Che cos’è il vento? Il vento è uno dei fenomeni meteorologici più importanti assieme alla temperatura, alla pressione atmosferica ed all’umidità dell’aria. Il vento è lo spostamento di una massa d’aria da una zona dove la pressione atmosferica è maggiore ad una dove è minore. La velocità di spostamento, e quindi la velocità del vento, sarà tanto più elevata quanto più rapida sarà la variazione della pressione atmosferica. Questa variazione si chiama gradiente barico. 9 Emanuela Bramati - Marinella Molinari © Garamond 2009 GeoClick1 Sezione 1, Unità 1, Capitolo 2 Tanti modi per orientarsi Esistono molte tecniche per orientarsi all’interno di una superficie non conosciuta: in genere ci si orienta individuando la posizione del Nord. Orientarsi di giorno Quando il cielo è sereno, per orientarci di giorno è sufficiente prendere come punto di riferimento la posizione del Sole. È un metodo approssimativo, ma se a mezzogiorno ci si volta nella direzione del sole, davanti a noi avremo il sud, alle spalle il nord, a destra l’ovest e a sinistra l’est. Orientarsi con un bastoncino Possiamo orientarci anche con un semplice bastoncino. Lo si pianta al suolo inclinandolo in modo che non proietti nessuna ombra (es. a mezzogiorno sarà praticamente perpendicolare al terreno). Si aspettano una ventina di minuti, in modo che il sole si sposti: l’ombra proiettata punta sempre ad est. Orientarsi con le piante Quando il cielo è nuvoloso e ci troviamo in un bosco, possiamo orientarci osservando attentamente il tronco degli alberi. Solitamente la parte esposta a nord è quella ricoperta da uno strato di muschio, perché non è mai raggiunta dai raggi del Sole. 10 Emanuela Bramati - Marinella Molinari © Garamond 2009 GeoClick1 Sezione 1, Unità 1, Capitolo 2 Orientarsi con la neve In alta montagna possiamo scoprire la direzione del nord/est osservando dove la neve è in maggiore quantità. Orientarsi di notte Di notte, quando il cielo è sereno, ci si può orientare cercando la Stella Polare che indica il nord. La Stella Polare appartiene alla Costellazione dell’Orsa Minore, detta anche Piccolo carro. Per individuarla ci si basa sulla posizione della Costellazione dell'Orsa Maggiore o Grande carro, perché è formata da stelle più luminose e quindi più visibili. Cinque volte la distanza tra le due stelle guida Le due stelle guida Per individuare la Stella Polare occorre immaginare una linea che congiunge le due stelle anteriori del Grande carro, prolungarla dalla parte dove si trova il timone del Piccolo carro, fino a una distanza di 5 volte la distanza tra le due stelle e ci si troverà sulla Stella Polare. Come si può osservare dall’immagine l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono formate da sette stelle: quattro formano un quadrilatero, il carro, mentre le altre tre formano il timone. A causa del ruolo che hanno queste due stelle per localizzare la Stella Polare, esse sono chiamate le guide. 11 Emanuela Bramati - Marinella Molinari © Garamond 2009