Venerdì 23 ottobre, nella prestigiosa cornice del salone dell’Antica Badia Relais Hotel si è dato il via alle attività della sezione di Ragusa dell’Ammi, Associazione mogli medici italiani, presieduta da Agata Giaquinta Iacono e della Sezione AMMI di Modica presieduta da Graziella Ruta Minauda con la conferenza sul tema: “La medicina di difesa, nuova realtà nel rapporto medico paziente, tutela per la professionalità del medico o garanzia per la salute del cittadino?”. “Si tratta di un tema molto interessante – spiega Agata Giaquinta Iacono – che, tra l’altro, si ricollega a quanto proposto dalla nostra sede nazionale per approfondire, anche a livello locale, un aspetto che merita la dovuta attenzione e che si sta sempre più sviluppando in quest’ultimo periodo. Oggi l’AMMI persegue, con molteplici e sempre più qualificate iniziative, gli scopi statutari, attenta alle problematiche che la società pone. Questo ci consente di operare attivamente, in stretta collaborazione con la classe medica, per un’educazione sanitaria ed una corretta divulgazione della medicina preventiva in favore della popolazione. In questa ottica ogni anno organizziamo una serie di incontri su argomenti di rilevante interesse scientifico oltre al tema nazionale, quello di cui ci siamo occupate con la conferenza di apertura che è stato indicato alle oltre tremila iscritte in tutta Italia”. La conferenza è stata introdotta dai saluti del Presidente dell’Ordine dei Medici Dott. Salvatore D’Amanti. Hanno preso la parola sul tema il dott. Giuseppe Iuvara e l’avvocato Monica Veninata. “La medicina difensiva- ha precisato Iuvara- riguarda tutti quegli accorgimenti superflui che il medico adotta per non essere denunciato e fra questi la prescrizione di analisi ed esami inutili, costosissimi e dannosi per la salute del paziente. Basti pensare che se a fronte di un buon esame clinico per sospetta appendicite si prescrive addirittura una TAC e che questa corrisponde per numero di radiazioni a circa 800 radiografie al torace, la salute del paziente è sempre più a rischio. Questo problema che sta compromettendo la serenità del medico e la salute del paziente deve essere più divulgato tra la popolazione attraverso varie associazione del territorio che possano farsi carico di responsabilizzare più persone possibili. Noi abbiamo l’obbligo di recuperare il rapporto medico-paziente” A dare le informazioni giuridiche sul problema è stata l’avvocato Monica Veninata che si è soffermata sui costi legati alle denunce e sui nuovi aspetti assicurativi. “L’onere probatorio- ha detto la Veninata è molto gravoso ed i medici, a causa di un’affermazione della Cassazione circa una responsabilità presente del medico, sono obbligati a tutelarsi. L’accrescersi della medicina difensiva e l’aggravarsi del carico giudiziario, hanno portato sempre più ad intervenire per arginare gli oneri dei medici. La proposta migliore attualmente è quella di risolvere il contenzioso tra medico e paziente e per esito incerto si preferisce optare per il patteggiamento onde evitare il processo, ridurre la pena e non avere riscontri di responsabilità. Altro aiuto alla riduzione della medicina difensiva- ha concluso l’ avvocato Veninata- è il rendere obbligatoria l’assicurazione per il medico”. Dal dibattito seguito alle relazioni dei professionisti in sala è emersa la conclusione che la medicina difensiva non rappresenta una tutela per nessuno. La serata ha chiuso i battenti con un cocktail offerto dall’AMMI.