Dentro i nuovi mercati
per crescere
PADOVA, 14 Marzo 2017
Etiopia
Collocazione Geografica
Informazioni generali
•
Nome: Repubblica federale democratica
dell'Etiopia
•
Forma istituzionale:
Repubblica Semi presidenziale federale
•
Membro del COMESA - Common Market for
Eastern & Southern Africa
•
•
Membro di ONU, Unione Africana e sede delle
maggiori Organizzazioni Internazionali
•Lingua Ufficiale: Amarico
Superficie ~ 1.100.000 km2
•Lingua commerciale: Inglese
•Capitale: Addis Abeba
Informazioni generali
Demografia
 Secondo Paese in Africa per numero di abitanti con quasi 100 milioni di
abitanti e con un tasso di crescita della popolazione che e’ tra i primi dieci
paesi del mondo.
 13 milioni di abitanti nelle aeree urbane di cui 3,5 milioni nella sola Addis
Abeba (22%) con un tasso di popolazione che cresce ad un tasso del
3.8% (uno dei piu’ veloci del continente Africano. Entro in 2020 sono
attesi circa 8 milioni di abitanti nella sola capitale.
 80% della popolazione e’ sotto i 40 anni.
 Oltre 80 etnie presenti nel paese (Oromo 34,4%, Amara 27%, Tigrini 6,8%)
 Il Cristianesimo è la religione ufficiale del paese con il 63% della popolazione di
fede cristiana, seguita dai mussulmani che rappresentano il 34% della popolazione
Perche’ Etiopia
Quadro macroeconomico
Dal 2004 ad oggi, l'Etiopia ha conosciuto alti tassi di crescita, mediamente
superiori al 10%.
Nel 2015, il Paese ha confermato una crescita economica sostenuta, stimata dal
FMI in un +8.7%, ben al di sopra rispetto ai tassi medi riscontrabili in Africa subsahariana.
Responsabili di tale crescita sono, in particolare, il settore agricolo e quello dei
servizi.
Per il 2016, il FMI stima una crescita del PIL del 8,1%.
Quadro macroeconomico
Nel 2016 e’ entrato in vigore il GTP II (2016-2020), il cui obiettivo cardine e’ la
trasformazione - entro il 2025 - dell’Etiopia in un paese a medio reddito e che prevede
di mantenere il tasso di crescita medio annuo del PIL reale del 11 %, obiettivo da
raggiungere all’interno di un ambiente macroeconomico stabile, ed allo stesso tempo
di perseguire politiche aggressive al fine di incentivare una rapida industrializzazione e
trasformazione strutturale.
Quadro macroeconomico
Fonte: Elaborazione IMF su dati della Banca Centrale
 Sebbene il settore agricolo abbia subito un calo progressivo nell’ultimo decennio, rimane uno dei pilastri fondamentali
dell’economia del paese, responsabile del 40.0% del PIL nel 2013/2014.
 La crescita del settore alberghiero e del turismo, del commercio all’ingrosso e del commercio al dettaglio insieme allo
sviluppo dei trasporti e del settore delle comunicazioni, ha contribuito ad espandere il settore dei servizi ,
responsabile di circa il 46% della crescita del PIL nel periodo di riferimento.
 In termini assoluti, le importazioni hanno raggiunto 29.4 mld $ nel 2015- un aumento del 26% rispetto all’anno
precedente, dovuto principalmente all’aumento del costo del capitale importato - contribuendo al deterioramento del
saldo commerciale, pari a 10.5 mld $ nel 2015 (19.1% del PIL).
Quadro macroeconomico
Composizione prodotti di esportazione dell'Etiopia
2,80%
2%
Composizione prodotti di importazione dell'Etiopia
Caffè
1,10%
Oro
3,80%
5%
30,60%
5,40%
Semi oleosi(sesamo,
girasole..)
Fiori
Animali vivi
6,40%
Legumi
Pelli e prodotti in pelle
11,90%
Carni
16,80%
Tessili
Fonte: Banca Centrale Etiope
Frutta e vegetali
Le principali materie prime esportate sono il
caffè (31), oro (17%), semi oleosi (12%) chat
(9%) fiori (6,40%) e legumi (5%).
Le importazioni dell’Etiopia sono essenzialmente costituite da
materie prime e prodotti intemedi (petrolio, ferro, alluminio e
acciaio) prodotti chimici e fertilizzanti, macchinari e veicoli
industriali e prodotti chimico farmaceutici.
Le opportunità per le imprese italiane
in Etiopia
Settori e progetti di rilievo
Interscambio Italia – Etiopia
Italia: principali prodotti esportati in Etiopia
(dati in migliaia di euro)
Italia
Posizione nella graduatoria clienti e fornitori
 9o paese cliente e il 4o fornitore a livello mondiale
 2° partner commerciale, 1° fornitore e 3° cliente a livello europeo
Esportazioni dell’Etiopia nel Mondo
Countries
Cina
Germania
StatiUniti
Arabia Saudita
2010
249.078
188.125
121.818
127.861
2011
265.133
307.416
135.818
147.040
2012
281.433
233.345
172.182
163.991
2013
287.000
182.219
175.970
183.611
2014
445.371
197.110
187.976
181.103
Belgio
Giappone
Israele
Gibuti
Italia
135.266
41.874
41.364
53.531
54.554
168.529
44.054
51.091
59.955
109.709
166.646
56.102
43.545
62.506
65.051
156.114
82.891
62.909
65.825
62.385
175.474
93.869
81.273
68.656
68.245
Paesi Bassi
47.972
54.285
60.370
75.811
66.563
Turchia
Corea del Sud
37.212
10.657
37.999
17.936
42.688
22.420
51.911
22.547
61.345
50.200
Yemen
Egitto
Regno Unito
34.160
9.657
34.023
39.284
18.622
49.190
43.813
25.642
37.150
49.055
36.411
33.977
48.385
45.400
38.083
42.488
25.981
21.807
15.775
15.438
1.716.708
66.709
29.900
41.574
21.321
4.072
2.171.427
53.225
29.682
33.088
20.947
9.947
2.157.321
39.265
26.748
29.754
95
27.182
2.211.983
37.489
33.913
32.694
31.298
28.383
2.580.054
Francia
India
Svizzera
Giordania
Sudan
MONDO
Principali imprese italiane presenti nel paese
1.Presenza storica di impreditori residenti che operano nel paese da piu’ di 40 anni, principalmente nei
settori commercio, costruzioni, officine meccaniche, elettromeccaniche, metalmeccaniche, calzature,
pelletteria, turismo, componentistica per autoveicoli, tipografie, falegnamerie, ristorazioni, materie plastiche,
agricoltura ed allevamentol settore delle costruzioni;
2.Grandi progetti infrastrutturali legati ai progetti idroelettrici e alla realizzazione delle grandi dighe operati
da Salini Impregilo;
PRINCIPALI IMPRESE ITALIANI PRESENTI
SETTORE
SALINI
costruzioni
IVECO
trasporti
ITALFERR
ferrovie
GRUPPO TREVI
costruzioni
MESSINA LINE
trasporti
DANIELI
industria
DRILLMEC
Oil and Gas
VARNERO
Costruzioni
ELMI
Costruzioni
CASTELLI
Ristorazione
Settori prioritari per l’italia
Export
Investimenti
- Macchinari e apparecchiature,
• Prodotti dell'agricoltura, pesca
e silvicoltura
- Costruzioni e materiali per
l'edilizia,
- alimentari e bevande,
- mobili,
- abbigliamento e calzature
- Prodotti farmaceutici
• Prodotti tessili
• Articoli in pelle (escluso
abbigliamento) e simili
• Flussi turistici
• Prodotti alimentari
Accesso al mercato
Rischio Paese
La SACE colloca l’Etiopia nella categoria OCSE 7 su 7 (dove 0
rappresenta il rischio minore e 7 il rischio maggiore)
 Rating Moodys: B1
 Rating S&P’S: B
 Rating Fitch: B
Etiopia: opportunità per le imprese italiane
ANALISI SETTORIALE DI MERCATO
TESSILE
FARMACEUTICO
INDUSTRIA
CONCIARIA
ENERGIA
RINNOVABILE
COSTRUZIONI
MINERARIO
AGRICOLTURA
MATRICE S.W.O.T.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
 basso rischio politico
 eccessiva dipendenza dalla domanda estera
 posizione geografica strategica (voli diretti con Italia)
 debolezza del quadro di integrazione
 reddito pro-capite in crescita
economica regionale
 scarso livello di corruzione
 Costi di trasporto
 Mercato di rilievo: secondo paese africano per
 Mancanza di valuta forte nel paese
numero di abitanti
 Basso costo del lavoro
 presenza di zone franche e parchi industriali
MINACCE
OPPORTUNITA’
 tensioni per la gestione delle risorse del Nilo Blu
 Strategie regionali
 vicinanza di Sudan, Somalia, Eritrea
 Infrastrutture
 Proclamazione dello Stato di Emergenza
 Diversificazione energetica
 Macchinari
 Trasferimenti di tecnologie
TANZANIA
Collocazione Geografica
Informazioni generali
•
Nome: Repubblica Unita di Tanzania
•
Forma istituzionale: Repubblica Presidenziale
•
Membro del East African Community,
Comunita’ Politico ed Economica ed
Unione Doganale con Kenya ed Uganda,
Rwanda, Burundi, Sud Sudan istituita nel
1999 e divenuta operativa nel 2005
•
Membro di ONU dal 1961, Unione Africana
•
Superficie ~ 974.000 km2
•
Lingua Ufficiale: Swaili
•
Lingua commerciale: Inglese
•
Capitale economica: Dar Es Salam,
•
Capitale Politica: Dodoma
•
Confina con Ugamda, Kenya, Rwanda, Burundi
Informazioni generali
Demografia
 Circa 52 milioni di abitanti secondo l’ultimo
censimento demografico dle 2014, e con un
tasso di crescita della popolazione del 2,7%,
 14 milioni di abitanti nelle aeree urbane di cui
circa 5 milioni nella sola capitale Dar Es
Salam (30,21%),
 44% della popolazione è al disotto dei 15
anni di età e il 52% sotto i 64 anni di età,
 Il 50% della popolazione è di fede cattolica e
il restante 50% di fede mussulmana
Tipo della popolazione
Rurale (%)
69.10 %
2014
Urbano (%)
30.90 %
2014
Quadro macroeconomico
Il Tasso di crescita annuale del PIL in Tanzania e’ stato in media del 6,69% nel
periodo 2002 - 2016, con un picco dell’11,90% nel primo trimestre del 2007 e
un minimo record di 2,60 per cento nel terzo trimestre del 2009.
Il tasso di crescita del PIL misura la variazione del valore dei beni e dei servizi
prodotti dall'economia paese durante il periodo di un anno.
Quadro macroeconomico
Il PIL della Tanzania e’ aumentato del 6,2 % nel terzo trimestre del 2016, a fronte di
un'espansione del 7,9 per cento nei mesi aprile - giugno del 2016.
La crescita è stata principalmente guidata dal settore dei trasporti, dell’industria mineraria,
delle comunicazioni e dei settori della finanza. Nel terzo trimestre del 2015, il PIL è cresciuto
del 6,3 per cento.
Quadro macroeconomico
Nel 2016 è entrato in vigore il piano di sviluppo quinquennale (2016-2020), il cui
obiettivo cardine è la trasformazione - entro il 2025 – della Tanzania in un paese a
medio reddito.
Obiettivo da raggiungere all’interno di un ambiente macroeconomico stabile per al fine
di incentivare una rapida industrializzazione del paese.
Quadro macroeconomico
L'economia del paese dipende prevalentemente dall’agricoltura, che rappresenta più di un quarto
del PIL: genera circa l'85% delle esportazioni del Paese, ed impiega circa l'80% della forza lavoro;
Il settore finanziario in Tanzania si è ampliato negli ultimi anni e le banche di proprietà straniera
rappresentano circa il 48% del totale attivo del settore bancario. La concorrenza tra le banche
commerciali estere ha portato a miglioramenti significativi in ​termini di efficienza e qualità dei
servizi finanziari, anche se i tassi di interesse sono ancora relativamente elevati, riflettendo ad alto
rischio di frode. Le recenti riforme bancarie hanno contribuito ad aumentare la crescita del settore
privato e degli investimenti.
Quadro macroeconomico
Nel 2014 la Tanzania ha esportato 6,4
miliardi di dollari e importato beni per
13 miliardi di dollari, con conseguente
saldo commerciale negativo.
Quadro macroeconomico
Composizione dell’Import e dell’Export della Tanzania
Composizione Export Tanzania
Composizione Import Tanzania
Rame
Semi oleosi
Auto
Grano
Medicinali
confezionati
Oro
Metalli Preziosi
Tabacco
Le principali materie prime esportate sono oro
(52%), tabacco (15%), Metalli preziosi (14%)
semi oleosi (10%) rame (9%)
Olio di Palma
Petrolio
Le importazioni della Tanzania sono essenzialmente
costituite da materie prime e prodotti intemedi
(petrolio), macchinari e veicoli industriali e prodotti
chimico farmaceutici e prodotti agricoli.
Quadro macroeconomico
Partner commerciali della Tanzania
Import Partners Tanzania nel 2015
UAE
7%
Kenya
7%
South Africa
8%
China
56%
India
22%
Il primo Paese per destinazione dell’export tanzano e’ l’India seguito da Cina, Giappone e Belgio.
L’import tanzano proviene essenzialmente dalla Cina e dall’India che rappresentano i partner
principali del paese africano.
Le opportunità per le imprese italiane
in Tanzania
Settori e progetti di rilievo
Italia: Posizione nella graduatoria clienti e fornitori
 23 mo paese cliente e il 4o fornitore a livello mondiale
Esportazioni della Tanzania nel Mondo
Rank Partner
1 India
2 Kenya
3 South Africa
4 China
5 Oman
6 Japan
7 Germany
8 Congo
9 Comoros
10 United Arab
Emirates
Value
$ 1.15B
$ 793.89M
$ 675.38M
$ 562.32M
$ 249.91M
$ 230.44M
$ 225.71M
$ 198.29M
$ 187.93M
$ 157.56M
Year
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
11 Switzerland
12 Belgium
13 Republic of the
Congo
$ 153.93M
$ 149.21M
$ 115.46M
2015
2015
2015
14 Panama
15 Netherlands
16 Vietnam
17 Malawi
18 United States
19 Uganda
20 Zambia
$ 79.02M
$ 76.53M
$ 70.25M
$ 56.13M
$ 50.77M
$ 50.47M
$ 44.22M
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
Rank Partner
21 Rwanda
22 Burundi
23 Italy
24 Hong Kong
25 Malaysia
26 Bangladesh
27 United Kingdom
28 Poland
29 Pakistan
30 Portugal
31 Spain
32 Mozambique
33 South Korea
34 Israel
35 France
36 Seychelles
37 Russia
38 Saudi Arabia
39 Romania
40 Swaziland
41 Djibouti
Value
$ 41.30M
$ 39.25M
$ 35.97M
$ 33.99M
$ 29.18M
$ 25.69M
$ 23.04M
$ 21.71M
$ 19.90M
$ 19.60M
$ 18.71M
$ 18.71M
$ 18.22M
$ 16.95M
$ 16.87M
$ 14.07M
$ 11.66M
$ 11.37M
$ 9.40M
$ 9.13M
$ 7.78M
Year
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
2015
Interscambio Italia – Tanzania
Interscambio Italia – Tanzania
Esportazione - Importazione
Italia: principali prodotti esportati in Tanzania
(dati in migliaia di euro)
Italia: principali prodotti importati dalla Tanzania
(dati in migliaia di euro)
Investimenti Italiani in
Tanzania
Principali imprese italiane presenti nel paesea
Presenza storica di impreditori residenti che operano nel paese da piu’ di 40 anni,
principalmente nel turismo, costruzioni, ristorazioni, i settori commercio, marittimo,
aeronautica, alimentari, sicurezza, logistico, Oil & Gas, minirari, falegnamerie, materie
plastiche, agricoltura ed allevamento nel settore delle costruzioni;
PRINCIPALI IMPRESE ITALIANE PRESENTI
Costruzioni Generali Gilardi
Domus Woodworks Ltd.
Europoultry Ltd
Hideway of Nungwi Resort
Italframe Ltd.
Italian Cusine Co. Ltd.
K & K Cargo logistics (T) ltd
Kiwengwa Strand Hotel
Linea Messina (T) Ltd
Minesite Properties Ltd
Planhotel - Diamond La Gemma dell'Est
Renco Tanzania Construction Ltd
Ristorante Bella Napoli
East Leather
Europoultry Ltd
Mediterranean Shipping Co.(T) Ltd.
Roseka Enterprises Ltd
SETTORE
Costruzioni
Arredamento
Pollame
Alberghiero
Costruzioni
Ristorazione
Logistica
Turismo
Marittimo
Minerario
Alberghiero
Costruzioni/Energia
Ristorazione
Pellame
Pollame
Marittimo
Costruzioni
Accesso al mercato
Rischio Paese
La SACE colloca la Tanzania nella categoria OCSE 6 su 7 (dove 0
rappresenta il rischio minore e 7 il rischio maggiore)
Settori prioritari per l’italia
Export
- Macchinari e apparecchiature,
- Costruzioni e materiali per l'edilizia,
- Mobili,
- Apparecchiature elettriche e per uso domestico
Investimenti
• Flussi turistici
• Macchinari e Attrezzature
• Energia Elettrica, gas, energie alternative
• Tessile e Pelle
• Prodotti dell’agricoltura, pesca, silviculura
Tanzania: opportunità per le imprese italiane
ANALISI SETTORIALE DI MERCATO
TESSILE
FARMACEUTICO
TURISMO
ENERGIA
RINNOVABILE
IMMOBILIARE
MINERARIO
AGRICOLTURA
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
SETTORE TESSILE
 La Tanzania ha una produzione pari a 354.000 tonnellate di
semi di cotone:
 l’80% è stato esportato allo stato grezzo,
 1,4 milioni di ettari riservati alla coltura di cotone.
Strategia del Governo:
entro il 2025, il tessile e l’abbigliamento sono stati dichiarati
un settore prioritario.
Il governo è pronto a fornire una serie di ulteriori servizi e
incentivi per spingere la crescita nel breve, medio e lungo
termine.
VANTAGGI
Manodopera a basso costo, meno di 50 USD al mese
Progetto governativo: Industrial Development Zones
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
INDUSTRIA CONCIARIA
Le esportazioni di prodotti in cuoio e pelle avvengono a
diversi livelli della catena del valore.
Tuttavia, la Tanzania esporta ancora relativamente poco.
Nel caso della EAC, la Tanzania esporta circa $600.000
di pelletteria, mentre la domanda da parte delle altre
nazioni arriva anche a $63 milioni
Tanzania è un importante destinazione turistica, che
presenta un buon potenziale di mercato per borse in
pelle, sandali e souvenir
SFIDE
• commercio di contrabbando che lascia
un’offerta di materie prime incerta e di
bassa/scarsa qualità
• regolazione inefficace per l’attività di
macellazione del bestiame
• settore nè competitivo nè trasparente
SETTORE ENERGETICO
 Risorse : La grande disponibilità delle fonti di energia non
sfruttate , da biomassa, gas natural e idro, all’'uranio, carbone,
geotermica, solare ed eolica, ha trasformato la Tanzania in una
delle più ambite destinazioni per gli investimenti energetici.
 Progetto governativo: La Tanzania ha un consumo di
energia elettrica pro-capite di 46 KWh l'anno, che cresce al
ritmo dell’11–13%.
Il governo sta incoraggiando gli investimenti per espandere la
capacità di generazione e distribuzione per sviluppare le fonti
interne di energia.
Investimenti:.
• Generazione, trasporto e distribuzione di energia da varie
fonti;
• Estrazione di biocarburanti – Etanolo dallo zucchero, biodiesel
dalla palma da olio e dalla jatropha;
• Costruzione di condutture di petrolio, terminali di scarico di
prodotti petroliferi per lo stoccaggio e impianti di distribuzione;
• Esplorazione geotermica e sviluppo;
• Elettrificazione rurale;
• Sviluppo di risorse energetiche nuove e rinnovabili;
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
MINERARIO
Tanzania è il terzo più grande produttore d’oro in Africa,
dove le sette maggiori industrie minerarie producono 1.3
milioni once d’oro all’anno.
 Investimenti: investimenti esteri hanno superato
nell’ultimo decennio (2006-2016) i $3 miliardi
 Maggiori risorse minerarie nel paese:
• metallico: oro, minerale di ferro, nickel, rame, cobalto e
argento;
• pietra preziosa: diamante, rubino, granato e tanzanite
(presente solo in Tanzania);
• minerali industriali: calcare, carbonato di sodio, gesso,
fosfato e sale;
• generatori di energia: carbone e uranio;
• da costruzione: ghiaia, sabbia e conci.
 il 40% dei ricavi da esportazioni del governo
tanzano deriva dalle esportazioni minerarie,
di cui l’oro conta per il 90%.
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
TURISMO
 Il 44% della superficie del paese è coperta
da riserve di caccia e da parchi nazionali (16
parchi nazionali, 29 riserve di caccia, 40 aree
protette e parchi marini controllati e 6 siti
UNESCO)
Il turismo genera delle entrate pari a $2
miliardi (quasi il 17% del PIL), con un target
di entrate annuali pari a $16 miliardi entro il
202.5
Secondo l’OMT, fino ad ottobre 2016, il
numero dei turisti in Tanzania é cresciuto del
10,4% arrivando ad un totale di poco più di
un milione di arrivi.
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
AGRICOLTURA
80% dell’occupazione
Un tasso di crescita annua del 6%
70% del reddito familiare
 esportazioni in crescita
25% del PIL nazionale
Potenziale terreno irrigabile equivale a 25
milioni di ettari
Primo motore dell’economia nazionale
Richiesta di tecnologia
 Forte domanda di macchine agricole e
capacita’ tecnica
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
AGRICOLTURA
La Tanzania punta ad un transito da un’economia di basso reddito ad una di medio reddito entro il 2025.
Questo significa che le abitudini di consumo della popolazione cambieranno radicalmente, portando ad un piú
ampio mercato per i prodotti agricoli green . Per raggiungere questi obiettivi, la Tanzania ha adottato l’iniziativa
dei Big Results Now (BRN) che ha iseguenti fini nel settore agricolo:
1. Incremento della crescita agricola tramite i modelli di coltivazione commerciali;
2. Migliorare i redditi delle piccolo famiglie agricole e assicurare sicurezza alimentare entro il 2015;
3. Concentrarsi sui tre settori prioritari del mais, riso e canna da zucchero ed estendere questa attenzione su
altri raccolti prioritari come olio di semi ed orticoltura;
4. Coltivare 350,000 ettari di nuova terra commerciale e 330,000 ettari di piccoli proprietari di terreni coltivati;
5. Produzione di 150,000 tonnellate di nuovi raccolti di zucchero, di 290,000 tonnellate di nuovo riso e di
100,000 tonnellate di nuovo mais entro il 2015;
6. Sviluppare 275 depositi collettivi che puntano a connettere gli agricoltori di mais al mercato.
OPPORTUNITA’
 Il Paese offre anche opportunità nelle trasformazioni agro-industriali per esportare prodotti ad alto
valore aggiunto, puntando sulla disponibilità di mano d'opera e di materia prima a basso costo e anche nella
produzione dei seguenti prodotti: Zucchero di canna, riso, bestiame, orticoltura e apicoltura.
Tanzania: i settori prioritari per le imprese italiane
COSTRUZIONE
 L’industria edile genera un fatturato di $20
miliardi annui, pari a poco piú del 6% del
PIL della Tanzania.
 I due principali punti di forza sono:
l’urbanizzazione
la crescita demografica (2,7%)
 Il settore è soggetto a una crescita costante
intorno all’8,3% annuo;
 Nel 2014 aumento del 14,1% per un fatturato
annuo compreso tra 1,8 miliardi e 1,9 miliardi
di dollari
 Gli investitori possono formare sinergie (in
particolare partenariati pubblico-privato) con la
National Housing Corporation (NHC) o la
Tanzania Building Agency (TBA)
MATRICE S.W.O.T.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
 Stabilita’ Politica e alto potenziale di crescita
 Accesso al finanziamento
 posizione geografica strategica
 Corruzione
 reddito pro-capite in crescita
 Burocrazia
 Ricchezza di risorse naturali
 Sistema Legale
 Mercato di rilievo: primo paese dell’Africa orientale
per numero di abitanti
 Basso costo del lavoro
 presenza di zone franche
MINACCE
OPPORTUNITA’
 Strategie regionali

 Infrastrutture
 Diversificazione energetica
 Macchinari
 Trasferimenti di tecnologie
PROSSIME INIZIATIVE IN TANZANIA
4 Maggio 2017
 Country Presentation Tanzania
Roma, Sede ICE
1-5 Luglio 2017
 Collettiva ICE a Saba Saba
Fiera Plurisettoriale
KENYA
Collocazione Geografica
Informazioni generali
•
Nome: Repubblica del Kenya
•
Forma istituzionale: Repubblica Presidenziale dal
1963
•
Membro del COMESA - Common Market for
Eastern & Southern Africa
•
Membro di ONU, Unione Africana, EAC, WTO
•
Superficie ~ 610,000 km2
•
Lingua Ufficiale: Inglese e Kiswahili
•
Lingua commerciale: Inglese
•
Capitale: Nairobi
•
Confina a Nord con il Sudan e l’Etiopia, ad Est
con la Somalia a Nord con la Tanzania ed ad
Ovest con Uganda
Informazioni generali
Demografia
 Ha una popolazione di circa 48,000,000 di persone con il 73% dei
residenti di età inferiore ai 30 anni a causa della rapida crescita della
popolazione;
 Il 25.2% di persone si trova nelle aree urbane;
 Ci sono circa 47 diverse comunità, con Bantu (67%) e Nilotes (30%) che
costituiscono la maggior parte dei residenti locali;
 Popolazioni straniere radicate includono Arabi, Somali, Asiatici ed europei;
 La maggior parte della popolazione e’ cristiana (83%), di cui 47,7% per
protestanti ed il 23,5% cattolica. Seguono i musulmani che rappresentano
l’11,2% della popolazione.
Perche’ KENYA
Quadro macroeconomico
Il Kenya presenta una economia robusta che ha registrato negli ultimi 10 anni un tasso di
crescita pari al 5,3%.
Quadro macroeconomico
Crescita del Pil – Fonte World Bank
In particolare nel 2014 si è registrata una crescita del PIL pari al 5% che ha reso le previsioni
sull’andamento dell’economia del Kenya positive.
Negli ultimi 3 anni si è registrata una crescita costante del 6% e le politiche di liberalizzazione
avviate già a partire dagli anni 90 contribuiscono a rimuovere le barriere all’ingresso del paese
ed a migliorare il Business Climate Keniota.
La crescita dell’economia è consolidata dalla presenza di una crescente classe media, stimate
tra le più alte del continente, che fa prospettare una crescita dei consumi e della domanda.
Quadro macroeconomico
Con il Programma kenya Vision 2030, il Paese ha intrapreso un programma di sviluppo
completo che si pone l’obietitivo di moderinzzare le infrastrutture, aumentare il turismo
e rafforzare la propria presenza industriale.
Obiettivo di Kenya Vision 2030 è anche quello di innalzare la popolazione kenyota
sopra la soglia di povertà, facendola arrivare ad un reddito pro capite di 30 mila dollari.
Progetto ambizioso e difficile se si considera che oggi il 40% della popolazione vive al
di sotto di tale soglia.
Quadro macroeconomico
 I settori che più pesano sul PIL sono l’agricoltura e la pesca ed in particolare le coltivazioni
del thè e caffè, frutta e ortaggi, canna da zucchero allevamento e produzione di latte.
 Le esportazioni sono state pari a 6 MLD di dollari nel corso del 2016, registrando un +
5,9% rispetto all’anno precedente mentre le importazioni nel corso del 2016 hanno
raggiunto il valore di 16,34 miliardi di dollari (+4,7 rispetto al 2015), contribuendo così al
deterioramento del saldo commerciale, pari a 10.3 mld $ nel 2016.
Quadro macroeconomico
Le principali materie prime esportate sono il thè
i derivati del petrolio, piante e fiori recisi, frutta
e ortaggi e caffè fiori (6,40%) e legumi (5%).
Le importazioni sono costituite principalmente da petrolio,
prodotti industriali e macchinari.
Quadro macroeconomico
Composizione prodotti di esportazione dell'Etiopia
Composizione prodotti di importazione dell'Etiopia
Import Partners KENYA nel 2015
STATI UNITI
4,8%[PERCENT
UALE]
GIAPPONE
4,[PERCENTUA
LE]
UAE
5,7%
[NOME
CATEGORIA]
15,5%
[NOME
CATEGORIA]
30%
Il primo Paese per destinazione dell’export del Kenya è l’Uganda seguito da Stati Uniti Tanzania
Paesi Bassi e Regno Unito.
L’import Kenyota proviene essenzialmente dalla Cina e dall’India che rappresentano i partner
principali del paese africano.
Le opportunità per le imprese italiane
in kenya
Settori e progetti di rilievo
Interscambio Italia – Kenia
Italia: principali prodotti esportati ed importat i in Kenya
(dati in migliaia di euro)
Italia
Posizione nella graduatoria clienti e fornitori
Nel 2015 le esportazioni italiane, composte principalmente da meccanica strumentale,
hanno registrato un aumento del 16,7% rispetto al 2014, attestandosi a174 milioni di euro.
Anche le importazione dal Kenya sono lievemente aumentate attestandosi a 89 Milioni di Euro,
con un miglioramente delle importazioni pari al 6%.
Nei primi 11 mesi del 2016 (ultimo dato disponibile) le esportazioni italiane hanno segnato
un +4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre le importazioni dal paese
sono in calo del 42%.
I settori trainanti del nostro export in keny sono la meccanica strumentale, i prodotti alimentari,
quelli chimici ed elettrici.
 91o mercato di destinazione dell’export italiano
 7 °mercato di destinazione dell’export italiano in Africa Sub
Sahariana.
Principali imprese italiane presenti nel paese
Presenza radicata di impreditori taliani nel paese che rappresenta la seconda comunità italiana più
numeroso in Africa Sub Sahariana, e dopo quella britannica la colletività più numerosa in Kenya.
Anche in ambito di cooperazione allo sviluppo e alla coopereazione scientifica i rapporti sono molto positivi e
la ASI (agenzia spaziale italiana) opera da molti anni presso il centro specializzato Luigio Broglio sulla costa
del kenya.
Investimenti italiani sono presenti nei settori del turismo, dell’agricoltura, della lavorazione del legno e delle
energie rinnovabili;
PRINCIPALI IMPRESE ITALIANI PRESENTI
SETTORE
Maltauro
Costruzioni ed infrastrutture
ENI
Oli and Gas
SACE
Assicurazione
Gruppo Leonardo
Aereonautica e Difesa
Enel Green Power
Energia
Snaidero
Arredamento
Settori prioritari per l’italia
Export
Investimenti
- Macchinari e apparecchiature,
• Turismo e flussi turistici,
- Costruzioni e materiali per
l'edilizia,
• Costruzioni,
- alimentari e bevande,
- mobili,
- abbigliamento e calzature
• Energia Elettrica, ed energie
rinnovabili;
• Lavorazione Legno
Accesso al mercato
Rischio Paese
La SACE colloca il Kenya nella categoria OCSE 6 su 7 (dove 0
rappresenta il rischio minore e 7 il rischio maggiore)
 Rating Moodys: B1
 Rating S&P’S: B+
 Rating Fitch: B+
KENYA: opportunità per le imprese italiane
ANALISI SETTORIALE DI MERCATO
TRASPORTI
TELECOMUNICAZIONI
COSTRUZIONI
ENERGIA RINNOVABILE
AGRICOLTURA
TURISMO
MATRICE S.W.O.T.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
 crescita del PIL
 Carenze infrastrutturali
 Risorse Energetiche
 deprezzamento della valuta locale
 reddito pro-capite in crescita
 Corruzione
 Basso costo del lavoro
 Aumento dei dazi di importazione
 presenza di zone franche e parchi industriali
 Burocrazia
MINACCE
OPPORTUNITA’
 Terrorismo
 Strategie regionali
 Tensioni Regionali (vicinanza alla Somalia)
 Infrastrutture
 Tensioni etniche e sociali
 Diversificazione energetica
 Instabilità politica
 Macchinari
 Trasferimenti di tecnologie
UGANDA
Collocazione Geografica
Informazioni generali
•
Nome: Uganda
•
Forma istituzionale: Repubblica Presidenziale
•
Membro del COMESA - Common Market for Eastern
& Southern Africa
•
Membro di ONU, Unione Africana, EAC
•
Superficie ~ 241.038 km2
•
Lingua Ufficiale: Inglese e Swahili
•
Lingua commerciale: Inglese
•
Capitale: Kampala
•
Confina a nord con il Sud Sudan ad est con il Kenya ,a
sud con la Tanzania e il Ruanda e a ovest con il Congo.
Informazioni generali
Demografia
 La popolazione ugandese, secondo una stima del 2013,
ammonta a quasi 35 milioni di abitanti,
 La popolazione urbana è la più bassa al mondo: pari al 14%.
La capitale ha circa 1.6 milioni di abitanti mentre gli altri centri
urbani hanno una popolazione molto inferiore;
 50% della popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni;
 Sono presenti nel Paese circa 40 tribù diverse:
Ganda: rappresentano circa il 17% del totale della popolazione
bantu, stanziati lungo le. sponde settentrionali del lago Vittoria,
eredi di uno dei regni più potenti della zona e che ancora oggi
costituiscono il gruppo etnico maggioritario e più potente
dell'Uganda a livello politico
Informazioni generali
Gruppi Etnici
% popolazione
BANTU
(Circa 50% della popolazione)
Ganda
17%
Nyankole
9.5%
Soga
8,4%
kyga
7%
Gisu
4,6%
Nyoro
3%
Gruppi Etnici
% popolazione
Sudanesi e Nilotiche
Lango
6%
Acholi
6%
Teso
5%
Informazioni generali
Il Cristianesimo è la religione ufficiale del paese
Religione
% popolazione
Cristianesimo
85%
di cui
Cattolici
42%
Protestanti
41.9%
Musulmani
12.1%
Altro
4%
Perche’ Uganda
Quadro macroeconomico
Il PIL dell’Uganda ha raggiunto i 21,15 milaridi di dollari nel 2015 in lieve calo rispetto al
2013.
Sebbene il PIL dell’ Uganda rappresenti solo lo 0,03% dell’economia mondiale, nel
contesto della Comunitá dell’africa Orientale (EAC), l'Uganda si trova al terzo posto, dopo
Kenia e Tanzania - seguito da Ruanda e Burundi.
Quadro macroeconomico
Con previsioni di crescita del PIL pari al 6,7% nel periodo 2013-2017 ed un’accelerazione
fino al 12,9% negli anni successivi, in considerazione dell’estrazione petrolifera (i primi tre
blocchi sono stati assegnati a Total e CNOOC nel febbraio 2012) che si prevede iniziera’ nel
2017, l'Uganda si rivela una delle economie a maggior ritmo di crescita dell'intero continente
africano, avendo registrato per oltre venti anni ininterotta espansione macroeceonomica che
ha comportato un aumento del reddito pro-capite da un livello di Euro 192 nel 2000 a Euro
352 nel 2010, per poi arrivare a circa Euro 1.090 nel 2012.
Quadro macroeconomico
Composizione PIL Uganda
Agricoltura
24%
Industria
26%
Servizi
50%
 Il settore dei servizi si e' rivelato il principale volano economico del Paese,
rappresentando ormai la maggiore quota settoriale in rapporto al PIL, pari al 49,9% del
PIL (stime 2012) , in forte aumento, grazie al rapido incremento delle
telecomunicazioni, dei servizi finanziari, del commercio e del turismo.
 Al contrario le prestazioni del settore agricolo si sono rivelate alquanto deludenti,
nonostante resti ancora uno dei pilastri dell'economia dell'Uganda, dal momento che
impiega oltre l'80% della forza lavoro - contribuisce al PIL solo per un 23,6%.
 Il settore industriale costituisce una quota significativa del PIL, pari al 26.1% del
PIL), sebbene la sua crescita sia frenata dal degrado delle infrastrutture fisiche del
Paese, in particolare di quelle energetiche..
Quadro macroeconomico
Paesi di destinazione dell’Export dell’Uganda
Congo
14%
Rwanda
22%
Principali Materie Prime Esportate
Rame
8%
Olio
8%
Kenya
39%
Cotone
11%
Sud sudan
25%
tè
18%
Petrolio
55%
Per quanto riguarda il commercio con l’estero, le esportazioni ed importazioni di merci dell’Uganda
sono aumentate a tassi significativi: le prime grazie al crescente commercio intra-regionale, in
particolare con Sud Sudan, Kenia e la Repubblica Democratica del Congo (ai primi posti
nella classifica dei mercati di destinazione). Altri importanti mercati di sbocco per le esportazioni
agricole del Paese sono i Paesi Bassi (Olanda), Germania, Sud Africa e i Paesi del Golfo (Emirati Arabi
Uniti).
Storicamente, dal 1993 fino al 2013, le esportazioni dell'Uganda, in media ammontano a EURO 73,68
milioni, con il livello piu’ alto pari a EURO 203,00 milioni nel febbraio 2013. La voce più importante
nelle esportazioni è il caffè (22 % del totale delle esportazioni), seguito da tè, cotone, rame, olio e
pesce.
Quadro macroeconomico
Paesi di Origine dell’Import dell’Uganda
India
14%
Cina
22%
Kenya
39%
Principali prodotti importati dall’Uganda
31%
24%
Petrolio
Beni capitali
23%
22%
EAU
25%
Prodotti Farmaceutici
Altro
Anche le importazioni, in media nello stesso periodo, si aggirano intorno a EURO 164,08 milioni con il
valore più alto a EURO 449,73 milioni nel marzo 2011.
L’Uganda importa principalmente prodotti petroliferi (24% del totale delle importazioni), seguiti da beni
capitali e prodotti farmaceutici.
I partners principali dell’importazione ugandese sono: Kenya, Emirati Arabi Uniti, Cina e India.
Il mercato e’ fortemente connotato dall’offerta asiatica a basso costo (ma anche di bassa qualita’).
Le opportunità per le imprese italiane
in Uganda
Settori e progetti di rilievo
Interscambio Italia – Uganda
Interscambio Italia – Uganda
Italia
Posizione nella graduatoria clienti e fornitori
l livello dell’interscambio con l’Italia e’ ancora contenuto ma tende al miglioramento.
L’Italia importa dall’Uganda principalmente prodotti agricoli (caffe’) ed ittici mentre le
esportazioni italiane verso l’Uganda sono caratterizzate da prodotti della meccanica che
costituiscono quasi un terzo di prodotti acquistati dall’Uganda, seguiti dai
fertilizzanti/prodotti chimici per l’agricoltura ed i farmaci, rispettivamente dell’1,7 e l’1,5
milioni di Euro.
 133 o mercato di destinazione dell’export italiano
 23 °mercato di destinazione dell’export italiano in Africa Sub
Sahariana.
Settori prioritari per l’italia
Export
Investimenti
•
Caffe’
•
Acquacoltura
•
Pesce e prodotti ausiliari
•
Industrie alimentari
•
Te’
•
Produzione di ingressi
•
Cotone
•
Stoccaggio e logistica
•
Fiori
•
•
Prodotti orticolari
Macchine agricole per
produzione e montaggio
•
Prodotti in Oro
•
Sistemi di Irrigazione
Principali imprese italiane presenti nel paese
1. Ci sono circa 600 connazionali nel territorio ugandese e ci sono circa 30 operatori
italiani che hanno investito nelle seguenti attivita’: turismo, opere civili/stradali,
perforazione dei fossi, fornitura e assistenza tecnica nel Sistema, meccanica e
falegnameria, ristorazione e alloggio ecc.
2. La Salini si e’ aggiudicata appalti per opere civili importanti , quali la realizzazione
della diga idroelletrica di Bujagali sul Nilo per 250 megawatt.
PRINCIPALI IMPRESE ITALIANI PRESENTI
SETTORE
SALINI
Costruzioni
DRACO
Altre attivita’ dei servizi
ITAL ALLUMINIUM
Altre attivita’ dei servizi
SOBETRA
Costruzioni
SAIPEM EAST AFRICA LTD
Energia elletrica, gas, vapore e aria condizionata
Accesso al mercato
Rischio Paese
La SACE colloca l’Etiopia nella categoria OCSE 6 su 7 (dove 0
rappresenta il rischio minore e 7 il rischio maggiore)
Rating Moodys: B1
Rating S&P’S: B
Rating Fitch: B
Uganda: opportunità per le imprese italiane
ANALISI SETTORIALE DI MERCATO
PRODOTTI
ALIMENTARI
ENERGIA
RINNOVABILE
PRODOTTI
CHIMICI
MOBILI
COSTRUZIONI
AGRICOLTURA,
PESCA E
SIVILCOLTURA
MATRICE S.W.O.T.
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
 rilancio relazioni tra Italia e Uganda
 corruzione
 economia aperta e stabile
 accesso al finanziamento
 sostegno del governo al settore privato e incentivi
 Infrastrutture inadeguate
agli investimenti
 Burocrazia
 facile accesso ai mercati regionali ed internazionali
 risorse naturali e estrattive
MINACCE
OPPORTUNITA’
 instabilità regionale
 prodotti della metallurgia
 Terrorismo
 prodotti chimici
 inflazione
 prodotti dell’ agricoltura, pesca e silvicoltura
 energia elettrica, gas, vapore e aria
condizionata
costruzioni
ICE Addis Abeba
Trade Promotion Section of the
Italian Embassy
Embassy of Italy - Kebenà,
Addis Abeba - P.O. Box 1105
Tel: (+251) 111240770
Orario di apertura al pubblico:Lunedi – Venerdì: 9:00 - 17:00
E-mail: [email protected]
Simona Autuori
Responsabile
ICE Addis Abeba opera anche per: Gibuti, Sud Sudan, Kenya, Tanzania, Uganda,
Rwanda, Somalia, Seychelles, Burundi
GRAZIE PER LA
CORTESE ATTENZIONE!
Simona Autuori
Ufficio ICE Agenzia di Addis Abeba
Responsabile
[email protected]