Per non dimenticare 27 gennaio 2016 Dal racconto “ La bambina del treno “ alla poesia… Classe 3 B Scuola Primaria “ Don Milani “ A.s. 2015/2016 Ins.te: Beatrice Menegatti Come abbiamo lavorato…… L’ anno precedente abbiamo letto la storia , proprio adatta a noi bambini e parlato per la prima volta di questa giornata così importante nella storia del mondo. Quest’ anno invece, dopo aver riletto “ La bambina del Treno “ di Lorenza Farina e Manuela Simoncelli , edizione Paoline 2010. Ci siamo improvvisati poeti. IN CHE MODO? Attraverso una serie di frasi estrapolate dal racconto, che piu’ ci hanno colpito, ogni coppia ha scelto, a piacere , le frasi che toccavano maggiormente i suoi cuori, per creare la poesia. Auschwitz: quel nome impaurì tutti Gente arresa Gente impaurita Gente accalcata Gente sfinita Gente affamata. Il treno andava verso est, con i vagoni chiusi, Gente immobile Gente in fila, Gente stretta La speranza è racchiusa nel cuore di Jarek. Paura ,è il sentimento che raggela il cuore della bambina del treno. La mano della mamma trema Ma non dal freddo. Anna e Jarek incontrano i loro sguardi. Beatrice - Francesco P. Achille La bambina del treno Il treno andava verso Est. Stelle gialle cucite sul petto Immobili, in fila,impauriti dai soldati Tedeschi che facevano la guardia. Grossi cani al guinzaglio. I soldati tedeschi hanno portato via tutto. Il papà di Anna è stato portato via con la forza. Gente impaurita , accalcata, sfinita, affamata. Gente arresa. Dai campi di grano gli occhi di un bambino incontrano quelli della bambina del treno Dove si leggeva una fiaba terribile. Camilla - Naike Alla stazione Anna vide un treno arrivare Andava verso Est? E la madre disse: “ Anna preparati, bisogna partire! “ Tutti avevano una stella gialla cucita sul petto. Anna chiese alla mamma: “ Dov’è andato a finire papà? “ E la madre non rispose…. Ma sapeva benissimo che il papà di Anna era stato portato via con la forza. Tutti sarebbero finiti ad Auschwitz. Quel nome faceva raggelare i loro cuori. Fariba - Valentina Verso Auschwitz Auschwitz Quel nome impaurì tutti. Un fischio lacerò l’ aria, il treno andava verso Est. I soldati portarono via tutto Grossi cani al guinzaglio tengono le famiglie divise con la forza. La mamma di Anna era pallidissima Gente arresa! Da una piccola finestrella Filtrava uno spiraglio di luce la luce irraggiungibile della salvezza. Il treno frenò, sferragliando sulle rotaie. Non sapevano dove stavano andando E avevano tutti tanta paura. Jarek libero tra i campi di grano incontrò gli occhi di Anna e il suo cuore si raggelò. Francesco B. – Filippo S. In partenza Un fischio lacerò l’ aria I soldati tedeschi divisero le famiglie con la forza Il treno era diretto a Est I vagoni erano chiusi Grossi cani al guinzaglio facevano la guardia Le famiglie avevano paura anche fame e sete. Sebastiano – Filippo L. Verso l’ ignoto Auschwitz Quel nome fece impaurire tutti I soldati fanno la guardia Con gli occhi rabbiosi guardano quella gente, Tutti Sono immobili, in fila. I soldati gli hanno portato via tutto. Faranno un lungo viaggio Verso l’ ignoto Un fischio lacerò l’ aria. Il treno andava verso Est I vagoni erano chiusi Il vecchio aveva regalato un tozzo di pane alla bambina del treno, Anna. Dai campi di grano gli occhi della bambina Incontrano quelli di un bimbo Che libero Guardava con speranza quel treno. Il treno della morte che si leggeva negli occhi di Anna come un incubo terribile ! Joao – Margherita T. Una bambina di nome Anna Un giorno passò di lì un treno Andava verso Est con i vagoni chiusi Gli occhi di Anna Incontrarono quelli di Jarek nascosto tra l’ erba alta. Le guardie tedesche portarono via tutto. In quel treno c’ era una bambina di nome Anna Gli occhi di Jarek rimasero immobili Il treno era diretto ad Auschwitz quel nome impauriva tutti. Il treno ad un tratto frenò ed un fischio lacerò l’ aria. Non c’ era alcuna speranza per Anna ! Benedetta - Ginevra Ma era solo un sogno ? Auschwitz Quel nome sembrava portare verso la morte. Era come una minaccia! Molte persone impaurite. La mamma di Anna era pallidissima. Famiglie divise con la forza accalcate nei vagoni Un viaggio, sì un viaggio, verso l’ ignoto! Da una piccola finestra la luce della libertà. Gente impaurita, sfinita e affamata. L’ unico sogno era uscire da quel treno aperte le porte dei vagoni e …… sarebbe tutto finito! Ma era solo un sogno ? Quella gente aveva perso ogni speranza. Federico - Emanuele Una bambina ebrea va incontro al suo destino, ignora ciò che l’aspetta ad Auschwitz. Durante il viaggio, incontra lo sguardo di Jarek, un bambino che osserva , nascosto tra l’ erba alta i treni che passano. Potrebbe essere una bellissima giornata per giocare insieme nei campi ma qualcuno ha rubato l’ infanzia a entrambi, oscurando il sole nel cielo e la gioia nell’ anima di tante , troppe vittime di questo olocausto.