Persinsala Teatro
Luciano Ugge
marzo 21, 2012
Al Teatro Leonardo di Milano Susanna Baccari e Claudio
Orlandini presentano un Amleto frizzante e ricco di trovate,
ma la prova attorale lascia perplessi.
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Una scenografia volutamente spoglia e perfettamente in linea con il teatro
elisabettiano – che si affidava alla forza immaginifica della parola per
creare interi mondi negli occhi degli spettatori; movimenti concitati e
azioni frizzanti, battute sagaci e ammiccamenti al pubblico adeguati sia
alla leggerezza shakespeariana – che sapeva coniugare linguaggio alto e
basso, scurrilità popolare e fine eufuismo senza distinzioni, come il nostro
Dante – sia all’impostazione molto fisica di Quelli di Grock; cambi di
costume a vista ben motivati e veloci; uso di musiche puntuali che fanno
da contrappunto o introducono al clima della nuova scena; una regia
spigliata e per niente intimorita dal confronto con il Bardo; trovate ironiche
che sottolineano i lati più irriverenti del testo e le sue molte incongruenze
– Amleto è infatti sia un amante sia un vendicatore poco propensi
all’azione e l’intera tragedia si regge sulla figura dell’eroe tragico e sui
suoi bellissimi monologhi.
E qui, il sincero apprezzamento per l’intero spettacolo si ferma perché è
proprio la figura del protagonista quella che convince meno. L’intero cast,
ma soprattutto Amleto, non ha fiato a sufficienza per reggere il frenetico
avvicendarsi di situazioni e la prova anche fisica alla quale è sottoposto.
Priva di un corretto uso del diaframma, la respirazione si fa corta e le grida
non posso supplire alla mancanza di fiato – spesso quando gli attori si
volgono di spalle, non si riesce letteralmente a sentire le frasi e forse
sarebbe meglio supplire con un (poco teatrale ma efficace) microfono.
Altri dubbi suscita il continuo scambio di ruoli fra gli interpreti che – pur
indicati prontamente da accenni o nominati direttamente per facilitare lo
spettatore nel riconoscimento – a volte si confondono e non si comprende
la scelta registica di far recitare alla stessa interprete, per esempio, sia il
ruolo del re/zio – poi assunto da un suo collega – sia quello di Polonio, e
così via. Non è la mancanza di un sufficiente numero di interpreti perché lo
scambio è evidente e voluto e se la motivazione è una maggiore coralità,
l’effetto che si ottiene è la frantumazione della consistenza del
personaggio e la macchinosità dell’azione – che si spezza nell’attimo
stesso in cui il pubblico deve chiedersi: “e adesso questo chi è?”
http://teatro.persinsala.it
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Luciano Ugge
marzo 21, 2012
Una messinscena, nel complesso, giovane e frizzante, ricca di trovate,
veloce e piacevole, che però non convince del tutto.
Lo spettacolo continua:
Teatro Leonardo da Vinci
Via Ampère 1, angolo piazza Leonardo da Vinci – Milano
fino a domenica 1° aprile
orari: da martedì a sabato ore 20.45 – domenica ore 16.00
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Quelli di Grock presenta:
Amleto
liberamente tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare
regia Susanna Baccari e Claudio Orlandini
con Francesco Alberici, Francesca Dipilato, Andrea Lietti, Sabrina Marforio, Sarah Paoletti, e Isabella
Perego
musiche Gipo Gurrado
disegno luci Monica Gorla
scene e costumi Maria Chiara Vitali – assistente Alice Di Nuzzo
trucco Beatrice Cammarata
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